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Marco Casini
Sapienza University of Rome
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Marco Casini
TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA
Modelli funzionali Elementi costruttivi
In copertina:
Museu do Amanhã, Santiago Calatrava, Rio de Janeiro
Elaborazione su foto di Cesar Barreto
© copyright 2017
DEI s.r.l. TIPOGRAFIA DEL GENIO CIVILE
Via Nomentana 16 – 00161 Roma
Tel. 06.441.63.71 (r.a.) fax. 06.44033.07
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INTRODUZIONE ............................................................................................... 7
1. QUALITÀ EDILIZIA
1.1. Requisiti essenziali .................................................................13
1.2. Sicurezza ................................................................................19
1.2.1. Resistenza meccanica e stabilità ................................19
1.2.2. Sicurezza in caso di incendio ......................................23
1.2.3. Sicurezza nell’impiego .................................................25
1.3. Igiene e salute.........................................................................28
1.3.1. Standard edilizi ............................................................30
1.3.2. Qualità dei materiali .....................................................35
1.3.3. Tenuta all’acqua ..........................................................37
1.3.4. Assenza di fenomeni di condensazione ......................39
1.3.5. Protezione dalle intrusioni di animali nocivi .................40
1.3.6. Smaltimento delle acque reflue ...................................40
1.4. Benessere termoigometrico ed efficienza energetica .............42
1.5. Protezione dal rumore .............................................................46
1.6. Fruibilità ..................................................................................49
1.7. Integrabilità impiantistica .........................................................51
1.8. Sostenibilità ambientale ..........................................................52
1.9. Durabilità e manutenibilità .......................................................54
2. MODELLI FUNZIONALI
2.1. Sistema tecnologico e modelli funzionali ................................57
2.2. Pareti perimetrali verticali ........................................................62
2.2.1. Parete isolata dall'esterno ...........................................68
2.2.2. Parete isolata dall'interno ............................................70
2.2.3. Parete isolata nell'intercapedine ..................................72
3
2.2.4. Parete ventilata ........................................................... 74
2.2.5. Parete verde ............................................................... 77
2.2.6. Parete ventilante ......................................................... 79
2.2.7. Parete vetrata ............................................................. 80
2.3. Coperture piane ...................................................................... 87
2.3.1. Copertura isolata (tetto caldo) ..................................... 89
2.3.2. Copertura isolata rovescia (tetto rovescio) .................. 90
2.4. Coperture a falde .................................................................... 92
2.4.1. Copertura isolata......................................................... 93
2.4.2. Copertura isolata ventilata .......................................... 95
2.5. Copertura verde...................................................................... 96
2.6. Solaio a terra ........................................................................ 101
2.7. Solaio interpiano ................................................................... 103
2.8. Pareti interne verticali ........................................................... 107
3. PROGETTAZIONE EDILIZIA
3.1. Livelli della progettazione ..................................................... 111
3.1.1. Progetto di fattibilità tecnica ed economica ............... 117
3.1.2. Progetto definitivo ..................................................... 119
3.1.3. Progetto esecutivo .................................................... 123
3.2. Building Information Modelling ............................................. 127
4. STRATI FUNZIONALI
4.1. Tendenze nell'innovazione tecnologica ................................ 131
4.2. Strutture per impalcati piani .................................................. 133
4.3. Elementi resistenti per pareti perimetrali .............................. 140
4.3.1. Elementi definiti......................................................... 140
4.3.2. Pannelli autoportanti in XLAM ................................... 149
4.4. Materiali isolanti .................................................................... 154
4.5. Strati di tenuta all'acqua ....................................................... 159
4.5.1. Bitume e membrane bituminose ............................... 160
4.5.2. Membrane sintetiche polimeriche ............................. 164
4.5.3. Membrane liquide ..................................................... 164
4.6. Rivestimenti riflettenti la radiazione solare ........................... 166
4.7. Rivestimenti fotovoltaici ........................................................ 167
5. SOLUZIONI TECNICHE
5.1. Scelta delle soluzioni tecniche .............................................. 175
5.2. Pareti perimetrali verticali ..................................................... 177
5.3. Coperture ............................................................................. 195
5.4. Solaio a terra ........................................................................ 205
5.5. Solaio interpiano ................................................................... 209
5.6. Pareti interne verticali ........................................................... 215
4
6. PARTICOLARI COSTRUTTIVI
6.1. La progettazione dei particolari costruttivi .............................221
6.2. Nodi sulla chiusura superiore ................................................223
6.3. Nodi sulla chiusura inferiore ..................................................237
6.4. Nodi su parete perimetrale verticale .....................................243
6.5. Nodi su solaio interpiano .......................................................251
INDICI
Indice delle soluzioni tecniche ......................................................261
Indice dei particolari costruttivi ......................................................265
5
Introduzione
7
Emblematico il caso delle grandi stazioni che da meri nodi di mo-
bilità si stanno trasformando in vere e proprie porte di ingresso alle
città, dotate di centri di servizi e luoghi di scambio di interessi sociali
in sostituzione delle storiche piazze urbane e delle antiche agorà. Si
possono citare, tra i tanti esempi, le più recenti stazioni di Liegi e di
New York, a Ground Zero, entrambe opere dell’architetto Santiago
Calatrava.
Ma si pensi anche alle vertical farm, un modello tipologico inno-
vativo ed emergente legato al diffondersi della agricoltura urbana
nelle grandi città, che rappresentano uno degli esempi più significativi
di come il mutare delle situazioni socioeconomiche e delle condizioni
climatiche influenzino l’architettura dando luogo a nuove espressioni
formali rispondenti a precise esigenze tipologiche e funzionali. Si ci-
tano, tra le più recenti, la London Farm Tower di Xome Arquitectos
(2011), la Clearpoint Tower di Milroy Pereira nello Sri Lanka (2014) e
la Agora Tower di Vincent Callebaut a Taiwan (2016).
La realizzazione di questi centri di produzione agricola, che rap-
presentano un importante passo verso un modello di città sostenibile,
autosufficiente nell’approvvigionamento dei mezzi di sostentamento
degli abitanti, è stata resa possibile proprio grazie alle più avanzate
tecnologie in materia di efficienza energetica, e rappresentano una
nuova sfida per l’architettura contemporanea: dare una identità archi-
tettonica a nuove funzioni emergenti.
Anche le grandi serre, particolari orti botanici che trovano riferi-
mento storico nella Palm Hause dei Royal Botanic Gardens di Kew
(Londra), si stanno rapidamente diffondendo come vere e proprie
oasi ambientali all’interno delle aree urbane soffocate dagli alti livelli
di inquinamento atmosferico. Uno tra gli esempi più significativi, tra
gli altri, è quello dei Gardens by the Bay di Singapore, opera di Wil-
kinson Eyre Architects + Grant Associates (2012) in cui è ben evi-
dente il ruolo della componente tecnologica nel progetto dell’intero
organismo edilizio. Così pure i vertical garden e i green roof, pur se
limitati all’involucro degli edifici, sono l’espressione di una nuova
presa di coscienza della società contemporanea verso le problemati-
che ambientali più critiche, che si esprime attraverso soluzioni tecno-
logiche innovative.
E ancora, in grande espansione sono le nuove forme di com-
plessi residenziali autosufficienti, che si ispirano all’utopia dei falan-
steri e familisteri di Furie e Cabet o al modello sperimentale della
Unitè d’habitation di Le Courbusier e che oggi trovano nuovo impulso
nella pesante crisi di mobilità che affligge le aree urbane e nella cre-
scente domanda di sicurezza a fronte di nuove e dilaganti forme di
criminalità. Significativi sono gli esempi di The Interlace di OMA e Sky
Habitat di Moshe Safdie entrambi a Singapore (2013) e VIA 57 West
dello studio BIG a New York.
8
energia. Questa nuova impostazione, che rappresenta una vera e
propria rivoluzione culturale rispetto al passato, non può che avere
profondi e importanti riflessi sui canoni che hanno guidato la forma
architettonica nel secolo scorso ponendosi come un potente accele-
ratore del processo d’integrazione tra progettazione architettonica e
tecnologia dell’architettura. Realizzare edifici sostenibili ad altissima
prestazione, con un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo,
coperto in misura molto significativa da fonti rinnovabili comporta, per
l’organismo edilizio, l’introduzione di limiti prestazionali sempre più
rigorosi, con una conseguente radicale modifica del processo proget-
tuale, che si presenta molto più complesso, rendendo necessario
l’impiego di nuove competenze multidisciplinari e di nuovi strumenti
di valutazione e di calcolo.
L’obiettivo della sostenibilità richiede infatti un approccio total-
mente olistico alla progettazione, in grado di controllare simultanea-
mente i tre livelli “ambientale, formale e costruttivo” e di armonizzare
al meglio tra loro le scelte compositive, strutturali e tecnologiche. In
particolare, l’esigenza di configurazioni d’involucro capaci di ridurre il
fabbisogno energetico sta sempre più spingendo verso l’integrazione
tra la complessità della forma architettonica, le tecnologie edilizie e
le soluzioni impiantistiche, portando verso l’adozione di un unico si-
stema integrato edificio-impianti in grado di modificare nel tempo le
proprie prestazioni in relazione alle mutazioni del contesto ambien-
tale e delle esigenze della utenza.
Questa tendenza è ben riconoscibile nella nuova generazione di
grattacieli in cui la sfida nel raggiungimento di altezze sempre più
elevate spinge verso la ricerca di soluzioni sostenibili fortemente in-
novative con particolare riferimento agli aspetti strutturali, alle nuove
tecnologie per l’involucro così detto adattivo, ai sistemi di gestione e
all’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili. Si pensi alla Shan-
ghai Tower di Gensler (2016), al Wuhan Greenland Center di Adrian
Smith + Gordon Gill Architects a Wuhan (Cina) e alla Pertamina
Energy Tower di SOM a Jakarta (Indonesia) entrambe in corso di
realizzazione e i cui completamenti sono previsti rispettivamente per
il 2018 ed il 2020.
Si va dunque configurando una New Architecture in cui il mo-
mento di ideazione del progetto diventa esso stesso strumento di in-
dagine sociologica e ricerca scientifica di forme sostenibili e soluzioni
tecnologiche innovative da proporre alla collettività e all’industria dei
materiali e delle costruzioni. Un fare architettura diverso, sempre più
attento alle esigenze e alle regole di una società globalizzata in con-
tinua trasformazione.
9
Il secondo si propone di approfondire il significato dei tre succes-
sivi livelli della progettazione previsti dal codice degli appalti - fattibi-
lità, definitiva, esecutiva - inquadrando correttamente il percorso pro-
gettuale all’interno del processo edilizio con particolare attenzione
agli aspetti tecnologici e ai modelli di rappresentazione
Il terzo obiettivo, infine, è quello di fornire uno strumento proget-
tuale dinamico attraverso la presentazione di un repertorio aggiornato
e aggiornabile delle soluzioni tecnologiche assumibili, con particolare
riferimento ai nuovi materiali disponibili sul mercato, sia per quanto
riguarda le soluzioni funzionali, che per quanto concerne i nodi co-
struttivi considerati di maggiore criticità.
10
verso lo studio di materiali e prodotti edilizi che siano in grado di ga-
rantire prestazioni sempre più elevate e allo stesso tempo di ridurre
gli impatti negativi sull’ambiente derivanti dal consumo di risorse na-
turali e dallo smaltimento dei rifiuti. In particolare, sono evidenziate
due tendenze in atto nelle più avanzate attività di ricerca.
Una prima tendenza, legata alla bioarchitettura, punta a ridurre
il consumo di materie prime e di sostanze nocive nei prodotti edilizi
attraverso l’introduzione di materiali ecocompatibili di origine vege-
tale o animale, riciclati o recuperati e riutilizzati; una seconda, di na-
tura più tecnologica, punta invece a ridurre i consumi e gli impatti
ambientali nella fase di uso e manutenzione dell’organismo edilizio e
vede la progressiva introduzione di materiali nanotecnologici, dalle
proprietà fisiche e meccaniche notevolmente superiori a quelle dei
materiali tradizionali, e di componenti e dispositivi attivi, così detti
“smart materials”, in grado di modificare le proprie caratteristiche in
relazione alle diverse condizioni di esercizio determinate dagli agenti
climatici o dagli utenti.
In secondo luogo, vengono descritti in dettaglio i principali strati
funzionali di cui si compongono gli elementi tecnici che costituiscono
il sistema tecnologico dell’edificio: strutture per impalcati, elementi re-
sistenti per murature, materiali isolanti, strati di tenuta all’acqua, rive-
stimenti riflettenti la radiazione solare e, da ultimo, rivestimenti foto-
voltaici la cui applicazione è divenuta ormai un elemento strategico
della progettazione edilizia nell’ottica del conseguimento di edifici a
energia zero. Per ciascuno degli strati funzionali descritti vengono
fornite le principali caratteristiche tecniche, i fattori di scelta e gli ac-
corgimenti da seguire per una posa in opera a regola d’arte.
Nel successivo secondo paragrafo, che prende in esame le al-
ternative tecniche, per i diversi modelli funzionali degli elementi co-
struttivi descritti nella prima parte, vengono riportate numerose solu-
zioni tecniche alternative relative alle pareti perimetrali verticali, alle
coperture piane e a falde, ai solai a terra e interpiano e alle partizioni
interne verticali.
Il terzo e ultimo paragrafo, dedicato alla progettazione dei parti-
colari costruttivi, offre un vero e proprio abaco, in scala 1:10, delle
soluzioni tecniche adottabili per la realizzazione dei modelli funzionali
descritti nella prima parte e dei nodi d’intersezione degli elementi tec-
nici (angoli, innesti solaio-parete, attacco a terra, soglie e balconi o
serramenti) dalla cui corretta realizzazione dipende la qualità finale
dell’opera e le relative prestazioni anche in termini di durabilità e su-
scettività alla manutenzione. I nodi di un sistema costruttivo, in
quanto interfaccia tra elementi tecnici diversi sia dal punto di vista
geometrico che della natura dei materiali impiegati, sono infatti ele-
menti fondamentali nella realizzazione di un organismo edilizio effi-
ciente poiché rappresentano punti di maggiore criticità per eventuali
disfunzioni e conseguenti riduzioni delle prestazioni attese.
11
1. Qualità edilizia
13
le energie e le risorse, riciclando o riutilizzando materiali e riducendo
il rilascio di sostanze nocive nell’ecosistema locale e globale durante
l’intero ciclo di vita.
In particolare, un'opera edilizia deve essere concepita e costruita
in modo tale da garantire, per una durata di vita economicamente
accettabile, il soddisfacimento di determinate esigenze in termini di:
■ sicurezza: resistenza meccanica e stabilità, sicurezza in caso di
incendio e sicurezza nell’impiego;
■ igiene e salute: qualità dell'aria indoor, tenuta all'acqua e as-
senza di fenomeni di condensazione del vapore, corretto allon-
tanamento di gas e acque di scarico, protezione dalle intrusioni
di animali nocivi;
■ benessere: comfort termoigrometrico, acustico e luminoso;
■ efficienza energetica: riduzione dei fabbisogni e dei consumi
energetici, massimizzazione dell'uso di fonti energetiche rinno-
vabili;
■ fruibilità: accessibilità, visitabilità e adattabilità;
■ integrabilità impiantistica;
■ sostenibilità ambientale: impiego di materiali compatibili con
l’ambiente, efficienza nel consumo delle risorse naturali, mini-
mizzazione degli impatti ambientali;
■ durabilità e manutenibilità: mantenimento dell’integrità, facilità di
manutenzione.
Alcune delle suddette esigenze si riferiscono ai sistemi ambien-
tali (benessere, qualità dell'aria, accessibilità), altre all'intero edificio
(efficienza energetica e ambientale, sicurezza), altre ancora alle di-
verse unità tecnologiche (sicurezza, integrabilità, qualità dei mate-
riali).
Per ciascuna di tali esigenze, i requisiti minimi da rispettare sono
fissati dalla normativa vigente in relazione alla destinazione d’uso,
alla proprietà pubblica o privata dell'opera e alle caratteristiche am-
bientali del contesto in cui si colloca l'intervento.
La normativa di riferimento è quella stabilita dai regolamenti co-
munitari, dalle leggi e regolamenti nazionali e regionali, dai regola-
menti locali edilizio e di igiene, nonché dalle norme tecniche emanate
dall'UNI, dal CEI o da altri Enti di normalizzazione appartenenti agli
Stati membri dell’Unione europea o che sono parti contraenti dell’ac-
cordo sullo spazio economico europeo.
A livello progettuale i requisiti fissati dalla normativa si tradu-
cono:
- nel rispetto di standard dimensionali minimi e di precisi layout
distributivi;
- nella presenza di impianti e attrezzature aventi determinate ca-
ratteristiche tecniche minime;
- nell'utilizzo di materiali e prodotti da costruzione con determinate
caratteristiche tecniche certificate dalla marcatura CE;
- nella progettazione a regola d'arte (ossia nella piena osservanza
delle norme tecniche) di tutti gli impianti tecnici di fornitura di ser-
vizi e di sicurezza;
- in un livello prestazionale minimo per tutti gli elementi tecnici del
14
sistema tecnologico (strutture, chiusure, partizioni, impianti e at-
trezzature);
- in un livello prestazionale minimo per le singole unità ambientali
e per l'edificio nel suo insieme.
A livello costruttivo tali requisiti si traducono:
- nella realizzazione a regola d'arte delle strutture e delle compo-
nenti architettoniche;
- nell'installazione a regola d'arte di tutti gli impianti tecnici.
Dal punto di vista amministrativo la conformità a tali requisiti
viene attestata dal titolo abilitativo edilizio necessario per iniziare i
lavori, dai risultati dei collaudi, dalle dichiarazioni di conformità da
parte dei progettisti, della direzione lavori e degli installatori, nonché
dalle certificazioni da parte di soggetti terzi ed è validata attraverso il
rilascio del certificato di agibilità dell'edificio.
Quest'ultimo documento, in particolare, attesta la sussistenza
delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico
degli edifici e degli impianti in essi installati, valutate secondo quanto
dispone la normativa vigente.
Le scelte progettuali finalizzate al soddisfacimento dei requisiti
sono normalmente articolate secondo tre successivi livelli di appro-
fondimento tecnico - preliminare, definitivo ed esecutivo - e riguar-
dano, nel loro insieme, i seguenti aspetti:
■ tipologici, relativi alla forma e all'orientamento dell'edificio, al po-
sizionamento e al dimensionamento delle aperture e alla distri-
buzione degli spazi interni, propri del livello della progettazione
preliminare;
■ tecnologici, inerenti il sistema costruttivo, le unità tecnologiche e
i relativi modelli funzionali, caratteristici della progettazione defi-
nitiva;
■ costruttivi, concernenti i materiali e i prodotti da costruzione, le
modalità realizzative e i particolari costruttivi, tipici della proget-
tazione esecutiva.
È evidente come la qualità finale dell'opera possa scaturire solo
da un corretto bilanciamento delle scelte effettuate in tutti e tre i sud-
detti livelli attraverso un approccio integrato che sappia tener conto
da un punto di vista metodologico del quadro di riferimento program-
matico, esigenziale, progettuale e ambientale dell'intervento.
È infatti essenziale, ad esempio, che la progettazione degli im-
pianti segua di pari passo la progettazione architettonica e, pertanto,
abbia inizio nel momento stesso in cui l’opera viene concepita e che
le esigenze della committenza vengano confrontate con i vincoli e le
risorse. Scelte architettoniche, scelte impiantistiche e fattibilità eco-
nomica sono elementi strettamente correlati: ogni scelta architetto-
nica comporta un costo di realizzazione ed un costo di gestione degli
impianti che possono variare anche notevolmente.
Le scelte progettuali devono inoltre tenere conto dell’obiettivo
strategico di raggiungere una qualità utile, intesa sia come durata
temporale delle caratteristiche di qualità che l’opera deve possedere,
sia come effettiva utilità di avere o meno una certa qualità all'interno
del progetto in relazione alle esigenze dell'utenza e alle caratteristi-
15
che del contesto in cui dovrà essere realizzato l'intervento. La pro-
gettazione edilizia deve infatti essere informata a principi di ottimiz-
zazione nell’uso delle risorse materiali ed economiche e di agevole
controllo delle prestazioni dell’intervento nel tempo. Le scelte delle
soluzioni tecniche e tecnologiche dovranno quindi sempre rispondere
alla necessità di soddisfare effettive esigenze di qualità espresse
dalle parti interessate secondo l’obiettivo di conseguire un livello otti-
male delle prestazioni in funzione dei costi.
Al fine di garantire il soddisfacimento delle diverse esigenze, i
singoli elementi tecnici del sistema tecnologico dovranno possedere
specifici requisiti in grado di far fronte alle sollecitazioni esercitate
dalle condizioni ambientali, dalle scelte progettuali e dalle attività de-
gli utenti. Così, ad esempio, l'esigenza di garantire un adeguato be-
nessere termoigrometrico degli ambienti, insieme ad un uso efficiente
dell'energia impiegata, comportano per gli elementi tecnici costituenti
l'involucro il requisito di possedere una adeguata capacità di resi-
stenza al passaggio del calore (isolamento termico) al fine di ridurre
le dispersioni estive e invernali.
Compito del progettista è quello di individuare specifiche solu-
zioni tecniche dotate dei requisiti tecnologici necessari per garantire
che le diverse unità tecnologiche, i sistemi ambientali e l’organismo
edilizio nel suo complesso siano in grado di soddisfare le aspettative
di qualità attese con riferimento a quel determinato contesto ambien-
tale.
REQUISITI DESCRIZIONE
Assenza dell'emissione di odori sgrade- Attitudine a non produrre né riemettere odori giudicabili come sgradevoli
voli
Assenza dell'emissione di sostanze no- Attitudine a non produrre né riemettere sostanze tossiche, irritanti o corrosive
cive
Assorbimento acustico Attitudine di un oggetto a trasformare parte dell'energia di una radiazione sonora
su di esso incidente, in altre forme di energia
Assorbimento luminoso Attitudine di un oggetto a trasformare parte dell'energia di una radiazione lumi-
nosa, su di esso incidente, in altre forme di energia
Attitudine all'integrazione impiantistica Possibilità di completare funzionalmente oggetti edilizi non impiantistici con og-
getti edilizi impiantistici accostati, fissati o incorporati
Attrezzabilità Attitudine a consentire l'installazione di attrezzature ed arredi
Comodità d'uso e manovra Attitudine a presentare opportune caratteristiche di funzionalità, di facilità d'uso,
di manovrabilità.
16
2. Modelli funzionali
57
le attrezzature interne, aventi funzione di consentire o facilitare
l’esercizio di attività degli utenti negli spazi interni del sistema
edilizio;
le attrezzatura esterne, aventi funzione dì consentire o facilitare
l’esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con
il sistema edilizio.
Ognuna delle suddette classi è a sua volta articolata in unità tec-
nologiche ciascuna comprendente diverse classi di elementi tecnici.
Così, a esempio, la classe di unità tecnologica delle chiusure
comprende al suo interno le 4 unità tecnologiche chiusura verticale,
chiusura orizzontale inferiore, chiusura orizzontale su spazi esterni e
chiusura superiore. L'unità tecnologica chiusure verticali si compone
a sua volta delle classi di elementi tecnici pareti perimetrali verticali
ed infissi esterni verticali. Di seguito si riportano per le classi di unità
tecnologica relative al sistema costruttivo dell'organismo edilizio
(strutture, chiusure, partizioni interne ed esterne), le corrispondenti
unità tecnologiche e le classi di elementi tecnici di cui si compongono.
58
TABELLA 2.3 - Classe di unità tecnologica: Partizioni interne (UNI
8290-1)
59
In generale, è possibile classificare gli strati funzionali nelle se-
guenti 8 famiglie principali:
Strati resistenti: elemento resistente portato, elemento resistente
portante, strato di irrigidimento;
Strati di isolamento: strato di isolamento termico, strato di accu-
mulazione termica, strato di isolamento acustico;
Strati di tenuta: barriera al vapore, strato di tenuta all’acqua,
strato di tenuta all’aria;
Strati di ventilazione: ventilazione, diffusione del vapore;
Strati di rivestimento: rivestimento esterno, rivestimento interno;
Strato di protezione: da strati contigui, dagli agenti atmosferici,
dal fuoco;
Strati per la gestione delle acque meteoriche: strati di pendenza,
drenanti o filtranti;
Strati di collegamento: collegamento, regolarizzazione, imprimi-
tura, continuità.
60
Strato di protezione
Strato di separazione e/o scorrimento Strato avente la funzione di evitare interazioni di carattere chimico e/o fisico tra strati
contigui
Strato di protezione Strato collocato esternamente alla parete con funzione di protezione dagli agenti
atmosferici o eventuale funzione decorativa
Strato di protezione al fuoco Strato avente la funzione di portare al valore richiesto la resistenza globale della
chiusura al fuoco
Strati di collegamento
Strato di continuità Strato avente la funzione di realizzare una superficie continua su uno strato discon-
tinuo
Strato di imprimitura Strato avente la funzione di modificare le caratteristiche superficiali fisico-chimiche
dello strato sottostante
Strati di regolarizzazione Strato avente la funzione di ridurre le irregolarità dello strato sottostante
Elemento di collegamento Elemento o insieme integrato di elementi aventi la funzione di assicurare il collega-
mento tra strati e /o elementi contigui
Strati per la gestione delle acque
meteoriche
Strato di pendenza Strato avente la funzione di portare la pendenza della copertura al valore richiesto
Strato drenante Strato o insieme integrato di strati avente la funzione di raccogliere e smaltire l’acqua
pervenuta all’interno della copertura
Strato filtrante Strato avente la funzione di trattenere materiale polverulento, pur lasciando libero il
passaggio delle acque meteoriche
61
riguardano la protezione dall'umidità e l'eventuale infiltrazione di ra-
don dal suolo.
Per quanto concerne infine i solai interpiano, i problemi riguar-
dano tipicamente l'isolamento dal rumore da calpestio.
Per ciascuna classe di elementi tecnici vengono di seguito ripor-
tati i modelli funzionali più ricorrenti illustrandone criteri di scelta e
ricadute dal punto di vista tecnico, economico e ambientale.
62
3. Progettazione edilizia
111
f) il risparmio e l'efficientamento energetico, nonché la valutazione
del ciclo di vita e della manutenibilità delle opere;
g) la compatibilità con le preesistenze archeologiche;
h) la razionalizzazione delle attività di progettazione e delle con-
nesse verifiche attraverso il progressivo uso di metodi e stru-
menti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia
e le infrastrutture;
i) la compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica dell'o-
pera;
l) accessibilità e adattabilità secondo quanto previsto dalle dispo-
sizioni vigenti in materia di barriere architettoniche".
TABELLA 3.1 – Progettazione edilizia - Elaborati
Relazione illustrativa e relazione tec- Relazione generale, relazioni tecniche Relazione generale e relazioni speciali-
nica e relazioni specialistiche stiche
Studio di prefattibilità ambientale Rilievi planoaltimetrici e studio detta-
Studi necessari per un’adeguata cono- gliato di inserimento urbanistico
scenza del contesto in cui è inserita Studio di impatto ambientale ovvero
l’opera (indagini storiche, archeologi- studio di fattibilità ambientale
che, ambientali, topografiche, geologi-
che, idrologiche, idrauliche, geotecni-
che)
Planimetria generale e elaborati grafici Elaborati grafici Elaborati grafici comprensivi anche di
quelli delle strutture, degli impianti e di
ripristino e miglioramento ambientale
Calcoli delle strutture e degli impianti Calcoli esecutivi delle strutture e degli
impianti
Prime indicazioni e misure finalizzate Aggiornamento del documento conte- Piano di sicurezza e di coordinamento
alla tutela della salute e sicurezza dei nente le prime indicazioni e disposizioni e quadro di incidenza della manodo-
luoghi di lavoro per la stesura dei piani per la stesura dei piani di sicurezza pera
di sicurezza
Calcolo sommario della spesa Elenco dei prezzi unitari ed eventuali Elenco dei prezzi unitari e eventuali
Quadro economico di progetto analisi analisi
Computo metrico estimativo Computo metrico estimativo e quadro
Quadro economico con indicazione dei economico
costi della sicurezza
Piano di manutenzione dell’opera e
delle sue parti
Cronoprogramma
Censimento e progetto di risoluzione
delle interferenze
Piano particellare preliminare delle aree Piano particellare di esproprio Piano particellare di esproprio
o rilievo di massima degli immobili.
112
Da un punto di vista dei contenuti i tre livelli della progettazione
si differenziano per le indagini, i rilievi e gli studi che debbono essere
condotti, per le scelte progettuali da effettuare, per il livello di dettaglio
dei calcoli da eseguire, per il tipo ed il numero di elaborati da pro-
durre.
Per quanto concerne in particolare gli elaborati grafici, questi ri-
flettono le finalità e il grado di approfondimento propri di ciascun li-
vello progettuale e si differenziano in particolare sia per i contenuti
rappresentati che per quanto riguarda la scala di rappresentazione.
La scala di rappresentazione, che definisce il rapporto fra la di-
mensione dell'oggetto riprodotto e la sua dimensione reale, è infatti
strettamente legata all'oggetto da rappresentare, alla complessità
dell'oggetto e alle informazioni da fornire (vedi tabella 3.2).
1:1 1 m = 100 cm X
1:2 1 m = 50 cm X
1:5 1 m = 20 cm X
1:10 1 m = 10 cm X
1:20 1 m = 5 cm X
1:50 1 m = 2 cm X
1:100 1 m = 1 cm X
1:200 10 m = 5 cm X X
1:500 10 m = 2 cm X X
1:1.000 10 m = 1 cm X X
1:5.000 100 m = 2 cm X
1:10.000 100 m = 1 cm X
113
4. Strati funzionali
131
e particolari proprietà elettriche; polimeri con maggiore resistenza
meccanica, resistenza al calore, agli attacchi chimici, agli agenti at-
mosferici e all’invecchiamento, migliori proprietà di barriera allo
scambio gassoso, migliore trasparenza e conduttività elettrica; pitture
e vernici antimuffa, termoisolanti e riflettenti alla radiazione infrarossa
termica. È inoltre possibile trattare le superfici dei materiali esistenti
per renderle, ad esempio, antiscivolo, resistenti ai graffi, resistenti alla
corrosione, non bagnabili, autopulenti, repellenti agli olii, sterili, reat-
tivi, resistenti ai raggi UV, isolanti o riflettenti alle radiazioni termiche
o luminose.
Per quanto concerne gli "smart materials", questi costituiscono
una nuova classe di materiali altamente innovativi in grado di perce-
pire gli stimoli provenienti dall'ambiente esterno (quali lo stress mec-
canico o le variazioni di temperatura, umidità, pH, campi elettroma-
gnetici, radiazione solare) e di reagire con immediatezza a tali stimoli
modificando in maniera autonoma e reversibile le loro proprietà mec-
caniche, fisico-chimiche o elettriche, o le loro caratteristiche geome-
triche, adattandosi alle mutate condizioni ambientali (materiali auto-
pulenti, materiali a memoria di forma, materiali piezoelettrici, fotovol-
taici, elettrocromici, fotocromici o termocromici, ecc.).
Le soluzioni innovative più interessanti per i vantaggi che pos-
sono apportare in termini di efficienza energetica e di benessere in-
door, sia per le nuove costruzioni che negli interventi di ristruttura-
zione e riqualificazione degli edifici esistenti, sono oggi rappresentate
dai prodotti isolanti di nuova generazione (Advanced insulation ma-
terials), dai materiali a cambiamento di fase (Phase Change Mate-
rials) per il controllo dell'inerzia termica, dai rivestimenti fotovoltaici
per la produzione di energia elettrica, dai materiali fotocatalitici per la
depurazione dell'aria e dalle vernici termoriflettenti per ridurre il surri-
scaldamento estivo e l'effetto isola di calore (cool roofs).
I prodotti oggi disponibili, inoltre, non solo possono consentire
prestazioni più elevate, ma permettono di dar luogo, nel loro insieme,
a nuovi e più stimolanti linguaggi architettonici in continuo divenire.
Si pensi in proposito alle possibilità compositive/espressive offerte
dai nuovi materiali strutturali di derivazione legnosa "Engineered
wood-derived products" (XLAM, LVL e LSL), all'uso del verde per le
facciate e per le coperture (green walls e green roofs) o all'integra-
zione delle fonti energetiche rinnovabili tramite i rivestimenti fotovol-
taici.
Per quanto riguarda l'area della realizzazione e della produzione
dei componenti, grande interesse e aspettative derivano dallo svi-
luppo delle stampanti 3D che offrono la possibilità di stampare e as-
semblare in un unico processo di costruzione parti composte da di-
versi materiali, con differenti proprietà fisiche e meccaniche, ridu-
cendo drasticamente le spese di fabbricazione, di trasporto e di posa
in opera degli elementi edilizi (nel gennaio 2012 i principali siti web di
file sharing hanno annunciato la nascita della categoria Physible per
i file contenenti la descrizione di oggetti tridimensionali da stampare).
I numerosi esperimenti condotti sino ad oggi nell'architettura e
nel design stanno mostrando le enormi potenzialità della tecnologia
132
di stampa 3D in tutte le fasi del processo edilizio, dalla progettazione,
alla produzione dei materiali, fino alla realizzazione degli edifici tanto
negli interventi di nuova costruzione che in quelli di ristrutturazione e
restauro.
I vantaggi riguardano la riduzione dei tempi di realizzazione e
degli scarti di produzione, la possibilità di realizzare prodotti con pro-
prietà meccaniche superiori, di maggior leggerezza o con forme uni-
che, la riduzione dei costi di trasporto, il miglioramento della gestione,
della manutenzione e del restauro degli edifici attraverso il supera-
mento del concetto di obsolescenza programmata degli impianti e la
possibilità di disporre in qualunque momento di elementi sostitutivi
stampati ad hoc, di utilizzare materiali di recupero o riciclati con con-
seguente riduzione degli impatti sull’ambiente, di stampare oggetti in
grado di raggiungere autonomamente la loro forma definitiva in un
momento successivo (4D printing).
Parallelamente alla stampa 3D, sempre più diffusa è la tecnica
di prototipazione rapida per la fabbricazione in cantiere, mediante ro-
bot controllati da remoto, di pezzi speciali direttamente tradotti da mo-
delli tridimensionali realizzati con avanzati programmi di computer ai-
ded design in grado di rendere cantierabili progetti particolarmente
complessi. In crescita, infine, l'utilizzo dei droni per la manutenzione
e la sorveglianza degli edifici e per la mappatura 3D del sito di costru-
zione e la trasmissione dei dati direttamente a macchine di movi-
mento terra intelligenti e automatizzate.
Nei successivi paragrafi vengono descritti in dettaglio i principali
strati funzionali di cui si compongono gli elementi tecnici che costitui-
scono il sistema tecnologico dell'edificio. Per ognuno di essi vengono
fornite le principali caratteristiche tecniche, i fattori di scelta e gli ac-
corgimenti da seguire per una corretta posa in opera.
Negli ultimi due paragrafi vengono invece illustrati i rivestimenti
esterni in grado di riflettere la radiazione solare (cool roof) e i rivesti-
menti fotovoltaici la cui applicazione è in continua crescita al fine di
ridurre i consumi energetici degli edifici nel periodo estivo e di incre-
mentare la produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ottica del
conseguimento di edifici ad energia zero.
133
5. Soluzioni tecniche
175
di qualità previsti dalla normativa vigente. Per ciascuna di esse sono
riportati i singoli strati funzionali indicando, per ognuno, la tipologia di
prodotto o materiale più idonea con l'eventuale indicazione delle mo-
dalità di posa in opera.
176
5.2. Pareti perimetrali verticali
Isolamento in intercapedine
PPV6: Parete in laterizio faccia a vista con isolamento in interca-
pedine
PPV7A: Parete in blocchi in laterizio con isolamento in interca-
pedine
PPV7B: Parete in blocchi in laterizio con isolamento in interca-
pedine - Sezione orizzontale sui pilastri
Parete ventilata
PPV11: Parete ventilata con rivestimento in lastre
PPV12: Parete ventilata con rivestimento in listelli in cotto
PPV13: Parete ventilata con rivestimento fotovoltaico
PPV14: Living wall
PPV15: Muro vegetale
Facciata continua
PPV16: Facciata continua
177
178
5.3. Coperture
Coperture piane
CS1: Copertura continua isolata (tetto caldo) con strato portante
latero-cementizio
CS2: Copertura continua isolata (tetto caldo) con strato portante
in XLAM
CS3: Copertura continua isolata rovescia con strato portante in
calcestruzzo e casseri a perdere in fibra di legno mineralizzata
CS4: Copertura continua isolata a verde (green roof) con strato
portante in lastre prefabbricate
CS5: Copertura continua isolata termoriflettente (cool roof) con
strato portante latero-cementizio
Coperture a falde
CS6: Copertura discontinua isolata non ventilata con elementi di
tenuta in laterizio con strato portante latero-cementizio
CS7: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in laterizio con strato portante latero-cementizio
CS8: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in metallo e FV integrato con strato portante in travetti e
perline di legno
CS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in pannelli fotovoltaici con strato portante latero-cementizio.
195
196
5.5. Solaio interpiano
209
210
5.6. Pareti interne verticali
215
216
6. Particolari costruttivi
221
re in fase di esecuzione. I particolari costruttivi riportati sono rappre-
sentativi dello stato dell'arte delle soluzioni oggi più efficaci per il sod-
disfacimento dei requisiti di qualità previsti dalla normativa vigente
anche in termini di durabilità.
222
6.2. Nodi sulla chiusura superiore
Copertura piana
NCS1A: Parete in laterizio con isolamento a cappotto esterno
(PPV1) e tetto caldo (CS1)
NCS1B: Parete in laterizio con isolamento a cappotto esterno
(PPV1) e tetto caldo (CS1) con scarico acque meteoriche d'an-
golo
NCS2A: Parete in laterizio con isolamento in intercapedine
(PPV7) e tetto rovescio (CS3)
NCS2B: Parete in laterizio con isolamento in intercapedine
(PPV7) e tetto rovescio (CS3) con scarico acque meteoriche
centrale
NCS3: Parete in laterizio faccia-vista con isolamento in interca-
pedine (PPV6) e green roof (CS4) con captatore solare
NCS4: Parete in laterizio ventilata con rivestimento in lastre
(PPV11) e cool roof (CS5)
NCS5: Parete in laterizio con isolamento a cappotto interno
(PPV8) e tetto rovescio (CS3) con canale di gronda aggettante
NCS6: Parete in XLAM con isolamento a cappotto esterno
(PPV2) e tetto caldo in XLAM (CS2)
Copertura a falde
NCS7A: Tetto ventilato con copertura metallica FV (CS8) e pa-
rete in laterizio con isolamento in intercapedine (PPV7) - colmo
NCS7B: Tetto ventilato con copertura metallica FV (CS8) e pa-
rete in laterizio con isolamento in intercapedine (PPV7) - gronda
NCS8A: Copertura discontinua isolata non ventilata con ele-
menti di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con isola-
mento a cappotto esterno (PPV1) - colmo
NCS8B: Copertura discontinua isolata non ventilata con ele-
menti di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con isola-
mento a cappotto esterno (PPV1) – gronda
NCS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi di te-
nuta in laterizio (CS7) e parete in blocchi in cls e isolamento a
cappotto esterno rivestimento in lastre di pietra (PPV3) – gronda.
223
224
6.3. Nodi sulla chiusura inferiore
237
238
6.4. Nodi su parete perimetrale verticale
243
244
6.5. Nodi su solaio interpiano
251
252
Indice delle soluzioni tecniche
261
Parete ventilata
Parete vetrata
COPERTURE
Coperture piane
Coperture a falde
262
SOLAIO A TERRA
SOLAIO INTERPIANO
263
Indice dei particolari costruttivi
Copertura piana
Copertura a falde
265
NCS8A: Copertura discontinua isolata non ventilata con elementi
di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con
isolamento a cappotto esterno (PPV1) – colmo ............. 234
NCS8B: Copertura discontinua isolata non ventilata con elementi
di tenuta in laterizio (CS6) e parete in laterizio con
isolamento a cappotto esterno (PPV1) – gronda ........... 235
NCS9: Copertura discontinua isolata ventilata con elementi
di tenuta in laterizio (CS7) e parete in blocchi in cls e
isolamento a cappotto esterno rivestimento in lastre
di pietra (PPV3) – gronda .............................................. 236
Solaio a terra
266
NPPV3: Infisso esterno su parete in laterizio faccia vista con
isolamento in intercapedine (PPV6) - sistema di
oscuramento avvolgibile .................................................246
NPPV4: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento
in intercapedine (PPV7) - sistema di oscuramento
a persiana ......................................................................247
NPPV5: Infisso esterno su parete in laterizio con isolamento
a cappotto interno (PPV8) - sistema di oscuramento
con vetri a controllo solare .............................................248
NPPV6: Infisso esterno su parete ventilata con rivestimento
in listelli in cotto (PPV12) - sistema di oscuramento
con listelli frangisole .......................................................249
267
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