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Corso di

COSTRUZIONI IN C.A. ESISTENTI

VALUTAZIONE CARATTERISTICHE
CALCESTRUZZO E ACCIAIO IN OPERA

Ing. Fabio DI CARLO


Valutazione proprietà in opera

Quando?

Strutture di
Strutture esistenti
nuova progettazione

 Mancato soddisfacimento dei criteri di


accettazione:
I valori di resistenza a compressione dei provini
prelevati durante il getto non soddisfano i criteri di Caratterizzazione
accettazione della classe di resistenza caratteristica materiali per le
prevista nel progetto
verifiche
 Dubbi sulla qualità del calcestruzzo, sulla sua
messa in opera, costipazione o maturazione

Calcestruzzo Acciaio
Il Direttore dei Lavori può richiedere
l’esecuzione di prove sulle strutture già
realizzate.
Valutazione proprietà in opera

Rilievo statico della struttura  Misure geometriche, saggi pacometrici, saggi diretti
sulle armature
Prelievo di campioni  Prelievo di campioni di cls a mezzo carotaggio
 Prelievo di barre di armatura

Prove di laboratorio
 Campioni di cls: compressione, modulo elastico, trazione indiretta, prove chimiche
 Prove di trazione sugli acciai (snervamento, rottura, all.% a rottura)

Prove in situ
 Prove non distruttive: ultrasoniche, sclerometriche, pull-out, Windsor (esecuzione preliminare delle
stesse negli stessi punti in cui si procederà all’estrazione delle carote, per la taratura)
 Prove di carico su elementi strutturali, orizzontamenti, strutture di fondazione
 Saggi in fondazione con pozzetti esplorativi, determinazione delle dimensioni
 Sondaggi geognostici per la caratterizzazione dei terreni
Valutazione proprietà in opera

Conoscenza della struttura

Campagna di indagini

Reperimento del materiale disponibile


Fasi preliminari
Rilievo geometrico sufficientemente dettagliato
Scopo della campagna di indagini:
Acquisire informazioni su:
 Dettagli costruttivi,
quantità e disposizione delle armature in pilastri, nodi, travi, ecc.
 Caratteristiche dei materiali,
calcestruzzo e acciaio
Piano delle indagini

Il piano delle indagini fa parte sia della fase diagnostica che del progetto vero e proprio, e dovrà
essere predisposto nell’ambito di un quadro generale volto a mostrare le motivazioni e gli obiettivi
delle indagini stesse.

Finalizzato alla conoscenza delle caratteristiche meccaniche dei materiali e del loro
livello di degrado

Da queste dipendono le modalità di analisi e di verifica degli interventi

Le indagini devono essere motivate, per tipo e quantità, dal loro


effettivo uso nelle verifiche.
Piano delle indagini

Campionamento

Nella struttura
NUMERO dei punti da LOCALIZZAZIONE dei
indagare punti da indagare Nei singoli elementi strutturali

RAPPRESENTATIVITA’ VARIABILITA’
dello stato complessivo dell’edificio delle caratteristiche strutturali

Quanto più la struttura è eterogenea tanto più le indagini devono essere accurate e approfondite per
pervenire a una affidabile caratterizzazione dei materiali in opera

NON ESISTE IL “NUMERO GIUSTO” delle indagini da eseguire; deve essere valutato caso per
caso, ed è solitamente un compromesso ragionevole tra precisione richiesta, somme e tempi
disponibili, invasività consentita.
Piano delle indagini

Rappresentatività statistica delle proprietà del


materiale in situ

 Casuale
Scelta dei punti di indagine  Non deve privilegiare zone particolari
 Al massimo potrà interessare zone più
comode da raggiungere

Campagna preventiva di
prove non distruttive (PND)

 Individuare zone omogenee all’interno della struttura


 Esecuzione mirata delle prove distruttive

Calibrazione di uno o più metodi PND con un Estensione dei metodi PND ad un
numero di prove distruttive limitato al numero numero quanto si voglia elevato di punti.
di ambiti omogenei
Piano delle indagini

Localizzazione negli elementi strutturali

Rappresentatività del campione all’interno dei


singoli elementi strutturali

Evitare le zone in cui il calcestruzzo presenta caratteristiche diverse da quelle medie,

Esempio pilastri:

 resistenza tipicamente variabile lungo l’altezza, diminuendo dal basso verso l’alto;

 variazioni del 20-30%;

 è preferibile che le prove sui pilastri siano localizzate a metà altezza.


Piano delle indagini

Quali prove effettuare?

Valutazione preliminare del comportamento dell’edificio


(individuazione delle modalità di collasso e situazioni o elementi critici)

Scelta del tipo di prove da fare


(anche in funzione dell’elemento strutturale e della sua funzione statica)

Esempio: resistenza del


calcestruzzo a
Pilastro Resistenza a presso-flessione
compressione

Trave Resistenza a flessione caratterizzazione


dell’acciaio
Piano delle indagini

Dove effettuare le prove?

Livello di indagine Prove sui materiali


Verifiche limitate 1 provino cls per 300 m2 di piano
dell’edificio, 1 campione di
armatura per piano dell’edificio
Verifiche estese 2 provini cls per 300 m2 di piano
dell’edificio, 2 campione di
armatura per piano dell’edificio
Verifiche esaustive 3 provini cls per 300 m2 di piano
dell’edificio, 3campione di
armatura per piano dell’edificio
Piano delle indagini

Dove effettuare le prove?


Pilastri
 Evitare di danneggiare pilastri critici, preferendo su questi elementi prove non distruttive.

 In genere i piani bassi sono i più sollecitati per carichi verticali e sisma.

 Tra i pilastri dei piani bassi i più sollecitati per azioni sismiche si trovano in genere in posizione
di bordo o d’angolo.

 I pilastri non confinati da tamponature sono più soggetti alla formazione di cerniere plastiche
di estremità (possibile formazione di meccanismo di collasso di piano).

 Aree di prova prive sia di evidenti difetti (vespai, vuoti, occlusioni ecc.), sia di materiali
estranei al calcestruzzo (intonaci, collanti, impregnanti, ecc.), sia di polvere ed altre impurità;
Piano delle indagini

Dove effettuare le prove?


Pilastri
Zone di estremità del pilastro (testa o piede) NO
 In tali zone, caratterizzate degli stati tensionali più elevati a
causa della segregazione e compattazione dei componenti
del cls, si possono ottenere valori di resistenza falsati;
 La diminuzione di sezione resistente derivante dal prelievo
può comportare problemi in una zona particolarmente
sollecitata e in presenza di calcestruzzo di qualità scadente:
non considerare zone vicino al piede o alla testa del
pilastro;

Fascia intermedia del pilastro SI


 zona soggetta a modeste sollecitazioni;
 cls abbastanza omogeneo
Piano delle indagini

Dove effettuare le prove?


Travi

Escludere zone maggiormente sollecitate

 Non si ha molta segregazione se non alla base della trave stessa;


 Per comodità operativa si sceglieranno travi emergenti e si
eseguirà l’eventuale carotaggio sul fianco della trave, ove possibile
a circa 1/5 della luce;
 Per evitare ferri di armatura, si sceglieranno zone in prossimità
dell’asse neutro, dove si hanno tensioni inferiori, previa indagine
pacometrica preventiva per escludere anche ferri piegati.
Linee guida

Al fine di migliorare:
 Sicurezza strutturale
 Affidabilità dei materiali
 Affidabilità dei sistemi costruttivi

Linea Guida per la valutazione delle caratteristiche


meccaniche del calcestruzzo in opera

Obiettivo:
 Normalizzare le procedure
 Evitare errori riconducibili a procedure improprie
 Scongiurare errori derivanti dalla inappropriata
interpretazione dei risultati delle prove distruttive
e non.
Linee guida
Metodi di prova: Resistenza

Danno
Velocità Correlazione con Rappresentatività
Metodo di prova Costo apportato
esecuzione resistenza risultati
alla struttura
Carotaggio Elevato Lento Moderato Ottima Buona
Molto
Indice di rimbalzo Veloce Nessuno Debole Superficiale
basso
Velocità ultrasuoni Basso Veloce Nessuno Debole Buona

Estrazione di inserti Medio Veloce Limitato Buona Superficiale


Resistenza alla
Medio Veloce Limitato Debole Superficiale
penetrazione

 Metodi distruttivi: problema rimaneggiamento;


 Metodi non-distruttivi (prove sclerometriche e ultrasoniche): valori di resistenza affetti da
errori stimabili di circa il 15%;
 Metodi semi-distruttivi (prove di estrazione e d’infissione): Migliore grado di
approssimazione, caratterizzati da un errore usualmente inferiore a circa il 10%.
Metodi di prova: Carotaggio

Carotaggio: metodo distruttivo più diffuso.

 Resistenza stimata in modo diretto;


 Necessario per la definizione diretta della resistenza del conglomerato e per calibrare i
risultati dei metodi non distruttivi;
 Il prelievo di carote da strutture in opera è regolato dalla norma UNI EN 12504-1;
 Ridurre al minimo l'effetto di Rimaneggiamento dovuto all'estrazione;
 Diametro delle carote non minore di 3 volte la dimensione massima dell'aggregato,
l'altezza possibilmente pari a 2 volte il diametro

Attenzione: il carotaggio può risultare improprio per calcestruzzi di


bassa resistenza (Rc ≤ 20 MPa), per sgretolamento superfici.

Nota: carote utili anche per valutazione carbonatazione!!!


Metodi di prova: Carotaggio

In presenza di armature
interrompere la prova
Metodi di prova: Carotaggio

Estrazione carota Prove di compressione

La resistenza misurata sulle carote risente di numerosi fattori:


 posizione del prelievo nell'ambito dell'elemento strutturale (ad  Rettifica campioni
es. al piede o alla testa di un pilastro, parallelamente o  Strumentazione
ortogonalmente alla direzione di getto); campioni
 disturbo per operazioni di prelievo  Esecuzione prova
 dimensioni delle carote (ad es. h/D diverso da 2)
 presenza di armature incluse
Metodi di prova: Carotaggio

Coefficiente di variazione dei risultati ottenuti su un


Numero campioni per
Metodo di prova elemento strutturale di buona qualità
area di prova
[%]
Carotaggio 10 3

La dispersione dei risultati aumenta:


 al ridursi della dimensione dei cilindri in prova;
 all’aumentare del diametro massimo dell’aggregato;
 all’aumentare della velocità di rotazione del carotiere;
 al diminuire della resistenza a compressione del materiale.
Metodi di prova: Carotaggio

Formula conversione letteratura


Carota
fc=(CH/D ⋅ Cdia ⋅ Ca ⋅ Cd) ⋅ fcar

• CH/D = coefficiente correttivo per H/D diversi da 2, pari a CH/D = 2/(1.5 + D/H)

• Cdia = coefficiente correttivo per D ≠ 100 mm, pari a 1.06, 1.00 e 0.98 per D, rispettivamente,
uguale a 50, 100 e 150 mm

• Ca = coefficiente correttivo per armature incluse, da assumere pari a 1.02-1.13 in funzione della
posizione e del diametro della barra inclusa

• Cd = coefficiente correttivo per il rimaneggiamento dovuto all’estrazione. Si ritiene corretto


assumere Cd = 1.20 per fcar < 20 MPa, e Cd = 1.10 per fcar > 20 MPa (Collepardi 2002)
Metodi di prova: Carotaggio

§11.2.2 NTC18 (New)

Le prove di accettazione e le eventuali prove complementari, compresi i carotaggi di cui al punto


11.2.6, devono essere eseguite e certificate dai laboratori di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001.

§11.2.6 NTC18

Il valore caratteristico della resistenza del calcestruzzo in opera (definita come resistenza
caratteristica in situ, Rckis o fckis) è in genere minore del valore della resistenza caratteristica assunta
in fase di progetto Rck o fck

 modalità di posa in opera e di compattazione


 maturazione (curing)
 l’effetto del prelievo della carota.

Per i soli aspetti relativi alla sicurezza strutturale e senza pregiudizio circa eventuali carenze di
durabilità, è accettabile un valore caratteristico della resistenza in situ non inferiore all’85% della
resistenza caratteristica assunta in fase di progetto.
Metodi di prova: Carotaggio

§11.2.6 NTC18

Per la modalità di determinazione della resistenza a compressione in situ, misurata con tecniche
opportune (distruttive e non distruttive), si potrà fare utile riferimento alle norme
 UNI EN 12504-1, (“Prove sul calcestruzzo nelle strutture – Carote – Prelievo, esame e prova di
compressione”
 UNI EN 12390-1 (“Prova sul calcestruzzo indurito – Forma, dimensioni ed altri requisiti per
provini e per casseforme”)
 UNI EN 12390-2 (“Prova sul calcestruzzo indurito – Confezionamento e stagionatura dei provini
per prove di resistenza”)
 UNI EN 12390-3 (“Prova sul calcestruzzo indurito – Resistenza alla compressione dei Provini”).

La resistenza caratteristica in situ va calcolata secondo quanto previsto nella norma UNI EN
13791:2008, ai §§ 7.3.2 e 7.3.3, considerando l’approccio B se il numero di carote è minore di 15,
oppure l’approccio A se il numero di carote è non minore di 15, in accordo alle Linee Guida per la
messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche
del calcestruzzo elaborate e pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici.
Metodi di prova: Carotaggio

Avvertenze:
 diametro delle carote:
 almeno superiore a tre volte il diametro massimo degli aggregati;
 compreso tra 75 e 150 mm (Linee Guida)
 ove possibile non inferiore a 100 mm (Circolare)
 carote destinate alla valutazione della resistenza non dovrebbero contenere ferri d’armatura,
(si devono scartare i provini contenenti barre d’armatura inclinate o parallele all’asse);
 per stima attendibile della resistenza di un’area di prova devono essere prelevate e provate
almeno tre carote;
 rapporto lunghezza/diametro dei provini possibilmente pari a 1 o 2;
Metodi di prova: Carotaggio

Avvertenze:
 campioni estratti devono essere protetti al fine di impedire (per quanto possibile) l’essiccazione
all’aria; prove di compressione devono essere eseguite su campioni umidi;
 nel programmare l’estrazione dei campioni si deve tener presente che la resistenza del
calcestruzzo dipende dalla posizione o giacitura del getto;
 la lavorazione o preparazione inadeguata delle carote porta a risultati di prova erronei:
 Il taglio dei campioni deve essere effettuato con ogni possibile accuratezza al fine di
evitare disturbi al saggio stesso
 Le superfici di prova devono essere adeguatamente preparate (molatura) per garantirne
planarità e ortogonalità
Metodi di prova: Carotaggio

Linee Guida
«Resistenza alla compressione, determinata su carota, è penalizzata dalla riduzione in quota parte
del contributo proveniente dagli aggregati presenti sulla superficie laterale della carota. Tale
effetto, a parità di diametro del provino, viene minimizzato per calcestruzzi di classe di resistenza
elevata e si riduce al crescere della dimensione massima degli aggregati presenti. Questa
riduzione di resistenza deve essere considerata nel calcolo della resistenza strutturale, tramite
l’introduzione di un coefficiente moltiplicativo detto Fattore di disturbo Fd.»

Il fattore di disturbo va applicato ad ogni campione


Metodi di prova: Carotaggio

Linee Guida

se la resistenza potenziale è espressa in valori cubici (Rck): determinazione della resistenza strutturale
su carote con rapporto h/d = 1 (con tolleranza ± 0,05);

se la resistenza potenziale è espressa in valori cilindrici (fck): determinazione della resistenza


strutturale su carote aventi rapporto h/d = 2 (con tolleranza ± 0,05).

Resistenza strutturale di ciascuna carota:

fcarota * Fd = Rc,is nel caso di provini ottenuti da carote con rapporto h/d=1

fcarota * Fd = fc,is nel caso di provini ottenuti da carote con rapporto h/d=2
Metodi di prova: Carotaggio

Resistenza strutturale o “in sito” (Rc,is e fc,is)

 Resistenza del calcestruzzo in opera, misurata


mediante il prelievo di una serie significativa di
carote

Resistenza potenziale” (Rc e fc)

 Resistenza misurata sui campioni convenzionali

Nuove costruzioni: Costruzioni esistenti:

Esito positivo se: Valutazione di Rcm,is o fcm,is


Rck,is ≥ 0.85 Rck oppure fck,is > 0.85 fck da utilizzare nelle verifiche
Controlli di accettazione [D.M. 17.01.2018]

Un prelievo consiste in due provini

TIPO A TIPO B
Quantitativo di miscela omogenea ≤ 300 mc 1 controllo ogni 1500 mc
3 prelievi 1 prelievo ogni giorno
1 prelievo ogni 100 mc Almeno 15 prelievi
1 prelievo ogni giorno di getto

Se ≤ 100 mc
3 prelievi
deroga dal prelievo giornaliero
Provino cubico Provino cilindrico
Lato 150 mm Diametro 150 mm
Altezza 300 mm
Controllo di Tipo A Controllo di Tipo B
𝑅𝑅𝑐𝑐,𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚 ≥ 𝑅𝑅𝑐𝑐𝑐𝑐 − 3.5
𝑅𝑅𝑐𝑐𝑚𝑚28 = resistenza media dei prelievi (𝑁𝑁/𝑚𝑚𝑚𝑚2 )
𝑅𝑅𝑐𝑐𝑚𝑚28 ≥ 𝑅𝑅𝑐𝑐𝑐𝑐 + 3.5 𝑅𝑅𝑐𝑐𝑚𝑚28 ≥ 𝑅𝑅𝑐𝑐𝑐𝑐 + 1.48𝑠𝑠
𝑅𝑅𝑐𝑐,𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚 = minore valore di resistenza dei prelievi (𝑁𝑁/𝑚𝑚𝑚𝑚2 )
(n prelievi: 3) (n prelievi ≥ 15) s = scarto quadratico medio
Metodi di prova: Carotaggio (Linea Guida)

Stima Rck,is o fck,is: Numerosità dei campioni prelevati.

Approccio statistico: numero campioni ≥ 15

Approccio forfettario, mediante coefficiente k: numero campioni < 15

a) numero delle carote prelevate maggiore o eguale a 15

la resistenza cilindrica (cubica) caratteristica in sito fck,is (Rck.is) è il minimo tra:

fck,is = fm(n),is – 1.48 * s


fck,is = fis, lowest+ 4

n = numero di campioni prelevati


fm(n),is = valore medio della resistenza a compressione degli n campioni (nota: per ciascun campione (i),
la resistenza f(i) deve essere moltiplicata per il relativo Fattore di disturbo Fd(i))
fis, lowest = valore minore fra le resistenze degli n campioni
s = scarto quadratico medio
Metodi di prova: Carotaggio (Linea Guida)

Approccio forfettario, mediante coefficiente k: numero campioni < 15

b) numero delle carote compreso tra 4 e 14

la resistenza cilindrica (cubica) caratteristica in sito fck,is (Rck.is) è il valore inferiore tra:
fck,is = fm(n),is – k
fck,is = fis, lowest+ 4

k = 5 per n (numerosità dei campioni prelevati) compreso tra 10 e 14


k = 6 per n compreso tra 7 e 9
k = 7 per n compreso tra 4 e 6 (caso da prendere in considerazione solo per opere di particolare
semplicità).
Metodi di prova: Carotaggio (Linea Guida)

Nel caso di prove che vengano effettuate ai fini della valutazione della capacità di
strutture esistenti: Circolare n. 617, “Ai fini delle prove sui materiali è consentito
sostituire alcune prove distruttive, non più del 50%, con un più ampio numero, almeno
il triplo, di prove non distruttive, singole o combinate, tarate su quelle distruttive”.

Nel caso di costruzioni esistenti, non si farà riferimento ai valori fck ed Rck, bensì si
calcoleranno i valori medi cilindrici fm(n)is o cubici Rm(n)is, ai quali andranno applicati i
“fattori di confidenza” che ridurranno preliminarmente, in base al livello di conoscenza
conseguito nelle indagini conoscitive, i valori medi di resistenza dei materiali della
struttura esistente.
VALORI DI PROGETTO DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI
in accordo alle «Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione
della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti»
La determinazione dei valori di progetto delle caratteristiche dei materiali, come previsto dalle vigenti Norme
Tecniche, avviene sempre su base statistica, correggendo, nel caso di costruzioni esistenti, i valori delle
caratteristiche meccaniche considerando nelle valutazioni il fattore di confidenza (FC), funzione del livello di
conoscenza (LC), e i coefficienti parziali di sicurezza γM.

La grandezza statistica, fk o fm, per le caratteristiche meccaniche da considerare non è chiarita completamente dalle
Norme Tecniche:

dal testo delle norme si evince, senza dubbio, come non sia possibile far riferimento al valore medio, ma si debba
considerare “l’entità della dispersione”, facendo ad esempio riferimento al valore caratteristico che si ottiene
dall’analisi sperimentale con prove distruttive (ad esempio carote per il calcestruzzo) e non distruttive.

8.5.3. CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI Per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del
loro degrado, ci si baserà sulla documentazione già disponibile, su verifiche visive in situ e su indagini sperimentali. Le indagini
dovranno essere motivate, per tipo e quantità, dal loro effettivo uso nelle verifiche; … nel caso di costruzioni sottoposte a tutela, ai
sensi del D.Lgs. 42/2004, di beni di interesse storico-artistico o storico-documentale o inseriti in aggregati storici e nel recupero di centri
storici o di insediamenti storici, dovrà esserne considerato l’impatto in termini di conservazione. I valori di progetto delle resistenze
meccaniche dei materiali verranno valutati sulla base delle indagini e delle prove effettuate sulla struttura, tenendo
motivatamente conto dell’entità delle dispersioni, prescindendo dalle classi discretizzate previste nelle norme per le nuove
costruzioni.
VALORI DI PROGETTO DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI
in accordo alle «Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione
della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti»
C 8.5.4.2 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO ARMATO O DI ACCIAIO “I fattori di confidenza, determinati in funzione del livello di
conoscenza acquisito, vengono applicati ai valori medi delle resistenze dei materiali ottenuti dai campioni di prove distruttive e non
distruttive, per fornire una stima dei valori medi delle resistenze dei materiali della struttura, entro l’intervallo di confidenza
considerato (in genere si assume un intervallo di confidenza pari al 95%).

la normativa italiana considera i fattori FC, che incorporano vari tipi di incertezze comprese quelle sulla disposizione delle armature e
sui dettagli costruttivi. Il sistema degli Eurocodici considera invece unicamente i fattori parziali dei materiali che incorporano le
incertezze di modello e la variabilità dei materiali in maniera forfettaria.

Si ritiene che un’adeguata interpretazione rispettosa delle Norme Tecniche e della Circolare, senza essere contraddittoria della filosofia
degli Eurocodici, sia di far riferimento al valore medio diviso per il fattore di confidenza e il fattore parziale senza però mai eccedere
il valore caratteristico diviso il fattore di confidenza, sì da tenere conto della dispersione.

𝑓𝑓𝑚𝑚 𝑓𝑓𝑘𝑘
𝑓𝑓𝑑𝑑 = 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚 ;
𝐹𝐹𝐹𝐹 � 𝛾𝛾𝑀𝑀 𝐹𝐹𝐹𝐹
VALORI DI PROGETTO DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI
in accordo alle «Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione
della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti»
Per quanto concerne la stima del valore caratteristico, un’adeguata valutazione conservativa della resistenza caratteristica basata su
un numero limitato di campioni n si effettua nell’ipotesi di distribuzione log-normale e tenendo conto dell’incertezza associata alla
stima della media campionaria, dato il campione casuale {B1, B2, … Bn} della grandezza di interesse (resistenza a compressione del
calcestruzzo, tensione di snervamento e di rottura dell’acciaio dolce e dell’acciaio armonico), ne sono calcolate media e deviazione
standard campionarie dei logaritmi:

Stima del sedicesimo percentile della distribuzione media campionaria


𝑛𝑛
1 𝜎𝜎�
𝜇𝜇̅ = � ln 𝑥𝑥𝑖𝑖 𝜇𝜇̅ 0.16 = 𝜇𝜇̅ −
𝑛𝑛 𝑛𝑛
𝑖𝑖=1

Valore caratteristico

𝑛𝑛
1 𝑥𝑥�0.05 = 𝑒𝑒 𝜇𝜇� 0.16 −1.64�𝜎𝜎
𝜎𝜎� = � ln 𝑥𝑥𝑖𝑖 − 𝜇𝜇̅ 2
𝑛𝑛 − 1
𝑖𝑖=1
Esempio
Esempio
Metodi di prova: Prove sclerometriche

 Il metodo dell’indice di rimbalzo utilizza lo sclerometro per misurare l’energia elastica assorbita dal
calcestruzzo a seguito di un impatto.
 L’energia assorbita dal calcestruzzo è correlata alla rigidezza e alla resistenza meccanica mediante
relazioni empiriche.
 Il metodo consiste nel provocare l’impatto di una massa standardizzata contro la superficie del
materiale sottoposto a prova e nel misurare l’altezza del rimbalzo

 la misura è espressa in termini di percentuale


dell’altezza di rimbalzo rispetto alla distanza
percorsa della massa in movimento tra
l’istante in cui è rilasciata e quando colpisce la
superficie del calcestruzzo. Questa
percentuale è detta indice di rimbalzo N.

UNI EN 12504-2, (Prove sul calcestruzzo nelle strutture - Parte 2:


Prove non distruttive - Determinazione dell'indice sclerometrico)
Metodi di prova: Prove sclerometriche

L’indice di rimbalzo è correlato alla resistenza a compressione del calcestruzzo, ma è influenzato da


numerosi altri fattori:

 condizioni di umidità del calcestruzzo in superficie (una superficie umida conduce ad un indice di
rimbalzo più basso);
 presenza di uno strato superficiale carbonatato (aumenta l’indice di rimbalzo);
 tessitura superficiale (una superficie ruvida fornisce generalmente un indice di rimbalzo più basso);
 orientazione dello strumento rispetto alla verticale (sono disponibili fattori di correzione approssimati);
 età del calcestruzzo;
 dimensione e il tipo degli aggregati.

Metodologia di prova sensibile alle condizioni locali, quali la presenza di grossi granuli e gli elementi grossi
d’aggregati in prossimità della superficie oppure di vuoti.

Per mitigare gli effetti di alcune delle cause che alterano le misure, è pertanto opportuno che nell’intorno
d’ogni punto di prova siano eseguite più battute, adeguatamente distanziate fra di loro.
Metodi di prova: Prove sclerometriche

Modalità di esecuzione

 Verifica dello sclerometro prima e dopo ogni


giornata di lavoro o sequenze di prove, utilizzando
l’apposita incudine di riferimento fornita a corredo
dal fabbricante, eseguendo una serie di battute con
lo sclerometro in posizione verticale.
Metodi di prova: Prove sclerometriche

Modalità di esecuzione

 Individuazione di una zona di misura che presenti


le seguenti caratteristiche:
 assenza di ferri di armature in prossimità
della superficie (da controllare con
pacometro o altro idoneo strumento);
 superficie priva di evidenti vespai, forti
porosità o rilevanti irregolarità superficiali
ecc.;
 superficie non ricoperta da intonaco, o da
vernice, ecc.;
 superficie possibilmente asciutta.
 pulizia e lisciatura della superficie con pietra
abrasiva o smerigliatore per asportare lo strato
superficiale di calcestruzzo degradato o
irregolare;
Metodi di prova: Prove sclerometriche

Modalità di esecuzione

 esecuzione di almeno 9 battute sclerometriche all’interno della zona di misura, secondo una griglia
preliminarmente definita, mantenendo lo sclerometro perpendicolare alla superficie di misura. I
punti su cui si effettuano le battute devono risultare non coincidenti con gli aggregati affioranti e
sufficientemente lontani dalle barre di armatura, dagli altri punti di battuta e dagli spigoli
dell’elemento;
Metodi di prova: Prove sclerometriche

Curva indice di rimbalzo-resistenza


cubica a compressione (Linee-Guida)

Rc= A⋅NB
A, B dati strumento

Utilizzo regolamentato da UNI EN 12504 – 2 (2001):


lo sclerometro può essere utilizzato per:
 Valutare l’omogeneità del calcestruzzo in situ
 Delimitare zone di cls degradato o di scarsa
qualità
 Stimare le variazioni nel tempo delle proprietà
del calcestruzzo
Metodi di prova: Prove sclerometriche

Prove sclerometriche non possono considerarsi un mezzo efficace ed esaustivo della


misura della resistenza meccanica del calcestruzzo a meno che non vengano associate
ad altri sistemi di indagine (ad esempio le prove ultrasoniche)

Bassa affidabilità:

 Strato superficiale del cls (non rappresentativo del calcestruzzo interno)


 Carbonatazione che interessa lo strato superficiale aumentandone la rigidezza,
incrementa il valore dell'indice di rimbalzo
 Durezza superficiale di calcestruzzi stagionati è maggiore di quella interna.

Stima in eccesso della resistenza


Metodi di prova: Ultrasuoni

Misura del tempo (t) impiegato da onde soniche, (frequenza tipicamente 40-120 KHz), ad attraversare un
mezzo compreso tra il trasduttore trasmittente Tx e quello ricevente Tr, posti a distanza nota (L): Velocità
di propagazione (V):

V=L/t

UNI EN 12504-4, (Prove sul calcestruzzo nelle strutture - Parte 4:


Determinazione della velocità di propagazione degli impulsi ultrasonici)
Metodi di prova: Ultrasuoni

Strumentazione
Metodi di prova: Ultrasuoni

Problemi:

Onde elastiche subiscono rifrazioni e attenuazione del segnale per effetto


riflessioni, dovute alla presenza degli dell’assorbimento d’energia.
aggregati, di fessure, di vuoti:

percorso effettivamente compiuto dalle onde


Effetto di vuoti o fessure elastiche può risultare più lungo della
distanza tra trasmettitore e ricevitore.

Velocità apparente

La determinazione della velocità deve avvenire in un intervallo di temperatura compreso


tra 5°C e 30°C, deve tener conto della possibile presenza d’armature metalliche e di
eventuali difetti macroscopici.
Metodi di prova: Ultrasuoni

Fattori che maggiormente influenzano le misurazioni sono:

 rapporto acqua/cemento

 età del conglomerato

 contenuto di umidità

 presenza di armature

 stato di sollecitazione
Metodi di prova: Ultrasuoni

Modalità di esecuzione

 Taratura dello strumento consistente nella misura del tempo impiegato dalle onde elastiche a
percorrere, secondo la sua altezza, il cilindro o il prisma metallico di taratura fornito a corredo dello
strumento. Deve essere ripetuta varie volte nel corso della giornata di misure:
 inizio e termine della giornata
 variazioni delle condizioni ambientali
 variazioni della configurazione dello strumento
 individuazione di una zona di misura idonea;
 pulizia della superficie ed eventuale lisciatura;
 posizionamento dei punti di misura;
 rilievo della distanza tra i punti estremi di ciascun percorso di misura, con apposito strumento.
 esecuzione delle misure nella zona individuata tramite sonde puntiformi o sonde a superficie piana
 Numero di misure:
 nel caso di misure dirette, almeno 3 misure su percorsi diversi
 nel caso di misure indirette, almeno 10 misure su percorsi opportunamente individuati.
Metodi di prova: Ultrasuoni

Modalità di esecuzione
Metodi di prova: Ultrasuoni

Linee guida:

La velocità degli ultrasuoni non può essere utilizzato come un mezzo di valutazione “assoluto” ma deve
costituire esclusivamente un metodo di stima della resistenza a compressione, da valutare ed utilizzare
sempre in associazione ai risultati ricavati dalle prove distruttive su carote estratte da getti omogenei di
singole opere.

La correlazione tra la resistenza a compressione Rc e la velocità di propagazione vp non è univoca ma


strettamente connessa alle caratteristiche dello specifico calcestruzzo indagato e pertanto variabile da
cantiere a cantiere; in sostanza il medesimo valore della velocità di propagazione vp può essere riscontrato
su un calcestruzzo Rc = 30 N/mm2 come su un calcestruzzo Rc = 40 N/mm2 .

Formula di correlazione di letteratura


(funzione esponenziale)
Difficile determinazione a causa della
Rc = AeBV scarsa attendibilità: andrebbe sempre
riferita esclusivamente al calcestruzzo
A e B coefficienti opportunamente calibrati di una specifica opera
con prove distruttive su carote.
Metodi di prova: Ultrasuoni

Metodo ultrasonico affidabile per valutazione omogeneità del cls e stato fessurativo.

Utilizzo letture ultrasoniche


superficiali per stimare profondità
lesioni

Rapportando i tempi di transito:


- tf nella zona fessurata (Tx Tr1)
- ti nella zona integra (Tr1 Tr2)
Si ottiene la profondità c della lesione
Metodi di prova: Prova pull-out

Misura della forza necessaria ad estrarre dal calcestruzzo un inserto metallico


standardizzato.

Inserti metallici possono essere installati nel calcestruzzo al momento


del getto, (predisponendoli nelle casseforme), o inseriti in fori effettuati nel calcestruzzo
indurito.

Forza applicata mediante un martinetto idraulico collegato all’inserto ed un anello di


reazione che contrasta con la superficie del calcestruzzo.

Durante l’operazione viene estratto un cono di materiale e, pertanto, la prova è


parzialmente distruttiva.

La forza di estrazione è rappresentativa di uno stato di sollecitazione complesso, ma il suo


valore è correlabile con la resistenza a compressione.
UNI EN 12504-3, (Prove sul calcestruzzo nelle strutture -
Parte 3: Determinazione della forza di estrazione)
Metodi di prova: Prova pull-out

Metodo con inserto pre-inserito


L’inserto è formato da un disco e da uno stelo che può essere solidale col disco o avvitato
Metodi di prova: Prova pull-out

Metodo per foratura


L’inserto è formato da un elemento metallico che può essere:

Ad espansione geometrica Ad espansione forzata

L’inserto si adatta alla cavità del foro senza L’inserto si adatta alla cavità del foro, cilindrica in
provocare stati di tensione nel cls. tutta la lunghezza, mediante l’applicazione di una
La profondità utile dell’inserto non deve essere coppia di serraggio, creando un’espansione
minore di 35 mm. forzata uniforme su tutta la superficie cilindrica,
Per cls con aggregati di diam. max > 32 mm è cui corrisponde uno stato di tensione normale
necessario impiegare inserti più lunghi di 35 mm compresa tra 0,1 e 1 MPa.
Metodi di prova: Prova pull-out

Modalità di esecuzione
 La strumentazione per le prove di estrazione non richiede taratura in situ

Caso di impiego di inserti post-inseriti nel calcestruzzo:

 si individua una zona di misura idonea;


 si stabiliscono i punti di misura, non coincidenti con aggregati affioranti e sufficientemente distanti
dalle barre di armatura, dagli altri punti di misura e dagli spigoli dell’elemento;
 si effettuano, in ogni area di misura, almeno 3 estrazioni.
 Ogni estrazione deve essere eseguita con la seguente procedura:
 esecuzione del foro ortogonalmente alla superficie del calcestruzzo;
 evacuazione della polvere dal foro, inserimento del tassello per tutta la sua lunghezza e sua
forzatura per espansione contro le pareti del foro;
 posizionamento del martinetto sul calcestruzzo ed inserimento del tirante nel foro del
martinetto avvitandolo con forza nel tassello;
 centratura del martinetto rispetto al tassello ed esecuzione della prova di estrazione con
incremento della pressione (o del carico) nel martinetto graduale e costante;
 rilievo della forza F di estrazione;
Metodi di prova: Prova pull-out

Metodo per foratura


Metodi di prova: Prova pull-out

La correlazione tra forza d’estrazione e resistenza a compressione varia al variare della


resistenza del calcestruzzo

E’ in genere migliore delle correlazioni esistenti tra resistenza a compressione e indice di


rimbalzo o velocità di propagazione delle onde elastiche.

Rc=A+B⋅F

A e B calibrati con prove distruttive (carote)


Metodi di prova: Profondità di penetrazione di sonde

ASTM C803, Standard Test Method for Penetration


Resistance of Hardened Concrete

Tecnica basata sulla resistenza alla penetrazione; misura della profondità di penetrazione
nel calcestruzzo di una sonda (asta) d’acciaio infissa con energia prestabilita.

Dispositivo impiegato: speciale pistola (sonda Windsor) che utilizza una carica esplosiva
normalizzata.

Profondità di penetrazione della sonda è un indicatore della resistenza del calcestruzzo.

Nel momento in cui la sonda si infigge nel calcestruzzo, una parte della sua energia
cinetica si dissipa per attrito tra la sonda ed il calcestruzzo, mentre parte frattura e
schiaccia il calcestruzzo.

Generalmente la regione in cui il calcestruzzo è danneggiato ha approssimativamente la


conformazione di un cono.
Metodi di prova: Profondità di penetrazione di sonde

Profondità di penetrazione di sonde: Sonda Windsor


 Interessa alcuni centimetri di materiale;
 La prova si esegue su 3 determinazioni (ASTM C803);
 Dopo aver rimosso i detriti si misurano le profondità di infissione (non devono discostarsi più di
5mm l’una dall’altra)
Metodi di prova: Profondità di penetrazione di sonde

Modalità di esecuzione
 La strumentazione non richiede taratura in situ

Caso di impiego di inserti post-inseriti nel calcestruzzo:

 si individua una zona di misura idonea;


 si stabiliscono i punti di misura, non coincidenti con aggregati affioranti e sufficientemente distanti
dalle barre di armatura, dagli altri punti di misura e dagli spigoli dell’elemento;
 Esecuzione delle prove: ogni prova è costituita da non meno di 3 infissioni, eseguite con l’apposita
dima triangolare, contenente un foro per ogni vertice, a garanzia della corretta spaziatura fra i
punti di misura;
 Procedura di misura:
 infissione della sonda perpendicolarmente alla superficie del calcestruzzo;
 rimozione del calcestruzzo distaccato in maniera tale da ottenere una superficie piana
attorno alla sonda;
 esecuzione della misura della lunghezza W della sonda fuoriuscente dal calcestruzzo
 si rileva la durezza Mohs degli aggregati.
Metodi di prova: Profondità di penetrazione di sonde

Metodo fornisce buone prestazioni per la valutazione dell’evoluzione della resistenza del
calcestruzzo nello stadio iniziale di maturazione allo scopo di determinare il tempo più
appropriato di scasseratura e per determinare la resistenza relativa in parti differenti della
stessa struttura.

Il risultato della prova è influenzato dalla durezza e dalla resistenza degli aggregati.
Poco dipendente dalle condizioni della superficie dell’elemento, quali scabrezza e
carbonatazione.

Rc=A+B⋅W

A e B calibrati con prove distruttive (carote)


Metodi di prova: Metodi combinati

I metodi combinati: applicazione di due o più metodi d’indagine per la valutazione


della resistenza del calcestruzzo.

Risultati provenienti da metodi diversi consente di stimare la resistenza mediante più


correlazioni: miglioramento dell’affidabilità della resistenza meccanica stimata.

Metodi combinati:

1) Metodo SONREB (SONic+REBound): misura dell’indice di rimbalzo + misura della


velocità di propagazione degli ultrasuoni;

2) misura dell’indice di rimbalzo + misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni


+ misura della forza di estrazione;

3) misura dell’indice di rimbalzo + misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni


+ misura della profondità d’infissione.
Metodi di prova: Metodi combinati

Metodo SONREB: correlazione

Rc=A⋅VpB ⋅NC

Vp = velocità degli ultrasuoni;


N = indice di rimbalzo

A, B, C = costanti di determinazione sperimentale mediante prove distruttive su carote (EN 13791)


Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera

Attenzione alla
presenza di
controsoffitti
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: Termocamera
Metodi di prova: posizione delle armature e spessore del copriferro

Prova non normalizzata

Metodo magnetico, sfrutta le proprietà magnetiche del ferro per la


localizzazione delle armature

Strumento: “misuratore di ricoprimento” o “pacometro”.

 unità di emissione e lettura del campo elettromagnetico


 una o più sonde emittenti-riceventi il campo magnetico
 unità di elaborazione digitale ed acustica

Il funzionamento è basato sul principio dell'induzione magnetica.

nella prima bobina è fatta passare una


Sonda di Nucleo magnetico molto corrente alternata nota
un’attrezzatura permeabile, sul quale sono
tipica montate due bobine la seconda serve per misurare la corrente indotta
Metodi di prova: posizione delle armature e spessore del copriferro

Corrente indotta Presenza di acciaio immerso nel calcestruzzo

Riluttanza del Campo magnetico generato da un elettromagnete


circuito magnetico

Se il circuito magnetico comprende oltre al nucleo magnetico ed al


Vicinanza delle barre calcestruzzo, anche una barra di armatura, la riluttanza diminuisce
d’armatura ed aumenta la corrente indotta nella bobina, che viene misurata
mediante un amperometro a bobina mobile.

La riluttanza è influenzata sia dal diametro dell’armatura sia dalla profondità a cui
essa si trova al di sotto della superficie

Correlazione del valore della corrente misurata con spessore del copriferro e diametro dell’armatura
Metodi di prova: posizione delle armature e spessore del copriferro

La sonda è fatta scorrere lungo la superficie della membratura in calcestruzzo armato e dall'assorbimento del
campo magnetico si possono rilevare, come se proiettate sul piano costituito dalla superficie del calcestruzzo:

Può essere utilizzata per rilevare in maniera non distruttiva:


 Presenza, posizione e direzione delle barre di armatura all'interno di elementi in c.a.
 Numero e diametro delle barre di armatura, con buona approssimazione
 Misura dello spessore del copriferro (previa eliminazione dell’intonaco) e dell'interferro
 Passo delle staffe
 Zone di conglomerato non attraversate da armature al fine per effettuare:
 ulteriori prove distruttive, quali carote di calcestruzzo (individuare la zona dove prelevare la carota)
 prove sclerometriche e/o ultrasoniche (sonreb), prova pull out, prova con sonda Windsor (influenzate
dalla presenza di armature)
La prova pacometrica dovrebbe essere effettuata prima di ogni altro tipo di prova distruttiva e non.
Metodi di prova: posizione delle armature e spessore del copriferro

Risultati presentati sotto forma di:


 valori puntuali
 immagini bidimensionali
(scansione nell’intorno del punto di prova)

Gli strumenti commerciali generalmente forniscono risultati attendibili per elementi


debolmente armati e barre d’armatura prossime alla superficie
Metodi di prova: saggi visivi

Pilastri
Metodi di prova: saggi visivi

Travi
Metodi di prova: prelievi di barre di armatura
Acciaio: evoluzione normativa

Regio Decreto del 10 gennaio 1907

 Primo dispositivo normativo che affronta il problema della caratterizzazione delle


proprietà meccaniche degli acciai da cemento armato;
 Obbligatorietà di prove a trazione e piegamento, da eseguire su tre campioni - di
lunghezza pari a 20 volte il diametro - “ogni cento barre” utilizzate;
 Resistenza a trazione dell’armatura (ferro liscio) compresa tra 3600 e 4500 kg/cm2;
 Allungamenti a rottura compresi tra il 25 e il 29% (valori ricavati dal “coefficiente di
qualità”);
 In caso di esito negativo erano richiesti due test aggiuntivi: quando anche uno di
questi avesse dato esito negativo, il materiale era considerato non conforme,
quindi da scartare.
Acciaio: evoluzione normativa tra il 1907 ed il 1939

A seguito del Regio Decreto del 1907 furono emanati:

 Decreto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 14 novembre 1924 n. 3227

 Decreto Presidenziale del 15 maggio 1925

 Regio Decreto Legge 4 settembre 1927 n. 1981

 Regio Decreto Legge 7 giugno 1928 n. 1431

 Regio Decreto Legge 18 luglio 1930 n. 1133

 Regio Decreto Legge 23 maggio 1932 n. 832 convertito in Legge 22 dicembre 1932 n. 1830

 Regio Decreto Legge 29 luglio 1933 n. 1213

 Circolare 17 maggio 1937 n. 2202 “Impiego dell’acciaio semiduro nelle costruzioni in


conglomerato cementizio armato”
Acciaio: evoluzione normativa tra il 1907 ed il 1939

Principali caratteristiche:
 Modifiche non significative al R.D. del 1907;
 Obbligo - per le amministrazioni dello Stato - di attenersi a quanto stabilito dal
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
 Definizione dei criteri di accettazione degli acciai da armatura;
 Incremento della resistenza a trazione a 3800 e 5000 kg/cm2;
 Sostituzione del coefficiente di qualità con la misura dell’allungamento a rottura;
 Allungamento a rottura minimo pari al 27% per ft=3800 kg/cm2 e 21% per ft=5000
kg/cm2;
 Lunghezza utile per la determinazione dell’allungamento a rottura pari a 10 volte il
diametro della barra.
Acciaio: evoluzione normativa

Regio Decreto del 16 novembre 1939 n. 2228 - 2235

 Prima classificazione degli acciai di armatura in base alla differenziazione delle


caratteristiche meccaniche (ivi compreso anche il “limite di snervamento”);
 Prove eseguite su un minimo di due campioni di 1 metro per ogni 1000 tondini di ferro;
 Misura dell’allungamento percentuale a rottura sempre su una lunghezza pari dieci
volte il diametro.

Carico rottura a Limite di Allungamento a Carico di


Tipologia
trazione snervamento rottura sicurezza
acciaio
[kg/mm2] [kg/mm2] [%] [kg/mm2]
DOLCE 42 - 50 ≥ 23 ≥ 20 14
SEMIDURO 50 - 60 ≥ 27 ≥ 16 20
DURO 60 - 70 ≥ 31 ≥ 14 20
Acciaio: evoluzione normativa tra il 1939 ed il 1957

A partire dal 1939, si susseguirono diversi Decreti Attuativi e Circolari in merito


all’accettazione dei materiali per la realizzazione di opere in c.a., tra cui:
• Circolare del Ministero dei LL. PP. del 22 novembre 1946 n. 1735. Introduce l’utilizzo di
acciai ad alto limite di snervamento (acciai di tipo Thorstall, Thor, Isteg, ecc.);
• Circolare del Ministero dei LL.PP. del 9 dicembre 194.8 n. 2625; Circolare 13 aprile 1950
n. 942. Regolamentano l’utilizzo di acciai ad alto limite di snervamento;
• Circolare 25 settembre 1948 n. 2083; Circolare 8 giugno 1953 n. 1082; Circolare 20
maggio 1954 n. 1433. Impongono l’obbligo - di fatto decaduto nei primi anni del
dopoguerra - di adempiere alle prescrizioni previste dal D.R. del 1939.
• Circolare 10 settembre 1956 n. 2337. Regolamenta l’impiego di acciaio speciale
sagomato ad alto limite elastico nelle strutture in cemento armato.
Acciaio: evoluzione normativa

Circolare Ministero LL. PP. del 23 maggio 1957

 Prime indicazioni sui nuovi tondini ad aderenza migliorata;


 Nuova classificazione delle barre lisce AQ42, AQ50 e AQ60 (in parte
corrispondente a quella prevista dal D.R. n. 2229, dolce, semiduro e duro):

Carico rottura a Limite di Allungamento a Carico di


Tipologia
trazione snervamento rottura sicurezza
acciaio
[kg/mm2] [kg/mm2] [%] [kg/mm2]
Aq 42 42 - 50 ≥ 23 ≥ 20 14
Aq 50 50 - 60 ≥ 27 ≥ 16 20
Aq 60 60 - 70 ≥ 31 ≥ 14 20

 Le prescrizioni relative agli Aq50 e Aq60 valgono per diametri non superiori a 30 mm e
calcestruzzi di classe non inferiore a R200 per sezioni rettangolari e R250 per sezioni a T.
Acciaio: evoluzione normativa tra il 1957 ed il 1972

Numerosi dispositivi normativi volti alla regolamentazione dell’utilizzo degli acciai a aderenza
migliorata:
 Circ. Min. LL.PP. n. 1547 del 17 maggio 1965: distinzione tra acciai ad aderenza migliorata normali e
speciali, che differiscono sostanzialmente in duttilità;
 Circ. Min. LL.PP. n. 3525 del 11 settembre 1967: prescrizioni riguardanti le modalità di
determinazione dei limiti di snervamento e di rottura (tensioni da determinarsi su 5 campioni per
partita e ripetersi per tre diametri diversi scelti ciascuno negli intervalli 6-10 mm, 12-18 mm e >20
mm); introduzione per la prima volta del concetto di “resistenza caratteristica”;
 Circ. Min. LL.PP. n. 5226 del 15 ottobre 1968: prescrizione misurazione dell’allungamento a rottura
su una lunghezza pari a cinque volte il diametro e riduzione del numero di campioni per la
valutazione delle tensioni a quattro per intervallo di diametro;
 Circ. Min. LL.PP. n. 5975 del 14 maggio 1969; Circ. Min. LL.PP. n. 6157 del 14 luglio 1969; Circ. Min.
LL.PP. n. 6400 del 10 ottobre 1969; Circ. Min. LL.PP. n. 7443 del 17 ottobre 1970: integrazioni alla
5226, con indicazioni sui controlli da effettuare da parte dei produttori e sui metodi di calcolo dei
limiti di snervamento e di rottura di progetto per le singole tipologie di acciaio disponibili.
 Circ. Min. LL.PP. n. 8096 del 12 maggio 1971; Circ. Min. LL.PP. n. 1086 del 5 novembre 1971.
Riprendevano per punti le precedenti circolari, chiudendo il periodo di validità del D.R. del 1939.
Acciaio: evoluzione normativa

Decreto Ministeriale del 30 Maggio 1972

 Introduzione dell’approccio probabilistico;


 Controlli in stabilimento, da eseguire presso i laboratori ufficiali, per tutte le armature,
in particolare le barre ad aderenza migliorata e le reti elettrosaldate;
 Controllo in cantiere obbligatorio solo in caso di omissione dei controlli di
stabilimento: “tutte le forniture di acciai sottoposti a controlli in stabilimento, possono
essere accettate senza ulteriori controlli se accompagnate da un certificato di
laboratorio ufficiale che si riferisce al tipo di armatura in esame e munito di legature col
marchio del produttore oppure contraddistinte dal marchio di laminazione a caldo.”;
 Due tipologie per acciai lisci: FeB22k e FeB32k;
 Tre categorie per gli acciai ad aderenza migliorata (di diametro equivalente ad una
barra tonda equipesante calcolato nell’ipotesi di peso specifico pari a 7.85 kg/dm3):
A38k, A41k e FeB44k.
 Prove di aderenza secondo il metodo del beam–test (Circ. n. 5226/1968) per le barre
ad aderenza migliorata.
Acciaio: evoluzione normativa

Decreto Ministeriale del 30 Maggio 1972

Carico rottura a Limite di Allungamento a Carico di


Tipologia
trazione snervamento rottura sicurezza
acciaio
Acciai lisci [kg/mm2] [kg/mm2] [%] [kg/mm2]
FeB22k ≥ 34 ≥ 22 ≥ 24 12
FeB32k ≥ 50 ≥ 32 ≥ 22 16

Carico rottura a Limite di Allungamento a Carico di


Tipologia
trazione snervamento rottura sicurezza
Acciai ad acciaio
[kg/mm2] [kg/mm2] [%] [kg/mm2]
aderenza
A38k ≥ 46 ≥ 38 ≥ 14 19
migliorata A41k ≥ 50 ≥ 41 ≥ 14 20
FeB44k ≥ 55 ≥ 44 ≥ 12 22
Acciaio: evoluzione normativa

Decreto Ministeriale del 30 Maggio 1974

 Sostituzione della classe A38k con la FeB38k - identiche proprietà meccaniche


specificate nel D.M. del ’72;

 Eliminazione della classe A41.

Carico rottura a Limite di Allungamento a Carico di


Tipologia
trazione snervamento rottura sicurezza
acciaio
[kg/mm2] [kg/mm2] [%] [kg/mm2]
FeB38k ≥ 46 ≥ 38 ≥ 14 19
FeB44k ≥ 55 ≥ 44 ≥ 12 22
Acciaio: evoluzione normativa

Decreto Ministeriale del 30 Maggio 1974

Controlli in stabilimento:
• Introduzione di prove a carattere statistico eseguite a cura di un laboratorio ufficiale presso
gli stabilimenti dei produttori di barre ad aderenza migliorata e di reti elettrosaldate;
Nel caso specifico degli acciai FeB44k:
• Controlli continuativi, geometrici e meccanici per ciascuna colata, presso lo stabilimento di
produzione, con indicazione dei risultati in appositi registri.
• Documentazione della conformità statistica fra i risultati dei controlli ufficiali in stabilimento e
quelli dei controlli continuativi.
• Possibilità di omissione di ulteriori controlli qualora la fornitura è accompagnata da un
certificato di laboratorio ufficiale riferito al tipo di armatura in esame, munito di marchio del
produttore o di laminazione a caldo.
• Controllo su 25 campioni, ricavati da 5 diverse colate (5 per ogni colata), su 3 diametri
differenti, scelti negli intervalli [5‐10] mm [12‐18] mm e [>18] mm, con determinazione delle
tensioni di snervamento e di rottura e allungamento percentuale a rottura e prove di
piegatura.
Acciaio: evoluzione normativa

Decreto Ministeriale del 30 Maggio 1974

Controlli in cantiere (facoltativi in caso di controlli in stabilimento):


 controllo in stabilimento eseguito:
• 3 spezzoni di egual diametro all’interno degli intervalli [5‐10]mm [12‐18]mm e [>18]mm con
determinazione dei valori caratteristici corrispondenti alle resistenze medie;
• In caso di esito negativo, ulteriori sei prove, i cui risultati andavano trattati statisticamente con
i precedenti;
• In caso di altro esito negativo, ulteriori sedici prove, per un totale di venticinque campioni da
trattare statisticamente come nel caso dei controlli in stabilimento.
 controllo in stabilimento non eseguito:
• 3 spezzoni per ogni diametro di ciascuna partita con determinazione dei valori caratteristici
corrispondenti alle resistenze medie;
• In caso di esito negativo, ulteriori 3 spezzoni dei diametri non verificati;
• In caso di altro esito negativo, la partita era considerata non idonea.
Acciaio: evoluzione normativa

Circ. Min. LL.PP. del 25 Gennaio 1975

Indicazioni per gli Enti Pubblici, invitati a prevedere l’utilizzo dell’acciaio di tipo FeB44k nelle gare
d’appalto in quanto caratterizzato da proprietà meccaniche più vantaggiose e sottoposto a
controlli più attenti in stabilimento.

Decreto Ministeriale 26 marzo 1980

 Formule per il calcolo delle tensioni tangenziali di aderenza delle barre;


 Per acciai ad aderenza migliorata FeB38k e FeB44k, valori ammissibili di 2200 kg/cm2 e 2600
kg/cm2, se controllati in stabilimento, oppure di 1900 kg/cm2 e di 2200 kg/cm2 per quelli non
controllati.
Acciaio: evoluzione normativa

Decreto Ministeriale del 16 Gennaio 1996

 Obbligatorietà - per tutte le forniture di acciaio – del certificato del Laboratorio Ufficiale
avente come informazione il tipo di armatura ed il marchio;
 Obbligo del controllo in cantiere, su 3 spezzoni per diametro e su ciascuna partita proveniente
dal singolo stabilimento, riguardante resistenza e duttilità, aderenza e distacco al nodo
saldato.
 In caso di esito negativo, ulteriori 6 campioni dello stesso diametro;
 In caso di altro esito negativo, controllo su ulteriori 25 campioni, applicando la formulazione
valida per controlli in stabilimento;
 Inidoneità della partita in caso di ulteriore risultato negativo.
Acciaio: definizione piano indagini

Determinazione delle proprietà meccaniche dell’acciaio:

Definizione di un dettagliato piano delle indagini, da predisporre in funzione dell’obiettivo da


perseguire.

ATTENZIONE AL PRELIEVO ACCIAI!!!!

Circolare: “in assenza di dati sperimentali adeguati, è consentito far riferimento alle caratteristiche
del materiale prescritto in sede di progetto previa limitata verifica a campione dell’effettivo utilizzo
dello stesso”.

Analisi statistica degli acciai utilizzati nell’anno di realizzazione dell’opera può senza dubbio fornire
un utile supporto alla fase di definizione delle caratteristiche meccaniche delle armature.
Acciaio: definizione piano indagini

Quaderno Tecnico II (ANAS)

Esempio di elaborazioni statistiche con Software STIL


v1.0:
 Database di 19140 prove di trazione nel
periodo1950 ‐ 2000
 Indicazione di proprietà meccaniche, distribuzioni
normali e log-normali, valori di percentuali di
utilizzo, in funzione della categoria di acciaio e del
diametro del tondino

Possibilità di utilizzo dei suddetti dati, prescindendo da indagini distruttive, purché -


noti il periodo di realizzazione dell’opera e la classe di acciaio utilizzato - essi siano
comunque confortati da prove non distruttive di durezza superficiale.
Acciaio: prove non distruttive

Rilievo della durezza superficiale

 La durezza è definibile come la resistenza dei metalli alla penetrazione;


 I metodi più adottati per valutare la durezza per i metalli si basano su prove statiche, che
misurano l’impronta lasciata sulla superficie del saggio o provetta da un penetratore
adeguatamente caricato;
 si distinguono per il tipo di penetratore usato ed il carico applicato, nonché per la tecnica di
rilevamento della dimensione dell’impronta lasciata sul saggio provato.
 Facilità di esecuzione ed assenza di danneggiamento dei pezzi provati;
 Possibilità di valori non attendibili qualora non fossero rispettate tutte le condizioni poste dalle
procedure sancite dalle norme nazionali od internazionali.
Acciaio: rilievo della durezza superficiale

Prova Brinell:

 Penetratore o sfera, d’acciaio temprato (S) o di carburo di tungsteno (W), di diametro


Ø = 1; 2.5; 5 o 10 mm;
 Forza di 29420 N, per circa 30 secondi;
 Valore di durezza Brinell (HB) pari al rapporto tra il carico applicato e l’area della
calotta dell’impronta lasciata sul saggio.
Acciaio: rilievo della durezza superficiale

Prova Vickers:
 Penetratore di diamante piramidale a base quadrata, con angolo al vertice di 136°
 Numero di durezza Vickers adimensionale;
 Rapporto tra il carico applicato (N) e l’area totale delle quattro superfici dell’impronta.
Acciaio: rilievo della durezza superficiale

Prova Rockwell:
• Penetratore a cono di diamante con angolo al vertice di 120° o sfera di diametro 1/8” o
1/16”,a seconda della scala prescelta;
• Misurazione dell’incremento di profondità dell’impronta sottoposto all’azione del carico dopo
un precarico definito per ogni scala.
• A seconda della scala, il numero di durezza Rockwell è pari alla differenza tra 100 e l’incremento
(o il doppio dell’incremento) della profondità della penetrazione espressa in micrometri.
Acciaio: rilievo della durezza superficiale

Prova Vickers:
 versatile, precisa, non distruttiva, modestissime dimensioni dell’impronta;
 valida in un intervallo di durezze praticamente illimitato, (anche misure di microdurezza);
 Poiché lascia impronte molto piccole, risente molto delle eterogeneità della provetta e risulta
alquanto laboriosa; infatti per garantire una sufficiente precisione necessita d’una buona
preparazione della superficie e della lettura delle impronte col microscopio almeno a 100
ingrandimenti.
Prova Brinell:
 Meno laboriosa, ma talvolta distruttiva per l’eccessiva dimensione delle impronte;
 Risente meno delle eterogeneità microstrutturali;
 Misura relativamente semplice, affidabile e generalmente meno complicata di quella Vickers.
Prova Rockwell:
 È la più semplice e rapida, ma anche la meno precisa ed affidabile;
 Errori di misurazione per molteplici motivi: per esempio cedimento dell’appoggio dovuto ad
una qualsiasi causa (superficie ossidata o sporca, supporto cedevole, deformazioni elastiche,
slittamenti, ecc.).
Esempio di strumentazione

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