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Stati Limite di Esercizio (SLE)

Il documento EC2 al punto 7.1 prende in considerazione i seguenti stati limite di esercizio

1)Limitazione delle tensioni [7.2]


2)Controllo della fessurazione [7.3]
3)Controllo degli spostamenti [7.4]

Lo stato limite di vibrazione, pur riconosciutane l’importanza per alcune particolari


strutture, non è oggetto di trattazione

1
Limitazione delle tensioni

(1)P Lo sforzo di compressione nel calcestruzzo deve essere limitato per evitare
fessure longitudinali, micro-fessurazioni o livelli elevati di deformazioni viscose
(creep), dove possono condurre ad effetti inaccettabili per la funzionalità della
struttura.

(4)P La tensione nell’armatura deve essere limitata per evitare deformazioni


anelastiche, fessurazioni o deformazioni inaccettabili.

2
Limitazione delle tensioni
Calcestruzzo

(2) Si possono avere fessure longitudinali se lo sforzo sotto la combinazione di


carico caratteristica (rara) eccede un valore critico. Tale fessurazione può
condurre ad una riduzione della durabilità. […] risulta appropriato limitare lo
sforzo di compressione al valore k1fck nelle aree comprese nelle classi di
esposizione XD, XF e XS.

(3) Se lo sforzo nel calcestruzzo sotto la combinazione di carico quasi-


permanente è minore di k2fck si può considerare la viscosità lineare.

σ c ≤ k1f ck ( XD,XF,XS) σ c ≤ k 2 f ck per impedire viscosità non lineare


k1 = 0.6 k 2 = 0.45

Fd = Gk + Pk + Qk1 + ∑ ψ 0i Qki Fd = Gk + Pk + ∑ ψ 2i Qki


i >1 3
Limitazione delle tensioni
Acciaio

(5) Si può ritenere che fessurazioni o deformazioni inaccettabili siano evitate se


sotto la combinazione di carico caratteristica (rara) la tensione nell’armatura
non eccede il valore k3fyk. Se lo sforzo è causato da deformazioni imposte la
tensione non deve eccedere il valore k4fyk. Il valor medio dello sforzo nei trefoli
di presollecitazione non deve eccedere il valore k5fpk.

σs ≤ k 3f yk k 3 = 0.8 Combinazione di carico rara


Fd = Gk + Pk + Qk1 + ∑ ψ 0i Qki
i >1

σs ≤ k 4 f yk k4 = 1 Deformazioni imposte

σsp ≤ k 5f pk k 5 = 0.75 Acciaio da precompressione


4
Equazioni per sezioni rettangolari

x ί As
d' O

y yG=h/2
z' yn
G d yn =posizione asse neutro
h
x'

z
αe=n=Es/Ec=15
b β=A’s/As
As y'

b y3n 3+α e ⋅ A s ⎡( d-y n ) +β ( d'-y n ) ⎤


2 2
I*yn ⎣ ⎦ =e+ h -y
= 0 ≤ yn ≤ h
S*yn -b y n2 2 +α e ⋅ A s ⎡⎣( d-y n ) +β ( d'-y n )⎤⎦
n
2

b h 3 12 +bh ( h 2 -y n ) +α e ⋅ A s ⎡( d-y n ) +β ( d'-y n ) ⎤


2 2 2
I *yn ⎣ ⎦ =e+ h -y
= yn ≥ h
bh ( h 2 -y n ) +α e ⋅ A s ⎡⎣( d-y n ) +β ( d'-y n )⎤⎦
* n
Syn 2

( d-y n ) +β ( d'-y n )
2 2
I yn h
= =e+ -y n yn ≤ 0
Syn ( d-y n ) +β ( d'-y n ) 2 5
Controllo della fessurazione

Le verifiche allo SLU di elementi in calcestruzzo armato riguarda eventi che


presuppongono perdita della funzione portante della struttura.
Questa verifica non garantisce che con condizioni meno gravose (come, ad esempio,
quelle che sono richieste in fase di esercizio, deformazioni eccessive, fessurazione
eccessiva etc..) tutte le verifiche siano soddisfatte. Si tenga ad esempio conto della
semplificazione che si ha nel calcolo delle resistenze massime, la quale presuppone la
struttura già ampiamente fessurata. Tale situazione non è compatibile con le condizioni
richieste in esercizio dove le fessure devono essere accuratamente limitate.
L’importanza della limitazione delle fessure è centrale nel comportamento in esercizio
di strutture in cemento armato, in quanto fessurazioni eccessive possono
compromette in maniera irreversibile non solo l’estetica degli elementi strutturali, ma
a lungo termine, anche la sua funzione statica. Infatti in tali condizioni la corrosione
delle armature potrebbe ridurre fortemente l’area resistente delle stesse diminuendo
così la resistenza dell’intero elemento.

6
Controllo della fessurazione

(1)P La fessurazione deve essere limitata a un livello tale da non pregiudicare il


corretto funzionamento della struttura o da renderne inaccettabile l’aspetto.
(2)P La fessurazione è tipica in strutture di calcestruzzo armato soggette a flessione,
taglio, torsione o trazione, è causata da carichi diretti, da vincoli o da deformazioni
impresse.
(3)P Le fessure possono anche sorgere per altre cause, come ritiro plastico o reazioni
chimiche espansive all’interno del calcestruzzo indurito. Tali fessure possono
assumere ampiezze inaccettabili.
(4)P Si può consentire la formazione delle fessure senza nessun tentativo di limitarne
la larghezza, si può impedirla con soluzioni quali la predisposizione di giunti che
consentano il movimento, a condizione che non venga pregiudicato il
funzionamento della struttura.

7
Controllo della fessurazione

8
Controllo della fessurazione
Armatura minima

(1) Se è richiesto un controllo della fessurazione, è necessaria una armatura minima


nelle aree dove si ha trazione. La quantità di armatura può essere valutata
dall’equilibrio fra forze di trazione nel calcestruzzo prima della fessurazione e la forza
di trazione nell’armatura alla tensione di snervamento o ad una tensione inferiore se è
necessario limitare l’ampiezza delle fessure;

(2) A meno che calcoli più rigorosi dimostrino la possibilità di adottare un’area minore, le
aree di armatura minime richieste possono essere calcolate con la relazione:

As,min σs = kc k fct,eff Act ,

9
Controllo della fessurazione
Armatura minima
As è l’area di armatura nella zona tesa;
Act è l’area di calcestruzzo nella zona tesa: la zona tesa è quella parte di sezione che
risulta in trazione prima della formazione della fessura;
σs è la massima tensione ammessa nell’armatura subito dopo la formazione della
fessura. Tale tensione può essere assunta pari al 90% della tensione di snervamento
fyk dell’armatura;
fct,eff è la resistenza efficace a trazione del calcestruzzo al momento in cui si suppone
insorgano le prime fessure. I valori di fct,eff possono ricavarsi dal prospetto 3.1: se non
è possibile stabilire con certezza che il momento della fessurazione sia anteriore di 28
giorni, si suggerisce di adottare una resistenza minima a trazione pari a 3 N/mm2;
kc è un coefficiente che tiene conto del tipo di distribuzione delle tensioni all’interno della
sezione immediatamente prima della fessurazione. (kc=1 per trazione pura; kc=0.4 per
flessione semplice);
k è un coefficiente che tiene conto degli effetti di tensioni auto-equilibrate non uniformi
(k=1.0 per tensioni di trazione dovute a deformazioni estrinseche impedite - valore
cautelativo).
10
11
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

La teoria della flessione nel c.a. ai fini esclusivi della valutazione della resistenza è
stata formulata escludendo a priori qualsiasi contributo alla trazione da parte del
calcestruzzo (II e III° stadio) che tra l’altro assume valori modesti. Nella realtà la
resistenza a trazione del calcestruzzo assume un ruolo fondamentale nella
trasmissione delle forze tra armatura tesa a calcestruzzo essendo l’unico mezzo che
permette il passaggio delle tensioni stesse (sviluppo tensioni di aderenza).
La formazione delle lesioni da flessione dipende ovviamente da tale resistenza. Una
loro valutazione quantitativa è operazione complessa in quanto coinvolge fenomeni
complessi, difficili da rappresentare con modelli affidabili. Utilizzando il semplice
schema di tirante in calcestruzzo armato si può però formulare una teoria in grado
di determinare quantitativamente distanza tra le fessure e la loro ampiezza.

12
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

τb N = σs As
Lb

Lunghezza di ancoraggio, Lb

4 τb
σs ( x ) = σs − πφ2
φ
x
σs σs = τb πφ Lb
4
σs φ
Lb =
τb τb 4

13
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura
Si consideri un tirante di calcestruzzo armato con sezione Ac e armatura As
sottoposto a trazione. Tutte le sezioni risultano quindi sottoposte a trazione uniforme.
All’aumentare della trazione nella sezione più debole si supererà la resistenza a
trazione con la conseguente formazione di una fessura. Nel calcestruzzo la tensione si
annulla in corrispondenza della fessura aumentando man mano che ci si allontana da
essa. Quando la tensione cresce di nuovo a livelli superiori alla resistenza a trazione
del calcestruzzo si rileva la formazione di una nuova lesione.

N = σ s As
N = σc Ac (1 + n ρ s ) τb N = σ s As

τb
14
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

σ s = n σc
N N
σc = =
Aid Ac (1 + n ρs )

N = σ s As N = σ s As

N = σc Ac (1 + n ρ s )
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Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

σc Lunghezza di trasferimento, Ltr


τb
σc Ac = τb Ltr πφ
σc Ac σc Ac 4 φ σc Ac φ σc φ
Ltr = = = =
τb πφ τb πφ φ 4 τb As 4 τb 4ρ s

N = σ s As N = σ s As

N = σc Ac (1 + n ρ s )
16
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

f ct Lunghezza di fessurazione, Lcr


τb
f ct Ac = τb Lcr πφ
f ct φ
Lcr =
τb 4ρ s

N = σ s As N = σ s As

Zona di possibile fessurazione


17
σc = f ct
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura
Zona di possibile fessurazione

N = σ s As N = σ s As

σc < f ct σc < f ct σc = f ct σc < f ct σc < f ct

N = σ s As N = σ s As

σc < f ct σc < f ct σc < f ct σc < f ct


18
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura
sr sr sr sr

N = σ s As N = σ s As

σc < f ct σc < f ct σc < f ct σc < f ct

Distanza tra le fessure, sr


σ s ( sr 2 ) = σ sA Lcr ≤ sr ≤ 2 Lcr ⇒ sr = α Lcr
σs + σ A
σ sm = σs f ct φ
2 sr = α
τb 4 ρ s
19
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

Una volta formata una lesione la sua apertura w è evidentemente legata alla differente
deformazione tra acciaio e calcestruzzo. Dunque appare logico determinare w come
differenza tra allungamento dell’acciaio e allungamento del calcestruzzo. In genere
quest’ultimo è trascurabile e quindi l’ampiezza della lesione può con buona
approssimazione essere calcolata come segue:

[ε s − εct ] dx ∫0
sr sr
w=∫ ε s dx = ε sm sr
0

20
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura
N = σ s As = σ sA As + τb πφsr / 2 Lcr ≤ sr ≤ 2 Lcr ⇒ sr = α Lcr
4τb sr f ct φ
σ sA = σ s − (τb πφsr / 2) /(πφ2 / 4) = σ s − sr = α
2φ τb 4 ρ s
σ s + σ sA
σ sm = = Deformazione media acciaio, εsm
2
1⎡ ⎛ 4τ s ⎞ ⎤
= ⎢σ s + ⎜ σ s − b r ⎟ ⎥ =
φ 2 ⎠⎦ σ sm σ s ⎡ Δσ s ⎤ ⎡ Δσ s ⎤
2⎣ ⎝ ε sm = = ⎢1 − ⎥ s ⎢1 −
= ε ⎥
⎡ τ s ⎤ ⎡ α f ct ⎤
Es Es ⎣ σs ⎦ ⎣ σ s ⎦
= σ s ⎢1 − b r ⎥ = σ s ⎢1 − ⎥=
⎣ σs φ ⎦ ⎣ 4 ρs σs ⎦ α f ct
⎡ Δσ ⎤ Δσ s =
= σ s ⎢1 − s ⎥ 4 ρs
⎣ σs ⎦

Ampiezza fessura, w
σ s ( sr 2 )
w = ε sm ⋅ sr =
σ sm
σs σ ⎡ α f ct ⎤ ⎛ f ct φ ⎞
= s ⎢1 − ⎥ ⋅⎜ α ⎟
Es ⎣ 4 ρ s σ s ⎦ ⎝ τb 4 ρ s ⎠ 21
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura

f ct φ
w ∼ σs
τb ρ s

Dunque se si vuole limitare l’ampiezza delle lesioni si può:

1. Diminuire la tensione nell’acciaio σs


2. Diminuire il diametro delle barre di armatura φ
3. Aumentare l’aderenza τb (con barre ad aderenza migliorata)
4. Diminuire la resistenza a trazione del calcestruzzo fct, anche se in tal modo
diminuisce τb e dunque i due effetti si compensano. La resistenza a trazione del
calcestruzzo ha scarsa influenza sulla ampiezza delle fessure
5. Aumentare la percentuale geometrica d’armatura ρs; in tal modo diminuisce sr
ma aumenta di conseguenza la deformazione media εsm. Dunque anche ρs ha
scarsa influenza sulla fessurazione.
22
Controllo della fessurazione
Tension stiffening
σs

fy

Δσ s
Δε s =
Es σ sm σ s ⎡ Δσ s ⎤ ⎡ Δσ s ⎤
ε sm = = ⎢1 − ⎥ s ⎢1 −
= ε ⎥
Es Es ⎣ σs ⎦ ⎣ σ s ⎦
σ s ,cr σs
εs = α f ct
Es Δσ s =
4 ρs

ε sm

N cr f ct Ac (1 + n ρ s ) f ct
Cracking steel stress σ s ,cr = = = (1 + n ρs ) 23
As As ρs
Controllo della fessurazione
Flessione semplice
Nel caso della flessione semplice la deformazione media dell’acciaio tra le fessure
può essere sempre espressa da una formula analoga a quella appena determinata. In
particolare si può scrivere:

σ sm σ s ⎡ ⎛ σ s ,cr ⎞ ⎤
n

ε sm = = ⎢1 − ⎜ ⎟ ⎥
Es Es ⎢ ⎝ σ s ⎠ ⎥
⎣ ⎦

Dove l’esponente n tiene conto del differente contributo irrigidente del calcestruzzo
(tension stiffening).
σs
n=1 Ferry-Borges
n=2 Leonhardt-Falkner
n=3 Brandson (ACI) n
n=∞ Tension stiffening nullo

ε sm 24
Controllo della fessurazione
Flessione semplice

Per calcolare la tensione dell’acciaio al momento di prima fessurazione valutata in II


stadio (sezione parzializzata), σs,cr, che compare nella precedente formula semi-
empirica, si segue la procedura indicata nelle figure sottostanti.

GI I idI ,n bh 2
M cr = f ct f ct
ys
I
y I
I
yinf 6
As inf

f ct
ysII
σ s ,cr = n M cr II
I id ,n
G II
II M cr M cr f ct
ys 0, 20
As σ s ,cr n 0,9 d ⋅ As ρs
25
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura (EC2)
L’Eurocodice 2 fornisce la seguente formula per il calcolo dell’ampiezza delle
fessure, del tutto simile a quelle poc’anzi determinate:

wk = sr ,max ( ε sm − ε cm )

σs ⎡ Δσ s ⎤ σ s ⎡ σ s ,cr ⎤ σs f ct ,eff
( sm cm )
ε − ε = ⎢1 −
σ
⎥ = ⎢1 −
σ
⎥ ≥ 0, 6 Δσ s = σ s ,cr = kt
ρ p ,eff
(1 + α e ρ p ,eff )
Es ⎣ s ⎦ E s ⎣ s ⎦ Es

kt fattore che dipende dalla durata del carico (kt = 0,4 lunga durata; kt = 0,6 breve
durata)
ρp,eff = As/Ac,eff, percentuale geometrica di armatura efficace
Ac,eff = b heff, area efficace di calcestruzzo teso nell’intorno dell’armatura
heff = min{2,5(h-d), (h-x)/3, h/2}, altezza efficace della zona tesa
αe rapporto tra moduli elastici (= 15)
26
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura (EC2)

σs
σs
( ε sm − εcm ) = 0, 6
Es

σs
( ε sm − εcm ) =
Es
2,5 σ s ,cr
σ sm σ s ⎡ σ s ,cr ⎤
( ε sm − εcm ) = = ⎢1 − ⎥
Es Es ⎣ σs ⎦
σ s ,cr f ct ,eff
σ s ,cr = kt
ρ p ,eff
(1 + α e ρ p ,eff )

( ε sm − εcm )
27
Controllo della fessurazione
Calcolo dell’ampiezza di fessura (EC2)
La distanza tra le fessure deriva invece da una formula semi-sperimentale:

φ
sr ,max = k3 ⋅ c + k1k2 k4
ρ p ,eff

c copriferro
k1 coefficiente che tiene conto della tipologia di barra d’armatura
= 0,8 barre ad aderenza migliorata
= 1,6 barre lisce e trefoli di presollecitazione
k2 coefficiente che tiene conto del tipo di sollecitazione
= 0,5 flessione
= 1,0 trazione pura
k3 = 3,4 (valore raccomandato)
k4 = 0,425 (valore raccomandato)
28
Controllo degli spostamenti
Limitazione del rapporto l/d
Il calcolo diretto degli spostamenti trasversali di una trave o soletta può essere
omesso se si rispettano i seguenti limiti:

⎡ 3

ρ ⎛ ρ ⎞ 2 ⎛ 310 ⎞
≤ K ⎢11 + 1,5 f ck 0 + 3, 2 f ck ⎜ 0 − 1⎟ ⎥ ⋅ ⎜
l
⎟ ρ ≤ ρ0
d ⎢ ρ ⎝ ρ ⎥
⎠ ⎥ ⎝ s ⎠σ
⎢⎣ ⎦
l ⎡ ρ0 1 ρ ' ⎤ ⎛ 310 ⎞
≤ K ⎢11 + 1,5 f ck + f ck ⎥ ⋅⎜ ⎟ ρ > ρ0
d ⎣ ρ − ρ ' 12 ρ 0 ⎦ ⎝ σ s ⎠

K fattore che tiene conto della tipologia di elemento strutturale


ρ percentuale geometrica d’armatura tesa in mezzeria (all’incastro per mensole)
ρ’ percentuale geometrica d’armatura compressa in mezzeria (all’incastro per
mensole)
ρ0 = √fck 10-3, percentuale geometrica d’armatura di riferimento
29
Controllo degli spostamenti
Limitazione del rapporto l/d
Valori raccomandati per il fattore di struttura, K.

Sistema strutturale K

Travi in semplice appoggio 1,0

Campate laterali di travi continue 1,3

Campate interne di travi continue 1,5

Solette su appoggi puntiformi 1,2

Sbalzi, mensole 0,4

30
Controllo degli spostamenti
Limitazione del rapporto l/d
In generale si può assumere in via conservativa:

⎛ 310 ⎞ 500 As , prov


⎜ ⎟=
⎝ σ s ⎠ f yk As ,req

As,req area di armatura richiesta allo SLU in mezzeria (all’incastro per mensole)
As,prov area di armatura tesa effettivamente disposta in mezzeria (all’incastro per
mensole)

31
Controllo degli spostamenti
Calcolo diretto degli spostamenti
Il calcolo diretto degli spostamenti trasversali di una trave tiene conto del
comportamento intermedio dell’elemento strutturale reale tra i casi teorici di sezione
interamente reagente e sezione parzializzata, considerando pertanto il contributo
irrigidente del calcestruzzo teso tra fessura e fessura (tension stiffening).
Una buona previsione del comportamento effettivo è fornita dalla seguente formula:

α = ζ α II + (1 − ζ ) α I
Dove α è il parametro di deformazione considerato, tipicamente la curvatura χ. αI e αII
sono rispettivamente i parametri di deformazione calcolati in I stadio e II stadio.

32
Controllo degli spostamenti
Calcolo diretto degli spostamenti

ζ rappresenta un coefficiente di distribuzione che tiene conto del tension stiffening


(iperbolico; n = 2):
2 2
⎛ σ s ,cr ⎞ ⎛ M cr ⎞
ζ = 1− β⎜ ⎟ = 1− β⎜ ⎟
σ
⎝ s ⎠ ⎝ M ⎠
β è un coefficiente che tiene conto dell’influenza della durata e della ripetitività del
carico (tension stiffening parziale)
= 1,0 singolo carico di breve durata
= 0,5 carichi di lunga durata o ripetuti/ciclici

Per sezioni non fessurate (interamente reagenti) ζ = 0.

33
Controllo degli spostamenti
Calcolo diretto degli spostamenti

Diagramma Momenti-Curvature

χ = ζ χ II + (1 − ζ ) χ I
M
I stadio

2
c −1 ⎛M ⎞
Δχ II = (1 − ζ ) ⋅ χ II II stadio ζ = 1 − β ⎜ cr ⎟
c ⎝ M ⎠
Δχ I = ( c − 1) ζ ⋅ χ I
II
M
c= >1
I II

⎡ c −1
M cr χ = χ II ⎢1 − (1 − ζ ) ⎤⎥
⎣ c ⎦
χ = χ I ⎡⎣1 + ( c − 1) ζ ⎤⎦
χI =
M
χ=
M χ II =
M χ
EI I EI EI II 34
Controllo degli spostamenti
Calcolo diretto degli spostamenti

In generale la procedura rigorosa da seguire prevede di determinare sezione per


sezione lungo la trave l’effettiva curvatura e quindi calcolare gli spostamenti trasversali
attraverso una integrazione numerica. Tale procedimento comporta la necessità di
iterare il calcolo fino a convergenza considerando il fatto che l’andamento dei momenti
non è in generale indipendente dalla rigidezza dell’elemento strutturale considerato.
In via semplificativa risulta in genere accettabile calcolare l’abbassamento
alternativamente considerando la sezione corrente interamente reagente, vI, e
parzializzata, vII, e quindi interpolando i risultati attraverso l’espressione presentata
precedentemente:

v = ζ vII + (1 − ζ ) vI

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