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Nel corso della storia gli uomini hanno inventato diversi tipi di macchine
per sollevare, spostare e mettere in movimento gli oggetti.
La nòria consente di sollevare l’acqua Nel mulino lo spostamento della Il moto dei pistoni mette in
per irrigare mola trasforma il grano in farina. movimento l’automobile.
In tutte le macchine vi sono forze che producono spostamenti. Una nuova grandezza, il lavoro di una forza,
misura l’effetto utile della combinazione di una forza con uno spostamento.
Il lavoro è una grandezza scalare che dipende dalla direzione della forza e dello spostamento.
Il caso più semplice è quello in cui il vettore forza è parallelo al vettore spostamento: i due vettori
hanno stessa direzione e stesso verso. Per esempio un uomo che spinge una macchina, entrambi i
vettori in questo caso sono orizzontali.
Forza (N)
W > 0 : lavoro motore
Nel Sistema Internazionale l’unità di misura del lavoro è il newton per metro (N x m). Questa
unità di misura è detta anche joule (J)
Un joule è il lavoro compiuto da una forza di un newton quando il suo punto di applicazione
si sposta di un metro (nella direzione e nel verso della forza).
Un altro caso molto comune è quello in cui i vettori forza e spostamento hanno la stessa direzione ma
versi opposti (antiparalleli)
Il segno meno è
introdotto per
descrivere il fatto che,
quando forza e
spostamento hanno
versi opposti la forza
agisce in modo da
opporsi al moto del
corpo. Si dice che la
forza compie un lavoro
resistente. Così, la mano
che indossa un
guantone da baseball
compie un lavoro
negativo per
fermare la palla.
Forza e spostamento perpendicolari
In tutti questi casi una forza compie lavoro, utilizzando parte dell’energia immagazzinata in un sistema
(nell’organismo, nell’acqua, nel combustibile). Se si vuole che la mucca continui a fare ruotare la noria,
bisogna rifornirla di energia sotto forma di cibo. Analogamente, bisogna rifornire il mulino di acqua in
movimento e il motore di combustibile. L’energia si trasforma continuamente passando da una forma all’altra.
▶ L’energia cinetica dell’atleta si trasforma in energia
elastica dell’asta che si piega.
▶ L’energia elastica si trasforma in energia potenziale
gravitazionale dell’atleta che va in alto.
▶ L’energia potenziale dell’atleta si trasforma in energia
cinetica durante la caduta.
In ognuna di queste trasformazioni vi sono forze che compiono lavoro.
Per esempio, nel salto con l’asta:
• la forza dell’atleta mentre punta l’asta a terra provoca una
deformazione dell’asta, che si incurva a causa dei diversi spostamenti
delle parti di cui è composta;
• la forza dell’asta produce uno spostamento verso l’alto dell’atleta;
• la forza di gravità produce uno spostamento verso il basso dell’atleta.
se un corpo possiede un’energia cinetica iniziale Ki e una forza agisce su di esso effettuando un lavoro
W, l’energia cinetica finale Kf del corpo è uguale alla somma di Ki e di W.
Notiamo che la forza-peso e lo spostamento sono paralleli, per cui il lavoro della forza-peso è
W = FP s .
Se la massa è m (per cui si ha FP = mg) e la caduta è lunga h (in modo che si ha s = h), il lavoro è
W = mgh
Il lavoro compiuto per conficcare il palo è direttamente proporzionale alla massa e all’altezza
da cui è partito. Possiamo allora dire che, quando il corpo era all’altezza h, aveva una capacità
di compiere lavoro uguale a mgh.
Per far acquistare energia potenziale a un corpo basta portarlo a una certa altezza rispetto al
piano di riferimento.
Una forza è conservativa se il calcolo del lavoro che essa svolge non dipende dal percorso, ma
solo dalla posizione iniziale e da quella finale. Solo per le forze conservative si può definire
un’energia potenziale.