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Strutturale RS Relazione di Calcolo Strutturale: Scala in Acciaio

03
Lavori di restauro e rifunzionalizzazione architettonica Realizzazione di una Scala in Acciaio
degli ambienti interni di Palazzo Camponeschi e di Relazione di Calcolo Strutturale
quelli adiacenti alla Chiesa di Santa Margherita in l’Aquila

INDICE

1. Premessa ............................................................................................................... 2

2. Documenti Normativi .......................................................................................... 3

3. Analisi dei carichi ................................................................................................ 5


3.1 Peso Proprio .......................................................................................................................... 5
3.2 Carichi verticali ..................................................................................................................... 5
3.1.1. Carichi Permanenti e Variabili ......................................................................................... 5

4. Proprietà meccaniche dei materiali ................................................................... 6


4.1 Acciaio................................................................................................................................... 6

5. Progetto e verifica cosciale in acciaio ................................................................ 8


5.1 Verifica a flessione ................................................................................................................ 8
5.2 Verifica a taglio ..................................................................................................................... 9
5.3 Verifica di deformabilità ..................................................................................................... 10
5.4 Verifica di stabilità flesso torsionale ................................................................................... 11

6. Collegamento gradino ....................................................................................... 14

7. Progetto e verifica del parapetto ...................................................................... 16

8. Conclusioni ......................................................................................................... 20

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1. Premessa
La presente relazione tecnica illustra i criteri generali e le procedure adottate per la progettazione
della scala in acciaio posta all’interno del cortile di Palazzo Camponeschi.
La scala sarà realizzata mediante una struttura in acciaio S275 a pianta trapezioadale. Gli
elementi portanti sono costituiti da due cosciali realizzati con profili UPN240 a cui verrano
appoggiati i gradini in grigliato tipo keller, mediante dei profili ad L saldati ai lati dei gradini e
bullonati ai cosciali. A seguito del progetto e della verifica degli elementi costituenti la scala, viene
illustrata nella presente relazione le verifica del parapetto posto in corrispondenza della struttura in
c.a. già realizzata.
La geometria della struttura è mostrata in figura 1.

Figura 1: Scala in Acciaio

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2. Documenti Normativi
Palazzo Camponeschi appartiene alla categoria dei beni tutelati, sicché gli interventi strutturali
sono stati concepiti nel pieno rispetto dei criteri informatori e dei dettami illustrati nella recente
Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 09.02.2011, nel seguito denotata con la sigla
DPCM-11, “Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento
alle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al Decreto del Ministero per le Infrastrutture e dei
Trasporti del 14 gennaio 2008” pubblicata nel supplemento ordinario n.54 alla Gazzetta Ufficiale,
serie generale n. 47, del 28.02.2011.
In particolare la sottosezione “1.1 – Finalità e criteri” della DPCM-11 recita come segue: “La
presente Direttiva fornisce indicazioni per la valutazione e riduzione del rischio sismico del
patrimonio culturale tutelato, con riferimento sia alle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al
D.M. 14 gennaio 2008, (nel seguito denominate NTC-08), che alla relativa Circolare, (nel seguito
denominata CIRC-09), contenente Istruzioni per l’applicazione delle NTC-08”.
Sempre nella sottosezione 1.1 viene altresì ribadito che:
“La presente Direttiva è stata redatta con l’intento di specificare un percorso di conoscenza,
valutazione della sicurezza sismica e progetto degli eventuali interventi, concettualmente analogo a
quello previsto per le costruzioni non tutelate, ma opportunamente adattato alle esigenze e
peculiarità del patrimonio culturale; la finalità è quella di formulare, nel modo più oggettivo
possibile, il giudizio finale sulla sicurezza e sulla conservazione garantite dall’intervento di
miglioramento sismico. In particolare, il documento è riferito alle sole costruzioni in muratura”.
Coerentemente con tale impostazione di fondo viene precisato nella sottosezione “2.2 - Criteri
per la valutazione della sicurezza sismica e dell’efficacia dell’intervento” che:
“Per i beni culturali tutelati è necessario attenersi ad interventi di miglioramento, a riparazioni
o ad interventi locali (punto 8.4 delle NTC-08). Con il termine di miglioramento si deve intendere
l’esecuzione di opere in grado di far conseguire all’edificio un maggior grado di sicurezza rispetto
alle azioni sismiche con un livello di protezione sismica non necessariamente uguale a quello
previsto per le nuove costruzioni”. Riparazioni o interventi locali interessano invece porzioni
limitate della costruzione, e devono essere soggetti a verifiche locali; nel caso dei beni tutelati è
comunque richiesta anche una valutazione della sicurezza complessiva, in forma semplificata, in
modo da certificare che non siano peggiorate le condizioni di sicurezza preesistenti.
Con specifico riferimento al calcolo della pensilina lignea, si è fatto riferimento alle seguenti
normative:
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 D.M. Infrastrutture 14/01/2008: “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni” – NTC-08;


 Circolare n.617 del 02/02/2009: “Istruzioni per l’applicazione delle nuove norme tecniche per le
costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008;
 UNI EN 1990:2006 (Eurocodice 0): Criteri generali di progettazione strutturale;
 UNI EN 1991-1-1:2004 (Eurocodice 1): Azioni sulle strutture –Parte 1-1: azioni in generale –
pesi per unità di volume, pesi propri e sovraccarichi per gli edifici;
 UNI EN 1993-1-1:2005 (Eurocodice 3): Progettazione delle strutture in acciaio – Parte 1-1:
Regole generali e regole per gli edifici;
 UNI EN 1998-1: 2005 (Eurocodice 8): Progettazione delle strutture per la resistenza sismica –
Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici;
 UNI EN 10025: “Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali”;
 UNI EN 10210-1: “Profilati cavi finiti a caldo di acciai non legati e a grano fine per impieghi
strutturali”;
 UNI EN 10147-1993: “Lamiere e nastri di acciaio per impieghi strutturali, zincati per
immersione a caldo in continuo”;
 UNI CNR 10022: “Profilati di acciaio formati a freddo per impieghi strutturali”.

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3. Analisi dei carichi


L’ analisi dei carichi è stata effettuata valutando i carichi che agiscono sulla struttura ed in
particolare su ciascuno dei due cosciali in acciaio che costituiscono gli elementi portanti della scala.
Inoltre, poiché la rampa ha una pianta trapezia, l’interesse del solaio è stato considerato tenendo
conto della larghezza del gradino con una luce pari a 1.50m.

Figura 2: Scala in acciaio – Pianta

3.1 Peso Proprio


Il peso proprio della struttura viene calcolato tenendo conto del peso specifico dell’acciaio che è
pari a 7850 kg/m3.

3.2 Carichi verticali


Si riporta di seguito l’analisi dei carichi verticali agenti sulla struttura.

3.1.1. Carichi Permanenti e Variabili


Oltre al peso proprio G1, sulla struttura sono stati considerati i seguenti carichi permanenti non
strutturali:
- Carichi permanenti non strutturali:
Gradini in grigliato tipo Keller Gg = 0.50 kN/m2
Parapetto Gp = 0.14 kN/ml
- Carichi variabili:
Carichi verticali uniformemente distribuiti q = 4.00 kN/m2 (Tabella 3.1.II NTC08)
Carichi orizzontali lineari Hk = 2.00 kN/ml
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4. Proprietà meccaniche dei materiali


La struttura è interamente progettata in acciaio S275. Si riportano nel seguito le proprietà
meccaniche assunte nei calcoli.

4.1 Acciaio
Si utilizza acciaio laminato a caldo in profilati. Si assumono i seguenti valori nominali, secondo
le indicazioni della normativa (NTC 11.3.4.1):
Modulo elastico E = 210000 N/mm2
Modulo di elasticità trasversale G = E / [2 (1+ ν)] N/mm2
Rapporto di Poisson ν = 0.3
Densità ρ =7850 kg/m3
In base alla classificazione proposta dalla normativa, per i profili laminati a caldo a sezione aperta si
è scelto di utilizzare l’acciaio S275.

Bulloni per le unioni acciaio-acciaio conformi per le caratteristiche dimensionali alle norme UNI
EN ISO 4016:2002 e UNI 5592:1968, costituiti da viti da classe 4.6 a 10.9 e dadi da classe 4 a 10
come classificati dalle norme UNI EN ISO 898-1:2001.

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Angolari, supporti e scarpette metalliche in acciaio appartenenti ai gradi da S235 a S460 salvo
diversa specifica nella relazione di calcolo o sui disegni esecutivi.
Le parti metalliche devono essere zincate mediante zincatura elettrolitica o a fuoco.

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5. Progetto e verifica cosciale in acciaio


Per stabilire il tipo di profilo da adottare per i cosciali della struttura in esame è stato necessario
determinare il carico agente su ciascuno di essi. Tale carico è stato determinato come segue:
qTOT = g + q = 5.22 kN/l
dove:
g = G2 ∙ i = 0.96 ∙ 0.75 = 0.72 kN/l
q = Q ∙ i= 6.00 ∙ 0.75 = 4.50 kN/l
con:
G2 = 1.5 (Gg + Gp) = 1.5 (0.50 + 0.14) = 96 kN/m2
Q= 1.5 (400) = 6.00 kN/m2
i = 1.50 /2 = 0.75 m
Ricordando che il carico effettivo che agisce sulla rampa è quello ortogonale alla stessa:
q┴ = qTOT ∙ cosα = 5.22 ∙ cos30° = 4.52 kN/ml
con α angolo di inclinazione della rampa.
A vantaggio di sicurezza i calcoli sono stati condotti assumendo un carico pari a 5.00 kN/ml.
Considerando ciscun cosciale come trave appoggiata e appoggiata le massime sollecitazioni
saranno pari a:
MSd = q∙l2/8 = 5.00∙6.502/8 = 26.41 kNm
VSd = q∙l/2 = 5.00∙6.50/2 = 16.25 kN

5.1 Verifica a flessione

Secondo le vigenti normative la verifica a flessione va effettuata confrontando il massimo


momento sollecitante in condizioni ultime con il momento resistente della sezione considerata, in
particolare:

La resistenza di calcolo a flessione retta per sezioni di classe 1 e 2 è determinata dalla seguente
relazione (§ 4.2.4.1.2 NTC 08):

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Pertanto è possibile ricavare il minimo valore del modulo di resistenza plastico della sezione
necessario per soddisfare la verifica a flessione allo stato limite ultimo:

Wpl = (26.41 ∙ 1.05) / 275 ∙ 103 = 100.84 cm3


Adottando un UPN240, in acciaio S275, il modulo di resistenza plastico è pari a 300 cm3,
dunque la verifica a flessione è ampiamente soddisfatta.

5.2 Verifica a taglio


Secondo le vigenti normative la verifica a taglio va effettuata confrontando il massimo taglio
sollecitante in condizioni ultime con il taglio resistente della sezione considerata, in particolare:

Il taglio sollecitante è pari a:


VSd= 16.25 kN

Il taglio resistente definito dalla normativa è dato dalla seguente relazione (§ 4.2.4.1 NTC 08):

Dove è l’area resistente a taglio che per profili ad I ed a H caricati nel piano dell’anima può
assumersi pari alla seguente relazione:

Av= 42.3 ∙ 102 – 2∙85∙13 + (9.5 + 2∙13) ∙ 13= 2481.5 mm2

Per cui il taglio resistente è pari a:

VRd = (2481.5 ∙ 275/√3 ∙1.05) ∙ 10-3= 375.23 kN


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Poiché VSd < VRd la verifica risulta soddisfatta.

5.3 Verifica di deformabilità


Bisogna altresì verificare la scelta operata eseguendo una verifica di deformabilità allo SLE, par.
4.2.4.2.1 NTC08. Tale verifica può influenzare significativamente la scelta del profilato. La norma
impone di calcolare due abbassamenti:
- δ1=spostamento elastico per carichi permanenti
- δ2=spostamento elastico per carichi variabili
Lo spostamento massimo è pari allo spostamento totale depurato della monta iniziale:
δmax=δtot- δc
con δc = 0 , monta iniziale della trave.
In tal caso i carichi dovranno essere considerati nella combinazione rara e cioè adottando
coefficiente di sicurezza pari a 1.

δ1= (5/384) ∙ (3.48 ∙ 65004 / 210000 ∙ 3599 ∙ 104) = 10.7 mm = 1.07 cm

Poiché :
δlim= l/250 = 6500/250 = 26 mm = 2.6 cm
la verifica è soddisfatta in quanto δ1 < δlim
A questo punto occorre calcolare δ2, ricordando che in tal caso gli unici carichi che sono stati
considerati sono i carichi accidentali in combinazione rara:

δ2= (5/384) ∙ (3 ∙ 65004 / 210000 ∙ 3599 ∙ 104) = 9.23 mm = 0.9 cm


Poiché :
δlim= l/300 = 6500/300 = 21.7 mm = 2.2 cm
la verifica è soddisfatta in quanto δ2 < δlim

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5.4 Verifica di stabilità flesso torsionale

La norma (§ 4.2.4.1.3.2 NTC 08) indica che per una trave con sezione ad I o H soggetta a
flessione nel piano dell’anima, con la piattabanda compressa non sufficientemente vincolata
lateralmente, deve essere eseguita la verifica nei riguardi dell’instabilità flesso-torsionale secondo la
formula:
M Ed
1
M b ,Rd

dove M Ed è il massimo momento flettente di calcolo e M b ,Rd è il momento resistente di progetto per
l’instabilità. Tale momento, per una trave lateralmente non vincolata può essere assunto pari a:
f yk
M b,Rd   LT  W y 
 M1

dove W y nel caso in esame, ovvero sezioni di classe 1, è il modulo di resistenza plastico W pl ,y e  LT
è il fattore di riduzione per l’instabilità flesso-torsionale, dipendente dal tipo di profilo impiegato;
per profili laminati potrà essere valutato dalla relazione:
 1,0
1 1 
 LT    1 1
f 2
  2LT f
 LT   2LT     LT 

dove: 
 
f  1  0,51  k c 1  2,0   LT  0,8 
2


con k c valutabile mediante una tabella di normativa (Tab 4.2.VIII) che tiene conto dell’effettiva
forma del diagramma dei momenti. In questo caso kc=0.94.
Il coefficiente  LT sarà valutato mediante la relazione di normativa:


 
 LT  0,51   LT  LT   LT ,0     LT 
2


Dove:
 LT ,0 =0.40, consigliabile per sezioni laminate e comunque compreso tra 0.2 e 0.4

 LT = 0.49, è un fattore d’imperfezione ed è ottenuto dalle indicazioni nelle tabelle 4.2.VI 4.2.VII

 =1, consiglibile per sezioni laminate e comunque mai inferiore a 0.75.

 LT è la snellezza latero-torsionale ottenibile dalla relazione:

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Wy  f yk
 LT 
M cr

Con:
Mcr=

Dove:

Wy il modulo di resistenza plastico relativo all’asse y,

L il valore della lunghezza di libera inflessione laterale misurata tra due ritegni successivi

torsionali, pari proprio alla lunghezza della trave,


It, momento di inerzia torsionale,
Iy, momento di inerzia relativo all’asse y
Iw, il momento d’inerzia secondario.

In particolare per UPN240


 LT ,0 =0.40

 LT =0.49

 =1

kc=0.94
It = 19.70 cm4
Iy = 3600 cm4
Iw = 22.1 10-3 cm6

G=80769 MPa
ν=0.3
L=6.50 m
Mcr=

Mcr = 53 kNm
A questo punto abbiamo determinate gl ialtri valori:

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W y  f yk
 LT  = 1.22
M cr


 
 LT  0,51   LT  LT   LT ,0     LT  = 1.44
2



 2

f  1  0,51  k c 1  2,0   LT  0,8  =0.98


χLT= 0.46
f yk
M b,Rd   LT  W y  = 0.46 ∙ 300 ∙ 275/1.05 ∙ 10-3 = 36.14 kNm
 M1

MEd = 26.41 kNm

MEd/Mb,Rd = 0.73 ≤ 1, la verifica è soddisfatta.

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6. Collegamento gradino
Il collegamento del singolo gradino con il cosciale dovrà essere effettuato mediante degli
angolari che dovranno essere bullonai ai gradini e saldati alle UPN240.
Gli angolari adottati sono delle L60x40x4. Poichè ciascun gradino è appoggiato all’angolare i
bulloni sono soggetti allo sforzo normale di compressione pertanto non occorre effettuare alcuna
verifica. E’ necessario però rispettare I limiti di normativa imposti in merito alle distanze tra i
bulloni e i bulloni dal bordo della piastra. La normativa NTC al punto 4.2.8.1.1 attraverso la tab. 4.2
XIII prescrive delle caratteristiche geometriche da rispettare nel posizionamento dei fori per evitare
meccanismi di rottura fragile e fenomeni di instabilità locale. Queste sono:

e1 ≥ 1.2d0;
e2 ≥ 1.2d0;
e1;e2 ≤ 40mm +4t
p1 ≥ 2.2d0;
p2≥ 2.2d0;
p1;p2 ≤ min{14t; 200mm}
Adottando bulloni di M10, classe 8.8, e considerando uno spessore pari a 4mm:
e1 ≥ 12mm
e2 ≥ 12mm
e1;e2 ≤ 56mm
p1 ≥ 22mm
p2≥ 22mm
p1;p2 ≤ 56 mm
Dunque per ciascun angolare si considera una fila di tre bulloni M10 disposti come segue:

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7. Progetto e verifica del parapetto


Struttura del parapetto in esame è la seguente:
- Altezza montante: 1.25 m
- Interasse tra due montanti: 1.25m
- Lunghezza corrimano: 1.20 m
I materiali adottati sono l’acciaio S275 per i montanti e l’acciaio S235 il corrimano. I carichi
agenti sono il peso proprio dell’acciaio, pari a 78.5 kN/m3, e il carico orizzontale lineare H=2kN/m
(NTC08, tab. 3.1.II: categoria C2).

7.1 Dimesionamento e verifica degli elementi strutturali


Montante

In prima analisi è stato trascurato il peso proprio del profilo.

- Carico puntuale sul montante Hk= 2 kN/m*1.10 m = 2.20 kN

Fslu = H*gq = 2.2∙1.5 =3.30 kN

Dalla combinazione degli effetti dovuti ai carichi variabili le sollecitazioni sono le seguenti:

Med= F∙L = 3.30 kN∙1.10 m = 3.63 kNm

Ved= F = 3.30 kN

Dunque il modulo di resistenza minimo affinchè la verifica a flessione sia soddisfatta è:

Wel,min = MEd ∙ γm0 / fyk = (3.30 ∙ 106 ∙ 1.05)/275 = 12.6 cm3

Adottando un profilo cavo a sezione rettangolare 60x40x6 con modulo di resistenza W=14 cm3 la
verifica di resistenza a flessione è soddisfatta.

Si riportano di seguito la caratteristiche dei profili adottati:

Tenendo conto del peso proprio del profilo e schematizzando ciascun montante come una
mensola incastrata alla base le sollecitazioni agenti sono le seguenti:

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Peso= 0.0799 kN/m (G1) ∙1,3 (gG1) = 0.104 kN/m


Ved = 3.70 kN
Med = 3.70 kNm
La sezione in esame è di classe 1. Dunque sono state effettuate le verifiche per questo tipo di
sezioni.
- Verifica di resistenza a flessione
Mpl,Rd = (Wpl* fyK)/γM0) ≥ Med
Con:
Wpl = 18.6 cm3
fyK= 275 MPa
γm0= 1.05
Mpl,Rd = 4.87 kNm ≥ Med, verifica soddisfatta.

- Verifica di resistenza a taglio


VcRd = (Av * fyk) /(√3*γM0) ≥ Ved
Con:
Av= (A∙h) / (b+h) = 612 mm2
fyK= 275 MPa
γm0= 1.05
Vc,Rd = 92.5 kN ≥ Ved, verifica soddisfatta.

Corrimano

Si trascura in prima analisi il peso proprio del profilo. Lo schema statico adottato per il
corrimano è quello di trave semplicemente appoggiata con carico distribuito:

Hk= 2 kN/m

Fslu = Hk*γq = 2*1.5 =3 kN/m

Dalla combinazione degli effetti dovuti al carico variabilele sollecitazioni sono le seguenti:

Med= F∙L2/8 = 3 kN/m∙1.202m/8 = 0.54kNm


Ved= F∙L/2 = 3 kN/m∙1,20m/2= 1.80 kN
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quelli adiacenti alla Chiesa di Santa Margherita in l’Aquila

Dunque il modulo di resistenza minimo affinchè la verifica a flessione sia soddisfatta è:

Wel,min = MEd ∙ γm0 / fyk = (0.54 ∙ 106 ∙ 1.05)/275 = 2.41 cm3

Per avere dimensioni geometriche che coincidano con quelle del montante 40x60x6 abbinato al
corrimano, si sceglie il profilo cavoa sezione rettangolare 40x60x2.5, caratterizzato da un
Wy=7.61cm3.

Si riportano le dimesioni del profilo scelto:

Si procede alla definizione della combinazione dei carichi tenendo in considerazione il peso proprio
del profilo p= 0.0368 kN/m
Qslu =γG1∙G1 + γQ∙Hk
Qslu =1.3∙G1 + 1.5∙Hk
Qslu = 1.3∙0.0368 + 1.5∙2= 3.05 kN/m
Dalla combinazione degli effetti dovuti ai carichi variabili e permanenti le sollecitazioni sono:
Med=0,55kN∙m
Ved= 1.83kN

La sezione in esame è di classe 1. Dunque sono state effettuate le verifiche per questo tipo di
sezioni.
- Verifica di resistenza a flessione
Mpl,Rd = (Wpl* fyK)/γM0) ≥ Med
Con:
Wpl = 9.32 cm3

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fyK= 275 MPa


γm0= 1.05
Mpl,Rd = 2.09 kNm ≥ Med, verifica soddisfatta.

- Verifica di resistenza a taglio


VcRd = (Av * fyk) /(√3*γM0) ≥ Ved
Con:
Av= (A∙h) / (b+h) = 281 mm2
fyK= 275 MPa
γm0= 1.05
Vc,Rd = 36.28 kN ≥ Ved, verifica soddisfatta.

- Verifica allo stato limite di esercizio


La combinazione da adottare allo SLE e la combinazione rara:
G1 + QkUSO
QSLE,dmax= 0.037 + 2 ≈ 2,04kN/m (NTC08 tab. 4.2.X)
Si deve verificare che:
δmax ≤1/250
con δmax alla freccia f che nel caso di trave appoggiata appoggiata è pari a:

δmax= 1.15mm ≤ 1/250 = 5mm, la verifica è soddisfatta

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8. Conclusioni
Le ipotesi assunta a base dei calcoli strutturali in termini di
 caratterizzazione geometrica del modello di calcolo adottato;
 proprietà dei materiali utilizzati;
 condizioni di carico elementari;
 combinazioni di carico;
 tipologia di analisi strutturale eseguita;
 metodologia adottata per la verifica degli elementi strutturali e delle relative sezioni;
 modalità di presentazione dei risultati ottenuti,
sono conformi alle normative vigenti (NTC-08) e che tutte le verifiche ivi prescritte sono state
eseguite con esito positivo.

Per quanto dovuto.


Napoli, 06 dicembre 2017 dott. ing. Antonio William Capone

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