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TECNOLOGIE INNOVATIVE PER

MATERIALI E COMPONENTI EDILIZI

LE TAMPONATURE

Docente: Pecce Maria Rosaria


INTRODUZIONE

LE CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE

I DANNI POST-SISMA OSSERVATI


INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL
COMPORTAMENTO SISMICO

COMPORTAMENTO NEL PIANO

COMPORTAMENTO FUORI DAL PIANO


Cosa sono e dove sono
LE TAMPONATURE utilizzate?
Le tamponature servono
sostanzialmente a separare lo spazio
architettonico esterno da quello
interno, in un edificio retto da una
struttura a telaio in cemento armato o
in acciaio.
La funzione portante è assicurata dal
telaio strutturale e quella di
separazione tra spazio interno e spazio
esterno dalla tamponatura cha va a
riempire le maglie dei telai esterni e
ELEMENTI NON che ha come unica funzione statica
STRUTTURALI quella di portare il proprio peso.

La tamponatura, al giorno d’oggi, può essere composta da molteplici materiali,


grazie all’evoluzione delle tecniche edilizie che hanno portato moltissima
innovazione.
Come sono scelte?
Negli edifici per civile abitazione la tamponatura è
di essenziale importanza per determinare la
prestazione termica di un edificio, ovvero la sua
capacità di contenere al suo interno il calore
d’inverno e il fresco d’estate, o, più semplicemente,
di limitare il più possibile lo scambio termico con
l’esterno.

PRESTAZIONE TERMICA
Oggi è necessario rispettare delle leggi, D.Lgs.
311/2006, che impongono agli edifici un limite
massimo ammissibile della prestazione termica: nel
calcolo un ruolo molto importante lo ha proprio la
tamponatura e si deve calcolare non solo lo
spessore del muro, ma anche i diversi materiali
utilizzati e il loro ordine preciso di sequenza.
Come sono classificate?

CLASSIFICAZIONE
In base alla posizione rispetto al
telaio strutturale

In base alla composizione

In base al tipo di elementi


costituenti
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA POSIZIONE DELLA
TAMPONATURA RISPETTO AL TELAIO STRUTTURALE

Tamponatura interna al Tamponatura esterna al


telaio strutturale telaio strutturale

Tamponatura in parte
interna e in parte esterna
al telaio strutturale
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA COMPOSIZIONE

Tamponatura monostrato Tamponatura pluristrato


Formate da un unico blocco in Le pareti a corpo
laterizio o in calcestruzzo multiplo garantiscono un
alveolare e da intonaco interno ed elevato bilanciamento
esterno. delle qualità richieste alla
parete stessa attraverso la
specializzazione delle
funzioni che ogni singolo
strato componente deve
assolvere.
Alcuni strati assolvono la funzione meccanica,
altri la coibenza termica, altri infine sono
inesistenti come materiali (lame d’aria). La
parete viene poi finita con l’intonaco interno
ed esterno, quest’ultimo solo nel caso in cui
una delle due murature non sia a faccia vista.
CLASSIFICAZIONE IN BASE AL TIPO DI ELEMENTI
COSTITUENTI

Tamponature Tamponature
realizzate in blocchi realizzate con pannelli

Monostrato Pluristrato

Blocchi in Blocchi in
laterizio calcestruzzo di argilla
espansa

Blocchi in calcestruzzo
cellulare
Contenuti:

INTRODUZIONE

LE CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE

I MECCANISMI DI CRISI

I DANNI POST SISMA OSSERVATI

COMPORTAMENTO NEL PIANO

COMPORTAMENTO FUORI DAL PIANO


CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE IN
MURATURA
Una muratura di tamponamento è una struttura
realizzata dall’unione di elementi resistenti
(mattoni o blocchi) posti in opera, generalmente
mediante giunti di malta. La tipologia di
muratura più utilizzata in uno specifico luogo
dipende dal tipo e dalla qualità dei materiali
disponibili nel posto, nonché dalle competenze
delle maestranze locali.
Per semplicità ed economia di costruzione, i pannelli di chiusura vengono
realizzati quasi sempre a contatto con gli elementi strutturali, senza giunti di
separazione ma anche senza connettori che garantiscano un collegamento
affidabile con l'ossatura.
CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE IN
MURATURA
Per il raggiungimento di requisiti di isolamento termico particolarmente elevati la
muratura in laterizio può essere completata con l'applicazione di un intonaco
termoisolante esterno oppure di un rivestimento a cappotto. L'impiego dei laterizi
in murature a più strati permette di realizzare doppie pareti di tamponatura, con
migliori prestazioni termiche, igrometriche ed acustiche rispetto a quelle ottenibili
con elementi di laterizio tradizionale. Le stratigrafie realizzabili sono molteplici e
vanno scelte in relazione ai requisiti prestazionali da raggiungere.
CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE IN
MURATURA
ELEMENTI IN
LATERIZIO

MATTONI BLOCCHI

Sono chiamati “mattoni” gli elementi di volume minore o uguale a 5500 cm³; oltre
questo formato, gli elementi vengono definiti “blocchi”, e possono essere a fori
orizzontali o verticali rispetto al piano di appoggio.
TIPOLOGIE DI ELEMENTI UTILIZZATI PER LE
TAMPONATURE TRADIZIONALI
MATTONE PIENO MATTONE FORATO MATTONE CAVO
IN ARGILLA DI ARGILLA COTTA DI ARGILLA COTTA

A una
testa A due
teste
A tre
teste
TAMPONATURE
TRADIZIONALI
MONOSTRATO IN
MATTONI
FASI PIÙ IMPORTANTI DELLA POSA IN OPERA
1) STOCCAGGIO IN CANTIERE 2) SCELTA DEGLI ELEMENTI
Bisognerà quindi prevedere un’area di stoccaggio Anche in una produzione di qualità, alcuni
piana, necessaria soprattutto se l’imballaggio dei elementi possono presentare difetti. Per ridurre
prodotti è privo di pedana in legno o se si devono al minimo tale possibilità nella posa in opera
sovrapporre più pacchi. Il materiale non dovrà delle murature portanti e di tamponamento
appoggiare direttamente sul terreno, per evitare il eventualità, tutti i prodotti da muro debbono
contatto con sostanze (erba, scorie, detriti, ecc.) essere dotati di “marcatura CE”, - ai sensi della
che potrebbero successivamente causare difetti Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da
nella muratura. costruzione”. Essi sono, comunque, soggetti a
controllo di accettazione da parte del direttore
dei lavori che dovrà accertare il possesso della
marcatura stessa a garanzia dei requisiti tecnici
riportati nell’apposito “cartiglio”. Al momento
della posa in opera, dovranno essere eliminati i
mattoni o i blocchi che eventualmente
presentino evidenti lesioni

Corretta modalità di stoccaggio in cantiere


FASI PIÙ IMPORTANTI DELLA POSA IN OPERA
4) SFALSAMENTO DEI GIUNTI
3) BAGNATURA DEI LATERIZI
VERTICALI
E’ buona norma che i mattoni e i blocchi siano Indipendentemente dal tipo di muratura che si
bagnati prima della posa in opera. La bagnatura vuole realizzare, i giunti verticali devono
evita, al momento dell’esecuzione, un troppo rapido comunque essere sempre opportunamente
assorbimento dell’acqua di impasto della malta, sfalsati. Il significato di “opportunamente” è
cosa che porterebbe alla “bruciatura” della malta molto chiaro se si pensa a una muratura in
stessa e quindi ad una drastica riduzione sia della mattoni montati ad una testa secondo i
sua resistenza che del suo grado di aderenza al magisteri tradizionali: i giunti verticali del
supporto. Non tutti i laterizi hanno, infatti, la stessa corso superiore coincidono, in tal caso, con la
capacità di assorbimento d’acqua e, di volta in mezzeria dei mattoni del corso inferiore.
volta, bisognerà tener conto di questa variabile. Una Variando i formati e cambiando
bagnatura “a regola d’arte” dovrà saturare conseguentemente il tipo di muratura, si può
completamente il laterizio senza che l’acqua invece assumere per lo sfalsamento “s” dei
ristagni sulla sua superficie giunti verticali il seguente riferimento: s ≥ 0,4 h
≥ 4,5 cm
TIPOLOGIE DI ELEMENTI UTILIZZATI PER LE
TAMPONATURE TRADIZIONALI

BLOCCO IN
BLOCCO PIENO
CALCESTRUZZO
IN
ALLEGGERITO
CALCESTRUZZO
AERATO
AUTOCLAVATO

BLOCCO CAVO IN
CALCESTRUZZO
(UNGROUTED O
GROUTED)
MODALITÀ DI POSA IN OPERA
1) Tracciare con precisione 2) Definire il punto della 3) La prima fila di blocchi a
sulla soletta la collocazione soletta posto più in alto piano terra deve essere posata
dei muri esterni (solitamente un angolo) dove su guaina impermeabilizzante
verrà posato il primo blocco e malta cementizia

4) Posare la prima fila di 5) Utilizzare la


blocchi verificando il cazzuola dentata
livello con la livella e adatta alla larghezza
regolarlo servendosi del del blocco. Stendere
martello di gomma ; la malta collante su
Procedere nello stesso tutta la larghezza del
modo per i blocchi blocco.
successivi
TIPOLOGIE DI ELEMENTI IN LATERIZIO DI
TIPO INNOVATIVO

I blocchi rettificati sono caratterizzati da facce di


BLOCCHI RETTIFICATI posa perfettamente piane e parallele. In virtù di
questa precisione dimensionale, la posa degli
elementi viene effettuata con uno strato di
collante cementizio dello spessore di 1 mm.
VANTAGGI:

 Miglioramento dell'isolamento termico della


muratura, grazie all'eliminazione dei ponti
termici rappresentati dai giunti di malta.
 Semplificazione e razionalizzazione e
riduzione dei tempi della posa in opera.
 Qualità della muratura finale garantita.
TIPOLOGIE DI ELEMENTI IN LATERIZIO DI
TIPO INNOVATIVO
BLOCCHI CON ISOLANTE Sono semplici laterizi che vengono
INTEGRATO
successivamente completati iniettando nei
fori materiale isolante (per esempio
polistirene caricato con grafite) in modo da
ottenere prestazioni termiche molto elevate
anche con spessori contenuti.
Commercialmente tali prodotti vengono
identificati anche con i marchi
NORMABLOK® PIÙ, THERMOKAPPA.

Ai vantaggi della muratura con blocchi rettificati, cioè le ottime proprietà


meccaniche e acustiche, aggiungono l’eccellente comportamento al fuoco.
TIPOLOGIE DI ELEMENTI IN LATERIZIO DI
TIPO INNOVATIVO
BLOCCHI CON ISOLANTE I blocchi con isolante accoppiato invece sono
ACCOPPIATO degli elementi a tre componenti costituiti da
due laterizi (uniti meccanicamente in fase di
produzione), con l'interposizione di un
pannello di materiale isolante (per esempio
polistirene, sughero) che garantisce un taglio
termico completo.

Sono prodotti in diverse misure e con diversi spessori di isolante interposto e


consentono di realizzare con la posa di un unico elemento preassemblato una doppia
parete con isolamento, ottimizzando in tal modo i tempi di realizzazione della
muratura.
Commercialmente tali prodotti sono identificati con i marchi NORMABLOK®
BLU8, NORMATRIS®, BIOTRIS®, EUROBRICK® BIO.
TIPOLOGIE INNOVATIVE DI TAMPONATURE

SISTEMA COSTRUTTIVO
PLASTIBLOC/PLASTILINK E’ una tamponatura a doppia parete di 30 cm, costituita
da tavelloni di spessore 10 cm posti a distanza di 10 cm;
tale disposizione consente la realizzazione di un’intercapedine interna
di 10 cm in cui sono alloggiati pannelli isolanti in fibre di poliestere
riciclate da 5/8 cm, o altro materiale con proprietà termo-acustiche
differenti. All’interfaccia orizzontale tra i blocchi di laterizio sono
interposti giunti in plastica Plastilink in polipropilene riciclato, in
luogo di quelli convenzionali di malta.
Il sistema così articolato è in grado di soddisfare i requisiti di
sicurezza sismica, di efficienza energetica e comfort degli edifici,
nonché di eco-sostenibilità richiesti dalle normative vigenti
TAMPONATURE INNOVATIVE CON GIUNTI
SCORREVOLI

IL SISTEMA “PLASTIBLOC®”

1- Giunto orizzontale
2- blocco in laterizio
3- materiale isolante
3. L'assemblaggio a secco dei giunti in plastica
riduce notevolmente i tempi di costruzione,
eliminando non solo il tempo necessario per la
miscelazione e indurimento della malta, ma anche
la stessa realizzazione di piani di posa dei blocchi.
4. Si ha una riduzione di peso tra il 30 e il 60%, il
che implica minori costi di trasporto e meno
emissioni correlate.
1. Il giunto di plastica è ottenuto da plastica
riciclata per cui è un prodotto con
emissioni di
CO2 (ISO / TS 14067 2013) quasi nulle.
2. Il processo di assemblaggio è
completamente reversibile in modo che
tutti gli elementi di base (blocchi,
isolamento e giunti) possono essere
riutilizzati.
TAMPONATURE INNOVATIVE CON GIUNTI
SCORREVOLI

Soluzione in laterizio che consente di controllare il danneggiamento della muratura e di


ridurre l’interazione globale e locale tra il telaio ed il pannello attraverso l’uso combinato di
opportuni giunti scorrevoli inseriti nel corpo murario e di giunti deformabili all’interfaccia
tamponatura-telaio.
Il sistema può essere impiegato sia nelle nuove costruzioni in c.a. che nella sostituzione
(demolizione e successiva ricostruzione) di tamponature in edifici esistenti che necessitino
un miglioramento delle prestazioni sismiche.
TAMPONATURE INNOVATIVE CON GIUNTI
SCORREVOLI

Il ruolo di queste strisce murarie è quello


di evitare lo sviluppo di un unico puntone
diagonale nella tamponatura, forzando lo
scorrimento lungo piani predefiniti
caratterizzati da un basso livello di attrito.

Inoltre, la distribuzione più uniforme delle spinte dei puntoni compressi della muratura sugli
elementi del telaio in c.a., dovuta alla suddivisione su più strisce, dovrebbe portare ad una
sensibile riduzione del taglio locale sulle colonne in c.a. del telaio che confina il pannello”.
TAMPONATURE REALIZZATE IN PANNELLI

Negli ultimi anni, specialmente nell’ambito delle costruzioni industriali, è molto diffuso
l’utilizzo di pannelli prefabbricati per le chiusure sia verticali che orizzontali.

PANNELLO PREFABBRICATO A ISIWALL 311 è un pannello prefabbricato


TAGLIO TERMICO - ISIWALL 311
monoblocco prodotto dall’azienda SIPREM
composto da:
 Strato interno di calcestruzzo C28/35
“portante”;
 Strato di alleggerimento costituito da
materiale isolante ad alta densità;
 Strato isolante costituito da materiale
isolante ad alta densità;
 Strato esterno di calcestruzzo “portato” con
finitura a scelta.
TAMPONATURE REALIZZATE IN PANNELLI

IL SISTEMA K-WALL

Il sistema è costituito da un pannello in EPS, di spessore che può variare da 6 a 20 cm,


all’interno del quale sono posti dei profili metallici, ad interasse di 30 cm, che permettono sia
un maggiore irrigidimento del pannello sia la possibilità di sostenere carichi. Dato l’elevato
potere isolante dell’EPS, il pannello K-WALL gode di notevole resistenza termica.
TAMPONATURE REALIZZATE IN PANNELLI

SISTEMA La parete di tamponamento con sistema Aquapanel è costituita


AQUAPANEL KNAUF da una doppia serie parallela di profili C50/100/50 mm,
serie esterna in acciaio Aluzink spessore 8/10 mm, serie
interna in acciaio zincato spessore 6/10 mm, tra loro
distanziate di 35 mm. Rivestimento esterno in lastre in
cemento fibrorinforzato Aquapanel Outdoor, con stuccatura
dei giunti e rasatura superficiale. Rivestimento interno in
doppio strato di lastre in gesso rivestito A13 con barriera al
vapore in lamina di Alluminio e lastre in gesso fibra
Vidiwall XL, spessore ciascuna 12,5 mm, con stuccatura dei
giunti e rasatura superficiale. Ulteriore doppio strato in lastre
di gesso rivestito A13, spessore ciascuna 12,5 mm,
nell’intercapedine.
IL COMPORTAMENTO DELLE
TAMPONATURE SOTTO AZIONI SISMICHE
NEGLI EDIFICI INTELAIATI IN C.A.

Contenuti:
 INTRODUZIONE

 LE CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE

 I DANNI POST-SISMA OSSERVATI

 I MECCANISMI DI CRISI

 COMPORTAMENTO NEL PIANO

 COMPORTAMENTO FUORI DAL PIANO


LE TAMPONATURE NON SI LIMITANO SOLO AL SODDISFACIMENTO
DELLE PRESTAZIONI TERMOACUSTICHE

I DANNI RIPORTATI A SEGUITO DEI TERREMOTI

HANNO CHIARITO L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL


COMPORTAMENTO SISMICO DEGLI EDIFICI
I DANNI RIPORTATI A SEGUITO DEI TERREMOTI

In funzione delle loro caratteristiche meccaniche, della loro distribuzione all’interno del
telaio e dell’interazione con gli elementi resistenti circostanti, gli effetti indotti dalla
presenza delle tamponature possono essere molto discordanti.

Le tamponature possono avere

Effetto benefico Effetto negativo


sulla risposta sismica dell’edificio sulla risposta sismica dell’edificio

Effetto benefico:
Le tamponature conferiscono un generale aumento di rigidezza, accompagnato da un
incremento di resistenza del sistema e ad un sostanziale apporto nella capacità dissipativa
dell’edificio riducendo notevolmente le sollecitazioni nello scheletro portante.
 EFFETTO BENEFICO DELLE TAMPONATURE
Vi sono stati casi in cui gli edifici in cemento armato hanno resistito adeguatamente ad
un'azione sismica prolungata ed intensa solo per merito delle tamponature, le quali hanno
consentito la dissipazione di quantità di energia notevoli. Il contributo offerto è dimostrato
dalle lesioni col tipico aspetto a X, le quali indicano in genere la rottura a taglio sotto carichi
ciclici alterni.

Edificio che ha visto il degrado notevole


delle tamponature al piano terra, con il
lesionamento innescatosi in
corrispondenza delle aperture e delle
solette a sbalzo dei balconi. Nel
complesso, pur venendo meno la
funzionalità dell'edificio le tamponature
hanno scongiurato il danneggiamento
strutturale e, forse, il crollo.
Gavarini, C., \Dopo il terremoto del 23
novembre 1980", L'Industria Italiana del
Cemento, anno LI, n. 10, pp. 631{649,
1981
 CRISI PER TORSIONE A CAUSA DI TAMPONATURE
IRREGOLARI IN PIANTA

Edificio nel quale le tamponature non sono state disposte in modo


efficiente. La loro configurazione irregolare si è dimostrata
Terremoto del Friuli essenziale nella definizione del centro di torsione del fabbricato e
1976 quindi, essendo stata trascurata in sede di progetto, ha condotto alla
crisi per torsione.
Si è avuta la rottura dei pilastri sia
interni sia perimetrali, nonostante
sull'edificio, ancora in fase di
costruzione, gravassero solo carichi
permanenti e di esercizio ridotti rispetto
a quelli di progetto.
 EFFETTO NEGATIVO DELLE TAMPONATURE

MECCANISMO DI PIANO DEBOLE

Si verifica in edifici caratterizzati dalla presenza di


un piano meno resistente rispetto agli altri o, più
precisamente, da un rapporto tra
domanda(sollecitazioni) e resistenza nettamente
diverso ad un piano rispetto agli altri.

La debolezza del singolo piano può essere dovuta sia alla minore resistenza relativa della
struttura, sia all’assenza in quel piano di tamponature presenti negli altri piani e capaci di
fornire una considerevole resistenza (aggiuntiva) alle azioni sismiche. Il meccanismo si
concentra solo ad un piano, perché la plasticizzazione di quel piano impedisce la crescita del
taglio agente sui piani superiori ed inferiori nella struttura.
 INNESCO DEI MECCANISMI DI PIANO SOFFICE A CAUSA DI
TAMPONATURE IRREGOLARI IN ALTEZZA

Esempio relativo ad un edificio


di sette piani con la struttura di
cemento armato, realizzato negli
anni '70. Il piano terra era
destinato ad autorimessa e,
quindi, mancava della
tamponatura. Per di più, le
carenze dell'armatura a taglio
sono evidenti nell'immagine a
destra ed il calcestruzzo si è
dimostrato di qualità pessima. Di
fatto, si è avuta la disgregazione
dei pilastri ed il collasso
irreparabile della struttura.

Terremoto di Kobe del gennaio 1995


 INNESCO DEI MECCANISMI DI PIANO SOFFICE A CAUSA DI
TAMPONATURE IRREGOLARI IN ALTEZZA

Terremoto di
Kobe del
gennaio 1995

Nel caso a sinistra l'edificio, con struttura intelaiata di


cemento armato, ha subito il rovesciamento parziale, di
nuovo a causa della distruzione dei pilastri del piano
terra. Nel caso a destra la costruzione, con struttura a
pannelli di cemento armato, per la crisi del piano soffice
è arrivata al ribaltamento completo, abbattendosi come
un monolite sulla strada sottostante.
 INNESCO DEI MECCANISMI DI PIANO SOFFICE A CAUSA DI
TAMPONATURE IRREGOLARI IN ALTEZZA

Terremoto di Kocaeli del 17 Agosto 2009


Mentre il primo piano è collassato completamente, il danno ai quattro piani superiori è
limitato
 INNESCO DEI MECCANISMI DI PIANO SOFFICE A CAUSA DI
TAMPONATURE IRREGOLARI IN ALTEZZA

Terremoto di Haiti 12 gennaio del 2010


 INNESCO DEI MECCANISMI DI PIANO SOFFICE A CAUSA DI
TAMPONATURE IRREGOLARI IN ALTEZZA

Quando si ha una distribuzione


molto irregolare in altezza dei
tamponamenti, con assenza di
questi soprattutto nei piani
inferiori, si verifica una
concentrazione dello sforzo nei
pilastri di tali piani con
conseguente formazione di cerniere
plastiche alle estremità; si innesca
cosi un meccanismo di piano
Terremoto de L’Aquila
del 2009 debole, estremamente pericoloso.
 DANNI A CAUSA DI TAMPONATURE AD ALTEZZA PARZIALE

La pericolosità delle tamponature con le


Un esempio di rottura fragile a taglio
finestre a nastro è testimoniata da un edificio
di elementi portanti in zone inattese a
che ha subito il sisma del Cile del 1985. Si
causa della presenza di tamponature
nota la disgregazione completa del nucleo di
parziali. Si viene ad avere il cosiddetto
calcestruzzo del pilastro, peraltro
meccanismo di “pilastro corto”. Tale
esclusivamente in corrispondenza degli infissi,
meccanismo avviene soprattutto nel
a causa delle forti sollecitazioni di taglio. Ciò
caso di muratura molto resistente e
è avvenuto in assenza di specifiche armature
pilastri con scarsa resistenza a taglio.
diagonali e malgrado una staffatura che,
probabilmente, era adeguata.
 MECCANISMO PER L’AZIONE DI PUNTONE IN TESTA
AI PILASTRI DA PARTE DELLE TAMPONATURE

L’azione orizzontale nel piano della


tamponatura determina lungo la diagonale la
formazione di una biella compressa; se il
pannello di tamponatura è privo di aperture,
rigido e mal collegato superiormente al
telaio, l’azione della biella compressa va ad
esercitarsi sulla testa del pilastro,
determinando una forte sollecitazione
tagliante, e conseguenti dislocazione del
pilastro rispetto al nodo, e possibile collasso
a taglio.

Generalmente questo tipo di meccanismo si innesca nei pannelli di estremità della


facciata, ove manca il contrasto laterale del lato opposto.
 INTERAZIONE LOCALE TELAIO-TAMPONATURA

Nel caso di tamponature aderenti

rigide/resistenti, è necessario tener conto

dell’effetto della componente orizzontale

della spinta del puntone prodotto dalle

tamponature sul telaio in c.a.


 MECCANISMO DI ROTTURA FUORI DAL PIANO

In occasione del terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito l’Aquila nel 2009 è stato
osservato che i pannelli di tamponamento in muratura si sono danneggiati,
principalmente, per effetto di un meccanismo fuori dal piano, a causa delle deboli
connessioni tra i pannelli che costituiscono i due strati verticali, l’interno e l’esterno.
 MECCANISMO DI ROTTURA FUORI DAL PIANO

In alcuni casi il collasso fuori dal piano della tamponatura è stato ulteriormente favorito da
elementi secondari portati, come insegne, piante, ecc. Un esempio è riportato in Figura e mostra
la facciata dell’Ospedale Regionale “San Salvatore” prima e dopo il terremoto dell’Aquila
(2009). Durante il terremoto l’enorme insegna legata alla facciata ha fatto aumentato il valore
delle forze di inerzia favorendo il collasso fuori dal piano del tamponamento dell’ultimo piano.
RIBALTAMENTO DELLA FODERA ESTERNA DELLA TAMPONATURA
RIBALTAMENTO DELLA FODERA ESTERNA DELLA TAMPONATURA
 MECCANISMO DI ROTTURA FUORI DAL PIANO

Ribaltamento della fodera


esterna della tamponatura.
Il pannello è ammorsato solo
superiormente e inferiormente
DANNO COMPORTAMENTO

Terremoto de L’ Aquila 2009 Terremoto dell’Emila 2012 COMPORTAMENTO


NEL PIANO

Terremoto de L’ Aquila 2009 Terremoto dell’Emila 2012 COMPORTAMENTO FUORI


PIANO
Contenuti:
 INTRODUZIONE

 LE CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE

 I DANNI POST-SISMA OSSERVATI


 INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SIMICO

 I MECCANISMI DI CRISI

 COMPORTAMENTO NEL PIANO

 COMPORTAMENTO FUORI DAL PIANO


L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI

Le strutture intelaiate, nel passato, erano tradizionalmente progettate trascurando


la presenza delle tamponature. Tale schematizzazione, comunemente accettata,
era conseguente alle limitate conoscenze e possibilità di calcolo e conduceva ad
un’analisi semplificata della struttura. A causa delle tecniche costruttive di uso
corrente il pannello non collabora con la struttura circostante quando questa è
soggetta a soli carichi gravitazionali: le deformazioni subite da travi e pilastri
sono troppo modeste affinché si possano indurre delle sollecitazioni nella
muratura inclusa tra essi. Il meccanismo resistente del pannello viene attivato,
invece, in presenza di azioni laterali, in quanto le deformazioni indotte sono
maggiori, specialmente in quelle strutture che non sono state progettate tenendo
conto di azioni sismiche.
L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI

CONFIGURAZIONE
Per piccole deformazioni, la resistenza INDEFORMATA
della tamponatura e delle connessioni al
telaio garantisce il comportamento
elastico dell’insieme telaio-tamponatura.

CONFIGURAZIONE
DEFORMATA
L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI
CONFIGURAZIONE DEFORMATA

Per bassi livelli di azioni laterali il telaio e

la tamponatura si comportano quindi in un

modo totalmente unitario, come una parete

strutturale con elementi di contorno:

Gli elementi del telaio, a contatto con la tamponatura, sono soggetti essenzialmente a

sforzi assiali, mentre il pannello della tamponatura ha un funzionamento a taglio.


L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI

All’aumentare delle deformazioni si produce il distacco della tamponatura dai


pilastri nelle zone in cui l’interazione richiederebbe tensioni di trazione.

In queste condizioni, la tensione trasmessa da uno spigolo all’altro della


maglia di telaio è quasi esclusivamente di compressione (lungo la diagonale
compressa).
L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI

Le tensioni prodotte al bordo della trave


inducono:

 Sforzo di taglio nella trave

 Momento flettente nella trave

 Sforzo normale nel pilastro

Le tensioni prodotte al bordo del pilastro


inducono:

 Sforzo di taglio nel pilastro

 Momento flettente nel pilastro

 Sforzo normale nella trave


L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI

All’aumentare delle deformazioni il pannello può


giungere a:

1. Rottura per scorrimento orizzontale dovuta


alle tensioni tangenziali agenti nella zona
centrale della tamponatura
2. Rottura diagonale per trazione dovuta alle
tensioni di trazione inclinate agenti nella zona
centrale della tamponatura
3. Rottura per schiacciamento locale degli
spigoli della tamponatura dovuta alla
concentrazione delle forze orizzontali di
interazione trasmesse dal telaio
L'INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SISMICO DEGLI EDIFICI

La presenza delle tamponature modifica la risposta strutturale perché

 aumenta la rigidezza dell’edificio,


riduce il periodo di vibrazione e
quindi può far incrementare il taglio
alla base dovuto all’azione sismica;

Tuttavia la presenza delle tamponature:


 aumenta la resistenza del sistema (parte
dell’azione sismica è portata dalle
tamponature);

 aumenta la capacità dissipativa dell’edificio.


MODELLAZIONE DELLE TAMPONATURE

Modellazione del tamponamento Modellazione della


mediante un unico macro muratura di tamponamento
elemento: la parete è modellata con un come materiale omogeneo: i
elemento dotato di caratteristiche adeguate a mattoni, la malta e le interfacce sono
rappresentare il comportamento e le proprietà distribuite in un materiale continuo ed
meccaniche del pannello. omogeneo.

MICRO-MODELLI
Modellazione della muratura di Modellazione della muratura di
tamponamento alla microscala tamponamento alla microscala
semplificata: le unità sono modellate come dettagliata: le unità e i giunti di malta, costituenti
elementi continui di dimensioni dilatate mentre i giunti di la muratura, sono modellati con elementi continui
malta e le interfacce malta-mattone sono modellate con mentre le interfacce malta-mattone sono modellate con
elementi discontinui. elementi discontinui.
MODELLAZIONE DELLE TAMPONATURE

 Le diverse tipologie di modellazione si distinguono, oltre che per il grado di


raffinatezza, anche per l’obiettivo per cui sono state ideate.

 Un unico modello non è realistico; all’interno di questi modelli andrebbe di


volta in volta scelto quello più adatto ad ogni caso specifico, a seconda dei
risultati che si vogliono ottenere, dei dati necessari per calibrare i modelli e
delle informazioni disponibili.

 I modelli semplificati vengono impiegati al fine di indagare l’influenza dei


pannelli di tamponamento sulla risposta globale delle strutture in cui sono
inseriti.

 I modelli più raffinati vengono sfruttati quando è necessario compiere studi di


dettaglio riguardanti gli effetti locali legati all’interazione fra gli elementi
costituenti.
MODELLAZIONE DELLE TAMPONATURE

MACRO-MODELLAZIONE

Consiste in modelli semplificati, basati sulla


comprensione del comportamento
complessivo del tamponamento; in questo
caso il pannello è simulato attraverso alcuni
elementi che ne riproducono gli effetti a
grande scala.
Questa tecnica è frequentemente impiegata
per effettuare analisi statiche non lineare o
analisi dinamiche per la sua semplicità e il
basso onere computazionale. È suggerito
come approccio dalla maggior parte delle
normative.
MACRO-MODELLAZIONE MODELLO DI BIELLA EQUIVALENTE

Sin dai primi tentativi di produrre un modello


semplice, i risultati sperimentali e alcune
osservazioni concettuali indicarono che una biella
diagonale con appropriate caratteristiche
meccaniche poteva essere la soluzione al problema.
La scelta di un elemento diagonale viene
dall’osservazione dei meccanismi di collasso dei
tamponamenti.

Infatti, nel momento in cui avviene il distacco fra il pannello e la maglia strutturale e,
soprattutto, la fessurazione per taglio del muro, la diagonale del pannello è l’unica porzione
di muratura che dopo il distacco continua a risentire delle sollecitazioni indotte dalle forze
trasmesse dal telaio; quindi è spontaneo schematizzare il telaio tamponato come un telaio
controventato da bielle diagonali reagenti solo a compressione e connesse con delle cerniere
agli angoli della maglia.
MACRO-MODELLAZIONE MODELLO DI BIELLA EQUIVALENTE

Da qui l’evolversi di numerosi modelli basati sul


concetto della biella equivalente: in origine il
pannello veniva schematizzato con un'unica biella,
ma col tempo è diventato evidente che la risposta
dei tamponamenti sottoposti a cicli di carico è
meglio rappresentata da due bielle incrociate. In
questo modo ogni biella entra in gioco per una
sola direzione del carico.

NOTA: Alcuni programmi di calcolo tra cui il “SAP”, ai fini delle analisi lineari, adottano le
rigidezze elastiche assegnate ad entrambi le diagonali, onde evitare di avere una rigidezza
raddoppiata della tamponatura è opportuno calcolare la rigidezza di una sola diagonale e
dividerla poi a metà, assegnandone metà ad una diagonale e metà all’altra.
MACRO-MODELLAZIONE MODELLO DI BIELLA EQUIVALENTE
PARAMETRI NECESSARI ALLA DEFINIZIONE
DELLA GEOMETRIA DELLA BIELLA
 “tw” rappresenta lo spessore del tompagno ed è un
valore noto;
 “lw” rappresenta la larghezza effettiva del
tompagno:
 “hw” rappresenta l’altezza effettiva del tompagno:

 “dw” rappresenta la lunghezza della biella:

 “α” rappresenta l’angolo di inclinazione della


biella;
 “bw” rappresenta l’altezza della biella.
RELAZIONI DI LETTERATURA PER IL CALCOLO DI «bw»

Holmes (1961)

Mainstone e Weeks (1974)


RELAZIONI DI LETTERATURA PER IL CALCOLO DI «bw»

Klingner e Bertero (1976)

Bertoldi (1993)
RELAZIONI DI LETTERATURA PER IL CALCOLO DI «bw»
RELAZIONI DI LETTERATURA PER IL CALCOLO DI «bw»
TAMPONATURE CON APERTURE E/O DANNEGGIAMENTI

Se nel pannello sono presenti delle aperture e/o dei danneggiamenti, la


larghezza a viene ridotta utilizzando la seguente relazione:

Nel caso di tamponature con aperture si assume che il puntone diagonale agisca nello stesso
modo delle tamponature piene. Tuttavia, si introduce un fattore riduttivo dell’altezza del
puntone per tener conto della perdita di resistenza dovuta alle aperture. Il fattore riduttivo R
può essere calcolato con la seguente formula:

Aopen=area delle aperture

Apanel=area della tamponatura


NOTA: Se l’area delle aperture è maggiore del 60% dell’area della tamponatura, l’effetto
della tamponatura può essere trascurato (in tal caso di assume R=0)
Il fattore di riduzione che tiene conto del danneggiamento del pannello, (R2)i, è valutabile
attraverso la Tabella in figura, a seconda che la tamponatura risulti non danneggiata,
moderatamente danneggiata o severamente danneggiata.
Dopo lo sviluppo di numerosi studi sui macro-modelli a singolo puntone, alcuni
autori, hanno riconosciuto l'importanza di tener conto degli sforzi di taglio
trasferiti localmente dai tamponamenti alla cornice circostante, ed hanno
introdotto la possibilità di utilizzare una configurazione a puntoni multipli
costituita da due o tre puntoni o caratterizzati da un diverso orientamento del
puntone.
Questi modelli hanno il vantaggio di rappresentare in modo più accurato
l’interazione tra tamponamento e telaio, essendo caratterizzati da un maggior
numero di punti di connessione fra pannello e colonna (o trave) o da una diversa
posizione degli elementi stessi rispetto agli elementi del telaio.
Nel 1997 Crisafulli ha indagato l’influenza di diversi modelli a puntoni diagonali
multipli sulla risposta sismica di strutture in c.a., focalizzandosi sulla rigidezza
della struttura e sulle azioni indotte sul telaio di confinamento. Ha comparato i
risultati numerici ottenuti per singolo, doppio e triplo puntone. Dal confronto ha
riscontrato che la rigidezza laterale della struttura risulta simile per tutti i casi
considerati con valori leggermente ridotti per i modelli a doppio e triplo puntone.
 Per i modelli a più puntoni la rigidezza può cambiare in modo significativo a
seconda della distanza fra i puntoni stessi.
 Il modello a singolo puntone sottostimerebbe il momento flettente sul telaio
perché le forze laterali sono sopportate principalmente dai meccanismi a biella,
i modelli con due puntoni portano a valori maggiori di tali azioni. La soluzione
di compromesso è rappresentata dal modello a tre puntoni.
MODELLI MULTI-STRUTS (Chrysostomou 2002)

Modello costituito da 6 puntoni diagonali ( tre per ogni


direzione del pannello) con il puntone centrale dei 3
posto a collegamento dei nodi e gli altri 2 posizionati in
«punti critici» lungo gli elementi del telaio. Tale
localizzazione è individuata da uno specifico parametro
che indica la frazione di altezza o di lunghezza della
diagonale a cui è associata la posizione delle possibili
cerniere plastiche nelle colonne o nelle travi del telaio.

• Em ed Ef sono
rispettivamente il modulo
elastico della muratura e del
telaio.
• t, h, L sono lo spessore, la
lunghezza e l’altezza della
tamponatura.
• Ic e Ib sono il momento di
inerzia delle colonne e delle
travi.
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
Telaio in cemento armato a tre piani e tre campate. Sia assume che la struttura sia
nuova, senza danni esistenti alle tamponature.

Vista in elevazione Dimensioni delle aperture

12 1.2 x 1.0 m

0.9 x 2.0 m
ESEMPIO ILLUSTRATIVO

LARGHEZZA CAMPATA: 4 m
ALTEZZA INTERPIANO: 3 m
DIMENSIONI TRAVI : 40X50 cm
DIMENSIONI PILASTRI: 40X40 cm

MASSA DEL I E II PIANO= 58.25 t


MASSA DEL III PIANO=37.5 t
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
DIMENSIONI E PROPRIETÀ FISICHE DEL TELAIO, DELLA TAMPONATURA E
DELLE APERTURE.

TELAIO TAMPONATURA APERTURE


bpilastro 40 cm Em 3119 MPa hporta 2.0 m
hpilastro 40 cm f'm 1.1 MPa bporta 0.9 m
Ipilastro 213333 cm4 f'v 0.44 MPa hfinestra 1.0 m
btrave 40 cm τ0 434 MPa bfinestra 1.2 m
2
htrave 50 cm h 3 m Aporta 1.8 m
4 2
Itrave 416667 cm hw 2.5 m Afinestra 1.2 m
Ec 30000 MPa l 4 m
f'c 25 MPa lw 3.6 m
Ey 190000 MPa tw 0.29 m
fy 434 MPa dw 4.38 m
α 0.61 rad
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 Definizione del materiale
STEP 1: MODELLAZIONE DEL TELAIO
 Definizione delle sezioni
 Definizione della massa
 Assegnazione della condizione di
impalcato rigido

Trave Pilastro
MATERIALE
BIELLA
STEP 2: MODELLAZIONE DELLA TAMPONATURA
EQUIVALENTE

MODULO ELASTICO
MODULO DI ELASTICITÀ
DELLA MURATURA

LUNGHEZZA DELLA
LUNGHEZZA DEL DIAGONALE DELLA
PUNTONE MAGLIA DI TELAIO

SPESSORE DELLA
SPESSORE DEL PUNTONE
TAMPONATURA

DA CALCOLARE
ALTEZZA DEL PUNTONE CON I MODELLI
DI LETTERATURA
CALCOLO DI «bw» CON LE RELAZIONI DI LETTERATURA

Holmes (1961)

Mainstone e Weeks (1974)

Klingner e Bertero (1976)

Bertoldi (1993)

Decanini & Fantin (1986)


CALCOLO DI «bw» CON LE RELAZIONI DI LETTERATURA

RELAZIONE DI BERTOLDI
RELAZIONE DI HOLMES
λh 3.22 -
bw 1.46 m K1 0.71 -
K2 0.01 -
RELAZIONE DI MAINSTONE E WEEKS
bw 1.01 m

λh 3.22 -
RELAZIONE DI LIAW & KWAN
bw 0.49 m
λh 3.22 -
bw 0.75 m

RELAZIONE DI KLINGNER E BERTERO

λh 3.22 - RELAZIONE DI DECANINI & FANTIN

bw 0.48 m λh 3.22 -
bw 1.39 m

VALIDE PER TAMPONATURE SENZA APERTURE


TAMPONATURE CON APERTURE
RELAZIONE DI BERTOLDI

RELAZIONE DI HOLMES
λh 3.22 -
K1 0.71 -
bw 1.46 m K2 0.01 -
bw R

0.78 m
bw 1.01 m
bw R

0.54 m
RELAZIONE DI MAINSTONE E
WEEKS
RELAZIONE DI LIAW & KWAN
λh 3.22 -
λh 3.22 -
bw 0.49 m
bw 0.75 m
bw R

0.26 m
bw R •
0.40 m

RELAZIONE DI KLINGNER E RELAZIONE DI DECANINI &


BERTERO FANTIN
λh 3.22 - λh 3.22 -
bw 0.48 m bw 1.39 m
bw R

0.26 m bw R •
0.74 m
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
STEP 2: MODELLAZIONE DELLA TAMPONATURA
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI MODALE TELAIO NUDO VS TELAIO TAMPONATO

Secondo Modo

Primo modo T1=0.38 s

Terzo Modo
TELAIO NUDO
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
Telaio tamponato
T1=0.138 s (formula di Holmes)

Telaio tamponato
T1=0.208 s (formula di Klingner)

Telaio tamponato
T1=0.208 s (formula di Mainstone)

Telaio tamponato
T1=0.160 s (formula di Bertoldi)

T1=0.38 s Telaio nudo Telaio tamponato


T1=0.140 s (formula di Decanini)

Telaio tamponato
T1=0.178 s (formula di Liaw)
ESEMPIO ILLUSTRATIVO

 ANALISI STATICA LINEARE: NTC2008


ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE DEFINIZIONE SPETTRO

Programma Spettri NTC


ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE DEFINIZIONE SPETTRO
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE DEFINIZIONE SPETTRO

TELAIO
TAMPONATO

TELAIO NUDO
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE Calcolo delle forze da applicare a ciascuna
massa

Telaio nudo
W Sd(T1) Fh zi Wi zi Wi
Piano λ Fi [kN]
[kN] [g] [kN] [m] [kN] [kNm]
I 3 571 1714 4.59
II 1510.74 0.85 0.23 30.1 9 571 5143 13.76
III 12 368 4415 11.81
11272

Telaio Tamponato (Decanini)

W Sd(T1) Fh zi Wi zi Wi
Piano λ Fi [kN]
[kN] [g] [kN] [m] [kN] [kNm]
I 3 571 1714 5.19
II 1510.74 0.85 0.26 34.1 9 571 5143 15.57
III 12 368 4415 13.37
11272
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE: TELAIO NUDO

 Definizione del tipo di carico:


Forza «F»
 Assegnazione delle forze ai vari
impalcati
 Definizione di un caso di analisi
statica lineare
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE: CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE

Momento flettente

Taglio
 ANALISI STATICA LINEARE: TELAIO TAMPONATO (DECANINI)

 Definizione del tipo di carico:


Forza «F»
 Assegnazione delle forze ai vari
impalcati
 Definizione di un caso di analisi
statica lineare
ESEMPIO ILLUSTRATIVO
 ANALISI STATICA LINEARE: CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE

Momento flettente

Taglio
Contenuti:
 INTRODUZIONE

 LE CARATTERISTICHE DELLE TAMPONATURE

 I DANNI POST-SISMA OSSERVATI


 INFLUENZA DELLE TAMPONATURE SUL COMPORTAMENTO
SIMICO

 I MECCANISMI DI CRISI

 COMPORTAMENTO NEL PIANO

 COMPORTAMENTO FUORI DAL PIANO


MECCANISMI DI COLLASSO FUORI DAL PIANO
Generalità sul comportamento fuori dal piano

La risposta alle azioni fuori piano di un tamponamento ben vincolato al piede ed in testa
tuttavia non si presenta semplice neanche nel caso di comportamento assimilabile a quello
monodimensionale (cioè flessione solo lungo l’asse verticale), poiché il meccanismo di
crisi provoca un «effetto ad arco», che si sviluppa nello spessore del tamponamento.
Infatti l’allungamento delle fibre tese vincolate dalla trave superiore e inferiore del telaio
fa nascere una tensione di compressione nell’elemento alle estremità e quindi è possibile
riconoscere un andamento delle tensioni di compressione all’interno dello spessore
dell’elemento che rappresenta una importante risorsa per un elemento inflesso costituito da
un materiale con bassa resistenza a trazione.
In condizioni ultime il meccanismo si presenta quindi come uno schema isostatico di arco
a 3 cerniere, una in mezzeria e le altre agli estremi.
Questo schema sarebbe labile se le tre cerniere fossero allineate, ma
la presenza di una deformata in grandi spostamenti, consente di
raggiungere la crisi con lo schema di arco e la plasticizzazione delle
tre cerniere per effetto delle fibre in compressione. Per
tamponamenti snelli (h/t>25) l’effetto arco non si riesce ad attivare
ed è particolarmente pericoloso poiché il collasso avviene per
instabilità in modo improvviso. La modalità di rottura con effetto
arco si manifesta in tamponamenti più spessi (h/t <25) e risulta meno
pericolosa della precedente, poiché conserva una breve fase duttile
legata alla deformazione plastica a compressione della muratura,
prima di giungere al cinematismo dell’arco. Il modo migliore per
valutare la prima modalità di collasso è calcolare il cinematismo,
mentre nel secondo caso si richiede una verifica dello stato
tensionale del materiale.
Nel caso di tamponamento non collegato al telaio, come accade spesso per gli edifici
esistenti, si deve fare riferimento ad una verifica del cinematismo per ribaltamento
semplice della parete. Tale schematizzazione considera che per effetto delle sollecitazioni
fuori piano avvenga una rotazione rigida del tamponamento attorno a una cerniera
cilindrica orizzontale posta alla base.

Il collasso per ribaltamento, come in tutti i meccanismi


fuori piano, è caratterizzato da un comportamento
fragile. I meccanismi fuori dal piano portano ad una
ridotta capacità della tamponatura, rappresentando così
una condizione di alto rischio per la sicurezza umana.
Gli effetti di ribaltamento vengono incrementati dai
seguenti fattori:
•Il danno a causa delle componenti dell’azione sismica
nel piano del pannello.

• Gli spostamenti di interpiano in direzione ortogonale al piano del pannello, che possono
determinarne il distacco dalla trave superiore;
• Il danno dovuto alla componente verticale dell’azione sismica, che può provocare
sollecitazioni verticali nel pannello e quindi danni per schiacciamento alla base.
COME PROGETTARE LE STRUTTURE INTELAIATE
TAMPONATE?

Fermo restando che al contributo delle tamponature non si può rinunciare nella
verifica delle strutture con resistenza di progetto non adeguata, gli studiosi
discutono su due impostazioni diverse su cui fondare la progettazione degli
edifici nuovi

FILOSOFIA DI
PROGETTAZIONE

TAMPONATURE TAMPONATURE
NON COLLABORANTI COLLABORANTI
TAMPONATURE NON COLLABORANTI

Secondo questo punto di vista l'effetto negativo delle tamponature prevale


poiché esse costituiscono un fattore di grande incertezza nella risposta sismica
e sono in grado di invalidare gli accorgimenti adottati per governare il
meccanismo resistente. Quindi le tamponature dovrebbero essere sconnesse del
tutto dall'ossatura strutturale, in modo da non alterarne il comportamento
previsto in sede di progetto.
TAMPONATURE COLLABORANTI

Questa impostazione, invece, sottolinea che sia per motivi di economia di costruzione sia per
l'incertezza sull'impegno effettivamente richiesto dai terremoti agli edifici conviene trarre
profitto da tutti gli elementi, strutturali e non strutturali, che possono contribuire in tal senso.
Ne deriva che le tamponature dovrebbero essere rese sempre collaboranti con l'ossatura
portante, assegnando loro il ruolo di una seconda linea di difesa contro gli eventi sismici
severi.

Nel contempo, bisognerebbe


minimizzare gli effetti potenzialmente
negativi con la modellazione
appropriata nella fase di analisi, con la
cura dei dettagli costruttivi e con il
controllo di qualità durante la
costruzione.
Allo stato attuale le norme sismiche (NTC 2008, EC8) adottano la prima filosofia
progettuale e, di conseguenza, penalizzano le strutture intelaiate con i muri a
contatto, soprattutto perché non si dispone di modelli adeguati e perché il
controllo di qualità è quasi inesistente per le tamponature.
VERIFICHE DI DEFORMAZIONE INTERPIANO (PAR. 7.3.7.2 Ntc 2008)

Per le costruzioni ricadenti in classe d’uso I e II si deve verificare che l’azione sismica di
progetto non produca agli elementi costruttivi senza funzione strutturale danni tali da rendere
la costruzione temporaneamente inagibile.
Nel caso di costruzioni civile e industriali, qualora la temporanea inagibilità sia dovuta a
spostamenti eccessivi interpiano, questa condizione si può ritenere soddisfatta quando gli
spostamenti interpiano ottenuti dall’analisi in presenza dell’azione sismica di progetto relativa
allo SLD siano inferiori a i seguenti limiti:

a) Per tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che interferiscono con la


deformabilità della stessa dr< 0.005 h
b) Per tamponamenti progettati in modo da non subire
danni a seguito di spostamenti di interpiano drp, per
effetto della loro deformabilità intrinseca ovvero dei
collegamenti alla struttura: dr<drp<0.01 h
c) Per costruzioni con struttura portante in muratura
ordinaria dr<0.003 h
d) Per costruzioni con struttura portante in muratura
armata dr<0.004 h
Dove dr è lo spostamento interpiano ovvero la
differenza tra gli spostamenti al solaio superiore ed
inferiore ed h è l’altezza del piano.
VERIFICHE DI DEFORMAZIONE INTERPIANO (PAR. 7.3.7.2 Ntc 2008)

In caso di coesistenza di diversi tipi di tamponamenti o struttura portante nel medesimo


piano della costruzione, deve essere assunto il limite di spostamento più restrittivo.

Per le costruzioni ricadenti in classe d’uso III e IV si deve verificare che l’azione sismica
di progetto non produca danni agli elementi costruttivi senza funzione strutturale tali da
rendere temporaneamente non operativa la costruzione. Nel caso delle costruzioni civile
e industriali questa condizione si può ritenere soddisfatta quando gli spostamenti
interpiano ottenuti dall’analisi in presenza dell’azione sismica di progetto relativa allo
SLO siano inferiori a 2/3 dei limiti in precedenza indicati.
VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA
DELLA VITA - NTC08
VERIFICHE DI RESISTENZA FUORI PIANO DELLE TAMPONATURE
(Par. 7.2.3 NTC 2008)

Con l’esclusione dei soli tamponamenti interni di spessore non superiore a 100
mm, gli elementi costruttivi senza funzione strutturale il cui danneggiamento può
provocare danni a persone devono essere verificati insieme alle loro connessioni
alla struttura, per l’azione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite
considerati.

Le NTC forniscono indicazioni per valutare l’azione sismica fuori piano per gli
elementi non strutturali
Le NTC non forniscono però le indicazioni su come valutare la capacità
(resistenza) delle pareti di tamponamento fuori piano.

Si potrebbe far riferimento a normative di comprovata


validità (Eurocodice 6) o a relazioni presenti in letteratura.
VERIFICHE FUORI PIANO DELLE TAMPONATURE
DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA

Peso complessivo del muro compreso


tra i due solai:
Wa = p g t w lw hw
p g Peso per unità di volume della muratura
Forza risultante orizzontale da applicare alla
parete valutata con Z quota del baricentro del
muro rispetto alla base dell’edificio:
Fa = Wa Sa q a

Forza orizzontale per


unità di superficie: wa  Fa l w xhw
VERIFICHE FUORI PIANO DELLE TAMPONATURE
DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA

S a  Wa
Fa 
qa
Fa è la forza sismica orizzontale agente al centro di massa;
Wa è il peso dell'elemento;
qa è il fattore di struttura dell'elemento;
Sa è l'accelerazione massima, adimensionalizzata rispetto a quella di gravità, che l'elemento
“non strutturale” subisce durante il sisma e corrispondente allo stato limite esaminato.
VERIFICHE FUORI PIANO DELLE TAMPONATURE
DEFINIZIONE DELL’AZIONE SISMICA

 3  1  z H  
Sa    S    0,5
1  1  Ta T1 
2


α è il rapporto tra l’accelerazione massima del terreno ag (definita in Tab.1 e 2 Allegato B


NTC) e l'accelerazione di gravità g nello stato limite considerato;
S è il coefficiente che tiene conto della categoria del sottosuolo (Ss definito in Tab. 3.2.V
NTC) e delle condizioni topografiche (St definito in Tab. 3.2.VI NTC);
Ta è il periodo fondamentale di vibrazione dell'elemento esaminato ipotizzato non collegato
alla struttura;
T1 è il periodo fondamentale di vibrazione della struttura nella direzione considerata;
z è la quota del baricentro dell'elemento esaminato rispetto al piano delle fondazioni;
H è l'altezza della costruzione misurata a partire dal piano di fondazione.
VERIFICHE FUORI PIANO DELLE TAMPONATURE
VERIFICHE DI SICUREZZA

Carico per unità di area wa [kN/m2] Azione fuori piano wa vs resistenza wR

PROBLEMATICHE

 Come calcolare la resistenza fuori piano delle tamponature nel caso di

pannello non danneggiato nel piano?

 Come calcolare la resistenza fuori piano delle tamponature nel caso di

pannello danneggiato precedentemente da azioni nel piano?


FORMULAZIONI PER LA DETERMINAZIONE DELLA
CAPACITÀ RESISTENTE FUORI DAL PIANO

EC6 McDowell et al. (1956)

  f 'm
2 Wr 
t 2
wr  f u    h
h 2   
t

Angel et al. (1994)

wr  2  f b    R1  R2

 fu, f’m, fb =Resistenza a compressione della muratura


 t= spessore tamponatura
h=altezza tamponatura
FEMA
2  f 'me
w    R1  R2
h t 
Fattori riduttivi che tengono conto Vi sono due metodi per
rispettivamente dei precedenti
quantificare l'entità del
danneggiamenti nel piano e della
flessibilità del telaio di danno per pannelli
confinamento fessurati: 1) ispezione
visiva, e 2) analisi della
massima inflessione
sperimentata dall'elemento
in termini di spostamento
osservato alla fessurazione
del pannello di
tamponatura.

R 1 =1 in assenza di danni
R2  0.35  71.4  (10) 9  EI

Rigidezza flessionale del più piccolo


elemento del telaio di confinamento.
TRACCIA ESERCIZIO:
 IMPOSTARE UN FOGLIO DI CALCOLO PER LA VERIFICA FUORI DAL
PIANO DELLE TAMPONATURE

 Si consideri una tamponatura in mattoni forati completamente aderente al telaio


strutturale avente peso specifico γ=8.0 kN/m3, altezza h=2.65 m, lunghezza L=4.5 m e
spessore t= 8, 20 e 30 cm .
Si consideri una resistenza a compressione della muratura pari a 0.87 MPa per la
tamponatura da 8 cm, 1.97 MPa per la tamponatura da 20 cm e 2.62 MPa per la
tamponatura da 30 cm.
Si assuma per la tamponatura con spessore di 8, 20 e 30 cm un periodo Ta pari
rispettivamente a 0.08s, 0.03 s e 0.01 s.
Si supponga che tale tipologia di tamponatura sia utilizzata come elemento di chiusura di
un edificio in c.a. intelaiato di 4 piani con altezza interpiano 3 m (Periodo dell’edificio
T1=0.7 s).
Si effettui la verifica supponendo che tale edificio sia sito in Milano, Napoli e
Benevento.

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