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Corso Gestione e Manutenzione delle Strutture

(II Semestere, 2019/2020, Sede San Giovanni, Lunedi


8:30-10:30, Venerdi 14:30-16:30)
Prof. Ing. Fatemeh Jalayer
Cultore: Ing. Andrea Miano

Ufficio: Dipartimento delle Strutture per


L’Ingegneria e L’Architettura (DIST), Edificio 7,
Secondo Piano
University of Naples Federico II (UNINA)

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Informazioni generali

• Progettare Costruzioni In Acciaio (Ballio e Bernuzzi)


• Strutture in Acciaio (Ballio e Mazzolani)
• Nuove Norme Tecniche per Le Costruzioni (NTC 2018)
• EC3: Eurocode 3: Design of steel structures - Part 1-1:
General rules and rules for buildings EN-1993-1-1
• DECRETO MINISTERIALE 9 gennaio 1996. Norme
tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle
strutture in cemento armato, normale e precompresso
e per le strutture metalliche.
• Il progetto di un capannone industriale.

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Il Materiale Acciaio: Caratteristiche

• Gli acciai per le costruzioni ad uso civile ed industriale,


acciai da costruzione o acciai da carpenteria hanno un
tenore carbonico compreso tra 0,1% e 0,3%.
• Il carbone eleva la resistenza però fa scendere la duttilità e la
saldabilità del materiale. Per tale motivo gli acciai della costruzione
devono avere un tenore basso del carbone.

• Il materiale è caratterizzato da un legame costitutivo


tensione-deformazione (s-e) simmetrico a trazione e a compressione

• Il legame costitutivo viene normalmente caratterizzato


mediante le prove di tensione su spezzoni opportunamente
ricavati dal profilo.
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Il Materiale Acciaio – schematizzazione legame costitutivo
s
fu

fy

ey eu e
• Un primo tratto pressoché rettilineo (fase elastica) in cui il materiale ha un
comportamento praticamente elastico-lineare. Fino a raggiungimento alla tensione di
snervamento fy. La deformazione corrispondente alla tensione di snervamento viene
indicata con ey.
• La pendenza in questa fase individua il modulo elastico del materiale E il qui valore è
compreso tra 190000 N/mm2 e 210000 N/mm2.
• Una fase plastica caratterizzata da una pendenza estremamente ridotta o addirittura nulla.
Al termine di questa fase la deformazione potrà arrivare a 6-16 volte ey.
• Una fase incrudente la cui pendenza è sensibilmente minore rispetto alla pendenza elastica
fino ad arrivare alla rottura del provino. La deformazione a rottura eu sarà 160-200 volte ey. E
sarà circa 4000-6000 N/mm2.
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Il Materiale Acciaio – schematizzazione legame costitutivo
s
fu

fy

fase elastico fase plastico fase incrudente

ey eu e

• Relativamente alle costruzioni civili in acciaio, le seguenti valori sono prescritti (DM
9/1/96):
modulo di elasticità normale: E=206000 N/mm2,
modulo di elasticità tangenziale: G=78400 N/mm2
• Coefficienti del materiale per i calcoli sulle costruzioni metalliche prescrive i seguenti
valori (EC3):
• Densità: r=7850 kg/m3; coefficiente di Poisson: n=0.3;
E=210000; G=E/(1+n); coefficiente di espansione termica lineare: a

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Il Materiale Acciaio – Acciai maggiormente utilizzati nelle costruzioni
Laminati a caldo con profili a sezione aperta piani e lunghi
Tipo Nominale di Acciaio Spessore Nominale
UNI-EN10025-2 t<=40 mm 40mm<= t <= 80mm
fy (N/mm2) fu (N/mm2) fy (N/mm2) fu (N/mm2)
S235 235 360 215 360
S275 275 430 255 410
S355 355 510 335 550
Vedi Tab. 4.2.I,II NTC2018
Laminati a caldo con profili a sezione cava
Tipo Nominale di Acciaio Spessore Nominale
UNI-EN10200-1 t<=40 mm 40mm<= t <= 80mm
fy (N/mm2) fu (N/mm2) fy (N/mm2) fu (N/mm2)
S235H (Fe360) 235 360 215 340
S275 H(Fe430) 275 430 255 410
S355 H(Fe510) 355 510 335 490
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Il Materiale Acciaio – Acciai maggiormente utilizzati nelle costruzioni

Valori nominali della resistenza allo snervamento fyb e della rottura per trazione
fub per i bulloni

Classe dei bullone 4.6 4.8 5.6 5.8 6.8 8.8 10.9
fyb 240 320 300 400 480 640 900
fub 400 400 500 500 600 800 1000

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Il Materiale Acciaio – I processi della lavorazione
• Processo di formazione per compressione o trazione (ad esempio,
forgiatura, laminazione, estrusione)
• Processo di formazione per flessione e taglio
• Tra la prima categoria, laminazione è il processo più noto sia a caldo sia a
freddo. Nel processo di laminazione a caldo i lingotti riscaldati ad una
temperature tale da rendere il materiale plastico (circa 1200) passano
dapprima attraverso una seria di rulli contrapposti e ruotanti in senso inverso
e vengono sbozzati in barre aventi sezione trasversale quadrata o
rettangolare (i semi-lavorati)
• Questi semi-lavorati vengono trasformati mediante il processo di
laminazione secondaria in prodotto finiti.

• La laminazione migliora le caratteristiche del prodotto poiché le forze di


compressione esercitate dai rulli ed il processo di assottigliamento della
sezione trasversale del lingotto favoriscono l’eliminazione dei gas e delle
cavità presenti (soffiature). Mentre le considerevoli deformazioni indotte dal
processo di lavorazione affinano la grana del materiale con evidenti vantaggi
nei confronti di omogeneità e resistenza.

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Il Materiale Acciaio – I processi della lavorazione
• La laminazione a freddo effettuata a temperature ambiente è
frequentemente usata per ottenere mediante incrudimento , resistenze
elevante a scapito della duttilità.

• Processi di formazione per flessione e taglio consistono nel piegare sottili


lamiere fino ad ottenere elementi con sezioni trasversali con le forme
desiderate. Ad esempio, i laminati sagomati a freddo in cui lo spessore del
laminato deve rimanere entro pochi millimetri.

• Un’altra famiglia di prodotti realizzati mediante presso-piegatura a freddo è


costituito dalle lamiere grecate correntemente utilizzate per solai, coperture
e tamponamenti.

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Il Materiale Acciaio – I prodotti
• I prodotti per le costruzioni in acciaio dell’edilizia civile ed industriale
possono essere distinti in materiali lunghi e piani. Nel primo caso si
intendono elementi mono-dimensionali (la lunghezza prevale le dimensioni
della sezione).
• Gli elementi piani invece hanno uno sviluppo bi-dimensionale:
• Lamiere grecate a secco (anche con materiale isolante e coibentante per
coperture a tamponamenti oppure elemento speciale grecato e centinato) :
sono impiegate per le luci fino a 12 m

Immagine preso
dal libro di testo:
Ballio e Bernuzzi

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Il Materiale Acciaio – I processi della lavorazione
• Lamiere grecate per solai in conglomerato cementizio: sono usualmente
disponibili in spessori da 0.6mm a 1.5mm con altezze da 55mm a 200mm.

• L’altezza dei solai composti non è mai inferiore ad 80mm. La lamiera grecata
fa da forma per il conglomerato cementizio nelle fasi di getto e maturazione.
Le sue pareti possono rivelare dei angoli che sono perfetti per creare una
solidarizzazione tra i due materiali.

• Il solio deve essere progettato


come una struttura in cemento
armato oppure come una
struttura mista in acciaio e
calcestruzzo.

Immagine preso
dal libro di testo:
Ballio e Bernuzzi

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Il Materiale Acciaio – I processi della lavorazione
• La dimensionamento delle
lamiere vengono effettuate
normalmente mediante le
tabelle di portata.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Il Materiale Acciaio – I processi della lavorazione
• La dimensionamento delle lamiere
vengono effettuate normalmente
mediante le tabelle di portata.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Il Materiale Acciaio – Le imperfezioni meccaniche
• Con il termine imperfezioni meccaniche o imperfezioni strutturali si intendono
sostanzialmente le tensioni residue e la non omogenea distribuzione delle
caratteristiche meccaniche attraverso la sezione trasversale.

• Le tensioni residue o auto tensioni sono uno stato tensionale auto equilibrato legato ai
processi di produzione dell’elemento dovuto alle deformazioni plastiche non uniformi.

a) Un elemento prismatico
laminato a caldo.
b) A fine lavorazione le parti
esterne si raffreddano prima.
c) Anche le zone più interne
cominciano a raffreddarsi (si
vedono i scorrimenti plastici)
d)Adesso sono le sono più
fredde all’esterno a impedire
la contrazione delle zone
interne.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Il Materiale Acciaio – Le imperfezioni meccaniche

• Un profilo a doppio T laminato a caldo:

a) To la temperature a fine
laminazione.

b) A fine lavorazione le parti


esterne si raffreddano prima.

c) Anche le zone più interne


cominciano a raffreddarsi (si
vedono i scorrimenti plastici)

d) Adesso sono le sono più


fredde all’esterno a impedire
la contrazione delle zone
interne.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Il Materiale Acciaio – Tensioni residue

Le tensioni residue
penalizzando la capacità
portante soprattutto degli
elementi compressi.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Il Materiale Acciaio – Le imperfezioni geometriche
Le imperfezioni geometriche si riferiscono agli scostamenti dagli modelli teorici di analisi
relativi alla geometria dell’elemento oppure l’intero sistema strutturale.

• Imperfezioni della sezione traversale: sono relative alla variazione delle dimensioni
rispetto a quelle nominali e sono relativi ai processi di lavorazione. Si traducono in
differenze nell’area, momenti di inerzia. Infatti vengono riportate le tolleranze: a)
perpendicolarità; b) tolleranza rispetto all’asse nominale di simmetria; c)la tolleranza di
rettilinearità trasversale. Nel caso di profilati a doppio T rispetto delle tali tolleranze
viene guarantito non eccedendo i valori della normativa per i valori t, b1, b2,f.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Il Materiale Acciaio – Le imperfezioni geometriche
Le imperfezioni geometriche si riferiscono agli scostamenti dagli modelli teorici di analisi
relativi alla geometria dell’elemento oppure l’intero sistema strutturale.

• Imperfezioni dell’elemento: è molto importante quella longitudinale. Consiste in una


deviazione dell’asse rispetto alla sua posizione rettilinea ed è dovuta ai processi di
lavorazione. Questa deviazione può risultare sia in una eccentricità del carico alle sue
estremità sia una curvature iniziale dell’elemento. In tutte e due casi la capacità
portante dell’elemento potrà essere ridotta.
P

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Il Materiale Acciaio – Le imperfezioni geometriche
Le imperfezioni geometriche si riferiscono agli scostamenti dagli modelli teorici di analisi
relativi alla geometria dell’elemento oppure l’intero sistema strutturale.
• Imperfezioni del sistema: Possono essere legati alle, variazione delle lunghezze degli
elementi impiegati per realizzare il telaio (differenze nelle luci delle travi, nelle altezze
delle colonne), la non-perfetta verticalità delle colonne, le non-perfetta orizzontalità
delle travi, le diverse posizioni dei vincoli di base, le differenze di quota dei nodi trave-
colonna, rispetto a quanto previsto nel progetto

• Tali imperfezioni possono essere tenute in considerazione considerando quantità


addizionali (definiti nelle normative).
F1
F1 fF1

f F2
F2 fF2

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Il Materiale Acciaio – Forze Orizzontali Equivalenti all’Imperfezione
Le imperfezioni geometriche si riferiscono agli scostamenti dagli modelli teorici di analisi
relativi alla geometria dell’elemento oppure l’intero sistema strutturale.
EC3:
• nc=2, ns=1.2 numero delle colonne
1 1 1 nel caso risultano uguale a unita
 0.5  0.2 
200 nc ns • La forza assiale di progetto nelle colonne non deve
essere inferiore a 50% del valore medio del carico
ns numeri dei piani verticale per colonna
nc numero delle colonne

N N

fN
f M  N  h  tan( )  N  h  
M
F  N 
h

fN
N N
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Il Materiale Acciaio – Forze Orizzontali Equivalenti all’Imperfezione
L’errore iniziale di verticalità in un telaio può essere trascurato quando: H Ed  0.15Q Ed
HEd è lal somma delle reazioni orizzontali alla base del piano considerato, Q Ed è la somma
delle reazioni verticali alla base dello stesso piano
NTC2018:
   h mo
o  h / 200 difetto di verticalità
 1 m: numero delle colonne
 m  0.5 1  
 m
2 2
 h  1
3 h N N

fN
f M  N  h  tan( )  N  h  
M
F  N 
h

fN
N N
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Le prove meccaniche
In aggiunta alle prove caratterizzante sul materiale di base, la normative prevede
l’esecuzione di prove di laboratorio sui provini ricavati dalle componenti (lunghi e piani) per
verificare la corrispondenza tra i valori del progetto e le caratteristiche effettive del
materiale.

• Per ogni tipo di prova, esistono indicazioni normative ad esempio dalle UNI (Ente
Nazionale Italiano di Unificazione), CEN (Comitato Europea di Normalizzazione), ISO
(International Organization for Standardization).

• La prova di trazione: Questa prova è rappresentata dalla prova di trazione mono-assiale

Ld  Lo Lo

Lo N N
a
N

A

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Le prove meccaniche: La prova di trazione
Per acciai con percentuale di carbonio inferiore al 0.3% la curva tensione – deformazione ha
una forma del genere:
Lo

N N
a

Anom s
Aeff

Ld  Lo

Lo
N
 nom 
Anom
E  tan( )
N
 eff 
Aeff

eu e

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Le prove meccaniche: La prova di trazione
La fase incrudente cessa quando le deformazioni del provino termina di essere uniforme
attraverso la lunghezza e si localizza in una zona limitata del provino (la strizione) e sarà
possibile ottenere l’equilibrio solo riducendo il valore del carico.
Lo
N N
a

s s

T=20 Influenzata dalla velocità di esecuzione


ReH

T=200 ReL fy=ReL

T=400
E  tan( )

eu e eu e
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Le prove meccaniche: La prova di compressione globale

La prova di compressione globale (stub column test) viene effettuata su tronchi di profilati
sufficientemente corti tali da evitare i problemi di instabilità. Il vantaggio di questa prova è
che consente la valutazione del legame s-e per l’intera sezione trasversale.

Tale prova fornisce anche le caratteristiche del materiale considerando le tensioni residue e
alla non omogenea distribuzione delle caratteristiche meccaniche.

Questa prova è molto utile per determinare del legame s-e per le sezioni con la geometria
particolarmente complessa.

Le prove meccaniche: La prova d’urto

La prova d’urto serve per misurare la tenacità dell’acciaio, ovvero la sua attitudine ad essere
resistente ad urti. Il parametro associato alla tenacia è la resilienza. La resilienza viene
misurata attraverso un la caduta di un pendolo.

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Le prove meccaniche: La prova d’urto

La resilienza è data dal rapporto tra Ep e l’area della sezione di gola del provino. Più un
metallo è tenace, tanto più piccola sarà l’altezza ho.

E p  G (h  ho )

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi
Le prove meccaniche: La prova di piegamento

La prova di piegamento serve per stimare la capacità del materiale di supportare


significative deformazioni plastiche a freddo senza rompersi, mediante flessione continua
senza inversione della direzione. La provetta viene sollecitata con un mandrino di diametro
D. La provetta viene esaminata a fine prova per la presenza di screpolature o fendiure.

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Le prove meccaniche: La prova di durezza

La durezza misura la capacità di assorbimento di energia e fornisce un’altra misura della


resistenza. LA prova consiste nel misurare l’impronta di penetrazione nella provetta di una
sfera di acciaio alla quale viene impresso mediante una specifica apparecchiatura e.g., la
prova Brinell, Vickers, Rockwell). Questa prova viene anche impiegata come una prova non
distruttiva per stimare la resistenza a trazione di componenti metalliche negli edifici
esistenti.

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Immagine preso dal libro di testo: Ballio e Bernuzzi

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