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Fisica per la scuola superiore

4.17 Moto circolare uniforme (video)


Il moto circolare è uno dei moti semplici studiati dalla fisi-
ca e dalla cinematica, e consiste in un moto di un punto ma-
teriale lungo una circonferenza.
Il moto circolare assume importanza per il fatto che la velo-
cità e l'accelerazione variano in funzione del cambiamento di
direzione del moto, seppur rimanendo invariato il modulo
della velocità. Tale cambiamento si può misurare comoda-
mente usando le misure angolari per cui le equazioni del mo-
to, introdotte con il moto rettilineo, vanno riviste e rielabora-
te con misure angolari.

Infatti, poiché gli spostamenti s cambiano continuamente


s
direzione, ed essendo il vettore velocità media v  an-
t
che il vettore velocità varia continuamente

Anche se i moduli degli spostamenti compiuti in intervalli di tempo uguali sono uguali, la direzione
e il verso degli spostamenti cambiano continuamente. Per conoscere la direzione del vettore spo-
stamento in un dato istante si considerano spostamenti sempre più piccoli lungo la traiettoria circo-
lare.
Si trova così che la direzione del vettore spostamento in un punto (in un dato istante) è uguale alla
direzione della retta tangente alla circonferenza in quel punto.

Anche se i moduli dei vettori velocità istantanea sono u-


guali in ogni punto della traiettoria circolare, i vettori velo-
cità istantanea cambiano continuamente perché cambiano
le loro direzioni, che sono uguali a quelli degli spostamenti.
Pertanto anche la direzione del vettore velocità istantanea
in un punto è tangente alla traiettoria circolare in quel pun-
to, cioè perpendicolare al raggio della traiettoria circolare
che passa per quel punto.

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4.18 La velocità tangenziale


Nel moto circolare uniforme il modulo della velocità è costante, pertanto il corpo percorre archi di
circonferenza uguali in tempi uguali.

Periodo
L’intervallo di tempo impiegato dal corpo per compiere un giro completo è chiamato periodo T .
Frequenza
La frequenza è il numero di giri compiuti nell’unità di tempo T , da cui la relazione:
1
f  (27)
T
1
Essa si misura in giri al secondo, s 1 o Hertz ( 1Hz  ).
s
La velocità tangenziale è la velocità di un corpo che si muove di moto circolare uniforme lungo una
circonferenza di raggio r e che impiega un tempo T per percorrere l’intera circonferenza.
La velocità tangenziale ha modulo costante:
2   r
v (28)
T
mentre la sua direzione, in ogni punto, è quella della retta tangente alla circonferenza in quel punto.
Dalla formula si osserva che la velocità tangenziale è direttamente proporzionale al raggio ed inver-
samente proporzionale al periodo T.

4.19 Velocità angolare


La velocità angolare (o velocità radiale) esprime la rapidità con cui il
raggio, che collega il centro della circonferenza al corpo, descrive
l’angolo al centro corrispondente all’arco di circonferenza percorso dal
corpo.
Il modulo della velocità angolare media è il rapporto tra lo spostamento
angolare del corpo e l’intervallo di tempo impiegato a compiere tale spo-
stamento:

 (29)
t
La velocità angolare si misura in Radianti al secondo Rad s . Essendo il radiante un numero puro,
1
la dimensione della velocità angolare è t .

Il vettore  è un vettore avente direzione perpendicolare al piano


della circonferenza e verso dalla parte dell’osservatore che vede
ruotare il punto materiale in senso antiorario.
Un corpo che si muove di moto circolare uniforme percorre archi
uguali in intervalli di tempo uguali, e quindi il raggio che passa per
esso descrive angoli al centro uguali in intervalli di tempo uguali.
Pertanto il modulo della velocità angolare è costante. Il modulo del-
la velocità angolare media è:
2 
 (30)
T
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Considerato che, nel moto circolare uniforme, la velocità angolare media assume valori costanti, si
ha che essa coincide con la velocità angolare istantanea.
Da tale formula si osserva che la velocità angolare, a differenza della velocità tangenziale, non di-
pende dal raggio della circonferenza.
Dal grafico a lato si osserva che corpi che descrivono angoli al centro uguali in intervalli di tempo
uguali hanno la stessa velocità angolare, ma percorrono archi di circonferenza diversi a seconda del-
la loro distanza dal centro della circonferenza, e quindi hanno velocità tangenziali diverse.

Osservando attentamente le relazioni (27) e (28) è semplice dedurre la relazione fra le due velocità,
angolare e tangenziale, che risulta:
v r (31)

4.20 Accelerazione centripeta


Il moto circolare uniforme è un moto accelerato perché la di-
rezione della sua velocità cambia punto per punto, per cui è
presente una accelerazione detta accelerazione centripeta.
L’aggettivo “centripeta” deriva dal fatto che prendendo inter-
valli temporali molto piccoli, la variazione di velocità v è
sempre diretta, con buona approssimazione, verso il centro
della circonferenza, di qui il nome centripeta.

È possibile dimostrare, utilizzando il concettosi derivata ap-


plicato alla variazione di velocità v , che vale:

v2
ac   2  r ovvero
ac  (32)
r
4.21 Accelerazione tangenziale
La componente tangenziale dell’accelerazione, invece, è responsabile della variazione del modulo
della velocità, ed ha lo stesso significato che ha l’accelerazione istantanea nel moto rettilineo.

4.22 Moto armonico (video1) (video2)


Il moto armonico è un tipo particolarmente semplice di moto periodico: la legge del moto di un
punto che si muova di moto armonico, cioè la funzione che descrive la posizione del punto in fun-
zione del tempo è una semplice sinusoide di ampiezza costante.

Di conseguenza il moto armonico è completamente descritto da soli tre pa-


rametri: il periodo dell'oscillazione (o la sua frequenza), l'ampiezza dell'o-
scillazione, e la sua fase (che indica la posizione iniziale dell'oscillazione).
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Supponiamo che la velocità di un punto segua la legge armonica, allora anche l'accelerazione e la
posizione di quel punto seguono una legge armonica.
Anche in questo caso, senza addentrarci troppo in argomentazioni che richiederebbero strumenti
trigonometrici approfonditi, possiamo però dedurre agevolmente la formula che ci permette di de-
scrivere il vettore posizione s . Detto α l’angolo in O della figura, il vettore s è dato dal prodotto
del coseno di quell’angolo per il raggio R, ovvero:

s  R  cos  (33)


ma se consideriamo che   se riferito al solo tempo t e non
t
all’intero periodo T, esplicitando     t , otteniamo:

s  R  cos(t ) (34)

4.23 Il pendolo semplice (video)


Il pendolo semplice è un sistema fisico schematizzabile come in fi-
gura. Un oggetto viene appeso a un filo che in meccanica classica
si considera inestensibile e rigido e viene messo in oscillazione di
un angolo θ rispetto alla posizione di equilibrio verticale. Le forze
che agiscono sul pendolo sono esclusivamente la forza peso e la
tensione del filo. Possiamo scomporre la forza peso in due compo-
nenti una parallela alla direzione del fi-
lo e un'altra perpendicolare alla stessa.
Le componenti di queste due forze variano al variare dell'angolo θ che varia nel tempo. Si tratta
quindi di un moto oscillatorio generato da una forza di tipo elastico che tende a riportare il pendolo
nella posizione di equilibrio iniziale. L'equazione del moto del sistema è dunque:

T  P  ma (35)

Attraverso calcoli matematici si può arrivare alla formulazione che lega tra loro le grandezze come
il periodo di oscillazione T, da non confondere con il vettore T che indica la tensione della fune, la
lunghezza del filo l, l'accelerazione di gravità g. Si dimostra che per angoli molto piccoli la formula
è semplificabile come:
l
T  2  (36)
g

da cui è possibile ricavare, noto il periodo T con la formula inversa, la lunghezza del filo:
T2 g
l (37)
4  2
4.24 Moto di un corpo lanciato orizzontalmente (video)

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Il moto parabolico è il moto descritto da un pro-


iettile lanciato in direzione orizzontale oppure
da un proiettile lanciato da terra verso l’alto,
inclinato rispetto alla verticale. Nel primo caso
possiamo usare una biglia di vetro lanciata ad
una certa velocità su una superficie orizzontale,
ad esempio un tavolo; arrivata al bordo del ta-
volo la pallina cade, descrivendo una traiettoria
parabolica.
Come vediamo dal disegno, il moto parabolico
del proiettile deriva dalla composizione di due
moti: il moto orizzontale rettilineo uniforme,
che la pallina mantiene per inerzia, e il moto verticale uniformemente accelerato, di caduta libera.
La velocità di caduta aumenta mano a mano che la pallina si avvicina al suolo (a causa della forza
di gravità), mentre il moto orizzontale della biglia resta costante.
Per ottenere la traiettoria del moto occorre conoscere la posizione del corpo in ogni istante, sapendo
che la sua posizione lungo l’asse x si trova utilizzando la legge del moto rettilineo uniforme:
x  vx  t (38)
(ovvero spazio = velocità  tempo )
dove x è lo spazio percorso, vx la velocità e t il tempo
Se invece consideriamo l’asse y, per individuare la posizione la posizione del corpo possiamo uti-
lizzare la legge del moto di caduta:
1
y  g t2 (39)
2
x
ricavando t dalla formula (36) otteniamo t  ;
vx
sostituendo il suo valore nella formula del moto di caduta libera, la (37), otteniamo la legge del mo-
to circolare:

1 g 2 vy
y x  x (40)
2 v x2 vx
da queste è possibile ricavare le equazioni che esprimono le componenti della velocità istante per
istante:
 vx (t )  v0 x

v y (t )  v0 y  g  t
(41)

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4.25 Moto di un corpo lanciato verticalmente


Supponiamo ora che un corpo venga lanciato lungo la verticale, for-
formando un angolo di 90° rispetto all’asse x.
Lungo l’asse delle x rimane tutto costante poiché il corpo, lanciato in
verticale, raggiunge una certa quota e dopo essersi fermato ripercor-
re la stessa traiettoria in verso opposto.

Durante il viaggio di salita le leggi del moto risultano essere:

 v y  v0 y  g  t

 1 (42)
 y  v0 y  t  g  t 2
 2

da notare che la curva che descrive l’altezza y è rappresentata da una parabola, quindi è possibile
ricavare la massima altezza che sarà posta nel vertice di questa parabola che ha orientamento ver-
so il basso, essa viene raggiunte all’istante:
g
t (43)
v0 y
4.26 Moto di un corpo lanciato in obliquo (video)
Visto che sull’asse x si svolgerà un moto rettili-
neo uniforme, mentre sull’asse y un moto retti-
lineo uniformemente accelerato, per l’Asse x ri-
portiamo la legge oraria del moto rettilineo uni-
forme e per l’Asse y la legge oraria del moto
rettilineo uniformemente accelerato.

Avremo quindi:

vx  vix

v y  viy  g  t
(44)

Visto che sull’asse x si svolgerà un moto rettilineo uni-


forme, mentre sull’asse y un moto rettilineo uniformemen-
te accelerato, per l’Asse x riportiamo la legge oraria del
moto rettilineo uniforme e per l’Asse y la legge oraria del
moto rettilineo uniformemente accelerato:
 x  vix  t

y  v  t  1 g  t2 (45)
 iy
2

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che rappresenta geometricamente ancora una parabola, il cui vertice però non è più nell’origine ma
nel punto A. L’ordinata di A è l’altezza massima h raggiunta dal proiettile, altezza che si può calco-
lare facilmente osservando che v y si annulla in A per poi cambiare segno. Allora:

0  viy  g  t A

da cui:
viy
tA 
g
Introducendo t A nell’espressione di y si ottiene:
2
 viy  1  viy  viy2
h  y A  viy    g    (46)
 g 2 g 2g
La gittata OB, che è la distanza raggiunta dal proiettile, si può calcolare in due modi:
1) Imponendo y 0 nell’equazione della traiettoria, e risolvendo l’equazione di 2° grado in x; si ot-
terranno due soluzioni, di cui una ovviamente è x 0 (punto di partenza), e l’altra è x B .
2) Osservando che il tempo impiegato per tornare al suolo (“tempo di volo”) è il doppio di quello
per raggiungere A. Quindi:
vix  viy
x B  viy 2  t A   2  (47)
g
La gittata dipende sia da vix che dall’angolo  , e si potrebbe dimostrare che è massima per
  450 .

4.27 Moto generato da una molla


Uno dei più importanti esempi di moto armonico semplice (MAS) è il
moto di una molla. (Una molla ideale è una molla che rispetta la Legge
di Hooke.)
Consideriamo una molla sospesa verticalmente, con una massa M attac-
cata alla sua estremità libera. Se tirate verso il basso la molla e la lasciate
andare, la massa si muove con moto armonico semplice verticale.
Le variabili in gioco sono rappresentate dalla massa M, la costante della
molla k, l’ampiezza del moto y 0 e il tempo t. È possibile calcolare la fre-
quenza angolare:
k
 (48)
M
e del periodo
k
M
f  M 2
T  2 essendo T 
2
e (49)
k 

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Da notare che l'ampiezza del moto non appare nell'equazione per la frequenza e il periodo della
molla. Di conseguenza, tirando il blocco solo un po', oppure per una grande distanza, quando si fa
iniziare il moto non influenza la frequenza del periodo.
Influenza la velocità del moto e quanto lontano il blocco si muove, ma non la sua frequenza.
Ciò che influenza il periodo e la frequenza del moto sono la massa del blocco e la costante della
molla. Se il blocco è pesante, T aumenta ed f decresce, così il blocco si muove lentamente. Un
blocco leggero oscilla più rapidamente per la stessa ampiezza iniziale. D'altro canto, aumentando la
costante della molla si fa diminuire T ed aumentare f , così il blocco si muove più rapidamente.

Equazioni del moto

Spostamento:
y  y0  cos(  t ) (50)
Velocità:
v   y0    sen(  t ) (51)
Accelerazione:
a   y0 2  cos(  t ) (52)

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