Corso di
Statica e Sismica delle Costruzioni in Muratura
A.A. 2018-2019
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Premessa
• Il termine “muratura” indica tecniche assai diverse per tipo e forma dei materiali
da cui è costituita e per modalità costruttive.
Fronte Sezioni
MURATURA A CORSI
REGOLARI
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Premessa
• La resistenza d’insieme, in certi tipi di muratura, può ridursi nel tempo, anche se
non vi sono segni evidenti di degrado; questa riduzione è tanto più marcata
quanto più sono elevati i carichi e quindi quanto più le tensioni di esercizio sono
prossime alla resistenza dei materiali.
• Si deve tenere presente che blocchi in laterizio di diversa origine, ancorché con
analoghi parametri fisico-geometrici, possono presentare resistenze meccaniche
diverse, in relazione alle caratteristiche della materia prima (argilla) che li
caratterizza. Di conseguenza è importante che il calcolatore delle opere strutturali
disponga di dati di resistenza meccanica corrispondenti a quelli dei materiali
(blocchi e malte) che effettivamente verranno impiegati nella realizzazione di
murature portanti, al fine di una corretta valutazione delle caratteristiche
meccaniche della muratura.
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I materiali per muratura
• Gli elementi che concorrono alla formazione di una muratura portante in laterizio
sono due:
- i blocchi in laterizio;
- la malta di allettamento.
• Le cause di degrado delle malte sono simili a quelle dei mattoni; le tensioni nella
malta possono inoltre risultare assai elevate rispetto alla resistenza, accelerando
in questo modo il processo di degrado.
• La durabilità delle malte dipende dalla porosità, e quindi dai materiali utilizzati,
dalle proporzioni nei quali questi sono miscelati tra loro e dal metodo di
lavorazione adottato.
• Il degrado della malta spesso influenza solo le aree più superficiali della struttura
in mattoni, cosicché la stabilità di insieme può restare assicurata anche quando il
degrado risulta molto sviluppato.
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Le malte
Possono essere classificate in:
• malte di allettamento: utilizzate come letto di posa per elementi con diversa
funzione (spessore generalmente inferiore al centimetro). Sono utilizzate per
chiudere fessure o per rifiniture.
• malta di finitura: utilizzata per rifinire sistemi a malta grezzi, è generalmente
caratterizzata da una distribuzione di inerti prevalentemente fini, di dimensione ben
inferiore al millimetro. Gli intonaci rientrano in questa tipologia di malta.
• malte da iniezione: vengono utilizzate per interventi di riadesione di sistemi
precedentemente disconnessi o distaccati. Sono caratterizzate da un'elevata fluidità
ottenuta mediante eccesso d'acqua di impasto o l'uso di additivi fluidificanti e
superfluidificanti.
• Malte di calce idraulica: queste malte sono analoghe a quelle di calce aerea, con la
differenza che la calce è ottenuta portando a elevata temperatura, in un forno, la
marna (o una combinazione di pietre calcaree e arenarie); questo tipo di malta è un
prodotto piuttosto recente (XVIII sec.) e ha caratteristiche simili al cemento, che
sarà scoperto un secolo dopo.
Le malte idrauliche possono indurire sotto acqua, in assenza di aria, e sono
generalmente di buona qualità.
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Le malte
• Malte cementizie: Sono le più recenti e resistenti, hanno minore porosità delle
precedenti e buona resistenza nei confronti del degrado. Le malte cementizie
possono essere iniettate per rinforzare le murature.
Si deve fare attenzione, tuttavia, perché possono non essere chimicamente
compatibili con alcuni tipi di muratura, e la formazione di sali solubili di sodio può
creare cristalli nell’interno della muratura nonché efflorescenze sulle superfici; le
malte di cemento non possono quindi essere utilizzate per iniezioni in muri con
intonaci pregiati e tanto meno in presenza di affreschi.
• La definizione della sigla per le classi di malta secondo le nuove NTC italiane
deriva da quella impiegata dalle norme tecniche europee. Infatti l’Eurocodice 6
prevede la classificazione delle malte secondo la resistenza media a compressione,
indicando la classe con una M seguita dal valore della resistenza in N/mm2.
• I motivi di tale divario dipendono, oltre che dalla diversa geometria del provino e
del giunto, anche dalla differente quantità di acqua presente nella fase di
maturazione che, nel caso dei giunti in opera, subisce una notevole riduzione a
causa dell'assorbimento compiuto dagli elementi lapidei.
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Le malte
• I valori della Resistenza media a compressione fm sono stati ricavati da prove di
compressione mono-assiale su cubetti (le più antiche) aventi i lati compresi tra 3
cm e 7 cm; su prismi (le più recenti) di dimensioni 4x4x8 cm o 4x4x16 cm. La
norma di riferimento è UNI EN 1015-11 Metodi di prova per malte per opere murarie-
Parte 11: Determinazione della resistenza a flessione e a compressione della malta
indurita).
• La verifica sulla malta deve essere effettuata su n. 3 provini prismatici 40 x 40 x
160 mm da sottoporre a flessione, e quindi a compressione sulle 6 metà risultanti,
secondo la norma armonizzata UNI EN 998-2;
• Per muratura armata è sempre obbligatorio l'impiego di malte con resistenza media
a compressione di almeno 10 N/mm² (M 10).
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Elementi artificiali e naturali per murature:
La certificazione del prodotto
• I blocchi per muratura portante possono essere, in relazione al sistema di
attestazione della conformità utilizzato, di Categoria I o di Categoria II. In pratica,
tuttavia, questa distinzione non comporta significative differenze prestazionali in
termini di resistenza meccanica.
• Gli elementi resistenti artificiali possono essere pieni o dotati di fori in direzione
normale al piano di posa (elementi a foratura verticale) oppure in direzione
parallela (elementi a foratura orizzontale)
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Elementi resistenti artificiali
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Elementi resistenti artificiali: classificazione
• Gli elementi lapidei artificiali sono classificati (§ 4.5.2.2) in base alla percentuale di
foratura φ ed all’area media della sezione normale di ogni singolo foro f.
• I fori sono di regola distribuiti pressocchè uniformemente sulla faccia dell’elemento.
• La percentuale di foratura è espressa dalla relazione:
φ =100F/A
dove:
F= area complessiva dei fori passanti e profondi non passanti;
A= area lorda della faccia dell’elemento di muratura delimitata
dal suo perimetro.
• Il mattone unificato italiano, al contrario, con i lati nel rapporto 1:2:4, assicura
una modularità completa, consentendo pertanto una maggiore varietà di
concatenamenti.
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Murature in laterizio: Dimensioni
• La moderna tecnica delle costruzioni in muratura portante si rivolge
prevalentemente all’utilizzo di elementi artificiali semipieni, poiché in essi si
realizza il miglior compromesso in termini di economia del materiale, peso del
prodotto, caratteristiche termoigrometriche e facilità di posa.
• Per questi motivi il mercato offre oggi una notevole offerta di formati di elementi
artificiali in laterizio semipieno con caratteristiche geometriche differenziate, atte
anche a favorire la messa in opera con sistemi ad incastro appositamente studiati e
spesso brevettati.
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Elementi resistenti naturali
• Per le costruzioni in muratura portante possono anche essere utilizzati elementi
naturali.
Proprietà significative:
o Lavorabilità
- segabilità (maggiore nelle pietre tenere)
- lucidabilità (maggiore nelle pietre compatte)
o Gelività (tendenza a fratturarsi per azione del gelo) aumenta con l’aumento
della porosità.
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Caratteristiche e proprietà delle pietre
• Norma Uni 8458/1983 - Prodotti Lapidei:
Secondo questa norma le rocce impiegate in edilizia ad uso ornamentale o da
costruzione vengono classificate commercialmente in MARMO, GRANITO,
TRAVERTINO e PIETRA, a seconda della loro origine, composizione, durezza dei
minerali che li compongono e la loro lucidabilità di superficie.
• Il peso di volume rappresenta il peso specifico apparente ossia il peso di un dm3
di materiale non frantumato: il peso è una delle proprietà più importanti delle
pietre in relazione a: resistenza meccanica, conducibilità termica, durevolezza
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Caratteristiche e proprietà delle pietre
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Elementi artificiali e naturali per murature:
Resistenza caratteristica a compressione
•La resistenza a compressione degli elementi lapidei, naturali e artificiali, è definita
dalle norme tramite la Resistenza caratteristica a compressione fbk che rappresenta
il valore al disotto del quale si può trovare solamente il 5% di tutte le resistenze
riscontrabili sperimentalmente, ossia quel valore che ha probabilità di essere
superato solamente nel 5% dei casi (Estratto dalla Circolare 02/02/2009, n. 617, §
C11.10.1.1.1"Si definisce resistenza caratteristica quella resistenza al di sotto della quale
ci si può attendere di trovare il 5% della popolazione di tutte le misure di resistenza”)
•Al § 11.10.1.1.1 delle NTC del 2009 sono indicate le modalità di prova per la
determinazione di tale valore per gli elementi lapidei artificiali o naturali da
utilizzarsi per le nuove costruzioni o per la riparazione di costruzioni esistenti.
fbi Ni Ai
in cui:
Ni = carico di rottura applicato in direzione ortogonale al piano di posa;
Ai = area lorda della sezione normale alla direzione di carico
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Elementi resistenti artificiali:
Resistenza a compressione
i fbi i Ni Ai
fbm
6 6
• Il progettista che affronta l'analisi di una parete, nel caso di nuovi edifici,
attingerà i dati necessari direttamente dal produttore degli elementi lapidei da
impiegare, mentre per le murature esistenti, in alternativa alla determinazione
diretta, potrà trarre dalla bibliografia disponibile solamente generiche indicazioni.
i fbi i Ni Ai
fbm
30 30
• Quasi tutti i valori riportati sono stati ottenuti su provini cubici di lato compreso tra
4 cm e 7 cm: tale osservazione appare di notevole importanza in considerazione
del fatto che la resistenza subisce, in generale, una sensibile riduzione al crescere
delle dimensioni del campione sottoposto a prova.
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Pietre naturali
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Pietre naturali
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Pietre naturali
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Disposizione nella conduzione del cantiere
• Va rammentato inoltre l'obbligo per il Direttore dei Lavori di eseguire prove di
accettazione sugli elementi per muratura portante forniti in cantiere e di
verificarne la congruenza con i dati dichiarati dal produttore.
• Indicando con f1< f2 < f3 le resistenze a compressione dei tre prelievi e con fbk la
resistenza caratteristica a compressione (richiesta) per gli elementi lapidei
impiegati, il controllo si considera soddisfatto se risulta:
f1 f 2 f3
1, 20 fbk
3
f1 0,90 fbk
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Pesi medi per unità di volume
• Le Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per la
verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi contenute nel
D.M. LL.PP. del 16.01.1996, alla quale si riferisce la nuova NTC, consigliano di
adottare i seguenti pesi medi per unità di volume:
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Classificazione delle murature
Le murature possono essere classificate in vari modi a secondo dei materiali e delle
tecniche con cui vengono costruite o la funzione svolta:
• in base al materiale impiegato
- in pietra
- in laterizio
- in blocchi di calcestruzzo
• in base alla tecnica di costruzione
- a secco
- con malta
- armata
• in base alla funzione
- portante
- di chiusura
- di partizione
• in base alla forma
- monostrato
- multistrato, o muri doppi
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Classificazione delle murature
secondo il DM 14.01.2008
• Il DM 14.01.08 classifica le murature (§ 4.5.2.) secondo i seguenti tipi:
In questo tipo di muratura i mattoni possono essere impiegati per chiudere i vuoti
fra gli elementi di pietra o per la costruzione dei ricorsi orizzontali, da interporre
alla muratura di pietrame.
L’intercalare a certi livelli con filari di mattoni, disposti orizzontalmente, assicura
una migliore continuità; il filare funziona come una specie di catena.
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Tecniche di costruzione
• Murature poligonali – Opus siliceum: consiste nella
sovrapposizione di massi in pietra non lavorati o poco lavorati,
anche di notevoli dimensioni, senza ausilio di malta o altri leganti.
Lo stesso peso dei massi utilizzati assicura, infatti, la stabilità
delle strutture che, in genere, presentano uno spessore maggiore
alla base e si rastremano (assottigliano) verso l'alto.