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È una branca della meccanica che si occupa dello studio dei corpi senza interessarsi di cosa lo causa.
Ci sono due tipi di moto: traslazionale, un movimento nello spazio, oppure rotazionale, in cui un corpo ruota su sé
stesso; nei moti di traslazione dal forma del corpo è irrilevante, dobbiamo calcolare il baricentro del corpo (più in
generale centro di massa) e una volta calcolato possiamo considerare solo quello nella cinematica i corpi sono
considerati dei punti materiali, ovvero i corpi sono considerati come nei punti senza dimensione e in questo punto è
concentrata tutta la massa del corpo.
VELOCITA’ MEDIA.
La velocità scalare media indica la distanza / il tempo che sì è impiegato per percorrerla, la sua unità di misura è m/s;
a noi la distanza non interessa perché indica la lunghezza complessiva di un tragitto, ma ci interessa lo spostamento,
che è semplicemente la differenza tra la posizione iniziale e quella finale di un corpo in un certo tempo.
La velocità che considera lo spostamento è la velocità vettoriale media, data appunto dallo spostamento / un
intervallo di tempo. Essendo un vettore indica non solo quanto rapidamente si sposta un corpo ma anche la
direzione ed il verso (direzione e verso solo quelli dello spostamento).
VELOCITA’ ISTANTANEA.
Sarebbe il calcolo della velocità media ma su un intervallo di tempo molto ristretto; questa velocità descrive più
accuratamente il moto, abbiamo informazioni più accurate e utili.
Per ridurre l’intervallo di tempo il più possibile si deve utilizzare un limite, si usa l’equazione della velocità vista prima
con il limite per delta t che tende a 0.
In questo caso nel grafico spazio-tempo la velocità istantanea è rappresentata dalla pendenza della retta tangente,
che passa per un solo punto.
Questo è un grafico spazio-tempo, se invece usiamo un grafico velocità-tempo vediamo che la funzione è la derivata
di quella precedente; grazie all’integrale possiamo da esso arrivare allo spazio in funzione del tempo, l’integrale è
l’area che si trova tra la curva e l’asse delle x, che indica lo spazio percorso.
Abbiamo detto che la velocità è un vettore, può quindi variare il suo modulo, il suo verso o la sua direzione.
Se prendiamo in considerazione una traiettoria qualsiasi, il vettore accelerazione può assumere qualunque direzione
rispetto ad essa ed esso è costituito da due componenti:
- Accelerazione tangenziale, è la componente tangente alla traiettoria; essa non è nulla quando abbiamo una
variazione del modulo della velocità, se è nulla il
modo è uniforme ovvero non ho variazioni del modulo
della velocità.
- Accelerazione centripeta, è la componente
ortogonale alla traiettoria; essa non è nulla quando
abbiamo una variazione della direzione della velocità,
se è nulla allora il moto è rettilineo.
- Con quanta velocità impatta sul suolo un oggetto; sappiamo che la velocità è data da spazio / tempo, ma
possiamo anche prenderla come accelerazione per tempo, sappiamo che il tempo equivale a ciò che è scritto
sopra, riarrangiando otteniamo appunto la velocità:
Come vediamo in queste equazioni non è specificata la massa del corpo, questo perché in assenza di attrito tutti
questi parametri sono uguali a prescindere da essa.
Anche se il corpo non parte da fermo il moto è sempre caduta libera, semplicemente se viene lanciato dal basso la
velocità iniziale non sarà nulla verso il basso e se viene lanciato dall’alto non sarà nulla verso l’alto; se si parte da un
moto verso l’alto, si parla di moto uniformemente decelerato.
Es. corpo lanciato verso l’alto abbiamo
una v0 iniziale che non corrisponde a 0, c’è
poi il punto in cui la v corrisponde a 0 che
corrisponde alla massima altezza che il
nostro corpo raggiunge.
Rispetto all’istante in cui viene raggiunta la
massima altezza, ad intervalli di tempo
uguali, prima e dopo questo punto, vedremo
che la velocità è la stessa in modulo e
direzione, invece il verso è opposto tra una e
l’altra. Anche l’altezza è la stessa.
La legge oraria in questo caso è la seguente
MOTO PARABOLICO
In questo moto viene ignorata la resistenza dell’aria, si prende per costante l’accelerazione gravitazione e si trascura
il moto di rotazione della terra.
Questo moto prende in considerazione un corpo che è sottoposto solamente alla forza di gravità ma possiede una
velocità iniziale che non è lungo la stessa direzione della forza di gravità.
Gittata e tempo di volo la gittata è la distanza percorsa orizzontalmente dal corpo prima che esso tocchi terra, il
tempo di volo è l’intervallo di tempo tra l’istante del lancio e quello in cui il corpo tocca terra.
Per ricavare il tempo di volo pongo y = 0 e riarrangio l’equazione del moto uniformemente accelerato, ottengo che il
tempo è uguale a:
Ora sostituisco questo valore al tempo nell’equazione del moto uniforme e trovo quindi la gittata, che è il tempo
percorso quando y = 0, ovvero quando il corpo è arrivato a terra, quindi nell’equazione abbiamo messo il tempo al
quale y = 0 (tempo di caduta):
** il tempo è sempre ciò che lega i due moti, in questo caso la gittata era in x e il tempo di caduta lo si ricava in y, per
mettere in relazione questi due moti possono usare il tempo.
Lancio ad angolo non nullo
Abbiamo una v iniziale che non è in verticale ne in orizzontale, lancio il corpo con un angolo, quindi se abbiamo un
moto in 2d possiamo scomporlo, quindi scomponiamo la v in componente x e y, una volta che abbiamo calcolato v0x
e v0y … faccio le stesse cose di prima pero inizialmente ho scomposto il mio moto rettilineo.
Anche in questo caso per mettere in relazione i due moti posso metterli in relazione grazie al tempo, possono
ottenere l’equazione del moto che è sempre una parabola.
Per convertire un angolo da gradi a radianti bisogna fare una proporzione un grado sta a 180 come un radiante
sta a pi greco.
Abbiamo poi la grandezza velocità angolare, che può essere istantanea o media, come la velocità tangenziale (quella
vista fino ad ora) ed è definita come variazione della posizione angolare in un intervallo di tempo:
Legge oraria possiamo definire come varia nel tempo la posizione angolare di un punto:
Periodicità questo moto è periodico, perché dopo un certo tempo in cui si è partiti dall’angolo 0 si torna
all’angolo 0, il tempo in cui ciò avviene è sempre lo stesso.
Definiamo il periodo, ovvero il tempo che un punto impiega per percorrere una volta la circonferenza:
Quando si parla di moti periodici la variabile più usata è la frequenza, che è l’inverso del periodo, definisce quanti giri
della circonferenza si possono fare in un secondo, quindi l’unità di tempo è l’inverso del secondo, 1/s (oppure s^-1) e
visto che è scomodo si usa una unità di misura equivalente, ovvero Hz (= 1/s).
Legge oraria come abbiamo fatto per la legge oraria del moto uniformemente accelerato rettilineo, si ottiene la
velocità angolare e poi si trova la posizione angolare: