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Moto Parabolico

Sino ad ora abbiamo visto due tipi di moto: moto rettilineo uniforme moto uniformemente accelerato lo studio che stato condotto fino a questo punto ha preso in considerazione un moto alla volta, senza esaminare la possibilit di verificare quale sia il risultato dellazione combinata di due moti su un corpo. A tal fine consideriamo un esempio come punto di partenza per le nostre considerazioni. Supponiamo di dare un calcio ad una palla. Quale traiettoria descriver nel suo moto? Richiamiamo il significato di traiettoria. Definizione: si definisce traiettoria di u punto la curva geometrica descritta dal corpo durante il sul moto. Torniamo al pallone che viene calciato, assumendo inoltre lipotesi che non vi sia attrito, dal momento in cui viene calciato allinstante in cui tocca il suolo, esso descriver una parabola, come schematizzato dal disegno seguente.

Consideriamo ora le forze presenti in questo tipo di moto.

Vi una forza iniziale, un impulso che imprime al velocit iniziale, essa per dura soltanto per listante iniziale, poi la sua azione termina e il pallone prosegue il moto grazie allazione subita al momento del lancio. Analizziamo allora le forze presenti nellazione descritta. Se non consideriamo la spinta iniziale, causa del moto, per gli istanti t > 0 (cio successivi al lancio che corrisponde allistante t = 0 ,
unico momento in cui agisce al forza iniziale) possiamo scomporre il moto lungo gli assi: asse x: non agisce alcuna forza, pertanto il moto sar rettilineo uniforme e il valore della velocit lungo lasse orizzontale dipende unicamente dalle condizioni iniziali; asse y: lungo lasse verticale agisce la forza di gravit che, con la sua azione verso il basso, si oppone alla spinta verticale iniziale la quale dipende a sua volta dalle condizioni iniziali del moto, pertanto, vista la presenza della forza di gravit (e quindi dellaccelerazione di gravit) il moto lungo lasse y sar rettilineo uniformemente accelerato. Nelle considerazioni precedenti stato fatto riferimento pi volte alle condizioni iniziali, vediamo di chiarire che significato abbiano. Con condizioni iniziali ci riferiamo precisamente: alla velocit iniziale v0 di lancio; allangolo che la velocit iniziale v0 forma con la direzione positiva dellasse delle x. Infatti se manteniamo costante la velocit di lancio iniziale v0 e facciamo variare langolo che il vettore velocit iniziale v0 forma con la direzione positiva dellasse delle x, si pu osservare che: Situazione 1

v0

Situazione 2

v0

Situazione 3

v0

Si pu osservare che se v0 rimane costante, la distanza tra il punto di lancio e il punto di impatto varia al variare dellangolo di lancio , quindi esso responsabile della distanza percorsa dal corpo, in quanto lunica forza che agisce nella situazione esaminata la forza di gravit che risulta costante per tutte le situazioni illustrate. Nelle possibilit viste, infatti lunica grandezza che varia proprio langolo , quindi esso la causa della variazione di distanza percorsa dal corpo lanciato. Analogamente, se manteniamo fisso langolo di lancio e facciamo variare la velocit iniziale v0 , si ha: Situazione 1

v0

Situazione 2

v0

Situazione 3

v0

Si pu osservare che se rimane costante, la distanza tra il punto di lancio e il punto di impatto varia al variare del valore iniziale della velocit di lancio v0 ora, quindi, tale valore il responsabile della variazione di distanza percorsa dal corpo, in quanto, come osservato in precedenza, lunica forza che agisce nella situazione esaminata la forza di gravit che risulta costante per tutte le situazioni illustrate. Nei 3 precedenti casi visti, infatti lunica grandezza che varia proprio la velocit iniziale, quindi essa la causa della variazione di distanza percorsa dal corpo lanciato. Allora, poich la velocit una grandezza vettoriale, ha senso parlare delle sue componenti, in particolare della componente orizzontale v0 x e della componente verticale v0 y , che si ottengono scomponendo il vettore v0 .

v0 y

v0

v0 x

Come possibile determinare le componenti cos rappresentate a partire dalla velocit iniziale v0 e dallangolo di lancio ? A questo problema viene risposto con lutilizzo delle funzioni goniometriche, pertanto per ora, utilizzando la calcolatrice, prenderemo per valide le seguenti formule, senza entrare nel merito della loro dimostrazione.

v0 x = v0 cos( ) v0 y = v0 sin ( ) Osservazione Se avessimo invece v0 x e v0 y possibile calcolare v0 utilizzando il teorema di Pitagora, infatti:
2 2 v0 = v0 x + v0 y

Analizziamo ora le componenti della velocit Componente orizzontale Nel caso di v0 x , nellipotesi che non vi si attrito per il moto considerato, una volta impressa la spinta iniziale, non vi alcuna forza che interagisca con v0 x pertanto non presente alcuna azione che modifichi il valore iniziale della componente orizzontale della velocit quindi lungo lasse x il moto rettilineo uniforme e dipende esclusivamente dal valore iniziale della velocit e dallangolo di lancio, cio vx = v0 x . Componente verticale Nel caso di v0 y , sempre nellipotesi che non vi si attrito per il moto considerato, una volta impressa la spinta iniziale, vi la forza di gravit che interagisce con la componente verticale di v0 pertanto i questo caso presente unazione che modifica il valore iniziale della componente verticale della velocit, inoltre poich la spinta iniziale diretta verso lalto, mentre la forza di gravit diretta verso il basso, esse avranno segno opposto

quindi lungo lasse y il moto rettilineo uniformemente accelerato e dipende dal valore iniziale della velocit, dallangolo di lancio e dalla forza di gravit, cio v y = v0 y gt . Dalle formule delle velocit e dalla natura dei moti, possiamo ottenere le formule per lo spazio percorso, cio lequazione oraria del moto per al direzione verticale e per al direzione orizzontale: s x = v0 x t

s y = v0 y t

1 2 gt 2

Osservazione Poich il moto complessivo un moto parabolico, che avviene in un determinato intervallo di tempo t , anche le componenti del moto dovranno anchesse svolgersi nello stesso intervallo di tempo. Ecco quindi che nelle formule s x = v0 x t e s y = v0 y t 1 2 gt , il tempo rappresenta sempre 2

lo stesso valore, cio per determinare al posizione del corpo in un istante si dovr sostituire lo stesso valore di t in entrambe le formule. Analogamente il tempo totale di volo delloggetto lo stesso per entrambe le formule. Quindi il tempo la variabile che mi permette di passare da un moto allaltro, egli lelemento che mette in comunicazione le due componenti in cui si scompone il moto parabolico. Altezza massima di un moto parabolico Se proiettiamo il moto del punto che si muove di moto parabolico sullasse delle x abbiamo moto rettilineo uniforme, mentre se proiettiamo sullasse delle y abbiamo moto uniformemente accelerato. In questultimo caso, per, il moto che si ottiene sullasse verticale un moto in cui il corpo sale sino a che non raggiunge il punto di altezza massima, che coincide con il vertice della parabola, successivamente il corpo scende e la sua proiezione sullasse delle y scende anchessa fino a zero valore che coincide con limpatto del corpo al suolo.

Se analizziamo il comportamento della proiezione verticale del moto, osserviamo che esso si comporta come un oggetto che viene lanciato verso lalto , sottoposto alazione della forza di gravit, cio in pratica la caduta di un grave. Per tale moto allora, ricordando quanti visto in precedenza, possibile calcolare il tempo necessario per raggiungere laltezza massima, poich per questa situazione possibile osservare che per un istante la velocit verticale del corpo nulla, cio accade: 0 = v0 y gt da cui si ottiene

t=

v0 y g

Che rappresenta il tempo necessario al corpo per raggiungere laltezza massima. Sostituendo tale valore per il tempo nellequazione s y = v0 y t raggiunta dal moto del corpo: 1 2 gt , troviamo laltezza massima 2

hmax

1 v0 y = v0 y g g 2 g v0 y

2 2 2 v0 y 1 v0 y 1 v0 y = = g 2 g 2 g

Per determinare la posizione del corpo in tale istante si deve sostituire il medesimo valore del tempo nella formula s x = v0 x t . Osservazione Dal momento che la parabola una curva simmetrica, il tempo necessario per andare dal punto di lancio al punto di altezza massima lo stesso che serve per andare dal punto di altezza massima al punto di impatto.

Ricordiamo ora che la distanza percorsa da un corpo in moto la distanza tra il punto finale e il punti iniziale, indipendentemente dalla traiettoria, pertanto si deve stare attenti a non confondere tra loro distanza percorsa e traiettoria del corpo. Definizione: si definisce gittata di un corpo la distanza tra un il punto di lancio e il punto di impatto.

La gittata allora non altro che lo spazio percorso dal corpo nel suo moto di traslazione orizzontale. Quindi se si conosce il tempo necessario al corpo per giungere allaltezza massima t h , si ha che il tempo totale di volo il doppio di questo valore ttot = 2t h , tale valore anche il tempo totale di traslazione orizzontale del corpo, cio la gittata L data dalla formula: L = v0 x ttot La gittata inoltre si pu anche calcolare con la formula

L=

2 v0 x v0 y g

Osservazione Poich la gittata si pu calcolare in due modi, uguagliando tra loro le due espressioni possibile ottenere il tempo totale di volo oppure v0 y , infatti

v0 x ttot =

2 v0 x v0 y g
g ttot 2

ttot =
Osservazione

2 v0 y g

che si pu esprimere anche v0 y =

Se in un problema si conosce laltezza massima il tempo di caduta si calcola considerando la proiezione verticale del punto, che coincide con la caduta di un grave, quindi
2hmax g

t=

Tale valore del tempo, moltiplicato per due restituisce il tempo totale di volo. Osservazione: caso particolare di un moto parabolico lanciato orizzontalmente Consideriamo ora il caso di lancio orizzontale per un corpo.

v0 h x

In questo caso si ha v0 x = v0 v0 y = 0 Quindi si pu sintetizzare che tale moto corrisponde ad un moto parabolico, nel caso generale, che cade dal punto di altezza massima. Allora il tempo di volo coincide con il tempo di caduta di un grave che cade da unaltezza h . Come visto in precedenza: [tempo volo]= [tempo traslazione]= [tempo caduta] 2h . g 1 2 gt . 2

Tempo di caduta t =

Spazio percorso durante la caduta h =

Spostamento lungo lasse orizzontale x = v0 x t ( la gittata).

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