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LA CINEMATICA IN BREVE.

Schede di sintesi a cura di Nicola SANTORO.


Lo scopo di queste schede quello di riassumere i concetti principali e le formule fondamentali
della cinematica, per venire incontro alle esigenze di apprendimento di molti allievi. Lo stile,
sintetico, quello di un riassunto: pertanto non sostituiscono n il libro di testo, n la spiegazione
del docente, ma possono, eventualmente, completarli ed arricchirli.
Cinematica: la parte della Meccanica che studia il moto dei corpi senza tener conto delle
cause che lo producono.
Moto e quiete. Un corpo si dice in moto od in quiete quando, rispetto ad un altro ritenuto
fisso (sistema di riferimento), occupa nello spazio posizioni differenti, oppure rimane sempre nella
stessa posizione. Non possiamo parlare di moto o quiete in senso assoluto, ma soltanto in senso
relativo, perch essendo tutto luniverso in movimento, nessun punto realmente fisso.
Traiettoria: la linea descritta da un punto materiale (mobile) durante il suo movimento;
pu essere: rettilinea, circolare, parabolica, ellittica, ecc.
Velocit media il rapporto fra lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo:
s s s
vm = 2 1 =
t2 t1 t
Il vettore velocit media definito dalla formula:

s s1 s
vm = 2
=
t2 t1
t

Attenzione a non confondere il vettore spostamento s con lo spazio percorso s . Solo nel moto
rettilineo il modulo del vettore spostamento coincide con lo spazio percorso.
Velocit istantanea la velocit in un intervallo di tempo cos piccolo (infinitesimo) da
tendere a zero ( t 0 ), per cui anche lo spazio percorso piccolissimo.
Moto rettilineo uniforme: quello di un mobile che percorre una traiettoria rettilinea con
velocit costante; pertanto possiamo scrivere (indicando con s0 la posizione iniziale e t0 listante
iniziale del moto):
s s s0
v=
=
= cos .
t t t0
da cui ricaviamo lo spazio percorso:
s = v t cio s s0 = v (t t0 )
oppure, ancora:
s = s0 + v (t t0 ) , che la legge oraria del moto.
Assumendo s0 = 0 allistante t0 = 0 (cio il corpo parte dallorigine del riferimento nellistante
iniziale del moto), la legge oraria diventa:
s
s = v t oppure v =
t

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In questo caso particolare gli spazi percorsi sono direttamente proporzionali ai tempi impiegati a
percorrerli. Possiamo anche assumere che la velocit lo spazio percorso nellunit di tempo.
Quindi lunit di velocit quella di un mobile che percorre 1 metro in 1 secondo, cio 1m/s.
Il moto rettilineo uniforme si pu rappresentare con:
il grafico dello spazio percorso in funzione del tempo s = f (t ) , che una retta la cui
pendenza (coefficiente angolare) la velocit del moto;
il grafico della velocit in funzione del tempo v = f (t ) , che una retta orizzontale.
Accelerazione media il rapporto fra la variazione della velocit e lintervallo di tempo in
cui si verifica questa variazione:
v v v
am = 2 1 =
t2 t1 t
In particolare se v2 > v1 laccelerazione positiva, se v2 < v1 laccelerazione negativa
(decelerazione). Il vettore accelerazione media definito dalla formula:

v 2 v1 v
am =
=
t2 t1
t

Accelerazione istantanea il valore che tende ad assumere laccelerazione media se t


tende a zero ( t 0 ). Lunit di misura dellaccelerazione quella di un mobile che varia la sua
velocit di 1 m/s in 1 s, cio 1 m/ s 2 .
Moto rettilineo uniformemente accelerato quello di un mobile che percorre una
traiettoria rettilinea con accelerazione costante; in tal caso la sua velocit varia di quantit uguali
in tempi uguali. Pertanto possiamo scrivere (indicando con v0 la velocit iniziale, e t0 listante
iniziale):

a=

v v v0
=
= cos .
t t t0

da cui ricaviamo la legge della velocit:


v = v0 + a (t t0 ) .

Daltro canto la velocit media del moto sempre:

vm =

s s0
e quindi s s0 = vm (t t0 ) ;
t t0

se laccelerazione costante, la velocit media vm si pu calcolare anche facendo la media


aritmetica fra la velocit iniziale v0 e la velocit finale v:

vm =

v0 + v
v +v
pertanto s s0 = 0
(t t0 ) ;
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2

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sostituendo in questultima formula la v data dalla legge della velocit, con facili calcoli, otteniamo
la legge oraria del moto rettilineo uniformemente accelerato:

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s = s0 + v0 (t t0 ) + a (t t0 ) 2 .
2
Assumendo s0 = 0 allistante t0 = 0 (cio il corpo parte dallorigine del riferimento nellistante
iniziale del moto), la legge della velocit e la legge oraria diventano rispettivamente:
v = v0 + a t ;

1
s = v0 t + a t 2 .
2

Esiste, poi, una formula molto comoda per i calcoli, che si ottiene dalle due precedenti eliminando il
tempo t dalle due equazioni (ad es. ricavandolo dalla prima e sostituendolo nella seconda), con
facili calcoli:

v v0
v v0 1
v v0
quindi s = v0
+ a
t=
a
2
a
a

v 2 v0
=
.
2a

Tali formule si usano quando il corpo animato da velocit iniziale v0 0 (partenza lanciata); se,
invece, il corpo parte da fermo ( v0 = 0 ) le stesse formule si scrivono:
v = a t ;

1
v2
2
s = a t =
.
2
2a

Il moto rettilineo uniformemente accelerato si pu rappresentare con tre grafici:


il grafico dellaccelerazione in funzione del tempo a = f (t ) , che una retta orizzontale;
il grafico della velocit in funzione del tempo v = f (t ) , che una retta la cui pendenza
(coefficiente angolare) laccelerazione del moto;
il grafico orario dello spazio percorso in funzione del tempo s = f (t ) , che un arco di
parabola.
Un esempio notevole di moto rettilineo uniformemente accelerato costituito dalla caduta (libera)
dei gravi. Il moto di caduta libera di un corpo nel vuoto rettilineo con accelerazione di gravit
g = 9,81m / s 2 (valore medio sulla Terra).
Oltre allo studio dei moti in una dimensione (moto rettilineo uniforme e moto rettilineo
uniformemente accelerato) in Cinematica acquistano particolare importanza i moti piani (in due
dimensioni). In questa sede accenneremo soltanto al moto dei proiettili (al quale stata gi
dedicata una precedente unit e a cui si rimanda), al moto circolare uniforme ed al moto
armonico semplice.
Il moto circolare uniforme il moto di un punto materiale che percorre una circonferenza
con velocit costante in modulo, ma non in direzione. Le grandezze caratteristiche di questo moto
sono:
il periodo T che il tempo impiegato dal punto mobile per compiere un giro (si misura in
secondi s);

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la frequenza f che il numero di giri compiuti nellunit di tempo(in un secondo) (si misura
in Hertz Hz; 1 Hz = 1 giro al secondo = 1 s 1 ); dalla definizione si deduce facilmente:

f =

1
;
T

la velocit tangenziale (o periferica) v che il modulo (costante) del vettore velocit


tangenziale (che tangente alla circonferenza in ogni punto) (si misura in m/s); poich in un
periodo T il punto materiale percorre lintera circonferenza 2 r , possiamo scrivere:

v=

2 r
= 2 r f ;
T

la velocit angolare che il rapporto (costante) fra langolo descritto dal raggio vettore
passante per il punto mobile e il tempo impiegato (si misura in rad/s); dalla definizione
segue:

;
t

poich in un periodo T langolo descritto langolo giro ( 2 rad.), la velocit angolare


diventa:

2
; pertanto v = r ;
T

v
laccelerazione centripeta a c =
che nasce dalla variazione di direzione del vettore
t
velocit (ricordiamo che il vettore velocit costante in modulo) (si misura in m / s 2 );
pertanto laccelerazione ha direzione radiale, e modulo:

ac =

v 2 4 2 r
= 2 = 2r .
r
T

Il moto armonico semplice il moto che si ottiene proiettando un moto circolare uniforme
su un diametro. Anche il moto armonico semplice (come il moto circolare uniforme) un caso
particolare di moto periodico. Quindi, come tale, eredita dal moto circolare uniforme alcune
grandezze in comune:
Il periodo T che rappresenta il tempo impiegato per compiere unoscillazione completa.
La frequenza f che rappresenta il numero di oscillazioni complete in un secondo.
La pulsazione = 2 f che coincide con la velocit angolare del punto che percorre la
circonferenza.
Nel moto armonico, inoltre, si introducono:
lo spostamento x = f (t ) che la distanza dal centro O delloscillazione;

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la velocit vx = f (t ) proiezione sul diametro della velocit del punto che percorre la
circonferenza;
la accelerazione ax = f (t ) proiezione sul diametro dellaccelerazione centripeta del punto
che percorre la circonferenza.
Il moto armonico semplice si pu caratterizzare mediante lequazione:

ax = 2 x ;
cio laccelerazione del moto proporzionale allo spostamento e diretta in verso opposto (a causa
della presenza del segno meno nel secondo membro). Esiste poi unespressione analitica delle curve
x = f (t ) ; vx = f (t ) ; a x = f (t ) , che pu essere ottenuta usando le funzioni trigonometriche seno e
coseno:

x = r cos(t ) ; vx = r sin(t ) ; ax = 2 x = 2 r cos(t ) .


Un esempio notevole di moto armonico semplice costituito dal pendolo (semplice), ossia dal
moto di un corpo materiale puntiforme sospeso ad un filo inestensibile e di massa trascurabile, in
modo che possa oscillare in un piano verticale. Per piccole oscillazioni intorno alla posizione di
equilibrio (ampiezza dellangolo di oscillazione 0 23 ), il moto , con ottima approssimazione,
armonico semplice e, per quanto le forze dattrito riducano man mano lampiezza delle oscillazioni,
il periodo del pendolo rimane praticamente costante: per questo motivo il pendolo utilizzato anche
come cronometro.

BIBLIOGRAFIA
S. ROSATI

Fisica generale, Ed. Ambrosiana, Milano 1982;

U. AMALDI Fisica: idee ed esperimenti, Ed. Zanichelli, Bologna 2002.

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