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208 dott. ing.

Paolo Serafini

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5.5.4 Unioni saldate sollecitate a flessione e taglio

Consideriamo cordoni sollecitato da flessione e taglio. Distinguiamo, a seconda della


posizione reciproca tra cordone e azione in: cordoni con asse parallelo all’azione di taglio e
giacente sul piano d’azione del momento e cordoni con gli assi normali a dette azioni.

5.5.4.1 Cordoni paralleli alle azioni di tagli e flessione


Fig.5.66 Fig.5.67

Ci si riferisca all’esempio schematico di figura Fig.5.66


Conviene considerare le superfici delle sezioni dei cordoni ribaltati sui lati interni, in
corrispondenza dell’attacco Fig.6.67.

Tensione dovuta allo sforzo di taglio


Lo sforzo di taglio su una superficie ribaltata di un cordone è:

FEd
VEd =
2

La tensione τ II parallela all’esse del cordone è:


VEd
τ II =
a⋅ h
FEd
τ II =
2⋅ a⋅ h
209 dott. ing. Paolo Serafini

Tensione dovuta al momento flettente


Fig.5.68
Nell’esempio il momento flettente è

FEd
M Ed = ⋅e
2

Si considera una distribuzione lineare elastica , cautelativa


rispetto ad una plastica. La tensione massima normale n⊥ viene
poi considerata uniformemente distribuita sulla sezione.

M Ed
n⊥ =
Wel , y
con
1
Wel , y = ⋅ a ⋅ h2
6

FEd ⋅ e
n⊥ =
1
2 ⋅ ⋅ a ⋅ h2
6
3 ⋅ FEd ⋅ e
n⊥ =
a ⋅ h2

Condizione di resistenza

 n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2

con
t⊥ = 0

deve essere rispettata la limitazione:

 n2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
 ⊥ II 1 yk

 n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk

210 dott. ing. Paolo Serafini

Esempio 5

Si consideri la trave secondaria continua su tre appoggi, rappresentata schematicamente


nella figura Fig.5.70, dimensionata “NELL’ESEMPIO 3 - PARTE V”.
Si voglia determinare la giunzione saldata dei due spezzoni della trave secondaria, in
corrispondenza dell’appoggio interno sulla trave principale.
Fig.5.69

Parametri precedentemente calcolati

Carico unitario pEd = kN / m


Sforzo di taglio V1− V1− = − 185 kN
Sforzo di taglio V1+ V1+ = 254 kN
Momento flettente x1 x1 = − 282 kN ⋅ m

Trave continua HEA 320

h = 310 mm = 31 cm
b = 300 mm = 30 cm
t f = 15 ,5 mm = 1,55 cm
d = 225 mm = 22 ,5 cm
I y = 22928 cm4
I z = 10820 cm4

Note sui particolari del collegamento (Fig.5.71)

Si fa l’ipotesi che la trave continua in studio si appoggi ad una trave principale IPE 400.
Affinché siano soddisfate le ipotesi di appoggio e di continuità della trave secondaria in
oggetto, occorre che si verifichino le seguenti condizioni:

a) lo spezzone della trave, a destra dell’appoggio, trasferisca il momento flettente a


quello di sinistra, senza interessare la trave principale di appoggio;

b) gli sforzi di taglio delle trave secondaria in oggetto, a destra e a sinistra


dell’appoggio, diversi tra loro, si scarichino sull’anima della trave principale.

c) Il momento flettente, trasferito da uno spezzone all’altro della trave continua, senza
interessare la trave di appoggio, avvenga, per una parte attraverso le due ali e l’altra
le due anime.
211 dott. ing. Paolo Serafini

Ripartizione del momento flettente tra l’ala e l’anima delle trave HEA 320
Si considera un comportamento elastico del materiale, i cui limiti di resistenza sono validi
per tutte le classi di sezioni (risultano più restrittivi di quelle previsti per le classi 1,2).

Momento trasferito da uno spezzone all’altro attraverso le ali


Il momento di progetto M Ed da trasferire da un spezzone all’altro nell’appoggio 1 delle
trave continua è:
M Ed = x1 = 282 kN ⋅ m = 28200 kN ⋅ cm (5e.1)
La tensione σ sulle ali ha andamento lineare, proporzionale alla distanza dall’asse
neutro y del profilato:
Fig.5.70
M el ,Rd
σ = ⋅z
Jy
In una areola dA si ha una forza resistente:

σ ⋅ dA
e un momento rispetto all’asse neutro:
σ ⋅ dA ⋅ z
Il momento totale sulle sezioni delle due ali rispetto all’asse neutro y è:
M Ed
M ali = 2 ⋅ ∫ σ ⋅ dA ⋅ z M ali = 2 ⋅ ∫ ⋅ z ⋅ dA ⋅ z
A A Jy

M Ed
Jy ∫A
M ali = 2 ⋅ ⋅ z 2 ⋅ dA

mal’espressione:
∫ Az
2
⋅ dA

è il momento d’inerzia J ala . y della sezione di un’ala rispetto all’asse neutro y .


∫ Az
2
⋅ dA = J ala , y

Il momento resistente elastico delle ali è:

M Ed
M ali = 2 ⋅ ⋅ J ala , y
Jy
dove 2 ⋅ J ala , y = J ali , y

J ali , y è il momento d’inerzia delle due ali

Il momento flettente che deve essere trasferito tra le ali dei due spezzoni delle trave
continua è:
J ali , y
M ali = M Ed ⋅ (5e.2)
Jy
con:
212 dott. ing. Paolo Serafini

Jy momento d’inerzia della sezione del profilato HEA 320


J ali momento d’inerzia delle due ali del profilato HEA 320

Momento trasferito da uno spezzone all’altro attraverso le anime


Il momento di progetto M anima che deve essere trasferito attraverso le anime dei due
spezzoni è:
M anima = M Ed − M ali (5e.3)
sostituendo la (5e.2):
J ali , y J y − J ali , y
M anima = M Ed − M Ed ⋅ M anima = M Ed ⋅
Jy Jy

ma la differenza:
J y − J ali , y = J anima , y

determina il momento d’inerzia dell’anima J anima , y


Quindi la porzione di momento flettente che deve essere trasferito da uno spezzone
all’altro dalla parte dell’anima può essere anche espresso dalla relazione:
J anima , y
M anima = M Ed ⋅ (5e.4)
Jy

Fig.5.71
213 dott. ing. Paolo Serafini

La porzione del momento flettente M ali , che deve essere trasferito da uno spezzone
all’altro dalla parte delle ali, si traduce, con buona approssimazione, al trasferimento di una
coppia di forze: una ” S ” di trazione sulle ali superiori e una di compressione “ N ”nelle ali
inferiori.
Lo sforzo " S" , sulle ali superiori, è comunicato da un coprigiunto saldato su di esse
Lo sforzo " N" , sulle ali inferiori, è comunicato direttamente attraverso le saldature di
esse sull’anima della trave principale.

Verifica delle saldature del coprigiunto sulle ali superiori della trave HEA320
Il calcolo è qui indirizzato solamente al dimensionamento e verifica delle saldature. Si
considera già verificato il dimensionamento del coprigiunto con lo spessore calcolato nel
precedente esempio “Esempio 3 parte V”.
Spessore t = 25 mm
Lunghezza L1 = 1250 mm
Larghezza L2 = 260 mm
Fig.5.72 Foig.5.73

Sforzo S dovuto al momento M ali


Fig.5.74
M ali
S=
h − tf

Per la (5e.1)
J ali , y
M ali = M Ed ⋅
Jy
Il momento d’inerzia delle ali

2
1  h− tf 
J ali , y = 2 ⋅ ⋅ b ⋅ t 3f + 2 ⋅ b ⋅ t f  
12  2 
2
1  31 − 1,55 
J ali , y = 2 ⋅ ⋅ 30 ⋅ 1,553 + 2 ⋅ 30 ⋅ 1,55 ⋅  
12  2 
J ali , y = 20183 cm4

20183
M ali = 28200 ⋅
22928
214 dott. ing. Paolo Serafini

M ali = 24824 kN ⋅ cm (5e.5)


Sforzo S che si scarica sul coprigiunto d’ali superiori

M ali 24824
S= S=
h − tf 31 − 1,55

S = 843 kN (5e.6)

Verifica delle saldature del coprigiunto sulle ali superiori del profilato

Lo sforzo S risulta parallelo ai cordoni S a1 e normale al cordone S a 2 .


Si considerano le superfici resistenti dei cordoni, ribaltati sui loro lati, posti sulla
superficie di attacco con il profilato. In tal modo, le tensioni risultano di taglio per tutti i
cordoni: tensioni di taglio τ II parallele per i cordoni S a1 e normale t⊥ per il cordone S a 2 .
Per quanto esposto nel precedentemente paragrafo, la tensione di taglio sia sul
cordone parallelo, sia su quello normale allo sforzo risulta:
S
τ II = τ ⊥ = (5e.7)
2 ⋅ a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
Per un predimensionamento, consideriamo una altezza di gola uguale per tutti i
cordoni
a1 = a2 = amin
Determiniamo le dimensioni del cordone parallelo S a1 che soddisfano le condizioni al
limite di resistenza per le sezioni in posizione ribaltata:
 n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2

S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75

per:
n⊥ = 0
t⊥ = 0
deve essere soddisfatta la limitazione:

τ II2 = β 1 ⋅ f yk τ II = β 1 ⋅ f yk
sostituendo la (4e.6)
S
= β 1 ⋅ f yk
2 ⋅ amin ⋅ L1 + amin ⋅ L2
215 dott. ing. Paolo Serafini

S
= β 1 ⋅ f yk (5e.8)
amin ⋅ ( 2 ⋅ L1 + L2 )

dove:
acciaio S 275
f yk = 27 ,5 kN / cm 2
β 1 = 0 ,7
S = 843 kN
L1 = 52 cm
L2 = 26 cm
dalla (5e.7) si ricava l’altezza minima di gola amin
S 843
amin = amin =
( 2 ⋅ L1 + L2 ) ⋅ β 1 ⋅ f yk ( 2 ⋅ 52 + 26 ) ⋅ 0 ,7 ⋅ 27 ,5
amin = 0 ,4 cm = 4 mm
Si fissa l’altezza del cordone:
a = 5 mm
z = a⋅ 2 z = 5⋅ 2
z = 7 ,7 mm
Verifiche
Il cordone S a1 parallelo allo sforzo S è ovviamente verificato, avendo fissata
un’altezza di gola maggiore della minima, verificante le condizioni di resistenza.
Per il cordone S a 2 devono essere rispettate le condizioni di resistenza:
 n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ = 0
τ II = 0
deve risultare:
 t2 ≤ β f  t⊥ ≤ β 1 ⋅ f yk
 ⊥ 1 yk 
 
 t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk  t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk

con
Acciaio S 275
β 1 = 0 ,7
β 2 = 0 ,85

 t⊥ ≤ 0 ,7 ⋅ 27 ,5  t⊥ ≤ 19 ,25 kN / cm2

  (5e.9)
 t⊥ ≤ 0 ,85 ⋅ 27 ,5  t⊥ ≤ 23 ,35 kN / cm2

Con l’altezza di gola a = 0 ,5 cm


216 dott. ing. Paolo Serafini

S 843
t⊥ = t⊥ =
a ⋅ ( 2 ⋅ L1 + l2 ) 0.5 ⋅ ( 2 ⋅ 52 + 26 )

t⊥ = 12 ,96 kN / cm2

Sono rispettate le condizioni di resistenza (5e.8)

Verifica delle saldature tra le anime delle due travi


Le saldature, sui due lati opposti all’anima della trave principale, sono sollecitate da
un momento flettente e di taglio parallelo all’asse del cordone.
Come si rileva dai diagrammi delle sollecitazioni, riportate in figura Fig.5.70, i
cordone sul lato destro, sulla campata più lunga, devono sopportare una maggiore
sollecitazione di taglio rispetto all’altro. Il predimensionamento e verifica della saldatura sarà
eseguita, ovviamente, sui cordoni più sollecitati, assegnando agli altri le stesse dimensioni.

Fig.5.75 Fig.5.76

Conviene considerare le superfici delle sezioni dei cordoni ribaltati sui lati interni, in
corrispondenza dell’attacco dell’anima della trave HEA320 con l’anima della trave principale
Tensione dovuta allo sforzo di taglio
Dai diagrammi delle sollecitazioni, riportate nella figura Fig.5.70, si rileva che lo sforzo di
tagli di progetto sui cordoni posti nella campata più lunga è:

V1+ = 254 kN

Lo sforzo di taglio di progetto su una superficie ribaltata di un cordone è:


217 dott. ing. Paolo Serafini

V1+
VEd =
2
La tensione τ II parallela all’esse del cordone è:

VEd
τ II =
a⋅ L
V1+
τ II = (5e.10)
2⋅ a⋅ L

Tensione dovuta al momento flettente


Momento flettente
Il momento trasferito da un’anima all’altra dei due spezzoni è espressa dalla (5e.3) o
dalla (5e.4)
M anima = M Ed − M ali (5e.3)
con:
M Ed = 28200 kN ⋅ cm
M ali = 24824 kN ⋅ cm
M anima = 28200 − 24824

M anima = 3376 kN ⋅ cm (5e.11)

Si considera un comportamento elastico del materiale, con tensioni σ ,dovute al


momento flettente, lineare, crescente dall’asse neutro alla fibra più lontana da esso. Tale ipotesi
è la più rigorosa a favore della resistenza, considerando che la tensione max. σ max , impiegata
come tensione normale di progetto σ ⊥ si considera uniformante distribuita sulla sezione.

σ ⊥ =σ max

Considerando che il momento flettente M anima si scarica sui due cordoni d’angolo
sull’anima di uno, si ha:
M anima
σ max = n⊥ = (5e.12)
2 ⋅ Wel , y
con:
M anima = 3376 kN ⋅ cm Momento flettente sull’anima
L = 20 cm lunghezza di un cordone di saldatura sull’anima
a altezza della gola del cordone d’angolo e uguale all’altezza
della sezione ribaltata sull’anima della trave principale

Wel , y modulo di resistenza elastico della sezione di un cordone


ribaltato sull’anima della trave principale

Modulo di resistenza elastico rispetto all’asse y


218 dott. ing. Paolo Serafini

1
Wel , y = ⋅ a ⋅ L2
6

M anima
n⊥ =
a ⋅ L2
2⋅
6

M anima
n⊥ = 3 ⋅ (5e.13)
a ⋅ L2
Per un predimensionmento consideriamo la prima condizione di resistenza al limite
accettabile:
n⊥2 + t ⊥2 + τ II2 = β 1 ⋅ f yk

sostituendo le (5e.11), (5e,12), (5e.13)


con:
t⊥ = 0

2
9 ⋅ M anima
+
(V )
1
+ 2
= β 1 ⋅ f yk
2
amin ⋅ L4 4⋅ 2
amin ⋅ L2

1

2
9 ⋅ M anima
+
(V ) 1
+ 2
= β 1 ⋅ f yk
amin ⋅ L L2 4

da cui si ricava l’altezza minima di gola accettabile

amin =
1

2
9 ⋅ M anima
+
V1+ ( ) 2

β 1 ⋅ f yk ⋅ L L2 4
per:
Acciaio S 275
f yk = 27 ,5 kN / cm 2
β 1 = 0 ,7
L = 20 cm
M anima = 3376 kN ⋅ cm
V1+ = 254 kN

1 9 ⋅ 3376 2 254 2
amin = +
0 ,7 ⋅ 27 ,5 ⋅ 20 20 2 4

amin = 1,35 cm = 13 ,5 mm
Si pone
a = 14 mm (5e.14)
219 dott. ing. Paolo Serafini

z = a⋅ 2 z = 14 ⋅ 2
z = 19 ,8 mm
Verifiche
La prima condizione di resistenza risulterà sicuramente verificata, avendo scelto
un’altezza di gola " a" superiore a quella minima che rispetta il limite.
Occorre verificare la seconda condizione:

n⊥ + t ⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
con
t⊥ = 0

deve essere
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk (5e.15)
è:
β 2 ⋅ f yk = 0 ,85 ⋅ 27 ,5

β 2 ⋅ f yk = 23,37 kN / cm 2

M anima 3376
n⊥ = 3 ⋅ n⊥ = 3 ⋅
a⋅ L 2 1,4 ⋅ 20 2

n⊥ = 18 kN / cm2
la condizione di resistenza (5e.15) è rispettata.

Saldatura verificata.

5.5.4.2 Cordoni normali alle azioni di tagli e flessione

Fig.5.77
220 dott. ing. Paolo Serafini

Si considerano le sezioni dei cordoni ribaltate sulla piastra d’attacco. Si hanno su di esse
sollecitazioni di taglio e flessione.
Si prenda come esempio esplicativo la mensola di figura Fig.5.77
Sia FEd la forza progetto di progetto, agente con una eccentricità " e" rispetto alle sezioni
dei cordoni.

Sforzo di taglio
Fed
VEd = (5.36)
2
Tensione di taglio normale all’asse di un cordone:

VEd
t⊥ = (5.37)
a⋅ L
FEd
t⊥ =
2⋅ a⋅ L
Tensione normale n⊥

Momento flettente di progetto

M Ed = FEd ⋅ e (5.38)
Consideriamo un comportamento elastico della sezione , con andamento delle tensioni
lineari, crescenti dall’asse neutro fino alla fibra più lontana da esso. La tensione max. è, poi,
distribuita uniformemente su tutta la sezione. Ipotesi più onerosa rispetto al comportamento
plastico e, quindi, più favore alla stabilità.
Fig.5.78
a altezza della gola ribaltata sulla
piastra di attacco
L lunghezza del cordone
h1 spessore del pezzo, saldato sulla
piastra d’attacco
h distanza tra gli assi baricentrici delle due sezioni ribaltate di saldatura
h = h1 + a
z max distanza della fibra più lontana dall’asse neutro rispetto a questo
h
zmax = 1 + a (5.39)
2

Tensione max.
M Ed
n⊥ = (5.40)
Wel , y
dove Wel , y è il minimo modulo di resistenza elastico * :
221 dott. ing. Paolo Serafini

Jy
Wel , y = *
zmax
Jy
Wel . y =
h1 (5.41)
+ a
2

con J y momento d’inerzia delle due sezioni ribaltate rispetto all’asse y :


2
1  h
Jy = 2⋅ ⋅ L ⋅ a3 + 2 ⋅ a ⋅ L ⋅  
12  2
2
1  h + a
J y = 2 ⋅ ⋅ L ⋅ a3 + 2 ⋅ a ⋅ L ⋅  1  (5.42)
12  2 
Si può calcolare la tensione normale n⊥ :
F ⋅e
n⊥ = Ed (5.43)
Wel , y
esprimendo Wel , y con la formula (5.41), e sostituendo J y con la (5.42)

Verifica
Debbono essere verificate le due condizioni di resistenza

 n2 + t 2 + τ 2 ≤ β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk condizione 2

S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75

Esempio 6
Cordoni paralleli e normali alle azioni di taglio e momento flettente

Come esempio ci riferiamo ad un nodo ad incastro tra un traverso HEA 200 ed un ritto
HEA220.
Si fa l’ipotesi semplificativa, che il trasferimento del momento flettente di progetto M Ed
, dal traverso al ritto, avvenga mediante le sole ali del profilato HEA220, mentre lo sforzo di
taglio Ved dall’anima.
Il momento flettente M Ed si traduce in una coppia di forze Ft sulle ali: una di trazione
sull’ala superiore e una di compressione su quella inferiore.
La coppia di forze Ft sul traverso è equilibrata da un’altra coppia di forze Fr sul ritto

*
Nel caso che si consideri un andamento plastico si utilizza il modulo di resistenza plastico W pl . y = 2 ⋅ S y
222 dott. ing. Paolo Serafini

le costole di rinforzo c s , ci , contigue alle ali del profilato HEA 200, sono poste sul ritto
per trasferire a questo l’aliquota maggiore del momento flettente trasmesso dal traverso;
mentre la diagonale " d" trasmette al ritto l’aliquota di momento che dovrebbe assorbire la sua
anima.
Il traverso, in profilato HEA 200, sollecitato da un momento d’incastro M Ed e da uno
sforzo di taglio VEd , è saldato su una piastra di attacco , bullonata su un’ala del ritto.
Si hanno cordoni paralleli e normali alle azioni ti taglio e flessione.

Fig.5.80 Fig.5.81
223 dott. ing. Paolo Serafini

Profilato HEA 200


Fig.5.82

b = 200 mm
h = 190
h1 = 134 mm
h2 = 170
t f = 10 mm
t w = 6 ,5 mm
r = 18 mm

Azioni sui cordoni


Momento di progetto M Ed = 102 kN ⋅ m
Sforzo di taglio di progetto VEd = 140 kN
Per il dimensionamento e verifica dei cordoni di saldatura conviene considerare le sezioni
di esse, ribaltate sul piano della piastra di attacco ad un’ala del ritto.

Il calcolo si può semplificare ritenendo, che lo sforzo di taglio VEd si scarichi sui cordoni
d’anima e il momento flettente su quelli delle ali.

Verifica e dimensionamento dei cordoni di saldatura delle ali


Consideriamo un andamento elastico delle tensioni, cautelativo, a favore della stabilità.
Il momento M Ed produce tensioni normali sulle sezioni ribaltate dei cordoni.
Fig.5.83

Per la verifica, si rileva la tensione normale n⊥ massima nella fibra più lontana dall’asse
neutro, che viene messa a confronto nella condizione di resistenza.

M Ed
n⊥ = (6e.1)
Wel , y
dove Wel , y è il modulo di resistenza minimo, riferito alla fibra più lontana dall’asse neutro

Jy
Wel , y = (6e.2)
zmax
224 dott. ing. Paolo Serafini

con:

Jy momento d’inerzia delle sezioni dei cordoni di saldatura delle ali


z max distanza dall’asse neutro della fibra più lontana da esso delle sezioni dei
cordoni d’ali (Fig.5.83)
h
z max = + a1 (6e.3)
2
h
per a1 molto piccolo rispetto ad , si può assumere a favore della stabilità
2
h
z max ≅ (6e.4)
2
Momento d’inerzia J y

2 2
1  h + a1  1 h − a 
J y = 2 ⋅ b ⋅ a13 + 2 ⋅ b ⋅ a1 ⋅   + 4⋅ ⋅ L ⋅ a23 + 4 ⋅ L ⋅ a2 ⋅  2 2  (6e.5)
12  2  12  2 
Per a1 , a 2 piccoli rispetto alle altezze, rispettivamente h , h2 , si può assumere per il
momento d’inerzia J y l’espressione approssimata:

2 2
 h h 
J y ≅ 2 ⋅ b ⋅ a1 ⋅   + 4 ⋅ L ⋅ a2 ⋅  2 
 2  2

b ⋅ a1 ⋅ h 2
Jy ≅ + L ⋅ a2 ⋅ h22 (5e.6)
2

Modulo di resistenza elastico minimo Wel , y


Jy
Wel , y =
zmax
con J y dato dalla (6e.5) e z max dalla (6e.3).
Approssimativamente è J y dato dalla (5e.6) e z max dalla (6e.4)

h2
b ⋅ a1 ⋅ + L ⋅ a2 ⋅ h22
Wel , y = 2
h
2
2
h
Wel , y = b ⋅ a1 ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ a2 ⋅ 2 (6e.7)
h
Tensione normale max.
M Ed
n⊥ =
Wel , y

Per la verifica delle sezioni dei cordoni di saldatura delle sali devono essere verificate le
condizioni di resistenza
225 dott. ing. Paolo Serafini

 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
t⊥ = 0
τ II = 0

deve verificarsi:
 n2 ≤ β ⋅ f 1° condizione
 ⊥ 1 yk

 n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk 2° condizione

con:
S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75

Predimensionamento cordoni di saldatura delle ali


Si può effettuare un predimensionamento diretto dei cordoni di saldatura della ali,
assegnando ad essi la stessa altezza di gola, con a1 = a2 = a e imponendo la 1° condizione di
resistenza limite. Assegnate poi le effettive dimensioni delle gole si procede a successive
verifiche.
Dati di progetto
Tipo di acciaio S 275
2
Tensione di snervamento f yk = 27 ,5 kN / cm
Momento di progetto M Ed = 10200 kN ⋅ cm
Sforzo di taglio di progetto VEd = 280 kN

M Ed
n⊥ = (e6.8)
Wel , y
per la (5e.7) ponendo :
a1 = a2 = a
h22
Wel , y = b ⋅ a ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ a ⋅
h
 h 
2
Wel , y = a ⋅  b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2 
 h
M Ed
n⊥ =
 h2  (6e.9)
a ⋅  b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2 
 h 
dove:
226 dott. ing. Paolo Serafini

b tw 20 0 ,65
L= − − r L= − − 1,8
2 2 2 2
L = 7 ,88 cm

Imponendo la 1° condizione al limite di resistenza e sostituendo la (5e.8)


n⊥ = β 1 ⋅ f yk

M Ed
= β 1 ⋅ f yk
 h2 
a ⋅  b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2 
 h 
da cui:
M Ed 10200
a= a=
 
h22  17 2 
β 1 ⋅ f yk ⋅  b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅  0 ,7 ⋅ 27 ,5 ⋅  20 ⋅ 19 + 2 ⋅ 7 ,88 ⋅ 
 h   19 
a = 0 ,86 cm
Poniamo
a = 9 mm

risulta z = a⋅ 2 z = 9⋅ 2

z = 12 ,7 mm

Verifica della condizioni di resistenza


La prima condizione è ovviamente soddisfatta, avendo scelto un’altezza di gola superiore
a quella al limite di resistenza.
Seconda condizione

n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk
β 2 ⋅ f yk = 0 ,85 ⋅ 27 ,5

β 2 ⋅ f yk = 23 ,37 kN / cm2 (6e.10)

per la (6e.8)
M Ed
n⊥ =
 h2 
a ⋅  b ⋅ h + 2 ⋅ L ⋅ 2 
 h
10200
n⊥ =
 17 2 
0 ,9 ⋅  20 ⋅ 19 + 2 ⋅ 7 ,88 ⋅ 
 19 

n⊥ = 18 ,28 kN / cm2 (6e.11)

confrontando la (6e.10) con la /6e.11)


227 dott. ing. Paolo Serafini

risulta:
n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk

la 2° condizione di resistenza è soddisfatta

Ovviamente, a questo punto, volendo, si possono fissare valori diversi tra a1 , a2 con
a2 < a1 , intorno al valore di a determinato ed effettuare le verifiche.

Verifica e dimensionamento dei cordoni di saldatura dell’anima


Fig.5.84
Lo sforzo di taglio VEd si considera distribuito sulla due sezione dei
cordoni di saldatura dell’anima.

Verifica

 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ = 0
τ⊥ = 0

deve verificarsi:
τ II2 ≤ β 1 ⋅ f yk τ II ≤ β 1 ⋅ f yk

Dimensionamento del cordone


Sforzo di taglio di progetto VEd = 280 kN
Acciaio S 275
2
Tensione di snervamento f yk = 27 ,5 kN / cm
Coefficiente β 1 β 1 = 0 ,7

Imponendo la condizione di resistenza al limite accettabile, deve essere:

τ II = β 1 ⋅ f yk (e5.11)

Considerando lo sforzo di taglio VEd come distribuito sulle due sezioni ribaltate dei
cordoni di saldatura:
VEd
τ II =
2 ⋅ a3 ⋅ h1
sostituendo nella (e5.11)

VEd
= β 1 ⋅ f yk
2 ⋅ a3 ⋅ h1
228 dott. ing. Paolo Serafini

da cui:
VEd 280
a3 = a3 =
2 ⋅ h1 ⋅ β 1 ⋅ f yk 2 ⋅ 17 ⋅ 0 ,7 ⋅ 27 ,5

a3 = 0 ,43 mm
Poniamo
a3 = 5 mm
z = a3 ⋅ 2 z = 5⋅ 2

z = 7 ,1 mm
Non occorrono ulteriori verifiche, avendo scelto un’altezza di gola, superiore a quella
corrispondente al limite ti resistenza accettabile.
229 dott. ing. Paolo Serafini

5.5.5 Unioni sollecitate a torsione e taglio

5.5.5.1 Unioni sollecitate a torsione, e taglio parallelo ai cordoni

Facciamo riferimento all’esempio schematico descritto dalle figure Fig.5.85, Fig.5.86,


Fig.5.87

Fig.5.86

Fig.5.85

Fig.5.87

Le due saldature sono parallele allo sforzo di progetto FEd , che determina un’azione
torcente sulle due sezioni ribaltate dell’unione, poste su uno stesso piano.
L’azione dello sforzo FEd è equilibrato dalle reazioni di taglio FA , FB , offerte dalle due
sezioni dei coronidi saldatura.
Lo schema statico è rappresentato in figura Fig.5.87.
Dall’equilibrio dei momenti rispetto ad A :

 b
∑ MA = 0 F ⋅  e +  − FB ⋅ b = 0
 2
(5.44)
dove:
230 dott. ing. Paolo Serafini

e eccentricità della forza di progetto FEd rispetto al baricentro G delle


due sezioni dei cordoni, ribaltate sullo stesso piano;
b distanza delle sezioni dei due cordoni, ribaltate sullo stesso piano.

Dalla (5.44) si ricava lo sforzo di taglio FB del cordone più sollecitato.

 e 1
FB = FEd ⋅  +  (5.45)
 b 2
Tensione di taglio

FB
τ II =
a⋅ L

F  e 1
τ II = ⋅ +  (5.46)
a⋅ L  b 2

Verifica delle condizioni di resistenza

 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ = 0
t⊥ = 0
τ II2 ≤ β 1 ⋅ f yk τ II ≤ β 1 ⋅ f yk
Fig.5.88

Nel caso generale, in cui i due cordoni sono sollecitati da uno sforzo
di taglio VEd e un momento torcente TEd , si considera la sovrapposizione
degli effetti.

Sollecitazione dovuta allo sforzo di taglio VEd


Fig.5.89

Lo sforzo di taglio, considerato al baricentro delle due sezioni, è


equilibrato da due reazioni H 1 uguali:

VEd
H1 = (5.47)
2
231 dott. ing. Paolo Serafini

Sollecitazione dovuta al momento torcente TEd


Fig.5.90

Il momento torcente TEd è equilibrato da una coppia di reazione


H 2 sulle due sezioni.
Deve essere:
H 2 ⋅ b = TEd
da cui:

TEd
H2 = (5.48)
b

Sforzo di taglio effettivo sulle sezioni


Con la sovrapposizione degli effetti si ottengono gli sforzi di taglio sulle sezioni ribaltate
A, B (ovviamente le reazioni determinate sono uguali alle azioni):
VA = H 1 − H 2
VB = H 1 + H 2

Lo sforzo di taglio di progetto è quello sulla sezione B più sollecitata:

VEd ,B = VB = H 1 + H 2

VEd TEd
VEd .B = +
2 b

Tensione tangenziale sulla sezione più sollecitata


Lo sforzo di taglio VEd ,B si può considerare, secondo normativa NTC, ripartito
uniformemente sulla sezione, determinando una tensione tangenziale parallela all’asse del
cordone.
V
τ II = Ed ,B
a⋅ L
1  VEd TEd 
τ II = ⋅ +  (5.49)
a⋅ L  2 b 

Verifica delle condizioni di resistenza


 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ = 0
t⊥ = 0
deve verificarsi:
232 dott. ing. Paolo Serafini

τ II2 ≤ β 1 ⋅ f yk τ II ≤ β 1 ⋅ f yk

--------------------o--------------------

Notare che, nel caso dell’esempio schematico di figura Fig.5.87, risulta:


VEd = FEd
TEd = FEd ⋅ e

sostituendo nella (5.49) si ha:

1  FEd FEd ⋅ e 
τ II = ⋅ + 
a⋅ L  2 b 
F  e 1
τ II = Ed ⋅  + 
a⋅ L  b 2
Si ottiene, ovviamente, la stessa espressione della (5.46)

--------------------o--------------------

5.5.5.2 Unioni sollecitate a torsione, e taglio ortogonale ai cordoni

Facciamo riferimento all’esempio schematico riportato nelle figure Fig.5.91, Fig.5.92

Fig.5.92
Fig.5.91

Primo metodo
Si possono considerare le sezioni dei cordoni ribaltate sui lati paralleli alla piastra
d’attacco.
Il momento torcente rispetto al baricentro delle sezioni dei due cordoni è:

T = FEd ⋅ e
233 dott. ing. Paolo Serafini

Fig.5.93
Si può, ovviamente, portare la forza FEd sul baricentro delle
due sezioni dei cordoni, aggiungendo la coppia di trasporto TEd .

La forza FEd determina, su un cordone, una sforzo di taglio


ortogonale al suo asse:

FEd
VEd =
2
e quindi una tensione tangenziale ortogonale t ⊥ all’asse:

VEd
t⊥ =
a⋅ L
FEd
t⊥ = (5.50)
2⋅ a⋅ L
Il momento torcente TEd è equilibrato da una coppia di forze di reazione H sull’asse dei
cordoni.
Per l’equilibrio si ha:

TEd
H ⋅ h = TEd da cui H=
h

Fed ⋅ e
H= (5.51)
h
La forza H , secondo normativa NTC, si può considerare ripartito sulla sezione ribaltata,
determinando una tensione tangenziale τ II :

H
τ II =
a⋅ L
FEd ⋅ e
τ II = (5.52)
a⋅ L⋅ h

Verifica delle condizioni di resistenza


 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ = 0

debbono essere soddisfatte le due limitazioni:

 t2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
 ⊥ II 1 yk

 t⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk

234 dott. ing. Paolo Serafini

Secondo metodo
Fig.5.94

Si può considerare la sezione del cordone ribaltata sul pino


normale a quello della piastra di attacco.
La forza FEd ribaltata ripartita sulle due sezioni, determina su
una di esse una tensione normale:

FEd
n⊥ = (5.52)
2⋅ a⋅ L
Il momento torcente TEd è equilibrato da una coppia di forze di
reazione H sull’asse dei cordoni.
Per l’equilibrio si ha:

TEd
H ⋅ h = TEd da cui H=
h

Fed ⋅ e
H= (5.53)
h
La forza H , secondo normativa NTC, si può considerare
ripartito sulla sezione ribaltata, determinando una tensione tangenziale τ II :

H
τ II =
a⋅ L
FEd ⋅ e
τ II = (5.54)
a⋅ L⋅ h
Verifica delle condizioni di resistenza
 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ⊥ II 1 yk

 n⊥ + t⊥ = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
t⊥ = 0

debbono essere soddisfatte le due limitazioni:

 n2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
 ⊥ II 1 yk

 n⊥ ≤ β 2 ⋅ f yk

235 dott. ing. Paolo Serafini

5.5.5.3 Unioni sollecitate a torsione con cordoni paralleli e ortogonali al taglio

Fig.5.95 Fig.5.96

Facciamo riferimento all’esempio schematico riportato nelle figure Fig.5.95, Fig.5.96


Si supponga che i cordoni paralleli allo sforzo di taglio abbiano, tra loro, la stessa sezione e
lunghezza; così pure quelli ortogonali, ma con sezione e lunghezza diverse dai cordoni paralleli.
Si indica con:
a1 altezza di gola dei due cordoni ortogonali allo sforzo di taglio;
L1 lunghezza dei due cordoni ortogonali allo sforzo di taglio
a2 altezza di gola dei due cordoni paralleli allo sforzo di taglio;
L2 lunghezza dei due cordoni paralleli allo sforzo di taglio
FEd lo sforzo di progetto determinante gli sforzi di taglio sulle sezioni dei
cordoni;
TEd il momento torcente applicato all’insieme delle sezioni dei cordoni;
V1 sforzo di reazione alla forza di progetto FEd e di taglio totale sulle due
sezioni dei cordoni, ortogonali a detta forza FEd
VEd ,1 sforzo di taglio di progetto sulla singola sezione ribaltata del cordone
ortogonale alla forza di progetto FEd
V2 sforzo di reazione alla forza di progetto FEd e di taglio totale sulle due
sezioni dei cordoni, parallele a detta forza FEd ;
VEd ,1 sforzo di taglio di progetto sulla singola sezione ribaltata del cordone
parallela alla forza di progetto FEd
H1 sforzo di taglio su ciascuna sezione “1”, ortogonale alla forza di
progetto FEd , determinante la coppia di reazione al momento
torcente TEd
236 dott. ing. Paolo Serafini

H2 sforzo di taglio su ciascuna sezione “2”, parallela alla forza di progetto


FEd , determinante la coppia di reazione al momento torcente TEd
H 1,max forza massima di resistenza al taglio della singola sezione “1”,
ortogonale allo sforzo di taglio FEd
H 2 ,max forza massima di resistenza al taglio della singola sezione “2”, parallela
allo sforzo di taglio FEd

La forza di progetto FEd si può portare sul baricentro delle sezioni dei cordoni con
l’aggiunta della coppia di trasporto:
TEd = FEd ⋅ e (5.55)

Conviene considerare le sezioni dei cordoni ribaltate sullo stesso piano della piastra di
attacco.
Su tali superfici occorre ripartire la forza tagliante FEd e il momento torcente TEd ed
eseguire, poi, la sovrapposizione degli effetti per determinare gli sforzi di taglio totali su dette
superfici.

Ripartizione della forza tagliante FEd sulle sezioni ribaltate dei cordoni
È lo stesso problema già risolto nel punto 5.5.3.
La forza FEd è equilibrata da sforzi di reazione di taglio, proporzionali alle rispettive
superfici dei cordoni.
La forza Fi sulla superficie i ma S i :
Si
Fi = FEd ⋅
∑ Si
Sia Aw1 la superficie ribaltata di un cordone ortogonale a FEd
Aw1 = a1 ⋅ L1 (5.56)

Sia Aw2 la superficie ribaltata di un cordone parallelo a FEd


Aw2 = a2 ⋅ L2 (5.57)
Lo sforzo di reazione di taglio V1 sui due cordoni normali a FEd è:

2 ⋅ Aw1 Aw1
V1 = FEd ⋅ V1 = FEd ⋅
2 ⋅ Aw1 + 2 ⋅ Aw2 Aw1 + Aw2

Su un solo cordone “1”, ortogonale a FEd , lo sforzo di taglio di progetto è quindi:


V
VEd ,1 = 1
2
F Aw1
VEd ,1 = Ed ⋅
2 Aw1 + Aw2
237 dott. ing. Paolo Serafini

FEd a1 ⋅ L1
VEd ,1 = ⋅ (5.58)
2 a1 ⋅ L1 + a1 ⋅ L2
Fig.5.97

Cosi, similmente, su un solo cordone “2”, parallelo a FEd , lo


sforzo di taglio di progetto è:
V2
VEd ,2 =
2

FEd Aw2
VEd ,2 = ⋅
2 Aw1 + Aw2

FEd a2 ⋅ L2
VEd ,2 = ⋅ (5.59)
2 a1 ⋅ L1 + a1 ⋅ L2

Tensioni sulle sezioni ribaltate per effetto dello sforzo tagliante FEd
Cordoni trasversali “1”
Fig.97.a

Sui cordoni trasversali “1” la distribuzione dello sforzo di taglio


VEd ,1 determina una tensione tangenziale t ⊥ ,ortogonale all’asse della
sezione ribaltata:

VEd ,1
t⊥ ,1 =
Aw ,1
FEd a1 ⋅ L1
t⊥ ,1 = ⋅
2 ⋅ a1 ⋅ L1 a1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2

FEd 1
t⊥ ,1 = ⋅ (5.60)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2

Sui cordoni trasversali “2” la distribuzione dello sforzo di taglio VEd ,2 determina una
tensione tangenziale tII , parallela all’asse della sezione ribaltata:

VEd ,2
τ II,2 =
Aw ,2

FEd a2 ⋅ L2
τ II,2 = ⋅
2 ⋅ a2 ⋅ L2 a1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2

FEd 1
τ II,2 = ⋅ (5.61)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
238 dott. ing. Paolo Serafini

Si osservi che le espressioni (5.60) e (5.61) sono identiche. Ciò proviene dall’ipotesi,
secondo la normativa NTC 4.2.8.2.4, che , allo stato limite ultimo, le azioni di calcolo sui
cordoni d’angolo si distribuiscono uniformemente sulla sezione di gola.

Ripartizione del momento TEd sulle sezioni ribaltate dei cordoni


Fig.5.97.b

Il momento torcente TEd è equilibrato dalle due coppie


di forze T1 ,T2 , ottenute, rispettivamente, dalle due forze H 1
di senso opposto, agenti sulle due sezioni “1” (fig.5.96) e
dalla coppia di forze H 2 agenti sulle sezioni “2”.
Si ipotizza che le due coppie T1 , T2 , che equilibrano il
momento torcente, siano proporzionali, rispettivamente, alle
coppie resistenti T1,max , T2 ,max fornite dalle sezioni dei
cordoni, longitudinali e trasversali allo sforzo di taglio
Fig.5.97.b.

Siano:
H 1,max lo sforzo resistente al taglio della singola sezione “1” del cordone
ortogonale allo sforzo di taglio;
H 2 ,max lo sforzo resistente al taglio della singola sezione “2” del cordone
parallelo allo sforzo di taglio;

Le coppie resistenti torsionali sono:

T1,max coppia resistente torsionale, fornita dalle sezioni “1” dei cordoni
ortogonali allo sforzo di taglio:
T1,max = H 1,max ⋅ h (5.62)
T2 ,max coppia resistente torsionale fornita delle sezioni “2” dei cordoni
paralleli allo sforzo di taglio:
T2 ,max = H 2 ,max ⋅ L (5.63)
I momenti T1 , T2 , di ripartizione ed equilibrio del momento torcente TEd , si considerano
proporzionali, rispettivamente, ai momenti resistenti T1,max ,T2 ,max , forniti dalle coppie di sezioni
dei cordoni ortogonali e paralleli allo sforzo di taglio.
Si ha la proporzione:
 T1 : T2 = T1,max : T2 ,max (a)

 con T1 + T2 = TEd (b)
Eseguendo il componendo della proporzione (a):
( T1 + T2 ) : T1 = (T1,max + T2 ,max ) : T1,max
con
T1 + T2 = TEd
239 dott. ing. Paolo Serafini

sostituendo e ricavando T1 si ha:


TEd : T1 = (T1,max + T2 ,max ) : T1,max

T1,max
T1 = TEd ⋅ (5.64)
T1,max + T2 ,max
così, allo stesso modo, si ha:
T2 ,max
T2 = TEd ⋅ (5.65)
T1,max + T2 ,max

Sostituendo le (5.62) e (5.63) si ottiene:


H 1,max ⋅ h
T1 = TEd ⋅ (5.66)
H 1,max ⋅ h + H 2 ,max ⋅ L

H 2 ,max ⋅ L
T2 = TEd ⋅ (5.67)
H 1,max ⋅ h + H 2 ,max ⋅ L

Espressione delle forze resistenti al taglio H 1,max , H 2 ,max


Indichiamo con τ max la tensione di taglio massima sopportata del materiale.
Sarà:
t⊥ ,max = τ II,max = τ max
si avrà:
H 1,max = a1 ⋅ L1 ⋅ τ max (5.68)
H 2 ,max = a2 ⋅ L2 ⋅ τ max (5.69)
Sostituendo nelle (5.66), (5.67) si ottiene:
a1 ⋅ L1 ⋅ τ max ⋅ h
T1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ τ max ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ τ max ⋅ L
a1 ⋅ L1 ⋅ h
T1 = TEd ⋅ (5.70)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
a2 ⋅ L2 ⋅ τ max ⋅ L
T2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ τ max ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ τ max ⋅L
a2 ⋅ L2 ⋅ L
T2 = TEd ⋅ (5.71)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a 2 ⋅ L2 ⋅ L

Sforzi di taglio H 1 , H 2 ,sulle sezioni ribaltate, di reazione al momento torcente di progetto TEd
Occorre non confondere gli sforzi di taglio H 1 , H 2 con H 1,max , H 2 ,max .
Gli sforzi di taglio H 1 , H 2 sono quelli effettivi sulle sezioni ribaltate, dovuti al momento
torcente TEd ; mentre H 1,max , H 2 ,max sono gli sforzi di taglio massimi che le sezioni possono
sopportare.
240 dott. ing. Paolo Serafini

Dai momenti delle coppie effettive T1 ,T2 di ripartizione del momento torcente TEd si
possono determinare gli sforzi di taglio effettivi di reazione H 1 , H 2

Cordoni ortogonali alla forza FEd

Fi.5.99

T1 = H 1 ⋅ h
da cui:
T1
H1 =
h
sostituendo la (5.68)
TEd a1 ⋅ L1 ⋅ h
H1 = ⋅
h a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

a1 ⋅ L1
H 1 = TEd ⋅ (5.72)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

Tensioni tangenziali sulle sezioni ribaltate dei cordoni”1”, ortogonali alla forza FEd
H1
τ II,' 1 =
a1 ⋅ L1
sostituendo la (5.72)
TEd a1 ⋅ L1
τ II,' 1 = ⋅
a1 ⋅ L1 a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

1
τ II,' 1 = TEd ⋅ (5.73)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

Cordoni paralleli alla forza FEd


Fig.5.100

T2 = H 2 ⋅ L
da cui:
T2
H2 =
L
sostituendo la (5.69)
TEd a2 ⋅ L2 ⋅ L
H2 = ⋅
L a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

a2 ⋅ L2
H 1 = TEd ⋅ (5.74)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
241 dott. ing. Paolo Serafini

Tensioni tangenziali sulle sezioni ribaltate dei cordoni”1”, ortogonali alla forza FEd
H1
τ II,' 2 =
a2 ⋅ L2
sostituendo la (5.70)
TEd a2 ⋅ L2
τ II,' 2 = ⋅
a2 ⋅ L2 a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

1
τ II,' 2 = TEd ⋅ (5.75)
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L

Si osservi che le espressioni delle tensioni tangenziali sulle sezioni ribaltate sono le stesse,
sia sui cordoni trasversali (5.74). sia su quelli longitudinali (5.75)

Sovrapposizione degli effetti per la determinazione delle tensioni di taglio totali


sulle superfici ribaltate e verifiche
Si determinano le tensione di taglio totali sulle superfici ribaltate dei cordoni,
sovrapponendo quelle provocate dalla sforzo FEd e dal momento torcente TEd ; ciò, sia sui
cordoni tangenziali sia su quelli trasversali rispetto ad FEd .
Si esegue poi la verifica sul cordone più sollecitato.

Cordoni “1” trasversali allo sforzo FEd

Fig.5.101 Fig.5.102
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T1 , quota parte di TEd

Sulle sezioni dei due cordoni trasversali “1” si esercitano due tensioni di taglio:

t ⊥ ,1 tensione di taglio ortogonale all’asse del cordone, dovuto alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd (5.60)
FEd 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
242 dott. ing. Paolo Serafini

τ II,' 1 tensione di taglio parallelo all’asse del cordone, dovuto al momento torcente T1 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.75)
' 1
τ II,1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
Nell’esempio schematico di Fig.5.95:

TEd = FEd ⋅ e

Verifica delle condizioni di resistenza

 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ,1 ⊥ ,1 II,1 1 yk

 n⊥ ,1 + t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ ,1 = 0

deve verificarsi:
 t2 + τ 2 = β ⋅ f
 ⊥ ,1 II,1 1 yk

 t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk

Cordoni paralleli allo sforzo FEd “2”

Fig.5.103 Fig.5.104
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T2 , quota parte di TEd

Sulle sezioni dei due cordoni paralleli alla forza tagliante FEd “2” si esercitano due
tensioni di taglio:

τ II,2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordoni, dovute alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd (5.60). Le tensioni, nei due cordoni, hanno lo stesso senso.
FEd 1
τ II,2 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
243 dott. ing. Paolo Serafini

τ II,' 2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordone, dovuto al momento torcente T2 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.73)
Le tensioni, nei due cordoni, hanno senso opposto.
1
τ II,' 2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
'
In un cordone le due tensioni tII,2 , τ II,2 si sommano, rappresentando, così, il cordone più
sollecitato.
La tensione totale è:
τ II,2Tot = tII,2 + τ II.' 2

Verifica delle condizioni di resistenza

 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ,2 ⊥ ,2 II,2 1 yk

 n⊥ ,2 + t ⊥ ,2 = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ ,2 = 0
t ⊥ ,2 = 0

deve verificarsi:
2
τ II,2 Tot
≤ β 1 ⋅ f yk
244 dott. ing. Paolo Serafini

Esempio 7
Unioni sollecitate a torsione con cordoni paralleli e ortogonali al taglio

Fig.5.105 Fig.5.106

Si supponga che, in un’asta composta calastrellata tra due profilati IPE 140, lo sforzo di
taglio calcolato in un campo estremo sia:

VEd = 40 kN

Dati di progetto
distanza baricentrica dei due correnti h0 = 150 mm
distanza tra gli assi di due calastrelli a = 500 mm
numero di piani di calastrellatura n= 2
dimensioni calastrello piatto 200x80x8

lo sforzo di taglio di progetto Vca ,Ed alla mezzeria di un calastrello (vedi IV parte – ASTE
COMPOSTE) è:

VEd ⋅ a 40 ⋅ 50
Vca ,Ed = Vca ,Ed =
n ⋅ h0 2 ⋅ 15
Vca ,Ed = 66 ,7 kN

Si supponga, ai fini dell’esempio , che il calastrello venga saldato al corrente con quattro
cordoni come rappresentato in figura Fig.5.107, di cui due sono paralleli e gli altri ortogonali
allo sforzo di taglio Vca ,Ed .
Per il calcolo di progetto e verifica dei cordoni di saldatura conviene considerare la loro
sezione resistente, ribaltata nel piano di attacco frontale con il corrente.
Lo sforzo di taglio Vca ,Ed ha un’eccentricità " e" rispetto al baricentro G delle sezioni
ribaltate dei cordoni, come rappresentato nella figura schematica Fig.5.18.
245 dott. ing. Paolo Serafini

Fig.5.107
Fig.108

Dalla figura Fig.5.107 risulta:

Lunghezza cordone trasversale L1 :


200 − 77
L1 =
2
L1 = 61,5 mm = 6 ,15 cm

Lunghezza cordone longitudinale L2 :


L2 = 8 cm

Eccentricità e :
77 L1 77 61,5
e= + e= +
2 2 2 2
e = 69 ,25 mm
e = 6 ,93 cm
Fig.5.109

Si può trasportare lo sforzo Vca ,Ed al baricentro G delle


sezione dei cordoni aggiungendo la coppia di trasporto.
Le quattro sezioni dei cordoni sono sollecitate da uno sforzo di
taglio Vca ,Ed e un momento torcente TEd :
TEd = Vca ,Ed ⋅ e TEd = 66 ,7 ⋅ 6 ,93

TEd = 464 kN ⋅ cm (7e.1)


246 dott. ing. Paolo Serafini

Tensioni e verifiche nelle sezioni ribaltate dei cordoni


Si applicano direttamente le espressioni ricavate nella parte teorica (5.60), (5.61),
(5.73), (5.75), considerate nella sovrapposizione degli effetti.

Cordoni “1”, trasversali allo sforzo FEd = Vca ,Ed


Nell’applicazione delle formule determinate, si considera nel caso proposto nell’esempio,
che le saldature nei quattro tratti siano eseguite per tutta la lunghezza disponibile:
h = L2
L = L1
Lo sforzo di taglio, indicato con FEd corrisponde a Vca ,Ed applicato alla mezzeria del
calastrello
FEd = Vca ,Ed
Riferendoci allo schema statico considerato, si ha:

Fig.5.101 Fig.5.102
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T1 , quota parte di TEd

Sulle sezioni dei due cordoni trasversali “1” si esercitano due tensioni di taglio:

t ⊥ ,1 tensione di taglio ortogonale all’asse del cordone, dovuto alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd = Vca ,Ed (5.60)

FEd 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2

Vca ,Ed 1
t ⊥ ,1 = ⋅ (7e.2)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2

'
τ II,1 tensione di taglio parallelo all’asse del cordone, dovuto al momento torcente T1 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.75)
247 dott. ing. Paolo Serafini

' 1
τ II,1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
con:
h = L2
L = L1

' 1
τ II,1 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2 ⋅ L1
1
τ II,1 = TEd ⋅ (7e.3)
L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )

Verifica delle condizioni di resistenza


 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ,1 ⊥ ,1 II,1 1 yk

 n⊥ ,1 + t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ ,1 = 0

deve verificarsi:

 t2 + τ 2 = β ⋅ f
 ⊥ ,1 II,1 1 yk
 (7e.4)
 t ⊥ ,1 = β 2 ⋅ f yk

Cordoni “2” paralleli allo sforzo FEd = Vca ,Ed


Fig.5.103 Fig.5.104
Effetto della forza tagliante FEd Effetto momento del torcente T2 , quota parte di TEd

Sulle sezioni dei due cordoni paralleli alla forza tagliante FEd “2” si esercitano due
tensioni di taglio:

τ II,2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordoni, dovute alla ripartizione dello
sforzo tagliante FEd = Vca ,Ed (5.60).
Le tensioni, nei due cordoni, hanno lo stesso senso.
FEd 1
τ II,2 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
248 dott. ing. Paolo Serafini

Vca ,Ed 1
τ II,2 = ⋅ (6e.5)
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2

τ II,' 2 tensioni di taglio parallele all’asse dei cordone, dovuto al momento torcente T2 ,
componente della ripartizione del totale TEd (5.73) TEd (5.73)
' 1
τ II,2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ h + a2 ⋅ L2 ⋅ L
con:
h = L2
L = L1
' 1
τ II,2 = TEd ⋅
a1 ⋅ L1 ⋅ L2 + a2 ⋅ L2 ⋅ L1

1
τ II,2 = TEd ⋅ (7e.6)
L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
Le tensioni, nei due cordoni, hanno senso opposto.
'
In un cordone le due tensioni tII,2 , τ II,2 si sommano, rappresentando, così, il cordone più
sollecitato.
La tensione totale è:
τ II,2Tot = tII,2 + τ II.' 2 (7e.7)

Verifica delle condizioni di resistenza

 n2 + t 2 + τ 2 = β ⋅ f condizione 1
 ⊥ ,2 ⊥ ,2 II,2 1 yk

 n⊥ ,2 + t ⊥ ,2 = β 2 ⋅ f yk condizione 2

per:
n⊥ ,2 = 0
t ⊥ ,2 = 0
deve verificarsi:
2
τ II,2 Tot
≤ β 1 ⋅ f yk

τ II,2Tot ≤ β 1 ⋅ f yk (7e.8)

Predimensionamento e verifiche dei cordoni

Per un dimensionamento di massima si considerino i cordoni con la stessa sezione


ribaltata:
a1 = a2
Si prenda in considerazione la condizione limite di resistenza (7.8) sui cordoni
tangenziali, paralleli allo sforzo di taglio:
τ II,2Tot = β 1 ⋅ f yk
per la (7e.7) si ha:
249 dott. ing. Paolo Serafini

τ II,2Tot = tII,2 + τ II.' 2 = β 1 ⋅ f yk

sostituendo le (7.e5), (7e.7)

Vca ,Ed 1 1
⋅ + TEd ⋅ = β 1 ⋅ f yk
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2 L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )

per:
a1 = a2
Vca ,Ed = 11,7 kN
TEd = 81 kN ⋅ cm
L1 = 6 ,15 cm
L2 = 8 cm
acciaio S 275
β 1 = 0 ,7
β 2 = 0 ,85

S 275 S 420
S 235
S 355 S 460
β1 0,85 0,7 0,62
β2 1 0,85 0,75

Si ha:
Vca ,Ed 1 1
⋅ + TEd ⋅ = β 1 ⋅ f yk
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2 L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
per:
a1 = a2 = a
Vca ,Ed 1 1
⋅ + TEd ⋅ = β 1 ⋅ f yk
2 a ⋅ ( L1 + L2 ) L1 ⋅ L2 ⋅ 2 ⋅ a
sostituendo i valori:

66 ,7 1 1
⋅ + 464 ⋅ = 0 ,7 ⋅ 27 ,5
2 a ⋅ ( 6 ,15 + 8 ) 2 ⋅ a ⋅ 6 ,15 ⋅ 8
2 ,35 4 ,7 7 ,05
+ = 19 ,25 = 19 ,25
a a a

a = 0 ,36 cm
poniamo
a = 4 mm
z = a⋅ 2 z = 4⋅ 2
z = 5 ,65 mm

Il lato z del cordone non supera lo spessore t f = 6 ,3 mm del profilato IPE140


250 dott. ing. Paolo Serafini

Verifiche

La verifica (7e.8) dei cordoni " 2" , paralleli allo sforzo di taglio à sicuramente
soddisfatta, avendo scelto una altezza di gola " a" superiore a quella corrispondente alla
condizione limite di resistenza. A maggior ragione è soddisfatta (6e.4).

Verifichiamo con le limitazioni (7e.4) la resistenza dei cordoni trasversali " 1"
deve verificarsi:

 t2 + τ 2 ≤ β ⋅ f
 ⊥ ,1 II,1 1 yk
 (7e.4)
 t ⊥ ,1 ≤ β 2 ⋅ f yk

per la (7e.2)

Vca ,Ed 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a1 ⋅ L1 + a2 ⋅ L2
con
a1 = a2 = a

Vca ,Ed 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 a ⋅ ( L1 + L2 )

66 ,7 1
t ⊥ ,1 = ⋅
2 0 ,4 ⋅ ( 6 ,15 + 8 )

t ⊥ ,1 = 5 ,89 kN / cm 2

per la (7e.3)

1
τ II,1 = TEd ⋅
L1 ⋅ L2 ⋅ ( a1 + a2 )
per

a1 = a2 = a

1
τ II,1 = TEd ⋅
L1 ⋅ L2 ⋅ 2 ⋅ a

1
τ II,1 = 464 ⋅
6 ,15 ⋅ 8 ⋅ 2 ⋅ 0 ,4

τ II,1 = 11,8 kN / cm 2
251 dott. ing. Paolo Serafini

Verifica
Risulta
β 1 ⋅ f yk = 0 ,7 ⋅ 27 ,5 = 19 ,25 kN / cm 2
β 2 ⋅ f yk = 0 ,8 ⋅ 27 ,5 =

 t 2 + τ 2 = 5 ,89 2 + 11,8 2 = 13 ,2 kN / cm 2 < β ⋅ f


 ⊥ ,1 II,1 1 yk

 t ⊥ ,1 = 5 ,89 kN / cm 2 < β 2 ⋅ f yk

Le limitazioni sono soddisfatte

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