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A.A. 2010-2011
Inadeguatezza
del modello
elastico-lineare
Teoria della
plasticit e del
calcolo a rottura
Metodi di verifica
pre-moderni
La normativa italiana
(dal D.M. 24-1-1986 del Min. LL. PP. in poi)
Adeguamento
Miglioramento
Adeguamento
per mutare il comportamento [al fine di ricondurlo a
quello delle nuove costruzioni] sono in genere
necessari interventi ad alta componente invasiva e
distruttiva, che comprometterebbero la natura storica e
lautenticit del bene che invece si vuole conservare.
Ma, soprattutto, in questultimo decennio maturata la
consapevolezza che, inserendo presidi rivolti a mutare
radicalmente il comportamento (ad es. strutture
intelaiate in murature continue, pannelli in c.a.
affiancati, ecc.) si determina un comportamento ibrido,
difficilmente prevedibile e potenzialmente pi
sfavorevole di quello che si vuole evitare
Non si ha
conservazione
Livelli di
sicurezza
incerti e
difficilmente
determinabili
Adeguamento
Inoltre
se larchitettura costituita da una data struttura, da essa
inseparabile, cui si associa un dato comportamento, un
mutamento globale del comportamento richiede un radicale
cambiamento della struttura, e quindi mina il rapporto
struttura-architettura. Sotto il profilo concettuale la struttura
il modo di essere dellarchitettura, e non accettiamo che ne
venga separata
Stravolge il
rapporto tra
forma e
struttura
(GUSTAVO GIOVANNONI)
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
MIGLIORAMENTO SISMICO
La strada da percorrere presto indicata: bisogna
innanzitutto conoscere cosa conservare, e da tale
conoscenza far scaturire il come conservare con sicurezza
(ANTONINO GIUFFR, 1993)
Lobiettivo di rendere compatibili laumento della sicurezza
con la conservazione dei monumenti ha come riferimento
concettuale e pratico la categoria normativa del
miglioramento
SICUREZZA
+
CONSERVAZIONE
Miglioramento
sismico
Funzione preventiva
RISCHIO SISMICO
Il rischio la probabilit che certe conseguenze sociali,
economiche, culturali delle azioni che entro un certo tempo di
riferimento potranno colpire un patrimonio edilizio
raggiungano o superino certe soglie
(ALFREDO CORSANEGO, 1990)
R = P x V x S (o E)
PERICOLOSIT
(delle azioni)
SENSITIVIT
(o ESPOSIZIONE)
(del fruitore)
VULNERABILIT
(delle costruzioni)
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
PERICOLOSIT SISMICA
La pericolosit caratteristica propria delle azioni. La P.
sismica pu essere definita come la probabilit che entro un
tempo dato le azioni sismiche superino valori stabiliti.
Ogni area territoriale presenta una differente pericolosit che
pu essere studiata sulla base dei cataloghi dei terremoti
storici e di analisi geologiche e sismologiche. A partire dai
dati cos ottenuti si possono valutare il periodo di ritorno e la
violenza del terremoto di progetto.
Violenza
del
terremoto
Accelerazione
del terreno
MAGNITUDO
Danni causati
INTENSIT
Caratterizza
le azioni
Periodo di
ritorno
Violenza
Scala Richter
Scala Mercalli
VULNERABILIT SISMICA
La vulnerabilit una caratteristica propria delle costruzioni
(o dellinsieme costruzione + terreno), pu essere definita
come la probabilit che a determinate azioni sismiche
corrispondano determinati livelli e tipi di danno.
Gli studi sulle chiese danneggiate dal terremoto del Friuli del
1976 (1) hanno portato ad individuare a partire dal danno
rilevato sugli edifici studiati due classi di vulnerabilit: v.
tipica e v. specifica.
Caratterizza le
costruzioni
Vulnerabilit
tipica e
specifica
TIPICA
SPECIFICA
Relativa a fattori di
debolezza locale
Vulnerabilit
Caratterizza
il fruitore
Quantifica le
possibili perdite
sociali, culturali
o economiche
Nel deserto
La SENSITIVIT nulla
In citt
La SENSITIVIT
molto elevata
Ad esempio
MIGLIORAMENTO SISMICO
Fine del miglioramento sismico degli edifici quello di ridurre
il rischio sismico. Il miglioramento pu essere raggiunto
agendo sulla vulnerabilit delledificio o sulla pericolosit
delle azioni (ad es. riducendo le masse).
Riduzione delle masse e
rinforzo di una volta con
linserimento di frenelli.
(da FRANCESCO GURRIERI,
Manuale per la riabilitazione e
ricostruzione postsismica degli
edifici, DEI Tipografia del
Genio Civile, Roma, 1999)
MIGLIORAMENTO SISMICO
Una similitudine tradizionale vede il restauratore come un
medico al capezzale delledificio malato a causa ad
esempio dei dissesti statici, ma per quel che riguarda i
terremoti intervenire quando il danno si gi sviluppato
(ovvero a sisma avvenuto) pu significare intervenire troppo
tardi.
Dissesti statici:
Danni sismici:
Si agisce a
POSTERIORI
Si deve agire
a PRIORI
Prevedendo il
comportamento
in caso di
sisma
Ing. Emanuele Zamperini
IL DANNO SISMICO
GIUFFR individua due differenti tipi di danno sismico alle strutture murarie:
1 MODO: La muratura si danneggia per linnescarsi di fenomeni ribaltamento
a causa di azioni agenti ortogonalmente al suo piano medio. In presenza di
tessiture murarie di buona qualit il collasso dipende, pi che dalla resistenza
della muratura, quasi unicamente da questioni di equilibrio, fortemente
dipendenti dal collegamento con pareti trasversali e dalla presenza di elementi
spingenti (coperture o volte) o di trattenimento (catene, travi ben collegate,
cordoli). Questo meccanismo pu portare a collassi imprevisti e rovinosi.
DANNO DI
1MODO :
Ribaltamento
fuori del
piano.
DANNO DI
2MODO :
Rottura a
taglio nel
piano.
Danno di 1 modo (A e
B) e di 2 modo (C).
(da ANTONINO GIUFFR,
Sicurezza e conservazione
dei centri storici. Il caso
Ortigia, Laterza, Bari, 1993)
Ing. Emanuele Zamperini
MECCANISMI DI 1MODO
I meccanismi di 1 modo corrispondono a valori di accelerazione del
terreno in genere molto bassi, comunque minori a quelli richiesti per
attivare meccanismi del 2 modo. quindi necessario prima di tutto
evitare meccanismi di 1 modo e poi controllare che leventuale
attivazione di meccanismi di 2 modo non porti al collasso.
I valori dellaccelerazione che conducono ai meccanismi di 1 modo
possono essere calcolati abbastanza semplicemente.
Per un muro isolato si ha:
Evitare
meccanismi
di 1modo
Tenere sotto
controllo i
meccanismi
di 2modo
F = m x as
P = m xg
F/P = as/g = k da normativa
F = m x as = m x k x g
VERIFICA A RIBALTAMENTO
F x h/2 < P x b/2 F/P = k < b/h b/h detto moltiplicatore di collasso
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
Abaco dei meccanismi di collasso degli edifici (da FRANCESCO DOGLIONI, Codice
di pratica (linee guida) per la progettazione, Bol. Uff. della Regione Marche, Ancona, 2000)
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
Le forme di
vulnerabilit
tipica derivano
da condizioni di
debolezza
locale o diffusa.
1.2.
1.3.
1.4.
Espulsione del
paramento esterno per
mancanza di coesione
con quello interno.
2.2.
2.3.
2.4.
3.2.
3.3.
3.4.
Mancanza di
connessione tra i muri:
possibili schemi
planimetrici.
4.2.
4.3.
4.4.
2.
Progetto di danno:
3.
a.
b.
c.
d.
Norme tecniche
per la redazione di
progetti di restauro
relativi a beni
architettonici di
valore storico
artistico in zona
sismica
Interventi mirati a
singole parti della
fabbrica, ma con
lintento di
migliorarne
complessivamente
il comportamento
Ing. Emanuele Zamperini
Ampliamento della
base fondale con
sottomurazione
Lallargamento
delle
fondazioni
non
efficace
quando i cedimenti
sono provocati da
strati compressibili
profondi, in quanto
tale allargamento
non
modifica
significativamente
lintensit
delle
pressioni oltre una
certa profondit.
(G. CROCI, 2001)
(immagini tratte da:
SISTO MASTRODICASA,
Dissesti statici delle
strutture edilizie, Hoepli,
Milano, 1993)
Cuci-scuci
INTERVENTI SUGGERITI:
- Riparazione di lesioni (p.e. con la tecnica del cuci-scuci);
- Eliminazione, ove necessario, di cavit (canne fumarie);
- Miglioramento delle caratteristiche di murature scadenti
(ristilatura profonda dei giunti di malta, creazione di diatoni).
Inserimento di
porzioni passanti
di muratura in
mattoni in breccia
(da Giuffr)
INTERVENTI SCONSIGLIATI:
- Iniezioni di miscele leganti (effettuabili solo dopo avere
verificato la compatibilit e la iniettabilit della muratura);
- Cuciture armate;
- Inserimento di elementi in conglomerato cementizio armato.
Inserimento di
diatoni in breccia
(da Giuffr)
Ristilatura
profonda dei giunti
La muratura deve
essere assimilabile
ad un corpo rigido.
Ammorsamento
trasversale
mediante la
costruzione in
breccia di
muratura di
mattoni: s< 40 cm,
da posizionare ove
conviene nelle
zone di minore
qualit (Giuffr)
(immagine tratta da:
ANTONINO GIUFFR,
Sicurezza e conservazione
dei centri storici. Il caso di
Ortigia, Laterza, Bari, 1993)
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
Introduzione di
diatoni artificiali in
breccia, ad
interasse pari a 3
volte lo spessore
del muro, armati
con 4 8 e staffa
5 a spirale
(Giuffr)
Introduzione di
chiavi armate in
perforazione da 15
cm di diametro, ad
interasse non
superiore ad 1 m,
armati con 5 8 e
staffa 5 a spirale
(Giuffr)
Riparazione delle
lesioni
Catene
Frenelli e rinfianchi
alleggeriti
INTERVENTI SCONSIGLIATI:
- Placcaggio estradossale (cappe in calcestruzzo armato).
Riduzione delle
masse e delle
azioni sismiche
Controllo delle
deformazioni del
profilo della volta
Irrigidimento nel
piano
Incatenamenti e
collegamenti ai
muri perimetrali
Incremento della
resistenza delle
travi
INTERVENTI SCONSIGLIATI:
- Cordoli in breccia;
- Solai laterocementizi.
Per distribuire
meglio le azioni
orizzontali dovute
al sisma
necessario che i
solai abbiano una
significativa
rigidezza nel loro
piano.
I travetti forniscono
collegamento in una
direzione, nellaltra
necessario disporre
dei tiranti in piatto
metallico inchiodati
al
tavolato.
Per
evitare
che
il
tavolato abbia deformazioni angolari nel
piano si dispongono
delle biette a cavallo
delle giunzioni delle
tavole che vengono
inchiodate ad ogni
travetto.
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
Chiodi in numero
eccessivo ed allineati:
soluzione scorretta.
Tavole connesse con 2
o 3 chiodi ogni travetto,
chiodi non allineati:
soluzione CORRETTA.
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
Il tavolato esistente
reso solidale alle
travi sottostanti e si
sovrappone
un
secondo tavolato
opportunamente inchiodato al primo.
Ciascun tavolato ha
una differente rigidezza nelle due
direzioni (parallela
ed ortogonale ai
giunti) a causa del
comportamento ortotropo del legno.
Contenimento
delle spinte
Controventamento
di falda
Collegamenti
Cordoli-tirante in
legno, acciaio o
muratura armata
(da Giuffr)
La realizzazione di
cordoli sommitali in
muratura
armata
consente: (a) di
fornire una certa
resistenza
a
trazione al lembo
superiore del muro;
(b) di realizzare un
migliore collegamento della struttura del
tetto con il muro; (c)
di ripartire meglio il
carico del tetto sul
muro.
(immagini tratte da:
ANTONINO GIUFFR,
Sicurezza e conservazione
dei centri storici. Il caso di
Ortigia, Laterza, Bari, 1993)
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
La realizzazione di
cordoli sommitali in
costituiti da elementi
forati in laterizio
alternati a nastri di
FRP (polimeri fibrorinforzati)
ha
il
vantaggio
della
ridotta invasivit ed
elevata leggerezza.
(immagini tratte da:
ANTONIO BORRI,
ANDREA GIANNANTONI,
ANDREA GRAZINI, Cordoli
di sommit realizzati con
laterizio lamellare in FRP,
in Atti dellXI Congresso
Nazionale Lingegneria
Sismica in Italia, Genova
25-29 gennaio 2004)
Corso di Restauro architettonico A.A. 2010-2011
Capichiave esterni
e sufficientemente
grandi
Ad ogni piano due
tiranti in
corrispondenza di
ciascun muro
portante
trasversale
BIBLIOGRAFIA
ALESSANDRO BARATTA, ILEANA CORBI, Materiali compositi per il ripristino di pannelli murari, in Atti dellXI Congresso
Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Genova 25-29 gennaio 2004.
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ANTONIO BORRI, A DE MARIA, Alcune considerazioni in materia di analisi e di interventi sugli edifici in muratura in zona
sismica, in Atti dellXI Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Genova 25-29 gennaio 2004.
ANTONIO BORRI, MARCO CORRADI, EMANUELA SPERANZINI, ANDREA VIGNOLI, Sulla capacit di ripartizione dei
solai tradizionali prima e dopo gli interventi, in Atti dellXI Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Genova
25-29 gennaio 2004.
ANTONIO BORRI, MARCO CORRADI, ANDREA VIGNOLI, Nuove sperimentazioni per la valutazione della resistenza a
taglio delle murature prima e dopo rinforzo, in Atti dellXI Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Genova
25-29 gennaio 2004.
ANTONIO BORRI, ANDREA GIANNANTONI, Esempi di utilizzo dei materiali compositi per il miglioramento degli edifici in
muratura, in Atti dellXI Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Genova 25-29 gennaio 2004.
ANTONIO BORRI, ANDREA GIANNANTONI, ANDREA GRAZINI, Cordoli di sommit realizzati con laterizio lamellare
in FRP, in Atti dellXI Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Genova 25-29 gennaio 2004.
ANTONIO BORRI, ANDREA GRAZINI, Criteri e metodologie per il dimensionamento degli interventi con FRP nel
miglioramento sismico degli edifici in muratura, in Atti dellXI Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia,
Genova 25-29 gennaio 2004.
Corso
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2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini Ing. Emanuele Zamperini
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2010-2011 Ing. Emanuele Zamperini Ing. Emanuele Zamperini
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