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Balistica esterna
Nozioni di fisica
Balistica nel vuoto
Balistica esterna - Nozioni
generali
Calcolo grafico della traiettoria
Coefficiente balistico
Il fattore di forma i e la
ritardazione
Disegnare una traiettoria
La balistica del diabolo
La balistica del calibro 22 l.r.
La stabilizzazione dei proiettili
Il tiro verticale e la caduta libera del proiettile - Bombe d'aereo
Tavole di ritardazione - G1 di Lovry
Il tiro con grande angolo di sito
Calcolo delle probabilità applicato al tiro
Errori nel tiro
Il tiro in acqua
Balistica interna
Balistica interna
Calcolo della resistenza delle canne
La fessura canna-tamburo
Lo spazio di testa (Headspace) e il Percorso libero
Balistica terminale
Balistica terminale
La perforazione di lastre sottili
Il potere d'arresto
Balistica venatoria
Calcolo della traiettoria venatoria
Il tiro a lunga distanza
Il rimbalzo dei proiettili
La strozzatura
Slug - Balistica delle palle slug
Il tiro al capriolo e le armi
Balistica dei pallini e dei proiettili sferici
Balistica dei pallini - La rosata
Balistica del pallino d'acciaio
Calcolo della velocità di una freccia
Il calibro
Il rinculo
Esplosivi
Nozioni di fisica
La balistica è quel ramo della fisica meccanica che studia il moto dei
proiettili. Appare opportuno richiamarne, per completezza di trattazione,
la terminologia ed i principi fondamentali di più diretto impiego.
La gravità è una forza che può ritenersi costante: perciò un corpo nel
vuoto cadrà con moto uniformemente accelerato. I problemi relativi alla
caduta dei corpi nel vuoto saranno quindi risolvibili con le formule della
tabella 1 sopra riportate in cui l'accelerazione "a" sarà rappresentata dalla
gravità "g".
La gravità è misurata dal doppio dello spazio percorso dal corpo durante
il primo secondo di caduta ed il suo valore medio sul livello del mare è
di m. 9,81 al secondo per secondo.
I valori effettivi variano da 9,781 all'equatore a 9,831 ai poli.
Dalla formula V = Vo - gt si ricava che un corpo lanciato in alto si
arresta dopo un tempo t = Vo/g
Esempi: Sopra un corpo che pesa 300 Kg. agisce una forza costante che
produce l'accelerazione di 3 m/sec². Determinare F
F = 300 x 3 / 9,81 = 91,74 kg
-Che accelerazione produrrà su di un corpo pesante 500 kg. una forza
costante di 50 kg?
a = 50 x 9,81 / 500 = 0,981 m/sec
-Che forza ha agito su di un corpo pesante kg.2000 per farlo passare in
15" dalla velocità di 10 m/sec alla velocità di 115 m/sec. ?
V= Vo + at; 115 = 10 + 15a; a = 7 m/sec
F = 200 x 7 / 9,81 = 1427 kg
moltiplicando per si
ottiene
cm 0,3937 pollici
pollici 2,540 cm
yarde 0,914 m
km 0,6214 miglia
miglio 1,6093 km
s q. ft. 0,0929 m²
oz 28,349 grammo
kg 2,2046 lbs
(libbre)
lb 0,45359 kg
ton. 1,016 t
at (kg/cm²) 14,227
psi(pounds/square inch)
psi 0,0703 at
BALISTICA ESTERNA
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I valori numerici che descrivono i vari elementi della traiettoria sono collegati fra di loro
da semplici relazioni matematiche, così che, noti alcuni di essi, possono agevolmente
ricavarsi gli altri.
Per comprendere meglio le formule relative, anticipiamo la esemplificazione pratica
della traiettoria di un giavellotto, con tutti i dati numerici. Essi ben poco si discostano
dalla realtà; si consideri che la traiettoria atmosferica tanto più si avvicina a quella nel
vuoto quanto più pesante è il proiettile e più bassa la velocità iniziale; ad esempio nel
caso dei mortai la differenza tra gittata reale e gittata nel vuoto è soltanto del 10% e la
differenza era ancora minore per le artiglierie antiche. Per un proiettile di pistola la
differenza è invece di circa 10 volte!
Sia quindi da calcolare la traiettoria di un giavellotto con velocità iniziale di 30 ms e con
angolo di partenza di 40°.
Ed ecco ora le formule in base alle quali, noti alcuni elementi della traiettoria, si può
risalire ad altri elementi ignoti.
Oppure
in cui si avrà il segno - nel ramo ascendente e il segno + nel ramo discendente.
Oppure
Oppure
Oppure
Valore di : angolo tra la tangente nel punto considerato e l'asse delle ascisse (< 90° nel
ramo ascendente, > 90° nel ramo discendente).
Nell'esempio si avrebbe
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Oppure
Le formule riportate sono valide per il caso in cui il bersaglio (o il punto di caduta del
proiettile) si trovi sulla linea dell'orizzonte OC dell'arma. Se si suppone invece che il
terreno sia in uniforme salita o discesa nella direzione del tiro, che il terreno formi cioè
con l'orizzonte del pezzo un determinato angolo b, saranno naturalmente diversi sia la
gittata che il tempo di volo.
in cui
Dal fatto che l'uomo può lanciare un sasso a 68 metri, deduciamo che è in grado id
imprimere alla pietra una velocità iniziale pari a
il che sta a significare che il punto di caduta Z è ancora lontano dalla superficie del lago.
Se la pietra fosse stata lanciata orizzontalmente (linea OH), e questo è il problema
fondamentale nel calcolo del lancio delle bombe d'aereo), essa avrebbe raggiunto una
distanza pari a
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Traiettoria è la linea curva percorsa nello spazio dal centro di gravità del proiettile
durante il suo movimento.
O Origine della traiettoria; è il centro della bocca dell'arma (volata) al momento della
sparo.
B Punto di arrivo e cioè il bersaglio mirato; è il punto in cui la linea di sito interseca la
traiettoria.
C Punto di caduta; corrisponde all'intersezione del ramo discendente della traiettoria
con la linea di orizzonte dell'arma. Può coincidere con il punto B se questo si trova sulla
linea di orizzonte.
V Vertice della traiettoria, cioè il punto più alto che la divide nel ramo ascendente (OV)
e nel ramo discendente (VC).
OP Linea di proiezione; è il prolungamento dell'asse della canna al momento in cui il
proiettile abbandona l'arma; in termini geometrici è la tangente all'origine della
traiettoria.
OT Linea di tiro. È il prolungamento dell'asse della canna puntata, prima dello sparo;
passerà nella posizione P per effetto del rilevamento.
OB Linea di sito di un punto B della traiettoria; è la retta che congiunge l'origine della
traiettoria col punto stesso; è cioè la linea retta che congiunge la volata con il bersaglio.
x Ascissa di un punto B (ad es. OM), è la distanza del punto B dall'origine misurata
sull'asse orizzontale.
xo Ascissa al vertice (ON).
X Gittata OC, è la distanza tra l'origine e il punto di caduta.
Y Altezza della traiettoria o ordinata massima o ordinata al vertice; è il punto della
traiettoria più alto sulla linea dell'orizzonte.
h Ordinata di un punto B (es. BM), è l'altezza del punto B rispetto all'orizzonte.
BOC Angolo di sito .
POB Angolo di partenza .
POC Angolo di proiezione compreso fra la linea di proiezione e l'orizzonte .
POT Angolo di rilevamento ; è l'angolo formato dalla linea di proiezione con la linea
di tiro.
TOB Angolo di elevazione ; è l'angolo formato dalla linea di tiro con la linea di sito e
corrisponde al cosiddetto alzo.
TOC Angolo di tiro che la linea di tiro forma con l'orizzonte.
OCR Angolo di caduta è l'angolo acuto formato dalla tangente alla traiettoria nel
punto di caduta con la linea d'orizzonte.
OBL Angolo di arrivo ; è l'angolo formato dalla tangente alla traiettoria con la linea di
sito nel punto di arrivo B; non confonderlo con l'angolo di impatto che è l'angolo
formato dalla tangente alla traiettoria con il terreno nel punto B e dipende perciò
dall'andamento del terreno.
***
La balistica è quel ramo della fisica che studia il moto dei proiettili che avviene
all'interno della canna dell'arma (balistica interna), nello spazio esterno (balistica
esterna) e, infine, entro il bersaglio colpito (balistica terminale).
Nello spazio esterno il proiettile percorre una traiettoria che è il risultato di tre distinte
forze (qui trascurando dati che interessano solo per missili o proiettili a lunghissima
gittata): l'impulso iniziale che gli imprime un moto uniforme e rettilineo, la resistenza
dell'aria che si oppone ad esso in senso contrario, la forza di gravità che tende a far
cadere il proiettile verso il suolo con moto uniformemente accelerato.
La resistenza dell'aria assume un ruolo rilevante per proiettili veloci e quindi, per
proiettili molto lenti (artiglierie antiche, frecce, sassi) può essere pressoché trascurata
(per un mortaio ottocentesco la differenza rispetto alla traiettoria nel vuoto era soltanto
del 10%).
da cui si deduce che la gittata massima si ottiene con un angolo di partenza di 45°
quando il valore del seno dell'angolo è eguale ad uno; il che significa, ad esempio, che,
trascurando la resistenza dell'aria, una freccia lanciata alla velocità di 100 m/s arriva al
massimo alla distanza di 1019 metri.
Quando il moto del proiettile invece che nel vuoto avviene nell'aria, assume importanza
fondamentale la forza ritardatrice dovuta alla resistenza del mezzo. Un proiettile cal. 9
Para con V0 = 330 m/s, che nel vuoto avrebbe una gittata massima di 11.100 metri,
nell'aria ha una gittata massima di circa 1500 metri; un proiettile di moschetto è
assoggettato ad una forza ritardatrice che riduce la sua velocità finale ad 1/6 di quella
iniziale. La traiettoria percorsa non è quindi simmetrica, ma ad un ramo ascendente più
lungo, segue un ramo discendente più curvo e corto così che l'angolo di caduta è
maggiore dell'angolo di partenza.
In linea generale la traiettoria è tanto più curva quanto più lento è il proiettile per il fatto
che la forza di gravità agisce più a lungo. Il peso del proiettile, a parità di velocità, non
incide sulla maggiore o minore curvatura della traiettoria ed in teoria, a parità di forma e
di velocità iniziale, il maggior peso rende più tesa la traiettoria, sia pure in misura
trascurabile alle distanze venatorie (infatti se il proiettile pesa di più, a parità di calibro
aumenta la sua lunghezza e la densità sezionale e migliora quindi il suo comportamento
balistico). In pratica però, specie nelle armi leggere, il proiettile più pesante viene
sparato a velocità inferiori rispetto ad un proiettile leggero, con la conseguenza che la
sua traiettoria sarà meno tesa.
Il calcolo della resistenza dell'aria e della relativa ritardazione, è semplice per velocità
inferiori ai 200 m/s per cui si può assumere che la resistenza vari con tasso inferiore al
quadrato della velocità, ma diventa difficile a velocità superiori in cui essa varia con un
tasso assai maggiore, con un'impennata per velocità prossime al muro del suono, ed è
influenzata da numerosi fattori, quali la densità dell'aria alle diverse altezze raggiunte (e
con il variare della densità varia la velocità del suono e quindi la ritardazione), i moti di
oscillazione e di precessione del proiettile durante il volo, ecc. Ovviamente poi la
resistenza varia a seconda della forma più o meno aerodinamica del proiettile e risultati
precisi si possono ottenere solo su basi sperimentali, redigendo per ogni proiettile
apposite tavole di tiro, cosa che fa ogni esercito per le sue artiglierie.
Per calcoli di una certa approssimazione, si sono però studiate delle leggi generali di
resistenza dell'aria, più che sufficienti per scopi pratici: dopo aver tracciato
sperimentalmente le curve della resistenza dell'aria riferite a diversi tipi di proiettile, si è
ricavata una curva intermedia teorica o riferita ad un proiettile tipo; da questa,
introducendo un coefficiente (coefficiente balistico, ricavato dal suo calibro e dal suo
peso, integrato dal coefficiente di forma "i", ricavato dalla forma del proiettile), che
indicano il rapporto tra proiettile tipo e proiettile in esame, si risale ai valori reali.
In tempi più recenti in luogo del concetto di coefficiente balistico si è introdotto quello
di coefficiente aerodinamico Cx che per i proiettili varia da 0,1 a 0,5. Anch'esso non è
costante, ma varia in relazione alla velocità espressa in Mach.
Non è possibile indicare una semplice formula matematica che consenta di calcolare con
buona approssimazione la gittata massima di un proiettile, cioè la massima distanza a
cui il proiettile può arrivare nella migliore delle ipotesi.
in cui k è un coefficiente pari a 300 per proiettili da pistola e 400 per proiettili per fucile
Nel vuoto, come detto, la gittata massima si ha con un angolo di proiezione di 45°.
Nell'aria l'angolo è inferiore (salvo il caso di proiettili di grosso calibro con velocità
iniziale superiore a 1400 m/s che viaggiano per un tratto negli strati alti dell'atmosfera)
e, per proiettili di armi portatili l'angolo ottimale è compreso tra i 30° ed i 35°, tenendo
però presente che la gittata non cresce di molto oltre un certo angolo; così, ad es., un
proiettile militare cal. 7,62x54 che con un angolo di 35° raggiunge la gittata massima di
3650 m., con un angolo di 19° raggiunge una gittata di circa 3500 m, inferiore di soli
150 m.
Per un orientamento generale si riportano le gittate massime dei più comuni proiettili
per armi leggere.
Siccome la mia formula non è il massimo per precisione, riporto un utile nomogramma
che consente di calcolare i valori per la gittata massima. Non va bene per piccoli
proiettili, perché il valore di ingresso nella tavola è troppo piccolo.
10* i / (440/530)= 12
Se ora dal valore 12 eleviamo una perpendicolare fino ad incontrare la linea continua
per il valore di 600 ms, troviamo che l'incrocio avviene ad un valore di gittata massima
pari a 8 Km. Lo stesso punto di incrocio ci dice che l'angolo di proiezione che consente
la gittata massima è di circa 41° e che il tempo di volo è di circa 45 secondi.
Il tiro verticale
Un proiettile sparato verticalmente verso l'alto raggiunge un'altezza pari a circa il 70%
della gittata massima. Nel ricadere verso il basso il proiettile aumenta progressivamente
la sua velocità, come qualsiasi corpo in caduta libera, finché la ritardazione dovuta alla
resistenza dell'aria non eguaglia la forza di gravità; da quel momento la velocità del
proiettile rimane costante (velocità limite). Se il proiettile è stato sparato proprio
verticalmente, e quindi non compie alcuna traiettoria, ricadrà con il fondo piatto verso il
suolo e offrirà una grande resistenza all'aria così che la sua velocità finale sarà di circa
30-50 m/s, non idonea a provocare lesioni ad una persona. Se è stato sparato con un
piccolo angolo rispetto alla verticale, si capovolge e ricade con la punta in avanti; un
proiettile di pistola può raggiungere i 100 m/s e uno di moschetto i 180 m/s, del tutto
idonei a provocare gravi lesioni (si consideri che quest'ultimo può ancora penetrare per
30-40 cm nel corpo umano).
Il proiettile ricade in genere nel raggio di una decina di metri dal tiratore, ma può essere
spostato dal vento anche di 200 metri. Il tempo che un proiettile di moschetto impiega a
ricadere è di circa 30 secondi se con la punta in avanti e di oltre il doppio se è
capovolto, il che può dar luogo a ferite apparentemente inspiegabili.
L'influenza del vento che spira a favore o contro il proiettile può essere trascurato per le
normali distanze d'impiego delle armi leggere. Ha invece un'influenza significativa
quando soffia trasversalmente alla traiettoria. Il calcolo può essere solo molto
approssimativo poiché il vento non è costante, ma soffia a raffiche e non ha velocità
costante poiché essa varia in relazione ad ostacoli ed alla distanza dal suolo. Supposto
comunque che si possa ipotizzare una certa velocità e che il vento soffi
perpendicolarmente alla traiettoria, trova applicazione la formula di Didion la quale ci
dice che lo spostamento D, in metri, del proiettile dal punto mirato, ad una data distanza
X, è dato dalla velocità del vento W moltiplicata per la differenza tra tempo di volo
nell'aria T e tempo di volo nel vuoto per il valore di X considerato, e cioè
A titolo di esempio si consideri che un vento di 10 m/s (vento sensibile che alza polvere
e piega alberelli), sposta un proiettile di fucile militare, su di un bersaglio posto a 300
metri, di circa 50 cm.
Densità dell'aria
La densità dell'aria determina la resistenza al moto del proiettile e, come si è visto, entra
in tutte le formule concernenti la resistenza dell'aria Essa varia in relazione alla
temperatura ed alla pressione atmosferica e, in misura minore in relazione all'umidità.
Con formula molto approssimata, la densità dell'aria, che viene essere assunta pari a
1,225 kg/mc nell'atmosfera standard al livello del mare ed alla temperatura di 15 gradi,
può essere calcolata con la seguente formula, nota la temperatura e la pressione
atmosferica in millimetri di mercurio,
Ricordo che la pressione in mm di mercurio si ottiene moltiplicando la pressione in
millibar per 0,75 e che la temperatura, in linea di massima, diminuisce di 0,65 gradi
quando si sale di 100 metri.
Quando non si conosce la pressione atmosferica ma solo l'altitudine H del luogo ove si
sviluppa la traiettoria del proiettile, la formula di cui sopra diventa
Per gli usi normali di un'arma nelle nostre regioni, la densità dell'aria può però essere
trascurata dallo sparatore; in genere la diminuzione di densità dovuta al crescere
dell'altitudine, viene compensata dalla diminuzione di temperatura e, comunque, il fatto
di sparare in un'atmosfera meno densa, come avviene in alta montagna, comporta un
miglioramento della traiettoria che sarà più tesa.
Una canna rigata ha al suo interno le cosiddette righe che, come la filettatura di di una
vite, si sviluppano con un certo passo (tratto di canna in cui il proiettile compie una
intera rotazione su se stesso)e con un certo angolo di rigatura (inclinazione della
rigatura rispetto all'asse longitudinale della canna); il rapporto che lega l'angolo di
rigatura con il passo è dato dalla formula
Un'altra formula, ancora più approssimata ci dice che la derivazione, in metri, è pari a
0,11 moltiplicato per il tempo di volo al quadrato (il valore 0,11 è un valore medio che
andrebbe calcolato per ogni proiettile).
Qui di seguito riporto alcune formule molto approssimative che consentono di ottenere
valori orientativi partendo da altri valori noti.
4) Ordinata massima
Tavola di raffronto tra i valori calcolati con le formule approssimate e i valori effettivi
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Quanto abbiamo appreso nei primi capitoli ci permette già di calcolare, con
un' accettabile approssimazione, la traiettoria di qualunque proiettile, noti
solamente la velocità iniziale, l'angolo di proiezione e le caratteristiche del
proiettile stesso.
Un sistema che ci consente questo risultato è quello grafico di Brauer.
Abbiamo visto come l'aria eserciti una forza ritardatrice sul proiettile e
abbiamo imparato a calcolare l'entità di questa forza . Volendo ora conoscere
la velocità del proiettile dopo un certo tempo di volo, ad esempio dopo un
secondo, non è possibile detrarre semplicemente dalla velocità iniziale la
ritardazione corrispondente a tale velocità poichè, via via che la velocità
diminuisce, cala anche la resistenza dell'aria ed il calcolo esatto della
diminuzione di velocità comporterebbe il ricorso a matematiche superiori.
Vm= ½( Vo + V1)
così che anche il vettore della ritardazione media sarà intermedio rispetto ai
vettori corrispondenti a V1 e Vo .
La velocità media dopo il primo secondo di volo atmosferico, quindi, non sarà
più OB , ma OC , che si ricava dividendo per due il tratto BD; il punto C si
ottiene unendo A ad F . La ritardazione BD corrisponderà, con buona
approssimazione, a quella relativa alla velocità media OC.
= 63° 26'
Dopo si procederà come segue: dal punto A si abbassa il tratto AB che con
scala 1:1000 sarà pari a mm.4,9; con l'aiuto di un righello (il compasso ha un
braccio troppo corto), si riporta 0B' = OB e si traccia un angolo di 63°26' fino
ad incontrare la curva delle ritardazioni nel punto E. Si ricava quindi C'. Con
il righello si riporta su OB OC'= OC e si trovano i punti D ed F. Si misura OF
e il valore trovato, rapportato alla scala 1:1000, sarà la richiesta velocità finale
dopo un secondo di volo. Dal punto F si abbassa di nuovo un tratto
perpendicolare di mm. 4,9 (ed anzi, al fine di accelerare il lavoro, quando si
traccia DF conviene tracciare direttamente il tratto DH lungo mm.9,81) e si
procede come prima per ottenere la velocità V alla fine del 2° secondo.
La curva congiungente i vertici dei vettori che hanno origine dal punto O
prende il nome di "ODOGRAFA" e riveste grande importanza negli studi di
balistica razionale e di meccanica.
V/ms
Rit/ ms2
30 0, 83
50 2,32
90 7, 51
... ...
260 67
280 83
300 108
Questi valori, riportati rispettivamente sull'asse delle ascisse e delle ordinate,
consentiranno di tracciare la curva visibile in figura. Dopo di ciò si procede
come già descritto, individuando il punto B, riportando OB = OB', fino a
ricavare il punto C sul tratto OB.
Il tratto OC, misurato, ci darà la velocità media del proiettile durante il primo
secondo di volo e, quindi, l'arco di traiettoria percorso in tale spazio di tempo.
Il tratto OF, misurato, ci darà invece la velocità finale del proiettile dopo un
secondo di volo.
7 96 90 + 1
8 87 84 - 5
9 80 78 -12
10 76 75 -19
11 75 73,5 -26
12 73 73 -33
13 73 73 -39
14 73 73 -45
15 73 73 -50
16 73 73 -56
I valori delle velocità finali così trovati corrispondono quasi perfettamente con
i valori riportati in letteratura.
Per costruire ora la traiettoria del proiettile, sarà sufficiente tracciare, uno di
seguito all'altro, secondo l'entità e la direzione, i singoli vettori delle velocità
medie.
Naturalmente bisognerà scegliere una scala che consenta di contenere il
tracciato entro il foglio (ad es. 1:5.000).
Come mostrato in figura si riporterà il primo vettore 0-1 pari a 282 ms. e
formante un angolo di 24° con l'asse delle ascisse; dal punto 1 si riporterà il
vettore 2, pari a 213 m/sec. e formante un angolo di 21,5°; con il piano, e così
via fino a raggiungere di nuovo l'asse delle ascisse dopo 15,6 secondi di volo.
ottenuti in letteratura
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IL COEFFICIENTE BALISTICO
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Nella pagina dedicata alla balistica esterna abbiamo già visto che cosa si intenda per
coefficiente balistico (Cb). Il suo calcolo teorico è alquanto complicato perché non è
facile descrivere matematicamente la forma di un proiettile (lunghezza e raggio di
curvatura della parte ogivale, rotondità, appiattimento, incavatura della punta,
rastrematura della coda) al fine di determinare quel valore essenziale che è il fattore di
forma -i- per il quale si rinvia alla apposita pagina.
Il Cb usato dai programmi basati su tavole di ritardazione tipo Ingall o Lovry e che
utilizzano il metodo semplificato proposto dall'italiano Siacci alla fine dell'ottocento è
fornito dalla formula
in cui il peso è in grammi, il diametro in millimetri, -i- è il fattore di forma e 1,422 serve
solo per adattare la formula alle misure decimali (se si usano le misure in grani e pollici,
va tolto).
A questo punto perciò l'unico valore ancora ignoto è il fattore di forma che però può
essere agevolmente calcolato in base al coefficiente aereodinamico Cx del proiettile, a
sua volta calcolabile dalla perdita di velocità su di una data tratta.
A questo punto si può passare direttamente al calcolo del coefficiente di forma -i- che
sarà dato dalla formula
Unico dato che rimane ancora da stabilire è il valore della funzione di resistenza del
proiettile standard f(v). Le funzioni più usate sono quelle dello stesso Siacci e quella
tedesca Eberhard-Sängewald. Siccome però il metodo di calcolo più usato è quello del
Siacci, ho riscontrato che molti programmi e molti produttori di palle usano la sua
formula.
Nei calcoli balistici il risultato viene poi ulteriormente diviso per 100.
Per opportuno riscontro si tenga presente che i risultati da ottenere sono i seguenti:
V f(v)
A riprova della validità del metodo e per consentire al lettore di controllare la corretta
esecuzione dei propri calcoli, facciamo un esempio con il proiettile 8x57 militare, peso
12,8 gr., velocità iniziale 755 ms, velocità a 100 m = 706 m/s, diametro 8 mm.
Il Cb sarà infine dato da 12,8 diviso per 0,40 e diviso per 8 al quadrato, il tutto
moltiplicato per 1,422 ed eguale perciò a 0,605.
Siacci usava una atmosfera di 1,220, ma ciò non cambia in modo significativo il
risultato finale.
V f(v) V f(v) V f(v) V f(v)
1 0.00000 201 0,04843 401 0,61871 601 1,38960
2 0,00001 202 0,04893 402 0,62250 602 1,39349
3 0,00001 203 0,04944 403 0.62628 603 1,39737
4 0,00002 204 0,04994 404 0,63006 604 1,40125
5 0,00003 205 0,05045 405 0,63384 605 1,40514
6 0,00004 206 0,05096 406 0,63762 606 1,40902
7 0,00006 207 0,05147 407 0,64140 607 1,41291
8 0,00008 208 0,05198 408 0,64518 608 1,41679
9 0,00010 209 0,05249 409 0,64896 609 1,42068
10 0,00012 210 0,05301 410 0,65274 610 1,42457
11 0,00014 211 0,05353 411 0,65652 611 1,42846
12 0,00017 212 0,05405 412 0,66031 612 1,43236
13 0,00020 213 0,05458 413 0,66409 613 1,43625
14 0,00023 214 0,05510 414 0,66788 614 1,44014
15 0,00027 215 0,05563 415 0.67167 615 1,44404
16 0,00031 216 0,05616 416 0,67546 616 1,44794
17 0,00034 217 0,05670 417 0,67926 617 1,45184
18 0,00039 218 0,05723 418 0,68305 618 1,45574
19 0,00043 219 0,05777 419 0,68685 619 1,45964
20 0,00048 220 0,05832 420 0,69065 620 1,46354
21 0,00053 221 0,05886 421 0,69445 621 1,46745
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192 0,04403 392 0,58445 592 1,35471
193 0,04451 393 0,58835 593 1,35858
194 0,04499 394 0,59215 594 1,36246
195 0,04548 395 0,59594 595 1,36633
196 0,04596 396 0,59975 596 1,37021
197 0,04645 397 0,60335 597 1,37409
198 0,04695 398 0,60734 598 1,38796
199 0,04744 399 0,61113 599 1,38184
200 0,04794 400 0,61492 600 1,38572
Penso di fare cosa utile ai lettori riportando la tavola di tiro per la cartuccia militare
8x57, calcolata con la massima esattezza e utile per controllare la bontà di un
programma balistico o l'esattezza dei propri calcoli.
APPENDICE
Per chi avesse voglia di sperimentare con altre funzioni di ritardazione, riporto alcune
delle altre più comuni funzioni.
Velocità m n
Il valore f(v) è dato da -m- moltiplicato per la velocità elevata al valore di -n-. Nella
tabella 10^(-2) significa 10 elevato a meno due.
V(feet/sec) A m
4000-2600 15366E-07 1.67
2600-2000 58495E-07 1.5
2000-1460 59814E-08 1.8
1460-1190 95408E-12 3
1190-1040 23385E-22 6.45
1040- 840 59939E-12 3
840- 0 74422E-08 1.6
V(feet/sec) A m
3600-2600 4.0648825E-03 1.55
2600-1800 1.2479524E-03 1.7
1800-1370 1.3160125E-04 2
1370-1230 9.5697809E-08 3
1230- 970 6.3368148E-14 5
970- 790 5.9353046E-08 3
790- 0 4.6761777E-05 2
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IL FATTORE DI FORMA i
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Punta Punta
piatta o cava il cui
Normale diametro
è espresso in calibri
0,1
0,2 0,3 0,4 0,5
Tozzo, cilindrico 2,30
" parte curva di 0,9 cal. 1,85
" " " 0,8 " 1,50
" " " 0,7 " 1,30
" " " 0,6 " 1,10
Ogiva con raggio di 0,5 " 1,40
" " 1 " 1,10 1,15
1,20 1,25 1,30 1,40
" " 1,5 " 0,95 1,00
1,10 1,15 1,25 1,35
" " 2 " 0,85 0,90
0,95 1,00 1,10 1,25
" " 3 " vel. > 600 ms 0,70 0,75
0,80 0,90 1,00 1,10
" " 3 " vel. < 600 ms 0,75 0,80
0,85 0,95 1,05 1,15
" " 4 " vel. > 600 ms 0,60 0,65
0,70 0,75 0,85 1,00
" " 4 " vel. < 600 ms 0,70 0,75
0,80 0,85 0,95 1,10
" " 6 " vel. > 600 ms 0,55 0,60
0,65 0,70 0,80 0,95
" " 6 " vel. < 600 ms 0,65 0,70
0,80 0,85 0,95 1,10
" " 8 " vel. > 600 ms 0,49 0,55
0,60 0,65 0,75 0,90
" " 8 " vel. < 600 ms 0,60 0,65
0,70 0,75 0,85 1,00
" " 10 " vel. > 600 ms 0,44 0,50
0,55 0,60 0,70 0,85
" " 10 " vel. < 600 ms 0,55 0,60
0,66 0,70 0,80 0,95
palla sferica vel. < 300 ms 2,00
" " vel. > 300 ms 1,70
" " vel. > 400 ms 1,40
Il fattore di forma può essere dedotto dalla perdita di velocità del proiettile su
di una certa tratta, se si possiedono dei dati esatti, come esposti in molte
tabelle dei produttori. Si utilizzano i dati per la tratta da 200 a 300 metri e il
fattore di forma i sarà dasto da:
in cui
P = Peso grammi/1000
DV = Perdita di velocità da 200 a 300 metri
T = Tempo di volo sulla tratta da 200 a 300 metri
R = Calibro in mm /2000
I valori di m ed n sono quelli usati nella funzione f(v) secondo Majevsky (vedi il
capitolo Coefficiente balistico), utilizzando come velocità quella media tra velocità
iniziale e velocità finale sul tratto.
Velocità m n
0 - 240 0.0140 2
240 - 295 0.05834 3
295 - 375 0.06709 5
375 - 419 0.09404 3
419 - 550 0.03940 2
550 - 800 0.2616 1.7
800 - 1000 0.7130 1.55
Se invece di far ricorso ai valori di f(v) si calcola sulla base del coefficiente
aerodinamico Cx, la ritardazione sarà data da
Per chi volesse controllare il risultato dei propri calcoli, vediamo un esempio
pratico.
Si voglia conoscere la ritardazione di un proiettile cal 8x57 militare alla
velocità di 750 ms. Il peso è 12 gr. Il raggio di ogiva è di 10 calibri e il fattore
di forma è i=0,445.
Applicando le funzioni di Sängewald si ha che f(750)=2
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Esistono ben pochi studi sulla balistica delle armi ad aria compressa di piccolo
calibro e ciò si spiega con il fatto che i valori balistici in campo sono al limite
delle leggi aerodinamiche usualmente impiegate e che proiettili così piccoli e
leggeri subiscono fortemente le turbolenze al superamento della barriera del
suono. È più che normale che il proiettile si destabilizzi e che quindi diventi
impreciso e lento. Esperimenti hanno dimostrato che la miglior precisione si
ha con velocità da 170 a 200 ms.
La delicatezza dei fenomeni balistici implicati fa sì lo stesso proiettile di
piccolo calibro si comporti diversamente in armi che pur gli imprimono la
stessa velocità iniziale. È quindi necessario scoprire con esperimenti il tipo di
proiettile che meglio si adatta alla propria arma e che meglio sfrutta la spinta
elastica del gas compresso.
Questa regola vale solo per diabolo a testa piatta. I fenomeni interessati sono
così al limite che piccoli particolari relativi all'arma o al proiettile, o al loro
abbinamento, possono far variare in modo sensibile il risultato finale..
Lo scarto nel peso dei pallini di una stessa partita, non particolarmente
selezionati per il tiro di precisione, è di circa +/- 5 milligrammi il che
comporta uno scarto nella velocità iniziale trascurabile (85 cm/s).
Fatte queste premesse vediamo come si può utilizzare un normale programma
balistico, come il mio Winballit per calcolare la traiettoria di un diabolo.
Preferisco non indicare il cosiddetto coefficiente balistico perché esso varia da
programma a programma, a seconda delle leggi di resistenza usate e dei
parametri introdotti e quindi in letteratura si trovano i dati più disparati
Utilizzo in sua vece il coeff. aerodinamico; sulla base dei dati forniti dalla
Gamo il suo valore approssimativo è il seguente:
Diabolo appuntito cx = 0,375
Pallino sferico di piombo cx = 0,44
Diabolo a punta tonda cx = 0,46
Diabolo a testa piatta cx = 0,55
e può essere inserito direttamente nel programma.
Si tenga presente che anche un errore di 5 centesimi nella indicazione del coeff. non
comporta un errore rilevante; per un’arma liberalizzata, ad esempio, il fatto di utilizzare
il coeff. 0,50 invece che 0,55 comporta a 30 metri una differenza di soli 4 metri al
secondo.
Esaminiamo ora la tipica traiettoria di un diabolo a testa piatta, del peso di 0,5 grammi,
sparato da una carabina con energia non superiore a 7,5 J; cx = 0,55
La distanza a cui viene azzerata l’arma deve essere adattata ovviamente alle proprie
necessità.
Ecco come varia la traiettoria in alcune ipotesi tipo: diabolo con velocità iniziale di 170
ms e azzeramento a 25 metri, diabolo con velocità iniziale di 170 ms e azzeramento a 10
metri, pallino sferico di piombo (peso = 0,53 gr) con velocità iniziale di 170 ms e
azzeramento a 25 m, diabolo con velocità iniziale di 300 ms e azzeramento a 25 m.
Viene fornita la traiettoria ideale, senza tener conto dell'altezza delle linee di mira,
altezza che può variare da 1 a 5 cm.
Distanza 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
Azz. 25 1,0 1,8 2,4 2,9 3,3 3,5 3,5 3,3 2,9 2,4 1,6 0,6 -0,6 -2,1 -3,8
Azz. 10 0,3 0,5 0,5 0,3 0,0 -0,5 -1,1 -2,0 -3,0 -4,2 -5,7 -7,3 -9,2 -11,3 -13,7
Sferico 0,9 1,7 2,3 2,8 3,1 3,2 3,2 3,1 2,7 2,2 1,5 0,5 -0,6 -1,9 -3,4
300 ms 0,3 0,5 0,8 0,9 1,0 1,1 1,1 1,0 0,9 0,7 0,5 0,2 -0,2 -0,6 -1,1
Se si tiene conto della linea di mira, ad es. di 45 mm sopra l’asse della canna, e si azzera
l’arma a 25 metri, allora il proiettile viaggerà al di sotto della linea di mira per i primi 8-
9 metri, arriverà ad uno scarto massimo di +1,7 cm a 17 metri e a 30 metri si troverà a
-2,8 cm. I dati relativi a questa traiettoria reale si trovano in Winballit nella colonna
“Scarto mira”. Ecco due esempi:
Distanza 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
Azz. 25 -3,2 -2 -1 -0,2 +0,6 1,1 1,5 1,6 1,6 1,4 1 0,4 -0,5 -1,5 -2,8
Azz. 10 -3,3 -2,3 -1,4 -0,6 0,0 +0,4 0,7 0,8 0,6 0,3 -0,2 -0,9 -1,9 -3,1 -4,5
Ed ecco come varia la velocità, nell’ordine, per il diabolo a 170 ms, a 300 ms, e per il
per il pallino sferico a 170 ms
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
170,0 166,4 162,9 159,4 156,0 152,7 149,5 146,3 143,2 140,2 137,2 134,3 131,5 128,7 125,9 123,3
300,0 294,9 289,9 285,0 280,1 275,4 270,7 266,1 261,6 257,1 252,7 248,4 244,2 240,1 236,0 232,0
170,0 167,3 164,6 162,0 159,4 156,8 154,3 151,8 149,4 147,0 144,6 142,3 140,0 137,8 135,6 133,4
Per chi volesse fare esperimenti casalinghi e misurare la velocità iniziale dei
propri diabolo, segnalo un piccolo cronografo da fissare alla canna e che costa
solo una settantina di euro.
Per chi ama le curve, ecco la traiettoria ideale del diabolo con arma azzerata a
25 metri.
Si noti come il proiettile si allontani rapidamente dalla linea di mira quando supera la
distanza di azzeramento.
Sebbene sia la munizione più usata nel mondo è quella su cui si trovano
le più scarse informazioni balistiche.
Per poter individuare il coefficiente balistico o aerodinamico di un
proiettile è necessario conoscere la sua velocità iniziale e la perdita di
velocità su di una certa tratta. Pochissimi sono i produttori che
forniscono questi dati e talvolta, invece di misurarli, li hanno calcolati a
tavolino con un programma balistico! In rete sono riuscito a trovare dati
aggiornati solo per le munizioni Winchester e CCI; la Eley fornisce lo
stesso dato di perdita di velocità sia sulla tratta di 100 metri che di 100
yarde, come se 9 metri di differenza fossero trascurabili. La Fiocchi, da
sempre, ignora il problema per tutte le sue munizioni.
Ho quindi cercato di individuare una soluzione pragmatica che consenta
di superare l’ostacolo e di poter calcolare la traiettoria del proiettile
conoscendone solo la velocità iniziale.
La palla standard per il 22 l.r. è quella da 40 grani (2,6 grammi) e quindi
farò riferimento solo ad essa; palle di peso inferiore, da 29 a 37 grani,
sono usate principalmente per la caccia ai nocivi. La forma si può
considerare consolidata ai fini balistici, senza variazioni tali dal
modificare in modo sensibile l’aerodinamica; molto usate, dove
consentite, le palle hollow point, con aumento di resistenza
aerodinamica trascurabile.
Dall’esame dei dati di oltre 200 diverse cartucce ho potuto individuare il
coefficiente aerodinamico Cx medio alle varie velocità secondo il
seguente prospetto.
Vo Cx
250 0,26
300 0,315
350 0,37
400 0,425
450 0,48
500 0,53
5m 10 15 20 25 30 35 40 45 50
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Il fatto che l'asse nel proiettile non coincida con la tangente alla traiettoria
comporta che l'aria incide sul proiettile con una spinta che agisce dal di sotto
sulla punta del proiettile e tende a rovesciarlo; quanto maggiore detta
differenza oppure quanto maggiore la velocità, tanto maggiore sarà il
momento rotatorio tendente a rovesciare il proiettile. Anche una rigatura
troppo profonda sul proiettile o il suo profilo anteriore tagliente (privo di ogni
significato pratico, ma amato dai cacciatori) spostano negativamente il punto
di applicazione della resistenza dell'aria.
Siccome asse del proiettile e tangente alla traiettoria non sono congruenti, ma
formano un angolo, i movimenti di precessione e nutazione avranno luogo
attorno alla tangente.
r = 6,28 · V0 /p
Un proiettile con velocità di 1000 ms sparato da una canna con passo di 0,25
rotazioni per metro avrebbe quindi all'uscita dalla canna una frequenza di
4000 giri al secondo e una velocità di rotazione pari a 6,28 · 4000.
Dalla formula 2 si ricava che la stessa velocità di rotazione può ottenersi con
diverse combinazioni di velocità iniziale e di passo. Perciò se per stabilizzare
un proiettile che viaggia ad 800 ms è richiesta una frequenza di 4000 giri al
secondo, il passo dovrà essere di 0,20 giri al metro.
Il momento di inerzia del proiettile lungo l'asse longitudinale è dato
dall'integrale (3)
in cui k indica il raggio del calibro e m la massa del proiettile così che può
scriversi (4)
Il fattore K varia in funzione della velocità, del peso, della distanza h e del
coefficiente balistico, così che si può scrivere la formula (in cui delta = densità
dell'aria)
(5)K = V · h · i · k² · delta
Tenuto conto che la velocità in un dato punto è funzione della velocità iniziale
e che il rapporto tra peso e sezione è dato dalla densità sezionale Q si potrà
scrivere anche (7)
La formula, troppo approssimativa, non serve per il calcolo preciso della
stabilità, ma per indicare la relazione fra i vari fattori in gioco.
Per coerenza del proiettile si intende quella caratteristica per cui il suo asse
segue la direzione del movimento (tangente alla traiettoria); sua caratteristica
è che l'angolo tra asse e tangente deve restare piccolo in ogni punto della
traiettoria. Il che si ha quando la variazione di questo angolo è sempre minore
della variazione dell'angolo di precessione.
Il quoziente di questi due angoli si chiama fattore di coerenza e può essere
descritto dalla formula (8)
Per tale motivo per una carabina con un canna avente un dato passo di rigatura
vi sono poche combinazioni di componenti di carica che diano una
stabilizzazione ottimale e la minor dispersione; combinazioni da trovare con
esperimenti pratici.
La formula di Greenhill
È una formula empirica per calcolare il passo di rigatura che è necessario per
stabilizzare un proiettile di una data lunghezza. Essa, vecchia di settant'anni, si
basa sulla semplice regola che quanto più lungo il proiettile (cioè, ancora più
in generale, quanto più pesante per un dato calibro), tanto maggiore deve
essere la velocità di rotazione.
La formula è:
T = 150 *(D/R)
In cui T è il passo in pollici (spazio in cui il proiettile compie un giro)
D è il diametro in pollici
R è la lunghezza del proiettile diviso il diametro.
La costante 150 è relativa a velocità di 1500 piedi/secondo (= 450 ms) ; per
2800 p/s (= 850 ms) inserire 180.
Ma se R e eguale L/D, si può scrivere
T= 150 * D2 /L
Sia la lunghezza del proiettile 1,064" (= 27 mm)
Il passo richiesto sarà dato da
T= 150 · 0,2242 / 1,064 = 7,07" di passo (= 17,96 cm)
Si potrebbe calcolare direttamente in mm:
Vediamo ora il calcolo in millimetri
T = 150 · 5,69 · 5,69/27 = 179 mm
Per converso, per trovare la lunghezza del proiettile che una data rigatura può
stabilizzare si userà la formula
L = 150 · (D · D/T) o meglio 150 · D2 /T
Dove L è la lunghezza del proiettile.
L = 150 · 5,69 · 5,69/179= 27 mm
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e cioè quando R = P
Il calcolo è valido per proiettili di piccolo calibro che non raggiungono altezze
rilevanti, così da poter considerare costante la densità dell'atmosfera
attraversata. Esso è valido inoltre solo nel caso che il proiettile ricada con la
punta in avanti.
Se si dispone del coefficiente auerodimamico la formula diventa
Abbiamo già visto che il tempo di salita può essere calcolato con la formula
Esempio: Sia un proiettile cal. 9 para in cui V = 330 ms, P = 8,5 gr, Vl= 70 ms
(cade capovolto), da cui y/max = 1143 m e tempo di salita 12,5 secondi.
Bombe di aereo
La caduta di una bomba da un 'aereo è soggetta alle stesse leggi che regolano
la traiettoria di un proiettile.
Nel vuoto la bomba continua a viaggiare con la stessa velocità dell'aereo e si
trova quindi sempre perpendicolarmente sotto di esso.
Le formule per la caduta nel vuoto sono facilmente calcolabili.
Se l'aereo viaggia alla velocità Va e con l'angolo theta rispetto all'orizzonte le
equazioni del movimento saranno
Questa formula si distingue da quella vista per i proiettile per il fatto che il
movimento dovuto alla forza di gravità si aggiunge sempre al restante
movimento.
Da questa formula si ricava la distanza di lancio in base all'altezza y
Quindi la bomba cadrà tanto più lontano quanto più grandi sono la velocità
dell'aereo e la sua altezza e quanto più piccolo è l'angolo di picchiata.
Il tempo di caduta si ricava dalla formula
più avanti rispetto alla perpendicolare al punto di caduta (cioè nel punto F1
invece che nel punto Fo) e anche l'angolo di impatto sarà maggiore. La
velocità finale di caduta dipenderà dalla forma della bomba, oltre che
dall'altezza di caduta.
Si tenga presente che i valori della velocità di caduta differiscono in misura alquanto
modesta da quelli nel vuoto. Ecco alcuni dati sperimentali in base all'altezza di lancio.
Altitudine m. 250 Kg cal. 15,5 500 Kg cal.21 Nel vuoto
In base poi alla forma e al peso si avrà per ogni bomba una velocità limite di
caduta insuperabile. Ad esempio per una bomba da 45 kg la velocità limite è
di 274 ms mentre per una bomba da 900 kg si arriva fino a 518 ms
Vale a dire che la bomba dovrà essere lanciata quando l'aereo è a 1373 metri
dal bersaglio, in orizzontale.
L'angolo di ingaggio sarà dato da
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LE TAVOLE Dl RITARDAZIONE
Tavola di Lovry G1
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Il coefficiente balistico da usare con le tavole del Lowry è dato dalla formula
C = Peso / (i · diametro²)
dove il peso è indicato in libbre e il diametro in pollici.
In misure decimali esso sarà dato da
C = Peso-kg / (i · diametro²-cm) · 14,22
In cui il valore 14,22 serve solo per la conversione delle misure.
Le tavole del Lowry sono tre, per tre differenti tipi di proiettili che
sperimentalmente hanno dimostrato un comportamento aereodinamico troppo
diverso fra di loro per poter essere rappresentato da un'unica curva.
Qui riportiamo la tavola G1, ampliata fino alle velocità iniziale di 1341 ms.
Essa è formata da cinque colonne di dati.
Problemi risolvibili
Vediamo ora quali siano i problemi risolvibili mediante l' aiuto delle tavole di
ritardazione.
I)
Trovare il coefficiente balistico di un proiettile, nota la perdita di velocità
subita nel percorrere un determinato tragitto.
C = X/(Sc - So)
Esempio: Trovare il coeff. bal. del proiettile cal. 7x64 HMK sapendo che
Vo = 850 m/s V150 = 725 ms X= 150
Le velocità sono già tabulate per valori di circa 3 metri in 3 metri (cioè 10
piedi) e non vale assolutamente la pena di interpolare i valori; perciò si
prenderà il valore più prossimo a 850 e cioè 850,392 che può tranquillamente
essere utilizzato senza interpolazione e nella colonna S leggiamo il
corrispondente valore di 4331. In corrispondenza alla velocità di 725 m/s
troviamo un valore di S pari a 5721.
E quindi, trasformando i 150 metri in piedi
Si ricorda che il valore di "i" varia leggermente con il variare della velocità e
che perciò il valore del coefficiente balistico va calcolato in relazione ad un
tratto piuttosto breve e per velocità prossime a quelle su cui si baseranno i
calcoli successivi (ad esempio se il calcolo precedente fosse stato eseguito per
X=300 m. si sarebbe ottenuto i = 0,88 (Cb=0,3688) e il calcolo mediante le
tavole, di V 150 avrebbe dato 730 m/sec. con un errore di 5 ms).
II)
Trovare la velocità residua dopo che il proiettile ha percorso la distanza X,
noti la velocità all'inizio del tratto e il coefficiente balistico. Usando gli stessi
simboli impiegati nel problema I), la formula sarà
Sc = S+ (X/C)
Esempio:
Vo = 850 ms X= 300 m. C= 0,3688
III)
Trovare il tempo di volo t noti il coefficiente balistico, la velocità iniziale e lo
spazio percorso.
IV)
Trovare la velocità iniziale noti il coefficiente balistico e la velocità finale al
termine del percorso X
So= Sc - (X/C)
E il valore di V relativo a So ci darà la velocità iniziale ricercata.
V)
Trovare la gittata noti la velocità iniziale, la velocità finale, l'angolo di
proiezione e il coefficiente balistico.
Esempio:
Sia da calcolare una traiettoria alla pressione atmosferica di 730 mm. ed alla
temperatura di 20 gradi.
In corrispondenza ai due valori si legge nella tabella il fattore di correzione
0,956.
Se il coefficiente balistico C in condizioni standard era C=0,533 il coefficiente
balistico corretto sarà dato da
Altre tavole di ritardazione molto citate ed usate, sono quelle del Col. James
M. Ingalls pubblicate all'inizio del secolo in una circolare dell'esercito
americano. Esse erano basate sugli esperimenti compiuti all'epoca in
Germania ed in Francia con proiettili di artiglieria, ma si prestano bene anche
per il calcolo della traiettoria di proiettili per armi leggere.
Per il calcolo del coefficiente di forma ci si può servire della tavola di Bugles
e Coxe (vedi pagina dedicata al coefficiente di forma).
L'uso delle tavole di Ingalls è del tutto identico a quello indicato per le tavole
del Lowry.
Interpolazione
Si tenga presente che spesso i valori di velocità alle varie distanze dalla bocca
dell'arma indicati dalla case produttrici, non sono valori misurati, ma valori
calcolati con le tavole di ritardazione così che se si cerca di fare dei calcoli su
tali dati, ci si ritrova nella classica situazione del cane che si morde la coda!
ALLEGATI
Tavola G1 di Lovry
Vel ms V.f/s S D T
1341,12 4400 0 22,2 0
1338,072 4390 22,2 22,2 0,0051
1335,024 4380 44,4 22,2 0,0101
1331,976 4370 66,6 22,3 0,0152
1328,928 4360 88,9 22,4 0,0203
1325,88 4350 111,3 22,4 0,0254
1322,832 4340 133,7 22,5 0,0306
1319,784 4330 156,2 22,5 0,0358
1316,736 4320 178,7 22,6 0,041
1313,688 4310 201,3 22,6 0,0462
1310,64 4300 223,9 22,6 0,0515
1307,592 4290 246,5 22,7 0,0567
1304,544 4280 269,2 22,8 0,062
1301,496 4270 292 22,8 0,0674
1298,448 4260 314,8 22,9 0,0727
1295,4 4250 337,7 22,9 0,0781
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1289,304 4230 383,6 23 0,0889
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807,72 2650 4791,4 33,4 1,4102
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694,944 2280 6080,9 36,4 1,9337
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688,848 2260 6153,8 36,6 1,9658
685,8 2250 6190,4 36,7 1,982
682,752 2240 6227,1 36,7 1,9984
679,704 2230 6263,8 36,9 2,0148
676,656 2220 6300,7 36,9 2,0314
673,608 2210 6337,6 37,1 2,0481
670,56 2200 6374,7 37,1 2,0649
667,512 2190 6411,8 37,2 2,0818
664,464 2180 6449 37,3 2,0988
661,416 2170 6486,3 37,4 2,116
658,368 2160 6523,7 37,5 2,1333
655,32 2150 6561,2 37,6 2,1507
652,272 2140 6598,8 37,7 2,1682
649,224 2130 6636,5 37,9 2,1858
646,176 2120 6674,4 37,9 2,2037
643,128 2110 6712,3 38 2,2216
640,08 2100 6750,3 38,1 2,2397
637,032 2090 6788,4 38,2 2,2578
633,984 2080 6826,6 38,3 2,2762
630,936 2070 6864,9 38,5 2,2946
627,888 2060 6903,4 38,5 2,3133
624,84 2050 6941,9 38,7 2,332
621,792 2040 6980,6 38,7 2,3509
618,744 2030 7019,3 38,9 2,37
615,696 2020 7058,2 39 2,3892
612,648 2010 7097,2 39,1 2,4085
609,6 2000 7136,3 39,3 2,428
606,552 1990 7175,6 39,3 2,4477
603,504 1980 7214,9 39,5 2,4675
600,456 1970 7254,4 39,6 2,4875
597,408 1960 7294 39,7 2,5077
594,36 1950 7333,7 39,9 2,528
591,312 1940 7373,6 40 2,5485
588,264 1930 7413,6 40,1 2,5692
585,216 1920 7453,7 40,2 2,59
582,168 1910 7493,9 40,4 2,611
579,12 1900 7534,3 40,5 2,6322
576,072 1890 7574,8 40,6 2,6536
573,024 1880 7615,4 40,8 2,6751
569,976 1870 7656,2 40,9 2,6969
566,928 1860 7697,1 41,1 2,7188
563,88 1850 7738,2 41,2 2,741
560,832 1840 7779,4 41,4 2,7633
557,784 1830 7820,8 41,5 2,7859
554,736 1820 7862,3 41,7 2,8086
551,688 1810 7904 41,8 2,8316
548,64 1800 7945,8 42 2,8548
545,592 1790 7987,8 42,2 2,8782
542,544 1780 8030 42,3 2,9018
539,496 1770 8072,3 42,6 2,9257
536,448 1760 8114,9 42,7 2,9498
533,4 1750 8157,6 42,9 2,9741
530,352 1740 8200,5 43,1 2,9987
527,304 1730 8243,6 43,3 3,0236
524,256 1720 8286,9 43,4 3,0487
521,208 1710 8330,3 43,7 3,074
518,16 1700 8374 43,9 3,0996
515,112 1690 8417,9 44,1 3,1255
512,064 1680 8462 44,3 3,1517
509,016 1670 8506,3 44,6 3,1781
505,968 1660 8550,9 44,7 3,2049
502,92 1650 8595,6 45 3,2319
499,872 1640 8640,6 45,3 3,2593
496,824 1630 8685,9 45,4 3,287
493,776 1620 8731,3 45,8 3,315
490,728 1610 8777,1 45,9 3,3433
487,68 1600 8823 46,3 3,3719
484,632 1590 8869,3 46,5 3,401
481,584 1580 8915,8 46,8 3,4303
478,536 1570 8962,6 47 3,46
475,488 1560 9009,6 47,4 3,4901
472,44 1550 9057 47,7 3,5205
469,392 1540 9104,7 47,9 3,5514
466,344 1530 9152,6 48,4 3,5826
463,296 1520 9201 48,6 3,6144
460,248 1510 9249,6 49 3,6465
457,2 1500 9298,6 49,4 3,679
454,152 1490 9348 49,8 3,7121
451,104 1480 9397,8 50,1 3,7456
448,056 1470 9447,9 50,5 3,7796
445,008 1460 9498,4 51 3,8141
441,96 1450 9549,4 51,4 3,8491
438,912 1440 9600,8 51,8 3,8847
435,864 1430 9652,6 52,3 3,9208
432,816 1420 9704,9 52,7 3,9575
429,768 1410 9757,6 53,3 3,9947
426,72 1400 9810,9 53,7 4,0327
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420,624 1380 9918,9 54,8 4,1104
417,576 1370 9973,7 55,4 4,1503
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411,48 1350 10085,1 56,7 4,2322
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399,288 1310 10316,2 59,7 4,406
396,24 1300 10375,9 60,6 4,4518
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390,144 1280 10498 62,4 4,5464
387,096 1270 10560,4 63,6 4,5954
384,048 1260 10624 64,6 4,6457
381 1250 10688,6 65,8 4,6972
377,952 1240 10754,4 67 4,75
374,904 1230 10821,4 68,4 4,8043
371,856 1220 10889,8 69,8 4,8601
368,808 1210 10959,6 71,3 4,9176
365,76 1200 11030,9 7,2 4,9768
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365,1504 1198 11045,3 7,3 4,9888
364,8456 1197 11052,6 7,3 4,9949
364,5408 1196 11059,9 7,3 5,001
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362,4072 1189 11111,4 7,4 5,0442
362,1024 1188 11118,8 7,5 5,0504
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359,9688 1181 11171,5 7,6 5,0949
359,664 1180 11179,1 7,6 5,1013
359,3592 1179 11186,7 7,7 5,1078
359,0544 1178 11194,4 7,6 5,1143
358,7496 1177 11202 7,7 5,1208
358,4448 1176 11209,7 7,8 5,1273
358,14 1175 11217,5 7,7 5,1339
357,8352 1174 11225,2 7,8 5,1405
357,5304 1173 11233 7,7 5,1471
357,2256 1172 11240,7 7,8 5,1537
356,9208 1171 11248,5 7,9 5,1604
356,616 1170 11256,4 7,8 5,1671
356,3112 1169 11264,2 7,9 5,1738
356,0064 1168 11272,1 7,9 5,1805
355,7016 1167 11280 7,9 5,1873
355,3968 1166 11287,9 7,9 5,1941
355,092 1165 11295,8 8 5,2009
354,7872 1164 11303,8 8 5,2077
354,4824 1163 11311,8 8 5,2146
354,1776 1162 11319,8 8 5,2215
353,8728 1161 11327,8 8,1 5,2284
353,568 1160 11335,9 8,1 5,2354
353,2632 1159 11344 8,1 5,2423
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352,6536 1157 11360,2 8,2 5,2563
352,3488 1156 11368,4 8,1 5,2634
352,044 1155 11376,5 8,2 5,2704
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350,8248 1151 11409,5 8,3 5,2991
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349,9104 1148 11434,5 8,3 5,3208
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348,6912 1144 11468,1 8,5 5,3501
348,3864 1143 11476,6 8,5 5,3576
348,0816 1142 11485,1 8,5 5,365
347,7768 1141 11493,6 8,6 5,3724
347,472 1140 11502,2 8,6 5,38
347,1672 1139 11510,8 8,6 5,3875
346,8624 1138 11519,4 8,6 5,3951
346,5576 1137 11528 8,7 5,4026
346,2528 1136 11536,7 8,7 5,4103
345,948 1135 11545,4 8,7 5,418
345,6432 1134 11554,1 8,8 5,4256
345,3384 1133 11562,9 8,7 5,4334
345,0336 1132 11571,6 8,8 5,4411
344,7288 1131 11580,4 8,9 5,4489
344,424 1130 11589,3 8,8 5,4567
344,1192 1129 11598,1 8,9 5,4645
343,8144 1128 11607 8,9 5,4724
343,5096 1127 11615,9 9 5,4803
343,2048 1126 11624,9 8,9 5,4883
342,9 1125 11633,8 9 5,4962
342,5952 1124 11642,8 9,1 5,5042
342,2904 1123 11651,9 9 5,5123
341,9856 1122 11660,9 9,1 5,5203
341,6808 1121 11670 9,1 5,5284
341,376 1120 11679,1 9,2 5,5366
341,0712 1119 11688,3 9,2 5,5448
340,7664 1118 11697,5 9,2 5,553
340,4616 1117 11706,7 9,2 5,5612
340,1568 1116 11715,9 9,3 5,5695
339,852 1115 11725,2 9,3 5,5778
339,5472 1114 11734,5 9,3 5,5862
339,2424 1113 11743,8 9,4 5,5945
338,9376 1112 11753,2 9,4 5,603
338,6328 1111 11762,6 9,4 5,6114
338,328 1110 11772 9,4 5,6199
338,0232 1109 11781,4 9,5 5,6284
337,7184 1108 11790,9 9,6 5,6369
337,4136 1107 11800,5 9,5 5,6456
337,1088 1106 11810 9,6 5,6542
336,804 1105 11819,6 9,6 5,6629
336,4992 1104 11829,2 9,7 5,6716
336,1944 1103 11838,9 9,6 5,6803
335,8896 1102 11848,5 9,8 5,6891
335,5848 1101 11858,3 9,7 5,6979
335,28 1100 11868 9,8 5,7068
334,9752 1099 11877,8 9,8 5,7157
334,6704 1098 11887,6 9,9 5,7246
334,3656 1097 11897,5 9,8 5,7336
334,0608 1096 11907,3 10 5,7426
333,756 1095 11917,3 9,9 5,7517
333,4512 1094 11927,2 10 5,7607
333,1464 1093 11937,2 10 5,7699
332,8416 1092 11947,2 10,1 5,779
332,5368 1091 11957,3 10,1 5,7883
332,232 1090 11967,4 10,1 5,7975
331,9272 1089 11977,5 10,2 5,8068
331,6224 1088 11987,7 10,2 5,8162
331,3176 1087 11997,9 10,2 5,8256
331,0128 1086 12008,1 10,3 5,835
330,708 1085 12018,4 10,3 5,8444
330,4032 1084 12028,7 10,4 5,8539
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329,4888 1081 12059,9 10,4 5,8828
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328,8792 1079 12080,8 10,6 5,9021
328,5744 1078 12091,4 10,6 5,9119
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327,9648 1076 12112,6 10,6 5,9316
327,66 1075 12123,2 10,7 5,9415
327,3552 1074 12133,9 10,8 5,9514
327,0504 1073 12144,7 10,7 5,9615
326,7456 1072 12155,4 10,9 5,9715
326,4408 1071 12166,3 10,8 5,9817
326,136 1070 12177,1 10,9 5,9917
325,8312 1069 12188 11 6,0019
325,5264 1068 12199 10,9 6,0122
325,2216 1067 12209,9 11,1 6,0224
324,9168 1066 12221 11 6,0328
324,612 1065 12232 11,1 6,0432
324,3072 1064 12243,1 11,2 6,0536
324,0024 1063 12254,3 11,2 6,0641
323,6976 1062 12265,5 11,2 6,0747
323,3928 1061 12276,7 11,3 6,0852
323,088 1060 12288 11,3 6,0959
322,7832 1059 12299,3 11,4 6,1065
322,4784 1058 12310,7 11,4 6,1173
322,1736 1057 12322,1 11,5 6,1281
321,8688 1056 12333,6 11,5 6,139
321,564 1055 12345,1 11,5 6,1499
321,2592 1054 12356,6 11,6 6,1608
320,9544 1053 12368,2 11,7 6,1718
320,6496 1052 12379,9 11,7 6,1829
320,3448 1051 12391,6 11,7 6,194
320,04 1050 12403,3 11,8 6,2052
319,7352 1049 12415,1 11,8 6,2164
319,4304 1048 12426,9 11,9 6,2277
319,1256 1047 12438,8 11,9 6,239
318,8208 1046 12450,7 12 6,2504
318,516 1045 12462,7 12 6,2619
318,2112 1044 12474,7 12,1 6,2734
317,9064 1043 12486,8 12,1 6,285
317,6016 1042 12498,9 12,2 6,2966
317,2968 1041 12511,1 12,2 6,3083
316,992 1040 12523,3 12,3 6,32
316,6872 1039 12535,6 12,3 6,3318
316,3824 1038 12547,9 12,4 6,3437
316,0776 1037 12560,3 12,4 6,3556
315,7728 1036 12572,7 12,5 6,3676
315,468 1035 12585,2 12,6 6,3797
315,1632 1034 12597,8 12,5 6,3919
314,8584 1033 12610,3 12,7 6,404
314,5536 1032 12623 12,7 6,4163
314,2488 1031 12635,7 12,7 6,4286
313,944 1030 12648,4 12,8 6,4409
313,6392 1029 12661,2 12,9 6,4533
313,3344 1028 12674,1 12,9 6,4659
313,0296 1027 12687 13 6,4784
312,7248 1026 12700 13 6,4911
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312,1152 1024 12726,1 13,2 6,5166
311,8104 1023 12739,3 13,2 6,5294
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311,2008 1021 12765,8 13,3 6,5554
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310,5912 1019 12792,5 13,4 6,5816
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284,0736 932 14194,7 18,9 8,0235
283,7688 931 14213,6 19 8,0438
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270,6624 888 15093,8 22 9,0124
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267,6144 878 15317,4 22,8 9,2656
267,3096 877 15340,2 22,8 9,2916
267,0048 876 15363 22,9 9,3176
266,7 875 15385,9 23 9,3438
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266,0904 873 15432 23,1 9,3965
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264,5664 868 15548,3 23,5 9,5301
264,2616 867 15571,8 23,5 9,5572
263,9568 866 15595,3 23,6 9,5844
263,652 865 15618,9 23,7 9,6116
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255,4224 838 16282,9 25,5 10,3917
255,1176 837 16308,4 25,6 10,4221
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254,2032 834 16385,4 25,8 10,5143
253,8984 833 16411,2 25,8 10,5452
253,5936 832 16437 25,9 10,5762
253,2888 831 16462,9 26 10,6074
252,984 830 16488,9 26,1 10,6387
252,6792 829 16515 26,1 10,6701
252,3744 828 16541,1 26,2 10,7016
252,0696 827 16567,3 26,2 10,7333
251,7648 826 16593,5 26,3 10,765
251,46 825 16619,8 26,3 10,7969
251,1552 824 16646,1 26,4 10,8288
250,8504 823 16672,5 26,5 10,8608
250,5456 822 16699 26,5 10,893
250,2408 821 16725,5 26,6 10,9253
249,936 820 16752,1 26,7 10,9577
249,6312 819 16778,8 26,7 10,9903
249,3264 818 16805,5 26,8 11,0229
249,0216 817 16832,3 26,8 11,0557
248,7168 816 16859,1 26,9 11,0885
248,412 815 16886 26,9 11,1215
248,1072 814 16912,9 27 11,1546
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247,1928 811 16994,1 27,1 11,2545
246,888 810 17021,2 27,2 11,2879
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246,2784 808 17075,7 27,3 11,3553
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245,6688 806 17130,4 27,4 11,4231
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243,2304 798 17351,2 27,9 11,6984
242,9256 797 17379,1 27,9 11,7334
242,6208 796 17407 28 11,7684
242,316 795 17435 28 11,8036
242,0112 794 17463 28,1 11,8389
241,7064 793 17491,1 28,1 11,8743
241,4016 792 17519,2 28,2 11,9097
241,0968 791 17547,4 28,3 11,9454
240,792 790 17575,7 28,4 11,9812
240,4872 789 17604,1 28,3 12,0171
240,1824 788 17632,4 28,5 12,053
239,8776 787 17660,9 28,5 12,0892
239,5728 786 17689,4 28,6 12,1255
239,268 785 17718 28,6 12,1619
238,9632 784 17746,6 28,7 12,1983
238,6584 783 17775,3 28,8 12,235
238,3536 782 17804,1 28,8 12,2718
238,0488 781 17832,9 28,9 12,3086
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233,4768 766 18272,7 29,8 12,8773
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232,8672 764 18332,4 29,9 12,9553
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228,2952 749 18788,1 30,9 13,5578
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226,1616 742 19005,7 31,3 13,8497
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224,028 735 19226,3 31,8 14,1484
223,7232 734 19258,1 31,9 14,1917
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199,9488 656 21936,1 36,9 18,0544
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199,3392 654 22009,9 37 18,1671
199,0344 653 22046,9 37,1 18,2237
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195,9864 643 22420,2 37,7 18,7998
195,6816 642 22457,9 37,8 18,8585
195,3768 641 22495,7 37,8 18,9174
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194,7672 639 22571,3 37,9 19,0355
194,4624 638 22609,2 38 19,0949
194,1576 637 22647,2 38 19,1545
193,8528 636 22685,2 38,1 19,2142
193,548 635 22723,3 38,2 19,2742
193,2432 634 22761,5 38,2 19,3344
192,9384 633 22799,7 38,3 19,3947
192,6336 632 22838 38,4 19,4552
192,3288 631 22876,4 38,4 19,516
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191,7192 629 22953,2 38,6 19,638
191,4144 628 22991,8 38,5 19,6994
191,1096 627 23030,3 38,7 19,7607
190,8048 626 23069 38,7 19,8225
190,5 625 23107,7 38,7 19,8844
190,1952 624 23146,4 38,9 19,9463
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189,5856 622 23224,1 39 20,0711
189,2808 621 23263,1 39 20,1338
188,976 620 23302,1 39 20,1967
188,6712 619 23341,1 39,1 20,2596
188,3664 618 23380,2 39,2 20,3229
188,0616 617 23419,4 39,2 20,3863
187,7568 616 23458,6 39,3 20,4499
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187,1472 614 23537,3 39,4 20,5779
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186,5376 612 23616,1 39,6 20,7065
186,2328 611 23655,7 39,5 20,7712
185,928 610 23695,2 39,7 20,8359
185,6232 609 23734,9 39,6 20,9011
185,3184 608 23774,5 39,8 20,9661
185,0136 607 23814,3 39,8 21,0317
184,7088 606 23854,1 39,8 21,0973
184,404 605 23893,9 40 21,163
184,0992 604 23933,9 39,9 21,2292
183,7944 603 23973,8 40 21,2953
183,4896 602 24013,8 40,1 21,3617
183,1848 601 24053,9 40,2 21,4284
182,88 600 24094,1 40,1 21,4953
182,5752 599 24134,2 40,3 21,5622
182,2704 598 24174,5 40,3 21,6295
181,9656 597 24214,8 40,4 21,697
181,6608 596 24255,2 40,4 21,7647
181,356 595 24295,6 40,5 21,8326
181,0512 594 24336,1 40,6 21,9007
180,7464 593 24376,7 40,6 21,9691
180,4416 592 24417,3 40,7 22,0376
180,1368 591 24458 40,7 22,1064
179,832 590 24498,7 40,8 22,1754
179,5272 589 24539,5 40,9 22,2446
179,2224 588 24580,4 40,9 22,3141
178,9176 587 24621,3 41 22,3837
178,6128 586 24662,3 41,1 22,4536
178,308 585 24703,4 41,1 22,5238
178,0032 584 24744,5 41,2 22,5941
177,6984 583 24785,7 41,2 22,6647
177,3936 582 24826,9 41,3 22,7355
177,0888 581 24868,2 41,4 22,8065
176,784 580 24909,6 41,4 22,8778
176,4792 579 24951 41,5 22,9493
176,1744 578 24992,5 41,6 23,021
175,8696 577 25034,1 41,6 23,093
175,5648 576 25075,7 41,7 23,1652
175,26 575 25117,4 41,8 23,2377
174,9552 574 25159,2 41,8 23,3104
174,6504 573 25201 41,9 23,3833
174,3456 572 25242,9 41,9 23,4565
174,0408 571 25284,8 42,1 23,5298
173,736 570 25326,9 42 23,6036
173,4312 569 25368,9 42,2 23,6774
173,1264 568 25411,1 42,2 23,7516
172,8216 567 25453,3 42,3 23,826
172,5168 566 25495,6 42,4 23,9006
172,212 565 25538 42,4 23,9756
171,9072 564 25580,4 42,5 24,0507
171,6024 563 25622,9 42,5 24,1262
171,2976 562 25665,4 42,6 24,2017
170,9928 561 25708 42,7 24,2776
170,688 560 25750,7 42,8 24,3538
170,3832 559 25793,5 42,8 24,4303
170,0784 558 25836,3 42,9 24,5069
169,7736 557 25879,2 42,9 24,5839
169,4688 556 25922,1 43,1 24,661
169,164 555 25965,2 43,1 24,7386
168,8592 554 26008,3 43,1 24,8163
168,5544 553 26051,4 43,3 24,8942
168,2496 552 26094,7 43,3 24,9725
167,9448 551 26138 43,3 25,051
167,64 550 26181,3 43,5 25,1297
167,3352 549 26224,8 43,5 25,2089
167,0304 548 26268,3 43,6 25,2882
166,7256 547 26311,9 43,6 25,3678
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165,8112 544 26443 43,9 25,6082
165,5064 543 26486,9 43,9 25,6889
165,2016 542 26530,8 44 25,7699
164,8968 541 26574,8 44,1 25,8511
164,592 540 26618,9 44,2 25,9327
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163,3728 536 26796 44,4 26,2619
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158,1912 519 27561,5 45,7 27,7134
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153,924 505 28208,5 46,8 28,9773
153,6192 504 28255,3 46,9 29,07
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145,0848 476 29599,4 49,3 31,8146
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143,8656 472 29796,9 49,6 32,2313
143,5608 471 29846,5 49,7 32,3365
143,256 470 29896,2 49,8 32,4421
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142,6464 468 29995,8 50 32,6545
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133,1976 437 31587,8 52,9 36,1755
132,8928 436 31640,7 53 36,2967
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132,2832 434 31746,8 53,2 36,5406
131,9784 433 31800 53,3 36,6633
131,6736 432 31853,3 53,5 36,7865
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130,4544 428 32067,6 53,8 37,2849
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129,2352 424 32283,5 54,3 37,7918
128,9304 423 32337,8 54,3 37,92
128,6256 422 32392,1 54,4 38,0485
128,3208 421 32446,5 54,6 38,1776
128,016 420 32501,1 54,7 38,3075
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127,1016 417 32665,4 55 38,7001
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126,492 415 32775,5 55,2 38,9648
126,1872 414 32830,7 55,3 39,0979
125,8824 413 32886 55,4 39,2317
125,5776 412 32941,4 55,5 39,366
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124,6632 409 33108,3 55,9 39,7726
124,3584 408 33164,2 56 39,9094
124,0536 407 33220,2 56 40,0469
123,7488 406 33276,2 56,2 40,1846
123,444 405 33332,4 56,4 40,3232
123,1392 404 33388,8 56,4 40,4627
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122,5296 402 33501,7 56,6 40,7429
122,2248 401 33558,3 56,8 40,8838
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121,6152 399 33672 56,9 41,1681
121,3104 398 33728,9 57,1 41,3109
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120,0912 394 33958 57,6 41,8895
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119,4816 392 34073,3 57,7 42,1829
119,1768 391 34131 58 42,3303
118,872 390 34189 58 42,4788
118,5672 389 34247 58,2 42,6277
118,2624 388 34305,2 58,2 42,7775
117,9576 387 34363,4 58,4 42,9277
117,6528 386 34421,8 58,6 43,0788
117,348 385 34480,4 58,6 43,2309
117,0432 384 34539 58,8 43,3833
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116,4336 382 34656,7 59 43,6906
116,1288 381 34715,7 59,1 43,8453
115,824 380 34774,8 59,3 44,0006
115,5192 379 34834,1 59,4 44,1569
115,2144 378 34893,5 59,5 44,3138
114,9096 377 34953 59,7 44,4714
114,6048 376 35012,7 59,8 44,63
114,3 375 35072,5 59,9 44,7893
113,9952 374 35132,4 60 44,9492
113,6904 373 35192,4 60,2 45,1099
113,3856 372 35252,6 60,3 45,2715
113,0808 371 35312,9 60,5 45,4338
112,776 370 35373,4 60,6 45,5971
112,4712 369 35434 60,7 45,7612
112,1664 368 35494,7 60,8 45,9259
111,8616 367 35555,5 61 46,0913
111,5568 366 35616,5 61,1 46,2578
111,252 365 35677,6 61,3 46,425
110,9472 364 35738,9 61,4 46,5932
110,6424 363 35800,3 61,5 46,7621
110,3376 362 35861,8 61,7 46,9317
110,0328 361 35923,5 61,8 47,1024
109,728 360 35985,3 62 47,2739
109,4232 359 36047,3 62,1 47,4463
109,1184 358 36109,4 62,2 47,6196
108,8136 357 36171,6 62,4 47,7936
108,5088 356 36234 62,6 47,9686
108,204 355 36296,6 62,6 48,1447
107,8992 354 36359,2 62,9 48,3213
107,5944 353 36422,1 62,9 48,4993
107,2896 352 36485 63,2 48,6777
106,9848 351 36548,2 63,2 48,8575
106,68 350 36611,4 63,5 49,0379
106,3752 349 36674,9 63,5 49,2196
106,0704 348 36738,4 63,8 49,4018
105,7656 347 36802,2 63,8 49,5854
105,4608 346 36866 64,1 49,7695
105,156 345 36930,1 64,2 49,9551
104,8512 344 36994,3 64,3 50,1414
104,5464 343 37058,6 64,5 50,3286
104,2416 342 37123,1 64,7 50,517
103,9368 341 37187,8 64,8 50,7064
103,632 340 37252,6 64,9 50,8968
103,3272 339 37317,5 65,2 51,0879
103,0224 338 37382,7 65,3 51,2806
102,7176 337 37448 65,4 51,4741
102,4128 336 37513,4 65,6 51,6684
102,108 335 37579 65,8 51,864
101,8032 334 37644,8 66 52,0607
101,4984 333 37710,8 66,1 52,2586
101,1936 332 37776,9 66,3 52,4574
100,8888 331 37843,2 66,4 52,6574
100,584 330 37909,6 66,6 52,8584
100,2792 329 37976,2 66,8 53,0605
99,9744 328 38043 67 53,2639
99,6696 327 38110 67,1 53,4685
99,3648 326 38177,1 67,3 53,674
99,06 325 38244,4 67,5 53,8808
98,7552 324 38311,9 67,6 54,0888
98,4504 323 38379,5 67,9 54,2978
98,1456 322 38447,4 68 54,5083
97,8408 321 38515,4 68,2 54,7198
97,536 320 38583,6 68,3 54,9327
97,2312 319 38651,9 68,6 55,1464
96,9264 318 38720,5 68,7 55,3618
96,6216 317 38789,2 68,9 55,5782
96,3168 316 38858,1 69,1 55,7959
96,012 315 38927,2 69,3 56,015
95,7072 314 38996,5 69,5 56,2353
95,4024 313 39066 69,6 56,457
95,0976 312 39135,6 69,9 56,6798
94,7928 311 39205,5 70 56,9042
94,488 310 39275,5 70,3 57,1297
94,1832 309 39345,8 70,4 57,3568
93,8784 308 39416,2 70,6 57,585
93,5736 307 39486,8 70,8 57,8146
93,2688 306 39557,6 71 58,0457
92,964 305 39628,6 71,2 58,2781
92,6592 304 39699,8 71,4 58,5119
92,3544 303 39771,2 71,6 58,7472
92,0496 302 39842,8 71,9 58,9839
91,7448 301 39914,7 72 59,2224
91,44 300 39986,7 72,2 59,462
91,1352 299 40058,9 72,4 59,7031
90,8304 298 40131,3 72,7 59,9457
90,5256 297 40204 72,8 60,1901
90,2208 296 40276,8 73,1 60,4356
89,916 295 40349,9 73,2 60,683
89,6112 294 40423,1 73,5 60,9316
89,3064 293 40496,6 73,7 61,182
89,0016 292 40570,3 73,9 61,434
88,6968 291 40644,2 74,1 61,6876
88,392 290 40718,3 74,4 61,9426
88,0872 289 40792,7 74,6 62,1997
87,7824 288 40867,3 74,7 62,4583
87,4776 287 40942 75,1 62,7181
87,1728 286 41017,1 75,2 62,9803
86,868 285 41092,3 75,5 63,2437
86,5632 284 41167,8 75,7 63,5091
86,2584 283 41243,5 75,9 63,7761
85,9536 282 41319,4 76,2 64,0448
85,6488 281 41395,6 76,4 64,3155
85,344 280 41472 76,6 64,5879
85,0392 279 41548,6 76,9 64,862
84,7344 278 41625,5 77,1 65,1382
84,4296 277 41702,6 77,3 65,416
84,1248 276 41779,9 77,6 65,6956
83,82 275 41857,5 77,8 65,9773
83,5152 274 41935,3 78,1 66,2607
83,2104 273 42013,4 78,3 66,5463
82,9056 272 42091,7 78,6 66,8337
82,6008 271 42170,3 78,8 67,1232
82,296 270 42249,1 79,1 67,4146
81,9912 269 42328,2 79,4 67,7081
81,6864 268 42407,6 79,6 68,0038
81,3816 267 42487,2 79,8 68,3014
81,0768 266 42567 80,1 68,6009
80,772 265 42647,1 80,4 68,9026
80,4672 264 42727,5 80,6 69,2066
80,1624 263 42808,1 81 69,5125
79,8576 262 42889,1 81,1 69,8211
79,5528 261 42970,2 81,5 70,1313
79,248 260 43051,7 81,7 70,4442
78,9432 259 43133,4 82 70,759
78,6384 258 43215,4 82,3 71,0763
78,3336 257 43297,7 82,5 71,3959
78,0288 256 43380,2 82,9 71,7176
77,724 255 43463,1 83,1 72,0421
77,4192 254 43546,2 83,4 72,3686
77,1144 253 43629,6 83,7 72,6976
76,8096 252 43713,3 84 73,0292
76,5048 251 43797,3 84,3 73,3632
76,2 250 43881,6 84,5 73,6997
75,8952 249 43966,1 84,9 74,0384
75,5904 248 44051 85,2 74,3801
75,2856 247 44136,2 85,5 74,7244
74,9808 246 44221,7 85,7 75,0713
74,676 245 44307,4 86,1 75,4204
74,3712 244 44393,5 86,4 75,7726
74,0664 243 44479,9 86,7 76,1274
73,7616 242 44566,6 87,1 76,485
73,4568 241 44653,7 87,3 76,8457
73,152 240 44741 87,7 77,2087
72,8472 239 44828,7 88 77,5749
72,5424 238 44916,7 88,3 77,944
72,2376 237 45005 88,6 78,3158
71,9328 236 45093,6 89 78,6904
71,628 235 45182,6 89,3 79,0684
71,3232 234 45271,9 89,7 79,4493
71,0184 233 45361,6 89,9 79,8334
70,7136 232 45451,5 90,4 80,2201
70,4088 231 45541,9 90,6 80,6107
70,104 230 45632,5 91,1 81,0038
69,7992 229 45723,6 91,3 81,4008
69,4944 228 45814,9 91,8 81,8004
69,1896 227 45906,7 92,1 82,2039
68,8848 226 45998,8 92,4 82,6106
68,58 225 46091,2 92,8 83,0204
68,2752 224 46184 93,2 83,4338
67,9704 223 46277,2 93,6 83,8508
67,6656 222 46370,8 93,9 84,2716
67,3608 221 46464,7 94,3 84,6955
67,056 220 46559 94,7 85,1232
66,7512 219 46653,7 95 85,5547
66,4464 218 46748,7 95,5 85,9896
66,1416 217 46844,2 95,8 86,4287
65,8368 216 46940 96,3 86,8712
65,532 215 47036,3 96,6 87,3181
65,2272 214 47132,9 97,1 87,7685
64,9224 213 47230 97,4 88,2234
64,6176 212 47327,4 97,9 88,6818
64,3128 211 47425,3 98,3 89,1447
64,008 210 47523,6 98,7 89,6118
63,7032 209 47622,3 99,1 90,0829
63,3984 208 47721,4 99,5 90,5583
63,0936 207 47820,9 100 91,0379
62,7888 206 47920,9 100,4 91,5222
62,484 205 48021,3 100,8 92,0108
62,1792 204 48122,1 101,3 92,5038
61,8744 203 48223,4 101,8 93,0016
61,5696 202 48325,2 102,2 93,5044
61,2648 201 48427,4 102,6 94,0116
60,96 200 48530 103,1 94,5234
60,6552 199 48633,1 103,6 95,0403
60,3504 198 48736,7 104 95,5622
60,0456 197 48840,7 104,5 96,0889
59,7408 196 48945,2 105 96,6207
59,436 195 49050,2 105,5 97,1579
59,1312 194 49155,7 105,9 97,7004
58,8264 193 49261,6 106,5 98,2477
58,5216 192 49368,1 106,9 98,801
58,2168 191 49475 107,5 99,3593
57,912 190 49582,5 108 99,9237
57,6072 189 49690,5 108,4 100,4937
57,3024 188 49798,9 109 101,0688
56,9976 187 49907,9 109,6 101,6502
56,6928 186 50017,5 110 102,238
56,388 185 50127,5 110,6 102,831
56,0832 184 50238,1 111,2 103,4306
55,7784 183 50349,3 111,6 104,0366
55,4736 182 50460,9 112,3 104,6482
55,1688 181 50573,2 112,8 105,267
54,864 180 50686 113,3 105,892
54,5592 179 50799,3 114 106,5233
54,2544 178 50913,3 114,5 107,1621
53,9496 177 51027,8 115,1 107,8072
53,6448 176 51142,9 115,7 108,4594
53,34 175 51258,6 116,3 109,1188
53,0352 174 51374,9 116,9 109,7853
52,7304 173 51491,8 117,5 110,4592
52,4256 172 51609,3 118,1 111,1404
52,1208 171 51727,4 118,8 111,8292
51,816 170 51846,2 119,4 112,526
51,5112 169 51965,6 120 113,2306
51,2064 168 52085,6 120,7 113,9428
50,9016 167 52206,3 121,3 114,6635
50,5968 166 52327,6 122 115,3921
50,292 165 52449,6 122,7 116,1294
49,9872 164 52572,3 123,4 116,8754
49,6824 163 52695,7 124 117,6303
49,3776 162 52819,7 124,8 118,3934
49,0728 161 52944,5 125,4 119,1663
48,768 160 53069,9 126,2 119,9477
48,4632 159 53196,1 126,8 120,7391
48,1584 158 53322,9 127,7 121,5392
47,8536 157 53450,6 128,3 122,3501
47,5488 156 53578,9 129,1 123,17
47,244 155 53708 129,9 124,0004
46,9392 154 53837,9 130,6 124,8413
46,6344 153 53968,5 131,4 125,6922
46,3296 152 54099,9 132,2 126,554
46,0248 151 54232,1 133 127,4267
45,72 150 54365,1 133,9 128,3106
45,4152 149 54499 134,6 129,2064
45,1104 148 54633,6 135,5 130,1129
44,8056 147 54769,1 136,3 131,0317
44,5008 146 54905,4 137,1 131,9622
44,196 145 55042,5 138,1 132,9046
43,8912 144 55180,6 138,9 133,8605
43,5864 143 55319,5 139,8 134,8286
43,2816 142 55459,3 140,7 135,8098
42,9768 141 55600 141,6 136,8043
42,672 140 55741,6 142,5 137,8123
42,3672 139 55884,1 143,5 138,834
42,0624 138 56027,6 144,4 139,8703
41,7576 137 56172 145,4 140,9206
41,4528 136 56317,4 146,4 141,986
41,148 135 56463,8 147,4 143,0666
40,8432 134 56611,2 148,4 144,1627
40,5384 133 56759,6 149,4 145,2745
40,2336 132 56909 150,5 146,4023
39,9288 131 57059,5 151,5 147,547
39,624 130 57211 152,5 148,7081
39,3192 129 57363,5 153,7 149,8859
39,0144 128 57517,2 154,8 151,0822
38,7096 127 57672 155,9 152,2966
38,4048 126 57827,9 157 153,5292
38,1 125 57984,9 158,2 154,7804
37,7952 124 58143,1 159,3 156,0513
37,4904 123 58302,4 160,6 157,3414
37,1856 122 58463 161,8 158,6527
36,8808 121 58624,8 163 159,9847
FATTORI DI CORREZIONE A SECONDA DENSITA' DELL'ARIA
Temp. Pressione in millimetri di mercurio
C° 720 730 740 750 760 770
________________________________________________________
-10 1,051 1,066 1,080 1,095 1,109 1,124
-9 1,047 1,062 1,076 1,091 1,105 1,120
-8 1,043 1,058 1,072 1,086 1,101 1,115
-7 1,039 1,054 1,068 1,082 1,097 1,111
-6 1,035 1,050 1,064 1,078 1,093 1,107
-5 1,031 1,046 1,060 1,074 1,090 1,103
-4 1,027 1,042 1,056 1,070 1,085 1,099
-3 1,024 1,038 1,052 1,066 1,081 1,095
-2 1,020 1,034 1,048 1,062 1,077 1,091
-1 1,016 1,030 1,044 1,058 1,073 1,087
0 1,012 1,026 1,041 1,055 1,069 1,083
1 1,009 1,023 1,037 1,051 1,065 1,079
2 1,005 1,019 1,033 1,047 1,061 1,075
3 1,001 1,015 1,021 1,043 1,057 1,071
4 0,998 1,012 1,025 1,039 1,053 1,067
5 0,994 1,008 1,022 1,035 1,049 1,063
6 0,991 1,004 1,018 1,032 1,046 1,059
7 0,987 1,001 1,014 1,028 1,042 1,056
8 0,984 0,997 1,011 1,024 1,038 1,052
9 0,980 0,994 1,007 1,021 1,034 1,048
10 0,977 0,990 1,004 1,017 1,031 1 044
11 0,974 0,986 1,000 1,014 1,027 1,041
12 0,969 0,984 0,997 1,010 1,024 1,037
13 0,966 0,980 0,993 1,007 1,020 1,034
14 0,963 0,976 0,990 1,003 1,017 3,030
15 0,960 0,973 0,986 1,000 1,013 1,026
16 0,956 0,969 0,983 0,996 1,009 1,023
17 0,953 0,966 0,979 0,993 1,006 1,019
18 0,950 0,963 0,976 0,989 1,003 1,016
19 0,946 0,960 0,973 0,986 0,999 1,012
20 0,943 0,956 0,969 0,983 0,996 1,009
21 0,940 0,953 0,966 0,979 0,993 1,005
22 0,937 0,950 0,963 0,976 0,989 1,002
23 0,934 0,946 0,960 0,973 0.986 0,998
24 0,931 0,944 0,956 0,969 0,983 0,995
25 0,927 0,941 0,953 0,966 0,979 0,992
26 0,924 0,937 0,950 0,963 0,976 0,988
27 0,922 0,934 0,947 0,960 0,973 0,985
28 0,918 0,931 0,944 0,956 0,969 0,982
29 0,915 0,928 0,941 0,953 0,966 0,979
30 0,912 0,925 0,937 0,950 0,963 0,975
31 0,909 0,922 0,934 0,947 0,954 0,972
32 0,906 0,919 0,931 0,944 0,956 0,969
33 0,903 0,916 0,928 0,941 0,953 0,966
34 0,900 0,913 0,927 0,938 0,950 0,963
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IL TIRO VENATORIO
CON
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Esaminando la figura
sarà subito chiara la causa del fenomeno.
Un proiettile sparato con l'angolo di proiezione e angolo di sito nullo,
giungerà dopo il tempo -t- nel punto A, ottenuto secondo i principi già
esaminati, supponendo che il proiettile si muova prima lungo la linea di
proiezione per effetto dell'impulso iniziale e cada poi perpendicolarmente per
il tempo -t- per effetto della forza di gravità. Se ora si spara invece con
l'angolo di sito (è indifferente se positivo o negativo) il proiettile non cadrà
per effetto della forza di gravità in A ma bensì in A'; la conseguenza sarà, che,
alla medesima distanza di azzeramento, il proiettile seguirà una traiettoria più
alta rispetto alla linea di sito (o di mira) e che quindi, per colpire il centro del
bersaglio, occorrerà mirare più in basso.
La traiettoria del proiettile sparato con angolo di sito diverso da zero può
essere agevolmente tracciata con il sistema proposto da Francé Avcin. Egli, in
primo luogo, semplifica il problema osservando che l'angolo , di pochi
secondi, può essere tranquillamente trascurato rispetto all'angolo ; osserva
inoltre che il tratto di traiettoria compreso tra A ed A' è anch'esso trascurabile
rispetto all'intero arco dio 150-200 metri in quanto non supera i 15-20 cm di
lunghezza. Infatti, come si vede nella figura, l'angolo formato dai tratti HA e
HA' è eguale all'angolo e perciò il tratto AA' sarà dato dalla formula AA' =
(gt² . sen )/2
ove è stata usata la scala grafica già impiegata nel capitolo sulla traiettoria
venatoria.
Dall' immagine si vede che il punto in bianco viene a cadere a circa 340 metri
di distanza e che a 200 metri il proiettile colpisce ben 12 cm. al di sopra della
linea di mira, il che può certamente far mancare il bersaglio o arrecare ferite
non mortali. Il tiratore quindi, se da un lato deve preoccuparsi meno della
valutazione della distanza a cui si trova il bersaglio, dal momento che il
proiettile viaggia sempre al di sopra della linea di mira anche oltre la distanza
di 300 metri, d'altro lato deve tener presente che il proiettile colpirà più in alto
del punto mirato. Le indicazioni fornite consentono di tracciare agevolmente
una serie di traiettorie per diversi angoli di sito (è sufficiente procedere di 15°
in 15° più che sufficienti per l'uso del cacciatore).
Un piccolo programma per DOS vi aiuterà nel calcolo. Quando l'arma sia
dotata di tacche di mira o di alzo che consentano l'azzeramento a distanze
variabili, la correzione del tiro può essere ottenuta in maniera abbastanza
soddisfacente azzerando l'arma ad una distanza minore di quella a cui è posto
il bersaglio e precisamente alla distanza che si ottiene moltiplicando la
distanza effettiva per il coseno dell'angolo di sito.
si otterrà una traiettoria che colpirà il bersaglio con errore trascurabile. Questa
traiettoria però è molto tesa fino a 200 metri, ma poi si distacca negativamente
dalla linea di sito così che un errore anche modesto, in difetto, nella
valutazione della distanza del bersaglio, può causare un errore inaccettabile.
Conviene perciò abituarsi a correggere la mira ad occhio.
Se l'angolo di sito fosse di 75° si dovrebbe azzerare a 50 metri per fare centro
a 200 metri.
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La probabilità di colpire
Il calcolo delle probabilità consente di calcolare quante probabilità vi sono che un
evento possibile, ma non certo, si verifichi.
La probabilità P che un evento si verifichi è data dal rapporto tra eventi favorevoli ed
eventi possibili: la probabilità che esca il sei lanciando un dado una sola volta è data da
P = 1/6 = 0,166
dal che si ricava che il valore di P non può mai essere superiore ad uno, poiché in tal
caso si ha la certezza che l'evento si verifichi.
La probabilità che l'evento non si verifichi sarà evidentemente data da 1-P
La probabilità che si verifichino contemporaneamente un certo numero di eventi
indipendenti l'uno dall'altro è pari al prodotto della probabilità di ciascun evento. Se la
probabilità di colpire un bersaglio è P = 0,1 la probabilità di colpirlo due volte di
seguito sarà
P · P = 0,01
Viceversa la probabilità di non colpirlo due volte di seguito sarà data da
P = (1 - 0,1) · (1 - 0,1) = 0,89
e così via.
Diverso è naturalmente il problema di stabilire quante probabilità si avrebbero di colpire
il bersaglio almeno una volta sparando 5 colpi. Passaggi un po' complicati portano alla
formula
P = 1 - (1 - 0,1)elevato alla quinta = 0,4
Se la probabilità di colpire varia ad ogni colpo, ad esempio da 0,1 a 0,15 a 0,2, ecc. (si
pensi ad un bersaglio che si avvicina sempre più al tiratore!), la formula diventa
P = 1 - (1 - 01) · (1 - 0,15) · (1 - 2) ....
Per eseguire calcoli di questo tipo occorre perciò apprendere come calcolare il valore di
P, cosa abbastanza facile.
Ogni arma a palla, anche se provata al banco, non è in grado di concentrare i proiettili in
un unico punto, ma li disperde attorno al punto mirato entro un'area di dispersione che
possiamo assumere come circolare. Se il centro del bersaglio e il centro del circolo di
dispersione non coincidono, ciò significa che vi è un difetto da correggere nel sistema di
puntamento.
La dispersione naturalmente aumenta, in modo poco più che proporzionale, con
l'aumentare della distanza dell'arma dal bersaglio; aumenta inoltre quando al fattore
meccanico si aggiunge quello umano: ogni tiratore, a seconda della sua abilità, del suo
stato psicofisico, a seconda delle circostanz ambientali, concentrerà più o meno i colpi
sul bersaglio.
Questa dispersione del tiro può essere valutata con metodi statistici.
Di norma lo studio della dispersione del tiro con artiglierie sul terreno, e quindi rispetto
a bersagli orizzontali, in cui i tiri presentano una dispersione ellittica, essendo la
dispersione maggiore in lunghezza che in larghezza. Noi invece ci vogliamo occupare
solo del tiro contro bersagli verticali ove la dispersione, come si è detto, può ritenersi
circolare e quindi sarà sufficiente, per i successivi calcoli, di individuare lo scarto
quadratico medio dei singoli proiettili rispetto al centro della rosata.
Supponiamo di avere sparato dieci colpi contro un bersaglio e di aver ottenuto la rosata
di figura 1.
Figura 1
Per prima cosa occorre individuare il centro medio della rosata. Ciò si può ottenere in
modo empirico tracciando prima un asse orizzontale in modo che vi siano metà dei colpi
sopra e metà dei colpi sotto di esso, e poi un asse perpendicolare al primo che lasci metà
dei colpi a sinistra e metà dei colpi a destra: il punto d'incontro rappresenta il centro
ideale della rosata.
Per calcolare ora lo scarto quadratico medio, vale a dire la media dei quadrati delle
deviazioni di ogni singolo colpo dal centro medio, occorre misurare la distanza di ogni
colpo dal centro medio ed elevare il valore trovato al quadrato. La radice quadrata della
media dei valori così trovati ci darà il valore M ricercato.
Invece di misurare la distanza dal centro ideale di ogni colpo, si può, più
semplicemente, come nell'esempio di figura 1, calcolare lo scarto di ogni valore di X e
di Y rispetto al valore X-Y del centro medio e poi estrarre la radice quadrata della
somma dei loro quadrati, con normale applicazione del teorema di Pitagora.
Nell'esempio si avrebbe che le coordinate del centro medio sono X = 35,6 e Y = 26,5 e
che le coordinate dei singoli colpi, la differenza D dal valore medio, i loro quadrati,
avrebbero i seguenti valori:
X D D² Y D D²
32 3,6 12,96 19 7,5 56,25
41 5,4 29,16 21 5,5 30,25
33 2,6 6,76 26 0,5 0,25
42 6,4 40,96 28 1,5 2,25
28 7,6 57,76 31 4,5 20,25
36 0,4 0,16 33 6,5 42,25
28 7,6 57,76 22 4,5 20,25
37 1,4 1,96 24 2,5 6,25
41 5,4 29,16 32 5,5 30,25
38 2,4 5,76 29 2,5 6,25
356 242,4 265 214,5
da cui si ricava direttamente lo scarto quadratico medio per X = 24,24 e per Y = 21,45.
Il valore di M sarà infatti dato dalla radice quadrata della somma
(24,24 + 21,45) = 6,76 cm (manca il segno di radice!)
Il valore così trovato consente di determinare il parametro più importante di tutta la
teoria del tiro e cioè lo scarto probabile S.
Per comprenderne il significato si pensi ad un'arma che spara una serie di colpi dal
punto O in direzione OX
B
O -----------------|-----|----|------X
a a
Il punto medio di caduta sia B; se si prendono in esame due strisce di terreno prima e
dopo il punto B e se a è piccolo, in esse si riscontrano pochi colpi e quindi la probabilità
di colpire quella striscia è piccola e la maggior parte dei colpi cadrà fuori di essa. Per un
certo valore di a vi saranno tanti colpi fuori della striscia quanti entro di essa. A questo
punto la probabilità che un proiettile cada entro la striscia è pari a 0,5 e cioè ad un colpo
su due. Questo valore a corrisponde al parametro S e il valore 2S indica la larghezza di
una striscia di terreno posta simmetricamente a lato del punto medio e che ricomprende
la metà dei colpi sparati che si trovano più vicini al punto medio, la metà dei punti
migliori.
Se il ragionamento, invece che alla sola dispersione longitudinale sul terreno viene
riferita alla dispersione in altezza e in larghezza su di un bersaglio verticale, si otterrà
che se nella larghezza 2S cade il 50% dei colpi, in un quadrato ne cadrà lo 0,5x 0,5 e
cioè lo 0,25%; in un cerchio infine avente il raggio S, ricadrà il 20% circa dei colpi (il
cerchio iscritto in un quadrato ha una superficie inferiore di circa 1/5 a quella del
quadrato stesso).
Il valore di S che, nel caso sia calcolato per una dispersione unidimesionale, è dato dalla
formula S = 0,6745M, nel caso di una superficie è dato dalla formula S = 0,4769M.
Nel caso della figura 1 si avrebbe perciò S = 6,76 x 0.4769 = 3,22 cm.
Più semplicemente il valore di P in funzione del valore K può essere ricavato dalla
seguente tabella.
K P K P K P
0,1 0,002 2,1 0,633 4,1 0,978
0,2 0,009 2,2 0,667 4,2 0,982
0,3 0,020 2,3 0,700 4,3 0,985
0,4 0,036 2,4 0,730 4,4 0,988
0,5 0,056 2,5 0,759 4,5 0,990
0,6 0,079 2,6 0,785 4,6 0,9919
0,7 0,106 2,7 0,810 4,7 0,9934
0,8 0,136 2,8 0,832 4,8 0,9947
0,9 0,168 2,9 0,852 4,9 0,9958
1 0,203 3 0,871 5 0,9966
1,1 0,240 3,1 0,888 5,1 0,9973
1,2 0,279 3,2 0,903 5,2 0,9979
1,3 0,319 3,3 0,916 5,3 0,9983
1,4 0,360 3,4 0,928 5,4 0,9987
1,5 0,401 3,5 0,938 5,5 0,9990
1,6 0,441 3,6 0,948 5,6 0,9992
1,7 0,482 3,7 0,956 5,7 0,9994
1,8 0,521 3,8 0,963 5,8 0,9995
1,9 0,560 3,9 0,969 5,9 0,9996
2 0,597 4 0,974 6 0,9997
Dalla tabella si vede che per R = S e quindi K = 1, un cerchio con raggio eguale ad S
contiene il 20,3% dei colpi; un cerchio con raggio pari a 2S, e quindi con K = 2, il
59,7% dei colpi, e così via.
Per contro dalla tabella si legge che il cerchio avente una probabilità del 50% di essere
colpito, si ottiene moltiplicando S per un valore K di circa 1,75 (che si ottiene mediante
interpolazione tra 0,482 e 0,521) e quello con probabilità del 75% moltiplicandolo per
2,47.
2) Con una pistola sono stati sparati numerosi colpi contro un bersaglio con 10 zone
(anelli) aventi raggio 4, 8, 12, 16, 20, 24, 28, 36, 40 cm. e si è contato che entro il
cerchio di 20 cm è caduto circa il 60% dei colpi. Quale è il valore di S e quale
percentuale di colpi è caduta nei singoli cerchi?
Soluzione:
Dalla tabella si vede che per P = 60 si ha K = 2; il valore di S sarà dato dal rapporto R/K
e quindi da 20/2 = 10 cm. Si procederà poi al calcolo di K per i vari raggi e da esso a
quello delle relative percentuali; le percentuali dei singoli anelli si otterranno poi per
differenza.
In molti casi però il tiratore si trova di fronte non figure geometriche quali il bersaglio
da tiro a segno, ma figure irregolari e asimmetriche, come la sagoma di un veicolo o di
un uomo, rispetto a cui non è facile eseguire il calcolo matematico sopra esposto.
In tali casi si ricorre alla cosiddetta «rete di dispersione di Gauss» illustrata in figura 2,
Figura 2
la quale consiste di un quadrato di lato pari a 10S, suddiviso in quadratini aventi lato
0,5S, per ciascuno dei quali è calcolata la percentuale di probabilità di colpirlo (i valori
indicati in ogni quadratino vanno divisi per 100!). Se la probabilità di colpire una
striscia orizzontale o verticale, non limitata in lunghezza e larga 0,5S, è pari, ad esempio
al 13,2% (vedi strisce centrali), la probabilità di colpire il quadrato formato dal loro
incrocio sarà dato, secondo le regole del calcolo della probabilità nell'ipotesi di più
eventi indipendenti, da 13,2 · 13.2 = 1,74%, come per l'appunto sta scritto nei quadratini
centrali.
Per calcolare la probabilità di colpire un determinato bersaglio, sarà quindi sufficiente
disegnare la sagome del bersaglio nella stessa scala usata per la rete di Gauss (in figura,
usando carta millimetrata, 1 cm = 0,5S) e poi sovrapporre la sagoma facendo coincidere
il suo centro con il centro della rete. La somma delle percentuali dei quadratini coperti
darà la percentuale di probabilità di colpire quel bersaglio. Se la sagoma copre un
quadratino solo in parte, il valore di esso verrà ridotto percentualmente.
Se poi la sagoma viene spostata di un lato di un certo numero di quadratini, si otterrà la
percentuale di probabilità per il caso in cui il centro medio della rosata sia spostato
rispetto al centro del bersaglio. Per conoscere infine verso quale punto del bersaglio
irregolare occorre mirare per ottenere la massima probabilità di colpirlo, bisognerà
procedere per tentativi, spostando la sagoma sulla rete fino ad ottenere il valore
massimo di probabilità.
Accade abbastanza spesso che il feritore di una persona affermi di aver sparato ai piedi
della stessa oppure di lato e di averla colpita in punti vitali per sbaglio; il calcolo delle
probabilità consente di valutare l'attendibilità della dichiarazione, specialmente quando
l'arma presenta una notevole dispersione dei colpi. In alcuni casi si potrebbe tenere
conto anche della abilità nel tiro dello sparatore, ma bisognerebbe avere la certezza che
egli durante le prove di tiro spari effettivamente secondo le sue possibilità.
Per risolvere il quesito si procederà quindi a determinare il valore di S dell'arma (o del
tiratore) alla distanza del caso e si abbia, ad esempio, che a 50 metri S = 30 cm.
Allora ogni lato di un quadratino corrisponderà a 15 cm e, per una sagoma umana di
normale corporatura, si potrà disegnare il contorno come in figura. Se lo sparatore
afferma di aver sparato ai piedi della vittima, la sagoma andrà sovrapposta sulla rete il
modo che il centro della rete si trovi in corrispondenza dei piedi. La probabilità di
colpire il corpo al tronco sarà data dalla somma dei valori dei quadratini coperti dal
tronco e cioè 0,32 + 0,32 + 0,16 + 0,16 + 0,08 + 0,08 + 0,03 + 0,03 .... ecc. con i
quadratini coperti parzialmente, ottenendosi una percentuale di circa 1,4%; vale a dire
che su 100 colpi sparati in quelle condizioni solo 1 o 2 potevano colpire il tronco
nonostante che lo sparatore avesse mirato ai piedi. Quindi la versione dello sparatore è
appena accettabile. Se invece la vittima fosse stata raggiunta al capo, la probabilità di
colpirlo scenderebbe a meno dello 0,01%, decisamente inverosimile.
Figura 3
Raggio R = 150 cm
Raggio r = 75 cm
KR = 150 : 30 = 5
Kr = 75 : 30 = 2,5
P5 = 99,66
P2,5 = 75,90
99,66 - 75,90 = 23,97%
360 : 21º = 17
23,97 : 17 = 1,4%
La precisione del calcolo della probabilità dipende dalla precisione con cui è stato
calcolato il valore S, precisione che più aumenta quanto più ampia la serie di colpi
sparati. Affinché i risultati però non risultino falsati da tiri anormali occorre escludere
dalle serie di colpi quelli cosiddetti anomali, cioè quelli che per imprevedibili fattori
(errore del tiratore, difetto della carica o del proiettile, ecc.) si discostano da quelli che
derivano invece dalle normali irregolarità del tiro.
In via approssimativa si considera anomalo quel colpo che in una serie di colpi non
supe-riore a 10 ha uno scarto superiore a 5S e, in una serie superiore a 10 colpi, ha uno
scarto superiore a 6S.
Un calcolo più preciso può farsi usando il fattore di anomalia di Chauvenet il cui uso è
il seguente.
Prima di tutto si calcola il valore di S sui dati relativi ad un certo numero di colpi
sparati, come spiegato all'inizio. Poi si controlla se vi sono scarti il cui valore sia
superiore al prodotto di y·S in cui y è il fattore di anomalia di Chauvenet, correlato al
numero di colpi sparati, secondo la seguente tabella:
nr y
4 2,27
5 2,43
6 2,57
7 2,67
8 2,76
9 2,84
10 2,91
12 3,02
20 3,32
Se ve ne sono, questi sono considerati tiri anomali e vengono esclusi, rifacendosi poi da
capo il calcolo di M ed S. Nella rosata di figura 1 si avrebbe, ad esempio, 2,91 x 3,22 =
9,3 cm; siccome nessun colpo ha una distanza maggiore dal centro della rosata, vuol
dire che non vi sono tiri anomali.
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Si ricorda che per correggere il tiro bisogna operare sul mirino oppure sulla
tacca di mira; se il proiettile finisce a destra del centro del bersaglio occorre o
spostare il mirino verso destra oppure spostare la tacca di mira verso sinistra
(e se necesario combinare i due spostamenti)
La torsione dell'arma
La torsione di un'arma, la sua inclinazione cioè verso un lato o l'altro, così che
la linea di mira non si trovi nello stesso piano verticale dell'asse della canna, è
causa di un errore di tiro.
Si può quindi concludere che la torsione dell'arma verso destra o verso sinistra
comporta uno spostamento del proiettile dal medesimo lato della torsione
nonché uno spostamento verso il basso e che la torsione comporta una
diminuzione della gittata in funzione diretta dell'angolo di torsione.
R = X/yv
lo spostamento laterale del proiettile, per angoli di torsione non troppo grandi,
sarà dato da
BA' = 2X*sen2y/R
e lo spostamento verticale da
Esempio:
Sia da calcolarsi l'influenza della torsione di un fucile pari a 15°, in relazione
al proiettile già esaminato 7x64 e sia quindi Vo = 850 ms; X = 300 m; T =
0,411" ; yv = 0,17 m; R = 1764
L'accorciamento della traiettoria per effetto della torsione è dato dalla formula
X(cosy -1)
E la diminuzione del tempo di volo dalla formula
T(cosy - 1)
Ad esempio nel caso appena visto si avrebbe
Diminuzione di X = 300 (cos15°-1) = - 10,2 m
Diminuzione di T = 0,41 (cos 15° - 1) = - 0,014"
10,3 gr
5° 1,1 0 5 0,2 13,1 0,6
Vo=670 ms
10° 2,2 0,2 10 0,9 26 2,3
DOA 140 m
7 x 64
1° 0,1 0 0,6 0 1,5 0
10,5 gr
DOA 210 m
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Il tiro in acqua
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Molti si saranno chiesti se sia possibile ed utile sparare con un'arma da fuoco
sott'acqua, ad esempio per difendersi da uno squalo o per pescare oppure
sparare da una barca ad un pesce che si vede nuotare non in superficie.
Questa domanda se l'era già posta, attorno al 1877, dopo la lettura di
"Ventimila leghe sotto i mari", il generale Uchatius che iniziò a compiere
esperimenti.
Un fucile Werndl venne fissato sotto una zattera, in posizione orizzontale e ad
una profondità di mezzo metro, diretto contro un bersaglio di tavole di legno.
I risultati delle prove furono i seguenti.
Si può perciò concludere che il tiro in acqua, a causa della sua densità che è
circa 800 volte quella dell'aria è di portata ridottissima; non si ottiene un gran
miglioramento con proiettili aerodinamici perché comunque essi, dopo un
breve percorso, iniziano a ruotare e si mettono di traverso rispetto alla
traiettoria.< È stata elaborata una formula il calcolo della penetrazione di palle
sferiche nell'acqua (o nella gelatina balistica).
La formula è
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BALISTICA INTERNA
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La balistica interna studia i fenomeni che accadono dal momento della percussione
dell'innesco della cartuccia fino al momento in cui il proiettile esce dalla bocca
dell'arma, divenendo oggetto di studio della balistica esterna.
Questa sarà più o meno veloce in relazione alla forza dell'innesco, al tipo,
conformazione e quantità della polvere, alla densità di caricamento (rapporto tra volume
della polvere e spazio nella cartuccia), alla compressione esercitata sulla polvere, alla
forza con cui il proiettile è trattenuto dal bossolo, ecc.. La polvere deve poter bruciare
completamente prima che il proiettile esca dalla canna, sia perché così tutta l'energia
viene sfruttata, sia per evitare che i residui si infiammino fuori della bocca dell'arma
(vampa di bocca).
Le polveri offensive sono più indicate per armi a canna corta in cui non ha senso una
pressione che si esplica dopo che il proiettile ha abbandonato l'arma; le polveri
progressive sono preferite nelle armi a canna lunga e in tutti quei casi in cui si preferisce
non sottoporre ad eccessive sollecitazioni le pareti dell'arma.?
La deflagrazione della polvere sviluppa una grande quantità di gas (circa un litro per
ogni grammo di polvere) che si dilatano per effetto del calore (oltre 2000 gradi); un litro
di gas, racchiuso in uno spazio minimo e sottoposto a tale temperatura produce un
aumento di pressione che in un fucile a palla giunge a superare i 3000 kg/cm2 (circa 500
atmosfere in un fucile a canna liscia). La pressione così sviluppatasi si esercita in tutte le
direzioni: contro le pareti del bossolo che viene pressato contro la parete della camera di
scoppio (così assicurando che non sfuggano gas all'indietro), contro il fondello che
viene premuto contro l'otturatore, contro il fondo del proiettile che viene spinto in
avanti; essa continua a crescere fino al momento in cui il proiettile si svincola dal
bossolo e inizia il suo percorso. aumenta quindi lo spazio a disposizione per i gas, ma
fino a che la produzione di gas è maggiore dello spazio a disposizione, continua ad
aumentare la pressione, il che aumenta la produzione di gas. Raggiunto l'equilibrio tra i
due valori, la pressione inizia a calare. La combustione deve essere regolata in modo da
non superare certi valori di pressione massima e di pressione alla bocca ed in modo che
la combustione si concluda all'interno della canna. Il picco di pressione massima si
verifica molto presto, in genere da alcuni millimetri a pochi centimetri di percorso del
proiettile e la pressione alla bocca deve essere cinque o sei volte minore.
Durante il percorso nella canna il proiettile viene costantemente accelerato nel suo moto
così che esce dalla bocca con il massimo della velocità. La pressione invece si riduce a
poche centinaia di atmosfere. In genere in un'arma leggera l'aumento della lunghezza
della canna non comporta alcun aumento della velocità del proiettile oltre i 60-70 cm. di
lunghezza. Nelle armi a canna liscia a pallini, accurati esperimenti hanno dimostrato
che, a parità di strozzatura, oltre i 60 cm di lunghezza si ha un aumento di velocità pari a
circa 1 m/s per ogni centimetro in più e quindi, nella pratica, un aumento trascurabile.
Altro importante parametro è dato dal rapporto tra pressione media e pressione
massima.
in cui
m = peso del proiettile in g (dovrei dire massa, ma peso è più chiaro!)
mc = peso della polvere in g
Vo = velocità alla bocca in m/s
S = sezione della canna in mm quadrati
L = spazio libero percorso dal proiettile
Il valore della pressione massima deve essere misurato sperimentalmente oppure
ricavato dalle tabelle dele munizioni o di ricarica delle varie polveri.
Il balistico tedesco Heydenreich, sulla base di esperimenti compiuti all'inizio del secolo,
ha elaborato una serie di formule empiriche che consentono di eseguire i principali
calcoli di balistica interna con accettabile approssimazione.
Sia
Pm = pressione media
Pmax = Pressione massima
Xpmax = Spazio percorso dal proiettile fino al raggiungimento della pressione massima
Vpmax = Velocità del proiettile al raggiungimento della pressione massima
Tpmax = Tempo impiegato a raggiungere la pressione massima
Po = Pressione alla bocca
Xo = Percorso del proiettile fino alla bocca
Vo = Velocità del proiettile alla bocca
To = Tempo impiegato dal proiettile per raggiungere la bocca
Px = Pressione dopo che il proiettile ha percorso lo spazio x
Vx = Velocità dopo che il proiettile ha percorso lo spazio x
Tx = Tempo impiegato a percorrere lo spazio x
I valori ricercati potranno essere calcolati agevolmente mediante l'uso della prima
tabella di valori, sulla base della conoscenza di , con le seguenti formule:
Una seconda tabella consente invece di calcolare pressione, velocità e tempi in relazione
allo spazio percorso, conoscendo il valore del rapporto tra spazio percorso e Xpmax.
Quindi, se sono noti la pressione massima e la velocità alla bocca di una cartuccia, è
possibile calcolare i valori lungo tutto il percorso del proiettile entro la canna.
E quindi:
Xpmax = 123·0,0383 = 4,7 mm
Tpmax = [(2·)/265] · 0,165 = 0,15 ms
Vpmax = 265 ·0,331 = 87,7 m/s
Po = 470 · 0, 237 = 111 bar
To = [(2·123)/265]·0,754= 70 ms
Il valore di sarà dato da 123/ 4,7 = 26,17
Le formule non tengono conto della perdita di pressione tra tamburo e canna nei
revolver.
I gas di sparo escono dalla bocca con grande velocità che, per le pistole, supera quella
del proiettile; essi quindi, per un breve tratto, oltrepassano il proiettile.
In genere i fabbricanti indicano la velocità del proiettile delle loro cartucce; i dati sono
in genere riferiti a canne di prova di 60 cm di lunghezza, con caratteristiche ottimali, e
sono valori medi che possono divergere anche del 5% rispetto alla velocità effettiva.
Quando non sia possibile misurare direttamente la velocità del proiettile, ci si dovrà
affidare a calcoli teorici.
Il fattore principale di cui occorre tener conto è quello della lunghezza delle canna in
quanto, specie nelle armi corte, la velocità reale del proiettile può essere di gran lunga
inferiore a quella che ci si potrebbe attendere leggendo i dati delle case produttrici. Nei
revolver inoltre è necessario tener conto della perdita di pressione dovuta alla maggior o
minor fuga di gas fra tamburo e canna (in termini di energia, la perdita può variare dal
10 al 20%).
Se, ad esempio un proiettile di pistola sviluppa 320 m/s in una canna di 15 cm., in una
canna di 5 cm la velocità sarà di
Risultati molto più precisi possono ottenersi se si tiene conto anche della progressività
della polvere individuata in base ad una costante. Questa può essere ricavata dalla
velocità iniziale del proiettile se si conosce il peso della polvere e la lunghezza della
canna.
Sia:
S = percorso del proiettile in mm nella canna, misurato dalla base del proiettile nella
cartuccia alla bocca dell'arma.
C = calibro in mm
P = peso del proiettile in gr
M = peso della polvere il gr
R = costante di progressività della polvere
La balistica interna ci insegna che la velocità del proiettile sarà data dalla formula
(Weigel)
Stabilita per una determinata cartuccia e una certa lunghezza di canna, la velocità
iniziale del proiettile e quindi il valore di R, sarà facile calcolare la velocità per una
diversa lunghezza di canna o per una diversa carica, introducendo il valore di R nella
penultima formula.
Si prenda ad esempio un proiettile cal 9 Para con palla di gr. 7,5 e carica di polvere di
0,26 gr, che sviluppa una velocità iniziale di 332 m/s e supponiamo che sia stato sparato
in una canna di 120 mm con un percorso del proiettile pari a 105 mm e senza perdite di
gas. La costante R sarà pari a 1716. Se ora assumiamo di impiegare una canna di 80
mm, con un percorso libero del proiettile pari a 65 mm, ed inseriamo questi due valori
nella formula di Weigel, otterremo che la velocità iniziale si sarà ridotta a 294 m/s.
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Nelle armi verranno usati acciai con elevato limite di rottura ottenuto con
apposte leghe o con incrudimento per martellatura, oppure con la tempera.
Per la valutazione degli acciai che ci riguardano ha importanza solo il tratto di
curva della figura 1 fino al punto limite di elasticità, cioè rientranti nella legge di
Hooke (deformazioni proporzionali ai carichi secondo un modulo di elasticità E
= / ).
Acciai naturali e talvolta acciai temprati seguono un percorso rettilineo fino ad
un pronunziato limite di elasticità σs.
È chiaro che nelle armi non si dovrà mai raggiungere il limite della
deformazione permanente e che, anzi, vi dovrà essere un buon margine di
sicurezza.
Non deve essere neppure trascurato il comportamento dell'acciaio per effetto
del calore. In acciai naturali la resistenza cala a partire dal 350° ed a 600° è
solo il 65% di quella iniziale. Con il raffreddamento si recupera la resistenza
iniziale. Gli altri due tipi di acciaio invece, sottoposti alla temperatura di 350° per
un certo lasso di tempo, non recuperano più la resistenza iniziale.
1. Pmax . d = 2 Z
2. D - d = 2 · t
3. Z = σm · t
da cui (6)
Se scriviamo (8)
da cui (10)
(16)
Ai fabbricanti di canne di armi è nota la formula di Lamé in cui, posto D/Ø = a,
si ha (16)
Se ora proviamo a fare un esempio pratico vedremo che la formula serve per
ottenere un risultato approssimato. Essa non ci consente di valutare
adeguatamente la resistenza del bossolo nella camera di cartuccia.. Nella figura
2a si vede quale è il punto critico di una canna di carabina che invece può
essere agevolmente calcolato con la formula (15), usando i simboli indicati in
figura.
Esempio I
Dalla figura 3 possiamo acquisire i dati principali; la sezione X mostra
chiaramente che si tratta della sezione soggetta alle maggiori sollecitazioni. Sia
ora la pressione massima di una munizione usuale di 1700 at; nella prova
forzata della canna, con una sovrapressione del 30%, si arriverà a 2200 at.
Secondo la formula (14a) avremo
e dalla (15)
e dalla (16)
La cartuccia di prova con una pressione di 800 at ci dà, in base alla (15)
Questa forza si distribuisce sulla superficie sezionale della canna (20) e (21)
Abbiamo quindi due diverse tensioni, σmax e σN da cui bisogna derivare una
tensione σg lungo un solo asse. Omettendo alcuni passaggi troppo complicati si
perviene alla formula (22)
L'impiego della formula (23) nel nostro esempio ci dà la tensione massima con
le munizioni di prova
Circa le caratteristiche dell'acciaio da usare, vale quanto detto all'esempio 1.
Con un acciaio 60/90 avremo, ad esempio un valore di
Esempio 3
Il valore di gamma per D/Ø = 1,84 è pari a 0,77. Perciò la cartuccia normale,
secondo le formule (15) e (16) ci dà
Se inseriamo i valori trovati nella formula (12) possiamo calcolare l'entità della
deformazione interna ed esterna alla pressione di 2500 at.
Diametro esterno
Diametro interno
Va detto infine che sono stati sviluppati altri metodi di calcolo, ciascuno dei quali
porta a risultati diversi, così che l'elaborazione matematica deve essere presa
solo come una indicazione molto approssimativa.
IMMAGINI
Nota: Testo tratto da un articolo di K.H. Velte, DWJ 1967,952. Revisione di L.
Golino
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La fessura canna-tamburo
Il Nagant aveva cercato di ovviare al difetto nel suo famoso revolver in cui il
colletto del bossolo al momento dello sparo impegnava l'inizio della canna,
ma il suo sistema non poteva essere generalizzato.
Una semplice e geniale soluzione è stata escogitata nei cannoni automatici
d'aereo, con cadenza anche di 1800 colpi al minuto; in essi la parte della
camera di cartuccia compreso tra bocca del bossolo e piano di culatta della
canna è costituita da un manicotto mobile, costruito come uno stantuffo con
anelli di tenuta, che il proiettile e i primi gas che escono dal bossolo spostano
in avanti di quel minimo che basta a premerlo contro il piano di culatta ove
viene trattenuto dalla pressione stessa dei gas.
Se ora prendiamo una cartuccia cal. 357 magnum con polvere progressiva
(R2-Norma) e la spariamo prima in un'arma senza fessura e poi in un revolver
otteniamo le due curve qui sotto riportate in cui la linea tratteggiata è quella
relativa al revolver, disegnata in base ai dati medi della letteratura americana,
e da cui si ricava la perdita di pressione ed energia in relazione alla lunghezza
del percorso complessivo del proiettile nella canna (la lunghezza della canna
sarà circa 20 mm di meno) . Perdita rilevante perché superiore al 40%.
Dalla figura si rileva come la perdita sia ben maggiore se la canna è più corta;
con una canna di 64 mm, essa diventa del 50%.
Ma allora quale è la lunghezza di canna che consente di avere il risultato più
vantaggioso? Se si assume come dato di esperienza che non ha senso di
aumentare di un cm la lunghezza della canna se non si guadagna almeno lo
1% in velocità, si vede che non ha senso, per la cartuccia in esame, una
lunghezza superiore a sei pollici; per il cal. 38 sp. si otterrebbe un valore di 4
pollici.
Riporto qui alcuni dati sperimentali che dimostrano la differenza di energia in diverse
armi
Dalla curva si vede che già con tale fessura si ha un calo del 2-3% che poi
continua a decrescere dello 0,95% per ogni millesimo di pollice in più
Come curiosità egli segnala che in alcuni casi, con una fessura di mezzo
millimetro, si verificava che il cane del revolver si riarmasse da solo,
ottenendosi una specie di revolver semiautomatico! Ciò è dovuto all'eccessivo
spazio che si crea dietro al bossolo che al momento dello sparo viene
proiettato violentemente contro il percussore.
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Spazio di testa
( ingl.: Headspace; ted.:Verschlussabstand)
La camera con la cartuccia inserita; chiari l'appoggio della spalla del bossolo e
il free bore
Con il termine "spazio di testa" si intende lo spazio che intercorre tra la faccia
anteriore dell'otturatore o della bascula e la superficie delle canna, esterna od
interna alla camera di cartuccia, che provvede a bloccare il bossolo nel punto
di massima introduzione.
Qualcuno lo definisce erroneamente come spazio tra la faccia anteriore
dell'otturatore e fondello del bossolo, ma questo è un dato che talvolta può
variare da cartuccia a cartuccia, mentre lo spazio di testa è un dato che attiene
alla costruzione dell'arma e quindi fisso. Ciò non toglie che, in fin dei conti, la
nozione di Spazio di testa stia semplicemente indicare quale è il giusto gioco
tra otturatore e fondello della cartuccia.
Lo spazio di testa, nel senso ora precisato, varia notevolmente a seconda del
tipo di bossolo. Esaminiamo le immagini qui sotto tratte dal famoso
Hatscher's Notebook.
Cartuccia semirimmed
Cartuccia senza collarino con arresto sulla bocca.
Cartuccia cinturata
Uno spazio di testa non adeguato incide anche sulla precisione dell'arma; in
letteratura, ad esempio si leggono di problemi riscontrati nella SIG 229 cal.
357 (con appoggio sulla spalla) proprio in relazione a munizioni ricaricate che
non rispettavano lo spazio di testa corretto.
Tipica rottura per eccessivo spazio di testa
Prende un bossolo già sparato, ricalibrarlo e con un seghetto fare una incisione
perpendicolare nel collo, fino alla spalla. Rifinire il taglio con carta smeriglio.
Prendere ora il proiettile desiderato e sistemarlo nel collo del bossolo in modo
che questo lo tenga appena. Caricare l'arma e chiudere delicatamente
l'otturatore; così facendo il proiettile va a toccare l'inizio della rigatura e viene
sospinto nel bossolo quel tanto che basta. Misurando ora la lunghezza totale
della cartuccia si ricava la lunghezza che deve avere per ottenere un percorso
libero praticamente eguale a zero.
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BALISTICA TERMINALE
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Uno dei fenomeni che meglio si presta ad uno studio scientifico è quello della
penetrazione del proiettile nei vari mezzi, pur considerando che la diversità dei materiali
e la diversità di comportamento dei singoli proiettili, a seconda della loro struttura e
della velocità al momento dell'impatto, non consentono il ricorso ad un modello
matematico generale, ma soltanto a formule empiriche. Accade infatti, da un lato, che
proiettili ad alta velocità si deformino facilmente all'impatto e, d'altro lato, che proiettili
molto veloci non facciano a tempo a trasferire la loro energia al bersaglio.
Punto di partenza per calcolare la penetrazione del proiettile nella maggior parte dei
materiali è la sua energia cinetica o forza viva; essa può essere calcolata con la formula
Le formule che proporremo sono state elaborate per proiettili di pistola incamiciati ed a
punta tondeggiante e presuppongono un impatto sul bersaglio ad angolo retto. Se il
proiettile colpisce il bersaglio con un angolo minore, il che può accadere per effetto dei
movimenti di precessione, anche se il piano del bersaglio è perpendicolare alla
traiettoria), la sua capacità di penetrazione sarà naturalmente minore fino a giungere,
oltre un certo angolo, al rimbalzo.
Nell'attraversare materiali in più strati può anche accadere che il proiettile, che inizia a
penetrare già inclinato, venga ulteriormente deviato nell'attraversamento del primo
strato, così da non essere più in grado di attraversare il secondo su cui scivola
semplicemente (è all'incirca il fenomeno per cui un raggio di luce viene rifratto quando
dall'aria penetra nell'acqua). In linea di massima i risultati ottenibili con le formule sono
utilizzabili anche per proiettili di carabina e per proiettili non incamiciati in quanto lo
scarto nella penetrazione rispetto al proiettile tipo, se non intervengono deformazioni,
può assumersi come costante e lineare e quindi facilmente verificabile in via
sperimentale; ad esempio si riscontra sperimentalmente che la penetrazione di proiettili
di piombo nel legno o nel ferro è inferiore di circa il 20% rispetto a quella di un
proiettile incamiciato di eguale calibro. Particolare cautela occorre nell'applicare le
formule a proiettili semicamiciati, proprio per la grande varietà di deformazioni che
possono subire.
Nelle formule che seguito i simboli sono usati, salvo diversa indicazione, con il
seguente significato:
P: penetrazione in cm riferita alla punta del proiettile
E: in chilogrammetri
V: velocità di impatto in m/s
G: peso in grammi
C: calibro in mm.
S: sezione del proiettile in cmq
Si badi che la formula di Krupp è valida solo per l'attraversamento di uno strato
omogeneo di metallo; ad esempio un proiettile cal 9 Para perfora alla velocità di 330
m/s una piastra di circa 2,1 mm di spessore o tre piastre da 0.7 mm pressate assieme; se
invece le tre piastre sono distanziate l'una dall'altra, ad es. di un centimetro si assiste al
fenomeno un po' paradossale ma scientificamente spiegabile, per cui ne perfora ben 15
per un totale di 10,5 mm ! Si veda apposita voce La perforazione di lastre sottili
oppure con quella di Hatscher che ha il vantaggio di tener conto del fattore di forma i, il
che è utile specialmente per proiettili di fucile
Penetrazione nell'osso
La formula che per proiettili idi pistola incamiciati fornisce i migliori risultati è
Per proiettili a punta arrotondata si deve sostituire la costante 0,44 con 0,30 e per
proiettili wad-cutter con la costante 0,15.
Il limite di velocità a cui un proiettile è ancora in grado di bucare la cute umana è stata
studiata per proiettili di pistola o per palle sferiche e risulta valida la formula del Sellier
Sulla base di studi compiuti sulla gelatina balistica il Sellier è pervenuto alla formula
in cui dalla velocità di impatto V viene detratta la velocità limite relativa alla cute, il cui
spessore viene però computato come spessore di tessuto muscolare
Le formule sopra riportate non sono solamente delle curiosità matematiche, ma possono
orientare nella soluzione di problemi di balistica giudiziaria, di cui si riportano alcuni
esempi.
1) Un uomo è stato colpito da un colpo di pistola da circa 100 metri di distanza che ha
forato il cranio da parte a parte per complessivi cm. 1 di osso; è possibile che sia stata
usata una cal. 7,65 ACP?
Un tale proiettile con velocità iniziale di 285 m/s, a 100 metri ha ancora una velocità di
240 m/s. Le perdite di velocità che subisce all'impatto sono di 35 m/s per impatto con la
cute e di 60 m/s per l'impatto sull'osso; 10 m/s li perde nella perforazione dei primi 5
mm. di osso ed entra quindi nel cervello alla velocità di 135 m/s; a questa velocità
perfora 12 cm di tessuti molli perdendo altri 35 m/s; ulteriori 60 m/s li perde all'impatto
con la parete opposta del cranio e altri 10 m/s per la sua perforazione. Residuano quindi
solo 30 m/s, proprio al limite della possibilità della completa perforazione
(sperimentalmente si è accertato che da distanza ravvicinata solo l'80% dei proiettili cal
7,65 perfora il cranio da parte a parte; è quindi possibile, ma improbabile che vi sia
riuscito a 100 metri di distanza).
2) Una persona viene colpita da un colpo cal. 9 Para da circa 100 metri di distanza, con
perforazione della colonna vertebrale e fuoriuscita dalla parte opposta. È sufficiente un
colpo di pistola (V= 280 m/s) o deve ipotizzarsi un colpo di mitra (V= 400 m/s) ?
Le perdite di velocità sono di 60 m/s per impatto e attraversamento cute ed abiti, 60 m/s
per impatto con l'osso spesso 2 cm, 20 m/s per la sua perforazione; rimangono solo 140
m/s insufficienti per perforare tutto il ventre e la cute e gli abiti nella parte anteriore;
deve quindi ipotizzarsi che il colpo sia stato sparato con un mitra.
Attenzione; nel fare questi calcoli attenzione a non sottrarre due volte la velocità limite!
0,016 Acciaio
La formula richiede che lo spessore totale del materiale sia almeno tre volte quello
calcolato; se è inferiore, la penetrazione aumenta.
La penetrazione Pn ( o D) in cm sarà data da
Quale riscontro si tenga presente che per un proiettile di pistola cal 7,65, la penetrazione
in terra sabbiosa sarà di circa 17 cm. Qui trovate un piccolo programmino per eseguire il
calcolo.
Penetrazione sperimentale in cm del proiettile militare 30-06 (V o =845 m/s,
P= 9,7 g) alla distanza di 180 metri
media massima
back
La perforazione di lastre sottili e la deformazione del proiettile
(Adattato da uno studio di W. Weigel, DWJ 1973/8/ pag.780)
M · Vo = M · V1 + m · u
M · (Vo)2 = M · (V1)2 + m · u
Da cui si ricava
u = Vo + V1
y · A = Eo · a2x
Esempio di calcolo
Sia il proiettile in cui M = 8 g, Vo= 350 ms, Eo = 50 kpm; lo spessore delle
piastre sia 0,7 mm e quindi la massa del dischetto m = 0,35 g. Si avrà
a = ( 8 - 0,35) / (8 + 0,35) = 0,87
5
Se si pone la resistenza del materiale alla tranciatura pari a 5000 kp/cmq si ha
A= 0,7 kpm circa e la formula 2 diventa
0,7 = 1/2 · (0,35 · 10-4) · 3502 · (0,875x-1 +0,875x)2
da cui x - 1 = 8,9
Vale a dire che vengono perforate 10 lastre in modo elastico; le restanti in modo
anelastico, come già sperimentato.
Ponendo c = (0,01 · M) / k 2 (si ricorda che per il legno di abete c è tre volte
maggiore)
Si può quindi calcolare la velocità di uscita V 1 e la perdita di velocità Dv.(il
simbolo D sostituisce il Delta maiuscolo greco
Il tempo di attraversamento sarà dato da
Dt = (2 · s) /(Vo + V1)
Ora si trova la parte di energia che agisce deformando il proiettile rispetto alla
energia totale consumata se trasferiamo questo sistema al proiettile in volo.
Data la perdita di velocità Dv, l'energia per la deformazione sarà (Formula 4)
Es = M · (Dv)2 / 2
Ks = F · D
La forza K diminuisce in direzione della base del proiettile in modo più che
lineare poiché la massa "spingente" diviene sempre più piccola. La
deformazione cessa quando K = F · D. Poiché la forza non è costante lungo il
percorso del proiettile non si ottiene un proiettile più corto ma di maggior
dimetro, bensì un proiettile a fungo.
Esempio di calcolo
Sia s = 1cm, M = 10,2 , Vo= 300 ms, D = 700 kp/cmq, sarà per la formula 3
da cui
V1 = 269 ms; (v = 31 ms
E in base alla formula 4
Vo V1 Dv Es K x
300 269 31 0,487 900 1.10
250 215 35 0,625 830 1,41
200 160 40 0,816 735 1,85
150 103 47 1,120 605 2,53
Si conclude quindi che il proiettile viene tanto più deformato quanto più bassa è
la velocità d'impatto. Conclusione confermata dagli esperimenti del Sellier che
nella perforazione di ossa cave ha riscontrato una deformazione completa a 150
ms mentre a 370 ms si verificava solo una minima deformazione della punta del
proiettile. A velocità intermedia (250 ms) il proiettile era deformato solo per un
terzo.
Nella perforazione di ossa del cranio il proiettile si deforma a fungo già a basse
velocità.
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RSP = P/ g * V * S * F * 1000
TKO = (P * V * C) /7000
TKO = (P * V * C) / 3500
Non è il caso di esporre i risultati perché con tutti i calibri, salvo il 38 sp.
e il .380, si sono ottenuti tempi medi inferiori ai 10 secondi con i risultati
migliori per il 357 magnum, attestatosi attorno ai 7,5 secondi. In
conclusione uno studio del tutto inutile.
La traiettoria utile
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Figura I
Alla maggior parte delle persone accade però ben di rado di dover calcolare
traiettorie di chilometri, ma hanno bisogno di conoscere i dati di tiro della
propria arma nell'ambito della gittata di pratico impiego, vale a dire tre o
quattrocento metri al massimo per i fucili a palla e un centinaio di metri al
massimo per le armi corte.
I dati relativi a questo tipo di traiettoria possono essere calcolati con ottima
precisione, partendo dai pochi dati forniti dal produttore delle munizioni o dai
dati misurati con un cronografo. Il calcolo, relativo a traiettorie molto tese e
con angolo di proiezione minimo, richiede una notevole precisione poiché non
si può trascurare, come avviene per le lunghe gittate, la circostanza che la
linea di proiezione non coincide con la linea di mira.
Un primo punto di partenza per lo studio della traiettoria venatoria è dato dalle
tabelle balistiche che le fabbriche di munizioni forniscono per le proprie
cartucce e di cui quindi occorre apprendere l'uso ed il significato.
Le tavole europee hanno il contenuto di quella qui riportata per una cartuccia
della RWS
Cartuccia RWS 7x64 HMK - DATI BALISTICI
Peso del proiettile 11,2 gr
Peso della polvere 3,75 gr
Lunghezza del proiettile 34 mm
Lunghezza della canna 650 mm
Pressione massima 3600 kg/cm²
Velocità a 10 m. 840 m/sec
Giova ricordare che i dati più attendibili forniti dalle tabelle sono quelli
relativi ai tempi di volo, facilmente misurabili, ed alle velocità residue alle
varie distanze; invece le ordinate progressive in genere non vengono misurate,
ma sono calcolate e spesso risentono di errori derivanti dal sistema di calcolo
usato.
Per eseguire calcoli relativi ad una data traittoria utile, fino a circa 500 metri,
occorre apprendere come sia possibile integrare ed estendere i valori tabellati.
Nei calcoli che seguono abbiamo sempre preso come base i dati della tabella
del proiettile 7x64 HMK della RWS.
t = s/v
ove v sta ad indicare la velocità media del proiettile nel tratto in questione.
Una sufficiente approssimazione si ottiene assumendo come velocità media la
velocità a metà percorso così che il tempo di volo a 100 metri sarà dato da 100
diviso per la velocità a 50 metri, quello a 150 dividendo 150 per la velocità a
75 metri, ecc.
e così via.
Se ora noi disponiamo dei tempi di volo a 100-200-300 metri, possiamo già
calcolare direttamente tre velocità a 50-150-250 metri e cioè:
Sarà perciò possibile, noti solo tre tempi di volo del proiettile, risalire con una
buona approssimazione alle velocità dello stesso per vari tratti dell'intera
traiettoria venatoria.
Siano ad es. V0 = 850 m/se; V150 = 735 m/sec e V300 = 620 m/sec e si calcolino
del differenze:
V0 - V150 = 125
Si calcolino ora
Sarà poi
y150 = + 23,7 cm
y200 = + 22 cm
Se si calcola anche il tempo di volo per 350 metri, pari a 0,503 sec., si potrà
calcolare anche l'ordinata la per
y350 = - 27,4 cm (negativa in quanto al di sotto della linea di sito).
Figura II
Supponendo ora che si spari con un cannocchiale la cui linea di mira si trovi 5
cm sopra l'asse della canna, sarà sufficiente riportare la misura di 5 cm al di
sopra di O nel punto A; la linea congiungente il punto A con il punto di
azzeramento, rappresenta la linea di mira attraverso il cannocchiale e da essa
potranno misurarsi le varie distanze dalla traiettoria e cioè le ordinate
progressive rapportate alla linea di mira in considerazione.
in cui h indica l'altezza dell'asse del congegno di mira sopra la linea di mira, in
metri; ad esempio per h = 0,05 m e y100 = + 0,20 m, si avrà
come si può misurare dal grafico.
L'ordinata al vertice della traiettoria può essere letta dal grafico. Per cartucce
da caccia aventi traiettoria tesa, si può assumere che essa sia posta poco oltre
la metà della gittata e cioè
Alla distanza Xv perciò, la distanza della linea di mira dalla linea di sito si è
ridotta circa alla metà e si può quindi accettare la regola empirica secondo cui
l'ordinata massima della traiettoria riferita alla linea di sito è pari all'ordinata
sopra la linea di mira a metà gittata, aumentata della metà dell'altezza della
linea di mira. Perciò se in tabella si legge che l'ordinata a 150 m è eguale a
+17 cm sopra la linea di mira con cannocchiale di 5 cm, l'ordinata massima
rispetto alla linea di sito sarà pari a 17 + 5/2 = 19,5 cm (in figura due esso è
pari a cm 22, valore da ritenersi più esatto rispetto a quello ottimistico della
tabella).
Se ora dal punto C si traccia quella corda alla curva che non disti da essa più
di 4 cm, si otterrà il punto D, la cui ascissa individua esattamente la distanza
ottimale di azzeramento (DOA), pari, nella figura a 161 m.
Angolo di proiezione
Tracciando la tangente alla traiettoria all'origine O e abbassando da essa la
perpendicolare al punto di caduta, questa perpendicolare misura lo spazio di
caduta h del proiettile alle varie distanze. Da questo valore si ricava
direttamente l'angolo di proiezione applicando la semplice formula
trigonometrica
Nell'esempio sarà tang = 0,75/300, da cui l'angolo sarà 0° 8, 35,66".
Il primo coefficiente è quello proposto dal Siacci, valido per gittate piuttosto
brevi e tese, e fornito dalla formula
Nell'esempio si avrebbe
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Vo 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
222 Rem 980 795 645 523 424 344 279 226 183 149 120
8x68 S 980 870 772 686 609 540 480 426 378 336 298
22-250 Rem 1130 970 833 716 615 528 453 390 334 287 246
7x 57 R 750 674 605 544 489 439 394 354 318 286 257
Vediamo ora per un tiro a 400 metri quali sono i vantaggi e svantaggi dei
quattro proiettili, calcolando di sparare con arma tarata proprio per i 400
metri, ma di dover valutare la distanza ad occhio con un errore di +/- 25
metri, del tutto modesto. I numeri indicano la caduta del proiettile
rispetto al punto mirato. Indico anche lo spostamento in cm causato da
un vento di 10 ms che soffia perpendicolarmente alla traiettoria.
È evidente che con le prime tre cartucce, e fino a 300 metri, si può fare
una correzione ad occhio sparando un palmo sopra al punto desiderato,
ma che oltre tale distanza è assurdo sparare. Comunque lo scarto minore
si ha con il proiettile più pesante e non con quello più veloce all’origine.
.284 Lazzeroni
120 3950 - 155
Firebird
.338 Lazzeroni
185 3550 - 189
Titan
257 Weatherby
100 3600 - 244
Magnum
.270 Weatherby
140 3300 - 239
Magnum
7 mm Remington
139 3250 - 236
Magnum
7 mm Weatherby
150 3300 - 225
Magnum
.300 Weatherby
165 3350 - 224
Magnum
.300 Remington
180 3250 - 231
Ultra Mag
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Ciò significa che in caso di urto molto elastico il proiettile prosegue in una
nuova direzione con una velocità prossima a quella di impatto; per effetto
dell'urto esso sarà destabilizzato, roteerà vorticosamente con aumento del
coefficiente aerodinamico, ma potrà avere pur sempre una gittata pari ad un
terzo di quella che avrebbe normalmente.
Secondo esperimenti dello FBI uno sparatore in piedi che spara a 23 metri (25
yarde) sul terreno coperto di asfalto o cemento (angolo 3,5°), con la pistola,
può colpire alle gambe o al basso ventre una persona che si trovi a 50 yd;
sull'erba oppure con palla slug lo può colpire al petto.
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La strozzatura
Un tempo le canne lisce per il tiro a pallini erano tutte cilindriche ed avevano
il difetto di produrre rosate irregolari con pallini molto dispersi.
La scoperta che si poteva migliorare il tiro con un restringimento della parte
finale della canna (strozzatura) sembra sia da ascrivere agli americani F.
Kimball e C. Askins (1870), anche se gli inglesi si vantano di un brevetto
anteriore. Ad ogni modo il primo a mettere in commercio un fucile con
strozzatura è stato l'inglese W. W. Greener.
Più propriamente si dovrebbe parlare di diversi metodi di foratura della canna
al fine di ottenere forature cilindriche o forature strozzate o forature allargate
o inverse (figura, lett. E ed F).
Foratura cilindrica
Le canne così forate hanno lo stesso diametro per tutta la loro lunghezza, dalla
fine della camera di cartuccia fino alla volata. La copertura a 35 metri su di un
cerchio di 75 cm di diametro è del 35-40%, insufficiente per usi venatori.
Foratura cilindrica migliorata o "concentrica"
La canna ha per tutta la sua lunghezza un andamento conico e si restringe
appena solo in volata. A distanza normale si ha una copertura del 45-50%.
Foratura choke o strozzata
È la più comune; in essa la canna è cilindrica fino a circa 5-8 cm dalla volata,
poi è conica per un breve tratto e continua cilindrica fino alla volata. La borra
viene rallentata dal restringimento e non interferisce con la rosata e i pallini
esterni vengono trattenuti uniti a quelli centrali con un miglioramento generale
della rosata.
La differenza tra i diametri dei due tratti di canna, prima e dopo il tratto
conico, dànno la misura della strozzatura così che per il calibro 12 si avranno:
- Full-choke (strozzatura piena, un asterisco) con un restringimento da 0,75 ad
un massimo di 1,0 mm. (in genere 0,875 mm);
- Tre quarti-choke (improved modified choke, due asterischi) con un
restringimento da 0,55 ad un massimo di 0,875 mm (di solito 0,76 mm);
- Mezzo-choke (half-choke o modified choke, tre asterischi) con un
restringimento da 0,38 ad un massimo di 0,5 mm (di solito 0,45 mm);
- Un quarto-choke (quarter-choke o skeet nr. 2, quattro asterischi) con un
restringimento, di solito, di 0,25 mm.
Attenzione: i valori in decimi di millimetro indicati variano a seconda del
calibro; in una canna cal 20 il restringimento per il full-choke sarà di 7-8
decimi di millimetro.
Questi dati sono però solo orientativi per i costruttori, ciascuno dei quali usa
sue proprie misure in modo da ottenere la copertura che ci si attende da quel
grado di strozzatura; quindi al produttore non bisogna mai richiedere una
strozzatura di tanti decimi di millimetro, ma solo il grado di strozzatura
desiderato.
La copertura sul bersaglio, inoltre, non continua ad aumentare quanto più si
restringe la canna e per ogni canna vi è un valore oltre il quale un aumento
della strozzatura peggiora solamente la rosata. Vi sono numerosi tipi di
forature strozzate.
La più diffusa è ovviamente la strozzatura normale. In Germania sono state
sperimentate la foratura ad arco acuto, senza alcun tratto finale cilindrico, e la
foratura a nicchia, però senza successo commerciale. Quest'ultima però trova
applicazione quando si debba ricreare la strozzatura in una canna accorciata, o
modificare una canna cilindrica, sempre che vi sia a disposizione uno spessore
sufficiente.
Strozzature skeet
Queste sono state studiate per il tiro skeet in cui si richiede maggior
dispersione a breve distanza.
La foratura skeet nr. 1 è una foratura normale choke in cui il tratto finale si
allarga verso la volata tanto da avere alla fine un diametro maggiore di quello
della parte cilindrica della canna.
La foratura skeet nr. 2 è la strozzatura di "un quarto-choke".
La strozzatura ha effetto diverso a seconda del diametro dei pallini fino a
quelli di 3,5 mm. Oltre tale misura l'effetto quasi sparisce e conviene usare
strozzature minine.
Con una buona strozzatura si ottengono coperture sul bersaglio del 70-75% e
talvolta fino allo 80%. Le strozzature per fucili da tiro devono essere
particolarmente curate.
In via approssimativa si può ritenere che a seconda della strozzatura si
abbiano le seguenti coperture a 35 metri di distanza:
Mezza 60%
Cilindrica 35-40%
La foratura Paradox
***
- La palla Remington Copper Solid in lega di rame con sabot che però
non è la più adatta per essere sparata in canne lisce e non offre alcun
vantaggio aerodinamico.
Nessuna delle due è perciò in grado di offrire consistenti vantaggi
rispetto al loro impiego nella canna liscia.
- Una recentissima produzione della Brenneke pare offrire qualche cosa
di nuovo; è la palla Super Sabot sottocalibrata (16 mm).La palla di 31,8
gr con sabot di ottone dovrebbe espandersi fino a 25 mm e, sparata con
canna rigata, dovrebbe avere una rosata di 60 mm. a 100 metri.E' molto
cara (4 Euro ogni cartuccia). Si veda alla fine l'appendice con
l'immagine
La palla Sauvesttre, come già detto, ha un'impennatura a freccia e non
deve essere sparata in una canna rigata che le imprime un dannoso
effetto rotatorio.
Molti cacciatori sono assillati dal dubbio se la palla asciutta sia dotata di
sufficiente potere di arresto.
Se si considera che il fucile a canna liscia per la caccia al cinghiale o ad
altri animali aggressivi, viene scelto per la sua manegevolezza perché
quando occorre sparare nel bosco o con prontezza di riflessi, consente di
sparare al selvatico quasi "al volo", cosa impraticabile con una carabina
a canna rigata (non foss’altro perché manca l’allenamento ad
imbracciarla per un tiro istintivo) è chiaro che si può anche rinunziare ad
un po’ di potere d’arresto che, comunque è più che sufficiente. Una palla
asciutta perde in 50 metri di volo circa un quarto della sua velocità;
perciò la palla da 39 gr, con velocità iniziale di 460 ms, a 50 metri ha
un’energia di circa 2300 Joule; la palla di circa 30 grammi a 50 metri
conserva una velocità di circa 340 ms e quindi un’energia di circa 1700
J. Alle normali distanze venatorie, con proiettili studiati per consentire la
massima cessione di energia al selvatico, si è quindi nell’ambito di
energia e velocità che, secondo gli studi compiuti, consentono di ferire a
morte un animale sui 50 kg di peso. A 100 metri la velocità si riduce a
circa sei decimi di quella iniziale e i valori sopra indicati diverrebbero,
rispettivamente, di circa 1500 e 1100 J, ampiamente al di sotto dei valori
ottenibili con una carabina, salvo che si usi la palla Sauvestre che, nel
calibro 12 magnum, è paragonabile al 7x64 o all’ 8x57, avendo
un'energia di 3250 J a 50 metri e di 2440 J a 100 m..
E' appena il caso di rilevare che, in termini di penetrazione e di lesività è
preferibile il proiettile che ha la maggior densità sezionale e quello che
ha la maggior velocità all’impatto.
Da ciò risulta pure che è un nonsenso montare un cannocchiale su di un
fucile per palle asciutte: se si vuol sparare rapidamente e fino a 100
metri (distanza che il proiettile copre in un tempo di circa un terzo di
secondo, ragione per cui può accadere di dover sparare due o tre metri
avanti al cinghiale in corsa), il cannocchiale dà solo noia; se si vuole
sparare oltre i cento metri, mirando con calma, è preferibile usare una
carabina.
Chi usa le palle slug si chiede spesso se esse possano causare dei danni
ad un fucile con canne strozzate. I dubbi non hanno molta ragion
d’essere perché tutte le palle in piombo in commercio sono state studiate
proprio per essere sparate anche da canne strozzate e quindi, salvo
diversa indicazione che il produttore è tenuto ad indicare sulla
confezione, non vi sono motivi per non usarle. Indubbiamente occorre
però non esagerare perché le cartucce slug provocano sollecitazioni
anormali alla canne per il fatto che il punto di massima pressione nella
canna si sposta di una diecina di centimetri in avanti, ove nei fucili
normali la parete della canna già si assottiglia, e per il fatto che la palla
viene forzata nella strozzatura. Bisogna quindi evitare di sparare queste
munizioni in vecchi fucili della cui resistenza non si sia ben sicuri.
Nell’uso delle palle asciutte occorre ricordare che esse vengono
facilmente destabilizzate e deviate da piccoli ramoscelli e che
rimbalzano facilmente sul terreno od alberi, rimanendo pericolose fin
quasi ad un chilometro di distanza.
50 m 100 m
Appendice
Aggiungo alcuni dati ricavati dalla rivista Visier, maggio 2002.
Ecco una immagine che rappresenta le palle più diffuse in Europa
Cannocchiale
Per tiro ad animale in movimento 1,5 x o 2,5 x. Da fermo 4 x.
Una volta si usava il cannocchiale da 6 x al crepuscolo; ora si preferisce
cannocchiale illuminato da 4 x.
Zona da colpire
La palla deve colpire al torace attraverso i polmoni, possibilmente vicino al
cuore; questo è piuttosto in basso ed è preferibile che la palla passi sopra di
esso in modo da ledere le vene ed arterie. L'animale deve essere il più
possibile perpendicolare al tiratore. Mai si dovrebbe colpire oltre il
diaframma.
Emorragia: un selvatico contiene 56 gr sangue per chilo; si ha la morte se si
perde 1/3 del sangue; in un capriolo di 12kg di peso si avrà 12/3 x 56 = 224
gr. di sangue.
Raffronto dei dati balistici di alcuni calibri
Riporto qui un raffronto fra velocità ed energia dei vari calibri indicati
Ogni cacciatore, una volta scelta la sua arma, dovrebbe predisporre, una volta
per tutte, una tabella esauriente dei dati balistici della cartuccia e palla usata,
calcolata secondo la distanza di azzeramento scelta (ma in genere è meglio
restare su quella ottimale) e con il calcolo anche della deviazione dovuta al
vento laterale e all'angolo di sito. I primi dati possono essere calcolati tutti con
il programma Winballit.
In base ad essi potrà poi calcolarsi una tabellina per lo scarto che si ha quando
si tira con un grande angolo di sito.
Si ricordi però che la formula, ottima in teoria, è alquanto sensibile alle
variazioni di velocità rispetto ai valori teorici delle tabelle e ai relativi tempi di
volo del proiettile. Ancora più difficile è la valutazione dell' errore di
prospettiva.
Ho comunque predisposto un piccolo programma sotto DOS che aiuta a
compilare rapidamente la tabella utilizzando i dati ricavati con Winballit.
Il risultato, che ho calcolato sul calibro 243 Winch., sarà quindi il seguente.
Calibro del proiettile: 243 Winchester
Peso del proiettile: 5,18 grammi
La distanza ottimale di azzeramento è di 196,2 metri.
Dist- Velocità Energia Tempo Scarto Energia Deviazione
per vento di
anza residua (J) volo mira (Kgm) 5 ms 10
ms 15 ms
(m) (m/s) (sec.) (cm.) (cm)
(cm) (cm)
0 1022 2705 0,00000 -5,0 276,0 0,0
0,0 0,0
10 1007 2630 0,00985 -3,6 268,4 0,0
0,1 0,2
20 993 2557 0,01985 -2,4 260,9 0,1
0,3 0,6
30 980 2486 0,02998 -1,2 253,7 0,3
0,6 1,4
40 966 2417 0,04026 -0,2 246,6 0,6
1,1 2,6
50 952 2350 0,05069 0,7 239,8 0,9
1,8 4,0
60 939 2284 0,06126 1,6 233,1 1,3
2,6 5,8
70 926 2221 0,07199 2,3 226,6 1,7
3,5 8,0
80 913 2159 0,08286 2,9 220,3 2,3
4,6 10,5
90 900 2099 0,09389 3,4 214,2 2,9
5,8 13,4
100 888 2041 0,10508 3,8 208,2 3,6
7,2 16,7
110 875 1984 0,11642 4,0 202,5 4,4
8,8 20,3
120 863 1929 0,12793 4,1 196,8 5,3
10,5 24,4
130 851 1875 0,13960 4,1 191,4 6,2
12,4 28,8
140 839 1823 0,15143 4,0 186,0 7,2
14,4 33,7
150 827 1773 0,16344 3,7 180,9 8,3
16,7 38,9
160 815 1723 0,17561 3,2 175,8 9,5
19,1 44,6
170 804 1675 0,18796 2,7 171,0 10,8
21,6 50,8
180 793 1629 0,20048 1,9 166,2 12,2
24,4 57,3
190 782 1584 0,21318 1,0 161,6 13,6
27,3 64,4
200 771 1540 0,22605 0,0 157,1 15,2
30,4 71,9
220 641 1066 0,27413 -4,5 108,8
Per l'angolo di sito potrà calcolarsi la seguente tabellina.
Da essa si ricava, ad es., che con angolo di 45° e distanza di 150 metri, la palla
colpirà 12 cm sopra la linea di mira. Per effetto però dello errore di
prospettiva, sarà necessario sparare più in basso di una distanza pari a circa 17
cm.
45° 50° 60°
m sc. prosp. sc. prosp. sc. prosp.
100 10 14,5 10 16,6 11 23
120 11 16 12 18 13 26
150 12 17 13 20 14,5 29
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Per il calcolo della ritardazione subita dai pallini si può far ricorso alle tavole
dello Ingalls o del Lovry (ed ovviamente al software basato su di esse), ma
non è facile impostare il giusto coefficiente balistico che esse calcolano per
proiettili non sferici. Ad esempio, impiegando le tavole del Lovry, si
ottengono risultati esatti se, per una velocità iniziale di 360 ms, si adotta il
coefficiente i = 2,2 per pallini di 3-4 mm di diametro, mentre per pallini di 2
mm. il coeff. è pari a 2,4. Per la palla sferica di 18,5 mm. il coeff. diventa pari
a 1,65.
Formula approssimativa
Per un calcolo approssimativo della perdita di velocità di un proiettile su di
una determinata tratta si può ricorrere alla seguente formula, precisa per
pallini di 4 mm, ma accettabile per pallini da 2 a 6 millimetri di diametro
nell'ambito delle distanze venatorie (25-60 metri).
La formula è
Ricordo che il peso di una palla, per una densità standard del piombo di 11,1
gr per centimetro cubo, è data da
0,005812 * D³
Sia ora da calcolare la velocità residua a 100 metri della palla sferica cal .12
sparata con la velocità iniziale di 360 ms.
Dalla tavola si legge che il valore R relativo a V=360 è 1,6208; a questo
valore si aggiunge ora il valore del coefficiente balistico moltiplicato per la
distanza considerata e quindi
Tempi di volo
La seconda colonna della tavola (i cui valori vanno divisi per 100) consente di
calcolare il tempo di volo. Proseguendo nell'esempio appena fatto, in
corrispondenza di V=260, si legge il valore T = 0,007010 e in corrispondenza
di V = 360, T = 0,003290
Il tempo di volo sarà dato dalla differenza di questi due valori divisa per il
coefficiente balistico e quindi 0,00372 : 0,01128 = 0,329 secondi.
Una volta calcolati i tempi di volo e le velocità residue alle varie distanze, gli
altri elementi della traiettoria possono essere calcolati con i sistemi noti per
proiettili di armi a canna rigata.
Gittata massima dei pallini
La gittata massima dei pallini si ottiene con angoli di proiezione che vanno dai
14° per i pallini da 1 mm a 25° per la palla cal. 12. In modo molto empirico, la
gittata può assumersi essere pari a tanti metri quanti dà il prodotto di 80 per i
diametro del pallino (quindi il pallino di 3 mm arriverà a 240 metri).
Un risultato più soddisfacente (valido dal pallino da 1 mm. fino alla palla cal.
12) è fornito dalla formula
la quale ci dice che si assume eguale ad 1 il raggio del circolo che a 5 metri
dall'arma contiene il 50% dei pallini, il raggio alla distanza x sarà pari a y
volte; in altre parole se a 5 metri il raggio del circolo contenente il 50% dei
pallini è di 3, 5 cm, a 60 metri il raggio di tale circolo sarà di 22 volte più
grande e quindi di 22 . 3,5 = 77 cm.
Velocità R T·100
--------------------------------------
30 16,612 19,94
35 15,654 17,23
40 14,696 14,50
45 13,952 12,86
50 13,208 11,21
55 12,600 10,11
60 11,993 9,007
65 11,479 8,217
70 10,965 7,429
75 10,553 6,836
80 10,142 6,244
85 9,7486 5,782
90 9,3556 5,321
100 8,6541 4,583
105 8,3376 4,382
110 8,0211 3,980
115 7,7326 3,730
120 7,4441 3,479
125 7,1794 3,267
130 6,9146 3,056
135 6,6706 2,875
140 6,4266 2,694
145 6,2006 2,538
150 5,9746 2,283
155 5,7651 2,253
160 5,5556 2,124
165 5,3601 2,006
170 5,1646 1,887
175 4,9913 1,783
180 4,8179 1,679
185 4,6479 1,587
190 4,4779 1,495
195 4,3192 1,414
200 4,1604 1,332
205 4,0122 1,260
210 3,8639 1,118
215 3,7272 1,124
220 3,5904 1,060
225 3,4667 1,006
230 3,3429 0,9507
235 3,2294 0,9025
240 3,1159 0,8542
245 3,0152 0,8130
250 2,9144 0,7719
255 2,8241 0,7365
260 2,7337 0,7010
265 2,6522 0,6696
270 2,5707 0,6389
275 2,4970 0,6113
280 2,4233 0,5845
285 2,3566 0,5611
290 2,2899 0,5377
295 2,2290 0,5170
300 2,1682 0,4964
305 2,1127 0,4782
310 2,0571 0,4600
315 2,0064 0,4439
320 1,9556 0,4278
325 1,9091 0,4135
330 1,8626 0,3992
335 1,6197 0,3864
340 1,7767 0,3735
345 1,7365 0,3619
350 1,6963 0,3502
355 1,6585 0,3396
360 1,6208 0,3290
365 1,5851 0,3197
370 1,5594 0,3094
375 1,5154 0,3004
380 1,4814 0,2913
385 1,4489 0,2829
390 1,4164 0,2744
395 1,3851 0,2665
400 1,3538 0,2586
405 1,3237 0,2512
410 1,2936 0,2437
415 1,2645 0,2367
420 1,2354 0,2297
425 1,2073 0,2231
430 1,1791 0,2165
435 1,1518 0,2102
440 1,1244 0,2039
445 1,0979 0,1980
450 1,0713 0,1920
455 1,0454 0,1863
460 1,0195 0,1806
465 0,99422 0,1752
470 0,96897 0,1698
475 0,94429 0,1646
480 0,91960 0,1594
485 0,89545 0,1544
490 0,87130 0,1494
495 0,84765 0,1446
500 0,82400 0,1399
505 0,80079 0,1353
510 0,77758 0,1307
515 0,75478 0,1262
520 0,73196 0,1218
525 0,70958 0,1177
530 0,68718 0,1133
535 0,66513 0,1092
540 0,64308 0,1050
545 0,62147 0,1011
550 0,59986 0,09707
555 0,57844 0,09321
560 0,55701 0,08935
565 0,53586 0,08561
570 0,51470 0,08187
575 0,49381 0,07805
580 0,47292 0,07424
585 0,45228 0,07071
590 0,43164 0,06718
595 0,41119 0,06375
600 0,39074 0,06032
605 0,37048 0,05697
610 0,35022 0,05362
615 0,33015 0,05036
620 0,31007 0,04709
625 0,29022 0,04391
630 0,27037 0,04072
635 0,25036 0,03762
640 0,23089 0,03451
645 0,21131 0,03147
650 0,19173 0,02844
655 0,17228 0,02547
660 0,15283 0,02250
665 0,13353 0,01960
670 0,11422 0,01669
675 0,09506 0,01385
680 0,07589 0,01101
685 0,05683 0,00823
690 0,03777 0,00545
700 0,00000 0,00000
Si veda ancha la pagina sulla rosata
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Le nozioni di balistica esterna necessarie per calcolare la traiettoria dei pallini da caccia
sono esposte nel precedente capitolo. Qui cercheremo di esporre le nozioni basilari sulla
rosata e sulla efficacia venatoria dei pallini. Non ci occuperemo delle munizioni per tiro
al piattello.
I pallini sono prodotti con una lega di piombo indurita da antimonio, con un peso
specifico medio di circa 11,1 gr/cm³. Vi sono in commercio anche pallini di acciaio, ma
non sono di rilevante interesse venatorio.
A seconda delle esigenze venatorie si usano pallini di vario diametro, con i seguenti
dati.
Si tenga presente che nei vari paesi esistono poi numerazioni convenzionali e che ad
ogni numero non corrisponde ad una frazione tonda di millimetro; in Italia, ad
esempio,una delle numerazioni usuali è la seguente; possono però esservi variazioni
rispetto ad altre tabelle. Il numero 2/0 si legge "due zeri".
Nr. mm Nr. mm
12 1,5 3 3,41
11 1,68 2 3,62
10 1,78 1 3,9
9½ 2 0 4,06
7 2,42 5/0 5
I pallini che escono da una canna cilindrica tendono ad allargarsi radialmente perché la
resistenza dell'aria ha all'inizio maggior presa sugli strati esterni dello sciame di pallini
che non su quelli al centro. Inoltre il borraggio può avere inizialmente una velocità
superiore a quella dello sciame e "bucarne" la parte centrale.
Disposizione dei pallini e borra, sparati con canna cilindrica, a 1,2 metri dalla volata
Pallini e borra, sparati da canna molto strozzata, a 1,2 metri dalla volata
I pallini dello strato esterno vengono compressi e rallentati per il maggior attrito e
comprimono il gruppo al centro che acquista maggior velocità e li sorpassa; la borra
viene frenata e rimane indietro. Inoltre i pallini esterni vengono assoggettati ad una
forza che li dirige verso l'asse della canna e compensa quindi la loro tendenza ad
allargarsi radialmente; solo i pallini che si sono molto deformati per l'attrito contro le
pareti della canna sfuggono a questo recupero. Il risultato è che lo sciame di pallini si
allunga un po' di più rispetto a quello sparato dalla canna cilindrica, ma però un maggior
numero di pallini viene indirizzato a viaggiare parallelamente all'asse delle canna.
Perciò la dispersione radiale inizia più tardi quando la resistenza dell'aria riesce ad agire
all'interno dello sciame, in modo diverso sui singoli pallini (punto di apertura).
L'effetto della strozzatura sulla velocità dei pallini è del tutto trascurabile.
Come si è detto i singoli pallini acquistano velocità e direzioni diverse per effetto delle
variazioni di forma entro la canna, e conseguente spostamento del centro di gravità, per
le diverse forze a cui vengono assoggettati dalla strozzatura, per gli urti reciproci entro
la canna e fuori di essa; la strozzatura allunga lo sciame e perciò diminuiscono le
probabilità che pallini arretrati, ma di forma migliore, raggiungano pallini anteriori
deformati e che entrambi rimbalzino fuori dello sciame. Si consideri che il 10-15% dei
pallini è fortemente deformato e che almeno un terzo dei pallini ha qualche
deformazione (pallini da 2 mm; la percentuale sale fino al 65% per pallini da 4 mm).
I pallini poi non viaggiano sempre in modo rettilineo, ma, come ogni altro proiettile,
con deviazioni spiraliformi attorno alla linea di traiettoria: se si spara a 20 metri ad un
bersaglio la cui metà sinistra è imperforabile, si vede che a 40 metri la metà sinistra di
un secondo bersaglio viene egualmente colpita da pallini che a 20 metri si trovavano
necessariamente sul lato destro.
A breve distanza si avrà una rosata piccola e con troppi pallini. Poi la rosata e la
dispersione dei pallini aumentano con la distanza finché alla distanza ottimale di tiro,
per una data carica, si avrà la distribuzione dei pallini migliore; aumentando ancora la
distanza, aumenta la rosata, ma si restringe via via la zona centrale in cui è garantita la
densità richiesta dei pallini.
La velocità iniziale dei pallini ai fini degli studi di balistica viene convenzionalmente
assunta come pari a 360 ms, anche in considerazione del fatto che qualche decina di ms
in più o in meno alla bocca, diventano poi pochi ms alle distanze venatorie e del fatto
che questa risulta essere la velocità ottimale sotto molti punti di vista. Una velocità
superiore richiede notevole aumento delle pressioni con un peggioramento della rosata
non accompagnato da alcun vantaggio alla maggior distanza raggiungibile. Una velocità
inferiore aumenta di molto la bontà della rosata, ma diminuisce troppo la penetrazione
del pallino. Se un fucile dà una buona rosata solo con cariche deboli, non è buon fucile.
Nei primi metri di traiettoria non è poi possibile determinare la velocità dei singoli
pallini in quanto la carica si comporta aerodinamicamente come un proiettile e ogni
pallino inizia ad avere una traiettoria autonoma solo quanto è esposto alla resistenza
dell'aria con esclusione degli influssi reciproci con gli altri pallini. La distanza a cui ciò
avviene dipende dalla velocità iniziale, dal diametro del pallino, dal tipo e grado di
strozzatura e dalla deformazione subita dai pallini.
Il Burrard (studioso inglese) assume come distanza minima quella di 3 yarde (m. 2,75) e
misura a partire da essa la velocità iniziale dei pallini. In Germania si usa misurare la
velocità a 5 m dalla bocca, distanza a cui con sicurezza ogni pallino viaggia per conto
suo e si riscontra che se essa è pari a 360 ms, la velocità alla bocca può variare da 385 a
395 ms a seconda di misura dei pallini, calibro, peso della carica.
mm Distanza in metri
10 12,5 15 20 25 30 35 40 45 50 550 60 75 100
4,5 338 327 317 299 281 265 250 237 225 214 205 196 176 156
4,25 336 325 314 295 276 260 245 231 219 208 198 189 170 145
4 334 322 311 290 271 254 239 225 213 202 192 183 163 138
3,75 332 319 307 285 266 248 233 219 206 195 185 176 155 125
3,5 330 316 303 281 261 242 226 212 199 187 177 169 147 115
3,25 328 313 300 276 255 236 218 204 191 179 169 161 137 107
3 326 310 296 271 249 229 211 196 183 171 160 150 126 99
2,75 323 306 292 265 241 221 203 188 174 162 151 141 115 80
2,5 320 302 287 258 233 213 194 177 162 150 138 127 99 64
2,25 316 297 281 250 225 203 182 163 148 135 122 111 80 45
2 311 291 273 242 215 190 167 146 128 113 99 88 57 20
mm Distanza in metri
10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 75 100
4 0,0278 0,0433 0,0598 0,0781 0,0964 0,1170 0,1379 0,1611 0,1845 0,2102 0,2362 0,329 0,495
3,5 0,0278 0,0436 0,0606 0,080 0,0989 0,1200 0,1423 0,1670 0,1915 0,2200 0,2479 0,349 0,535
3 0,0278 0,0439 0,0613 0,0810 0,1013 0,1240 0,1475 0,1742 0,2008 0,2322 0,2615 0,376 0,585
2,5 0,0278 0,0442 0,0625 0,0831 0,1047 0,1290 0,1551 0,1840 0,2146 0,2472 0,2817 0,405 0,667
2 0,0278 0,0448 0,0643 0,0859 0,1097 0,1360 0,1653 0,1975 0,2326 0,2722 0,3160 0,481 0,885
mm Distanza in metri
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 75 100
4 2,44 2,06 1,77 1,54 1,34 1,18 1,04 0,92 0,83 0,74 0,67 0,61 0,48 0,34
3,5 1,65 1,38 1,17 1,00 0,86 0,75 0,65 0,57 0,50 0,45 0,40 0,35 0,27 0,18
3 1,06 0,86 0,72 0,60 0,50 0,43 0,36 0,31 0,27 0,24 0,21 0,19 0,13 0,07
2,5 0,60 0,48 0,38 0,31 0,25 0,21 0,18 0,15 0,12 0,10 0,09 0,08 0,05 0,02
2 0,31 0,23 0,18 0,14 0,11 0,09 0,07 0,05 0,04 0,03 0,02 0,02 0,01 0,002
La curvatura della traiettoria dei pallini può essere trascurata perché ampiamente
compensata dalle dimensioni della rosata così da non richiedere compensazioni al
momento della mira. Un pallino di 2,5 mm cade di 1,9 cm a 20 m, di 5,5 a 30, di 12,3 a
40 metri; un pallino di 3,5 mm cade di 1,8 a 20 m ,di 4,9 a 30, di 10,3 a 40 e di 19,3 a
50 metri. I fucili del resto sono tarati a 35 metri di distanza e a 10-15 cm sopra il centro
ideale della rosata così che lo scarto massimo effettivo non supera i 10-15 cm.
Come detto, mentre la rosata sul bersaglio viene rappresentata come un cerchio, in
effetti i pallini formano uno sciame allungato con una maggior presenza di pallini nella
parte anteriore; se si divide lo sciame in due parti contenente lo stesso numero di pallini,
si constata che il punto di divisione (centro di gravità dello sciame) si trova ad 1/3 dai
pallini di testa.
La carica di pallini
Il peso della carica di pallini per un dato calibro non può variare di molto: una carica
troppo pesante aumenta la pressione dei gas ed aumenta il rinculo; se l'arma è pesante si
può usare una carica maggiore perché il rinculo sarà minore; un'arma leggera richiede
una carica leggera per non avere un rinculo poco piacevole. La carica normale per un
cal. 12/70 è di 35-36 gr, per un 16/70 di 30-31 gr, per un 20/70 di 26-27 gr. In cartucce
maggiorante (Magnum, Super speed) si può però arrivare fino a cariche di 46 grammi
per il calibro 12.
Quando si usano pallini di grosse dimensioni, il peso della carica può essere aumentato
un poco, senza che si verifichi un aumento di pressione perché con più i pallini sono
grossi minore è l'attrito fra i singoli pallini. Il problema dell'attrito è ora divenuto
secondario per l'uso di borre di plastica che racchiudono il pallino fino all'uscita dalla
canna.
In molti testi si legge che l'aumento della rosata non sarebbe proporzionale alla distanza
dall'arma, ma un po' minore. Ciò ovviamente non può avvenire, in contrasto con le leggi
della fisica. I pallini hanno un comportamento diverso nei primi 10-12- metri di
percorso rispetto al tratto successivo e se si prende in esame l'intera traiettoria,
effettivamente si riscontra la non linearità dell'allargamento. Se però si stabilisce la
dispersione a 35 metri, la dispersione a 25 metri o a 45 metri non potrà che essere
proporzionale alla distanza. Ciò non è accertabile con precisione assoluta per il fatto che
i pallini, come si è detto, procedono con un moto spiraliforme e di conseguenza la
distribuzione sul bersaglio in un dato istante finisce per essere casuale e non
predeterminabile. Inoltre una misurazione esatta richiede un bersaglio molto ampio che
consenta di visualizzare tutti i pallini; la valutazione cambia infine notevolmente a
seconda che si consideri l'intera rosata oppure solo la sua parte centrale. Si ripete perciò
è fonte di errore (ad esempio) valutare le dimensioni della rosata a 40 metri in base alla
rosata misurata a 10 metri.
L'aumento della dispersione è maggiore per i pallini piccoli che per i pallini grossi.
Quelli piccoli iniziano a disperdersi più vicini all'arma e si deformano più facilmente dei
pallini grossi. Se si prendono in considerazione tutti i pallini della rosata, anche i più
esterni, si riscontra così che la dispersione dei pallini di 2,5 mm può essere superiore del
50% a quelle dei pallini di 3,5 mm. Se si prende in considerazione solo la parte centrale
della rosata, in cui si trovano i 5/6 dei pallini si ha una dispersione superiore solo del
10-25 %. Lo stesso fenomeno non si riscontra più con pallini di 4 mm! Va detto però
che ogni strozzatura provoca una diversa dispersione così che ha poco senso cercare di
elaborare una teoria generale.
40 80 75 72
45 64 56 52
50 52 43 36
55 42 33 28
60 34 24
Bisogna quindi fare molto attenzione alle canne troppo strozzate perché oltre la distanza
per cui si cerca di avere la concentrazione ottimale, la dispersione della rosata può poi
aumentare in modo da essere del tutto insufficiente.
Le dimensioni della rosata non sono correlabili al calibro dell'arma; in piccoli calibri si
riscontra sovente un maggior numero di pallini con traiettoria anomala.
Si ripete comunque che è impossibile dare indicazioni che non siano approssimative.
Fucili aventi canne con identiche dimensioni interne e strozzatura identica al centesimo
di millimetro, hanno prestazioni differenti e basta la cromatura delle canna per
modificarle.
Una approssimativa valutazione delle dimensioni della rosta alle gittata massima dei
pallini è importante per valutare il rischio di persone che si trovino a quella distanza e in
quella direzione. Esperimenti svolti in Germania hanno dato i seguenti risultati
Distanza in m. Diametro rosata in m
Pallini di 2,5 Pallini di 3,5
mm mm
30 2,5 1,9
40 3,8 2,9
60 7 5,3
80 11 8,3
100 17 12,8
120 26 19,5
140 38 28,5
160 58 43,5
180 80 51
Ciò significa che se si spara verso un selvatico con pallini di 2,5 mm e dietro di esso, a
180 metri di distanza, vi è una persona, questa può essere colpita anche se si trova
spostata di 40 metri rispetto alla linea di tiro! Questo senza tenere conto di possibili
rimbalzi, di deviazioni anomale, di cartucce con dispersore (che danno a 20 metri il
bersaglio che altrimenti si avrebbe a 35 m), di strozzatura per skeet, ecc..
La lunghezza della rosata non deve essere confusa con la lunghezza dello sciame di
pallini in volo.
Se si spara su di uno specchio d'acqua, verso un anatra ad una trentina di metri, è facile
constatare a vista che i pallini colpiscono una striscia di acqua lunga più di 10 metri.
Questa striscia non deriva dal fatto che lo sciame di pallini assume una forma allungata,
ma da un normale fenomeno balistico. Se a 35 metri l'intera rosata ha un diametro di
circa un metro, vuol dire che alcun pallini si troveranno al livello dell'acqua ed altri ad
mezzo metro circa da essa, alcuni più veloci, altri più lenti; percorrono perciò traiettorie
diverse e i pallini più lenti o più bassi colpiranno l'acqua circa 20 metri prima
dell'anatra, quelli più alti e più veloci a circa 20 metri dopo l'anatra (dati puramente
esemplificativi, ovviamente); la conseguenza è una lunga strisciata di pallini sull'acqua
e una differenza di tempo di volo tra pallini anteriori e pallini posteriori di 0,2- 0,3
secondi. Ciò non significa ovviamente che non sia importante mirare bene un selvatico
che fugge davanti a noi in linea retta perché comunque la concentrazione richiesta di
pallini si ha solo attorno al punto mirato.
Sciame di pallini
Se si spara ad una lepre che passa di traverso a 35 metri, supposta una velocità finale di
226 ms per pallini di 3,5 mm, questi impiegheranno circa 0,144 secondi a colpire il
bersaglio; siccome gli ultimi sono tre metri indietro ne impiegheranno 0,131 con una
differenza di 0,013 secondi. Ammesso che la lepre abbia fretta e corra alla velocità di 15
ms, in quel tempuscolo potrà percorrere solo una ventina di centimetri e perciò non
potra uscire dalla parte nutrita della rosata. Se però il cacciatore ha mirato bene, con il
giusto vantaggio, in modo che i primi pallini colpiscano la testa, i pallini del centro
dello sciame, a circa un metro dai primi, la colpiranno dopo che la lepre avrà percorso
meno di 10 centimetri, vale a dire alla spalla. Se si fa lo stesso calcolo per un fagiano
che viaggia a 25 ms di velocità, i dieci centimetri diventano circa 15.
Quale curiosità ricordo che certi cacciatori pasticcioni usavano mescolare pallini grossi
a pallini piccoli convinti di avere così una cartuccia buona per tutti gli usi. È una
emerita sciocchezza perché così facendo si ottengono, dopo una diecina di metri, due
sciami perfettamente separati, ognuno dei quali contiene un numero di pallini del tutto
insufficienti a uccidere il selvatico (a 35 metri i due sciami saranno ad una distanza,
l'uno dall'altro, di circa 1,5 metri!).
Esporrò qui il metodo ufficiale seguito in Germania per controllare la regolarità della
rosata e che consente un'ottima valutazione di canne per caccia e cartucce. Per i fucili da
tiro viene usato un diverso bersaglio.
Per ogni rosata si passa poi a valutare la copertura di ogni settore (due settori per la
lepre) che sarà considerata sufficiente se, tenuto conto del diametro del pallino richiesto
per l'animale in considerazione, si contano almeno:
La rosata sarà tanto migliore quanto maggiore è il numero dei settori coperti e quanto
maggiore è il numero di pallini complessivo. In presenza di un buon numero
complessivo di pallini sul bersaglio, ma concentrati piuttosto sui settori centrali, non si
deve concludere che l'arma spara male, ma solo che è più adatta per tiri lunghi; è perciò
consigliabile di ripetere la prova a 40 metri di distanza.
Diverso il comportamento della carica di pallini che è già frantumata e quindi scarica
immediatamente e completamente tutta la sua energia su di una superficie molto
maggiore. Si consideri che già alla bocca la carica di un calibro dodici ha una superficie
di 2,5 cm², il che è otto volte quella di una palla calibro 8 mm. A cinque metri la
superficie di impatto sarà 20-30 volte superiore ( 6-10 cm di diametro) con una energia
di oltre 200 kgm (circa 2000 Joule) il che spiega l'effetto fulminante della carica a
pallini a breve distanza, anche su animali di grossa taglia.
La carica di pallini conserva una energia sovrabbondante anche a distanze sui venti
metri a cui, ad esempio, una lepre di 3 o 4 kg può essere colpita da un numero di pallini
sufficienti a dare circa 30 kgm di energia, vale a dire quanto un buon calibro 38.
Per uccidere il selvatico è perciò necessario che venga colpito da un sufficiente numero
di pallini che scatenino questo riflesso e paralizzino il cuore. Sotto questo aspetto può
essere più letale una carica di pallini piccoli che una di pallini grossi, sempre che i
pallini piccoli abbiano energia sufficiente a produrre ferite sotto cute.
Nello scegliere il pallino si deve perciò cercare di ottenere entrambi i risultati con un
pallino che assicuri sia una certa penetrazione sia un numero sufficiente di impatti,
secondo il criterio sopra visto per la valutazione della rosata. Non si deve cercare di
affidarsi solo alla penetrazione, ad esempio usando pallini molto grossi, perché diventa
elevato il rischio che il selvatico passi tra i pallini indenne, oppure che venga ferito da
uno solo e vada a morire altrove. Si deve poi tenere presente che l'effetto nervoso viene
prodotto solo se i singoli pallini hanno una energia sufficiente a provocarlo. Ad esempio
per una pernice si calcola che ogni pallino debba avere all'impatto una energia di
almeno 0,11 - 0, 15 kgm. Questo non significa ovviamente che si possa sparare alla
distanza di 100 metri se il calcolo teorico ci dice che un certo pallino possiede ancora
l'energia richiesta a tale distanza! Rimane infatti ferma l'esigenza che il selvatico venga
colpito da un numero sufficiente di pallini. Ad esempio i pallettoni da 8 mm potrebbero
uccidere una volpe a 100 metri; però si devono usare a non più di 20-25 metri perché
oltre tale distanza è un puro caso colpire la volpe con più di un pallino.
Il cacciatore che spara ad un selvatico con pallini più piccoli di quelli teoricamente più
adatti, deve ricordarsi che deve ridurre la distanza di tiro; se spara con pallini più grossi
corre il rischio di fracassare l'animale, se troppo vicino, o di mancarlo, se si trova oltre
la distanza di copertura ottimale della rosata.
Secondo Journée la distanza massima a cui si può sparare ad un selvatico con buona
sicurezza di ucciderlo, e non solo di ferirlo, è la seguente
In letteratura si trova talvolta cenno del fenomeno della "passata" che si verifica quando
un selvatico in volo, trafitto da un singolo pallino, cade stecchito. Sono state escogitate
varie teorie ma senza giungere a conclusioni definitive. È probabile che anche in questo
caso insorga una specie di shock nervoso. Egualmente poco chiara è la ragione per cui,
a seconda della carica delle cartuccia, talvolta l'uccello cada senza spargere una goccia
di sangue, talvolta invece sanguini vistosamente dalla ferite.
Il "vantaggio"
La velocità media si ottiene sommando velocità iniziale a velocità finale dei pallini e
dividendo per due.
In teoria si dovrebbe tenere conto anche dei tempi di reazione del cacciatore e del
sistema meccanico dell'arma, ma questi vengono corretti dallo stesso cacciatore che al
momento dello sparo non blocca l'arma ma continua a muoverla, assecondando il
movimento del bersaglio.
Nella pratica si ottiene lo stesso risultato utile calcolando il vantaggio non in metri, ma
in "lunghezze dell'animale"; se un fagiano che vola trasversalmente ci appare lungo 60
cm il vantaggio da dare sarà dato da 240/60 = 4 fagiani; se esso si allontana in diagonale
sarà sufficiente mirare "4 fagiani in avanti" secondo la lunghezza che il fagiano ci
presenta per effetto della prospettiva.
Circa la penetrazione di pallini in tessuti molli, sono stati fatti esperimenti su blocco di
gelatina constatandosi che alla distanza di 35 metri e pallini da 2,5 mm la penetrazione è
attorno ai 60 mm, se di 3 mm di diametro, la penetrazione è attorno ai 70 mm, se di 3,5
mm attorno agli 80 mm. Con pallini da 2,5 mm si è avuta, alle varie distanze, la
seguente penetrazione
Distanza in m Penetrazione in mm
15 69
20 64
30 50
40 33,6
50 23,5
Le cartucce per revolver sono vendute per la difesa da serpenti; esse sono caricate, nel
cal. 38, con circa 135 pallini da 1,3 a 1,5 mm. Questa carica produce alla distanza di 15
metri una rosata di circa un metro di diametro. Essi, a tale distanza, non sono in grado di
superare un abbigliamento invernale.
Al fine di usare queste cartucce anche per difesa personale non letale, sono state fatte
prove con pallini di dimensioni maggiori.
Con pallini da 2,5 mm la rosata è ancora nutrita, ma anch'essi a 15 metri di distanza
riescono appena a penetrare oltre un cappotto, senza ferire la cute. Con pallini da 3,5
mm si producono ferite. I pallini da 4,5 mm superano agevolmente gli abiti e penetrano
per 3 cm in un blocco di plastilina; però in una cartuccia ve ne stanno solo una ventina.
Si è quindi pensato di caricare queste cartucce con una miscela di pallini di varie
dimensioni, in modo da avere una rosata nutrita e aumentare l'effetto di shock. La
miscela più congrua è risultata quella con il 50% di pallini da 2,5 mm, il 25% da 3,5
mm e il 25% da 4,25 mm., con un totale di circa 50 pallini. Usando polveri e cariche
vivaci (ad es. 4,5 grani di Kemira N 310) si ottengono velocità di poco inferiori ai 300
ms in canne da 3 pollici.
Con queste cartucce si è riscontrato che una sagoma umana veniva colpita da circa 40-
45 pallini a 5 metri, da 25-35 pallini a 10 metri, da 20-25 pallini a 15 metri. Oltre questa
distanza, la rosata risulta molto sguarnita al centro.
A distanza ravvicinata tutti i pallini perforano 15 mm di legno; a 5 metri passano quelli
da 3,5 e 4,25 mm, a 10 metri solo alcuni dei pallini da 3,5 riescono a passare, a 15 metri
solo quelli da 4,25 passano (al 90%)
Invece la penetrazione nella plastilina, dopo aver superato 5 mm. di strati di tessuto, è
stata la seguente
Diametro a 5 m a 10 m a 15 m
2,5 6 mm 2 mm 0 mm
3,5 11 " 5" 3"
11 "
4,25 21 " 16 "
La penetrazione dei pallini da 4,25mm nella plastilina non protetta da tessuto è stata di
30 mm. La probabilità di colpire agli occhi, sparando a 15 metri, è risultata dello 1%
Bibliografia
Lampel W, Jagdballistik, Melsungen 1971
Lampel - Marhold, Waffen Lexikon, München 1994
Haglund B. - Claesson E. (Husqvarna) , Mina Jaktvapen, Stockholm 1957
Burrard, The modern Shotgun, 3 vol. , London 1952
Journée, Tire des Fusils de Chasse, Paris 1947
v. Wissman, Der Schrotschuss, Hamburg 1968
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I pallini d'acciaio
A metà degli anni 80, a seguito della scoperta che negli specchi d'acqua i pallini di
piombo provocavano inquinamento e grave danno per i volatili, si è fatto ricorso all'uso
di pallini di acciaio, unica alternativa possibile. Trattasi di pallini di acciaio dolce con
un peso specifico di gr. 7,8 per cm cubo (piombo =11 gr) e una durezza di 90-100 HV
(piombo = 15-25 HV) . I pallini d'acciaio hanno perciò una densità seziona le minore di
quella dei pallini di piombo e quindi vengono rallentati maggiormente dalla resistenza
dell'aria. Per compensare questo comportamento sfavorevole occorre usare pallini di
maggior diametro (circa mezzo millimetro) rispetto a quello di piombo che si userebbe
per lo stesso tiro; ciò comporta però un minor numero di pallini e, per compensare
questo inconveniente occorre aumentare lo spazio a loro disposizione nella cartuccia,
riducendo al minimo lo spessore della borra, con le conseguenti variazioni balistiche. Il
numero di pallini rimane comunque un po' inferiore come si vede dalla seguente tabella.
Il peso del singolo pallino in grammi sarà dato da 0,004084 * D³
Balistica interna
I pallini di acciaio sono pressoché indeformabili e perciò, oltre che per il ridotto
borraggio offrono una resistenza poco elastica ai gas, non ne ammortizzano la pressione
così che la pressione massima in canna viene raggiunta in un tempo (0,20 millisecondi)
che è la metà di quella che si riscontra nelle cartucce con piombo (0,40 ms). La
pressione comunque rimane in limiti accettabili (650 bar contro 620 per il piombo) e
non vi sono problemi per la chiusura dell'arma. Un pericolo è invece rappresentato dalla
strozzatura della canna. Quando il bicchierino di plastica (che contiene i pallini e
protegge la canna da graffi) giunge all'angolo della strozzatura, a causa della
indeformabilità dei pallini viene frenato bruscamente e la parte centrale della carica si
muove in avanti; ne derivano elevate sollecitazioni radiali che possono provocare
rigonfiamenti nella canna, ben visibili dopo qualche decina di colpi. Il rigonfiamento
sarà tanto maggiore quanto più grossi sono i pallini , quando più accentuato l'angolo di
strozzatura, e quanto più debole la canna per spessore o resistenza dell'acciaio. Gli
esperimenti compiuti dalla Dynamit Nobel hanno dimostrato che con pallini fino a 2,5
mm non vi è alcun pericolo di rigonfiamento. Invece in armi vecchi e con canne sottili e
impiegando pallini da 3,2 mm. si ha rigonfiamento già dopo 50 colpi e con 500 colpi la
canna è da buttare. Ad ogni modo, anche usando pallini da 3,7 mm non si è verificata
alcuna situazione di pericolo per il tiratore né variazioni nella rosata.
Balistica esterna
Il robusto contenitore dei pallini ritarda il momento in cui il pallini iniziano a scostarsi e
quindi la rosata è più stretta; inoltre lo sciame è più corto perché i pallini non si
deformano e viaggiano tutti con velocità quasi eguale. La copertura sul bersaglio non è
quindi proprio l'ideale, come avverrebbe con una cartuccia a piombo, perché vi sono
troppi pallini al centro e meno pallini nel cerchio esterno. Si consiglia quindi di
scegliere una strozzatura di uno scalino inferiore rispetto a quella che si userebbe con il
piombo (ad es. 1/2 strozzatura invece di 3/4), cosa che inoltre riduce il pericolo di
rigonfiamenti se si usano pallini grossi.
La velocità alle varie distanze, data Vo = 400 m/s è approssimativamente la seguente
Diametro 3,7 mm 3,2 mm 2,3 mm
Distanza
75 m 125 115 75
Il minor numero di pallini impone di ridurre la distanza di tiro se si vuole avere una
copertura ottimale del bersaglio. Non si dovrebbero superare i 30 metri.
Ai fini della sicurezza si consideri che un pallino di 2,6 mm, come usati per lo skeet,
hanno una gittata massima di 210 m contro i 250 di un pallino di piombo; però il pallino
di acciaio quando rimbalza perde molta meno energia di quello di piombo e rimbalza
più lontano.I pallini d'acciaio provocano danno ai boschi perchè i tronchi colpiti
danneggiano poi le macchine per lavorare il legno
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in cui L è misura in metri di quanto la freccia viene tirata verso il tiratore nel
momento in cui l'arco viene teso ed F è la forza in kg occorrente per tendere
l'arco di questa misura.
L'energia cinetica della freccia di un dato peso m sarà data quindi da
Se tutta l'energia potenziale potesse essere trasformata in energia cinetica, si
avrebbe
da cui
Esempio:
sia l'allungo della freccia di 50 cm, la forza occorrente di 20 kg (oppure
20·9,81 Newton) e il peso della freccia di 25 gr. La velocità teorica sarà
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Il calibro
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8 21 20,80 21,20
16 17 16,80 17,20
20 15,80 15,60 16
28 14,20 14 14,40
Nelle armi a canna rigata il problema della misura del diametro della canna si
complica perché bisogna stabilire se esso si misura tra i pieni e cioè tra i risalti
della rigatura, oppure tra i vuoti. Si usa al riguardo distinguere tra calibro di
foratura o fra pieni e calibro fra vuoti; di solito, se non si precisa, si intende
che la misura concerne il calibro di foratura e perciò la dimensione minima
dell'anima. Il calibro fra pieni viene misurato direttamente; invece per
misurare il calibro fra vuoti si preferisce forzare un proiettile di piombo
attraverso la canna e poi misurarne il diametro massimo con un micrometro.
La differenza tra i due valori è di 0,20-0,35 mm in canne destinate a sparare
proiettili con camiciatura dura (acciaio, tombak) e di 0,30-0,50 mm per canne
destinata a proiettili di piombo o con camiciatura sottile in rame. La metà di
questo valore così misurato indica la profondità della rigatura.
Nella pratica quando si parla di calibro di un'arma, non si fa riferimento ai
valori tecnici esatti, ma a valori arrotondati e convenzionali. Avviene cioè la
stessa cosa che si ha con le automobili in cui, quando si dice che essa è
"duemila" di cilindrata non si vuol dire che il volume dei cilindri corrisponde
esattamente a 2000 cm/cubi, ben potendovi essere degli scostamenti. Perciò
quando si dice che una canna ha un calibro di 7 mm. non si intende che essa
sia esattamente sette millimetri, ma solo che essa è idonea a sparare palle del
calibro sette mm con tutte le tolleranze previste dalle tabelle del CIP (o dagli
usi costruttivi, in quei paesi ove esse non vengono applicate). Così, ad
esempio nei vari calibri 7 mm per carabina, la distanza fra i pieni potrà variare
da 6,9 a 6,98 mm e la distanza fra i vuoti da 7,24 a 7,92 mm. Qui trovate un
piccolo programma che vi consente di calcolare i valori matematici di
conversione delle misure ora dette.
Il calibro della canna nulla ci dice circa la cartuccia che l'arma può sparare.
Una palla del diametro di 5, 6 mm può avere dietro di sé un piccolo bossolo
con qualche milligrammo di propellente che la spara a poche decine di metri
oppure un grosso bossolo con mezzo grammo di polvere che la spara a tre
chilometri di distanza. Per continuare il paragone con le auto sarebbe come il
volerle classificare in base alle dimensioni del vano motore. Dire che un'arma
è in calibro 9 non significa assolutamente nulla, salvo il fatto che la canna ha
un diametro di circa 9 millimetri (anche un'arma giocattolo può avere una
canna di tale misura!).
È per questo motivo che quando si parla di calibro intendendo la cartuccia
idonea ad essere impiegata in una certa arma, è sempre necessario aggiungere
una ulteriore indicazione oltre a quella del diametro. Ed è qui che per il
profano la questione si complica ulteriormente perché il sistema di
identificazione delle munizioni europeo diverge da quello anglosassone che,
per ulteriore complicazione, non è uniforme.
Ben di rado le munizioni sono individuate solamente sulla base dei dati
dimensionali, ma la maggior parte delle cartucce ha un nome convenzionale in
cui, accanto al dato numerico relativo al calibro, ed altre volte anche al
bossolo ed al proiettile, si aggiungono denominazioni varie, quali il modello
di arma che le impiega, il nome dell’inventore o del produttore, ecc.). Se una
cartuccia è stata prodotta solo per un determinato modello di arma, si usa
indicarne solo il calibro in millimetri o in decimi di pollice, seguito dal nome
dell’arma.
Per comprendere, tramite un esempio, la complessità del problema, si
consideri che il calibro per pistola 9x19 mm. (ma in effetti il bossolo è 19,15
mm.!) si trova indicato anche come 9 Luger, 9 Parabellum, 9 lungo Beretta
M38, 9 lungo, 9 M38, 9 mm Pistolen- Patrone 08, 9 mm Pistolen-Patrone
400(b), 9 mm Pistolen-Patrone M 1941, 9 mm Suomi, 9 mm Swedish m/34 e
m/39, 9 mm 40 M Parabellum.
BALISTICA ESTERNA
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La colonna dei gas ha una velocità che è eguale a zero sul fondello del bossolo
ed eguale alla velocità del proiettile alla base di esso. Al centro avrà quindi
una velocità intermedia, pari alla metà della velocità del proiettile. La massa
dei gas sarà eguale alla masse della polvere e perciò l'impulso relativo sarà
dato da
Ig = 0,001 * mg * Vo/2
Quando il proiettile esce dalla bocca dell'arma, i gas si espandono con una
velocità (Velocità di Lavalle) ricavabile dalla formula approssimativa
in cui Po è la pressione alla bocca, Vc il volume interno della canna e del bossolo, in
mm³ e mg la massa della polvere.
Ecco una tabella di dati sperimentali
In sostanza, ai fini pratici, si può assumere che in un'arma corta la velocità dei
gas sia 600-900 m/s e in un'arma lunga 700-800 m/s
Di conseguenza l'arma subirà un ulteriore impulso successivo dato da
Is = 0,001 * mg * Vg
Per azione di questo impulso l'arma acquista una velocità (teorica) all'indietro
data da
Vr = I / ma
Da quanto esposto si ricava che si può influire sul rinculo in vari modi.
Prima di tutto è ovvio che se si diminuisce l'energia della cartuccia (cioè la
velocità iniziale del proiettile), diminuirà anche il rinculo; se non si vuole
diminuire l'energia della cartuccia si dovrà:
- aumentare la massa dell'arma; il rinculo, in tal caso, diminuirà in modo
inversamente proporzionale;
- diminuire la massa del proiettile; ferma restando la velocità iniziale
l'impulso del proiettile è proporzionale alla radice quadrata del rapporto tra le
due masse e quindi piccole diminuzioni di peso del proiettile influiscono
molto sul rinculo. In parole più semplici: il 10% di peso dell'arma in più,
comporta una diminuzione del rinculo del 10%; un aumento del peso del 10%
del peso del proiettile ferma la sua velocità) o un aumento del 10% della
velocità, fermo il peso, comporta un aumento del 20% del rinculo.
In secondo luogo si possono utilizzare come freno gli stessi gas di sparo
mediante l'impiego di freni di bocca o di compensatori: se diretti all'indietro
mediante opportuni intagli nella canna, per compensare il loro impulso
retrogrado, se diretti verso l'alto per compensare il movimento di
impennamento.
----------
Bibliografia
Beat P. Kneubuehl, Geschosse, Zurigo 1994
Lampel-Marhold, Waffenlexikon, Monaco 1994
J. Hatcher, Hatcher's Notebook, Harrisbourg 1966
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Il calibro delle artiglierie antiche
Riporto alcuni dati ricavati da vari testi, senza alcuna pretesa di esaurire
l’argomento! Si tenga presente che le unità di misura variavano da paese
a paese poiché la libbra italiana era di 301 gr, quella francese di 490 gr,
quella inglese di 454 gr, quella tedesca di 560 gr., il che complica ogni
classificazione.
Artiglieria da campo
Notschlangen 12,6 cm
Schlangen 10 cm
Falconi 7-8 cm
Falconetti 5,5 cm
Mortai
Pesanti 35 cm
Medi 28 cm
Leggeri 15,2 cm
Kartaune 18 3,5 40
Schlange 12 3,9 12
Falconetto 7 2,8 3
Scharfmetze 34,5 94
Basilisco 20,1 66
Singerin (Cantante) 18,4 50
Kartaune 15,7 32
Notschlange 13,6 20
Falcone 10,4 9
Viertelschlange 8,5 5
Falconetto 7,2 3
Serpentine 5 1
Mortai 47-15
Colubrine piccole 7 2
Colubrina
7,25 344 2.500 400 140
bastarda
Calibro in In
Denominazion Denominazion Denominazion Denominazion In libbre
cm. libbre
e tedesca e italiana e francese e Inglese Inghilterra
orientativo Francia
21 60 64
Ganze
19 Canon double 48 56
Kartaune
Canon de 36
17 1/4 Kartaune Cannone da 60 Canon 36 42
livres
Canon de
16 1/2 Kartaune 1/2 Canon 30 32
France
Demi canon
15 Corsiere da 35 Canon of 24 24 24
d'Espagne
Colubrina da Grande
13,5 Notschlange Culverin 18 18
25 Coulevrine
Ganze Coulevrine de
12 Colub. da 18 Canon of 12 12 12
Schlange 12 livres
Coulevrine
10,5 - - 1/2 Culverin 8 8
bastard
Halbe
9 Sagro, Aspic Sacre Saker 6 6
Schlange
Robinet,
2,5 Basse Petriero Babinet - -
Swiffel
42 22 6,84
32 4 6,25
24 13 5,68
18 10 5,16
12 6 4,52
25 lib/22,7
84 lib/23 cm 80 lib/22 cm
cm
68 lib/20,3
60 lib/ 20,1cm 68 lib/20,3 cm
cm
Mortai
Sono denominati in base al peso della palla di pietra o del reale
proiettile:
36 cm 100 200
33 cm 75 150
28 cm 50 100
21 cm 18 36
email - Edoardo Mori top
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Cannoni famosi
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All'inizio del 1900 ci si accorse che la potenza delle artiglierie non era
adeguata alle necessità belliche ed in particolare alla necessità di vincere
opere di fortificazione sempre più imponenti. Il mortaio da 305 mm del 1897
(Germania) poteva perforare 1,4 m di cemento armato alla distanza di 7 km,
ma i militari avevano bisogno di artiglierie con una gittata fino a 12 km e una
capacità distruttiva maggiore.
Vennero iniziati nuovi studi che portarono al mortaio da 305 mm del 1901,
capace di perforare 1,6 m di cemento, ma costruito in pochi esemplari.
Nel 1906 veniva dato incarico alla ditta Krupp di costruire un mortaio da 420
mm, che però non rappresentava una novità in Europa: le navi inglesi erano
già armate con il cannone L/30 da 413 mm. Nel 1906 la Krupp presentò il
mortaio M 12 da 420 mm, per trasporto ferroviario, detto anche apparecchio
Gamma, dal peso complessivo, in posizione, di ben 150 tonnellate. La gittata
era solo di 14 km ed era perciò soggetto al tiro delle artiglierie da campagna
nemiche. Questo mortaio venne adottato ufficialmente solo nel 1912. Ne
vennero prodotti 5 pezzi prima della guerra e 10 nel corso della guerra.
La scarsa mobilità di questa artiglieria consigliò di ripiegare su di un mortaio
più leggero e mobile, trasportabile anche su strada, e cosi venne studiato lo M-
Gerät (M 14), che poi sarebbe diventato famoso con il nomignolo di "Grande
Berta" (in tedesco Dicke Berta e quindi, più correttamente, la "Grossa Berta").
La gittata era solo di 9300 m con una velocità iniziale di 330 ms, ma
impiegava nuovi proiettili aerodinamici e di ottima precisione. Il peso
complessivo era di 42 tonnellate, scomponibile in quattro carichi per il
trasporto su treno. Due pezzi erano già pronti all'inizio della guerra, dieci
venero costruiti successivamente.
Questo pezzo divenne famoso nella prima guerra mondiale, quasi fosse una
super-arma, anche se in effetti non aveva doti superiori alla norma. Ma la
pubblicità serve anche ai cannoni! Va detto comunque che fu impiegata con
successo contro le fortificazioni di Liegi, Namur, Anversa, Longwy,
Manovillier, nonché sul fronte orientale. Fallì solo l'assalto al forte di
Douaumont e a Verdun.
Il Cannone di Parigi
La Grande Berta viene spesso confusa con un'altra super-arma, del tutto
diversa e più importante per gli studi sull'artiglieria: il cannone L/162 di Parigi
(Pariser Geschütz). Esso fece la sua comparsa il 23 marzo 1918 quando
iniziarono a piovere su Parigi dei proiettili nemici di inspiegabile provenienza
poiché il fronte era a 100 km dalla città!
Dopo l'arresto dei tedeschi sulla Marna, non era venuta meno l'idea di colpire
Parigi e alla Krupp il direttore Rausenberger e il famoso balistico v. Eberhard,
si erano messi all'opera. In quel momento la gittata massima pensabile era
quella di 40 km raggiunta dal cannone da costa inglese da 380 mm. Un giorno
però, nel poligono della Krupp accadde che un proiettile andò perso e finì nel
giardino di un parroco, ben 10 km oltre il limite considerato di sicurezza, e
quindi con una gittata massima superiore del 20% a quella prevedibile.
Eberhard si mise a tavolino e, dopo calcoli su calcoli, scoprì un fatto fino ad
allora sfuggito ai balistici: se si spara con un angolo di tiro elevato, superiore a
45°, in modo che il proiettile raggiunga rapidamente gli strati meno densi
dell'atmosfera, conservando una elevata velocità, il successivo tratto della
traiettoria avviene in condizioni di resistenza minime, con il sorprendente
aumento di gittata. Calcolò così che il proiettile doveva essere stato sparato,
per errore del puntatore, con un angolo di 55 gradi, fatto che le prove
successive confermarono.
Perciò, quando i generali richiesero alla Krupp un cannone capace di sparare a
120 km. le basi teoriche erano già pronte. Si trattava di realizzare l'arma con
una adeguata velocità iniziale. I calcoli portarono a concludere che si doveva
impiegare un calibro da 210 mm con una velocità iniziale di 1650 ms. Sarebbe
infatti stato impossibile costruire un cannone di calibro maggiore, con le
dimensioni necessarie e, d'altra parte, un calibro più piccolo non sarebbe stato
distruttivo.
Il proiettile, particolarmente aerodinamico, venne munito di corona di
forzamento in acciaio, in quanto quelle di rame non avrebbero retto alle
sollecitazioni. Ciò comportò problemi nel caricamento perché il proiettile
doveva essere, per così dire, avvitato nella rigatura e presentato nell'esatta
posizione alla culatta. Il proiettile pesava 105-120 kg con una gittata massima
di 132 km.
La carica di lancio era quasi tre volte quella normale e la ditta Nobel dovette
studiare una polvere alla nitroglicerina con 825 cal/kg che non rovinasse
troppo la canna.
La canna aveva la lunghezza di 40 metri e doveva essere sostenuta per evitare
che si incurvasse; il peso complessivo era di 400 tonnellate (circa 1000 se si
considera il supporto per il trasporto).
Al momento dello sparo veniva fatta contemporaneamente sparare una serie di
cannoni normali, posti sul territori circostante, al fine di impedire la nemico la
localizzazione acustica del pezzo (vi erano già i ricognitori aerei).
Vennero costruiti, a quanto sembra, tre esemplari dell'arma (probabilmente tre
bocche da fuoco ed un solo affusto). Alla fine della guerra erano in corso di
produzione altri 4 esemplari.
I tiri su Parigi cessarono però rapidamente: i tecnici non avevano previsto la
rapida usura dell'anima della bocca sa fuoco, soggetta a straordinarie
sollecitazioni; dopo una ventina di colpi la velocità cominciava a diminuire,
costringendo ad aumentare la carica di polvere e dopo circa 60 colpi la bocca
da fuoco diveniva inutilizzabile.
Si badi che in alcuni testi (come il Dizionario delle Armi di L. Musciarelli), si
trovano notizie del tutto fantasiose: spesso si confonde il Cannone di Parigi
con la Grossa Berta, si scrive che pesava solo 78 tonnellate, che ne vennero
costruiti 10 esemplari e che la batteria era formata da tre pezzi e che venero
sparati 898 colpi!
Negli anni successivi alla guerra, sorta la necessità di proiettili molto veloci
per il tiro antiaereo e anticarro, proseguirono gli esperimenti per vedere se era
possibile superare il limite di velocità dei proiettili imposto dall'usura delle
canne. Il risultato non fu soddisfacente perché con velocità attorno a 1200 ms
le canne divenivano inutilizzabili dopo 150-250 colpi, sparati lentamente.
Inoltre, al crescere della velocità richiesta, il peso della polvere necessaria
cresceva in modo esponenziale. Se per 1000 m/s la carica di polvere pesava il
40% del peso del proiettile, per ottenere 1300 m/s occorreva un peso di
polvere pari a quello del proiettile. Ad esempio mentre 4,3 kg di polvere sono
sufficienti per imprimere 500 m/s ad un proiettile cal. 15 cm da 45,3 kg, ne
occorrono 20 per imprimergli la velocità di 900 m/s e ben 61 kg per ottenere
1500 m/s! Ciò è la conseguenza del fatto che al momento dello sparo non
viene accelerato solo il proiettile, ma anche circa il 40% della carica di lancio
al fine di assicurare l'aumento di velocità per tutta la lunghezza della bocca da
fuoco. La velocità limite teorica è perciò la velocità a cui un aumento della
carica di polvere non comporta più alcun aumento nella velocità del proiettile,
e si aggira, per una polvere di 950 cal/kg, attorno ai 2350 m/s. Però, a parte lo
spreco di polvere ed a parte la necessità di canne lunghissime, non vi è canna
che resista per più di pochi colpi.
Si concluse quindi che la velocità pratica non poteva superare i 1000 m/s,
velocità che già riduceva la durata di una canna da 150 mm a 350 colpi
(contro gli 11.000 alla velocità di 500 m/s!).
Nel 1932 venne adottata la polvere RPC/32 con soli 825 cal/kg e ciò consentì
di portare la durata delle canne a circa 1000 colpi. Tempo dopo questa
polvere, per ragioni di autarchia, venne sostituita con una polvere a base di
glicolo e guanidina.
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Efficacia e precisione delle armi da fuoco antiche
Pochi hanno le idee chiare sulla efficacia delle armi da fuoco antiche, sulla loro
precisione, resistenza ed affidabilità. La cultura sul punto è affidata ai romanzi di
Salgàri e Karl May, in cui ogni arma colpisce infallibilmente anche un chiodo, a
qualsiasi distanza, e alla mitologia del Far West che si è letteralmente inventata
tecniche di tiro, modi di portare la pistola, fondine, tiratori eccezionali fulminei
ed infallibili, duelli, e tutta una mentalità pseudoeroica da fumetto assolutamente
inesistenti.
Il problema venne affrontato alla fine del 1700 in Francia in relazione alle armi
militari. Il generale Manson (che poi avrebbe fondato la fabbrica di fucili
bavarese di Amberg) incaricò il colonnello di artiglieria Monfort di effettuare
esperimenti sul fucile da fanteria M 1777 con acciarino a pietra.
Questo si spiega con il fatto che le pistole erano già all’epoca ben poco usate
stante loro mancanza di precisione. Dice un militare dell’epoca che a 10 passi di
distanza ci volevano più colpi per riuscire a colpire una persona.
Pare inoltre che il principale problema nella conservazione in buono stato delle
armi fosse in passato quello dell’eccesso di pulizia e lucidatura in tempo di pace
che portava a render poco salde molte parti.
Circa la precisione delle armi della stessa epoca disponiamo di esperimenti fatti
in Prussia e ad Hannover nel 1829. I soldati sparavano contro un tavolato di
legno di abete dello spessore di 2,4 cm e delle dimensioni di metri 7,5 di
lunghezza e 1,83 di altezza. Sul tavolato vi era poi un bersaglio largo m 1,25 e
alto m. 1,83 e i tiratori dovevano cercare di colpirlo.
I risultati degli sperimenti furono i seguenti:
Colpi sul
Colpi sul tavolato bersaglio Minuti per 10
Tipo arma Distanza/passi
A spari
A segno Passanti Passanti
segno
100 93 92 68 68 18 - 26
Fucile
200 87 85 49 47 11 - 22
dello
300 A 72 56 31 30 -37
Jägerkorp
400 A 53 29 20 28 - 37
200 62 62 21 21 5 -8
Fucile da
300 36 36 4 4 6
fanteria
200 A 66 66 21 21 6
prussiano
300 A 30 29 7 7 6
Nota: A = con arma appoggiata nella parte anteriore
Gli esperti dell'epoca calcolavano che circa il 15% dei moschetti non riuscisse a
sparare in combattimento per problemi vari di accensione e che in
combattimento a 90 metri di distanza, tra cilecche, agitazione, errori nel
caricamento e fumo, con una salva di 100 moschetti si poteva sperare in 15
nemici colpiti.
La velocità iniziale della palla doveva aggirarsi attorno ai 300 ms e si calcolava
che non fosse più micidiale oltre i 270 metri. Una salva di fucilieri contro truppe
ammassate a 180 metri di distanza portava a pochi feriti. Scrive un militare del
1814: La Brown Bess difficilmente riesce a colpire un uomo oltre 90 metri. Il
soldato che viene colpito a 130 metri è uno sfigato e oltre i 180 metri nessun
soldato è mai stato colpito! In effetti i fucilieri non sparavano mai a distanza
maggiore di 180 metri e il risultato non era dovuto alla precisione dell'arma, ma
alla intensità di fuoco. Si calcola che a Waterloo un battaglione di 500 uomini
con moschetto, disposto su tre righe e con un fronte di 150 metri, riusciva a
sparare 1000-1500 colpi al minuto e quindi 6-10 palle per ogni metro di fronte.
Attorno al 1800 Piccard in Francia fece degli studi statistici sulla rosata a 150
metri sparando con arma in appoggio ed ottenne uno spostamento verticale di 75
cm e laterale di 60 cm. Esperimenti di tiro fatti con soldati esperti "sotto
pressione" per simulare condizioni di combattimento, contro un bersaglio di 3 x
1,75 metri, diedero i seguenti risultati:
Distanza Percentuale di colpi sul bersaglio
75 m 60%
150 m 40%
225 m 25%
300 m 20%
Le statistiche di tiro contro un reparto di cavalleria diedero i seguenti risultati:
Si concluse che in via teorica un battaglione di 500 uomini che riusciva a sparare
1000 colpi al minuto su di un fronte di 90 metri, poteva sperare in almeno 500
colpi a bersaglio. In pratica però non si raggiungevano questi livelli.
La carabina con canna rigata (mentre il moschetto era ancora a canna liscia) era
più precisa ma la gittata utile era più o meno la stessa, come dimostrato da
esperimenti con il fucile inglese Baker (180 metri al massimo, anche se tiratori
scelti potevano essere ancora pericolosi fino a 270 metri).
Artiglierie
Le artiglierie erano usate o per demolire mura oppure in battaglia campale. Nel
primo caso veniva impiegato il tiro diretto contro il bersaglio, di solito puntando
più cannoni sullo stesso punto; nel secondo caso il tiro teso ad altezza d'uomo.
La palla colpiva il terreno a circa 400 metri di distanza. Rimbalzava una prima
volta per una egual tratta e, nell'80% dei casi rimbalzava per una terza volta di
un centinaio di metri; quindi in condizioni ottimali copriva una striscia di terreno
di quasi un chilometro. In genere però si preferiva sparare con una certa
elevazione che portava il proietto a una diecina di metri di altezza e ad un primo
impatto a circa 700 metri di distanza, a cui seguiva un unico rimbalzo ad altezza
d'uomo di circa 200 metri.
Il fatto di dover vedere il bersaglio per mirare e di non poter sparare oltre le
truppe amiche (salvo il caso di artiglieria messa in posizione elevata) costrinse
ad usare i cannoni sui fianchi delle proprie truppe invece che in prima linea
come avveniva nel 500. La precisione di tiro non era ovviamente richiesta anche
se non era affatto trascurabile. Narra il col. Alfred Burne (1643) di aver provato
a sparare contro un campanile da 550 metri distanza e di aver messo 14 colpi in
un quadrato di 60 cm.
La cadenza pratica di fuoco di una artiglieria della metà del 600 era di circa 10
colpi ogni ora; un secolo dopo, con il miglioramento degli affusti e dei congegni
di puntamento, si era giunti a due o più colpi al minuto; una cadenza maggiore
era pericolosa per il surriscaldamento della canna e il pericolo di infiammazione
spontanea delle polvere. Però già nel 500 (al tempo di Enrico II di Francia) si
riuscivano a sparare 15-20 colpi all'ora con qualche pericolo per i cannonieri!
Le prestazioni dei cannoni erano invece già soddisfacenti quando si trattava di
demolire fortificazioni e si erano raggiunte prestazioni impressionanti. Nel 1460
Maometto II assedia Costantinopoli con cannoni di bronzo lunghi 5 metri e
pesanti circa 18 tonnellate; il calibro supera i 50 cm e ogni palla da 220 kg
richiede quasi un quintale di polvere da sparo.In un esperimento di sparo con il
cannone di Maometto il proiettile ha colpito un muro a 600 metri di distanza e i
frammenti sono ricaduti a 1500 metri di distanza.
Un cannone analogo per dimensioni è ancora conservato a Gand in Belgio (la
Dulle Griette cal. 64 cm, peso 15 tonnellate).
Del resto già nel 1388 il cannone Krimhild della città di Norimberga sparava
palle di pietra di un quintale che a 100 passi bucavano un muro di 6 piedi di
spessore.
Nel 1651 John Greaves fece esperimenti sulla penetrazione dei proiettili di
cannoni. Egli sistemò tre bersagli di legno di quercia ed olmo spessi 48 cm, il
primo nei pressi dell'arma, il secondo a 13 metri dal primo, il terzo a 7,20 metri
dal secondo. La palla da 29 libbre caricata con 9 libbre di polvere buco i primi
due bersagli e rimbalzò sul terzo; invece la palla di 16 libbre caricata con la
stessa polvere cadde dietro al secondo bersaglio.
Secondo Sieur de Gaya (1678) una palla di cannone a 180 metri di distanza
entrava per 7 metri nella sabbia sciolta, 5 metri nella terra sciolta, 3,60 metri in
terrapieno di terra battuta.
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La gelatina balistica
Per poter studiare gli effetti dei proiettili sul corpo umano sono state
sperimentate delle sostanze che si comportano come i tessuti del corpo
umano e, in particolare, come il muscolo.
Una delle sostanze che hanno dimostrato di corrispondere
sufficientemente alle necessità degli studiosi è il sapone balistico,
costituito da uno speciale sapone alla glicerina in una determinata
composizione e che rimane deformato al passaggio del proiettile, così da
consentire la valutazione della cavità temporanea. Il sapone è molto più
comodo da usare di altre sostanze perché non richiede apparecchiature
fotografiche e tecniche speciali per visualizzare gli effetti del proiettile;
basta fare una sezione del blocco. Come suo sostituto è stato usato un
blocco di argilla, alquato più consistente.
Per stabilire semplicemente la penetrazione di un proiettile si può usare
un contenitore pieno di segatura bagnata oppure di carta bagnata. La
carta deve essere ben inzuppata di acqua in modo che l'acqua superflua
coli spontaneamente senza esercitare pressione.
La sostaza di elezione è però la gelatina balistica la quale invece è
elastica, si espande al passaggio del proiettile e poi ritorna allo stato
iniziale, consentendo di trarre conclusioni sia sulla cavità temporanea
che su quella permanente. Mediante lo studio delle linee di frattura
radiali attorno al tramite del proiettile si può dedurre la cessione di
energia lungo di esso e la misura della cavità temporanea (studi di
Knappworst).
Il comportamento del proiettile varia però a seconda della composizione
della gelatina (più o meno acqua e sostanza solida), sullo stato iniziale
del blocco che varia con la temperatura e la “stagionatura”; quindi i
risultati degli esperimenti sono comparabili solo se sono identiche le
condizioni iniziali.
La gelatina è una sostanza solida ma non compatta, che assume la forma
del recipiente che la contiene, e conserva consistenza molliccia ed
elastica. Le gelatine hanno origine animale o vegetale (gelatina di ossa,
di agar, di frutta). La gelatina di ossa si prepara mediante una idrolisi
acida o basica dei residui della pelle e dell'osseina. Si ha così una
degradazione delle proteine con conseguente diminuzione del loro peso
molecolare. La soluzione ottenuta viene accuratamente purificata e
desalificata; la si concentra sotto vuoto e la si fa rapprendere in fogli che
possono essere completamente privati dell'acqua per ulteriore
essiccamento, ciò che permette di ottenere la gelatina in polvere. La
proprietà più caratteristica è il rigonfiamento con acqua fredda, con un
aumento di volume molto spiccato (sino a mille volte). La gelatina si
scioglie in acqua bollente e solidifica per raffreddamento. Insolubile nei
solventi organici, ha le proprietà chimiche delle proteine e può essere
conservata secca per molto tempo in ambiente sterile. Ha usi alimentari:
serve infatti come alimento e come chiarificatore del vino e delle
bevande alcooliche, poiché precipita dalle soluzioni acquoso-alcooliche
trattenendo le impurità in sospensione. È usata anche nell'industria come
livellatore di superfici e regolatore di grandezza delle particelle oltre che
come supporto. Le gelatine vegetali si ottengono di solito dalle alghe e
sono in genere dei derivati dall'acido alginico. Hanno impieghi analoghi
alle gelatine animali. I preparati translucidi a base di acqua od olio sono
usati in cosmetica per la composizione delle maschere per il viso e la
preparazione di prodotti vari per la cura delle mani, di fissatori per
capelli, ecc.: tali prodotti vengono chiamati gelées.
Negli USA viene impiegata la “Government-Gelatine” con solo il 10%
di gelatina animale e a 4° di temperatura; in queste condizioni avrebbe lo
stesso comportamento della muscolatura della spalla di maiali
anestetizzati (e quindi rilassata).
In Europa si usa invece gelatina al 20% di sostanza solida e conservata a
15° di temperatura.
Importante è lo stabilire il grado di “gelatinibilità” della polvere
impiegata e che, dal nome di chi lo ha ideato si indica in gradi Bloom. Il
grado Bloom indica il peso in grammi che deve avere uno punzone di
acciaio per poter penetrare 5 mm in un blocco di gelatina che contiene il
6,67% di polvere e che è stato stagionato per 17 ore ad una data
temperatura.
La gelatina usata in cucina ha 110-150 Bloom, gelatina pregiata
commerciale 200-220 Bloom, la gelatina usata in balistica attorno ai 250
Bloom. Questa non è ricavata da cotenna ma da ossa e cartilagini.
I noti esperti europei Sellier e Kneubühl impiegano gelatina al 20% e a
220° Bloom, lasciata gonfiare in acqua fredda, riscaldata a 50° per
scioglierla bene, versata nella forma e lasciata riposare ed indurire
almeno 36 ore a 15°.
Il blocco standard usato ha le dimensioni di cm 15x15x30 per le armi
corte e di cm 20x20x50 per le armi lunghe a canna rigata
Il pendolo balistico
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IL PENDOLO BALISTICO
Per stabilire al velocità di un proiettile non vi è strumento migliore di un
cronografo, il cui acquisto è però giustificato solo per chi, come perito
balistico o ricaricatore di cartucce, deve ricorrervi di frequente.
Sia infatti P il peso della massa pendolare e p il peso del proiettile; P+p sarà il
peso del pendolo con il proiettile infisso; si poi V la velocità acquisita dal
pendolo e v la velocità del proiettile prima dell'urto.
Sarà
p·v = (P+p)·V
da cui
V = (p·v) / (P+p)
Sotto l'influenza dell'urto il pendolo acquista una velocità e quindi una forza
viva E, espressa dalla formula
Ep= (P+p) ·h
Siccome E =Ep, si possono fondere le due espressioni e ricavare che
da cui
secondo la formula
h= l ·(1 - cosã)
A sua volta, la lunghezza l del pendolo non può essere misurata direttamente
poiché ciò che interessa non è la lunghezza effettiva, ma quella riferita al
centro di oscillazione del pendolo composto, che si usa in pratica. Essa quindi
deve essere determinata indirettamente dalle leggi fisiche del moto pendolare:
si determina con un cronometro la durata D in secondi di una oscillazione,
contando ad esempio il numero delle oscillazioni compiute in un minuto
primo, e da esso si ricava la lunghezza in metri secondo la formula
l = 0,248·D²
Invece di misurare l'ampiezza dell'angolo di oscillazione del pendolo, può
essere più semplice misurare l'ampiezza s dell'arco percorso da un suo punto e
da essa risalire all'angolo alfa mediante la formula
ove L in questo caso rappresenta la distanza effettiva tra il punto attorno a cui
oscilla il pendolo e il punto che traccia l'arco.
Realizzazione pratica
Dopo aver sparato si legge quale è stato lo spostamento massimo del pendolo
e da esso si ricava la velocità del proiettile. La lettura deve essere fatta con
una certa precisione perché, ad esempio, con un pendolo di 130 cm di
lunghezza, un errore di lettura di 4 mm (10' di grado), comporta un errore nel
calcolo di 5-6 m/sec.
Esempio
e quindi
Se si è sparato contro il pendolo da una distanza di metri 1,5, e tenendo conto
delle resistenze interne del sistema, si otterrà un valore abbastanza esatto della
velocità iniziale aumentando quello sopra trovato dell' 1%.
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La Polvere
Per le armi ad avancarica si usa polvere nera da caccia nr. 1 con granulazione
da 0,6 a 1,2 mm, peso specifico superiore a 1,7 g/cmc e umidità inferiore allo
1% . Non sono adatti altri tipi di polvere nera usati in pirotecnia, la polvere da
mina, il polverino, la polvere per mortaretti, ecc. La polvere non deve aver
preso umidità, altrimenti forma dei grumi che ne compromettono il
caricamento. Una buona polvere deve lasciare pochi residui, non fare
polverino e bruciandola sopra un foglio di carta non dovrebbe riuscire ad
incendiarla.
Gli uomini della prateria avevano trovato un mezzo semplice per versare la
"giusta" dose di polvere nel loro fucile: mettevano la palla sul palmo della
mano ben aperta e vi versavano sopra tanta polvere quanto bastava a coprirla.
Metodo poco sicuro, forse adatto per colpire bisonti e indiani a grande
distanza, ma non raccomandabile per il tiro di precisione che richiede una
grande uniformità di cariche.
La dose media di polvere necessaria è facilmente calcolabile con formule
approssimative.
Come detto, queste sono dosi medie. Per il tiro di precisione si preferiscono
cariche deboli e perciò i tiratori sono soliti diminuire la carica fino al punto in
cui i colpi iniziano a disperdersi; quella è la dose inferiore insufficiente su cui
operare piccoli aumenti fino ad ottenere i risultati voluti. Nelle repliche la
rigatura non è così profonda come nelle armi antiche e quindi non bisogna
esagerare con le carica di polvere, altrimenti il proiettile "scavalca" le righe.
Per il tiro di alta precisione le cariche andrebbero pesate singolarmente e si
dovrebbe, se consentito dai regolamenti, persino usare il tubo di caricamento
per evitare che dei grani di polvere rimangano aderenti all'anima della canna
unta o sporca. Per gli usi normale è però più che sufficiente usare il dosatore
della fiaschetta, ovviamente regolato per la carica desiderata, oppure un
misurino, avendo l'accortezza di usare sempre lo stesso stile di versamento:
agitare la fiaschetta per rompere eventuali grumi e mescolare bene la polvere,
non rovesciare la fiaschetta con troppo slancio, non dare colpi di assestamento
alla polvere nel misurino, ecc.). Gli esperimenti compiuti hanno dimostrato
che in questo modo lo scarto in più o in meno è di circa l'1% con punte
massime del 2%.
La polvere viene conservata in fiaschette munite di apposito misuratore che
blocca il foro di uscita della polvere dopo che è uscita la dose richiesta. Per
ragioni di sicurezza è comunque consigliabile di non versare direttamente la
polvere dalla fiaschetta perché in caso di accensione della carica durante il
versamento, a causa di residui incandescenti rimasti nella canna, la fiaschetta
potrebbe esplodere.
Le palle
Le palle possono essere acquistate già pronte oppure possono essere fuse in
casa con l'apposita pinza ed impiegando piombo già usato per bilanciare gli
pneumatici. Le palle devono essere ben rifinite eliminando le sbavature
lasciate dalla pinza e rifinendo il loro fondo. La palla, se non si usa la
pezzuola, deve entrare con una leggera forzatura nella canna o nel tamburo. Vi
sono palle sferiche per armi a canna liscia e palle ogivali per armi a canna
rigata.
Il borraggio
Tra la polvere e la palla, se non si usa la pezzuola, si usa mettere un dischetto
di feltro o materiale analogo; vi sono delle fustellatrici che consentono di
ritagliarle nel calibro richiesto. La borra è ovviamente indispensabile se si
carica l'arma a pallini. Esse, ben impregnate di cera, sono indispensabili nei
revolver ad avancarica per impedire che una scintilla faccia esplodere tutti i
colpi contemporaneamente; alcuni usano anche mettere un po' di grasso sopra
al proiettile, ma gli esperti dicono che serve solo a sporcare le mani ed i
vestiti. Al tempo di Napoleone vi erano già cariche preconfezionate (le prime
"cartucce") in cui la carta, una volta versata la polvere, veniva usata come
stoppaccio; con questo sistema si riuscivano a sparare più di tre colpi al
minuto. Non provate ad usare questo sistema con cartoccetti casalinghi perché
la carta, se non è stata sottoposta a nitratazione, tende a fermarsi nella canna
ancora in fase di combustione, pronta a far esplodere la carica successiva
Gli inneschi
Essi vengono messi sul luminello alla fine. Se si usano armi a pietra, questa
deve essere fissata al cane proteggendola con un pezzetto di cuoio o con una
lamina di piombo e non deve essere unta (in questa caso lavarla in acqua
calda). Nello scodellino va poi versato un po' di polverino.
Il caricamento
Il procedimento di caricamento è il seguente.
L'anima della canna deve essere pulita e asciutta. Le canne delle armi ad
avancarica, dopo l'uso devono essere lavate con acqua calda e ben asciugate.
- Si versa la polvere nella canna che va sempre tenuta ben verticale.
- Si inserisce il borraggio e con la bacchetta di caricamento si porta a contatto
della polvere.
- Si inserisce la palla e con la bacchetta si porta a contatto della borra e si dà
qualche colpetto di assestamento. Se si usa la pezzuola, questa deve essere
ingrassata e delle giuste dimensioni e cioè coprire la palla per non più di due
terzi; essa viene appoggiata sulla volata, su di essa si appoggia la palla e con
la bacchetta si forza fino a contatto con la polvere. Nei tempi antichi il fondo
della fiaschetta veniva usata come un martello per imboccare la palla nella
canna, ma è un sistema fortunatamente abbandonato.
- La palla va premuta contro la polvere, ma non si deve esagerare con la
compressione per non schiacciare la polvere e frantumarne i granuli. Una
volta stabilita la carica ideale o opportuno segnare sulla bacchetta il punto
esatto di massimo inserimento. Si ripete che la regolarità di tiro e cioè rosate
piccole, dipendono da assoluta costanza nel caricamento, con costanza di pesi
di carica e palle, di borraggio, di intasamento.
Occorre fare attenzione a due cose importanti. Questa è la fase più pericolosa
in cui possono verificarsi incidenti per accensione della polvere e quindi:
1) La bacchetta va impugnata in modo che in caso di sparo accidentale sia
libera di sfuggire dalla mano senza perforarla e non bisogna stare con il viso
vicino alla volata.
2) Occorre premere lentamente la palla, eventualmente con colpetti brevi della
bacchetta; non cercare mai di affondarla per un tratto luongo; se la palla, come
frequente quando si usa la pezzuola, fa da stantuffo e comprime l'aria entro la
canna, alcune rapide compressioni successive sono sufficienti a portare l'aria
ad una temperatura tale da accendere la polvere.
- Si inserisce l'innesco; se è troppo lasco, si schiaccia un poco prima di
inserirlo sul luminello.
- Quando si maneggia polvere da sparo occorre evitare in modo assoluto che
si fumi nei pressi di chi la maneggia o nei pressi del luogo in cui si conserva.
La Legge
Per ora le armi ad avancarica liberalizzate possono essere usate da chi è privo
di licenza di porto d'armi (lunghe o corte, a seconda dei casi) solo in poligono
del TSN. Il regolamento che pone questo limite è illegittimo, ma per ora è
meglio osservarlo.
La polvere nera può essere acquistata solo da chi è munito di una licenza di
porto d'armi oppure richiede specifico nulla osta all'acquisto. Essa va
denunziata. Se ne possono acquistare e detenere fino 5 chili, ma è un prodotto
molto più pericoloso della polvere senza fumo e perciò è meglio limitare il
quantitativo al minimo. I poligoni del TSN interessati ad aprire linee di tiro ad
avancarica dovranno organizzarsi per vendere piccoli quantitativi di polvere ai
tiratori ed emanare apposite disposizioni di sicurezza per il maneggio delle
armi ad avancarica.
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ESPLOSIVI
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Nel 1831 Bickford inventa la miccia a lenta combustione per mine, che
sostituisce le cannucce di paglia riempite di polvere nera, usate fino ad allora
assieme a corde imbevute di salnitro ed incatramate.
Gli esplosivi si distinguono dalle usuali sostanze combustibili per il fatto che
essi contengono, legata nella loro molecola, anche la sostanza comburente
(ossigeno) . Di conseguenza essi bruciano con altissime velocità di
combustione generando altissime pressioni pressoché istantanee.
Gli esplosivi si distinguono in e. deflagranti o da lancio ed e. detonanti; questi
ultimi in esplosivi da scoppio o dirompenti e in esplosivi da innesco.
Quando gli esplosivi vengono mescolati con sostanze plastiche quali vaselina,
cere o polimeri sintetici, si ottengono gli esplosivi plastici; quando vengono
gelatinizzati si ottengono le gelatine, di consistenza gommosa o pastosa.
Proprio in questa categoria si riscontra uno degli esplosivi più potenti e cioè la
gelatina esplosiva formata per oltre il 90% di nitroglicerina e per il resto da
cotone collodio. Negli Stati Uniti sono noti gli esplosivi plastici a base di T4 e
noti con il nome di C (T4 e vaselina, olio minerale), C2 (T4 e nitrocellulosa),
C3 (T4, nitrocellulosa , binitrotoluolo e tetrile), in cui la lettera C sta per
"compound" o "composition".
Le cariche possono essere interne, se collocate a riempire una cavità del corpo
da demolire (foro da mina e camera da mina se vuote, petardo e,
rispettivamente, fornello, quando caricate), oppure esterne quando vengono
semplicemente appoggiate al corpo da demolire.
Normalmente sia le cariche interne che quelle esterne vengono intasate (cioè
con idonei materiali, quale sabbi, terra, coperture,ecc.) si crea una resistenza
sul lato opposto a quello su cui deve svolgersi l'opera di demolizione.
L'esplosione
La potenza di un esplosivo ed i suoi effetti dipendono da vari fattori, quali la
velocità ed il calore di esplosione, la quantità di gas prodotti, influenzata dalla
temperatura di esplosione, e le conseguenti pressioni realizzabili. Esplosivi ad
alta velocità di detonazione hanno maggori effetti distruttivi anche per
semplice contatto (effetto brisante), potendo tranciare di netto piastre e sbarre
metalliche; esplosivi che producono molto gas sono più idonei in campo civile
(cave, gallerie, ecc.) in cui occorre sfruttare l'effetto di distacco. In campo
militare si useranno prevalentemente i primi per il caricamento di bombe o di
proiettili, sfruttando sia l'effetto dell'onda di pressione iperrapida sviluppata,
che gli effetti prodotti dalla schegge, sia per opere di sabotaggio appoggiando
direttamente l'esplosivo sul manufatto da distruggere; in campo civile gli
esplosivi verranno impiegati con cariche intasate, vale a dire inserite in fori
scavati nella roccia o nel terreno. Come si è detto però gli usi sono in larga
parte scambiabili e ogni esplosivo militare potrebbe essere efficacemente
usato per lavori civili e viceversa; la stessa polvere da sparo, se
opportunamente intasata e compressa in recipienti, può servire per
confezionare ordigni esplosivi (vedi sotto).
Vale a dire che agli effetti pratici Kg 2,3 di polvere da mina equivalgono a Kg
1 di tritolo (varia ovviamente la velocità di esplosione e quindi l'effetto di
brisanza dell'esplosione).
I volumi di gas prodotto possono essere pari a 10.000 - 30.000 volte quelli
iniziali con temperature fino a 3000 gradi e le pressioni raggiungibili arrivano
normalmente attorno alle 20.000 atmosfere con picchi di 150.000 atmosfere.
Quando l'esplosione avviene nel terreno, si creano in esso delle vibrazioni con
onde d'urto simili a quelle di un terremoto, che possono cagionare lesioni agli
edifici o che possono avere l'effetto di una mazzata su di una persona a
contatto con la superficie investita (una bomba che scoppia sotto una nave può
provocare lesioni a coloro che si trovano sulla sua tolda per il solo effetto
dell'urto). E' per questo motivo che chi si trova a breve distanza da
un'esplosione deve stendersi a terra avendo però l'avvertenza di reggersi solo
sulle punte dei piedi ed i gomiti: in tal modo evita lo spostamento d'aria,
l'ondata di calore e l'onda d'urto trasmessa dal terreno.
In genere si assume che non vi sia esplosione per simpatia di esplosivi non
innescati che si trovino ad una distanza superiore a tanti metri quanti sono i
chili di esplosivo del primo scoppio.
Gli accessori
Nell'impiego pratico degli esplosivi occorre usare anche alcuni mezzi che
servono per provocare l'esplosione nei modi e tempi voluti. Già abbiamo visto
che solo la polvere nera può essere fatta esplodere per semplice accensione a
mezzo di una miccia; per gli altri esplosivi (salvo casi particolari in cui può
bastare un forte calore) occorre un mezzo d'innesco che normalmente è il
detonatore; esso è costituito da un tubicino metallico chiuso da un lato e
contenente una miscela di esplosivi primari. In alcuni casi, specie usando
esplosivi poco sensibili, nel detonatore è contenuto, sotto a quello primario,
anche uno strato di esplosivo secondario molto potente; in altri casi il
detonatore viene collegato ad un separato detonatore secondario costituito da
un quantitativo variabile da pochi grammi fino ad un chilo di esplosivo
potente (Pentrite, T4, TNT).
I detonatori sono numerati secondo una scala che va da 1 a 10, a seconda della
loro forza, calcolata come se essi fossero caricati solo con fulminato di
mercurio. Di regola vengono usati detonatori del nr. 8 corrispondenti a 2 gr di
fulminato. I detonatori vengono fatti esplodere mediante una miccia, che viene
infilata nell'estremità libera e fissata schiacciando il tubicino attorno ad essa
con una apposita pinza (qualche "eroe" usa anche i denti!). Altrettanto usati
sono i detonatori elettrici in cui l'accensione è provocata da un filamento
circondato da una miscela incendiaria e che viene reso incandescente al
passaggio di una corrente elettrica. Talvolta il filamento è separato dal
detonatore e viene inserito in esso come una miccia (accenditore elettrico). La
corrente elettrica viene prodotta da un apposito apparecchio detto esploditore.
Esplosivistica giudiziaria
I problemi che si presentano al perito esplosivista consistono nell'individuare:
Comunque vi sono numerosi prodotti chimici in commercio per fini del tutto
leciti e che, con modeste trasformazioni, possono essere usati come esplosivo.
Ad esempio l'attività terroristica irlandese si è basata in larga parte su questi
prodotti miscelati secondo varie "ricette": clorato di sodio e zucchero, clorato
di sodio e nitrobenzene (questo usato nei lucidi da scarpe e nella concia del
cuoio), nitrato d'ammonio (concime chimico) e nafta, zucchero e
dicloroisocianato di sodio (usato per disinfettare piscine e locali di
mungitura), zucchero e clorito di sodio (un candeggiante) , zucchero e nitrato
di sodio (usato in insaccati) o di potassio (fertilizzante, disinfettante), ecc.
Molti di questi prodotti sono venduti con nomi commerciali e talvolta la vera
composizione non si ricava dalla confezione. Il nitrato d'ammonio è
usatissimo come concime chimico e in Irlanda le Autorità sono giunte a
vietare i concimi che ne contenevano più dell'80%. Il clorato di sodio viene
venduto come diserbante.
Facilmente reperibile è poi la polvere da sparo senza fumo, usata per caricare
le cartucce; essa può servire per confezionare ordigni esplosivi di scarsa forza
dirompente ma pur sempre pericolosi per le persone. Si calcola che la potenza
di un ordigno caricato con polvere da sparo sia circa un quinto di quella di un
ordigno caricato con esplosivo militare. Una granata confezionata con mezzo
chilo di polvere in un recipiente di metallo o di vetro e frammista a chiodi,
bulloni, frammenti metallici, può provocare ferite nel raggio di una decina di
metri.
Sulla base dei dati forniti dalla letteratura sull'argomento, si possono indicare
le seguenti formule che, in relazione al materiale demolito ed alle sue
dimensioni, consentono di stabilire approssimativamente il quantitativo C di
esplosivo, in grammi, con coefficiente di equivalenza = 1 (vedi sopra), che è
stato impiegato in forma di carica esterna. Ovviamente in quei materiali in cui
è possibile applicare una carica interna, il quantitativo occorrente è decine di
volte minore.
Barre di ferro tonde o quadrate, posto "d" per indicare il diametro o il lato
C = 4,5 d³ (con intasamento)
C = 6 d³ (senza intasamento)
Tubi o colonne di ferro vuote, posto "d" per il diametro esterno e "s" per lo
spessore del tubo, assunto sempre superiore a 2)
C = 15 ds² (con intasamento)
C = 20 ds² (senza intasamento)
Ferri profilati
Si applicano le stesse formule viste per le piastre, come se il profilato fosse
costituito dall'unione di più piastre semplici; per un ferro ad "L", ad esempio,
si calcola il quantitativo di esplosivo occorrente per ogni lato e si somma il
tutto.
Muri, posto "s" per indicarne lo spessore in cm, la carica per ogni metro
lineare di muro (di spessore non superiore al metro) sarà
C = 60s (con intasamento)
Cemento armato
Travi, pilastri
C = 3ab (per sezioni rettangolari, con intasamento)
C = 3d² (per sezioni circolari, con intasamento)
C = 4,5ab (per sezioni rettangolari, senza intasamento)
C = 4,5² (per sezioni circolari, senza intasamento)
Solette e muri, posto "a" quale lunghezza delle breccia e "b" lo spessore
C = 3ab (con intasamento)
Tubi, posto "d" per il diametro esterno ed "s" per lo spessore
C = 10ds
Per chi volesse semplificare ulteriormente il calcolo, si può ritenere che per
tranciare un trave di legno con esplosivo militare sistemato su di esso o
attorno ad esso, senza intasamento, occorrono tanti grammi di esplosivo
quanti sono i centimetri quadrati di sezione del tronco (cioè per un tronco di
20 cm di diametro circa 300 grammi di esplosivo); per sbarre, travi, binari in
ferro occorre un quantitativo di circa 20 grammi per ogni centimetro quadrato
di sezione; per il cemento armato di circa 4 grammi per ogni centimetro; per
abbattere un muro si ritiene occorrano 60 grammi di esplosivo per ogni cm di
spessore.
Bibliografia:
Camillo Belgrano, Gli Esplosivi, Ed. Hoepli, Milano 1973
C. Giorgio, Tecnica degli esplosivi - Impiego degli esplosivi (2 vol.), Ed.
Bianco, Udine 1964
H. von Dach, Der Totale Widerstand, Ed. SUOV
(Schw.Unteroffiziersverband), Biel 1972
Ghersi, Ricettario Industriale, Hoepli, Milano 1902
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