Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
STRUTTURE IN ACCIAIO
Parte I
1
25/11/2021
Modalità costruttive:
- C.A.: realizzazione in opera (maturazione del calcestruzzo), strutture monolitiche;
-Acciaio: facilità e rapidità di montaggio (assemblaggio), necessità di intervenire
con accorgimenti per realizzare strutture continue, importanza dello studio dei
collegamenti.
Elevata deformabilità delle
Deformabilità:
strutture in acciaio rispetto a
- Modulo elastico dell’acciaio molto
quelle in c.a., problemi in
elevato (Es>>Ec);
esercizio molto rilevanti (l’EC3
- Sezioni molto ridotte.
tratta prima lo stato limite di
sevizio e poi quello ultimo).
Instabilità:
- Strutture in acciaio molto snelle:
a) Sensibilità al problema della stabilità in
presenza di aste compresse;
b) Effetti del secondo ordine nell’analisi
Strutturale;
c) influenza della tridimensionalità
sull’instabilità della struttura.
2
25/11/2021
3
25/11/2021
Normativa Italiana
4
25/11/2021
PROFILATI METALLICI
10
5
25/11/2021
Nei profili laminati a caldo le tensioni residue si formano a causa del processo di
raffreddamento successivo alla laminazione (600° C) e possono venire
modificate da eventuali processi termici o da raddrizzamento di natura
meccanica.
11
12
6
25/11/2021
13
COLONNE O PILASTRI
Profilati industriali
Colonne saldate tubolari
Profilati industriali
baionetta
100 Colonne composte
50 Est
Ovest
0
1° 3° Nord
Trim. Trim.
Calastrellate tralicciate
14
7
25/11/2021
UNIONI
15
Collegamento cerniera;
- in base alla rigidezza: Collegamento rigido;
Collegamento semirigido.
- È considerato collegamento semi rigido quello che non soddisfa i requisiti delle categorie
precedenti. È in grado di trasmettere le caratteristiche di sollecitazione di progetto ed assicurare
contemporaneamente un grado di interazione fra le parti collegate, che può essere previsto sulla
base della relazione momento-curvatura.
16
8
25/11/2021
17
GIUNTI INTERMEDI:
Giunti trave-trave;
Giunti colonna-colonna.
GIUNTI D’ESTREMITÀ:
Giunti tra travi;
Giunti tra trave e colonna;
Giunzioni per controventi ;
Giunti di base;
Giunti tra elementi in acciaio ed elementi in calcestruzzo.
18
9
25/11/2021
19
d) giunto con saldature testa a testa nelle ali e nell’anima delle estremità delle
travi collegate. Usualmente, per questa soluzione, è conveniente che le
estremità delle travi siano opportunamente lavorate in officina).
20
10
25/11/2021
21
22
11
25/11/2021
23
24
12
25/11/2021
25
cerniere
incastri
incastri
26
13
25/11/2021
27
28
14
25/11/2021
29
30
15
25/11/2021
31
NODI DI ELEMENTI DI CONTROVENTO
32
16
25/11/2021
NODI PILASTRO-FONDAZIONE
cerniera
incastro
33
34
17
25/11/2021
35
36
18
25/11/2021
Unioni saldate
37
Procedimenti manuali
Saldatura ossiacetilenica: la sorgente termica viene fornita da una reazione
fortemente esotermica tra acetilene ed ossigeno C2H2+O2=2CO+H2 con
produzione di gas riducenti e calore. Il materiale di apporto viene fornito
dall’operatore sotto forma di bacchetta metallica. Questo procedimento è ora
molto meno utilizzato che in passato.
Saldatura ad arco con elettrodi rivestiti: la sorgente termica viene fornita dall’arco
elettrico fatto scoccare tra materiale base ed elettrodo. L’elettrodo ha anche
funzione di materiale di apporto ed è costituito da una bacchetta cilindrica con
rivestimento la cui fusione genera gas per la protezione della zona fusa. Gli
elettrodi, in funzione del rivestimento, sono classificati in basici, acidi e
cellulosici. Il materiale di apporto, di qualità controllata e migliore del materiale
base, si mescola nella zona fusa secondo
un rapporto di diluizione (area del cordone
fuso del materiale base/area totale della
zona fusa). All’aumentare del rapporto
di diluizione aumenta la profondità fusa
del materiale base e quindi il rischio di
scorie (principalmente zolfo e fosforo).
38
19
25/11/2021
DIFETTI DI SALDATURA
Nella zona di materiale base attorno alla saldatura di possono avere:
- cricche a freddo: si generano ai bordi della saldatura per effetto dei cicli termici ad
elevata velocità di raffreddamento che danno luogo a fenomeni simili a quella della
tempera. La prevenzione da questo fenomeno può ottenersi con un preriscaldamento del
pezzo, facendo più passate di saldatura ed utilizzando elettrodi con rivestimento basico.
- difetti da esecuzione: sono dovuti a cavità contenenti scoria per sequenze improprie
delle passate di saldatura, a mancata penetrazione dei pezzi da saldare o ad incollatura
tra materiale di apporto fuso e materiale base non ancora fuso.
39
40
20
25/11/2021
• l’esame visivo;
• l’esame con i liquidi penetranti;
• l’esame magnetoscopico;
• l’esame radiografico;
• l’esame ultrasonico.
41
42
21
25/11/2021
43
Solo la presenza di imperfezioni può portare alla rottura nella sezione saldata. La
verifica di una saldatura a completa penetrazione viene effettuata con lo stesso criterio
utilizzato per la verifica delle sezioni, cioè determinando la tensione massima oppure,
in presenza di sollecitazioni composte, la tensione ideale in base al criterio di resistenza
di Hencky-Von Mises
____________________
id √ // - // 3
44
22
25/11/2021
45
La sezione resistente di una saldatura a cordoni d’angolo è la sua sezione di gola. Essa è
definita come l’area di lunghezza L pari a quella del cordone ed altezza a quella minore
del triangolo inscritto nella sezione trasversale della saldatura.
a: altezza di gola
46
23
25/11/2021
47
UNIONI BULLONATE
48
24
25/11/2021
Ai fini del calcolo della b la sezione resistente è quella della vite; ai fini del
calcolo della b la sezione resistente è quella della vite o quella totale del gambo a
seconda che il piano di taglio interessi o non interessi la parte filettata.
Nel caso di presenza contemporanea di sforzi normali e di taglio deve risultare:
2 2
b
+ b 1.
b , adm b , adm
La pressione convenzionale sul contorno del foro rif , riferita alla proiezione
diametrale della superficie cilindrica del bullone, deve risultare:
rif < adm ,
essendo = a/d e comunque da assumersi non superiore a 2.5, adm la tensione
ammissibile del materiale costituente gli elementi del giunto, a è la distanza dal
centro di un chiodo al margine degli elementi da collegare ad esso più vicino nella
direzione dello sforzo e d è il diametro del bullone.
I bulloni di ogni classe devono essere convenientemente serrati.
49
50
25
25/11/2021
Serraggio
Quando si avvita il dado del bullone, una volta avvenuto il contatto tra
le piastre un ulteriore avvitamento (effettuato applicando una coppia
detta coppia di serraggio) comporta l’allungamento del gambo con
conseguente trazione nel bullone e compressione nelle lamiere
collegate. Questo stato tensionale è benefico per l’unione in quanto evita
scorrimenti relativi e ne aumenta le prestazioni in esercizio. Tuttavia il
serraggio non deve essere spinto oltre un certo limite per non
compromettere la resistenza ultima della unione.
Indicazioni precise sui valori ottimali per le coppie di serraggio dei
bulloni sono riportate nelle norme. Esse impongono che la forza di
trazione N che nasce nel bullone per effetto del serraggio non superi il
valore Nb 0. 80 Ares f kN e la coppia di serraggio Ts non superi il valore
Ts d Nb, con =0.20. In definitiva il valore massimo della coppia di
serraggio è pari a Ts 0. 16 d Ares f kN .
51
52
26
25/11/2021
La resistenza di progetto
dell’unione è quella
a) b) c) d)
associata al meccanismo di
rottura più debole.
V V V V
Alle verifiche sui bulloni
devono anche associarsi specifiche
verifiche sulle componenti collegate per i
tipici meccanismi di crisi nell’unione.
53
F rappresenta la forza di
taglio, t lo spessore
minimo delle lamiere
collegate e d il diametro del
bullone.
54
27
25/11/2021
σ = V/An ,
55
in cui è da porre:
Vf coefficiente di sicurezza contro lo slittamento, da assumersi pari a:
-1,25 per la condizione di carico I;
-1,10 per la condizione di carico II.
coefficiente di attrito da assumersi pari a:
- 0,45 per superfici sabbiate al metallo bianco e collegate in officina;
- 0,30 per superfici non particolarmente trattate, e comunque nelle giunzioni in opera;
Nb forza di trazione nel gambo della vite.
La pressione convenzionale sulle pareti dei fori non deve superare il valore di 2,5 adm.
In un giunto per attrito i bulloni ad alta resistenza possono trasmettere anche una forza
assiale di trazione N. In questo caso, in assenza di flessioni parassite apprezzabili nel
bullone, il valore della forza trasmissibile dal bullone per attrito si riduce a:
56
28
25/11/2021
57
I solai composti in
acciaio-calcestruzzo sono
solitamente costituiti da
una lamiera grecata di
acciaio su cui viene
eseguito un getto di
calcestruzzo normale o
alleggerito.
58
29
25/11/2021
Altre caratteristiche:
- leggerezza e riduzione degli ingombri
- velocità di realizzazione
- facilità di taglio e scarsa suscettibilità a problemi di tolleranze
- facilità nella realizzazione di aperture per il passaggio degli impianti.
Gli spessori della lamiera variano tra 0.7 e 1.5 mm mentre le altezze tra 40 e 80
mm.
Pavimento;
Calcestruzzo alleggerito;
Getto di calcestruzzo;
Lamiera grecata;
Trave secondaria;
Trave principale;
Controsoffitto.
59
60
30
25/11/2021
61
62
31
25/11/2021
63
Esempi di Controventamento
Soluzione a: controvento a
croce di S. Andrea progettato
non considerando le aste
diagonali compresse. Gli
arcarecci risultano inflessi e
compressi. a)
Vento
Soluzione b: controventi di
testata con diagonali tese. Gli
arcarecci risultano inflessi ed
eventualmente tesi.
b)
Vento
64
32
25/11/2021
Controvento di falda
Vento
Controvento verticale
Reazioni in fondazione
dovute al vento
65
Vento o sisma
a) b) c)
66
33
25/11/2021
GIUNTI DI DILATAZIONE
67
Colonna o pilastro
solaio
Trave secondaria
Trave principale
Trave di bordo
Colonna o pilastro
Controvento longitudinale
Controvento trasversale
68
34
25/11/2021
69
STRUTTURE IN ACCIAIO
Parte II
70
35
25/11/2021
71
72
36
25/11/2021
73
74
37
25/11/2021
75
76
38
25/11/2021
Nel calcolo si può scegliere di soddisfare i requisiti relativi ad uno dei due stati
limite ultimi.
77
• Dovranno farsi le verifiche nei confronti dei fenomeni di instabilità della struttura,
di elementi strutturali che la compongono e parti di essi.
78
39
25/11/2021
• Si deve garantire che il meccanismo risultante dai calcoli possa venir raggiunto sia
verificando che nelle zone plasticizzate le giunzioni abbiano una duttilità
sufficiente, sia premunendosi contro i fenomeni di instabilità della struttura, di
elementi strutturali che la compongono e di parti di essi.
79
fyk
εy ε
80
40
25/11/2021
Lo stato limite ultimo di una sezione soggetta ad azione assiale centrata di trazione
è raggiunto quando tutta la sezione risulta plasticizzata (ε>εy). Ne consegue che
l’azione normale limite N0 associata alla completa plasticizzazione della sezione di
area A vale, nel caso di sezione rettangolare (esempio accademico):
ε> εy fyk
H N0 = Afyk=BHfyk
81
εεy fyk
H/2
H
HB 1 2 H BH 2
M ydA 2
A 2 2 3 2 6
al limite elastico f yk
2
f yk BH BH 2
M el f ykWel Wel
6 6
82
41
25/11/2021
ε>εy =fyk
H/2
H
H H 1 2H
M ydA f yk B 2 f yk B 2
A 2 2 2 2 3 2
83
ε>εy =fyk
H/2
H
H H 1 2H
M ydA f yk B 2 f yk B 2
A 2 2 2 2 3 2
Per =H/2
2
f yk BH BH 2
M pl f ykW pl W pl
4 4
84
42
25/11/2021
f yk BH 2
M pl 4 3
sez 2
1 .5
M el f yk BH 2
6
85
Sezione a doppio T:
βsez = 1.1÷1.2;
Sezione a T:
βsez = 1.6÷1.8;
Sezione a C:
βsez = 1.2;
Sezione tubolare:
βsez = 1.27;
NOTA: i valori maggiori di βsez si hanno per sezioni con aree concentrate vicino al
baricentro (sez. circolare), i valori minori per sezioni con aree concentrate in punti
distanti dal baricentro (sez. a doppio T).
86
43
25/11/2021
ε>εy =fyk
87
=fyk fyk
fyk
H = + H-2
fyk fyk
B
N H 2 B f yk
M f yk B H 2 f yk B H
88
44
25/11/2021
Un po’ di algebra:
1 N
N H 2 B f yk H
2 Bf yk
1 N
M f yk H B H 1 H N
2 Bf yk 2 Bf yk
1 N H N
f yk H B
2 Bf yk 2 2 Bf yk
1 N H
B N
f yk H
4 1 Bf
Bf yk
yk
BH 2 N N
f yk 1 1
4 BHf yk BHf yk
N 2
M pl 1
N pl
89
90
45
25/11/2021
91
εεy
H/2
H
92
46
25/11/2021
93
94
47
25/11/2021
95
96
48
25/11/2021
97
98
49
25/11/2021
99
100
50
25/11/2021
101
102
51
25/11/2021
103
104
52
25/11/2021
105
106
53
25/11/2021
107
108
54
25/11/2021
VERIFICA DI STABILITÀ.
Oltre alle verifiche di resistenza previste nei paragrafi precedenti, che in nessun
caso possono essere omesse, devono essere eseguite le verifiche necessarie ad
accertare la sicurezza della costruzione, o delle singole membrature, nei confronti
di possibili fenomeni di instabilità.
Le verifiche vanno condotte tenendo conto degli eventuali effetti dinamici.
In presenza di una azione normale N di compressione, la resistenza di un’asta è
fortemente condizionata dal problema dell’instabilità. Come è noto, per un’asta
rettilinea compressa quando l’azione assiale N raggiunge un valore, detto carico
critico Euleriano, Ncr, sono possibili anche configurazioni con deformazioni
flessionali. Il valore del carico critico risulta
109
110
55
25/11/2021
L o
L L L 0
L L L o
L 0
L =2L
o L =L
o L =0.7 L
o L =0.5 L
o
111
La snellezza non deve superare il valore 200 per le membrature principali e 250 per
quelle secondarie; in presenza di azioni dinamiche rilevanti i suddetti valori vengono
limitati rispettivamente a 150 e a 200.
In un grafico che abbia in ascissa la snellezza e in ordinata la tensione critica cr,
la relazione sopra scritta è rappresentata da una iperbole (curva 1).
2E E
y p
2 y
112
56
25/11/2021
113
114
57
25/11/2021
I coefficienti w, dipendenti dal tipo di sezione oltreché dal tipo di acciaio dell'asta,
si desumono da appositi diagrammi o tabellazioni; si possono adottare a tale
riguardo le indicazioni della CNR 10011/97 "Costruzioni di acciaio. Istruzioni per il
calcolo, l'esecuzione, il collaudo e la manutenzione", che fornisce i valori di w in
tabelle in funzione della snellezza, del tipo di acciaio e della curva di stabilità (a, b,
c, d).
.
115
116
58
25/11/2021
117
118
59
25/11/2021
119
120
60
25/11/2021
121
122
61
25/11/2021
123
124
62
25/11/2021
125
126
63
25/11/2021
COMPORTAMENTO DELLE
COLONNE CON CONTROVENTI:
127
Aste composte
Si dicono "aste composte" le sezioni ottenute dall'accoppiamento, in genere
simmetrico di due o più profilati fra loro. Si applica il metodo come descritto al
punto precedente, anche alla verifica d'instabilità di tali aste composte. Il
comportamento instabile dell'asta è influenzato dal piano in cui avviene l'inflessione
laterale. Si distinguono due comportamenti diversi in relazione all'inflessione nei
due piani principali: il piano x‐x che taglia i profilati dell'asta composta ed il piano y‐
y. che non li taglia.
128
64
25/11/2021
Se l'inflessione avviene nel piano y‐y l'asta composta si comporta come costituita da
un'unico profilato con area A e momento di inerzia I pari alla somma di quelli dei
profilati componenti; quindi la verifica d'instabilità dell'asta composta si effettua in
maniera identica a quella delle aste a sezione compatta con il metodo ω. Quando
l'inflessione laterale avviene nel piano x‐x, entra in gioco il collegamento di parete
fra i profili componenti la sezione; in tal caso il fenomeno risulta ovviamente
influenzato dalla natura del collegamento e di ciò si tiene conto introducendo per
l'asta composta una snellezza ideale. Per un collegamento a calastrelli distanziati
fra loro di L0 lungo l'asse del pilastro, se la deformabilità di questi è trascurabile
rispetto a quella dei correnti, si assume la snellezza ideale:
λeq = √ λy2 + λ12 ,
_________
129
y è la snellezza dell'intera asta composta immaginata a sezione
compatta: 1 è la snellezza del singolo profilato sulla luce pari
all'interasse fra i calastrelli:
l Iy
y , con y ;
y A
La snellezza ideale eq, così valutata è maggiore di quella di
un'equivalente aste a sezione compatta e ciò per tener conto
della discontinuità del collegamento di parete, espressa da 1.
Il collegamento fra calastrello e montante si effettua di norma
con almeno due bulloni oppure mediante saldatura.
130
65
25/11/2021
Per aste tralicciate, si definisce una snellezza
equivalente in base alle relazioni:
Per lo schema a), mentre:
per lo schema b).
131
132
66
25/11/2021
Arcarecci o terzere
Trave principale
Colonna o pilastro
133
Controvento
di falda
Controvento verticale
Arcarecci compressi
Vento
134
67
25/11/2021
Trave di falda
1) Controvento reticolare;
2) Controvento con parete resistente;
3) Controvento con parete metallica;
4) Controvento con telaio a nodi rigidi.
135
Vento Vento
Vento Vento
136
68
25/11/2021
Vento Vento
Vento
137
138
69
25/11/2021
2 in direzione longitudinale e 1 in
direzione trasversale: labile
139
+
- + - -
+
-
- +
+ + -
+
- -
+ - - + +
-
140
70
25/11/2021
Azione del
Vento e
possibili
reazioni in
fondazione
controventi di piano
141
Trave per
appendere i
solai
Pilastri per solai
Nucleo
solai
142
71
25/11/2021
CARICO LIMITE PER LA STRUTTURA
• Diagramma momento‐curvatura semplificato di tipo bilineare;
• Plasticizzazioni concentrate nelle zone più sollecitate (cerniere plastiche);
• Incremento i carichi determinando la formazione successiva di cerniere plastiche
fino alla formazione di un meccanismo;
• Controllo che le rotazioni plastiche nelle cerniere non causino la rottura
prematura (in genere non avviene nelle strutture in acciaio, molto duttili).
143
Esempio
Calcolo elastico
Raggiungimento della
prima plasticizzazione:
M’= Mp;
Py = 5.32 Mp/ l;
M = 0.83 Mp.
144
72
25/11/2021
Raggiungimento della plasticizzazione
(meccanismo):
0.25 ∆Pl = Mp – M = Mp (1‐0.83);
∆P = 0.68 Mp/l;
Pu = Py + ∆P = 6 Mp/l.
Beneficio plastico della struttura
(correlato al grado di iperstaticità)
145
• Verifiche allo stato limite di collasso plastico: il carico applicato
deve essere minore di quello che induce il collasso.
P < Pu
• Beneficio plastico complessivo: è dato da quello della sezione
(correlato alla sua forma) per quello della struttura (correlato al suo
grado di iperstaticità
βtot = βstrut βsez.
• Nell’ottica di sfruttare il beneficio plastico totale è necessario svolgere le verifiche
allo stato limite di collasso plastico, e quindi considerare una resistenza di calcolo
dell’acciaio ridotta rispetto allo stato limite elastico di γm = 1.12 (fd = fy / 1.12).
• In genere per sezioni a doppio T (con basso beneficio plastico) e per strutture con un
limitato grado di iperstaticità non si ottengono dimensionamenti molto differenti
operando nell’ambito dello stato limite elastico ed operando in quello di collasso
plastico.
146
73
25/11/2021
VERIFICA E PROGETTO DI SEZIONI IN ACCIAIO
Aste tese
In presenza di una azione assiale di trazione N, applicata al baricentro della sezione,
tutti i punti della sezione avranno la stessa deformazione e tensione σs. La verifica
consiste nel calcolare la tensione e confrontarla col valore ammissibile adm .
Se un’asta tesa è collegata alle altre aste mediante bulloni, occorre tener conto del
fatto che i fori praticati per inserire i bulloni ne indeboliscono la sezione. L’area che
va considerata deve essere quindi quella della sezione netta. L'area netta è quella
minima corrispondente o alla sezione retta o al profilo spezzato.
Nel caso di angolari singoli collegati su una sola ala, l'area effettiva può essere
assunta pari a:
3 A
Aeff = Al + A2 , l
3 A1 + A2
Al è l'arca netta dell'ala collegata e A2 è l'area
dell'ala non collegata.
147
FLESSIONE
La verifica a flessione delle travi è effettuata in generale tenendo conto del momento
d'inerzia della sezione con la detrazione degli eventuali fori. Il calcolo di norma è
eseguito deducendo dal momento d'inerzia della sezione lorda il momento d'inerzia
delle aree dei fori rispetto all'asse baricentrico della stessa sezione lorda.
Quindi in generale si dirà che la tensione massima (in valore assoluto) è fornita
dall’espressione:
σmax = M/ W ,
dove W è il (minimo) modulo di resistenza della sezione. La verifica consisterà quindi nel
calcolare la tensione e confrontarla col valore ammissibile adm.
Le frecce degli elementi delle strutture edilizie devono essere contenute quanto è
necessario perché non derivino danni alle opere complementari in genere ed in
particolare alle murature di tamponamento e ai relativi intonaci.
Nelle combinazioni di carico per il calcolo delle frecce i valori delle azioni della neve e
delle pressioni del vento possono essere ridotti al 70%.
148
74
25/11/2021
ASTA INDUSTRIALE Asta con Imperfezioni e
Materiale Elasto‐Plastico
P
P
P
0 0
P
P
La tensione non può superare il Valore della Tensione di Snervamento.
149
P
Pu
0
p
150
75
25/11/2021
Coefficienti ω – Fe 360
Curva a. Curva b.
151
Coefficienti ω – Fe 360
Curva c. Curva d.
152
76
25/11/2021
Si ha il secondo meccanismo
quando:
2 EI
k .
l3
2 EI
Pcr 2
. Pcr v kvl Pcr kl.
l
153
Aste con vincoli intermedi
lunghezza d'inflessione:
Il valore del carico critico risulta
2 EI
Pcr 2
.
lo
154
77