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Università IUAV di Venezia

Clasa

Corso di Restauro
A.A. 2012 - 2013

prof. Paolo Faccio


coll. arch. Paola Scaramuzza

Lezione n. 8 Costruzioni in muratura : interventi di


conservazione
CARATTERISTICHE CONDIZIONANTI IL COMPORTAMENTO DELLA
MURATURA
Caratteristiche geometriche :
• dimensioni blocco
• dimensione giunto orizzontale
Caratteristiche chimico fisiche
•Composizione/tipo della malta di allettamento
•Composizione e tipo del blocco
Caratteristiche costruttive :
•Apparecchiatura/Organizzazione della muratura
•Regolarità della disposizione dei giunti verticali e orizzontali (allineamento giunto
verticale, orizzontalità del giunto)
Caratteristiche del degrado:
•Stato di conservazione del giunto
-Livello di coesione
-Grado di riempimento del giunto / lacune
•Stato di conservazione del blocco
-Esfoliazione
-Scagliatura
-Erosione
-Fratturazione
IL RILIEVO DELLE CARATTERISTICHE MATERICO COSTRUTTIVE
Le caratteristiche meccaniche della muratura :
resistenza a compressione

Rapporto
altezza
blocco/
altezza giunto

Resistenza a
compressione e
difetti costruttivi

Qualità del giunto e resistenza a


compressione
Le caratteristiche meccaniche della muratura : resistenza e
tipologia costruttiva
SCHEDE DI ANALISI
DELLE MURATURE
A – Castello di S.
A B Faustino
B – Castello Visconti
Venosta
LE INDAGINI SUL MATERIALE : DIAGNOSTICA

OBIETTIVI :

1- Valutazione caratteristiche meccaniche della muratura


1.1 Martinetti piatti singoli o doppi
1.2 Prove di compressione diagonale
1.3 Prove di compressione su microcarote e analisi chimico fisiche
1.4 Prove sclerometriche
1.5 Prove soniche

2- Valutazione delle caratteristiche materico costruttive della muratura


2.1 Endoscopie
2.2 Termovisioni
MARTINETTI PIATTI

Misura lo stato di sollecitazione esistente nelle murature;


determinale caratteristiche di deformabilità;
Determina o valuta per estrapolazione la resistenza a compressione della muratura.
Taglio del giunto con fresa per
l’inserimento del martinetto
Messa in pressione del martinetto e registrazione dei dati
PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Prove a taglio: carico orizzontale (a) e carico diagonale (b).


Con la prova diagonale si apprezza la resistenza a taglio della muratura
Le prove di compressione
diagonale possono essere
eseguite in situ con isolamento
del tratto di pannello o per
asportazione del tratto di muro.
Sono fortemente distruttive
PROVE DI COMPRESSIONE SU MICROCAROTE E ANALISI
CHIMICO FISICHE
Individuazione delle posizioni di prelievo con valutazione visiva preliminare dello stato
di conservazione
•Definizione delle caratteristiche fisico meccaniche di
campioni di muratura con micro carotaggio
•Individuazione dei punti di indagine
•Prelievo di campioni di conci del paramento murario con
carotiere diam. 36 mm a punta di diamante raffreddato ad aria
•Sigillatura dei fori con malta di calce e materiale residuo della
perforazione
•Esecuzione di analisi chimica (presenza di solfati) e
petrografica e prova di compressione ( determinazione delle
caratteristiche fisico meccaniche) dei campioni estratti.
PROVE SONICHE

Verifica l’omogeneità di un elemento strutturale;


Valuta qualsiasi mutamento delle proprietà dei materiali a causa di fenomeni di
degrado;
Esamina i difetti in elementi strutturali (cavità, fessurazioni, strati superficiali
danneggiati, ...).
Stima l’ordine di grandezza della resistenza dei materiali utilizzati.
Le prove soniche sono basate sulla misura del tempo di propagazione di un impulso
meccanico tra la sonda trasmettitore e la sonda ricevente. Tale velocità dipende
dall’elasticità e dalla resistenza del materiale: maggiore è la velocità, maggiore sarà il
modulo elastico e quindi la resistenza, essendo infatti ogni interruzione od eterogeneità
del materiale, causa di un ritardo del segnale.
Le velocità molto basse descrivono un materiale fortemente decoeso e disomogeneo
con forte presenza di vuoti
ENDOSCOPIA

L’endoscopio nella versione a fibre ottiche consente di valutare la stratigrafia delle


murature e ispezioni su volte ed archi. Con fori di diametro inferiore al centimetro, è
possibile controllare ed ispezionare condutture, intercapedini, strutture nascoste, sezioni
di murature, carotaggi.
•Definizione delle caratteristiche morfologiche e materiche delle
murature e delle sovrastrutture di archi e volte mediante endoscopia
•Esecuzione di fori diam. Fino a 16- 20 mm nelle zone individuate
•Aspirazione del materiale residuo della perforazione
•Posizionamento dell’endoscopio a fibre ottiche per la visione frontale e
laterale all’interno del foro
•Rilevamento mediante nastro video o idonea documentazione
fotografica della morfologia della muratura e/o degli strati eventualmente
individuati
•Compilazione delle schede monografiche con la descrizione degli strati,
dello stato di conservazione e della presenza dei vuoti rilevate all’interno
del foro
TERMOGRAFIA

Rilievi sulla morfologia delle strutture nascoste: forme preesistenti, modifiche


strutturali ed anomalie costruttive (ad esempio aperture tamponate), presenza di cavità;

Rilievi del degrado: stato fessurativo, rilievo dell’umidità, dispersioni termiche;

Controlli in fase di intervento: visualizzazione continua dei percorsi preferenziali del


materiale iniettato in operazioni di consolidamento, ed immediata segnalazione del
formarsi di sacche e di distacchi.

Tali indagini sono praticamente le uniche (assieme ai controlli radar) praticabili su


pareti affrescate.
Tecniche di intervento di consolidamento

• Ripasso muratura: sostituzione di blocchi non più idonei


• Scuci e cuci: sostituzione di parti murarie con materiale di nuovo
apporto
• Iniezione: introduzione di miscele fluide per riempimento di vuoti,
sarcitura fessure di medie entità, sigillatura superficiale dei paramenti
• Intonaci armati: placcaggi mediante uso di reti elettrosaldate spruzzate
con betoncini cementizi su ambo i lati collegati con connessioni
metalliche
• Ristilatura dei giunti: eliminazione dei giunti degradati e ristilatura in
profondità con malta di nuova realizzazione
• Tiranti trasversali: miglioramento della connessione trasversale della
muratura mediante inserimento di barre metalliche. Possibilità di
posizionamento di diatoni artificiali o con elementi lapidei o laterizi
• Uso di fibrorinforzati, placcaggi, repointing: uso di tessuti in CFRP
incollate alla muratura o uso di barre del medesimo materiale inserite
nei giunti della muratura
Criteri per la scelta di intervento

• Livello di consistenza della muratura: organizzazione della


muratura mediante verifica dell’apparecchiatura
• Impegno strutturale: valutazione delle sollecitazioni
• Qualità chimico fisica: caratteristiche di resistenza e
deformabilità della muratura e eventuale miglioramento,
compatibilità meccanica, componenti chimici dei materiali
rapportate alle medesime caratteristiche dei materiali
utilizzati negli interventi,- compatibilità chimica. Da questi
fattori dipendono anche la durabilità dell’intervento
• Invasività dell’intervento: livello di trasformazione del
supporto storico, valutazione del grado di perdita di
materia storica
Obiettivi
• Miglioramento delle caratteristiche meccaniche:
incremento di resistenza a compressione e taglio
• Miglioramento del livello di organizzazione della
muratura: necessità di migliorare il paramento murario
realizzato a più strati – scarsa presenza di elementi
trasversali- consolidamento del nucleo degradato,
riempimento dei vuoti e sostituzione di elementi
danneggiati, blocchi o giunti
• Sarcitura di plessi fessurativi: stuccatura e intasamento
delle lesioni per ristabilire la continuità muraria.
Eliminazione di eventuali vie di penetrazione di fonti di
degrado nella muratura
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MURATURA
Le tecniche di iniezione

• Iniezione a pressione: tecnica che comporta l’ inserimento


di miscela fluida a pressione. La muratura deve essere in
grado di sopportare la pressione
• Iniezione a gravità : coli dall’alto mediante imbuti di
miscele molto fluide nel caso di murature fortemente
degradate
• Iniezioni sottovuoto : diffusione verso l’alto della miscela
mediante l’aspirazione dalle cannule sovrastanti. Si usano
per piccoli elementi architettonici come statue e
prevalentemente per miscele molto fluide addittivate con
resine
Requisiti delle miscele di iniezione

• Penetrabilità e diffusione : fluidità ottimale, omogeneità,


assenza di grumi, bassa viscosità, granulometria degli
inerti, assenza di segregazione, minima essudazione
(bleeding)
• Compatibilità chimica:stabilità delle caratteristiche nel
tempo, insensibilità ai sali (solfati reazione –limitazione di
produzione componenti espansivi- alcali aggregati)
• Compatibilità fisica: tempo di indurimento, compatibilità
dei parametri di rigidezza e resistenza
• Comportamento termico : basso calore di idratazione
Procedura realizzativa

• Eventuale asportazione dell’intonaco per verifica dello stato di consistenza della muratura
• Pulitura della superficie: lavaggio con acqua per l’eliminazione di eventuali sostanze solubili
come il gesso o insolubili. Lavaggio con getti a bassa o alta pressione. Getti di vapore saturo a
temperatura di 150°-200°C a pressione di 5 – 10 atm. Per murature degradate uso di acqua
nebulizzata. In alternativa spazzolatura e getto di aria compressa
• Stilatura dei giunti e sarcitura delle fessure : per evitare la fuoriuscita della miscela si procede
alla stuccatura di tutte le discontinuità mediante malta coerente con la miscela iniettata
• Realizzazione del reticolo di iniezione: valutazione in funzione del livello di
disorganizzazione, dello spessore murario – un solo lato di iniezione fino a paramenti di 80
cm – numero minimo di fori 2-3 per mq, infittimento con interassi di 25 cm per particolari
situazioni con diametro cannule di adduzione max di 40 mm, media 25 – 30 mm. Uso di fori
come soia del livello di saturazione del muro.
• Posizionamento delle cannule: disposte prevalentemente ai vertici di una rete di triangoli
equilateri, devono sporgere per circa 10 cm dal paramento e profondità media di 15-20 cm
• Lavaggio e imbibizione della muratura: lavaggio mediante le cannule per l’eliminazione dei
detriti di perforazione, verifica dei percorsi di iniezione, riduzione dell’assorbiento del
supporto dell’acqua di miscelazione per non ridurre l’idratazione e la fluidità della miscela.
• Inserimento in pressione della miscela : 1 - 1,5 atm sino a 3 atm per murature in blocchi
lapidei
INTERVENTI DI RISARCITURA DEI QUADRI FESSURATIVI

• Fessurazioni con gole < 5


– 6 mm : incollaggi con
resine epossidiche
• Fessurazioni con gole
6mm< g< 20-30 mm :
stuccature e iniezioni con
malte di calce idraulica
• Fessurazioni con gole 30
mm <g< 50 mm :
stuccatura con
rincocciatura e iniezioni
con malte di calce
idraulica
• Fessurazioni con gole
g>50 : scuci e cuci
INTERVENTI DI RISARCITURA DEI QUADRI FESSURATIVI

RINCOCCIATURA E
INIEZIONE

STUCCATURA E INIEZIONE
DISORGANIZZAZIONE DELLA
MURATURA:
INTERVENTO NECESSITANTE
RINCOCCIATURA E INIEZIONE

PARAMETRI PER LA
TECNICA DI INIEZIONE
1- Percentuale dei vuoti
2- Permeabilità della muratura
3 – Caratteristica chimico fisica della
muratura
4- Dosaggio legante (50 – 120
kg/mc)
5- Fluidità della miscela e pressione
di iniezione
6- Costruzione del reticolo di
iniezione
IL RIPASSO DELLA MURATURA MEDIANTE LA SCARNITURA DEI GIUNTI
DECOESI E LA RISTILATURA CON MALTA DI NUOVO APPORTO
Integrazione dei giunti di
malta e qualità
dell’apparecchiatura
dopo l’intervento
TECNICA COMBINATA DI RISTILATURA E INIEZIONE
ARMATURA DEI GIUNTI E INSERIMENTI DI TIRANTINI ENTRO IL
PARAMENTO MURARIO
DISORGANIZZAZIONE
DELLA MURATURA:
INTERVENTO
NECESSITANTE
OPERAZIONE DI SCUCI E
CUCI
1. ELIMINAZIONE DELLE PARTI INCOERENTI
2. PULITURA DEI BORDI E DEI PIANI DI POSA
3. INSERIMENTO DAL BASSO E DAI LATI DEI NUOVI BLOCCHI
4. INSERIMENTO DEI CUNEI DI RIBATTITURA NEI GIUNTI
5. RIBATTITURA DEI GIUNTI SINO A MATURAZIONE DELLA MALTA
AVVENUTA
Inserimento di diatoni metallici
Armatura del giunto mediante barre in CFRP, la tecnica del
repointing : TORRE DELLA TROMBA A TRENTO

La conoscenza

L’architettura L’intervento
Caratterizzazione materico costruttiva
Rilievo del dissesto
La tecnica della ristilatura armata : repointing

Inserimento di barre o di lamine di rinforzo all’interno del giunto.


Le barre possono essere in acciaio o in fibre polimeriche rinforzate,
Disposte su uno o entrambi i lati della muratura, eventualmente anche
collegate in direzione trasversale.
Lo scopo è quello di ridefinire le condizioni di integrità delle facciate e di
incrementare le caratteristiche meccaniche della muratura
10 10 12.5

8,5 8,5 8,5

1 2 3

5 5
8
7

Lato A Lato B

8,5 8,5

10 10 25

4 5 12 6 11

10
9
110

Lato C Lato D

52
10,00

8,00 2.5 MPa


tensioni (MPa)

6,00

4,00
3‰

2,00

0,00
-20,00 -15,00 -10,00 -5,00 0,00 5,00 10,00
deformazioni (‰)
verticali A verticale B verticali C verticale D orizzontale A orizzontale B orizzontale C orizzontale D

Diagramma tensioni-deformazioni:

Incremento massimo della resistenza a compressione pari circa al 50%


Riduzione dilatazioni trasversali circa 75%
Incremento E pari circa al 50%
50%
39%
variazione % 40% 34%
30% 27%

20% 13% 14% 13% 14%


10% 6%

0%
1S.M.1-2 1S.R.1-2 2S.M.1-2 2S.R.1-2
provini

Aumento di resistenza massimo per i pannelli rinforzati su entrambi i lati


Risultati confrontabili, lievemente superiori quelli relativi all’utilizzo di malta
Lato A
Lato A Lato BB
Lato Lato CC
Lato Lato D
Lato D
Non rinforzato:
 Quadro fessurativo diffuso
sui lati lunghi;
 Lati corti integri.

Rinforzato su un solo lato:


 Fessure sui lati corti;
 Lato lungo non rinforzato
più danneggiato di quello
rinforzato

Rinforzato su entrambi i lati:


 Lati lunghi integri;
 Lati corti percorsi in tutta la
loro altezza da fessure.

Scala 1:10
Scala 1:10 Fessure visibili
Fessure visibili al
al termine
termine della
della prova
prova Distacco parziale
Distacco parziale del
del mattone
mattone
 Non c’è differenza fra malta
e resina
PRIMA FASE

• Scarnitura del giunto per una


profondità di 2-3 cm a martello
e scalpello
• Pulitura ad aria compressa per
la eliminazione del materiale
pulverulento e bagnatura della
superficie muraria solo nel caso
di non utilizzo di resine
epossidiche
SECONDA FASE

• Inserimento di barra pultrusa


• Risarcitura del giunto con malta
di calce idrata, metacaolino
pozzolanico e aggregati silicei
naturali di fiume caratterizzata
da un basso ritiro nella fase
plastica
TERZA FASE

• Successiva eventuale
spugnatura per correzione
cromatica del giunto
Fasi propedeutiche all’intervento

• Rilevo geometrico del paramento con definizione


dell’apparecchiatura muraria, dimensione blocchi e giunti

• Valutazione del livello di organizzazione della


muratura,mancanze, danneggiamento del giunto,
danneggiamento del blocco

• Nel caso di muratura in pietra e/o opera incerta in lettura


della tessitura con individuazione dei corsi di ripianamento
Scheda murature

Corsi di ripianamento,
frequenza e
orizzontalità
PROGETTO
Stato di conservazione del paramento prima dell’intervento
della torre della Tromba
Esecuzione del repointing e messa in luce delle mancanze
Esecuzione di repointing e
risarcitura mancanze
Soluzione d’angolo
UTILIZZO PER IL RISARCIMENTO DI FESSURAZIONI
DIFFUSE E MIGLIORAMENTO DEL
COMPORTAMENTO FLESSIONALE DELLE
MURATURE
1 - INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO
Esecuzione della scarnitura dei giunti mediante scalpello e fresa
Realizzazione della scarnitura dei giunti per una profondità di circa 2 cm
Bagnatura dei giunti aperti, inserimento della barra in CFRP e successivo bloccaggio
della barra con ponti di malta
Sigillatura dei giunti con malta di calce idraulica ad alta resistenza con caolino
La tecnica del repointing può
essere utilizzata anche nelle
murature a vista
Collegamento tra barre in CFRP in corrispondenza di una angolata
IL PARCO A RUDERI DI AULETTA - SA
PARCO A RUDERI - MUSEO DELLA CULTURA MATERIALE - ALBERGO DIFFUSO
ALBUM N. 8 - PROGETTO DI UN COMPARTO PILOTA PER LA DEFINIZIONE DEI
COSTI MEDI
8
PARCO A RUDERI - MUSEO DELLA CULTURA MATERIALE - ALBERGO DIFFUSO
ALBUM N. 8 - PROGETTO DI UN COMPARTO PILOTA PER LA DEFINIZIONE DEI
COSTI MEDI
8

RINFORZO A FLESSIONE DEI PANNELLI CON LA TECNICA DEL REPOINTING -


SCALA 1:20
CONSOLIDAMENTO DEI PROFILI DI CROLLO - SCALA 1:20

CONSOLIDAMENTO DEI PROFILI DI CROLLO - SCALA 1:20

AMMORSAMENTO TRA PARETI MURARIE CON ANCORAGGIO DELLE BARRE IN CFRP


MEDIANTE CAPOCHIAVE IN ACCIAIO - SCALA 1:20
INTERVENTI ATTIVI E PASSIVI PER IL
MANTENIMENTO DEI RAPPORTI COSTRUTTIVI E
L’ELIMINAZIONE DI AZIONI SPINGENTI :
TIRANTI
MECCANISMI DI COLLASSO DI UN ARCO A TUTTO SESTO E DISPOSIZIONE
DI TIRANTI PER L’ELIMINAZIONE DELLA SPINTA
DISPOSIZIONE DI TIRANTI IN ARCHI, VOLTE A BOTTE, PADIGLIONE E
CROCIERA PER L’ELIMINAZIONE DELLE SPINTE
Esempi di incatenamento delle murature mediante tiranti e capochiave
VILLA DOLFIN SAN GERMANO
DEI BERICI : SOSTITUZIONE DI
PARTE TERMINALE DI UNA
CATENNA ENTRO MURO
VILLA DOLFIN SAN GERMANO DEI BERICI : PARTICOLARE DI CATENA
LIGNEA ENTRO MURATURA
CATENE E CAPOCHIAVE A PALETTO, DISPOSTI A CALDO O CON MESSI IN
FORZA CON BIETTA
VILLA DEI VESCOVI A LUVIGLIANO : DISLOCAZIONE CON
FESSURAZIONE DEL MURO DI SOSTEGNO DELLA TERRAZZA
SCAVO A RIDOSSO DEL MURO E
DISPOSIZIONE DI TUBO DI
DRENAGGIO E TESSUTO NON
TESSUTO PER L’ELIMINAZIONE
DELLA SPINTA IDROSTATICA
CONTROMURO
DISPOSIZIONE DELLA BARRIERA DRENANTE CONTROMURO
MURO CON DISLOCAZIONE

DISPOSIZIONE DI TIRANTI LUNGO LA VOLTA DI SOSTEGNO DELLA


SCALA IN ADERENZA AL MURO
RICOSTRUZIONE DEL PROFILO DI
CROLLO

INIEZIONE DI
PRECONSOLIDAMENTO

PIATTO METALLICO DI
COLLEGAMENTO AD
USO TIRANTE

APPLICAZIONE DI TIRANTI DI RITEGNO A VILLA DEI VESCOVI A


PADOVA
DIMENSIONAMENTO DEL CAPOCHIAVE E DEL TIRANTE
CONSOLIDAMENTO DI ARCHI E VOLTE

L’ARCO ARMATO

La tecnica tende ad ottenere la corrispondenza tra stesa dei carichi e configurazione


della struttura non mediante invasive modifiche apportate alla geometria ma mediante
l’aggiunta di nuove forze che modifichino quella già agenti e la loro distribuzione.
Il miglioramento del contatto tra barra/fune/piatto in acciaio e muratura
avviene mediante l’inserimento di pioli in acciaio inseriti mediante
preforo e inghisati con resina epossidica bicomponente
CONSOLIDAMENTO CON MATERIALI COMPOSITI
FASCIATURE SOMMITALI E
INTERPIANO CON MATERIALI
COMPOSITI
VILLA DEI VESCOVI A LUVIGLIANO – PADOVA
RINFORZO DI UNA VOLTA A BOTTE DI SOSTEGNO DELLA SCALA
PARTICOLARE DELL’APPARECCHIATURE MURARIA DELLA VOLTA A
BOTTE RAMPANTE
APPLICAZIONE DELLA SUPEFICE DI REGOLARIZZAZIONE IN MALTA
DI CALCE IDRAULICA AD ALTA RESISTENZA
APPLICAZIONE DEL PRIMER EPOSSIDICO
APPLICAZIONE DELLE FASCE IN TESSUTO CFRP
APPLICAZIONE DELLA SECONDA IMPREGNAZIONE DI PRIMER
EPOSSIDICO
CONSOLIDAMENTO DEL
PONTE AD ARCO DI
ROBEGANO – VENEZIA
APPLICAZIONE DELLE
STRICE IN CFRP E
APPLICAZIONE DI
MALTA STRATO
PROTETTIVO IN MALTA
DI CALCE IDRAULICA
AD ALTA RESISTENZA

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