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Paolo Serafini
Cilc per tutti gli appunti (AUTOMAZIONE – TRATTAMENTI TERMICI ACCIAIO – SCIENZA delle COSTRUZIONI…)
FEd
VEd =
2
FEd
M Ed = ⋅e
2
M Ed
n⊥ =
Wel , y
con
1
Wel , y = ⋅ a ⋅ h2
6
FEd ⋅ e
n⊥ =
1
2 ⋅ ⋅ a ⋅ h2
6
3 ⋅ FEd ⋅ e
n⊥ =
a ⋅ h2
Condizione di resistenza
n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2
con
t⊥ = 0
n2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
⊥ II 1 yk
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
210 dott. ing. Paolo Serafini
Esempio 5
h = 310 mm = 31 cm
b = 300 mm = 30 cm
t f = 15 ,5 mm = 1,55 cm
d = 225 mm = 22 ,5 cm
I y = 22928 cm4
I z = 10820 cm4
Si fa l’ipotesi che la trave continua in studio si appoggi ad una trave principale IPE 400.
Affinché siano soddisfate le ipotesi di appoggio e di continuità della trave secondaria in
oggetto, occorre che si verifichino le seguenti condizioni:
c) Il momento flettente, trasferito da uno spezzone all’altro della trave continua, senza
interessare la trave di appoggio, avvenga, per una parte attraverso le due ali e l’altra
le due anime.
211 dott. ing. Paolo Serafini
Ripartizione del momento flettente tra l’ala e l’anima delle trave HEA 320
Si considera un comportamento elastico del materiale, i cui limiti di resistenza sono validi
per tutte le classi di sezioni (risultano più restrittivi di quelle previsti per le classi 1,2).
σ ⋅ dA
e un momento rispetto all’asse neutro:
σ ⋅ dA ⋅ z
Il momento totale sulle sezioni delle due ali rispetto all’asse neutro y è:
M Ed
M ali = 2 ⋅ ∫ σ ⋅ dA ⋅ z M ali = 2 ⋅ ∫ ⋅ z ⋅ dA ⋅ z
A A Jy
M Ed
Jy ∫A
M ali = 2 ⋅ ⋅ z 2 ⋅ dA
mal’espressione:
∫ Az
2
⋅ dA
M Ed
M ali = 2 ⋅ ⋅ J ala , y
Jy
dove 2 ⋅ J ala , y = J ali , y
Il momento flettente che deve essere trasferito tra le ali dei due spezzoni delle trave
continua è:
J ali , y
M ali = M Ed ⋅ (5e.2)
Jy
con:
212 dott. ing. Paolo Serafini
ma la differenza:
J y − J ali , y = J anima , y
Fig.5.71
213 dott. ing. Paolo Serafini
La porzione del momento flettente M ali , che deve essere trasferito da uno spezzone
all’altro dalla parte delle ali, si traduce, con buona approssimazione, al trasferimento di una
coppia di forze: una ” S ” di trazione sulle ali superiori e una di compressione “ N ”nelle ali
inferiori.
Lo sforzo " S" , sulle ali superiori, è comunicato da un coprigiunto saldato su di esse
Lo sforzo " N" , sulle ali inferiori, è comunicato direttamente attraverso le saldature di
esse sull’anima della trave principale.
Verifica delle saldature del coprigiunto sulle ali superiori della trave HEA320
Il calcolo è qui indirizzato solamente al dimensionamento e verifica delle saldature. Si
considera già verificato il dimensionamento del coprigiunto con lo spessore calcolato nel
precedente esempio “Esempio 3 parte V”.
Spessore t = 25 mm
Lunghezza L1 = 1250 mm
Larghezza L2 = 260 mm
Fig.5.72 Foig.5.73
Per la (5e.1)
J ali , y
M ali = M Ed ⋅
Jy
Il momento d’inerzia delle ali
2
1 h− tf
J ali , y = 2 ⋅ ⋅ b ⋅ t 3f + 2 ⋅ b ⋅ t f
12 2
2
1 31 − 1,55
J ali , y = 2 ⋅ ⋅ 30 ⋅ 1,553 + 2 ⋅ 30 ⋅ 1,55 ⋅
12 2
J ali , y = 20183 cm4
20183
M ali = 28200 ⋅
22928
214 dott. ing. Paolo Serafini
M ali 24824
S= S=
h − tf 31 − 1,55
S = 843 kN (5e.6)
Verifica delle saldature del coprigiunto sulle ali superiori del profilato
S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75
per:
n⊥ = 0
t⊥ = 0
deve essere soddisfatta la limitazione:
τ II2 = β 1 ⋅ f yk τ II = β 1 ⋅ f yk
sostituendo la (4e.6)
S
= β 1 ⋅ f yk
2 ⋅ amin ⋅ L1 + amin ⋅ L2
215 dott. ing. Paolo Serafini
S
= β 1 ⋅ f yk (5e.8)
amin ⋅ ( 2 ⋅ L1 + L2 )
dove:
acciaio S 275
f yk = 27 ,5 kN / cm 2
β 1 = 0 ,7
S = 843 kN
L1 = 52 cm
L2 = 26 cm
dalla (5e.7) si ricava l’altezza minima di gola amin
S 843
amin = amin =
( 2 ⋅ L1 + L2 ) ⋅ β 1 ⋅ f yk ( 2 ⋅ 52 + 26 ) ⋅ 0 ,7 ⋅ 27 ,5
amin = 0 ,4 cm = 4 mm
Si fissa l’altezza del cordone:
a = 5 mm
z = a⋅ 2 z = 5⋅ 2
z = 7 ,7 mm
Verifiche
Il cordone S a1 parallelo allo sforzo S è ovviamente verificato, avendo fissata
un’altezza di gola maggiore della minima, verificante le condizioni di resistenza.
Per il cordone S a 2 devono essere rispettate le condizioni di resistenza:
n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
n⊥ = 0
τ II = 0
deve risultare:
t2 ≤ β f t⊥ ≤ β 1 ⋅ f yk
⊥ 1 yk
t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
con
Acciaio S 275
β 1 = 0 ,7
β 2 = 0 ,85
t⊥ ≤ 0 ,7 ⋅ 27 ,5 t⊥ ≤ 19 ,25 kN / cm2
(5e.9)
t⊥ ≤ 0 ,85 ⋅ 27 ,5 t⊥ ≤ 23 ,35 kN / cm2
S 843
t⊥ = t⊥ =
a ⋅ ( 2 ⋅ L1 + l2 ) 0.5 ⋅ ( 2 ⋅ 52 + 26 )
t⊥ = 12 ,96 kN / cm2
Fig.5.75 Fig.5.76
Conviene considerare le superfici delle sezioni dei cordoni ribaltati sui lati interni, in
corrispondenza dell’attacco dell’anima della trave HEA320 con l’anima della trave principale
Tensione dovuta allo sforzo di taglio
Dai diagrammi delle sollecitazioni, riportate nella figura Fig.5.70, si rileva che lo sforzo di
tagli di progetto sui cordoni posti nella campata più lunga è:
V1+ = 254 kN
V1+
VEd =
2
La tensione τ II parallela all’esse del cordone è:
VEd
τ II =
a⋅ L
V1+
τ II = (5e.10)
2⋅ a⋅ L
σ ⊥ =σ max
Considerando che il momento flettente M anima si scarica sui due cordoni d’angolo
sull’anima di uno, si ha:
M anima
σ max = n⊥ = (5e.12)
2 ⋅ Wel , y
con:
M anima = 3376 kN ⋅ cm Momento flettente sull’anima
L = 20 cm lunghezza di un cordone di saldatura sull’anima
a altezza della gola del cordone d’angolo e uguale all’altezza
della sezione ribaltata sull’anima della trave principale
1
Wel , y = ⋅ a ⋅ L2
6
M anima
n⊥ =
a ⋅ L2
2⋅
6
M anima
n⊥ = 3 ⋅ (5e.13)
a ⋅ L2
Per un predimensionmento consideriamo la prima condizione di resistenza al limite
accettabile:
n⊥2 + t ⊥2 + τ II2 = β 1 ⋅ f yk
2
9 ⋅ M anima
+
(V )
1
+ 2
= β 1 ⋅ f yk
2
amin ⋅ L4 4⋅ 2
amin ⋅ L2
1
⋅
2
9 ⋅ M anima
+
(V ) 1
+ 2
= β 1 ⋅ f yk
amin ⋅ L L2 4
amin =
1
⋅
2
9 ⋅ M anima
+
V1+ ( ) 2
β 1 ⋅ f yk ⋅ L L2 4
per:
Acciaio S 275
f yk = 27 ,5 kN / cm 2
β 1 = 0 ,7
L = 20 cm
M anima = 3376 kN ⋅ cm
V1+ = 254 kN
1 9 ⋅ 3376 2 254 2
amin = +
0 ,7 ⋅ 27 ,5 ⋅ 20 20 2 4
amin = 1,35 cm = 13 ,5 mm
Si pone
a = 14 mm (5e.14)
219 dott. ing. Paolo Serafini
z = a⋅ 2 z = 14 ⋅ 2
z = 19 ,8 mm
Verifiche
La prima condizione di resistenza risulterà sicuramente verificata, avendo scelto
un’altezza di gola " a" superiore a quella minima che rispetta il limite.
Occorre verificare la seconda condizione:
n⊥ + t ⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
con
t⊥ = 0
deve essere
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk (5e.15)
è:
β 2 ⋅ f yk = 0 ,85 ⋅ 27 ,5
β 2 ⋅ f yk = 23,37 kN / cm 2
M anima 3376
n⊥ = 3 ⋅ n⊥ = 3 ⋅
a⋅ L 2 1,4 ⋅ 20 2
n⊥ = 18 kN / cm2
la condizione di resistenza (5e.15) è rispettata.
Saldatura verificata.
Fig.5.77
220 dott. ing. Paolo Serafini
Si considerano le sezioni dei cordoni ribaltate sulla piastra d’attacco. Si hanno su di esse
sollecitazioni di taglio e flessione.
Si prenda come esempio esplicativo la mensola di figura Fig.5.77
Sia FEd la forza progetto di progetto, agente con una eccentricità " e" rispetto alle sezioni
dei cordoni.
Sforzo di taglio
Fed
VEd = (5.36)
2
Tensione di taglio normale all’asse di un cordone:
VEd
t⊥ = (5.37)
a⋅ L
FEd
t⊥ =
2⋅ a⋅ L
Tensione normale n⊥
M Ed = FEd ⋅ e (5.38)
Consideriamo un comportamento elastico della sezione , con andamento delle tensioni
lineari, crescenti dall’asse neutro fino alla fibra più lontana da esso. La tensione max. è, poi,
distribuita uniformemente su tutta la sezione. Ipotesi più onerosa rispetto al comportamento
plastico e, quindi, più favore alla stabilità.
Fig.5.78
a altezza della gola ribaltata sulla
piastra di attacco
L lunghezza del cordone
h1 spessore del pezzo, saldato sulla
piastra d’attacco
h distanza tra gli assi baricentrici delle due sezioni ribaltate di saldatura
h = h1 + a
z max distanza della fibra più lontana dall’asse neutro rispetto a questo
h
zmax = 1 + a (5.39)
2
Tensione max.
M Ed
n⊥ = (5.40)
Wel , y
dove Wel , y è il minimo modulo di resistenza elastico * :
221 dott. ing. Paolo Serafini
Jy
Wel , y = *
zmax
Jy
Wel . y =
h1 (5.41)
+ a
2
Verifica
Debbono essere verificate le due condizioni di resistenza
n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2
S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75
Esempio 6
Cordoni paralleli e normali alle azioni di taglio e momento flettente
Come esempio ci riferiamo ad un nodo ad incastro tra un traverso HEA 200 ed un ritto
HEA220.
Si fa l’ipotesi semplificativa, che il trasferimento del momento flettente di progetto M Ed
, dal traverso al ritto, avvenga mediante le sole ali del profilato HEA220, mentre lo sforzo di
taglio Ved dall’anima.
Il momento flettente M Ed si traduce in una coppia di forze Ft sulle ali: una di trazione
sull’ala superiore e una di compressione su quella inferiore.
La coppia di forze Ft sul traverso è equilibrata da un’altra coppia di forze Fr sul ritto
*
Nel caso che si consideri un andamento plastico si utilizza il modulo di resistenza plastico W pl . y = 2 ⋅ S y
222 dott. ing. Paolo Serafini
le costole di rinforzo c s , ci , contigue alle ali del profilato HEA 200, sono poste sul ritto
per trasferire a questo l’aliquota maggiore del momento flettente trasmesso dal traverso;
mentre la diagonale " d" trasmette al ritto l’aliquota di momento che dovrebbe assorbire la sua
anima.
Il traverso, in profilato HEA 200, sollecitato da un momento d’incastro M Ed e da uno
sforzo di taglio VEd , è saldato su una piastra di attacco , bullonata su un’ala del ritto.
Si hanno cordoni paralleli e normali alle azioni ti taglio e flessione.
Fig.5.80 Fig.5.81
223 dott. ing. Paolo Serafini
b = 200 mm
h = 190
h1 = 134 mm
h2 = 170
t f = 10 mm
t w = 6 ,5 mm
r = 18 mm
Il calcolo si può semplificare ritenendo, che lo sforzo di taglio VEd si scarichi sui cordoni
d’anima e il momento flettente su quelli delle ali.
Per la verifica, si rileva la tensione normale n⊥ massima nella fibra più lontana dall’asse
neutro, che viene messa a confronto nella condizione di resistenza.
M Ed
n⊥ = (6e.1)
Wel , y
dove Wel , y è il modulo di resistenza minimo, riferito alla fibra più lontana dall’asse neutro
Jy
Wel , y = (6e.2)
zmax
224 dott. ing. Paolo Serafini
con:
2 2
1 h + a1 1 h − a
J y = 2 ⋅ b ⋅ a13 + 2 ⋅ b ⋅ a1 ⋅ + 4⋅ ⋅ L ⋅ a23 + 4 ⋅ L ⋅ a2 ⋅ 2 2 (6e.5)
12 2 12 2
Per a1 , a 2 piccoli rispetto alle altezze, rispettivamente h , h2 , si può assumere per il
momento d’inerzia J y l’espressione approssimata:
2 2
h h
J y ≅ 2 ⋅ b ⋅ a1 ⋅ + 4 ⋅ L ⋅ a2 ⋅ 2
2 2
b ⋅ a1 ⋅ h 2
Jy ≅ + L ⋅ a2 ⋅ h22 (5e.6)
2
h2
b ⋅ a1 ⋅ + L ⋅ a2 ⋅ h22
Wel , y = 2
h
2
2
h
Wel , y = b ⋅ a1 ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ a2 ⋅ 2 (6e.7)
h
Tensione normale max.
M Ed
n⊥ =
Wel , y
Per la verifica delle sezioni dei cordoni di saldatura delle sali devono essere verificate le
condizioni di resistenza
225 dott. ing. Paolo Serafini
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
t⊥ = 0
τ II = 0
deve verificarsi:
n2 ≤ β ⋅ f 1° condizione
⊥ 1 yk
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk 2° condizione
con:
S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75
M Ed
n⊥ = (e6.8)
Wel , y
per la (5e.7) ponendo :
a1 = a2 = a
h22
Wel , y = b ⋅ a ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ a ⋅
h
h
2
Wel , y = a ⋅ b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2
h
M Ed
n⊥ =
h2 (6e.9)
a ⋅ b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2
h
dove:
226 dott. ing. Paolo Serafini
b tw 20 0 ,65
L= − − r L= − − 1,8
2 2 2 2
L = 7 ,88 cm
M Ed
= β 1 ⋅ f yk
h2
a ⋅ b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2
h
da cui:
M Ed 10200
a= a=
h22 17 2
β 1 ⋅ f yk ⋅ b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 0 ,7 ⋅ 27 ,5 ⋅ 20 ⋅ 19 + 2 ⋅ 7 ,88 ⋅
h 19
a = 0 ,86 cm
Poniamo
a = 9 mm
risulta z = a⋅ 2 z = 9⋅ 2
z = 12 ,7 mm
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
β 2 ⋅ f yk = 0 ,85 ⋅ 27 ,5
per la (6e.8)
M Ed
n⊥ =
h2
a ⋅ b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2
h
10200
n⊥ =
17 2
0 ,9 ⋅ 20 ⋅ 19 + 2 ⋅ 7 ,88 ⋅
19
risulta:
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
Ovviamente, a questo punto, volendo, si possono fissare valori diversi tra a1 , a2 con
a2 < a1 , intorno al valore di a determinato ed effettuare le verifiche.
Verifica
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
n⊥ = 0
τ⊥ = 0
deve verificarsi:
τ II2 ≤ β 1 ⋅ f yk τ II ≤ β 1 ⋅ f yk
τ II = β 1 ⋅ f yk (e5.11)
Considerando lo sforzo di taglio VEd come distribuito sulle due sezioni ribaltate dei
cordoni di saldatura:
VEd
τ II =
2 ⋅ a3 ⋅ h1
sostituendo nella (e5.11)
VEd
= β 1 ⋅ f yk
2 ⋅ a3 ⋅ h1
228 dott. ing. Paolo Serafini
da cui:
VEd 280
a3 = a3 =
2 ⋅ h1 ⋅ β 1 ⋅ f yk 2 ⋅ 17 ⋅ 0 ,7 ⋅ 27 ,5
a3 = 0 ,43 mm
Poniamo
a3 = 5 mm
z = a3 ⋅ 2 z = 5⋅ 2
z = 7 ,1 mm
Non occorrono ulteriori verifiche, avendo scelto un’altezza di gola, superiore a quella
corrispondente al limite ti resistenza accettabile.
229 dott. ing. Paolo Serafini
Fig.5.86
Fig.5.85
Fig.5.87
Le due saldature sono parallele allo sforzo di progetto FEd , che determina un’azione
torcente sulle due sezioni ribaltate dell’unione, poste su uno stesso piano.
L’azione dello sforzo FEd è equilibrato dalle reazioni di taglio FA , FB , offerte dalle due
sezioni dei coronidi saldatura.
Lo schema statico è rappresentato in figura Fig.5.87.
Dall’equilibrio dei momenti rispetto ad A :
b
∑ MA = 0 F ⋅ e + − FB ⋅ b = 0
2
(5.44)
dove:
230 dott. ing. Paolo Serafini
e 1
FB = FEd ⋅ + (5.45)
b 2
Tensione di taglio
FB
τ II =
a⋅ L
F e 1
τ II = ⋅ + (5.46)
a⋅ L b 2
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
n⊥ = 0
t⊥ = 0
τ II2 ≤ β 1 ⋅ f yk τ II ≤ β 1 ⋅ f yk
Fig.5.88
Nel caso generale, in cui i due cordoni sono sollecitati da uno sforzo
di taglio VEd e un momento torcente TEd , si considera la sovrapposizione
degli effetti.
VEd
H1 = (5.47)
2
231 dott. ing. Paolo Serafini
TEd
H2 = (5.48)
b
VEd ,B = VB = H 1 + H 2
VEd TEd
VEd .B = +
2 b
τ II2 ≤ β 1 ⋅ f yk τ II ≤ β 1 ⋅ f yk
--------------------o--------------------
1 FEd FEd ⋅ e
τ II = ⋅ +
a⋅ L 2 b
F e 1
τ II = Ed ⋅ +
a⋅ L b 2
Si ottiene, ovviamente, la stessa espressione della (5.46)
--------------------o--------------------
Fig.5.92
Fig.5.91
Primo metodo
Si possono considerare le sezioni dei cordoni ribaltate sui lati paralleli alla piastra
d’attacco.
Il momento torcente rispetto al baricentro delle sezioni dei due cordoni è:
T = FEd ⋅ e
233 dott. ing. Paolo Serafini
Fig.5.93
Si può, ovviamente, portare la forza FEd sul baricentro delle
due sezioni dei cordoni, aggiungendo la coppia di trasporto TEd .
FEd
VEd =
2
e quindi una tensione tangenziale ortogonale t ⊥ all’asse:
VEd
t⊥ =
a⋅ L
FEd
t⊥ = (5.50)
2⋅ a⋅ L
Il momento torcente TEd è equilibrato da una coppia di forze di reazione H sull’asse dei
cordoni.
Per l’equilibrio si ha:
TEd
H ⋅ h = TEd da cui H=
h
Fed ⋅ e
H= (5.51)
h
La forza H , secondo normativa NTC, si può considerare ripartito sulla sezione ribaltata,
determinando una tensione tangenziale τ II :
H
τ II =
a⋅ L
FEd ⋅ e
τ II = (5.52)
a⋅ L⋅ h
t2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
⊥ II 1 yk
t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
234 dott. ing. Paolo Serafini
Secondo metodo
Fig.5.94
FEd
n⊥ = (5.52)
2⋅ a⋅ L
Il momento torcente TEd è equilibrato da una coppia di forze di
reazione H sull’asse dei cordoni.
Per l’equilibrio si ha:
TEd
H ⋅ h = TEd da cui H=
h
Fed ⋅ e
H= (5.53)
h
La forza H , secondo normativa NTC, si può considerare
ripartito sulla sezione ribaltata, determinando una tensione tangenziale τ II :
H
τ II =
a⋅ L
FEd ⋅ e
τ II = (5.54)
a⋅ L⋅ h
Verifica delle condizioni di resistenza
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ⊥ II 1 yk
n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
t⊥ = 0
n2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
⊥ II 1 yk
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
235 dott. ing. Paolo Serafini
Fig.5.95 Fig.5.96
La forza di progetto FEd si può portare sul baricentro delle sezioni dei cordoni con
l’aggiunta della coppia di trasporto:
TEd = FEd ⋅ e (5.55)
Conviene considerare le sezioni dei cordoni ribaltate sullo stesso piano della piastra di
attacco.
Su tali superfici occorre ripartire la forza tagliante FEd e il momento torcente TEd ed
eseguire, poi, la sovrapposizione degli effetti per determinare gli sforzi di taglio totali su dette
superfici.
Ripartizione della forza tagliante FEd sulle sezioni ribaltate dei cordoni
È lo stesso problema già risolto nel punto 5.5.3.
La forza FEd è equilibrata da sforzi di reazione di taglio, proporzionali alle rispettive
superfici dei cordoni.
La forza Fi sulla superficie i ma S i :
Si
Fi = FEd ⋅
∑ Si
Sia Aw1 la superficie ribaltata di un cordone ortogonale a FEd
Aw1 = a1 ⋅ L1 (5.56)
2 ⋅ Aw1 Aw1
V1 = FEd ⋅ V1 = FEd ⋅
2 ⋅ Aw1 + 2 ⋅ Aw2 Aw1 + Aw2
FEd a1 ⋅ L1
VEd ,1 = ⋅ (5.58)
2 a1 ⋅ L1 + a1 ⋅ L2
Fig.5.97
FEd Aw2
VEd ,2 = ⋅
2 Aw1 + Aw2
FEd a2 ⋅ L2
VEd ,2 = ⋅ (5.59)
2 a1 ⋅ L1 + a1 ⋅ L2
Tensioni sulle sezioni ribaltate per effetto dello sforzo tagliante FEd
Cordoni trasversali “1”
Fig.97.a
VEd ,1
t⊥ ,1 =
Aw ,1
FEd a1 ⋅ L1
t⊥ ,1 = ⋅
2 ⋅ a1 ⋅ L1 a1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2
FEd 1
t⊥ ,1 = ⋅ (5.60)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
Sui cordoni trasversali “2” la distribuzione dello sforzo di taglio VEd ,2 determina una
tensione tangenziale tII , parallela all’asse della sezione ribaltata:
VEd ,2
τ II,2 =
Aw ,2
FEd a2 ⋅ L2
τ II,2 = ⋅
2 ⋅ a2 ⋅ L2 a1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2
FEd 1
τ II,2 = ⋅ (5.61)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
238 dott. ing. Paolo Serafini
Si osservi che le espressioni (5.60) e (5.61) sono identiche. Ciò proviene dall’ipotesi,
secondo la normativa NTC 4.2.8.2.4, che , allo stato limite ultimo, le azioni di calcolo sui
cordoni d’angolo si distribuiscono uniformemente sulla sezione di gola.
Siano:
H 1,max lo sforzo resistente al taglio della singola sezione “1” del cordone
ortogonale allo sforzo di taglio;
H 2 ,max lo sforzo resistente al taglio della singola sezione “2” del cordone
parallelo allo sforzo di taglio;
T1,max coppia resistente torsionale, fornita dalle sezioni “1” dei cordoni
ortogonali allo sforzo di taglio:
T1,max = H 1,max ⋅ h (5.62)
T2 ,max coppia resistente torsionale fornita delle sezioni “2” dei cordoni
paralleli allo sforzo di taglio:
T2 ,max = H 2 ,max ⋅ L (5.63)
I momenti T1 , T2 , di ripartizione ed equilibrio del momento torcente TEd , si considerano
proporzionali, rispettivamente, ai momenti resistenti T1,max ,T2 ,max , forniti dalle coppie di sezioni
dei cordoni ortogonali e paralleli allo sforzo di taglio.
Si ha la proporzione:
T1 : T2 = T1,max : T2 ,max (a)
con T1 + T2 = TEd (b)
Eseguendo il componendo della proporzione (a):
( T1 + T2 ) : T1 = (T1,max + T2 ,max ) : T1,max
con
T1 + T2 = TEd
239 dott. ing. Paolo Serafini
T1,max
T1 = TEd ⋅ (5.64)
T1,max + T2 ,max
così, allo stesso modo, si ha:
T2 ,max
T2 = TEd ⋅ (5.65)
T1,max + T2 ,max
H 2 ,max ⋅ L
T2 = TEd ⋅ (5.67)
H 1,max ⋅ h + H 2 ,max ⋅ L
Sforzi di taglio H 1 , H 2 ,sulle sezioni ribaltate, di reazione al momento torcente di progetto TEd
Occorre non confondere gli sforzi di taglio H 1 , H 2 con H 1,max , H 2 ,max .
Gli sforzi di taglio H 1 , H 2 sono quelli effettivi sulle sezioni ribaltate, dovuti al momento
torcente TEd ; mentre H 1,max , H 2 ,max sono gli sforzi di taglio massimi che le sezioni possono
sopportare.
240 dott. ing. Paolo Serafini
Dai momenti delle coppie effettive T1 ,T2 di ripartizione del momento torcente TEd si
possono determinare gli sforzi di taglio effettivi di reazione H 1 , H 2
Fi.5.99
T1 = H 1 ⋅ h
da cui:
T1
H1 =
h
sostituendo la (5.68)
TEd a1 ⋅ L1 ⋅ h
H1 = ⋅
h a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
a1 ⋅ L1
H 1 = TEd ⋅ (5.72)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
Tensioni tangenziali sulle sezioni ribaltate dei cordoni”1”, ortogonali alla forza FEd
H1
τ II,' 1 =
a1 ⋅ L1
sostituendo la (5.72)
TEd a1 ⋅ L1
τ II,' 1 = ⋅
a1 ⋅ L1 a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
1
τ II,' 1 = TEd ⋅ (5.73)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
T2 = H 2 ⋅ L
da cui:
T2
H2 =
L
sostituendo la (5.69)
TEd a2 ⋅ L2 ⋅ L
H2 = ⋅
L a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
a2 ⋅ L2
H 1 = TEd ⋅ (5.74)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
241 dott. ing. Paolo Serafini
Tensioni tangenziali sulle sezioni ribaltate dei cordoni”1”, ortogonali alla forza FEd
H1
τ II,' 2 =
a2 ⋅ L2
sostituendo la (5.70)
TEd a2 ⋅ L2
τ II,' 2 = ⋅
a2 ⋅ L2 a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
1
τ II,' 2 = TEd ⋅ (5.75)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
Si osservi che le espressioni delle tensioni tangenziali sulle sezioni ribaltate sono le stesse,
sia sui cordoni trasversali (5.74). sia su quelli longitudinali (5.75)
Fig.5.101 Fig.5.102
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T1 , quota parte di TEd
Sulle sezioni dei due cordoni trasversali “1” si esercitano due tensioni di taglio:
t ⊥ ,1 tensione di taglio ortogonale all’asse del cordone, dovuto alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd (5.60)
FEd 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
242 dott. ing. Paolo Serafini
τ II,' 1 tensione di taglio parallelo all’asse del cordone, dovuto al momento torcente T1 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.75)
' 1
τ II,1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
Nell’esempio schematico di Fig.5.95:
TEd = FEd ⋅ e
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ,1 ⊥ ,1 II,1 1 yk
n⊥ ,1 + t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
n⊥ ,1 = 0
deve verificarsi:
t2 + τ 2 = β ⋅ f
⊥ ,1 II,1 1 yk
t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk
Fig.5.103 Fig.5.104
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T2 , quota parte di TEd
Sulle sezioni dei due cordoni paralleli alla forza tagliante FEd “2” si esercitano due
tensioni di taglio:
τ II,2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordoni, dovute alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd (5.60). Le tensioni, nei due cordoni, hanno lo stesso senso.
FEd 1
τ II,2 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
243 dott. ing. Paolo Serafini
τ II,' 2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordone, dovuto al momento torcente T2 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.73)
Le tensioni, nei due cordoni, hanno senso opposto.
1
τ II,' 2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
'
In un cordone le due tensioni tII,2 , τ II,2 si sommano, rappresentando, così, il cordone più
sollecitato.
La tensione totale è:
τ II,2Tot = tII,2 + τ II.' 2
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ,2 ⊥ ,2 II,2 1 yk
n⊥ ,2 + t ⊥ ,2 = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
n⊥ ,2 = 0
t ⊥ ,2 = 0
deve verificarsi:
2
τ II,2 Tot
≤ β 1 ⋅ f yk
244 dott. ing. Paolo Serafini
Esempio 7
Unioni sollecitate a torsione con cordoni paralleli e ortogonali al taglio
Fig.5.105 Fig.5.106
Si supponga che, in un’asta composta calastrellata tra due profilati IPE 140, lo sforzo di
taglio calcolato in un campo estremo sia:
VEd = 40 kN
Dati di progetto
distanza baricentrica dei due correnti h0 = 150 mm
distanza tra gli assi di due calastrelli a = 500 mm
numero di piani di calastrellatura n= 2
dimensioni calastrello piatto 200x80x8
lo sforzo di taglio di progetto Vca ,Ed alla mezzeria di un calastrello (vedi IV parte – ASTE
COMPOSTE) è:
VEd ⋅ a 40 ⋅ 50
Vca ,Ed = Vca ,Ed =
n ⋅ h0 2 ⋅ 15
Vca ,Ed = 66 ,7 kN
Si supponga, ai fini dell’esempio , che il calastrello venga saldato al corrente con quattro
cordoni come rappresentato in figura Fig.5.107, di cui due sono paralleli e gli altri ortogonali
allo sforzo di taglio Vca ,Ed .
Per il calcolo di progetto e verifica dei cordoni di saldatura conviene considerare la loro
sezione resistente, ribaltata nel piano di attacco frontale con il corrente.
Lo sforzo di taglio Vca ,Ed ha un’eccentricità " e" rispetto al baricentro G delle sezioni
ribaltate dei cordoni, come rappresentato nella figura schematica Fig.5.18.
245 dott. ing. Paolo Serafini
Fig.5.107
Fig.108
Eccentricità e :
77 L1 77 61,5
e= + e= +
2 2 2 2
e = 69 ,25 mm
e = 6 ,93 cm
Fig.5.109
Fig.5.101 Fig.5.102
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T1 , quota parte di TEd
Sulle sezioni dei due cordoni trasversali “1” si esercitano due tensioni di taglio:
t ⊥ ,1 tensione di taglio ortogonale all’asse del cordone, dovuto alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd = Vca ,Ed (5.60)
FEd 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
Vca ,Ed 1
t ⊥ ,1 = ⋅ (7e.2)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
'
τ II,1 tensione di taglio parallelo all’asse del cordone, dovuto al momento torcente T1 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.75)
247 dott. ing. Paolo Serafini
' 1
τ II,1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
con:
h = L2
L = L1
' 1
τ II,1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2 ⋅ L1
1
τ II,1 = TEd ⋅ (7e.3)
L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
deve verificarsi:
t2 + τ 2 = β ⋅ f
⊥ ,1 II,1 1 yk
(7e.4)
t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk
Sulle sezioni dei due cordoni paralleli alla forza tagliante FEd “2” si esercitano due
tensioni di taglio:
τ II,2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordoni, dovute alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd = Vca ,Ed (5.60).
Le tensioni, nei due cordoni, hanno lo stesso senso.
FEd 1
τ II,2 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
248 dott. ing. Paolo Serafini
Vca ,Ed 1
τ II,2 = ⋅ (6e.5)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
τ II,' 2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordone, dovuto al momento torcente T2 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.73) TEd (5.73)
' 1
τ II,2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
con:
h = L2
L = L1
' 1
τ II,2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2 ⋅ L1
1
τ II,2 = TEd ⋅ (7e.6)
L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
Le tensioni, nei due cordoni, hanno senso opposto.
'
In un cordone le due tensioni tII,2 , τ II,2 si sommano, rappresentando, così, il cordone più
sollecitato.
La tensione totale è:
τ II,2Tot = tII,2 + τ II.' 2 (7e.7)
n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
⊥ ,2 ⊥ ,2 II,2 1 yk
n⊥ ,2 + t ⊥ ,2 = β 2 ⋅ f yk condizione 2
per:
n⊥ ,2 = 0
t ⊥ ,2 = 0
deve verificarsi:
2
τ II,2 Tot
≤ β 1 ⋅ f yk
τ II,2Tot ≤ β 1 ⋅ f yk (7e.8)
Vca ,Ed 1 1
⋅ + TEd ⋅ = β 1 ⋅ f yk
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2 L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
per:
a1 = a2
Vca ,Ed = 11,7 kN
TEd = 81 kN ⋅ cm
L1 = 6 ,15 cm
L2 = 8 cm
acciaio S 275
β 1 = 0 ,7
β 2 = 0 ,85
S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75
Si ha:
Vca ,Ed 1 1
⋅ + TEd ⋅ = β 1 ⋅ f yk
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2 L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
per:
a1 = a2 = a
Vca ,Ed 1 1
⋅ + TEd ⋅ = β 1 ⋅ f yk
2 a ⋅ ( L1 + L2 ) L1 ⋅ L2 ⋅ 2 ⋅ a
sostituendo i valori:
66 ,7 1 1
⋅ + 464 ⋅ = 0 ,7 ⋅ 27 ,5
2 a ⋅ ( 6 ,15 + 8 ) 2 ⋅ a ⋅ 6 ,15 ⋅ 8
2 ,35 4 ,7 7 ,05
+ = 19 ,25 = 19 ,25
a a a
a = 0 ,36 cm
poniamo
a = 4 mm
z = a⋅ 2 z = 4⋅ 2
z = 5 ,65 mm
Verifiche
La verifica (7e.8) dei cordoni " 2" , paralleli allo sforzo di taglio à sicuramente
soddisfatta, avendo scelto una altezza di gola " a" superiore a quella corrispondente alla
condizione limite di resistenza. A maggior ragione è soddisfatta (6e.4).
Verifichiamo con le limitazioni (7e.4) la resistenza dei cordoni trasversali " 1"
deve verificarsi:
t2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
⊥ ,1 II,1 1 yk
(7e.4)
t ⊥ ,1 ≤ β 2 ⋅ f yk
per la (7e.2)
Vca ,Ed 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
con
a1 = a2 = a
Vca ,Ed 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a ⋅ ( L1 + L2 )
66 ,7 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 0 ,4 ⋅ ( 6 ,15 + 8 )
t ⊥ ,1 = 5 ,89 kN / cm 2
per la (7e.3)
1
τ II,1 = TEd ⋅
L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
per
a1 = a2 = a
1
τ II,1 = TEd ⋅
L1 ⋅ L2 ⋅ 2 ⋅ a
1
τ II,1 = 464 ⋅
6 ,15 ⋅ 8 ⋅ 2 ⋅ 0 ,4
τ II,1 = 11,8 kN / cm 2
251 dott. ing. Paolo Serafini
Verifica
Risulta
β 1 ⋅ f yk = 0 ,7 ⋅ 27 ,5 = 19 ,25 kN / cm 2
β 2 ⋅ f yk = 0 ,8 ⋅ 27 ,5 =