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Il Moto Di Caduta Libera

Il moto di caduta libera (o moto di caduta di un grave) è un particolare tipo di moto


in cui un corpo, partendo inizialmente da fermo, cade sotto l'azione
dell'accelerazione di gravità. Esso è descritto come un moto rettilineo
uniformemente accelerato.
Nel 1638 Galilei pubblicò una sua opera, Discorsi e
dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze
attinenti alla meccanica e i movimenti locali, dove studiò e
discusse il problema di un corpo che cade nei pressi della
superficie terrestre, traendo principalmente tre conclusioni:

1. Un corpo che cade si muove di moto rettilineo


uniformemente accelerato.
2. In assenza di aria tutti i corpi cadono con la stessa
accelerazione, chiamata accelerazione di gravità, che
si indica con g, e che non dipende dalla massa dei corpi.
Sulla superficie della terra, il modulo di g vale
mediamente 9,8 m/s^2
3. In presenza d’aria, a causa dell’attrito, i corpi possono cadere con leggi
orarie differenti da quelle del moto uniformemente accelerato

Chiamiamo il moto di caduta libera quel moto in cui non c’è attrito. In questo caso,
come mostrato da Galileo, un corpo si muove di moto rettilineo uniformemente
accelerato, indipendentemente dalla sua massa: in assenza di aria, una piuma e un
masso arriverebbero a terra nello stesso istante.

Esperimento Di Galileo Galilei


Galileo eseguì l'esperimento del piano inclinato nel 1604.
Con questo esperimento Galileo dimostra che un corpo in caduta libera si muove
di moto rettilineo uniformemente accelerato.
Galileo utilizzò questo esperimento per spiegare la
caduta dei gravi, inclinando un piano per poter
rallentare la "caduta" così da poterla osservare in
modo più acuto e dettagliato.
Nel Seicento per spiegare la caduta dei gravi si faceva
riferimento alla teoria di Aristotele, secondo la quale la
velocità di caduta è direttamente proporzionale al
peso del corpo: una pietra di 10kg sarebbe stata 10
volte più veloce di un sasso da 1kg. Galileo ha avuto il
coraggio di mettere in dubbio ciò che diceva Aristotele,
la cui autorità all'epoca era indiscutibile.
Con l'esperimento del piano inclinato Galileo modifica
radicalmente l'idea aristotelica del moto,
concentrando l'attenzione sull'accelerazione, un
livello del moto ignorato da Aristotele e dalla maggior parte dei suoi successori.
Invece di usare un mezzo più denso per rallentare la caduta, Galileo cercò, per così
dire, di diluire l'influenza della gravità sul loro moto facendo rotolare delle sfere
lungo piani inclinati. In questo modo si poteva creare un'approssimazione alla
caduta libera dei gravi. Su un piano inclinato, con una pendenza minore, una
palla sarebbe scesa più lentamente, mentre sarebbe scesa più velocemente lungo un
piano più ripido. Quanto maggiore è l'inclinazione, tanto più la palla si avvicina alla
caduta libera.

Esperimento di David Scott


Nel 1971, l’astronauta americano David
Scott decise di condurre, durante la missione
Apollo 15 sulla Luna, la quarta che
raggiunge il satellite, il celebre esperimento
di Galileo Dell'accelerazione
gravitazionale. Secondo lo scienziato pisano,
due corpi in maniera indipendente dal peso,
cadono a terra con la stessa accelerazione. Per
cui, se un martello e una piuma vengono
lasciati cadere dalla stessa altezza, in una
situazione di vuoto raggiungerebbero il
terreno nello stesso momento.
Di fronte alle telecamere, il comandante della missione tiene in mano un martello
geologico di poco più di un chilo e una piuma di falco (tre grammi a dir tanto).
Scott tiene in mano i due oggetti, li allinea (devono cadere dalla stessa altezza) e poi,
li lascia andare.
Come volevasi dimostrare, la piuma e il martello cadranno nello stesso modo alla
stessa velocità, raggiungendo il suolo nello stesso momento.

Effetto della Resistenza Sulla Caduta Libera


Il moto di un oggetto lasciato cadere verso il basso è influenzato
dalla presenza dell’aria. Infatti l’aria oppone una resistenza al
moto che dipende dalla forma dell’oggetto: un foglio di alluminio
cade molto più lentamente di un foglio identico ma appallottolato.
Con una serie di esperimenti che segnano l’inizio della fisica moderna,
Galileo Galilei (1564-1642) dimostrò che le differenze fra i moti di
caduta dipendono solo dalla resistenza dell’aria.
Infatti quando la resistenza dell’aria è trascurabile, tutti i corpi cadono
con la stessa accelerazione g, detta accelerazione di gravità.
Sulla superficie terrestre l’accelerazione di gravità è (con due cifre
significative): g = 9,8 m/s2

Dopo aver fatto un’introduzione generale andremo a descrivere due Moti di Caduta Libera,
ovvero due Moti Uniformemente Accelerati:
1- Un Moto dove l’oggetto cade dall’alto verso il basso.
2- Un Moto dove l’oggetto viene lanciato dal basso verso l’alto per poi ricadere.
Oggetti Utilizzati per La Misurazione Del moto:
- Pallina o qualsiasi oggetto che si possa comodamente lanciare
e lasciar cadere (l’importante è che sia ben visibile).
- Tracker (Programma con il quale andremo a descrivere il
moto).
- Un qualsiasi dispositivo per poter registrare l’esperimento.
- Una parete monocromatica da tenere in sottofondo durante
l’esecuzione dell’esperimento per facilitare la visione.

Procedimento:
1. Andiamo a registrare i due video di moti di caduta libera
precedentemente citati, in modo che il moto dell’oggetto e
l’oggetto stesso siano chiaramente descrivibili e visibili
2. Una volta registrati i due video andiamo ad importarli su
tracker ed eseguiamo i seguenti passaggi per tutti e due:
1- Prima di tutto ruotare il video in modo che esso sia in
verticale
2- Selezioniamo il punto di inizio e il punto di fine del moto tramite i due triangolini nella
barra sottostante
3- Posizioniamo gli assi cartesiani in modo che il loro centro combaci con il punto di arrivo
dell’oggetto
4- Inseriamo un “Asta Di Calibrazione”, e modifichiamo la misura a nostro piacimento
rispetto all’altezza in cui facciamo cadere l’oggetto
5- Creiamo un “Punto di Massa” e posizioniamo il suo primo punto dove l’oggetto da
descrivere parte
6- Con la Combinazione di tasti Shift+Tasto Sinistro del mouse andiamo a descrivere punto
per punto il moto dell’oggetto
7- Una volta descritto il moto impostiamo nella visualizzazione del grafico sulla destra, la
visualizzazione “Velocità-Tempo”
Una volta descritti i moti dei due video riportiamo i risultati con le varie descrizioni delle posizioni
degli assi:

Grafico Del Movimento Dall’basso verso l’alto con caduta libera


Grafico dell’movimento dall’alto verso il basso

Calcoli Della Legge Oraria dei Due Moti:.

Per calcolare la legge oraria del Moto Uniformemente Accelerato andiamo ad utilizzare la
seguente formula:
1
𝑥 = 𝑎𝑡 ! + 𝑉" 𝑡 + 𝑆"
2

Prima andiamo a calcolare la velocità e l’accelerazione dei due moti chiamandoli per comodità M1
(Moto dall’alto verso il basso) e M2 (Moto dall’basso verso l’alto con caduta libera):

M1= Otteniamo la velocità equivalente a 2,4 m/s e quindi otteniamo tramite la formula
#
dell’accelerazione 𝑎 = $ , otteniamo che l’accelerazione è uguale a 4,8 m/s^2.
Quindi possiamo definire la legge oraria uguale x = (2,4 m/s^2)t^2 , dato che la posizione inziale e
la velocità inziale sono nulle.

M2= Eseguiamo le Stesse operazioni per l’altro moto: Otteniamo una velocità media equivalente a
-5 m/s, dato che il corpo tende a rallentare durante la salita, e di 3 m/s durante la sua discesa,
nella quale invece accelera; prendiamo in considerazione due accelerazioni quindi, -10 m/s^2 per il
primo tratto e 6 m/s^2 per il secondo, dato che lo spostamento è di 0,5 secondi a tratto.
Calcolando le leggi orarie dei due tratti otteniamo la prima: x = (-5m/s^2)t^2 e la seconda:
x= (3 m/s^2)t^2.

Conclusioni ed osservazioni:
Come possiamo osservare dall’esperimento, durante un semplice moto di caduta libera,
l’accelerazione del corpo tende ad aumentare costantemente, mentre in un moto dal basso verso
l’alto, ritroviamo invece una decelerazione, simbolo di una resistenza da parte dell’aria, e quindi
della pressione atmosferica, nella prima parte, per poi fermarsi e ritornare in un moto di caduta
libera.

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