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2, Ottobre 2018
Beatrice Belletti
Dipartimento di Ingegneria e Architettura DIA
Università degli Studi di Parma
INDICE DEI CONTENUTI
3. Meccanismi di dissipazione
energetica nelle strutture
prefabbricate
5. Capacità di spostamento e di
resistenza dei collegamenti: il
problema delle rotture fragili
6. Conclusioni
MECCANISMI DI DISSIPAZIONE ENERGETICA NELLE STRUTTURE
PREFABBRICATE
ORGANISMO STRUTTURALE
Plinto
Trave porta
pannelli
Pannello
verticale
CONCETTO DI «PROGETTAZIONE IN CAPACITA’»
Procedura operativa per il conseguimento del comportamento duttile della
struttura dissipativa :
Verifiche in termini di
duttilità locale nelle
zone dissipative
La duttilità globale non dipende solo dalla duttilità degli elementi dissipativi ma
dalla capacità di spostamento dei collegamenti
LA DUTTILITA’ FUNZIONE DELLA RESISTENZA E RIGIDEZZA DEI
COLLEGAMENTI DI ELEMENTI PREFABBRICATI
2008/2011 - SME - FP7 - SAFECAST
SAFECLADDING – GA
number 314122 (FP7)
Improved Fastening
Systems of Cladding
Wall Panels
of Precast Buildings in
Seismic Zones
ALTRE TIPOLOGIE STRUTTURALI CON COMPORTAMENTO
DISSIPATIVO NON TRATTATE NELLA LEZIONE
NODI CHE EMULANO IL COMPORTAMENTO MONOLITICO
COLLEGAMENTI DISSIPATIVI
CNR
Istruzioni per la valutazione
della robustezza strutturale
(in fase di preparazione)
STUDY OF NOVEL MULTI-HAZARD RESISTANT PREFABRICATED
CONCRETE FRAME STRUCTURES
PIANO TRIENNALE ALTE COMPETENZE
PER LA RICERCA, IL TRASFERIMENTO
TECNOLOGICO E L'IMPRENDITORIALITÀ
A.A. 2018-2021
Partenariato:
AREA PREFABBRICATI S.p.a.
Settore prefabbricati Impresa PIZZAROTTI s.p.a.
VULNERABILITA’ SISMICA DEGLI EDIFICI PREFABBRICATI PER
CARENZA DEI COLLEGAMENTI
500 Riferimento
Trave
ltrasversale
Trave
longitudinale
450
Tegolo 400
350
TR [anni]
Pilastro
300
Pannello
verticale 250
Plinto 200
Trave porta
Pilastro 60%
pannelli 150 Trave-
Pannello
100 Tegolo- pilastro
verticale
50 trave
0
MECCANISMI FRAGILI MECCANISMI DUTTILI
Pannello
orizzontale Tegolo alare
PGA [g]
0.100
Pilastro
Tegolo-Trave
0.080 Trave-Pilastro
0.060 Lastra-Tegolo
Plinto 0.040
0.020
0.000
600
500
400 2 riparazione e adeguamento
5
300
200
antisismico che ad essi hanno fatto
100
0
1
seguito … si comprende come il
Lastra
tegolo
Tegolo
trave
Trave
pilastro
Pannello Pilastro Fondazione
primo passo da compiere per
valutare il livello di sicurezza del
monumento … sia quello di
studiarne la storia individuando,
attraverso questa, i comportamenti
L’adeguamento è sempre
caratteristici.”
possibile?
A quali costi? Franco Braga (1993)
IL PROBLEMA DELLE
ROTTURE FRAGILI
L’APPROCCIO DEL MINIMO INTERVENTO
2.2. …
EDIFICI TUTELATI … il modello meccanico, pur se
“Direttiva … per la riduzione del sviluppato con i più accurati
rischio sismico del patrimonio strumenti di analisi, è
culturale con riferimento alle comunque inadeguato …
norme tecniche per le costruzioni” l’intervento può essere
G.U. 29/1/2008 pienamente soddisfacente a
fronte di valutazioni qualitative
del comportamento strutturale
? basate sull’osservazione della
costruzione e sull’analisi storica.
È possibile estendere il concetto
generale agli interventi su L’obiettivo è quello di evitare
strutture industriali prefabbricate? opere superflue, favorendo
quindi il principio del minimo
intervento …
L’APPROCCIO DEL MINIMO INTERVENTO
500
Tr [anni]
400
Tr [anni]
6 400
300
4 5
2 300
200
200
100
100
0 0
Rapporto INTERVENTI
MINIMI / VANTAGGI
… FATTIBILITÀ dell’intervento
?
L’APPROCCIO DEL MINIMO INTERVENTO
Periodo di ritorno Periodo di ritorno
60% associato ad una vita associato ad una vita
dell’azione nominale della nominale della
sismica costruzione pari a 30 costruzione pari a 50
anni anni
100000
60% Vn = 30 anni Vn = 50 anni
Costi stimati dei materiali [€]
80000
5/6
60000
3
40000
20000
4 2
0
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
Tr [anni]
FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO
N.B.: Il grafico parte sempre da un intervento minimo che riguarda la
prevenzione al ribaltamento dei pannelli di tamponamento. Al fine di tutelarsi
dal possibile ribaltamento dei pannelli di tamponamento, evento che molto
difficilmente può essere valutato con ragionevole certezza si richiede, come
intervento minimo di base, l’inserimento di adeguati dispositivi anti ribaltamento.
100000
60% Vn = 30 anni Vn = 50 anni
Costi stimati dei materiali [€]
80000
5/6
60000
3
40000
20000
4 2
0
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
Tr [anni]
FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO
Presidi sui pannelli + I collegamenti tegolo-trave 2) e trave-pilastro 3)
Interventi collegamenti risultano i primi su cui intervenire poiché un
copertura + incremento della resistenza di questi collegamenti
collegamenti tegolo aumenta il periodo di ritorno dell’azione sismica
trave associato alla verifica dell’intera struttura.
100000
60% Vn = 30 anni Vn = 50 anni
Costi stimati dei materiali [€]
80000
5/6
60000
3
40000
20000
4 2
0
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
Tr [anni]
FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO
100000
60% Vn = 30 anni Vn = 50 anni
Costi stimati dei materiali [€]
80000
5/6
60000
3
40000
20000
4 2
0
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
Tr [anni]
LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DI RISCHIO SISMICO
DELLE COSTRUZIONI
METODO SEMPLIFICATO
METODO CONVENZIONALE (con ambito applicativo
limitato)
METODO CONVENZIONALE
PER LA DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SI FA
RIFERIMENTO A DUE PARAMETRI:
100%
90%
80%
70%
PAM(%RC)max=100% x
CR %
60%
Edificio a norma VR=50 anni
50% 0.1=10%
Minimo PAM
40%
Massimo PAM
30%
20%
10% PAM(%RC)min=7% x
0% 0.1/2=0.35%
0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1
l= 1/T
PUNTI CONVENZIONALI E PUNTI DA CALCOLARSI
l= TrC TrD
Se [g]
𝑇𝑟𝑐
PGA D
0.3
PGAD 0.2
0.0
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0
T [s]
La relazione fornita è media sull’intero territorio nazionale; per riferirsi più
puntualmente all’intensità sismica di appartenenza si possono utilizzare le
formule riportate, con riferimento all’ accelerazione massima su roccia ag. I
valori sono: = 1/0,49 per ag ≥ 0,25g; = 1/0,43 per 0,25g ≥ ag ≥ 0,15 g; =
1/0,356 per 0,15g ≥ ag ≥ 0,05 g; = 1/0,34 per 0,05 g ≥ ag
PASSI PER LA VALUTAZIONE DELLA CLASSE PAM E DELLA CLASSE IS-
V DELLA COSTRUZIONE IN ESAME NECESSARIE PER
L'INDIVIDUAZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO
Punti
convenzionali
Calcolo l SLV
Il calcolo fa
spostare il
punto su
Calcolo l SLD queste
rette
Punti
convenzionali
l SLC = 0,49 l SLV
l SLO = 1,67 l SLD
Si valuta il PAM (in valore percentuale), ovvero l’area sottesa alla spezzata
individuata dalle coppie di punti (l, CR) per ciascuno dei sopra indicati stati
limite, a cui si aggiunge il punto (l = 0, CR=100%), mediante la seguente
espressione:
dove l’indice “i” rappresenta il generico stato limite (i=5 per lo SLC e i=1 per lo
SLID)
PASSI PER LA VALUTAZIONE DELLA CLASSE PAM E DELLA CLASSE IS-
V DELLA COSTRUZIONE IN ESAME NECESSARIE PER
L'INDIVIDUAZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO
0.4
Se [g]
0.3
PGAD 0.2
PGAC 0.1
0.0
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0
T [s]
IS-V =PGAC/PGAD
PASSI PER LA VALUTAZIONE DELLA CLASSE PAM E DELLA CLASSE IS-
V DELLA COSTRUZIONE IN ESAME NECESSARIE PER
L'INDIVIDUAZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO
Cortesemente concesso
da Ing. Di Stasi – studio
A.DeSign
copertura realizzata con tegoli ad intradosso piano con doppia nervatura ad altezza
variabile;
i tegoli poggiano su travi piane con sezione ad T supportate dai pilastri
ESEMPIO DI INTERVENTO: VULNERABILITA’ SISMICA STATO DI FATTO
Cortesemente concesso da Ing.
Di Stasi – studio A.DeSign
Per schematizzare il solo vincolo per attrito tra i tegoli a doppia pendenza e le
travi TI è stato inserito un link deformabile che consente lo scorrimento delle
strutture orizzontali (vincolo a carrello).
PAM=(0.1-0.049)x(0.5+0.8)/2+0.049x1=0.82%
CLASSE DI RISCHIO G
ESEMPIO DI INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO CON METODO
CONVENZIONALE
VERIFICHE A RIFOLLAMENTO
INSERTI METALLICI S275
PGAC,sld = 0.028g
1
𝑃𝐺𝐴𝐶 0.028𝑔 0.356
𝑇𝑟𝐷 = 𝑇𝑟𝐶 = 50 = 7𝑎𝑛𝑛𝑖
𝑃𝐺𝐴𝐷 0.056𝑔
lSLD= 0.1
l SLO = 1.67 l SLD = 0.1
PAM=
(0.1-0.014)x(0.5+0.15)/2+
(0.014-0.007)x(0.8+0.5)/2+
0.007x1=0.0395%
ESEMPIO DI INTERVENTO: CLASSE DI RISCHIO STATO DI PROGETTO
𝑃𝐺𝐴𝐶 0.5𝑥0.145𝑔
𝐼𝑆 − 𝑉 = = = 0.5
𝑃𝐺𝐴𝐷 0.145𝑔
CLASSE DI RISCHIO E
DA G A E: PASSAGGIO 2
CLASSI DI RISCHIO
ESEMPIO DI INTERVENTO: SISMABONUS
Detrazione all’80%
LA CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO SISMICO DELLE COSTRUZIONI
METODO SEMPLIFICATO
Detrazione al 70%
INTERVENTI - METODO SEMPLIFICATO
Pluviale
Pilastro
COLLEGAMENTO DI PANNELLI
ORIZZONTALI MEDIANTE FUNI
Danneggiamento della
scaffalatura con conseguente
perdita del materiale
contenuto
STRUTTURE ASSIMILABILI AI CAPANNONI INDUSTRIALI
IN ACCORDO AL
METODO CONVENZIONALE
VERIFICHE DEI COLLEGAMENTI
EDRD
CAPACITA’ IN CAPACITA’ IN
SPOSTAMENTO RESISTENZA
CALCOLO DELLA DOMANDA NEI
COLLEGAMENTI TRAVE-PILASTRO
STRUTTURE A TELAIO CON COLLEGAMENTI A CERNIERA
Zona dissipativa
VEd
MRd
M c, Rd
VEd Rd
pp
L
Diagramma momento Diagramma taglio
VEd
RdMc,Rd
RdMc,Rd VEd
Per le strutture monopiano, la resistenza a taglio dei collegamenti a cerniera non deve essere inferiore
alla forza orizzontale necessaria per indurre nella sezione di base del pilastro un momento flettente
pari al momento resistente ultimo, moltiplicata per un fattore di sovraresistenza γRd
CALCOLO DELLA DOMANDA NEI COLLEGAMENTI TRAVE-PILASTRO
PER STRUTTURE PLURI-PIANO
Per le strutture pluripiano, i collegamenti a cerniera devono essere
dimensionati nei confronti della forza di piano in equilibrio con il
diagramma del taglio.
CALCOLO DELLA DOMANDA NEI COLLEGAMENTI TRAVE-PILASTRO
PER STRUTTURE PLURI-PIANO
Zona dissipativa
Zona dissipativa
VE VE21 q VE22
Il contributo alla risposta sismica del 4° modo può essere espresso in funzione di
quello del 1° modo con la seguente espressione:
Sd(Tc)
S d TC
VE 2 0.1 V E1
Sd(T1) S d T1
Tc T1
CALCOLO DELLA DOMANDA IN ACCORDO ALLA GERARCHIA
DELLE RESISTENZE – TELAI PLURIPIANO
S d TC
VE 2 0.1 V E1
S d T1
Sostituendo si ottiene pertanto:
S T
2
VE VE21 q VE 2
2
VE21 q 0.1 d C VE1
Sd T1
Il taglio corrispondente alla formazione della cerniera plastica alla base del
pilastro sarà associato al primo modo di vibrare, per tenere conto dei
coefficienti di sovra-resistenza si può scrivere come segue
M
Rd Rd VE1
M Ed
Sostituendo questa espressione si ricava
S T
2 2
M
VEd Rd Rd VE1 q 0.1 d C VE1
M Ed Sd T1
S T
2 2
Rd M Rd
q VE1 0 .1 d C
q M Sd T1
Ed
CALCOLO DELLA DOMANDA IN ACCORDO ALLA GERARCHIA
DELLE RESISTENZE – TELAI PLURIPIANO
S T
2 2
Rd M Rd
1.5 q 0.1 d C q
S T
q M Ed d 1
Fi
Gli elementi di sostegno, sia al di sotto sia al di sopra del diaframma, devono
essere adeguatamente connessi ad esso; a tal fine non si considerano le forze
di attrito dovute alle forze di compressione esterne. Per le strutture a
comportamento dissipativo, le forze di taglio lungo le connessioni piastra-
piastra o piastra-trave devono essere moltiplicate per un fattore maggiorativo
pari a 1,30.
DIAFRAMMI: ALCUNI ASPETTI DI MODELLAZIONE
A meno di specifiche valutazioni e purché le aperture presenti non ne
riducano significativamente la rigidezza, gli orizzontamenti piani possono
essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano medio a condizione che
siano realizzati in calcestruzzo armato, oppure in latero-cemento con soletta
in calcestruzzo armato di almeno 40 mm di spessore, o in struttura mista con
soletta in calcestruzzo armato di almeno 50 mm di spessore collegata agli
elementi strutturali in acciaio o in legno da connettori a taglio
opportunamente dimensionati;
MODELLAZIONE A
DIAFRAMMA “FLESSIBILE” O
“SEMI-RIGIDO” DEI TELAI
INCERNIERATI MONOPIANO
PREFABBRICATI
COMPORTAMENTO DEL DIAFRAMMA IN TELAI INCERNIERATI
MONOPIANO PREFABBRICATI
TAGLIO TOTALE ALLA BASE
Sd T1
Ftot Wtot
g
Ftot
d
mg
CALCOLO DEL PERIODO
m
𝑚 𝑚𝑔 2
𝑇1 = 2 =2 = 𝑔 𝑑≅2 𝑑
𝑘 𝑘𝑔
k k
COMPORTAMENTO DEL DIAFRAMMA IN TELAI INCERNIERATI
MONOPIANO PREFABBRICATI
Fi Ftot
Lastrina
Pilastro
Plinto
SCHEMA A
SCHEMA A “BIELLA”
“INCASTRO”
COMPORTAMENTO DEL DIAFRAMMA IN TELAI INCERNIERATI
MONOPIANO PREFABBRICATI
COLLEGAMENTO ISOSTATICO
Le sollecitazioni (più
modeste) nei collegamenti
NON DIPENDONO dalla
rigidezza elastica assunta
per i collegamenti
COLLEGAMENTO TRAVE - TEGOLO
A causa dell’iperstaticità del sistema di copertura le sollecitazioni sui
collegamenti derivanti dall’analisi modale con spettro di risposta NON
corrispondono alle forze di inerzia
MODELLAZIONE COLLEGAMENTO
TRAVE – PILASTRO
Asse pilastro
pilastro per eccentricità asse
pilastro-trave 80
50 30 2Ø16
2 A139
Asse pilastro
8Ø10
G St. Ø10/20 (in m
70
50
64
33,39
20
14
4 A139 74
20
55
5 5 10 3 A139
End 2Ø16
5 5 release alla rotazione
24
ASPETTI DI MODELLAZIONE DI TELAI MONOPIANO PREFABBRICATI
MODELLAZIONE COLLEGAMENTO
IPERSTATIVO TRAVE – TEGOLO ALARE
baricentro
della sezione
32,84
COLLEGAMENTO TRAVE – TEGOLO
ANALISI SENZA LASTRA DI COPERTURA
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Fu da analisi FEM
COLLEGAMENTO ISOSTATICO
Fu analitica
Taglio K reale codice greco
sisma X Taglio K reale FIB
Taglio K reale FEM
3.50E+04 Taglio K infinito
3.00E+04
2.50E+04
2.00E+04
T [kN]
1.50E+04
1.00E+04
5.00E+03
0.00E+00
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Numero collegamento
d u 0.1 2.4 mm
VALUTAZIONE NUMERICA DELLA RIGIDEZZA E RESISTENZA
80
RIGIDEZZA
70
ANALITICA
60
smax=0.15d
FORZA [kN]
50
SPOSTAMENTO [mm]
Belletti, Damoni, Scolari, Stocchi. Studio delle rotture fragili di elementi di copertura prefabbricati collegati
alle travi principali con inserti metallici, ANIDIS 2013
COLLEGAMENTO TRAVE – TEGOLO
1 2 3 4 5
SENZA LASTRA DI COPERTURA
6 7 8 9 10 11
Fu da analisi FEM
COLLEGAMENTO IPERSTATICO
Fu analitica
Taglio K infinito
3.E+05
2.00E+05
2.E+05
1.50E+05
2.E+05
1.00E+05 1.E+05
5.00E+04 5.E+04
0.00E+00 0.E+00
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
numero collegamento numero collegamento
Perdita d’appoggio del tegolo di copertura con sezione “a doppio T” sulla capriata
ad estradosso variabile:
PGAC TT-Capriata = 10% PGAD TR=2 anni IS-V= PGAC /PGAD =0.1
Perdita d’appoggio delle capriate ad estradosso variabile sulla testa dei pilastri :
PGAC Capriata-Pilastro = 40% PGAD TR=52 anni IS-V= PGAC /PGAD =0.4
Perdita d’appoggio delle travi cornicione sul martello superiore delle capriate ad
estradosso variabile:
PGAC Capriata-Cornicione = 50% PGAD TR=89 anni IS-V= PGAC /PGAD =0.5
limite di resistenza a presso-flessione deviata della base dei pilastri e della relativa
duttilità locale flessionale
PGAC Pilastro = 60% PGAD TR=138 anni IS-V= PGAC /PGAD =0.6
INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO SUI COLLEGAMENTI
Nel caso di intervento di
messa in sicurezza sismica
delle strutture sarà
necessaria, già in fase di
deposito sismico,
un’asseverazione per il
“Sismabonus” ai sensi
dell’art. 4, comma 1, del
D.M. 65/2017.
Bottom splitting
Side splitting
SPINOTTO
?
E’ bene che gli inserti metallici (profili, bulloni, ecc.) vengano
progettati in modo tale da avere una resistenza inferiore rispetto
alla resistenza degli elementi in cemento armato che vengono
collegati.
2 2
d3 a a
f y f c da 2u f c d u f c d u Concrete brittle failures can be
6 2 2
avoided if reinforcement is
introduced: a “steel flexural failure”
can then be attained. A plastic
1 fy 1 fy hinge can develop in the dowel
au d for 3 d with the consequent concrete
3 f c 3 fc crushing in the area localized
around the dowel hole.
DOWELS FORCE VS DISPLACEMENT CURVES
(MEAN VALUES)
0,5 k d
s 4
FV FV, Rd
4 Es J b
s max
k k c
Where smax=0.05 ÷ 0.1d
2.12 F FVR 0.4
0.544 0.0026 cosh8F FVR 0.4 4 3 F FVR 0.4
f cc
k c 127
d b2 / 3
DOWELS FORCE VS DISPLACEMENT CURVES
(MEAN VALUES)
DOWELS FORCE VS DISPLACEMENT CURVES
(DESIGN VALUES)
Steel flexural failure
Floor-to-beam connections
Thin-webbed roof unit
8m Horizontal panel
Transversal 20 m
Longitudinal
beam
Roof unit beam
2.4m
8m
8.4m
Vertical 20m Column 8m
Skylight
Panel
Plinth Column
Panel bearing
beam
Plinth
Vertical 8.7m
Panel
la/d=6 la/d=3.3
COMPARISON WITH EXPERIMENTAL TESTS
Experimental set-up: Speciment: FE model:
V
3 diameter:
14
18
24
k
DOWEL (TP18L):
6 nodes isoparametric
brick element;
1x2 integration scheme.
STEEL FLEXURAL FAILURE: rmin
2 fy
yd
3 qc
1 fy 2 fy
l a , min au y d d
3 qc 3 qc
l a , min 1 fy 2 fy fy
rmin 1.4 3.5
d 3 qc 3 qc f c
SHORT DOWELS WITHOUT PLASTIC HINGE FORMATION:
r< rmin
qc f cc* d la x0 y
Horizontal forces equilibrium
FvR qc x0 f cc* d x0
Moment equilibrium
2 2
x y
qc x02 qc 0 qc
2 4
* 2
FvR 0,414 f d r
cc
INFLUENCE OF RATIO la/d
F
R PARAMETRIC ANALYSIS:
• different ratio of la/d
d • la/d=7,5
• la/d=6
• la/d=4
variable
la • la/d=3
• la/d=2
la la la la la
la la
7 .5 la la la
3 2
d 6 4 d d
d d
high ratio la/d Low ratio la/d
Beam to column
connections
Beam to roof
INFLUENCE OF RATIO la/d
F
R
d F
la F
INFLUENCE OF RATIO la/d F
R
d
la
1 plastic 2 plastic
hinge hinges
ALCUNE OSSERVAZIONI SULLE ROTTURE FRAGILI
IL PROBLEMA DELLE ROTTURE FRAGILI: SPALLING DEL
CALCESTRUZZO
0.1 d c 0.2
s 1.5 c ev 3 c
k
s h
4.5 c
2
STUDIO DELLE ROTTURE FRAGILI DEI COLLEGAMENTI:
BOTTOM E SIDE SPLITTING
Studi analitici legati alla teoria della “dowel action” (Vintzeleou e Tassios, 1985)
Compressione nel
calcestruzzo
Al variare di “c” ed “ev” si evidenziano diverse modalità di rottura
R R R
R ev
c
11. OSSERVAZIONE SUI MECCANISMI FRAGILI
Calcolo della resistenza a dowel action (Vintzeleou and Tassios, 1985)
-tegolo senza armatura lenta-
Side splitting Dcr1 Bottom splitting Dcr2
R R R
R ev
c
R
24 24
c=cost=100mm ev=cost=150mm
3
20
1.4 k d h Rck c re
20
RRd
16
c 16
Side splitting
Bottom splitting
RRd [kN]
RRd [kN]
12 12
8 8
4 4
analisi FEM
analisi FEM
Vintzeleou e Tassios, 1985 - condizioni statiche
Vintzeleou e Tassios, 1985 - condizioni statiche
Vintzeleou e Tassios, 1985 - condizioni cicliche
Vintzeleou e Tassios, 1985 - condizioni cicliche d) spalling of the concrete edge of the rib
0 d) spalling of the concrete edge of the rib 0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 0 20 40 60 80 100 120 140 160
ev [mm] c [mm]
Nel caso di tegolo NON armato si nota una buona corrispondenza tra i risultati
ottenuti dalle analisi FEM ed i risultati ottenuti seguendo le prescrizioni
analitiche di (Vintzeleou e Tassios, 1985) in condizioni statiche, sia in termini di
modalità di rottura che in termini di valori di resistenza.
INFLUENZA DELLA POSIZIONE DELLO SPINOTTO
Le indicazioni proposte
in Design guidelines for
steel flexural failure
connections of precast
structures under seismic
actions, 2012 risultano
essere molto
cautelative qualora, in
presenza di armatura
lenta di parete
nell’elemento di
calcestruzzo, si manifesti
la modalità di rottura
definita “steel flexural
failure”.
24
20
16
FORZA R [kN]
12
4 tegolo armato
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
SPOSTAMENTO [mm]
60
40
FORZA [kN]
30
SPALLING CALCESTRUZZO
20
tegolo armato
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
SPOSTAMENTO [mm]
È bene non risparmiare nella fasi conoscitive della struttura e del terreno in
quanto i risultati ottenuti con diversi metodi di calcolo possono risultare
determinanti nella valutazione degli interventi di rinforzo e nella definizione
dei conseguenti costi.
LIVELLO DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA
Nel caso di strutture prefabbricate si riesce in genere ad ottenere elevati livelli di conoscenza
Si assume un livello di conoscenza limitato medio (LC2) dell’edificio che permette di
utilizzare un fattore di confidenza pari a 1.2
CONCLUSIONI