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• l’integrità di un materiale, un
componente, una struttura complessa
L’uomo può essere descritto come uno dei più singolari e sofisticati sistemi NDT
esistenti
I controlli non distruttivi possono essere, in qualche misura, visti come un’estensione dei sensi
umani realizzata mediante mezzi fisici, strumentazioni ed apparecchiature che ne esaltano le
capacità fisiologiche
Un po’ di storia...
Non è facile definire un periodo storico preciso che segni
l’introduzione delle pratiche NDT nelle procedure del controllo
di qualità aziendale, tuttavia….
Per contro….
• Nella maggior parte dei casi non si ottengono informazioni affidabili sotto il
profilo quantitativo
• Si possono operare distinzioni anche in base al processo tecnologico subito dal pezzo
(di saldatura, di fogiatura, di getto)
Le cricche
• Un tipo di discontinuità particolarmente subdolo e pericoloso è la
cricca.
• Saldature
• Lavorazioni meccaniche
• Trattamenti termici
• Trattamenti superficiali
• …..
Quando vengono impiegati i CND?
• Corrosione
• Erosione
• Usura
• Rotture incipienti
• Danni termici
Come vengono impiegati i CND?
ü Ispezione Visiva
ü Radiografia
ü Liquidi Penetranti
ü Ultrasuoni
ü Magnetoscopia
ü Correnti Indotte
Classificazione delle tecniche
Radiografia (RT)
Impiego di radiazioni X o gamma. Risultato visibile
su una pellicola
DIRETTI
DIRETTI
Ultrasuoni (UT)
Analisi delle onde ultrasoniche riflesse o trasmesse INDIRETTO
all’interno del componente
Cosa sono i Controlli Non Distruttivi
Termografia infrarossa (IT)
Analisi dell’emissione termica nella banda
dell’infrarosso da parte di un corpo. Il difetto genera
un’alterazione del campo termico.
ü Non tutti i metodi si prestano ugualmente bene ad indagare sulla vasta gamma dei
materiali impiegati nel campo dell’ingegneria meccanica. Il metodo delle particelle
magnetiche e quello delle correnti indotte possono essere applicati rispettivamente solo a
materiali ferromagnetici o conduttivi, e questo esclude a priori tutte le classi del materiali
non metallici plastici o gommosi. Questo problema non si riscontra, invece, se si impiegano
gli ultrasuoni che, essendo onde elastiche, necessitano solo di un mezzo (solido o liquido)
nel quale propagarsi.
Cosa sono i Controlli Non Distruttivi
Caratteristica rilevata Vantaggi Limiti Esempi di impiego
Metodo
Costo
Medio-alto Alto Medio-basso Medio Basso
strumentazione
Tempo necessario
ad ottenere i Immediato Medio Immediato Basso Basso
risultati
Effetto della Non molto Non molto
Importante Importante Importante
geometria importante importante
Problemi di
Importante Importante Importante Importante Importante
accessibilità
Difetti rilevabili Interni Interni e superficiali Superficiali e sub Superficiali e sub Superficiali
Dipendenza dal
Alta Media Alta Solo ferromagentici Bassa
materiale
Abilità
Alta Alta Media Bassa Bassa
dell'operatore
ü Qualunque sia il metodo che viene selezionato per una indagine non
distruttiva e qualunque sia il componente/manufatto/semilavorato oggetto di
test, ciò che ci si aspetta dal controllo è l’accertamento (o meno) delle
cosiddette indicazioni, ossia di informazioni che devono essere
opportunamente interpretate e valutate con il fine ultimo di formulare un
giudizio di accettazione o rifiuto del campione.
Principio di Funzionamento:
Tale prerogativa, che risulta la base di tutta la metodologia di controllo, rende facilmente ispezionabili superfici
di difficile accesso indipendentemente dalla loro posizione.
• Anche tra una molecola d'acqua e l'altra esistono forze di attrazione che prendono il nome di
forze di coesione.
• Quando l'acqua è contenuta in un tubo dal diametro grande, il numero delle molecole
d'acqua a contatto con il vetro è relativamente piccolo. Quando invece si tratta di un tubo
capillare, il numero di molecole dell'acqua a contatto con il vetro è molto più grande,
quindi prevalgono le forze di adesione sulle forze di coesione. L'acqua sale per un certo
tratto lungo il tubo di vetro, mentre la superficie del liquido non si presenta piana ma curva,
con la concavità verso l'alto.
Metodo LPI vs. Ispezione Visiva
Nella retina esistono due tipi di fotorecettori, che, per la loro forma, sono denominati
bastoncelli e coni.
I bastoncelli sono sensibili alla luce blu-verde, hanno un picco di sensibilità per una
lunghezza d’onda di 498 nm e vengono utilizzati per la visione in condizioni di luce molto
fioca. Essi forniscono una percezione grossolana dei movimenti attraverso la rilevazione di
cambiamenti di intensità luminosa lungo il campo visivo.
I coni invece sono sensibili alla luce intensa e ad essi si deve la nitida visione diurna e la
percezione dei colori. Pigmenti presenti in diversi tipi di coni sono sensibili,
rispettivamente, al rosso, al verde e al blu.
Coni e bastoncelli
Visione
Colori
notturna
Sensibilità al contrasto
• Nell’esecuzione di un controllo con liquidi
penetranti, se il penetrante è del tipo visibile, la
sensibilità dell’occhio al contrasto diventa di
fondamentale importanza.
• In generale, per contrasto si intende la differenza
tra il colore dell’oggetto che si sta osservando (le
indicazioni nel caso del controllo LPI) e il colore
di fondo. Se si riduce la differenza nelle tonalità di
colore, si peggiora il contrasto e, conseguentemente,
diminuisce la percettibilità dell’oggetto osservato.
• E’ stato determinato sperimentalmente, che la
minima differenza che l’occhio umano può
distinguere nella scala del grigio, è circa il 2%
della luminosità totale; si è altresì osservato che la
sensibilità al contrasto è funzione del formato e
della frequenza spaziale delle caratteristiche
dell’immagine.
• Tuttavia, il legame con tali caratteristiche, non è
diretto, infatti, spesso oggetti grandi non sono più
facilmente visibili di altri piccoli, a causa di un
basso livello del contrasto.
Sensibilità al contrasto
Sensibilità al contrasto
ASCIUGATURA
• Prima dell’immersione nel penetrante, la superficie dei pezzi deve essere resa perfettamente
asciutta onde evitare che residui d’acqua possano permanere all’interno delle discontinuità.
• L’asciugatura può essere fatta all’aria ambiente o con l’ausilio di forni a circolazione d’aria calda
e lampade a raggi infrarossi.
• La temperatura dell’aria non deve comunque superare i 70°
• È consentito soffiare preventivamente la superficie dei pezzi con aria compressa e filtrata
(pressione massima 70 kPa)
2. Applicazione del liquido penetrante
• sensibilità richiesta
• portabilità.
2. Applicazione del liquido penetrante
CLASSIFICAZIONE PRODOTTI
LIQUIDO PENETRANTE RIMOZIONE PENETRANTE SVILUPPATORE
Tipo Descrizione Metodo Descrizione Forma Descrizione
Liquido penetrante
1/I A Acqua a A secco
fluorescente
Liquido penetrante
2/II B Emulsionante lipofilico b Idrosolubile
rosso
C Solvente c Idrosospensione
Base solvente a
D Emulsionante idrofilico d/e
rapida evaporazione
3. Attesa del tempo di penetrazione
Sensibilità dei liquidi penetranti: capacità del liquido a penetrare nelle discontinuità aventi piccole
dimensioni, differente natura e geometria, in diverse condizioni di rugosità superficiale e sul maggior
numero di materiali ispezionabili.
Un buon rivelatore deve poter essere facilmente distribuito sotto forma di strato sottile
sulla superficie in esame allo scopo di:
• Agire uniformemente nell’estrazione del penetrante dalle discontinuità agevolandone la
fuoriuscita per adsorbimento (i.e. accumulo superficiale)
• Costituire uno sfondo suscettibile di dare, in luce bianca, un buon contrasto di colore
rispetto alle indicazioni
• Non risultare fluorescente all’osservazione sotto lampada di Wood
Classificazione e proprietà dei rivelatori
Rivelatori asciutti
• Polvere di silice amorfa, polialcoli, carbonati insolubili
• Granulometria 2-4 micron
Le indicazioni tendono a rimanere col tempo più luminose e più Non crea un buon contrasto
Polvere secca distinte Difficile assicurare una copertura omogenea dell'intera
Applicazione semplice superficie
Molto portatile
Facile da applicare alle superfici
Il rivestimento bianco che si produce, determina un buon contrasto
Non acquoso Più difficile pulire la superficie testata dopo il controllo
per cui è utilizzabile sia con sistemi visibili che fluorescenti
Le indicazioni si manifestano velocemente e bene sono definite
Fornisce la più alta sensibilità
6. Esame delle indicazioni
• In questa fase viene condotta l’ispezione visiva vera e propria dei segnali
prodotti dal trattamento, impiegando l’opportuno tipo di illuminazione.
• L’esame deve essere effettuato dopo che sia trascorso un certo tempo (detto
“tempo di rilevamento”) compreso tra 7 e 30 minuti.
• Qualora si esegua l’esame con lampada ultravioletta (penetranti
fluorescenti) l’operatore deve avere l’accortezza di abituare la vista al buio per
almeno 5 minuti prima dell’ispezione.
Pulizia post-esame
ü Dal punto di vista chimico i liquidi penetranti sono nella maggior parte di natura organica a peso
specifico molto basso come miscele di: alcoli, oli minerali o vegetali e prodotti di sintesi a base di
petrolio. (Attualmente sono prodotti anche liquidi water-based)
ü Tutti i prodotti da utilizzare devono essere chimicamente inerti nei confronti dei materiali da
esaminare, specialmente per ciò che concerne i fenomeni di corrosione
Proprietà fisico-chimiche:
Altre caratteristiche:
• Devono essere facilmente spruzzabili sulla superficie per fornire una copertura totale
ed uniforme
• Devono poter essere drenate dal difetto per azione capillare
• Devono restare intrappolate all’interno del difetto ma nel contempo essere
facilmente rimovibili dal resto della superficie.
• Devono restare fluide durante tutta la durata della prove per poter essere richiamate
alla superficie durante la fase di sviluppo
• Non devono avere tendenza ad evaporare
• Devono essere altamente visibili (o fluorescenti) per poter produrre indicazioni
facilmente rilevabili
• Non devono essere pericolose o nocive per l’operatore che le maneggia
Tensione superficiale, viscosità
La Tensione superficiale (γ) è definita come
l’energia richiesta per aumentare l’area della
superficie del liquido di una unità.
Si misura pertanto in J/m2 oppure in N/m
In altri termini, la tensione superficiale può essere
pensata come la forza che agisce tra le molecole
alla superficie di un liquido
Vantaggi:
• Il metodo è altamente sensibile alla presenza di piccole discontinuità superficiali
• Esistono poche limitazioni pratiche al suo impiego. Possono essere testati materiali
metallici e non metallici, magnetici e amagnetici, conduttivi e non conduttivi
• Possono essere ispezionate grandi aree e grandi volumi rapidamente e a basso costo
• Geometrie anche complesse sono testate comunemente
• Le indicazioni relative ai difetti sono prodotte direttamente sulla superficie e
costituiscono una traccia visibile dell’entità del difetto
• La disponibilità dei liquidi penetranti in formato spray rende il metodo facilmente
portabile
• I consumabili (penetranti e rivelatori) e tutto l’equipaggiamento associato hanno
basso costo
Vantaggi e svantaggi del metodo
Svantaggi:
• Possono essere visualizzati solo difetti superficiali o che comunque sfociano in superficie
• Il metodo funziona solo su superfici di materiali relativamente non porosi
• La pulizia pre-trattamento è essenziale (i contaminanti possono nascondere la presenza di difetti)
• Tutti i residui delle lavorazioni meccaniche devono essere rimossi prima di iniziare l’ispezione
• L’operatore deve avere accesso diretto alla superficie da testare
• La finitura superficiale e la rugosità possono influenzare significativamente la sensibilità del test
• Devono essere eseguite e controllate numerose operazioni (in genere almeno 5)
• È necessario ripulire la superficie al termine della prova
• Il metodo richiede lo stoccaggio e il trattamento opportuno delle sostanze chimiche impiegate
•Non si possono rivelare difetti troppo grossi, che siano accessibili anche all'acqua e che quindi non trattengano il
penetrante.
•Non si possono rilevare difetti troppo piccoli, non penetrabili dal liquido stesso o che non possano accumularne
una sufficiente quantità.
•L'interpretazione dei risultati lascia un certo margine alla soggettività e all'esperienza interpretativa dell'operatore.
Interpretazione dei test LPI