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Tecnologia dell'Architettura. Modelli funzionali ed elementi costruttivi

Book · January 2017

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1 author:

Marco Casini
Sapienza University of Rome
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Marco Casini
TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA
Modelli funzionali Elementi costruttivi

COLLANA PONTE NEW ARCHITECTURE


diretta da Marco Casini

realizzazione editoriale DEI s.r.l. TIPOGRAFIA DEL GENIO CIVILE

direttore editoriale Giuseppe Rufo

In copertina:
Museu do Amanhã, Santiago Calatrava, Rio de Janeiro
Elaborazione su foto di Cesar Barreto

© copyright 2017
DEI s.r.l. TIPOGRAFIA DEL GENIO CIVILE
Via Nomentana 16 – 00161 Roma
Tel. 06.441.63.71 (r.a.) fax. 06.44033.07
dei@build.it
www.build.it

I diritti di traduzione di memorizzazione elettronica di riproduzione e di adattamento


totale o parziale con qualsiasi mezzo (compreso i microfilm e le copie fotostatiche)
sono riservati per tutti i Paesi.
I testi e l’elaborazione dei testi, anche se curati con scrupolosa attenzione, non pos-
sono comportare specifiche responsabilità per eventuali errori o inesattezze.

ISBN: 978 88 496 524 1 3


Prima edizione: Gennaio 2017
Sommario

INTRODUZIONE ............................................................................................... 7

PARTE PRIMA: SISTEMA TECNOLOGICO

1. QUALITÀ EDILIZIA
1.1. Requisiti essenziali .................................................................13
1.2. Sicurezza ................................................................................19
1.2.1. Resistenza meccanica e stabilità ................................19
1.2.2. Sicurezza in caso di incendio ......................................23
1.2.3. Sicurezza nell’impiego .................................................25
1.3. Igiene e salute.........................................................................28
1.3.1. Standard edilizi ............................................................30
1.3.2. Qualità dei materiali .....................................................35
1.3.3. Tenuta all’acqua ..........................................................37
1.3.4. Assenza di fenomeni di condensazione ......................39
1.3.5. Protezione dalle intrusioni di animali nocivi .................40
1.3.6. Smaltimento delle acque reflue ...................................40
1.4. Benessere termoigometrico ed efficienza energetica .............42
1.5. Protezione dal rumore .............................................................46
1.6. Fruibilità ..................................................................................49
1.7. Integrabilità impiantistica .........................................................51
1.8. Sostenibilità ambientale ..........................................................52
1.9. Durabilità e manutenibilità .......................................................54

2. MODELLI FUNZIONALI
2.1. Sistema tecnologico e modelli funzionali ................................57
2.2. Pareti perimetrali verticali ........................................................62
2.2.1. Parete isolata dall'esterno ...........................................68
2.2.2. Parete isolata dall'interno ............................................70
2.2.3. Parete isolata nell'intercapedine ..................................72

3
2.2.4. Parete ventilata ........................................................... 74
2.2.5. Parete verde ............................................................... 77
2.2.6. Parete ventilante ......................................................... 79
2.2.7. Parete vetrata ............................................................. 80
2.3. Coperture piane ...................................................................... 87
2.3.1. Copertura isolata (tetto caldo) ..................................... 89
2.3.2. Copertura isolata rovescia (tetto rovescio) .................. 90
2.4. Coperture a falde .................................................................... 92
2.4.1. Copertura isolata......................................................... 93
2.4.2. Copertura isolata ventilata .......................................... 95
2.5. Copertura verde...................................................................... 96
2.6. Solaio a terra ........................................................................ 101
2.7. Solaio interpiano ................................................................... 103
2.8. Pareti interne verticali ........................................................... 107

3. PROGETTAZIONE EDILIZIA
3.1. Livelli della progettazione ..................................................... 111
3.1.1. Progetto di fattibilità tecnica ed economica ............... 117
3.1.2. Progetto definitivo ..................................................... 119
3.1.3. Progetto esecutivo .................................................... 123
3.2. Building Information Modelling ............................................. 127

PARTE SECONDA: ELEMENTI COSTRUTTIVI

4. STRATI FUNZIONALI
4.1. Tendenze nell'innovazione tecnologica ................................ 131
4.2. Strutture per impalcati piani .................................................. 133
4.3. Elementi resistenti per pareti perimetrali .............................. 140
4.3.1. Elementi definiti......................................................... 140
4.3.2. Pannelli autoportanti in XLAM ................................... 149
4.4. Materiali isolanti .................................................................... 154
4.5. Strati di tenuta all'acqua ....................................................... 159
4.5.1. Bitume e membrane bituminose ............................... 160
4.5.2. Membrane sintetiche polimeriche ............................. 164
4.5.3. Membrane liquide ..................................................... 164
4.6. Rivestimenti riflettenti la radiazione solare ........................... 166
4.7. Rivestimenti fotovoltaici ........................................................ 167

5. SOLUZIONI TECNICHE
5.1. Scelta delle soluzioni tecniche .............................................. 175
5.2. Pareti perimetrali verticali ..................................................... 177
5.3. Coperture ............................................................................. 195
5.4. Solaio a terra ........................................................................ 205
5.5. Solaio interpiano ................................................................... 209
5.6. Pareti interne verticali ........................................................... 215

4
6. PARTICOLARI COSTRUTTIVI
6.1. La progettazione dei particolari costruttivi .............................221
6.2. Nodi sulla chiusura superiore ................................................223
6.3. Nodi sulla chiusura inferiore ..................................................237
6.4. Nodi su parete perimetrale verticale .....................................243
6.5. Nodi su solaio interpiano .......................................................251

INDICI
Indice delle soluzioni tecniche ......................................................261
Indice dei particolari costruttivi ......................................................265

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI ....................................................269

5
Introduzione

I grandi mutamenti in atto nella società contemporanea, dal fe-


nomeno della globalizzazione, ai cambiamenti climatici, fino alle con-
tinue innovazioni tecnologiche, incidono profondamente anche sul
modo del fare architettura mettendo definitivamente in discussione la
storica separazione tra le due discipline della progettazione architet-
tonica e della tecnologia dell’architettura. Lo testimonia il dibattito che
su questo specifico argomento si è aperto già da lungo tempo tra gli
addetti ai lavori e che, alla luce delle trasformazioni ambientali, eco-
nomiche e socio-culturali in divenire, si presenta sempre più attuale.
Tra i molti fattori esterni che sollecitano una profonda riflessione
sul ruolo della tecnologia dell’architettura alcuni, in particolare, pon-
gono in primo piano la necessità del coinvolgimento di questa disci-
plina fin dalla fase iniziale di concezione dell’opera architettonica.
Un primo fattore è quello legato alla pressante domanda di eco-
compatibilità cui deve rispondere l’intero organismo edilizio sia nei
riguardi dell’ambiente che lo ospita, sia rispetto ai singoli componenti
strutturali, interni e di involucro. Questo movimento culturale, intro-
dotto verso la fine degli anni novanta del secolo scorso, ha imposto
nuove e più stringenti regole nel fare architettura, come il posiziona-
mento e l’orientamento dell’edificio e delle sue chiusure trasparenti,
le caratteristiche dell’involucro e l’uso di un nuovo e vasto repertorio
di materiali da costruzione, che incidono fortemente sull’aspetto for-
male e sull’intero processo edilizio dell’oggetto architettonico.

Un secondo fattore può essere individuato nei mutamenti in atto


nelle forme di organizzazione della società contemporanea, che si
esprimono anche attraverso la domanda di tipologie edilizie molto in-
novative come i grandi contenitori di funzioni complesse. Si tratta di
veri e propri erogatori di servizi, attività culturali e ricreative, produt-
tive, residenziali e non solo che, per eccezionali dimensioni e parti-
colari funzioni anche tra loro interagenti, richiedono uno sforzo crea-
tivo legato indissolubilmente a soluzioni tecnologiche, strutturali e di
involucro da tenere in considerazione già in sede di concepimento
formale dell’opera.

7
Emblematico il caso delle grandi stazioni che da meri nodi di mo-
bilità si stanno trasformando in vere e proprie porte di ingresso alle
città, dotate di centri di servizi e luoghi di scambio di interessi sociali
in sostituzione delle storiche piazze urbane e delle antiche agorà. Si
possono citare, tra i tanti esempi, le più recenti stazioni di Liegi e di
New York, a Ground Zero, entrambe opere dell’architetto Santiago
Calatrava.
Ma si pensi anche alle vertical farm, un modello tipologico inno-
vativo ed emergente legato al diffondersi della agricoltura urbana
nelle grandi città, che rappresentano uno degli esempi più significativi
di come il mutare delle situazioni socioeconomiche e delle condizioni
climatiche influenzino l’architettura dando luogo a nuove espressioni
formali rispondenti a precise esigenze tipologiche e funzionali. Si ci-
tano, tra le più recenti, la London Farm Tower di Xome Arquitectos
(2011), la Clearpoint Tower di Milroy Pereira nello Sri Lanka (2014) e
la Agora Tower di Vincent Callebaut a Taiwan (2016).
La realizzazione di questi centri di produzione agricola, che rap-
presentano un importante passo verso un modello di città sostenibile,
autosufficiente nell’approvvigionamento dei mezzi di sostentamento
degli abitanti, è stata resa possibile proprio grazie alle più avanzate
tecnologie in materia di efficienza energetica, e rappresentano una
nuova sfida per l’architettura contemporanea: dare una identità archi-
tettonica a nuove funzioni emergenti.
Anche le grandi serre, particolari orti botanici che trovano riferi-
mento storico nella Palm Hause dei Royal Botanic Gardens di Kew
(Londra), si stanno rapidamente diffondendo come vere e proprie
oasi ambientali all’interno delle aree urbane soffocate dagli alti livelli
di inquinamento atmosferico. Uno tra gli esempi più significativi, tra
gli altri, è quello dei Gardens by the Bay di Singapore, opera di Wil-
kinson Eyre Architects + Grant Associates (2012) in cui è ben evi-
dente il ruolo della componente tecnologica nel progetto dell’intero
organismo edilizio. Così pure i vertical garden e i green roof, pur se
limitati all’involucro degli edifici, sono l’espressione di una nuova
presa di coscienza della società contemporanea verso le problemati-
che ambientali più critiche, che si esprime attraverso soluzioni tecno-
logiche innovative.
E ancora, in grande espansione sono le nuove forme di com-
plessi residenziali autosufficienti, che si ispirano all’utopia dei falan-
steri e familisteri di Furie e Cabet o al modello sperimentale della
Unitè d’habitation di Le Courbusier e che oggi trovano nuovo impulso
nella pesante crisi di mobilità che affligge le aree urbane e nella cre-
scente domanda di sicurezza a fronte di nuove e dilaganti forme di
criminalità. Significativi sono gli esempi di The Interlace di OMA e Sky
Habitat di Moshe Safdie entrambi a Singapore (2013) e VIA 57 West
dello studio BIG a New York.

Un ulteriore e non ultimo fattore di sinergia tra architettura e tec-


nologia può essere individuato nel più recente quadro normativo eu-
ropeo che costringe l’edificio ad abbandonare la consueta veste di
consumatore di energia per assumere quella virtuosa di produttore di

8
energia. Questa nuova impostazione, che rappresenta una vera e
propria rivoluzione culturale rispetto al passato, non può che avere
profondi e importanti riflessi sui canoni che hanno guidato la forma
architettonica nel secolo scorso ponendosi come un potente accele-
ratore del processo d’integrazione tra progettazione architettonica e
tecnologia dell’architettura. Realizzare edifici sostenibili ad altissima
prestazione, con un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo,
coperto in misura molto significativa da fonti rinnovabili comporta, per
l’organismo edilizio, l’introduzione di limiti prestazionali sempre più
rigorosi, con una conseguente radicale modifica del processo proget-
tuale, che si presenta molto più complesso, rendendo necessario
l’impiego di nuove competenze multidisciplinari e di nuovi strumenti
di valutazione e di calcolo.
L’obiettivo della sostenibilità richiede infatti un approccio total-
mente olistico alla progettazione, in grado di controllare simultanea-
mente i tre livelli “ambientale, formale e costruttivo” e di armonizzare
al meglio tra loro le scelte compositive, strutturali e tecnologiche. In
particolare, l’esigenza di configurazioni d’involucro capaci di ridurre il
fabbisogno energetico sta sempre più spingendo verso l’integrazione
tra la complessità della forma architettonica, le tecnologie edilizie e
le soluzioni impiantistiche, portando verso l’adozione di un unico si-
stema integrato edificio-impianti in grado di modificare nel tempo le
proprie prestazioni in relazione alle mutazioni del contesto ambien-
tale e delle esigenze della utenza.
Questa tendenza è ben riconoscibile nella nuova generazione di
grattacieli in cui la sfida nel raggiungimento di altezze sempre più
elevate spinge verso la ricerca di soluzioni sostenibili fortemente in-
novative con particolare riferimento agli aspetti strutturali, alle nuove
tecnologie per l’involucro così detto adattivo, ai sistemi di gestione e
all’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili. Si pensi alla Shan-
ghai Tower di Gensler (2016), al Wuhan Greenland Center di Adrian
Smith + Gordon Gill Architects a Wuhan (Cina) e alla Pertamina
Energy Tower di SOM a Jakarta (Indonesia) entrambe in corso di
realizzazione e i cui completamenti sono previsti rispettivamente per
il 2018 ed il 2020.
Si va dunque configurando una New Architecture in cui il mo-
mento di ideazione del progetto diventa esso stesso strumento di in-
dagine sociologica e ricerca scientifica di forme sostenibili e soluzioni
tecnologiche innovative da proporre alla collettività e all’industria dei
materiali e delle costruzioni. Un fare architettura diverso, sempre più
attento alle esigenze e alle regole di una società globalizzata in con-
tinua trasformazione.

Nell’ambito del contesto sopra illustrato il volume si propone un


triplice obiettivo.
Il primo vuole dimostrare l’esigenza di un percorso progettuale
innovativo, fortemente integrato tra architettura e tecnologia, teso a
realizzare una architettura più competitiva e attenta allo sviluppo tec-
nologico, più efficiente sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse e in
grado di favorire occupazione e coesione sociale.

9
Il secondo si propone di approfondire il significato dei tre succes-
sivi livelli della progettazione previsti dal codice degli appalti - fattibi-
lità, definitiva, esecutiva - inquadrando correttamente il percorso pro-
gettuale all’interno del processo edilizio con particolare attenzione
agli aspetti tecnologici e ai modelli di rappresentazione
Il terzo obiettivo, infine, è quello di fornire uno strumento proget-
tuale dinamico attraverso la presentazione di un repertorio aggiornato
e aggiornabile delle soluzioni tecnologiche assumibili, con particolare
riferimento ai nuovi materiali disponibili sul mercato, sia per quanto
riguarda le soluzioni funzionali, che per quanto concerne i nodi co-
struttivi considerati di maggiore criticità.

Il testo si compone di due parti.


Nella prima parte, denominata sistema tecnologico, dopo un
breve approfondimento dei motivi dello stretto legame che unisce
qualità edilizia e qualità tecnologica, viene inizialmente affrontato il
tema dei requisiti prestazionali richiesti, sia a livello progettuale che
a livello costruttivo, all’organismo edilizio: sicurezza, igiene e salute,
benessere, efficienza energetica, fruibilità, integrabilità, sostenibilità
ambientale, durabilità e manutenibilità.
Nel paragrafo successivo, dedicato ai modelli funzionali, l’orga-
nismo edilizio è preso in esame in tutte le sue otto classi di unità tec-
nologiche: strutture, chiusure, partizioni interne ed esterne, impianti
di fornitura di servizi e di sicurezza, attrezzature interne ed esterne.
Per ciascuna delle unità tecnologiche sono poi esaminate le singole
classi di elementi tecnici e gli strati funzionali che li compongono,
nonché riportati i modelli funzionali più ricorrenti, illustrandone i criteri
di scelta e le ricadute dal punto di vista tecnico, economico e ambien-
tale. Se ne ricava un repertorio completo dello stato dell’arte relativa-
mente alle classi di esigenza e ai singoli requisiti tecnologici come
stabiliti dalla normativa in vigore.
Un terzo e ultimo paragrafo è dedicato ai contenuti e alle moda-
lità di rappresentazione dei tre livelli di progettazione – fattibilità tec-
nico economica, definitiva, esecutiva - come previsti dal vigente co-
dice degli appalti con lo scopo di assicurare la qualità dell’opera e la
rispondenza alle relative finalità, la conformità alle norme urbanisti-
che e di carattere ambientale e il soddisfacimento dei requisiti essen-
ziali definiti dal quadro normativo nazionale e comunitario. È inoltre
illustrato il BIM (Building Information Modelling) sistema per la rap-
presentazione computabile e la modellazione virtuale dei progetti edi-
lizi, assunto anche dall’Unione Europea nella direttiva 2014/24/UE e
in Italia dal nuovo codice degli appalti di cui al Dlgs 50/2016, e dive-
nuto ormai imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di qua-
lità richiesti dall’architettura contemporanea , nonché per la riduzione
dei costi di progettazione, realizzazione e gestione degli edifici.

Nella seconda parte, denominata elementi costruttivi, viene in


primo luogo messo in evidenza come la sfida lanciata dall’architettura
del terzo millennio abbia spinto la ricerca nel settore degli strati fun-
zionali che compongono gli elementi tecnici di un organismo edilizio

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verso lo studio di materiali e prodotti edilizi che siano in grado di ga-
rantire prestazioni sempre più elevate e allo stesso tempo di ridurre
gli impatti negativi sull’ambiente derivanti dal consumo di risorse na-
turali e dallo smaltimento dei rifiuti. In particolare, sono evidenziate
due tendenze in atto nelle più avanzate attività di ricerca.
Una prima tendenza, legata alla bioarchitettura, punta a ridurre
il consumo di materie prime e di sostanze nocive nei prodotti edilizi
attraverso l’introduzione di materiali ecocompatibili di origine vege-
tale o animale, riciclati o recuperati e riutilizzati; una seconda, di na-
tura più tecnologica, punta invece a ridurre i consumi e gli impatti
ambientali nella fase di uso e manutenzione dell’organismo edilizio e
vede la progressiva introduzione di materiali nanotecnologici, dalle
proprietà fisiche e meccaniche notevolmente superiori a quelle dei
materiali tradizionali, e di componenti e dispositivi attivi, così detti
“smart materials”, in grado di modificare le proprie caratteristiche in
relazione alle diverse condizioni di esercizio determinate dagli agenti
climatici o dagli utenti.
In secondo luogo, vengono descritti in dettaglio i principali strati
funzionali di cui si compongono gli elementi tecnici che costituiscono
il sistema tecnologico dell’edificio: strutture per impalcati, elementi re-
sistenti per murature, materiali isolanti, strati di tenuta all’acqua, rive-
stimenti riflettenti la radiazione solare e, da ultimo, rivestimenti foto-
voltaici la cui applicazione è divenuta ormai un elemento strategico
della progettazione edilizia nell’ottica del conseguimento di edifici a
energia zero. Per ciascuno degli strati funzionali descritti vengono
fornite le principali caratteristiche tecniche, i fattori di scelta e gli ac-
corgimenti da seguire per una posa in opera a regola d’arte.
Nel successivo secondo paragrafo, che prende in esame le al-
ternative tecniche, per i diversi modelli funzionali degli elementi co-
struttivi descritti nella prima parte, vengono riportate numerose solu-
zioni tecniche alternative relative alle pareti perimetrali verticali, alle
coperture piane e a falde, ai solai a terra e interpiano e alle partizioni
interne verticali.
Il terzo e ultimo paragrafo, dedicato alla progettazione dei parti-
colari costruttivi, offre un vero e proprio abaco, in scala 1:10, delle
soluzioni tecniche adottabili per la realizzazione dei modelli funzionali
descritti nella prima parte e dei nodi d’intersezione degli elementi tec-
nici (angoli, innesti solaio-parete, attacco a terra, soglie e balconi o
serramenti) dalla cui corretta realizzazione dipende la qualità finale
dell’opera e le relative prestazioni anche in termini di durabilità e su-
scettività alla manutenzione. I nodi di un sistema costruttivo, in
quanto interfaccia tra elementi tecnici diversi sia dal punto di vista
geometrico che della natura dei materiali impiegati, sono infatti ele-
menti fondamentali nella realizzazione di un organismo edilizio effi-
ciente poiché rappresentano punti di maggiore criticità per eventuali
disfunzioni e conseguenti riduzioni delle prestazioni attese.

11
1. Qualità edilizia

1.1. Requisiti essenziali

Il quadro di riferimento esigenziale della progettazione e della realiz-


zazione degli organismi edilizi ha subito, nel corso degli ultimi anni,
una profonda evoluzione.
L’obiettivo da raggiungere è quello di una architettura più com-
petitiva e attenta all’innovazione tecnologica, più efficiente sotto il
profilo dell’utilizzo delle risorse e in grado di favorire un alto tasso di
occupazione, nonché coesione sociale e territoriale. Un’architettura
intesa dunque come “un processo nel quale tutti i soggetti interessati
(committenti, finanziatori, tecnici, costruttori, produttori di materiali,
autorità competenti) applichino considerazioni di ordine funzionale,
economico, ambientale e qualitativo per costruire e ristrutturare edi-
fici e creare un ambiente edificato che risulti: gradevole, durevole,
funzionale, accessibile, comodo e sano; efficiente sotto il profilo delle
risorse (soprattutto a livello di energia, materiali e acqua); rispettoso
dell’ambiente circostante e della cultura e dei patrimoni locali; com-
petitivo in termini di costi, soprattutto in una prospettiva a lungo ter-
mine” (COM 60/2004 e COM 718/2005).
Indipendentemente dalla natura pubblica o privata delle risorse
impiegate, la qualità finale dell'opera edilizia costituisce, infatti, non
solo un soddisfacimento delle esigenze dei diretti promotori e utiliz-
zatori, ma anche un valore più ampio per la collettività, per le ricadute
che ogni intervento di trasformazione del territorio determina in ter-
mini culturali, economici, ambientali e sociali.
La progettazione edilizia deve pertanto avere come fine fonda-
mentale la realizzazione di un intervento di qualità e tecnicamente
valido, nel rispetto del miglior rapporto fra i benefici e i costi globali di
costruzione, manutenzione e gestione, in grado di soddisfare le esi-
genze, espresse e implicite, di tutte le parti a vario titolo interessate
dall'intervento.
Si tratta, in sostanza, di realizzare edifici che mantengano o mi-
gliorino la qualità della vita dei fruitori, in armonia con il clima, la cul-
tura, le tradizioni e l’ambiente del luogo, sfruttando in modo razionale

13
le energie e le risorse, riciclando o riutilizzando materiali e riducendo
il rilascio di sostanze nocive nell’ecosistema locale e globale durante
l’intero ciclo di vita.
In particolare, un'opera edilizia deve essere concepita e costruita
in modo tale da garantire, per una durata di vita economicamente
accettabile, il soddisfacimento di determinate esigenze in termini di:
■ sicurezza: resistenza meccanica e stabilità, sicurezza in caso di
incendio e sicurezza nell’impiego;
■ igiene e salute: qualità dell'aria indoor, tenuta all'acqua e as-
senza di fenomeni di condensazione del vapore, corretto allon-
tanamento di gas e acque di scarico, protezione dalle intrusioni
di animali nocivi;
■ benessere: comfort termoigrometrico, acustico e luminoso;
■ efficienza energetica: riduzione dei fabbisogni e dei consumi
energetici, massimizzazione dell'uso di fonti energetiche rinno-
vabili;
■ fruibilità: accessibilità, visitabilità e adattabilità;
■ integrabilità impiantistica;
■ sostenibilità ambientale: impiego di materiali compatibili con
l’ambiente, efficienza nel consumo delle risorse naturali, mini-
mizzazione degli impatti ambientali;
■ durabilità e manutenibilità: mantenimento dell’integrità, facilità di
manutenzione.
Alcune delle suddette esigenze si riferiscono ai sistemi ambien-
tali (benessere, qualità dell'aria, accessibilità), altre all'intero edificio
(efficienza energetica e ambientale, sicurezza), altre ancora alle di-
verse unità tecnologiche (sicurezza, integrabilità, qualità dei mate-
riali).
Per ciascuna di tali esigenze, i requisiti minimi da rispettare sono
fissati dalla normativa vigente in relazione alla destinazione d’uso,
alla proprietà pubblica o privata dell'opera e alle caratteristiche am-
bientali del contesto in cui si colloca l'intervento.
La normativa di riferimento è quella stabilita dai regolamenti co-
munitari, dalle leggi e regolamenti nazionali e regionali, dai regola-
menti locali edilizio e di igiene, nonché dalle norme tecniche emanate
dall'UNI, dal CEI o da altri Enti di normalizzazione appartenenti agli
Stati membri dell’Unione europea o che sono parti contraenti dell’ac-
cordo sullo spazio economico europeo.
A livello progettuale i requisiti fissati dalla normativa si tradu-
cono:
- nel rispetto di standard dimensionali minimi e di precisi layout
distributivi;
- nella presenza di impianti e attrezzature aventi determinate ca-
ratteristiche tecniche minime;
- nell'utilizzo di materiali e prodotti da costruzione con determinate
caratteristiche tecniche certificate dalla marcatura CE;
- nella progettazione a regola d'arte (ossia nella piena osservanza
delle norme tecniche) di tutti gli impianti tecnici di fornitura di ser-
vizi e di sicurezza;
- in un livello prestazionale minimo per tutti gli elementi tecnici del

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sistema tecnologico (strutture, chiusure, partizioni, impianti e at-
trezzature);
- in un livello prestazionale minimo per le singole unità ambientali
e per l'edificio nel suo insieme.
A livello costruttivo tali requisiti si traducono:
- nella realizzazione a regola d'arte delle strutture e delle compo-
nenti architettoniche;
- nell'installazione a regola d'arte di tutti gli impianti tecnici.
Dal punto di vista amministrativo la conformità a tali requisiti
viene attestata dal titolo abilitativo edilizio necessario per iniziare i
lavori, dai risultati dei collaudi, dalle dichiarazioni di conformità da
parte dei progettisti, della direzione lavori e degli installatori, nonché
dalle certificazioni da parte di soggetti terzi ed è validata attraverso il
rilascio del certificato di agibilità dell'edificio.
Quest'ultimo documento, in particolare, attesta la sussistenza
delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico
degli edifici e degli impianti in essi installati, valutate secondo quanto
dispone la normativa vigente.
Le scelte progettuali finalizzate al soddisfacimento dei requisiti
sono normalmente articolate secondo tre successivi livelli di appro-
fondimento tecnico - preliminare, definitivo ed esecutivo - e riguar-
dano, nel loro insieme, i seguenti aspetti:
■ tipologici, relativi alla forma e all'orientamento dell'edificio, al po-
sizionamento e al dimensionamento delle aperture e alla distri-
buzione degli spazi interni, propri del livello della progettazione
preliminare;
■ tecnologici, inerenti il sistema costruttivo, le unità tecnologiche e
i relativi modelli funzionali, caratteristici della progettazione defi-
nitiva;
■ costruttivi, concernenti i materiali e i prodotti da costruzione, le
modalità realizzative e i particolari costruttivi, tipici della proget-
tazione esecutiva.
È evidente come la qualità finale dell'opera possa scaturire solo
da un corretto bilanciamento delle scelte effettuate in tutti e tre i sud-
detti livelli attraverso un approccio integrato che sappia tener conto
da un punto di vista metodologico del quadro di riferimento program-
matico, esigenziale, progettuale e ambientale dell'intervento.
È infatti essenziale, ad esempio, che la progettazione degli im-
pianti segua di pari passo la progettazione architettonica e, pertanto,
abbia inizio nel momento stesso in cui l’opera viene concepita e che
le esigenze della committenza vengano confrontate con i vincoli e le
risorse. Scelte architettoniche, scelte impiantistiche e fattibilità eco-
nomica sono elementi strettamente correlati: ogni scelta architetto-
nica comporta un costo di realizzazione ed un costo di gestione degli
impianti che possono variare anche notevolmente.
Le scelte progettuali devono inoltre tenere conto dell’obiettivo
strategico di raggiungere una qualità utile, intesa sia come durata
temporale delle caratteristiche di qualità che l’opera deve possedere,
sia come effettiva utilità di avere o meno una certa qualità all'interno
del progetto in relazione alle esigenze dell'utenza e alle caratteristi-

15
che del contesto in cui dovrà essere realizzato l'intervento. La pro-
gettazione edilizia deve infatti essere informata a principi di ottimiz-
zazione nell’uso delle risorse materiali ed economiche e di agevole
controllo delle prestazioni dell’intervento nel tempo. Le scelte delle
soluzioni tecniche e tecnologiche dovranno quindi sempre rispondere
alla necessità di soddisfare effettive esigenze di qualità espresse
dalle parti interessate secondo l’obiettivo di conseguire un livello otti-
male delle prestazioni in funzione dei costi.
Al fine di garantire il soddisfacimento delle diverse esigenze, i
singoli elementi tecnici del sistema tecnologico dovranno possedere
specifici requisiti in grado di far fronte alle sollecitazioni esercitate
dalle condizioni ambientali, dalle scelte progettuali e dalle attività de-
gli utenti. Così, ad esempio, l'esigenza di garantire un adeguato be-
nessere termoigrometrico degli ambienti, insieme ad un uso efficiente
dell'energia impiegata, comportano per gli elementi tecnici costituenti
l'involucro il requisito di possedere una adeguata capacità di resi-
stenza al passaggio del calore (isolamento termico) al fine di ridurre
le dispersioni estive e invernali.
Compito del progettista è quello di individuare specifiche solu-
zioni tecniche dotate dei requisiti tecnologici necessari per garantire
che le diverse unità tecnologiche, i sistemi ambientali e l’organismo
edilizio nel suo complesso siano in grado di soddisfare le aspettative
di qualità attese con riferimento a quel determinato contesto ambien-
tale.

TABELLA 1.1 - Requisiti di qualità degli elementi tecnici


(UNI 8290-2)

REQUISITI DESCRIZIONE

Affidabilità Capacità di mantenere sensibilmente invariata nel tempo la propria qualità in


condizioni d'uso determinate
Anigroscopicità Attitudine a non subire mutamenti di aspetto e/o morfologia, di dimensione e
comportamento in seguito ad assorbimento di acqua o di vapor d'acqua
Asetticità Attitudine ad impedire l'impianto e lo sviluppo dei germi patogeni

Assenza dell'emissione di odori sgrade- Attitudine a non produrre né riemettere odori giudicabili come sgradevoli
voli
Assenza dell'emissione di sostanze no- Attitudine a non produrre né riemettere sostanze tossiche, irritanti o corrosive
cive
Assorbimento acustico Attitudine di un oggetto a trasformare parte dell'energia di una radiazione sonora
su di esso incidente, in altre forme di energia
Assorbimento luminoso Attitudine di un oggetto a trasformare parte dell'energia di una radiazione lumi-
nosa, su di esso incidente, in altre forme di energia
Attitudine all'integrazione impiantistica Possibilità di completare funzionalmente oggetti edilizi non impiantistici con og-
getti edilizi impiantistici accostati, fissati o incorporati
Attrezzabilità Attitudine a consentire l'installazione di attrezzature ed arredi

Comodità d'uso e manovra Attitudine a presentare opportune caratteristiche di funzionalità, di facilità d'uso,
di manovrabilità.

16
2. Modelli funzionali

2.1. Sistema tecnologico e modelli funzionali

Un organismo edilizio è costituito da un insieme strutturato di ele-


menti spaziali e di elementi tecnici, caratterizzati dalle loro funzioni e
relazioni reciproche e costituenti il sistema edilizio dell'organismo
stesso.
Gli elementi spaziali, o unità spaziali, rappresentano le porzioni
di spazio fruibile destinate allo svolgimento delle attività ivi previste.
Il loro insieme costituisce il sistema ambientale dell'organismo edili-
zio.
Gli elementi tecnici rappresentano i componenti hardware aventi
funzione di conformare gli spazi e di garantirne le necessarie presta-
zioni in termini di funzionalità, benessere, efficienza e competitività. Il
loro insieme strutturato costituisce il sistema tecnologico dell'organi-
smo edilizio.
Dal punto di vista funzionale il sistema tecnologico di un organi-
smo edilizio viene normalmente articolato in 8 diverse Classi di unità
tecnologiche costituenti ciascuna un raggruppamento di funzioni,
compatibili tecnologicamente, necessarie per l’ottenimento delle pre-
stazioni ambientali richieste (UNI 8290). In particolare, le classi di
unità tecnologiche previste sono:
 le strutture, aventi funzione di sostenere i carichi del sistema edi-
lizio e di collegare staticamente le sue parti;
 le chiusure, aventi funzione di separare e di conformare gli spazi
interni del sistema edilizio rispetto all’esterno;
 le partizioni interne, aventi funzione di dividere e conformare gli
spazi interni del sistema edilizio stesso;
 le partizioni esterne, aventi funzione di dividere e conformare gli
spazi esterni connessi con il sistema edilizio;
 gli impianti di fornitura di servizi, aventi funzione di consentire
l’utilizzazione di flussi energetici, informativi e materiali richiesti
dagli utenti e di consentire il conseguente allontanamento degli
eventuali prodotti di scarto;
 gli impianti di sicurezza, aventi funzione di tutelare gli utenti e/o
il sistema edilizio a fronte di situazioni di pericolo;

57
 le attrezzature interne, aventi funzione di consentire o facilitare
l’esercizio di attività degli utenti negli spazi interni del sistema
edilizio;
 le attrezzatura esterne, aventi funzione dì consentire o facilitare
l’esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con
il sistema edilizio.
Ognuna delle suddette classi è a sua volta articolata in unità tec-
nologiche ciascuna comprendente diverse classi di elementi tecnici.
Così, a esempio, la classe di unità tecnologica delle chiusure
comprende al suo interno le 4 unità tecnologiche chiusura verticale,
chiusura orizzontale inferiore, chiusura orizzontale su spazi esterni e
chiusura superiore. L'unità tecnologica chiusure verticali si compone
a sua volta delle classi di elementi tecnici pareti perimetrali verticali
ed infissi esterni verticali. Di seguito si riportano per le classi di unità
tecnologica relative al sistema costruttivo dell'organismo edilizio
(strutture, chiusure, partizioni interne ed esterne), le corrispondenti
unità tecnologiche e le classi di elementi tecnici di cui si compongono.

TABELLA 2.1 - Classe di unità tecnologica: strutture (UNI 8290-1)

Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici


Struttura di fondazione Strutture di fondazione dirette
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di Strutture di fondazione indirette
trasmettere i carichi del sistema edilizio stesso al terreno.

Struttura di elevazione Strutture di elevazione verticali


Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di Strutture di elevazione orizzontali ed inclinate
sostenere i carichi verticali e/o orizzontali, trasmettendoli alle strut- Strutture di elevazione spaziali
ture di fondazione.
Struttura di contenimento Strutture di contenimento verticali
Insieme degli elementi tecnici funzionalmente connessi con il si- Strutture di contenimento orizzontali
stema edilizio aventi funzione di sostenere i carichi derivanti dal ter-
reno.

TABELLA 2.2 - Classe di unità tecnologica: chiusure (UNI 8290-1)

Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici


Chiusura verticale Pareti perimetrali verticali
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione Infissi esterni verticali
di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all’esterno.

Chiusura orizzontale inferiore Solai a terra


Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi fun- Infissi orizzontali
zione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dal terreno
sottostante o dalle strutture di fondazione.
Chiusura orizzontale su spazi esterni Solai su spazi aperti
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi fun-
zione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso da spazi
esterni sottostanti.

Chiusura superiore Coperture


Insieme degli elementi tecnici orizzontali o sub- orizzontali del sistema Infissi esterni orizzontali
edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio
stesso dallo spazio esterno sovrastante.

58
TABELLA 2.3 - Classe di unità tecnologica: Partizioni interne (UNI
8290-1)

Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici


Partizione interna verticale Pareti interne verticali
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio Infissi interni verticali
aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi interni del si- Elementi di protezione
stema edilizio stesso.
Partizione interna orizzontale Solai
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio Soppalchi
aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi interni del si- Infissi interni orizzontali
stema edilizio stesso.
Partizione interna inclinata Scale interne
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con giacitura Rampe interne
prossima all’orizzontale aventi funzione di articolare gli spazi in-
terni connessi del sistema edilizio stesso, collegando spazi posti
a quote diverse.

TABELLA 2.4 - Classe di unità tecnologica: Partizioni esterne (UNI


8290-1)

Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici


Partizione esterna verticale Elementi di protezione
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio Elementi di separazione
aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi esterni con-
nessi con il sistema edilizio stesso.
Partizione esterna orizzontale Balconi e logge
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio Passerelle
aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi esterni connessi
con il sistema edilizio stesso.
Partizione esterna inclinata Scale esterne
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con giacitura Rampe esterne
prossima all’orizzontale aventi funzione di articolare gli spazi
esterni connessi con il sistema edilizio stesso, collegando spazi
posti a quote diverse.

Gli elementi tecnici che formano le unità tecnologiche di un edi-


ficio sono normalmente composti da più strati aventi il compito di as-
solvere ciascuno ad una determinata funzione e perciò definiti strati
funzionali. La presenza e la disposizione dei diversi strati funzionali
determinano il modello funzionale di un elemento tecnico e permet-
tono il soddisfacimento dei requisiti derivanti dalle diverse esigenze
di qualità edilizia.
Gli strati possono essere di tipo continuo o discontinuo e in que-
sto caso definiti elementi (UNI 8178). Alcuni strati funzionali, definiti
strati principali o strati primari, possono avere funzioni autonome con-
tribuendo direttamente al soddisfacimento di un determinato requisito
(strato portante, strato di isolamento termico, di tenuta all'acqua,
ecc.); altri, cosiddetti strati complementari o integrativi, svolgono
compiti ausiliari funzionali alla realizzazione dell'elemento tecnico
(strati di collegamento, di pendenza, di imprimitura, ecc.) consen-
tendo agli strati primari di occupare una determinata posizione o di
renderli compatibili tra loro sia durante la posa che durante l'uso.

59
In generale, è possibile classificare gli strati funzionali nelle se-
guenti 8 famiglie principali:
 Strati resistenti: elemento resistente portato, elemento resistente
portante, strato di irrigidimento;
 Strati di isolamento: strato di isolamento termico, strato di accu-
mulazione termica, strato di isolamento acustico;
 Strati di tenuta: barriera al vapore, strato di tenuta all’acqua,
strato di tenuta all’aria;
 Strati di ventilazione: ventilazione, diffusione del vapore;
 Strati di rivestimento: rivestimento esterno, rivestimento interno;
 Strato di protezione: da strati contigui, dagli agenti atmosferici,
dal fuoco;
 Strati per la gestione delle acque meteoriche: strati di pendenza,
drenanti o filtranti;
 Strati di collegamento: collegamento, regolarizzazione, imprimi-
tura, continuità.

TABELLA 2.5 - Classe di unità tecnologica ed elementi tecnici -


Strati funzionali (UNI 8979, UNI 8178)

Strato funzionale Definizione


Strati resistenti
Elemento di sopporto Elemento avente la funzione di permettere l’appoggio di un elemento o di uno strato
Elemento portante Elemento avente funzione di sopportare i carichi dovuti al peso proprio degli strati
ad esso vincolati ed i sovraccarichi dovuti alla pressione e depressione del vento o
alla neve o, per pareti verticali, a carichi dovuti ad urti accidentali sull’interno o
l’esterno della parete stessa
Strato di ripartizione dei carichi o di irri- Strato avente funzione di sopportare e trasmettere i carichi concentrati
gidimento
Strati di isolamento
Strato di isolamento termico Strato avente la funzione di portare al valore richiesto la resistenza termica della
chiusura
Strato di accumulazione termica Strato avente la funzione di portare al valore richiesto le caratteristiche di inerzia
termica globali della chiusura
Strati di tenuta
Strato di tenuta all’acqua Elemento avente la funzione di conferire alla chiusura una prefissata impermeabilità
all’acqua meteorica resistendo a sollecitazioni meccaniche, fisiche e chimiche in-
dotte dall’ambiente esterno e dall’uso
Strato di tenuta all’aria Elemento avente la funzione di conferire alla chiusura una prefissata tenuta all’aria
e alla pressione del vento
Strato di barriera al vapore Strato che tende ad impedire il passaggio di vapore acqueo per controllare il feno-
meno della condensa all’interno della parete o della copertura
Strati di ventilazione
Strato di ventilazione Strato avente funzione di contribuire al controllo delle caratteristiche igrotermiche
della chiusura attraverso ricambi d’aria naturali o forzati
Strato di diffusione o equalizzazione del Strato che impedisce la formazione di pressioni anomale all’interno della parete o
vapore della copertura conseguenti ad evaporazione di acqua occlusa
Strati di rivestimento
Strato di rivestimento interno Strato avente la funzione di soddisfare le esigenze di aspetto all’interno della parete

60
Strato di protezione
Strato di separazione e/o scorrimento Strato avente la funzione di evitare interazioni di carattere chimico e/o fisico tra strati
contigui
Strato di protezione Strato collocato esternamente alla parete con funzione di protezione dagli agenti
atmosferici o eventuale funzione decorativa
Strato di protezione al fuoco Strato avente la funzione di portare al valore richiesto la resistenza globale della
chiusura al fuoco
Strati di collegamento
Strato di continuità Strato avente la funzione di realizzare una superficie continua su uno strato discon-
tinuo
Strato di imprimitura Strato avente la funzione di modificare le caratteristiche superficiali fisico-chimiche
dello strato sottostante
Strati di regolarizzazione Strato avente la funzione di ridurre le irregolarità dello strato sottostante
Elemento di collegamento Elemento o insieme integrato di elementi aventi la funzione di assicurare il collega-
mento tra strati e /o elementi contigui
Strati per la gestione delle acque
meteoriche
Strato di pendenza Strato avente la funzione di portare la pendenza della copertura al valore richiesto
Strato drenante Strato o insieme integrato di strati avente la funzione di raccogliere e smaltire l’acqua
pervenuta all’interno della copertura
Strato filtrante Strato avente la funzione di trattenere materiale polverulento, pur lasciando libero il
passaggio delle acque meteoriche

La scelta di un modello funzionale rispetto a un altro dipende


dalle caratteristiche del contesto ambientale (caratteristiche del
suolo, condizioni climatiche), dall’esposizione alla radiazione solare
e agli agenti atmosferici, dal regime di utilizzo degli impianti termici
all'interno dell'edificio (continuo o discontinuo), dalle scelte architet-
toniche formali, dai requisiti prestazionali da soddisfare, dal tipo di
intervento edilizio (nuova costruzione o riqualificazione), dai tempi di
realizzazione e dal budget previsti per l'intervento.
I modelli funzionali costituiscono il primo passaggio nella defini-
zione e successiva progettazione delle soluzioni tecniche fino alla in-
dividuazione dei materiali e dei prodotti specifici più idonei in base
alle esigenze di qualità attese. Per ciascuna classe di elementi tecnici
(pareti perimetrali verticali, coperture, solai a terra, solai interpiano)
esistono infatti particolari problematiche dal punto di vista tecnico che
possono influenzarne le prestazioni e che possono essere risolte più
o meno efficacemente in base al modello funzionale prescelto.
Ad esempio, per quanto riguarda le pareti perimetrali verticali, i
problemi tipici riguardano la riduzione dei ponti termici di forma e di
struttura in corrispondenza di pilastri, solai e balconi e il rischio di
condensazioni interstiziali, nonché problemi di abbagliamento o sur-
riscaldamento estivo per le pareti trasparenti.
Per quanto concerne le coperture, la problematica più comune è
quella riguardante la tenuta all'acqua e l'allontanamento delle acque
meteoriche
Per quanto attiene i solai a terra, le problematiche più ricorrenti

61
riguardano la protezione dall'umidità e l'eventuale infiltrazione di ra-
don dal suolo.
Per quanto concerne infine i solai interpiano, i problemi riguar-
dano tipicamente l'isolamento dal rumore da calpestio.
Per ciascuna classe di elementi tecnici vengono di seguito ripor-
tati i modelli funzionali più ricorrenti illustrandone criteri di scelta e
ricadute dal punto di vista tecnico, economico e ambientale.

2.2. Pareti perimetrali verticali

Le pareti perimetrali verticali (PPV) di un organismo edilizio possono


essere classificate secondo differenti criteri. Tali criteri tengono nor-
malmente conto:
- dell'impiego strutturale della parete, se portante o non portante;
- della possibilità o meno di consentire il passaggio della luce at-
traverso la parete (parete opaca o parete trasparente);
- del livello di prefabbricazione (pareti integrate o prefabbricate,
pareti realizzate in opera);
- della posizione della parete rispetto alla struttura portante dell'e-
dificio (parete inserita, semi inserita o a cortina);
- della morfologia degli elementi resistenti che compongono la pa-
rete (elementi definiti, pannelli autoportanti, parete gettata, a
struttura ausiliaria);
- del numero di strati resistenti che compongono la parete (parete
opaca mono strato o doppia, parete vetrata singola e parete ve-
trata a doppia pelle);
- della funzione caratteristica della parete (parete isolata, venti-
lata, ventilante, trasparente o loro combinazioni).
Dal punto di vista funzionale è possibile classificare le pareti pe-
rimetrali verticali opache e trasparenti nei seguenti modelli principali:
A) Pareti opache
1) Parete non isolata
2) Parete isolata
- Parete isolata dall'esterno
- Parete isolata nell'intercapedine
- Parete isolata dall'interno
- Parete isolata ventilata
- Parete isolata ventilante
B) Pareti trasparenti (a facciata continua o curtain wall)
1) Parete vetrata non isolata (a vetro singolo)
2) Parete vetrata isolata (con vetrocamera)
- Parete isolata a vetrata singola
- Parete vetrata isolata a doppia pelle (double glazed skin
facade)
Come già detto, la scelta di un determinato modello funzionale
dipende da diversi fattori quali, in particolare:
- il tipo di intervento edilizio, se di ristrutturazione o di nuova co-
struzione;
- gli obiettivi di qualità formale e prestazionale dell'intervento;

62
3. Progettazione edilizia

3.1. I livelli della progettazione

Per le peculiarità del settore edilizio, l'attività di progettazione assume


specifica rilevanza ai fini della gestione e della garanzia della qualità
dell'intervento e svolge un particolare ruolo di tramite nell'assicurare,
attraverso un sistema di informazioni ed istruzioni, la conformità tra
le esigenze esplicite ed implicite del committente e le prestazioni del
futuro prodotto mediante il soddisfacimento di appositi requisiti.
La progettazione si articola di norma, secondo tre livelli di suc-
cessivi approfondimenti tecnici, in preliminare, definitiva ed esecu-
tiva, in modo da assicurare la qualità dell'opera e la rispondenza alle
relative finalità, la conformità alle norme ambientali e urbanistiche e
il soddisfacimento dei requisiti essenziali, definiti dal quadro norma-
tivo nazionale e comunitario.
La ripartizione su tre livelli ha come obiettivi da un lato quello di
consentire una elaborazione delle scelte progettuali in modo progres-
sivo, dalle più importanti e generali alle più specifiche e particolari,
garantendo attenzione a tutti gli aspetti dell’intervento, dall’altro
quello di controllare più agevolmente le scelte progettuali, riferendole
di volta in volta ai differenti livelli esigenziali.
Per i lavori pubblici, regolamentati dal Decreto legislativo 18
aprile 2016, n. 50 e dal DPR 5 Ottobre 2010, n. 207, la progettazione
si articola, secondo tre livelli di successivi approfondimenti tecnici
(Dlgs 50/2016, art. 23), "in progetto di fattibilità tecnica ed economica,
progetto definitivo e progetto esecutivo ed è intesa ad assicurare:
a) il soddisfacimento dei fabbisogni della collettività;
b) la qualità architettonica e tecnico funzionale e di relazione nel
contesto dell’opera;
c) la conformità alle norme ambientali, urbanistiche e di tutela dei
beni culturali e paesaggistici, nonché il rispetto di quanto previsto
dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza;
d) un limitato consumo del suolo;
e) il rispetto dei vincoli idro-geologici, sismici e forestali nonché de-
gli altri vincoli esistenti;

111
f) il risparmio e l'efficientamento energetico, nonché la valutazione
del ciclo di vita e della manutenibilità delle opere;
g) la compatibilità con le preesistenze archeologiche;
h) la razionalizzazione delle attività di progettazione e delle con-
nesse verifiche attraverso il progressivo uso di metodi e stru-
menti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia
e le infrastrutture;
i) la compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica dell'o-
pera;
l) accessibilità e adattabilità secondo quanto previsto dalle dispo-
sizioni vigenti in materia di barriere architettoniche".
 
 

 
TABELLA 3.1 – Progettazione edilizia - Elaborati

Progetto preliminare Progetto definitivo Progetto esecutivo

Relazione illustrativa e relazione tec- Relazione generale, relazioni tecniche Relazione generale e relazioni speciali-
nica e relazioni specialistiche stiche
Studio di prefattibilità ambientale Rilievi planoaltimetrici e studio detta-
Studi necessari per un’adeguata cono- gliato di inserimento urbanistico
scenza del contesto in cui è inserita Studio di impatto ambientale ovvero
l’opera (indagini storiche, archeologi- studio di fattibilità ambientale
che, ambientali, topografiche, geologi-
che, idrologiche, idrauliche, geotecni-
che)
Planimetria generale e elaborati grafici Elaborati grafici Elaborati grafici comprensivi anche di
quelli delle strutture, degli impianti e di
ripristino e miglioramento ambientale

Calcoli delle strutture e degli impianti Calcoli esecutivi delle strutture e degli
impianti
Prime indicazioni e misure finalizzate Aggiornamento del documento conte- Piano di sicurezza e di coordinamento
alla tutela della salute e sicurezza dei nente le prime indicazioni e disposizioni e quadro di incidenza della manodo-
luoghi di lavoro per la stesura dei piani per la stesura dei piani di sicurezza pera
di sicurezza
Calcolo sommario della spesa Elenco dei prezzi unitari ed eventuali Elenco dei prezzi unitari e eventuali
Quadro economico di progetto analisi analisi
Computo metrico estimativo Computo metrico estimativo e quadro
Quadro economico con indicazione dei economico
costi della sicurezza
Piano di manutenzione dell’opera e
delle sue parti
Cronoprogramma
Censimento e progetto di risoluzione
delle interferenze
Piano particellare preliminare delle aree Piano particellare di esproprio Piano particellare di esproprio
o rilievo di massima degli immobili.

Disciplinare descrittivo e prestazionale Schema di contratto e capitolato spe-


degli elementi tecnici ciale di appalto

112
Da un punto di vista dei contenuti i tre livelli della progettazione
si differenziano per le indagini, i rilievi e gli studi che debbono essere
condotti, per le scelte progettuali da effettuare, per il livello di dettaglio
dei calcoli da eseguire, per il tipo ed il numero di elaborati da pro-
durre.
Per quanto concerne in particolare gli elaborati grafici, questi ri-
flettono le finalità e il grado di approfondimento propri di ciascun li-
vello progettuale e si differenziano in particolare sia per i contenuti
rappresentati che per quanto riguarda la scala di rappresentazione.
La scala di rappresentazione, che definisce il rapporto fra la di-
mensione dell'oggetto riprodotto e la sua dimensione reale, è infatti
strettamente legata all'oggetto da rappresentare, alla complessità
dell'oggetto e alle informazioni da fornire (vedi tabella 3.2).

TABELLA 3.2 - Scale di rappresentazione edilizia


 
Rapporto Equivalenza Particolari Edilizia Planimetrica Urbanistica

1:1 1 m = 100 cm X

1:2 1 m = 50 cm X

1:5 1 m = 20 cm X

1:10 1 m = 10 cm X

1:20 1 m = 5 cm X

1:50 1 m = 2 cm X

1:100 1 m = 1 cm X

1:200 10 m = 5 cm X X

1:500 10 m = 2 cm X X

1:1.000 10 m = 1 cm X X

1:2.000 100 m = 0,5 cm X

1:5.000 100 m = 2 cm X

1:10.000 100 m = 1 cm X

Di seguito si riporta un esempio di rappresentazione in pianta di


un edificio in scala 1:100, tipica della progettazione preliminare e de-
finitiva (scala minima), e una rappresentazione della stessa pianta in
una scala di maggior dettaglio (1:50) tipica, invece, del livello minimo
della progettazione esecutiva.
Nella pianta in scala 1:50 sono ben visibili il tipo e la partizione
degli infissi, il modello funzionale delle pareti sia perimetrali che in-
terne, la struttura portante (pilastri) e sono compiutamente definite le
dimensioni di tutti gli elementi costruttivi.

113
4. Strati funzionali

4.1. Tendenze nell’innovazione tecnologica

La sfida dell'architettura nel terzo millennio ha spinto la ricerca nel


settore degli strati funzionali che compongono gli elementi tecnici di
un edificio verso lo studio di materiali e prodotti edilizi in grado di ga-
rantire prestazioni sempre più elevate e allo stesso tempo di ridurre
gli impatti sull'ambiente derivanti dal consumo di risorse naturali e
dallo smaltimento dei rifiuti.
In particolare, in questo settore è possibile individuare due ten-
denze principali.
Una prima tendenza, sul filone della cosiddetta bioarchitettura,
punta a ridurre il consumo di materie prime, con il relativo contenuto
di energia incorporata, e di sostanze potenzialmente nocive nei pro-
dotti edilizi attraverso l'introduzione di materiali ecocompatibili di ori-
gine vegetale o animale (legno, bambù, sughero, cartone, fibra di cel-
lulosa, canapa, lino, paglia, amido di mais, steli di grano, lana di pe-
cora, alghe marine, funghi, piume di volatili da cortile), riciclati (pro-
dotti in plastica, cartone, vetro, metallo, pietra e laterizi riciclati) o ad-
dirittura recuperati e riutilizzati a seguito di processi di demolizione
selettiva (Design for resource conservation, for low impact materials,
for cleaner production and for re-use and recycling).
Una seconda tendenza, di natura più tecnologica, punta invece
a ridurre i consumi energetici e gli impatti ambientali nella fase d'uso
e di manutenzione degli edifici (Design for green use and mainte-
nance) e vede la progressiva introduzione di materiali nanotecnolo-
gici, dalle proprietà fisiche e meccaniche notevolmente superiori a
quelle dei materiali tradizionali, e di componenti e dispositivi attivi,
così detti "smart materials", in grado di modificare le proprie caratte-
ristiche in relazione alle diverse condizioni di esercizio determinate
dagli agenti climatici o dagli utenti.
Grazie alle nanotecnologie è possibile oggi migliorare le presta-
zioni dei materiali esistenti, o sintetizzare nuove classi di materiali
nanotecnologici con proprietà in precedenza non ipotizzabili. È pos-
sibile, infatti, ottenere: materiali ceramici di maggiore durezza e tena-
cità; metalli di maggiore durezza, con elevato carico allo snervamento

131
e particolari proprietà elettriche; polimeri con maggiore resistenza
meccanica, resistenza al calore, agli attacchi chimici, agli agenti at-
mosferici e all’invecchiamento, migliori proprietà di barriera allo
scambio gassoso, migliore trasparenza e conduttività elettrica; pitture
e vernici antimuffa, termoisolanti e riflettenti alla radiazione infrarossa
termica. È inoltre possibile trattare le superfici dei materiali esistenti
per renderle, ad esempio, antiscivolo, resistenti ai graffi, resistenti alla
corrosione, non bagnabili, autopulenti, repellenti agli olii, sterili, reat-
tivi, resistenti ai raggi UV, isolanti o riflettenti alle radiazioni termiche
o luminose.
Per quanto concerne gli "smart materials", questi costituiscono
una nuova classe di materiali altamente innovativi in grado di perce-
pire gli stimoli provenienti dall'ambiente esterno (quali lo stress mec-
canico o le variazioni di temperatura, umidità, pH, campi elettroma-
gnetici, radiazione solare) e di reagire con immediatezza a tali stimoli
modificando in maniera autonoma e reversibile le loro proprietà mec-
caniche, fisico-chimiche o elettriche, o le loro caratteristiche geome-
triche, adattandosi alle mutate condizioni ambientali (materiali auto-
pulenti, materiali a memoria di forma, materiali piezoelettrici, fotovol-
taici, elettrocromici, fotocromici o termocromici, ecc.).
Le soluzioni innovative più interessanti per i vantaggi che pos-
sono apportare in termini di efficienza energetica e di benessere in-
door, sia per le nuove costruzioni che negli interventi di ristruttura-
zione e riqualificazione degli edifici esistenti, sono oggi rappresentate
dai prodotti isolanti di nuova generazione (Advanced insulation ma-
terials), dai materiali a cambiamento di fase (Phase Change Mate-
rials) per il controllo dell'inerzia termica, dai rivestimenti fotovoltaici
per la produzione di energia elettrica, dai materiali fotocatalitici per la
depurazione dell'aria e dalle vernici termoriflettenti per ridurre il surri-
scaldamento estivo e l'effetto isola di calore (cool roofs).
I prodotti oggi disponibili, inoltre, non solo possono consentire
prestazioni più elevate, ma permettono di dar luogo, nel loro insieme,
a nuovi e più stimolanti linguaggi architettonici in continuo divenire.
Si pensi in proposito alle possibilità compositive/espressive offerte
dai nuovi materiali strutturali di derivazione legnosa "Engineered
wood-derived products" (XLAM, LVL e LSL), all'uso del verde per le
facciate e per le coperture (green walls e green roofs) o all'integra-
zione delle fonti energetiche rinnovabili tramite i rivestimenti fotovol-
taici.
Per quanto riguarda l'area della realizzazione e della produzione
dei componenti, grande interesse e aspettative derivano dallo svi-
luppo delle stampanti 3D che offrono la possibilità di stampare e as-
semblare in un unico processo di costruzione parti composte da di-
versi materiali, con differenti proprietà fisiche e meccaniche, ridu-
cendo drasticamente le spese di fabbricazione, di trasporto e di posa
in opera degli elementi edilizi (nel gennaio 2012 i principali siti web di
file sharing hanno annunciato la nascita della categoria Physible per
i file contenenti la descrizione di oggetti tridimensionali da stampare).
I numerosi esperimenti condotti sino ad oggi nell'architettura e
nel design stanno mostrando le enormi potenzialità della tecnologia

132
di stampa 3D in tutte le fasi del processo edilizio, dalla progettazione,
alla produzione dei materiali, fino alla realizzazione degli edifici tanto
negli interventi di nuova costruzione che in quelli di ristrutturazione e
restauro.
I vantaggi riguardano la riduzione dei tempi di realizzazione e
degli scarti di produzione, la possibilità di realizzare prodotti con pro-
prietà meccaniche superiori, di maggior leggerezza o con forme uni-
che, la riduzione dei costi di trasporto, il miglioramento della gestione,
della manutenzione e del restauro degli edifici attraverso il supera-
mento del concetto di obsolescenza programmata degli impianti e la
possibilità di disporre in qualunque momento di elementi sostitutivi
stampati ad hoc, di utilizzare materiali di recupero o riciclati con con-
seguente riduzione degli impatti sull’ambiente, di stampare oggetti in
grado di raggiungere autonomamente la loro forma definitiva in un
momento successivo (4D printing).
Parallelamente alla stampa 3D, sempre più diffusa è la tecnica
di prototipazione rapida per la fabbricazione in cantiere, mediante ro-
bot controllati da remoto, di pezzi speciali direttamente tradotti da mo-
delli tridimensionali realizzati con avanzati programmi di computer ai-
ded design in grado di rendere cantierabili progetti particolarmente
complessi. In crescita, infine, l'utilizzo dei droni per la manutenzione
e la sorveglianza degli edifici e per la mappatura 3D del sito di costru-
zione e la trasmissione dei dati direttamente a macchine di movi-
mento terra intelligenti e automatizzate.
Nei successivi paragrafi vengono descritti in dettaglio i principali
strati funzionali di cui si compongono gli elementi tecnici che costitui-
scono il sistema tecnologico dell'edificio. Per ognuno di essi vengono
fornite le principali caratteristiche tecniche, i fattori di scelta e gli ac-
corgimenti da seguire per una corretta posa in opera.
Negli ultimi due paragrafi vengono invece illustrati i rivestimenti
esterni in grado di riflettere la radiazione solare (cool roof) e i rivesti-
menti fotovoltaici la cui applicazione è in continua crescita al fine di
ridurre i consumi energetici degli edifici nel periodo estivo e di incre-
mentare la produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ottica del
conseguimento di edifici ad energia zero.

4.2. Strutture per impalcati piani

Le strutture per la realizzazione di impalcati piani (copertura, solaio a


terra e solaio interpiano) costituiscono gli elementi tecnici del sistema
edilizio aventi il compito di sopportare e di trasferire i carichi verticali
e orizzontali alle strutture di elevazione verticali.
Le soluzioni tecniche per la realizzazione di impalcati piani pos-
sono essere classificate distinguendo le travi (principali e secondarie)
dagli impalcati di solaio (a elementi monodirezionali o a piastra), ap-
poggiati alle travi stesse o direttamente sulle strutture di elevazione
verticali (pilastri o setti portanti).
Le travi possono essere realizzate in legno massiccio o lamel-
lare, in profilati di acciai, o in calcestruzzo armato gettato in opera o

133
5. Soluzioni tecniche

5.1. La scelta delle soluzioni tecniche

Per ogni modello funzionale possono esistere diverse soluzioni tec-


niche alternative (cosiddette alternative tecniche) in relazione ai ma-
teriali o prodotti edilizi selezionati, allo spessore degli strati e ai si-
stemi di collegamento utilizzati.
La scelta di una determinata alternativa tecnica risponde alla ne-
cessità di soddisfare precisi requisiti prestazionali che tengano conto
dei vincoli ambientali, architettonici, strutturali e di budget dell'inter-
vento da realizzare, nonché dei livelli di prestazione previsti dal pro-
getto.
La selezione delle soluzioni tecniche viene quindi effettuata in
fase di progetto definitivo dove sono definiti compiutamente tutti i li-
velli prestazionali attesi.
La scelta di uno specifico prodotto o materiale da utilizzare per
la realizzazione della soluzione tecnica, comprese le effettive moda-
lità di posa in opera e di esecuzione dei particolari secondo la regola
dell'arte, viene invece effettuata in fase di progetto esecutivo.
Per una determinata soluzione tecnica le alternative costruttive
possono infatti differire tra di loro in termini di costi, durabilità nel
tempo delle prestazioni, sostenibilità ambientale del ciclo di vita, non-
ché nei tempi e nelle modalità di posa in opera.
Di seguito vengono riportate per i diversi modelli funzionali degli
elementi costruttivi che compongono l'organismo edilizio, descritti nel
capitolo precedente, alcune tra le alternative tecniche più indicate ai
fini della massima qualità edilizia. In particolare le alternative tecniche
presentate riguardano i modelli funzionali di:
 pareti perimetrali verticali (PPV)
 coperture piane e a falde (CS)
 solaio a terra (CI)
 solaio interpiano (SI)
 partizione interna verticale (PI)
Per ogni modello funzionale sono rappresentate le alternative
tecniche ritenute oggi più efficaci per il soddisfacimento dei requisiti

175
di qualità previsti dalla normativa vigente. Per ciascuna di esse sono
riportati i singoli strati funzionali indicando, per ognuno, la tipologia di
prodotto o materiale più idonea con l'eventuale indicazione delle mo-
dalità di posa in opera.

TABELLA 5.1 - Scelte progettuali, Soluzioni tecnologiche e livelli


della progettazione

Soluzione tecnologica Livello della progettazione - Scelte progettuali


Preliminare Definitivo Esecutivo As built
Modello funzionale Scelta e posizionamento degli strati funzionali
Definisce funzioni e modalità di com-
portamento dell'elemento tecnico
Soluzione tecnica Scelta dei materiali e dei
Definisce livelli prestazionali minimi prodotti, degli spessori
degli strati e degli ele-
menti di collegamento

Soluzione costruttiva Scelta dei prodotti com-


Determina particolari costruttivi, mo- merciali e definizione dei
dalità di posa in opera e prestazioni particolari costruttivi
effettive)

Tutte le soluzioni sono rappresentate in scala 1:10 con l'indica-


zione delle quote totali e parziali.
Per quanto riguarda la dimensione dei singoli strati, nei disegni
sono stati riportati spessori indicativi congruenti sia con le tipologie di
materiali e prodotti impiegati, sia con i livelli prestazionali minimi at-
tesi. L'effettivo dimensionamento della soluzione tecnica dovrà tener
conto dei vincoli architettonici e strutturali, e dei requisiti specifici da
soddisfare quali, in particolare, quelli legati alle esigenze di isola-
mento termico e acustico che dipendono dalle condizioni ambientali
Key plan delle alternative tecniche esterne specifiche di ogni singolo progetto.

176
5.2. Pareti perimetrali verticali

Di seguito sono rappresentate, in scala 1:10, alcune alternative tec-


niche dei principali modelli funzionali relativi alle pareti perimetrali
verticali (PPV) prendendo in considerazione differenti elementi resi-
stenti per murature (blocchi di laterizio e in calcestruzzo), pareti au-
toportanti in XLAM, pareti a facciata continua e differenti tipologie di
materiali di rivestimento, incluso l'uso dei pannelli fotovoltaici.
Particolare attenzione viene data all'utilizzo dei materiali isolanti
a prestazione avanzata quali l'aerogel, i pannelli sottovuoto (VIP) e i
materiali a cambiamento di fase (PCM).
In particolare sono riportate le seguenti alternative tecniche:

Isolamento a cappotto esterno


 PPV1: Parete in blocchi in laterizio con isolamento a cappotto
esterno e intonaco (ETICS)
 PPV2: Parete in XLAM con isolamento a cappotto esterno e in-
tonaco (ETICS)
 PPV3: Parete in blocchi in cls con isolamento a cappotto esterno
e rivestimento in lastre di pietra
 PPV4: Parete in blocchi in cls con isolamento a cappotto esterno
e rivestimento in cortina
 PPV5: Parete con isolamento a cappotto esterno con pannelli
sottovuoto e intonaco (ETICS)

Isolamento in intercapedine
 PPV6: Parete in laterizio faccia a vista con isolamento in interca-
pedine
 PPV7A: Parete in blocchi in laterizio con isolamento in interca-
pedine
 PPV7B: Parete in blocchi in laterizio con isolamento in interca-
pedine - Sezione orizzontale sui pilastri

Isolamento a cappotto interno


 PPV8: Parete in blocchi in laterizio con isolamento a cappotto
interno
 PPV9: Parete in XLAM con isolamento a cappotto interno
 PPV10: Parete in muratura di mattoni semipieni o tufo con isola-
mento interno in aerogel e PCM

Parete ventilata
 PPV11: Parete ventilata con rivestimento in lastre
 PPV12: Parete ventilata con rivestimento in listelli in cotto
 PPV13: Parete ventilata con rivestimento fotovoltaico
 PPV14: Living wall
 PPV15: Muro vegetale

Facciata continua
 PPV16: Facciata continua

177
178
5.3. Coperture

Di seguito sono rappresentate, in scala 1:10, alcune alternative tec-


niche dei principali modelli funzionali relativi alle coperture piane e a
falde (CS) prendendo in considerazione differenti strutture per impal-
cati (laterocemento, acciaio, XLAM).
Per le coperture a falde sono rappresentate diverse soluzioni
con differenti tipologie di elementi di tenuta (sia a piccoli elementi
quali le tegole in laterizio, che a grandi elementi quali le lastre in me-
tallo), incluso l'uso di elementi fotovoltaici in film sottile o in silicio cri-
stallino.  

In particolare sono riportate le seguenti alternative tecniche: 

Coperture piane
 CS1: Copertura continua isolata (tetto caldo) con strato portante
latero-cementizio
 CS2: Copertura continua isolata (tetto caldo) con strato portante
in XLAM
 CS3: Copertura continua isolata rovescia con strato portante in
calcestruzzo e casseri a perdere in fibra di legno mineralizzata
 CS4: Copertura continua isolata a verde (green roof) con strato
portante in lastre prefabbricate
 CS5: Copertura continua isolata termoriflettente (cool roof) con
strato portante latero-cementizio

Coperture a falde
 CS6: Copertura discontinua isolata non ventilata con elementi di
tenuta in laterizio con strato portante latero-cementizio
 CS7: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in laterizio con strato portante latero-cementizio
 CS8: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in metallo e FV integrato con strato portante in travetti e
perline di legno
 CS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in pannelli fotovoltaici con strato portante latero-cementizio.

195
196
5.5. Solaio interpiano

Di seguito sono rappresentate, in scala 1:10, alcune alternative tec-


niche dei principali modelli funzionali relativi ai solai interpiano (SI)
prendendo in considerazione differenti strutture per impalcati (latero-
cemento, acciaio, XLAM).

In particolare sono riportate le seguenti alternative tecniche:


 SI1A: Solaio interpiano isolato solo acusticamente - Struttura in
acciaio
 SI1B: Solaio interpiano isolato solo acusticamente - Struttura in
XLAM
 SI2: Solaio interpiano isolato termicamente – Struttura in lastre
prefabbricate
 SI3A: Solaio interpiano isolato termicamente con impianti ra-
dianti a pavimento – Struttura latero-cementizia
 SI3B: Solaio interpiano isolato termicamente con impianti ra-
dianti a pavimento – Struttura mista in legno e calcestruzzo

209
210
5.6. Pareti interne verticali

Di seguito sono rappresentate, in scala 1:10, alcune alternative tec-


niche dei principali modelli funzionali relativi alle pareti interne verti-
cali (PI) prendendo in considerazione differenti elementi resistenti per
murature (blocchi di laterizio) e pareti autoportanti in gesso rivestito,
sia nel caso di pareti interne, che di pareti di separazione tra differenti
unità immobiliari.

In particolare sono riportate le seguenti alternative tecniche:


 PI1A: Parete di separazione tra unità immobiliari isolata acusti-
camente e termicamente - Struttura in blocchi in laterizio
 PI1B: Parete di separazione tra unità immobiliari isolata acusti-
camente e termicamente - Struttura in gesso rivestito
 PI2: Parete di compartimentazione antincendio - Struttura in
gesso rivestito
 PI3: Parete con schermo antiradiazioni – Struttura in gesso rive-
stito

215
216
6. Particolari costruttivi

6.1. La progettazione dei particolari costruttivi

Gli elaborati relativi ai particolari costruttivi costituiscono un elemento


caratteristico della progettazione esecutiva ed hanno l'obiettivo di for-
nire, in una scala di rappresentazione adeguata (1:5-1:10-1:20), tutte
le informazioni di dettaglio per eseguire con la massima qualità l'o-
pera nei suoi punti più critici.
I particolari costruttivi si riferiscono generalmente ai nodi di inter-
sezione degli elementi tecnici dell'edificio quali angoli, innesti solaio-
parete, attacco a terra, soglie e balconi, o serramenti, dalla cui cor-
retta realizzazione dipende la qualità tecnica finale dell'opera e le re-
lative prestazioni anche in termini di durabilità.
I nodi di un sistema costruttivo costituiscono, infatti, i punti di
maggior criticità dell'edificio poiché possono essere sede di eventuali
disfunzioni e conseguenti riduzioni delle prestazioni attese in quanto
interfaccia tra elementi tecnici diversi sia dal punto di vista geometrico
che della natura dei materiali impiegati.
Di seguito si riportano i particolari costruttivi relativi ai seguenti
nodi:
 nodo in corrispondenza della copertura (piana e inclinata) con la
parete perimetrale verticale (NCS);
 nodo in corrispondenza del solaio a terra o contro terra con la
parete perimetrale verticale (NCI);
 nodo in corrispondenza della parete perimetrale verticale con
l’infisso esterno (NPPV);
 nodo in corrispondenza del solaio interpiano con la parete peri-
metrale verticale o con la partizione interna verticale (NSI).
Tali nodi rappresentano le situazioni più tipiche da affrontare
nell'ambito della progettazione esecutiva, cui bisogna prestare mag-
giore attenzione in fase realizzativa al fine di garantire la migliore qua-
lità di esecuzione.
Per ciascuna tipologia di nodo sono esemplificati i particolari co-
struttivi di differenti soluzioni tecniche, facenti riferimento a diversi
modelli funzionali, rappresentati in scala 1:10 per mostrare in detta-
glio tutti gli strati funzionali coinvolti e i relativi accorgimenti da adotta-

221
re in fase di esecuzione. I particolari costruttivi riportati sono rappre-
sentativi dello stato dell'arte delle soluzioni oggi più efficaci per il sod-
disfacimento dei requisiti di qualità previsti dalla normativa vigente
anche in termini di durabilità.

Key plan dei nodi costruttivi

Per quanto riguarda la dimensione dei singoli strati, come per il


precedente capitolo 5, nei grafici sono stati riportati spessori indicativi
congruenti sia con le tipologie di materiali e prodotti impiegati, sia con
i livelli prestazionali minimi attesi.
L'effettivo dimensionamento della soluzione tecnica dovrà tener
conto dei vincoli architettonici e strutturali, e dei requisiti specifici da
soddisfare.
Particolare attenzione nei dettagli costruttivi riportati viene data
alla riduzione dei ponti termici e del rumore, alla tenuta all'acqua e
all'allontanamento delle acque meteoriche, alla protezione dal radon
e dall'umidità, nonché al controllo dei fenomeni di condensazione su-
perficiale e interstiziale.
Dalla combinazione delle soluzioni tecniche riportate nel capitolo
5, anch'esse in scala 1:10, con i particolari costruttivi di seguito ripor-
tati è possibile disporre di un'ampia casistica di situazioni, rappresen-
tativa dei diversi modelli funzionali e delle diverse esigenze proget-
tuali.

222
6.2. Nodi sulla chiusura superiore

Di seguito sono rappresentati, in scala 1:10, i particolari costruttivi di


alcune alternative tecniche relativamente al nodo tra copertura e pa-
rete perimetrale verticale (NCS). Tale nodo costituisce un elemento
particolarmente critico nella fase di realizzazione dell'involucro edili-
zio sia per quanto riguarda la tenuta all'acqua che per quanto con-
cerne la riduzione dei ponti termici.
Nel caso di coperture piane sono rappresentati anche i casi di
presenza di bocchettoni di scarico delle acque meteoriche (agget-
tanti, di bordo o centrali) e di captatori solari tipo Solatube o Solar-
spot. Nel caso di coperture inclinate vengono rappresentati i partico-
lari costruttivi sia della gronda che del colmo.
In particolare, con riferimento ai nodi della chiusura superiore
sono riportati i seguenti particolari costruttivi:

Copertura piana
 NCS1A: Parete in laterizio con isolamento a cappotto esterno
(PPV1) e tetto caldo (CS1)
 NCS1B: Parete in laterizio con isolamento a cappotto esterno
(PPV1) e tetto caldo (CS1) con scarico acque meteoriche d'an-
golo
 NCS2A: Parete in laterizio con isolamento in intercapedine
(PPV7) e tetto rovescio (CS3)
 NCS2B: Parete in laterizio con isolamento in intercapedine
(PPV7) e tetto rovescio (CS3) con scarico acque meteoriche
centrale
 NCS3: Parete in laterizio faccia-vista con isolamento in interca-
pedine (PPV6) e green roof (CS4) con captatore solare
 NCS4: Parete in laterizio ventilata con rivestimento in lastre
(PPV11) e cool roof (CS5)
 NCS5: Parete in laterizio con isolamento a cappotto interno
(PPV8) e tetto rovescio (CS3) con canale di gronda aggettante
 NCS6: Parete in XLAM con isolamento a cappotto esterno
(PPV2) e tetto caldo in XLAM (CS2)

Copertura a falde
 NCS7A: Tetto ventilato con copertura metallica FV (CS8) e pa-
rete in laterizio con isolamento in intercapedine (PPV7) - colmo
 NCS7B: Tetto ventilato con copertura metallica FV (CS8) e pa-
rete in laterizio con isolamento in intercapedine (PPV7) - gronda
 NCS8A: Copertura discontinua isolata non ventilata con ele-
menti di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con isola-
mento a cappotto esterno (PPV1) - colmo
 NCS8B: Copertura discontinua isolata non ventilata con ele-
menti di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con isola-
mento a cappotto esterno (PPV1) – gronda
 NCS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in laterizio (CS7) e parete in blocchi in cls e isolamento a
cappotto esterno rivestimento in lastre di pietra (PPV3) – gronda.

223
224
6.3. Nodi sulla chiusura inferiore

Di seguito sono rappresentati, in scala 1:10, i particolari costruttivi di


alcune alternative tecniche relativamente al nodo tra solaio a terra e
parete perimetrale verticale (NCI).
Tale nodo costituisce un elemento particolarmente critico nella
fase di realizzazione dell'involucro edilizio in quanto deve garantire la
tenuta all'acqua, la riduzione dei ponti termici, la protezione dall'umi-
dità e da possibili infiltrazioni di gas radon dal suolo.
Per le diverse alternative tecniche di solaio a terra o controterra
vengono rappresentati in dettaglio i nodi nel caso di pareti che affac-
ciano all'esterno o di pareti interrate, con o senza intercapedine.

In particolare, con riferimento ai nodi della chiusura superiore


sono riportati i seguenti particolari costruttivi:
 NCI1: Solaio a terra isolato termicamente con vespaio ventilato
(CI1) e parete in laterizio con isolamento a cappotto esterno
(PPV1) - Piano terra
 NCI2: Solaio a terra isolato termicamente con vespaio ventilato
(CI1) e parete in laterizio con isolamento in intercapedine (PPV7)
- Piano interrato con intercapedine
 NCI3: Solaio contro terra isolato termicamente (CI2) e parete
ventilata in laterizio con rivestimento in lastre (PPV11) - Piano
terra
 NCI4: Solaio contro terra isolato termicamente (CI2) e parete
contro terra isolata a cappotto esterno (PPV1) - Piano interrato
 NCI 5: Solaio contro terra isolato termicamente (CI2) e parete in
XLAM con isolamento a cappotto esterno (PPV2) - Piano terra.

237
238
6.4. Nodi su parete perimetrale verticale

Di seguito sono rappresentati, in scala 1:10, i particolari costruttivi di


alcune alternative tecniche relativamente al nodo tra parete perime-
trale verticale e infisso esterno verticale (NPPV). Tale nodo costitui-
sce un elemento particolarmente critico nella fase di realizzazione
dell'involucro edilizio per quanto concerne la riduzione dei ponti ter-
mici in corrispondenza del telaio dell'infisso, del davanzale e dell'e-
ventuale cassonetto in cui è normalmente alloggiato l'avvolgibile.
Per le diverse alternative tecniche di parete verticale sono rap-
presentati i nodi per differenti tipologie di sistemi schermanti esterni
(avvolgibile, a lamelle in alluminio, a persiana, con listelli frangisole).

In particolare, con riferimento ai nodi della parete perimetrale


verticale in corrispondenza dell'infisso, sono riportati i seguenti parti-
colari costruttivi:
 NPPV1: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento a
cappotto esterno (PPV1) - sistema di oscuramento avvolgibile
 NPPV2: Infisso esterno su parete in XLAM con isolamento a cap-
potto esterno (PPV2) - sistema di oscuramento a lamelle in allu-
minio
 NPPV3: Infisso esterno su parete in laterizio faccia vista con iso-
lamento in intercapedine (PPV6) - sistema di oscuramento av-
volgibile
 NPPV4: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento in
intercapedine (PPV7) - sistema di oscuramento a persiana
 NPPV5: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento a
cappotto interno (PPV8) - sistema di oscuramento con vetri a
controllo solare
 NPPV6: Infisso esterno su parete ventilata con rivestimento in
listelli in cotto (PPV12) - sistema di oscuramento con listelli fran-
gisole

243
244
6.5. Nodi su solaio interpiano

Di seguito sono rappresentati, in scala 1:10, i particolari costruttivi di


alcune alternative tecniche relativamente al nodo del solaio inter-
piano con la parete perimetrale verticale e con la partizione interna
verticale (NSI).
Tale nodo costituisce un elemento particolarmente critico nella
fase di realizzazione dell'organismo edilizio sia per quanto riguarda
la riduzione dei ponti termici nel caso di pareti perimetrali verticali,
che per quanto concerne l'isolamento acustico aereo e da calpestio
nel caso delle partizioni interne verticali.
Nel caso di pareti perimetrali verticali sono rappresentati anche
i casi di presenza di balcone illustrando nel dettagli le modalità tecni-
che per la riduzione dei ponti termici e per garantire la tenuta all'ac-
qua. Nel caso di partizioni interne sono presentati i casi sia di pareti
interne sia di pareti di separazione tra diverse unità immobiliari.

In particolare, con riferimento ai nodi della chiusura superiore


sono riportati i seguenti particolari costruttivi:
 NSI1: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo acustica-
mente (SI1A) e parete perimetrale in laterizio con isolamento a
cappotto interno (PPV8)
 NSI2: Solaio interpiano in XLAM isolato acusticamente (SI1B)
con parete perimetrale verticale in XLAM con isolamento a cap-
potto esterno (PPV2)
 NSI3: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo acustica-
mente (SI1A) con balcone e parete perimetrale in laterizio con
isolamento a cappotto esterno (PPV1)
 NSI4: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo acustica-
mente (SI1A) con balcone e parete perimetrale in laterizio con
isolamento in intercapedine PPV7
 NSI5: Solaio interpiano radiante con struttura portante in acciaio
(SI3) e parete perimetrale a facciata continua (PPV16)
 NSI6: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo acustica-
mente (SI1A) con partizione verticale in laterizio di separazione
tra unità immobiliari (PI1A)
 NSI7: Solaio interpiano laterocementizio isolato termicamente
(SI2) con partizione verticale antincendio (PI3)
 NSI8: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo acustica-
mente (SI1A) e parete perimetrale in laterizio con rivestimento
living wall (PPV14).

251
252
Indice delle soluzioni tecniche

PARETI PERIMETRALI VERTICALI

Parete isolata dall’esterno

PPV1: Parete in blocchi in laterizio con isolamento


a cappotto esterno e intonaco (ETICS) ..........................178
PPV2: Parete in XLAM con isolamento a cappotto
esterno e intonaco (ETICS) ............................................179
PPV3: Parete in blocchi in cls con isolamento a cappotto
esterno e rivestimento in lastre di pietra .........................180
PPV4: Parete in blocchi in cls con isolamento a cappotto
esterno e rivestimento in cortina ....................................181
PPV5: Parete con isolamento a cappotto esterno
con pannelli sottovuoto e intonaco (ETICS) ...................182

Parete isolata nell’intercapedine

PPV6: Parete in laterizio faccia a vista con isolamento


in intercapedine ..............................................................183
PPV7A: Parete in blocchi in laterizio con isolamento
in intercapedine ..............................................................184
PPV7B: Parete in blocchi in laterizio con isolamento
in intercapedine - Sezione orizzontale sui pilastri...........185

Parete isolata dall’interno

PPV8: Parete in blocchi in laterizio con isolamento


a cappotto interno ..........................................................186
PPV9: Parete in XLAM con isolamento
a cappotto interno ..........................................................187
PPV10: Parete in muratura di mattoni semipieni
o tufo con isolamento interno in aerogel e PCM.............188

261
Parete ventilata

PPV11: Parete ventilata con rivestimento in lastre ..................... 189


PPV12: Parete ventilata con rivestimento in listelli in cotto ......... 190
PPV13: Parete ventilata con rivestimento fotovoltaico ................ 191
PPV14: Living wall ...................................................................... 192
PPV15: Muro vegetale ................................................................ 193

Parete vetrata

PPV16: Facciata continua........................................................... 194

COPERTURE

Coperture piane

CS1: Copertura continua isolata (tetto caldo) con strato


portante latero-cementizio ............................................. 196
CS2: Copertura continua isolata (tetto caldo) con strato
portante in XLAM ........................................................... 197
CS3: Copertura continua isolata rovescia con strato portante
in calcestruzzo e casseri a perdere in fibra di legno
mineralizzata.................................................................. 198
CS4: Copertura continua isolata a verde (green roof) con
strato portante in lastre prefabbricate ............................ 199
CS5: Copertura continua isolata termoriflettente (cool roof)
con strato portante latero-cementizio............................. 200

Coperture a falde

CS6: Copertura discontinua isolata non ventilata con


elementi di tenuta in laterizio con strato portante
latero-cementizio ........................................................... 201
CS7: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi
di tenuta in laterizio con strato portante
latero-cementizio ........................................................... 202
CS8: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi
di tenuta in metallo e FV integrato con strato
portante in travetti e perline di legno .............................. 203
CS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi
di tenuta in pannelli fotovoltaici con strato
portante latero-cementizio ............................................. 204

262
SOLAIO A TERRA

CI1: Solaio a terra isolato termicamente con


vespaio areato ................................................................206
CI2: Solaio contro terra isolato termicamente ........................207

SOLAIO INTERPIANO

SI1A: Solaio interpiano isolato solo acusticamente


- Struttura in acciaio .......................................................210
SI1B: Solaio interpiano isolato solo acusticamente
- Struttura in XLAM .........................................................211
SI2: Solaio interpiano isolato termicamente
- Struttura in lastre prefabbricate ....................................212
SI3A: Solaio interpiano isolato termicamente con impianti
radianti a pavimento – Struttura latero-cementizia .........213
SI3B: Solaio interpiano isolato termicamente con impianti
radianti a pavimento – Struttura mista in legno
e calcestruzzo ................................................................214

PARETI INTERNE VERTICALI

PI1A: Parete di separazione tra unità immobiliari isolata


acusticamente e termicamente
- Struttura in blocchi in laterizio ......................................216
PI1B: Parete di separazione tra unità immobiliari isolata
acusticamente e termicamente
- Struttura in gesso rivestito............................................217
PI2: Parete di compartimentazione antincendio
- Struttura in gesso rivestito............................................218
PI3: Parete con schermo antiradiazioni
- Struttura in gesso rivestito............................................219

263
Indice dei particolari costruttivi

NODI SULLA CHIUSURA SUPERIORE

Copertura piana

NCS1A: Parete in laterizio con isolamento a cappotto


esterno (PPV1) e tetto caldo (CS1) ................................224
NCS1B: Parete in laterizio con isolamento a cappotto
esterno (PPV1) e tetto caldo (CS1) con scarico
acque meteoriche d'angolo ............................................225
NCS2A: Parete in laterizio con isolamento in intercapedine
(PPV7) e tetto rovescio (CS3) .......................................226
NCS2B: Parete in laterizio con isolamento in intercapedine
(PPV7) e tetto rovescio (CS3) con scarico acque
meteoriche centrale ........................................................227
NCS3: Parete in laterizio faccia-vista con isolamento
in intercapedine (PPV6) e green roof (CS4)
con captatore solare .......................................................228
NCS4: Parete in laterizio ventilata con rivestimento
in lastre (PPV11) e cool roof (CS5) ................................229
NCS5: Parete in laterizio con isolamento a cappotto
interno (PPV8) e tetto rovescio (CS3) con canale
di gronda aggettante ......................................................230
NCS6: Parete in XLAM con isolamento a cappotto esterno
(PPV2) e tetto caldo in XLAM (CS2) .............................231

Copertura a falde

NCS7A: Tetto ventilato con copertura metallica e FV integrato


(CS8) e parete in laterizio con isolamento in
intercapedine (PPV7) – colmo ........................................232
NCS7B: Tetto ventilato con copertura metallica e FV integrato
(CS8) e parete in laterizio con isolamento in
intercapedine (PPV7)– gronda .......................................233

265
NCS8A: Copertura discontinua isolata non ventilata con elementi
di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con
isolamento a cappotto esterno (PPV1) – colmo ............. 234
NCS8B: Copertura discontinua isolata non ventilata con elementi
di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con
isolamento a cappotto esterno (PPV1) – gronda ........... 235
NCS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi
di tenuta in laterizio (CS7) e parete in blocchi in cls e
isolamento a cappotto esterno rivestimento in lastre
di pietra (PPV3) – gronda .............................................. 236

NODI SULLA CHIUSURA INFERIORE

Solaio a terra

NCI1: Solaio a terra isolato termicamente con vespaio


ventilato (CI1) e parete in laterizio con isolamento
a cappotto esterno (PPV1) - Piano terra ........................ 238
NCI2: Solaio a terra isolato termicamente con vespaio
ventilato (CI1) e parete in laterizio con isolamento
in intercapedine (PPV7) - Piano interrato con
intercapedine ................................................................. 239

Solaio contro terra

NCI3: Solaio contro terra isolato termicamente (CI2) e parete


ventilata in laterizio con rivestimento in lastre
(PPV11) - Piano terra .................................................... 240
NCI4: Solaio contro terra isolato termicamente (CI2) e parete
contro terra isolata a cappotto esterno (PPV1)
- Piano interrato ............................................................. 241
NCI 5: Solaio contro terra isolato termicamente (CI2) e parete
in XLAM con isolamento a cappotto esterno (PPV2)
- Piano terra ................................................................... 242

NODI SU PARETE PERIMETRALE VERTICALE

NPPV1: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento a


cappotto esterno (PPV1) - sistema di oscuramento
avvolgibile ...................................................................... 244
NPPV2: Infisso esterno su parete in XLAM con isolamento a
cappotto esterno (PPV2) - sistema di oscuramento
a lamelle in alluminio ..................................................... 245

266
NPPV3: Infisso esterno su parete in laterizio faccia vista con
isolamento in intercapedine (PPV6) - sistema di
oscuramento avvolgibile .................................................246
NPPV4: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento
in intercapedine (PPV7) - sistema di oscuramento
a persiana ......................................................................247
NPPV5: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento
a cappotto interno (PPV8) - sistema di oscuramento
con vetri a controllo solare .............................................248
NPPV6: Infisso esterno su parete ventilata con rivestimento
in listelli in cotto (PPV12) - sistema di oscuramento
con listelli frangisole .......................................................249

NODI SU SOLAIO INTERPIANO

NSI1: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo


acusticamente (SI1A) e parete perimetrale in
laterizio con isolamento a cappotto interno (PPV8) ........252
NSI2: Solaio interpiano in XLAM isolato acusticamente (SI1B)
con parete perimetrale verticale in XLAM con
isolamento a cappotto esterno (PPV2) ...........................253
NSI3: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo acustica-
mente (SI1A) con balcone e parete perimetrale in
laterizio con isolamento a cappotto esterno (PPV1) .......254
NSI4: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo
acusticamente (SI1A) con balcone e parete
perimetrale in laterizio con isolamento in
intercapedine PPV7 .......................................................255
NSI5: Solaio interpiano radiante con struttura portante in
acciaio (SI3) e parete perimetrale a facciata
continua (PPV16) ...........................................................256
NSI6: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo
acusticamente (SI1A) con partizione verticale in
laterizio di separazione tra unità immobiliari (PI1A) .......257
NSI7: Solaio interpiano laterocementizio isolato
termicamente (SI2) con partizione verticale
antincendio (PI3) ............................................................258
NSI8: Solaio interpiano laterocementizio isolato solo
acusticamente (SI1A) e parete perimetrale in
laterizio con rivestimento living wall (PPV14) .................259

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