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CINEMATICA

La Meccanica è quella branca della Fisica che si occupa di studiare il moto dei corpi. In particolare, la cinematica è la
parte della meccanica che studia le caratteristiche del moto stesso dei corpi, attraverso leggi ed equazioni che ne
regolano il movimento.

Per rendere lo studio dei corpi, che sono estesi, meno complicato, in fisica, si fa l’approssimazione di un corpo ad un
punto materiale, cioè si condensa l’intero moto del corpo esteso a quello di un punto, privo di dimensioni, che
riassume però il comportamento del copro esteso.

IL MOTO RETTILINEO UNIFORME


Perché moto rettilineo uniforme? Cosa intendiamo con questa espressione?

Innanzitutto, l’attributo “rettilineo” sta ad indicare che il moto del punto materiale avviene lungo una retta, che
rappresenta dunque la traiettoria del moto (ricordiamo che si definisce traiettoria di un moto la linea che unisce le
posizioni successive che un punto materiale occupa lungo il suo moto) ed “uniforme”, invece, esprime il fatto che la
velocità con la quale viaggia il punto è uniforme, costante e quindi non cambia mai durante il moto.

In altre parole, potremmo dire che, un corpo si muove di moto rettilineo uniforme se percorre spazi uguali in tempi
uguali lungo una retta.

La legge oraria che caratterizza il moto rettilineo uniforme è la seguente:

Ovvero lo spazio è una funzione lineare del tempo, in tempi uguali sono percorsi spazi uguali.
Lo spazio percorso ed il tempo sono direttamente proporzionali ed il loro coefficiente di proporzionalità è dato dal
valore della velocità.
Per ogni istante di tempo t è possibile predire quale sarà la posizione S assunta dal punto materiale lungo la retta
sulla quale si muove.
Il termine S0 è lo spazio iniziale in cui si trovava il corpo all’inizio del moto, ovvero lo spazio in corrispondenza di t=0.
Se lo spazio iniziale coincide con l’origine, ovvero S0=0 allora l’equazione oraria del moto rettilineo uniforme si riduce
a:

Le formule inverse sono le seguenti:

Nel moto rettilineo uniforme la velocità istantanea coincide con la velocità media in quanto lungo tutta la durata del
moto essa rimane costante.
Il grafico spazio-tempo di un moto rettilineo uniforme, ovvero il grafico in cui il tempo è riportato sull’asse delle
ascisse mentre lo spazio sull’asse delle ordinate, è una retta che passa o meno dall’origine a seconda che lo spazio
iniziale sia nullo o meno.
Per cui la velocità in un moto rettilineo uniforme rappresenta la pendenza della retta nel grafico spazio tempo: più
elevata è la velocità più la retta è crescente.
Inoltre, se la velocità è positiva allora la retta è crescente, mentre se la velocità è negativa la retta sarà decrescente.

Il grafico velocità-tempo di un moto rettilineo uniforme, invece, è caratterizzato da una retta orizzontale parallela
all’asse delle ascisse (in quanto per qualsiasi tempo la velocità assume sempre lo stesso valore).

Questo grafico assume un significato molto importante in quanto l’area sottesa alla curva rappresenta lo spazio
percorso. Trattandosi di un rettangolo, l’area è pari a base x altezza, un cui la base è il tempo e l’altezza è la velocità.
MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO

Partiamo dalla definizione di moto rettilineo uniformemente accelerato: è il moto di un copro/punto materiale che
descrive una traiettoria rettilinea mantenendo la propria accelerazione costante. Infatti, con la parola
uniformemente si intende che, al passare del tempo, l’accelerazione non cambia.

La legge oraria del moto rettilineo uniformemente accelerato, ovvero l’equazione che lega la posizione al tempo, è
del tipo:

Notiamo che se nella legge oraria poniamo l’accelerazione uguale a zero, ossia consideriamo il moto di un copro che
non accelera e che quindi mantiene la propria velocità costante nel tempo, otteniamo la legge oraria del moto
rettilineo uniforme. Ne deduciamo che il moto rettilineo uniforme non è altro che un caso particolare del moto
uniformemente accelerato in cui l’accelerazione è nulla.

È possibile, poi, legare tra loro, in un’unica formula spazio e velocità senza ricorrere alla variabile tempo

V(t) = a ∙ t + V0

Come accennato nella definizione, nel moto uniformemente accelerato l’accelerazione è costante. Di conseguenza
l’accelerazione media e l’accelerazione istantanea coincidono in qualsiasi istante di tempo.

Se vogliamo costruire il grafico spazio-tempo nel caso del moto uniformemente accelerato, cioè il grafico che ci
permette di visualizzare come cambia la posizione di un corpo in funzione del tempo, dobbiamo considerare la legge
oraria del moto uniformemente accelerato. Se poniamo lo spazio sull’asse delle ordinate e il tempo sull’asse delle
ascisse notiamo che quella che abbiamo scritto non è altro che l’equazione di una parabola.
In particolare, se l’accelerazione è positiva il grafico spazio-tempo sarà un ramo di parabola (essendo la relazione che
lega spazio e tempo di tipo quadratico) con concavità rivolta verso l’altro. Mentre sarà un rampo di parabola, con
concavità rivolta verso il basso se l’accelerazione è negativa.

Il grafico velocità-tempo, cioè il grafico che ci permette di visualizzare come varia la velocità in funzione del tempo,
non è altro che una retta avente come coefficiente angolare l’accelerazione e all’ordinata all’origine corrisponde la
velocità iniziale.

IL MOTO DEI GRAVI


Il moto dei gravi è il moto tipico dei corpi lasciati liberi di cadere dall’alto o lanciati dal basso verso l’alto.
Ogni corpo in caduta libera è soggetto ad un’accelerazione naturale, che dipende dalla massa e dal raggio del pianeta
sul quale il corpo viene lasciato cadere. Tale accelerazione è detta accelerazione di gravità.

Considerando che nella caduta libera la velocità iniziale è nulla, le leggio spazio-tempo e velocità-tempo sono le
stesse del moto rettilineo uniformemente accelerato con partenza da fermo:

h = ½ ∙ g ∙ t2
V=g∙t

in cui g è il valore costante dell'accelerazione di gravità ( 9,8 m/s 2).

Le formule inverse sono le seguenti:

Se invece il corpo viene lanciato verso l'alto con velocità iniziale V 0, allora si parlerà di moto
uniformemente ritardato e le due precedenti equazioni assumeranno la forma:

h = V0 ∙ t - ½ ∙ g ∙ t 2

V = V0 - g ∙ t

Infatti, un grave lasciato libero di cadere incrementa la propria velocità di 9,8 m/s ogni secondo. Allo stesso modo un
corpo lanciato verso l’alto è soggetto ad una decelerazione costante pari a -9,8 m/s2

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