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STRUTTURE DEGRADATE
Problematiche
Resistenza Durabilità
Vita nominale Numero di anni nel quale è previsto che l’opera, purché soggetta alla necessaria
di progetto ispezione e manutenzione, mantenga specifici livelli prestazionali e svolga le funzioni
VN per le quali è stata progettata
Tab. 2.4.I – Valori minimi della Vita nominale VN di progetto per i diversi tipi di costruzioni
3 CATEGORIE
Parametro convenzionale per le verifiche dei fenomeni dipendenti dal tempo, (ad esempio: fatica, durabilità, ecc.)
Particolari costruttivi
Materiali Dettagli dimensionali volti a garantire una maggiore
Applicazioni di eventuali misure protettive durabilità producono, in generale, anche un
incremento della sicurezza della costruzione
Vita utile
Livello di prestazione ≠ Classe d’uso Definisce i livelli minimi di sicurezza differenziati in relazione alla
funzione svolta nella costruzione e, pertanto, alle conseguenze che
ne derivano in caso di fallimento.
Evoluzione dell’affidabilità strutturale e del periodo di vita nominale in funzione delle strategie d’intervento
Se le condizioni ambientali e d’uso si mantengono, nel corso di VN, nei limiti previsti, sarà possibile utilizzare
l’opera senza interventi significativi di riparazione o di manutenzione straordinaria
Una volta effettuati detti interventi, la vita nominale di progetto originaria sarà sostanzialmente ripristinata
Vita effettiva della costruzione molto maggiore della vita nominale di progetto
Degrado del calcestruzzo
Anidride carbonica
Gelo-disgelo Dilavamento
(CO2)
Ambiente
± aggressivi
Condizioni ambientali
Classi di esposizione
Degrado opere C.A.
Degrado opere C.A.
Degrado opere C.A.
Degrado opere C.A.
Degrado opere C.A.
(Presenza di idrossido di calcio Ca(OH)2 o calce idrata per idratazione del cemento)
PASSIVAZIONE DELL’ARMATURA:
Formazione sulla superficie delle barre di armatura di una
patina di ossido ferrico, impermeabile e fortemente aderente
al substrato metallico, che le protegge dalla successiva
corrosione, impedendo il contatto tra aria umida ed acciaio
Corrosione delle armature metalliche
Interessa regioni delle armature raggiunte da de-passivazione del film protettivo, connesse da un film sottile di umidità.
Note:
La distruzione del film protettivo è necessaria (ma non sufficiente) perché la corrosione possa avvenire
Innesco
Propagazione
Effetti indiretti
Fessurazione Delaminazione
La corrosione delle barre di armature longitudinali e/o trasversali può indurre variazioni di modalità di rottura
Diagramma momento-curvatura
CONCRETE FAILURE
M
[kNm] sound
Service STEEL FAILURE 60
50
40 corroded
30
20
10
0 χ
0 5 10 15 20 25 30 35
[1/cm*104]
a F
var.
2∅12
stirrups
27 cm
∅8/15
3∅16
18 270/2
Resistenza
2
L
300/2
Rbk = 30 N/mm
FeB 44k
Power supply
Anodo
3%
Catodo
Anodo
Cavo verso alimentatore
Polo positivo
Catodo
Cavo verso alimentatore
Polo negativo
Livello
Soluzione
H=1m
Power Soluzione
supply Salina
3% NaCl
E1 E2 E3 E4
Concrete specimen
3%
Copper plate NaCl Power Supply
Comportamento a trazione: legami costitutivi
Meda, A., Mostosi, S., Rinaldi, Z., Riva, P. “Experimental evaluation of the corrosion influence on the cyclic behaviour of R.C.
columns”. Engineering Structures, Vol.76, October 2014.
150 150
125 125
15.9 %
100 14.8 % 100
17.7 %
Load [kN]
Load [kN]
17.1 % 20.9 %
75 75
19.0 %
17.3 %
16.0 % 20.8 % 19.2 %
50 16.4 % 50
19.7 %
17.1 % 23.4 % 20.9 %
25 25
23.4 %
0 0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Strain [%]
Strain [%]
Leggi di degrado dell’acciaio
Imperatore, S., Rinaldi, Z., Drago, C. 2017. Degradation relationship for the mechanical properties of
corroded steel rebars. Construction and Building Materials. Vol. 148, pp. 219-230.
0.6
Ø12 B500 SD - Fernandez et al. (2015)
Corrosione uniforme
0.4 Ø16 B500 SD - Moreno et al. (2014)
Ø20 B500 SD - Moreno et al. (2014) 𝛼𝛼 = 0.0143453
0.2 Ø16 B500 SD - Cobo et al. (2011)
Ø20 B500 SD - Cobo et al. (2011) Pitting
0 Ø16 B450C - Meda et al. (2014)
0 5 10 15 20 25 30 35 40
pitting - Imperatore et al. (2010)
Mcorr[%] this paper
𝛼𝛼 = 0.019961
Leggi di degrado dell’acciaio
Mcorr[%]
1.2
εu ad - proposed decay law for uniform corrosion
1 εu ad - decay law for pitting corrosion (from the literature data)
Ø8 BSt 500s - Apostolopoulos & Michalopoulos (2007)
0.8 Ø8 B500c - Apostolopoulos et al. (2013)
εu ad [-]
Corrosione uniforme
Corrosione indotta da carbonatazione
Spessore di calcestruzzo penetrato dalla CO2 al variare del periodo di esposizione in aria
Collepardi M., Collepardi S., Troli R. “Calcestruzzi a durabilità secolare. Parte I: strutture esposte all’aria”.
Enco Journal. XI-34. 2006
Corrosione indotta da carbonatazione
Corrosione indotta da carbonatazione
Classi di esposizione XC
Degrado del calcestruzzo a causa dei cicli di gelo-disgelo
Se i pori della matrice cementizia sono riempiti più del 91.7%, l’aumento
del 9% del 91.7% provoca la completa saturazione di ghiaccio
In una struttura di calcestruzzo, anche se il grado di saturazione d’acqua nei pori risultasse inferiore alla saturazione
critica del 91.7%, potrebbero insorgere egualmente, in caso di gelo, tensioni provocate dalla formazione di ghiaccio.
Saturazione critica globale non raggiunta
Distribuzione non
uniforme dell’acqua
Saturazione d’acqua locale superiore a quella critica
Saturazione della danni per formazione di ghiaccio nei pori della zona corticale (contenuto d’acqua nella
parte corticale parte più interna inferiore alla saturazione critica)
acqua non ancora congelata sospinta, per l’aumento di volume che si determina in quella
congelata, verso porosità interne insature di acqua o verso i pori che si affacciano
all’esterno (drenaggio con diminuzione delle tensioni, favorito dai macropori ed
ostacolato da pori di minor diametro)
Danneggiamento ancora più grave perché:
Valutazione a posteriori del comportamento del calcestruzzo indurito nei confronti dei cicli
di gelo-disgelo (UNI 7087)
En Misurato sistematicamente dopo aver esposto il calcestruzzo ad un certo numero di cicli (n) di
gelo-disgelo (tra +5°C e -25°C)
Fattore di durabilità 𝑬𝑬𝒏𝒏 𝒏𝒏 accettabile se con n=300 (cioè dopo 300 cicli) il
𝒇𝒇𝒅𝒅 = 𝟏𝟏𝟏𝟏𝟏𝟏 modulo elastico finale E300 conserva almeno l’80%
fd 𝑬𝑬𝒐𝒐 𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑
del valore iniziale Eo
Esempio:
dopo 300 cicli 𝟐𝟐𝟐𝟐𝟐𝟐𝟐𝟐𝟐𝟐 𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑
Eo=30000 MPa En=27000 MPa 𝒇𝒇𝒅𝒅 = 𝟏𝟏𝟏𝟏𝟏𝟏 = 𝟗𝟗𝟗𝟗𝟗
𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑 𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑𝟑
Degrado del calcestruzzo a causa dei cicli di gelo-disgelo
Presenza di bolle d’aria (quantitativi previsti per la resistenza al gelo) Resistenza caratteristica in funzione del rapporto
acqua/cemento di calcestruzzi con e senza aria inglobata
Riduzione della resistenza meccanica di circa il 20% rispetto
al corrispondente calcestruzzo senza agente aerante.
Classi di esposizione XF
Corrosione indotta da cloruri
Corrosione indotta da cloruri
Trattamento delle opere in superficie con il sale (cloruro di sodio) per la rimozione del ghiaccio
Strutture in ambiente marino (posizione della struttura, orientamento della sua superficie, concentrazione dei
cloruri nell’atmosfera e condizioni di esposizione in relazione ai venti prevalenti o alle piogge.
L’acqua penetra nel calcestruzzo trasportando La combinazione di Cl- con ioni idrogeno nell’acqua dei
lo ione cloruro Cl-, capace di promuovere una pori crea acidi che riducono l’alcalinità del cls e
corrosione più severa, violenta delle armature facilitano la rottura della pellicola passivante
(puntiforme o pitting corrosion) La pellicola passivante è stabile sino a quando il tenore
di Cl- non supera la soglia dello 0.2-0.3%
Dissolta la pellicola passivante si innesca il
meccanismo di formazione della ruggine
Corrosione indotta da carbonatazione
Diffusione dei cloruri nel cls Penetrazione dei cloruri per un calcestruzzo Rck
45MPa, al variare della tipologia di cemento
Innesco della reazione alcali-aggregati, associata alla presenza di alcali (sodio e potassio) nel cemento e di silice
amorfa o scarsamente cristallina in alcuni aggregati
Formazione, in presenza di ioni ossidrili, di un gel espansivo che provoca una pressione osmotica localizzata
superiore alla resistenza a trazione del calcestruzzo.
Quadro fessurativo a ragnatela o con lesioni distribuite casualmente (da cui può fuoriuscire gel biancastro) con la
contemporanea espulsione di parti di calcestruzzo di forma tronco-conica (pop-out).
La reazione alcali-silice
si manifesta molto
lentamente
Azione aggressiva dei cloruri sul calcestruzzo
Distacco tra aggregato e matrice
cementizia degradata dal CaCl2
Cloruro di calcio (impiegato anche come sale da disgelo)
Disintegrazione della pasta cementizia che avvolge gli aggregati, provocata dalla
reazione tra il sale e la calce formatasi nel calcestruzzo per effetto della reazione
di idratazione del cemento
Rimedi:
Riduzione rapporto a/c (fino a 0,45)
Aumento copriferro (40÷50 mm)
Corrosione indotta da cloruri
Ettringite Thaumasite
In presenza di gesso:
Ettringite primaria
Allungare il tempo di presa del cemento (almeno un’ora)
Precauzioni
Se la formazione di ettringite è Se la formazione di ettringite Limitazione del quantitativo di
limitata e si esaurisce in breve fosse abbondante e protratta gesso aggiunto in macinazione allo
tempo, cioè se si manifesta per molto tempo (quando il stretto indispensabile per la
all’interno di un sistema deformabile calcestruzzo è diventato molto regolazione della presa, in modo
(calcestruzzo nella fase plastica nelle rigido), allora l’aumento di tale che la formazione di ettringite
prime ore di vita), allora l’incremento volume potrebbe provocare si esaurisca nel minor tempo
di volume, oltre ad essere modesto, pericolose tensioni con possibile (al massimo entro un
non provoca sostanzialmente conseguenti fessurazioni dei giorno) e sia comunque in
tensioni all’interno del materiale manufatti cementizi. quantità limitata.
Degrado indotto da ambienti aggressivi
Idrossido di calcio
Temperature basse
Elevata umidità
relativa
Carbonato di calcio
Degrado indotto da ambienti aggressivi
Per individuare il rapporto a/c e stabilire se si deve impiegare un cemento resistente ai solfati è necessario
conoscere la concentrazione di solfato nell’ambiente.
Degrado indotto da ambienti aggressivi
Classe di esposizione XA
Durabilità: resistenza minima calcestruzzo
Carbonatazione
4.1.6.1.3 NTC18:
«Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di ricoprimento di calcestruzzo (copriferro)
deve essere dimensionato in funzione dell’aggressività dell’ambiente e della sensibilità delle armature alla
corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature; a tale scopo si può fare utile
riferimento alla UNI EN 1992-1-1.»
3 CLASSI
Circolare C4.1.6.1.3
Vita nominale 50 anni
Per acciai inossidabili o in caso di adozione di altre misure protettive contro la corrosione e verso i vani interni
chiusi di solai alleggeriti (alveolari, predalles), i copriferri potranno essere ridotti in base a documentazioni di
comprovata validità.
Durabilità: NTC
Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte all’azione
dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dall’attacco
chimico, fisico e quelli derivanti dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo.
valutare opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego
(Tabella 4.1.III)
caratteristiche del calcestruzzo da impiegare in accordo alle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale, alle
norme UNI EN 206 ed alle UNI 11104
rispetto dei valori del copriferro nominale
modalità e durata della maturazione umida in accordo alla UNI EN 13670:2010, alle Linee Guida per la messa
in opera del calcestruzzo strutturale ed alle Linee Guida per la valutazione delle caratteristiche del
calcestruzzo in opera
Prove per la verifica della resistenza alla Grado di impermeabilità del calcestruzzo,
penetrazione degli agenti aggressivi profondità di penetrazione dell’acqua in pressione
(es. anidride carbonica e cloruri) (UNI EN 12390-8)
Metodi di prova: Profondità di carbonatazione
Calcestruzzo
carbonatato
La fenolftaleina vira al rosso al contatto con soluzioni il cui pH è maggiore di 9.2 e rimane
incolore per valori di pH minori, quali quelle del calcestruzzo carbonatato.
Metodi di prova: Profondità di carbonatazione
Modalità di prova:
Campioni di calcestruzzo prelevati da un elemento strutturale
mediante carote, micro carote, coni di estrazione, o su superfici
di frattura con bordi a vista.
Riscontro della quota interna rispetto alla superficie esterna del
calcestruzzo
Pulizia del campione da frammenti o detriti, bordi netti ed
andamento possibilmente normale a quelli della superficie
esterna.
Preventiva umidificazione con acqua pulita (con pennello o spruzzatore) se superficie in esame
particolarmente arida e secca
Applicazione sulla superficie di una soluzione di fenolftaleina mediante pennello o nebulizzatore
curando di non far colare la soluzione
Misura della quota della linea che demarca la superficie colorata eseguita dopo un conveniente
tempo di attesa (30 – 60 minuti) mediante regolo con la precisione del millimetro, ad intervalli
equispaziati onde poter rilevare il valore minimo, medio e massimo.
Metodi di prova: Profondità di carbonatazione
Carbontest
Metodo di campionatura basato sul prelievo della polvere durante una perforazione eseguita con un
comune trapano a percussione.
Modalità di prova
Scelta del punto di prova
Perforazione del calcestruzzo con
un comune trapano a percussione
con punta per muratura,
procedendo a velocità costante per
tutta la durata dell’operazione.
La prima polvere in uscita viene
raccolta sul fondo della provetta e
l’ultima sulla sommità della stessa.
L’impiego di un contenitore
trasparente consente di verificare il
regolare afflusso di polvere durante
la perforazione. Il risultato è un sample length
campione di polvere ordinato
all’interno della provetta.
transparent test tube
Metodi di prova: Carbontest
Modalità di prova
Misurazione della lunghezza del campione di polvere prelevato,
tramite righello con scala graduata in dotazione, da rapportare
all’effettiva profondità del foro.
Rimozione della provetta dal dispositivo di raccolta.
Stesura tramite la pipetta in dotazione di un velo di fenolftaleina lungo
il taglio longitudinale svasato presente sulla provetta in modo da far
penetrare il liquido all’interno della polvere del campione.
La reazione chimica dell’indicatore avviene immediatamente: il
calcestruzzo carbonatato non modifica il suo colore, mentre quello non
ancora raggiunto dalla carbonatazione assume il tipico colore rosso
magenta.
Determinazione del punto di passaggio tra polvere carbonatata e
polvere alcalina.
Misurazione tramite righello con scala graduata della lunghezza della
parte carbonatata, distinguendola dalla parte non degradata.
Calcolo del valore reale della profondità del fronte di carbonatazione
attraverso il rapporto di scala precedentemente determinato.
Chiusura del foro eseguito per il prelievo con apposito stucco per
cemento ad asciugatura rapida.
Metodi di prova: Penetrazione cloruri
Cl−
Parte interessata dai cloruri colorata di bianco,
parte non interessata da cloruri colore marrone.
Metodi di prova: concentrazione percentuale cloruri
Digestione
Peso Filtraggio
Lettura
Ebollizione + Agitazione