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3. Taglio (prof.

Elio Sacco)
3.1. Formula di Jourawsky
Si considera inizialmente il caso di una sezione soggetta ad una sollecitazione di taglio V . Si
definisce tensione tangenziale media sulla corda AB di lunghezza b , la quantità:

1 B
b ∫A
τn= τ • nds (3.1)

essendo n la normale uscente da A∗ , con A∗ la parte della sezione delimitata dalla corda AB .
Scegliendo un sistema di riferimento principale d’inerzia, la tensione tangenziale media si valuta
attraverso la formula di Jourawsky:

1 ⎛⎜ V2 ∗ V1 ∗ ⎞⎟
τn=− ⎜ s1 + s2 ⎟ (3.2)
b ⎜⎜⎝ I11 I 22 ⎟⎟⎠

dove:

• s1∗ e s2∗ sono rispettivamente i momenti statici di A∗ rispetto all’asse x1 ed x2 ,


• I11 e I 22 sono rispettivamente i momenti d’inerzia della sezione rispetto all’asse x1
ed x2 .

3.2. Deformazione a taglio di una trave


Per la determinazione della deformazione indotta nella trave a causa solo della sua deformabilità a
taglio, si può applicare il principio dei lavori virtuali.
Il sistema delle forze è costituito da una forza F , di modulo unitario, applicata dove si intende
calcolare lo spostamento, per esempio all’estremità della trave, comunque diretta nel piano della
sezione retta della trave. Il sistema degli spostamenti consiste nella trave soggetta ad una forza
tagliante V .
Si considera inizialmente il caso di una trave di lunghezza L con sezione rettangolare di dimensioni
b × h . Gli assi del sistema di riferimento coincidono con gli assi di simmetria della sezione. Si
assume che la forza tagliante abbia componente non nulla solo lungo la direzione x2 , e che si
intende determinare lo spostamento lungo la direzione x2 .
La tensione tangenziale media valutata sulla generica corda parallela all’asse x1 , valutata nel
sistema delle forze, τ ∗ ( x2 ) , e quella valutata nel sistema degli spostamenti, τ ( x2 ) , valgono
rispettivamente:

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V2 ∗ V2 x2 V2 ⎛ 2 h 2 ⎞
τ ( x2 ) = −
bI11 ∫− h/ 2

s1 = − bydy = − ⎜ x2 − ⎟ (3.3)
bI11 2 I11 ⎝ 4⎠
1 ∗ 1 x2 V2 ⎛ 2 h 2 ⎞
τ ( x2 ) = −
bI11 ∫− h/ 2
s1 = − bydy = − ⎜ x2 − ⎟ (3.4)
bI11 2 I11 ⎝ 4⎠

Per il principio dei lavori virtuali, lavoro virtuale esterno uguale lavoro virtuale interno, si ha:

h/ 2 τ ( x2 )
1u2 = ∫ τ ∗ ( x2 ) γ ( x2 ) dV = L ∫ τ ∗ ( x2 ) bdx2
V − h/ 2 G
V2 h/ 2 ⎛ 2 h 2 ⎞ ⎛ 2 h 2 ⎞
4GI112 ∫− h/ 2 ⎝
= ⎜ x2 − ⎟ ⎜ x2 − ⎟ bdx2 (3.5)
4 ⎠⎝ 4⎠
6V2 V
= = 2
5GA GAs

essendo As l’area efficace a taglio. Il fattore di riduzione dell’area, che nel caso esaminato della
sezione rettangolare vale 5/6, è detto fattore di correzione a taglio.
La formula di Jourawsky risulta particolarmente soddisfacente per la valutazione delle tensioni
tangenziali, nel caso di sezioni in parete sottili.
Si consideri allora il caso di una trave soggetta ad una forza di taglio V , con sezione in parete
sottile, per la quale si intende determinare lo spostamento lungo la direzione F , con F = 1 , dovuto
esclusivamente alla deformazione a taglio. Si introduca un’ascissa curvilinea ζ lungo la linea
media della parete sottile e si scelga un sistema di riferimento principale d’inerzia. La tensione
tangenziale media valutata sulla generica corda individuata dall’ascissa curvilinea ζ , nel sistema
delle forze, τ ∗ (ζ ) , e quella nel sistema degli spostamenti, τ (ζ ) , valgono rispettivamente:

1 ⎛ V2 ∗ V1 ∗ ⎞ 1
τ ∗ (ζ ) = − ⎜ s1 (ζ ) + s2 (ζ ) ⎟ = − K•V (3.6)
b (ζ ) ⎝ I11 I 22 ⎠ b (ζ )
1 ⎛ F2 ∗ F1 ∗ ⎞ 1
τ (ζ ) = − ⎜ s1 (ζ ) + s2 (ζ ) ⎟ = − K •F (3.7)
b (ζ ) ⎝ I11 I 22 ⎠ b (ζ )

con

⎧ s2∗ (ζ ) ⎫
⎪ ⎪
⎪ I 22 ⎪
K=⎨ ∗ ⎬ (3.8)
⎪ s1 (ζ ) ⎪
⎪ I ⎪
⎩ 11 ⎭

Si ricava allora:
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τ (ζ )
F • u = ∫ τ ∗ (ζ ) γ (ζ ) dV = L ∫ τ ∗ (ζ ) bdζ (3.9)
V a G

essendo a la linea media della sezione. Tenendo conto delle espressioni (3.6), (3.7) e (3.8),
l’equazione (3.9) fornisce:

L⎡ 1 ⎤
F•u = ⎢ ∫a ( K • V ) Kd ζ ⎥ • F (3.10)
G ⎣ b (ζ ) ⎦

da cui si deduce:

L 1
u= ∫ ( K • V ) Kd ζ
G b (ζ )
a

1 ⎧⎪⎪ K1 V1 + K1 K 2V2 ⎫⎪⎪


2
L
G ∫a b (ζ ) ⎪⎪⎩ K1 K 2V1 + K 22V2 ⎪⎪⎭
= ⎨ ⎬ dζ (3.11)

L⎡ 1 ) ⎤
= ⎢ ∫a K dζ ⎥ V
G ⎣ b (ζ ) ⎦

con

) ⎡⎢ K12 K1K2 ⎤⎥
K = ⎢⎢ ⎥

(3.12)
KK
⎣⎢ 1 2
K22 ⎦⎥

Introducendo il tensore simmetrico dei fattori di correzione a taglio come:

−1
1⎡ 1 ) ⎤
χ = ⎢∫ K dζ ⎥ (3.13)
A ⎣ a b (ζ ) ⎦

La formula (3.11) si riscrive nella forma:

L −1
u= χ V (3.14)
GA

E’ necessario notare che le direzioni principali di χ in generale non coincidono con le direzioni
principali del tensore d’inerzia. Ciò significa che anche se la flessione associata al taglio è retta, si
possono avere spostamenti da taglio con componente anche lungo la direzione ortogonale all’azione
tagliante. Ciò non si verifica evidentemente nelle sezioni che ammettono un asse di simmetria,
sollecitate lungo tale asse.

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3.3. Modello di trave di Timoshenko
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Timoshenko ha proposto una teoria tecnica della trave capace di tener in conto in modo semplice,
ma generalmente molto soddisfacente, la deformazione a taglio che avviene nelle travi. Nel seguito
gli assi coordinati del sistema di riferimento sono denotati con x, y e z.

3.3.1. Cinematica
La cinematica della trave è definita dalla deformazione dell’asse e dalle rotazioni delle sezioni. Nel
seguito viene trattato esclusivamente il problema piano della trave; infatti, posto il cartesiano
sistema di riferimento illustrato in Figura 1, si considera il caso in cui la trave si infletta nel piano
yz .

Deformazione dovuta all’effetto flessionale

z
ϕF= -vF’
vF
-vF’
+
y
Deformazione dovuta all’effetto di taglio
z
ϕΤ=0
vT

y =
Deformazione totale della trave
z
ϕ=ϕF= -vF’ ? -v’
v

-v’
y

Figura 1: Trave con deformazione a taglio.

Si assume che la sezione retta all’ascissa z , inizialmente piana ed ortogonale alla linea d’asse della
trave, a deformazione avvenuta, sia ancora piana ma non necessariamente ortogonale alla deformata
dell’asse della trave.
In Figura 1 è riportata schematicamente la cinematica della trave, sovrapponendo gli effetti della
sola flessione e del taglio. Per la flessione la sezione retta a deformazione avvenuta resta ortogonale
alla deformata della linea d’asse. Per effetto del taglio si ha uno spostamento verticale della sezione

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Stephen Timoshenko, (Špotovka 1878-Wuppertal 1972), ingegnere russo naturalizzato statunitense.
Professore al Politecnico di Kijev (1907-11), alla Scuola di ponti e strade di Pietroburgo (1912-18), si recò
successivamente negli USA dove insegnò meccanica teorica e applicata nelle università
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senza ulteriore rotazione della sezione stessa. Ne consegue che la rotazione non risulta più uguale
alla derivata dell’inflessione totale della trave, ottenuta tenendo conto anche della deformazione a
taglio. In definitiva, in Figura 2 è evidenziata la deformazione della tipica sezione della trave: la
sezione all’ascissa generica z ha uno spostamento w0 lungo l’asse z , uno spostamento v lungo
l’asse y ed inoltre presenta una rotazione ϕ intorno all’asse x , ortogonale al piano yz . I parametri
cinematici sono quindi lo spostamento assiale w0 , l’inflessione v e la rotazione ϕ ; tali quantità
sono funzioni esclusivamente dell’ascissa z , i.e. w0 = w0 ( z ) , v = v( z ) , ϕ = ϕ ( z ) .

w0
v

ϕ=−v’
Figura 2: Cinematica della trave con deformazione a taglio.

Riguardando la trave come un solido tridimensionale, è possibile calcolare lo spostamento di un


generico punto della sezione retta della trave. Infatti, il tipico punto della sezione retta subisce uno
spostamento u1 nullo lungo l’asse x , uno spostamento u2 pari a v lungo l’asse y ed uno
spostamento u3 lungo l’asse z che si ottiene come somma dell’effetto di w0 , spostamento lungo z
in corrispondenza dell’asse della trave, e di ϕ rotazione della sezione:

u1 = 0
u2 = v (3.15)
u3 = w0 + yϕ

Sulla base della cinematica introdotta tramite le espressioni (3.15), è possibile determinare lo stato
deformativo della trave. Infatti, le componenti non nulle del tensore di deformazione valgono:

∂u3
ε = εz = = w0′ + yϕ ′ = ε 0 + yc
∂z
(3.16)
∂u ∂u
γ = 2ε yz = 2 + 3 = v′ + ϕ
∂z ∂y

dove l’apice ′ indica la derivazione rispetto a z , ε 0 è la dilatazione lineare dell’asse della trave e c
è la curvatura flessionale della trave.

3.3.2. Legame costitutivo


Note che siano le deformazioni del solido trave, è possibile determinare le tensioni presenti in esso
utilizzando le equazioni del legame costitutivo. Infatti, si ottiene:
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σ = Eε
(3.17)
τ = Gγ

dove E è il modulo elastico longitudinale, modulo di Young, e G è il modulo a taglio.


Una volta definite le tensioni nel generico punto della sezione retta della trave tramite le relazioni
(3.17), è possibile determinare le equazioni costitutive della trave. Infatti, lo sforzo normale ed il
momento flettente si calcolano come la risultante ed il momento risultante delle tensioni normali
sulla sezione, mentre il taglio si calcola come la risultante delle tensioni tangenziali.

N = ∫ σ dA M = ∫ yσ dA T = ∫ τ dA (3.18)
A A A

Sostituendo nelle tre equazioni (3.18) la relazione costitutiva (3.17), si ottiene:

N = ∫ Eε dA M = ∫ yEε dA T = ∫ Gγ dA (3.19)
A A A

Ricordando poi la relazione (3.16), si ha:

N = ∫ E ( ε 0 + yc ) dA = ∫ ( Eε 0 + Eyc ) dA = EA ε 0 + ES c = EA ε 0 (3.20)
A A

M = ∫ yE ( ε 0 + yc ) dA = ∫ ( Eyε 0 + Ey 2 c ) dA = ES ε 0 + EI c = EI c (3.21)
A A

T = ∫ Gγ dA = GAs γ (3.22)
A

essendo S il momento statico rispetto all’asse x , che risulta nullo poiché x è baricentrico, I il
momento d’inerzia rispetto all’asse x ed inoltre ε 0 e c la deformazione assiale e la curvatura della
trave. Si evidenzia che nell’equazione (3.22) sia G che γ sono costanti nella sezione retta della
trave, per cui integrando dovrebbe comparire l’area A della sezione al posto della quantità As . In
realtà, nella paragrafo 3.2, formula (3.14), si è già visto che nella determinazione della
deformazione a taglio della trave interviene il fattore di correzione a taglio χ . Ciò equivale a
considerare un’area a taglio As = χ A . Tale argomento sarà ripreso successivamente, evidenziando
che il modello proposto da Timoshenko non fornisce un profilo delle tensioni tangenziali accurato
tramite la seconda delle formule (3.22), per cui è necessario introdurre il coefficiente χ di
correzione a taglio nell’espressione della risultante.
Le equazioni (3.20), (3.21) e (3.22) rappresentano le relazioni costitutive globali della trave che
legano gli enti cinematici, cioè deformazione elastica assiale ε 0 , curvatura c e scorrimento
angolare γ , agli enti statici sforzo normale N , momento flettente M e taglio T .

3.3.3. Equazioni di equilibrio


Si assume che la trave T sia soggetta ad un sistema piano di sollecitazioni: forze agenti nel piano
yz , coppie lungo l’asse x . Le equazioni di equilibrio della trave sono:

• traslazione lungo l’asse z


N′ = − f (3.23)

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• traslazione lungo l’asse y
T ′ = −q (3.24)

• rotazione intorno all’asse x


M′ =T (3.25)

Le equazioni (3.23), (3.24) e (3.25) sono le equazioni di equilibrio locale della trave, dette anche
equazioni indefinite di equilibrio della trave.

3.3.4. Equazione della linea elastica


In definitiva, le equazioni che governano il problema della trave sono le seguenti:

• congruenza
ε 0 = w0′ (3.26)
c = ϕ′ (3.27)
γ = v′ + ϕ (3.28)

• legame costitutivo
N = EAε 0 (3.29)
M = EIc (3.30)
T = GAsγ (3.31)

• equilibrio
N′ = − f (3.32)
M ′′ = − q (3.33)
M′ =T (3.34)

Tenendo conto delle equazioni (3.26) e (3.29), la (3.32) fornisce:






EAw0′ ⎤⎥⎦ = − f (3.35)

Analogamente, tenendo conto delle equazioni (3.27), (3.28) e (3.30), (3.31), le equazioni di
equilibrio (3.33) e (3.34) forniscono:
′′



EIϕ ′ ⎤⎥⎦ = −q (3.36)



EIϕ ′ ⎤′


= GAs ( v′ + ϕ ) (3.37)

Le equazioni differenziali (3.35), (3.36) e (3.37) rappresentano le equazioni del problema


dell’equilibrio elastico della trave soggetta a sforzo normale, momento flettente e taglio, dette anche
equazioni della linea elastica. Si evidenzia che il problema assiale risulta disaccoppiato da quello di
flessione e taglio; infatti il problema assiale si può risolvere tramite la (3.35) indipendentemente
dalle (3.36) e (3.37). Analogamente, il problema di flessione e taglio si può risolvere tramite le
(3.36) e (3.37) indipendentemente dal problema assiale.

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Problema assiale
Assumendo EA costante, il comportamento assiale della trave è governato dall’equazione:

EAw0′′ = − f (3.38)

la cui soluzione, nel caso di carico assiale uniformemente distribuito f costante, è:

f 2
w0 = − z + a1 z + a2
2 EA
f
ε 0 = w0′ = − z + a1 (3.39)
EA
N = EAε 0 = − fz + EAa1

dove a1 ed a2 sono costanti di integrazione che si determinano tramite opportune condizioni al


contorno.
Problema di flessione e taglio
Assumendo EI ed EAs costanti, il comportamento di flessione e taglio della trave è governato dalle
equazioni:

EIϕ ′′′ = − q (3.40)


EIϕ = GAs ( v + ϕ )
′′ ′
(3.41)

Nel caso di carico uniformemente distribuito q costante, integrando la (3.40) si ottiene:

q 3
ϕ =− z + b1 z 2 + b2 z + b3 (3.42)
6 EI

che sostituita nella (3.41) fornisce:

EI ′′
v′ = ϕ −ϕ
GAs
(3.43)
EI ⎛⎜ q ⎞ ⎛
q 3 ⎞
= ⎜− z + b1 ⎟⎟ − ⎜⎜ − z + b1 z 2 + b2 z + b3 ⎟⎟
GAs ⎜⎝ EI ⎟

⎜ 6 EI


Integrando l’equazione differenziale (3.43) si ottiene:

EI ⎛ q 2 ⎞ ⎛ q 1 1 ⎞
v= ⎜− z + b1 z ⎟ − ⎜ − z 4 + b1 z 3 + b2 z 2 + b3 z ⎟ + b4 (3.44)
GAs ⎝ 2 EI ⎠ ⎝ 24 EI 3 2 ⎠

Ne consegue che:

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q 2
c = ϕ′ = − z + b1 z + b2
3EI
1
M = EIc = − qz 2 + EI ( b1 z + b2 )
3 (3.45)
EI ′′ EI ⎛⎜ q ⎞
γ = ( v′ + ϕ ) = ϕ = ⎜− z + b1 ⎟⎟
GAs GAs ⎜⎝ EI ⎟

T = GAsγ = − qz + EIb1

Le quantità b1 , b2 , b3 , e b4 sono costanti di integrazione che si determinano tramite opportune


condizioni al contorno.

3.3.5. Fattore di correzione a taglio


Sulla base della seconda delle equazioni (3.17), tenendo conto della seconda delle (3.16), le tensioni
tangenziali presentano un andamento costante nella sezione retta della trave. Ne consegue che, per
la simmetria delle tensioni tangenziali, si hanno irrealisticamente tensioni τ diverse da zero
sull’estradosso e sull’intradosso della trave. Al contrario le tensioni tangenziali derivate tramite la
formula di Jourawsky, ovvero tramite una condizione di equilibrio, sono nulle all’intradosso ed
all’estradosso della trave, presentando un profilo certamente più accurato. In definitiva, le tensioni
tangenziali possono essere valutate in due modi differenti:

• dalla cinematica applicando il legame costitutivo:


τ = Gγ (3.46)

• dalla formula di Jourawsky


Ts ∗
τJ = − (3.47)
Ib

con la (3.47) che fornisce un profilo delle tensioni tangenziali molto più soddisfacente di quanto
ottenuto tramite la (3.46).
Valutando il lavoro virtuale interno di sezione tramite la formula (3.46) e la formula (3.47), si ha:

1
Lvi = ∫ τ ∗γ dA = ∫ γ dA = γ (3.48)
A A A
2
s ∗ Ts ∗ T ⎛ s∗ ⎞
L =∫
J
vi dA = 2 ∫A ⎜⎝ b ⎟⎠ dA (3.49)
A Ib GIb GI

Eguagliando i lavori virtuali ottenuti si ha:

2
T ⎛ s∗ ⎞
γ= 2
GI ∫A ⎜⎝ b ⎟⎠ dA (3.50)

ovvero

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2
T ⎛ s∗ ⎞
Gγ = 2
I ∫A ⎜⎝ b ⎟⎠ dA (3.51)

e quindi, per la (3.31), si ha:

2
T T ⎛ s∗ ⎞
= 2
As I ∫A ⎜⎝ b ⎟⎠ dA (3.52)

Ricordando che As = χ A , si ottiene:

I2
χ= (3.53)
( )
2
A∫ s∗
b dA
A

3.4. Applicazioni

3.4.1. Esercizio
Si consideri la trave isostatica riportata in Figura 3. In particolare, si affronta esclusivamente il
problema di flessione e taglio, trascurando l’aspetto assiale.

A B
Figura 3: Mensola caricata con una forza F sull’estremo libero.

La soluzione generale è fornita dalle espressioni:

ϕ = b1 z 2 + b2 z + b3
EI ⎛1 1 ⎞
v= b1z −⎜ b1 z 3 + b2 z 2 + b3 z ⎟+b4
GAs ⎝3 2 ⎠
ed inoltre:

M = EI ( b1 z + b2 )
T = EIb1

Le costanti di integrazione si determinano imponendo condizioni al contorno di tipo sia statico che
cinematico. In particolare si ha:

• Nodo A: sono nulli i valori dello spostamento trasversale e della rotazione,

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v(0) = 0 ⇒ b4 = 0
ϕ (0) = 0 ⇒ b3 = 0

• Nodo B: sono noti entrambi gli enti statici


M (l ) = 0 ⇒ EI ( b1l + b2 ) = 0
T (l ) = F ⇒ EIb1 = F

Risolvendo si ottiene:

F Fl
b1 = b2 = − b3 = 0 b4 = 0
EI EI

e quindi

ϕ=
F 2
EI
( z − lz )
F F ⎛⎜ 1 3 1 2 ⎞⎟
v= z− ⎜ z − lz ⎟
GAs EI ⎜⎝ 3 2 ⎟⎠
M =F ( z − l )
T =F

3.4.2. Esercizio
Si determini la soluzione della struttura in Figura 4 utilizzando l’equazione della linea elastica.

Figura 4: Trave continua soggetta a carico distribuito e distorsione termica a farfalla.

La struttura si compone di 3 tratti, per ognuno di questi tratti si scrivono le equazioni differenziali
della linea elastica. Si noti che nel secondo tratto è presente una distorsione termica a farfalla, per
cui la curvatura flessionale totale si ottiene come somma della curvatura elastica e di quella termina:

c = ϕ ′ = ce + ct
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dove

M 2α∆T
ce = ct =
EI h

con α coefficiente di variazione termica ed h altezza della sezione della trave.


La soluzione per ogni tratto assume la forma:

• primo tratto da A a B, sistema di riferimento z1 con origine in A


ϕ1 = b1 z12 + b2 z1 + b3
⎛ ⎞
EI 1 1
v1 = b1z1 −⎜⎜ b1 z13 + b2 z12 + b3 z1 ⎟⎟+b4
GAs ⎜3 2 ⎟
⎝ ⎠

M1 = EI ⎛⎜ b1 z1 + b2 ⎞⎟
⎝ ⎠

T1 = EIb1

• secondo tratto da B a C, sistema di riferimento z2 con origine in B


ϕ 2 = c1 z22 + c2 z2 + c3
⎛ ⎞
EI 1 1
v2 = c1z2 −⎜⎜ c1 z23 + c2 z22 + c3 z2 ⎟⎟+c4
GAs ⎜3 2 ⎟
⎝ ⎠

2α∆T
M 2 = EI ⎛⎜ c1 z2 + c2 ⎞⎟− EI
⎝ ⎠
h
T2 = EIc1

• terzo tratto da C a D, sistema di riferimento z3 con origine in C


q 3
ϕ3 = − z3 + d1 z32 + d 2 z3 + d3
6 EI
EI ⎛⎜ q 2 ⎞ ⎛
q 1 1 ⎞
v3 = ⎜− z3 + d1 z3 ⎟⎟−⎜⎜ − z34 + d1 z33 + d 2 z32 + d3 z3 ⎟⎟+ d4
GAs ⎜⎝ 2 EI ⎟ ⎜
⎠ ⎝
24 EI 3 2 ⎟

1
M 3 =− qz32 + EI ⎛⎜ d1 z3 + d 2 ⎞⎟
⎝ ⎠
3
T3 =− qz3 + EId1

Le costanti di integrazione b1 , b2 , b3 , b4 , c1 , c2 , c3 , c4 , d1 , d 2 , d3 , d 4 si determinano imponendo


le opportune condizioni al contorno.

• Nodo A- nell’incastro si devono scrivere 2 condizioni di tipo cinematico, la prima


sugli spostamenti verticali, la seconda condizione sulle rotazioni:
v1 (0) = 0
ϕ1 (0) = 0

• Nodo B- in corrispondenza del carrello elastico in B si devono scrivere 4 condizioni


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al contorno, una sugli spostamenti trasversali, una sulle rotazioni, una sul momento flettente
ed una sul taglio:
v1 (l ) = v2 (0)
ϕ1 (l ) = ϕ2 (0)
M 1 (l ) = M 2 (0)
T1 (l ) + kv1 (l ) = T2 (0)
dove k è la rigidezza del vincolo elastico in B.

• Nodo C- per il vincolo in C devono essere scritte 4 equazioni:


v2 (l ) = 0
v3 (0) = 0
ϕ 2 (l ) = ϕ3 (0)
M 2 (l ) = M 3 (0)

• Nodo D- in corrispondenza dell’estremo libero si scrivono 2 equazioni:


M 3 (l ) = 0
T3 (l ) = 0

In definitiva si ottiene il seguente un sistema di 12 equazioni in 12 incognite.

3.4.3. Esercizio
Si determini la soluzione della struttura in figura ? utlizzando l’equazione della linea elastica.

Figura 5: Schema della struttura dell’esercizio in sezione 3.4.3

La struttura si compone di 4 tratti:

• primo tratto da A a B, sistema di riferimento z1 con origine in A

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ϕ1 = b1 z12 + b2 z1 + b3
⎛ ⎞
EI 1 1
v1 = b1z1 −⎜⎜ b1 z13 + b2 z12 + b3 z1 ⎟⎟+b4
GAs ⎜3 2 ⎟
⎝ ⎠

M1 = EI ⎛⎜ b1 z1 + b2 ⎞⎟
⎝ ⎠

T1 = EIb1

• secondo tratto da B a C, sistema di riferimento z2 con origine in B


ϕ 2 = c1 z22 + c2 z2 + c3
⎛ ⎞
EI 1 1
v2 = c1z2 −⎜⎜ c1 z23 + c2 z22 + c3 z2 ⎟⎟+c4
GAs ⎜3 2 ⎟
⎝ ⎠

2α∆T
M 2 = EI ⎛⎜ c1 z2 + c2 ⎞⎟− EI
⎝ ⎠
h
T2 = EIc1

• terzo tratto da C a D, sistema di riferimento z3 con origine in C


ϕ3 = d1 z32 + d 2 z3 + d3
⎛ ⎞
EI 1 1
v3 = d1z3 −⎜⎜ d1 z33 + d 2 z32 + d 3 z3 ⎟⎟+ d4
GAs ⎜3 2 ⎟
⎝ ⎠

M 3 = EI ⎛⎜ d1 z3 + d 2 ⎞⎟
⎝ ⎠

T3 = EId1

• quarto tratto da D a E, sistema di riferimento z4 con origine in D


ϕ 4 = e1 z42 + e2 z4 + e3
⎛ ⎞
EI 1 1
v4 = e1z4 −⎜⎜ e1 z43 + e2 z42 + e3 z4 ⎟⎟+e4
GAs ⎜3 2 ⎟
⎝ ⎠

M 4 = EI ⎛⎜ e1 z4 + e2 ⎞⎟
⎝ ⎠

T4 = EIe1

Le costanti di integrazione b1 , b2 , b3 , b4 , c1 , c2 , c3 , c4 , d1 , d 2 , d3 , d 4 , e1 , e2 , e3 , e4 si
determinano imponendo le opportune condizioni al contorno.

• Nodo A:
v1 (0) = 0
ϕ1 (0) = 0

• Nodo B:

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Prof. Elio Sacco
v1 (l ) = 0
v2 (0) = 0
ϕ1 (l ) = ϕ 2 (0)
M 1 (l ) = M 2 (0)

• Nodo C:
v2 (l ) = v3 (0)
ϕ2 (l ) = ϕ3 (0)
M 2 (l ) = M 3 (0)
T2 (l ) + kv2 (l ) = T3 (0)
dove k è la rigidezza del vincolo elastico in C.

• Nodo D:
v3 (l ) = v4 (0)
ϕ3 (l ) = ϕ 4 (0)
M 3 (l ) = M 4 (0)
T3 (l ) = T4 (0) + F

• Nodo E:
M 4 (l ) = 0
T4 (l ) = 0

In definitiva, esprimendo le rotazioni, i momenti flettenti ed i tagli in funzione delle derivate


dell’inflessione dei singoli tratti, si ottiene un sistema di 16 equazioni che permette di determinare
le 16 costanti di integrazione.

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