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Legami momento-curvatura e duttilit di strutture in

calcestruzzo armato con barre inox


Prof. N. Scibilia*, Ing. G. Campione**, Ing. M. Sacco***
Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Universit di Palermo
*Professore associato di Tecnica delle Costruzioni
**Ricercatore di Tecnica delle Costruzioni
***Dottorando di Ricerca in Ingegneria delle Strutture

1. Introduzione
Uno dei problemi di attualit nel campo della progettazione, realizzazione e manutenzione delle
costruzioni in calcestruzzo armato riguarda la durabilit di unopera in relazione al periodo di vita utile
previsto. Per garantire tale requisito necessario rispettare precise regole progettuali e di calcolo, in
accordo con i pi recenti codici normativi, in aggiunta ad una buona esecuzione del manufatto e ad una
dettagliata conoscenza della tecnologia del calcestruzzo.
Come ben noto, una delle maggiori cause di degrado delle opere in cemento armato la corrosione
delle armature, sia per la riduzione delle aree di acciaio che ne deriva, che per i processi di
danneggiamento del calcestruzzo stesso.
Le soluzioni correntemente proposte per aumentare la resistenza alla corrosione delle armature sono,
oltre alla previsione di adeguato ricoprimento in relazione alle condizioni ambientali, luso di
rivestimenti protettivi, di barre in acciaio zincato o in acciaio inox ed, ancora, di barre in materiale
polimerico (fibre di vetro o di carbonio).
Appare evidente che limpiego di tali soluzioni aumenta sensibilmente il costo iniziale della struttura,
ma tale incremento pu risultare accettabile rispetto a quello costo totale, se viene riguardato in funzione
della vita utile dellopera (inglobando cio anche i costi degli interventi di manutenzione).
Nel seguito si focalizza lattenzione sul comportamento delle strutture in calcestruzzo armato con barre
di acciaio inox, evidenziando alcune problematiche significative e confrontandole con quelle relative
allimpiego di acciaio al carbonio.

2. Comportamento sperimentale e modelli analitici per lacciaio darmatura


Lacciaio al carbonio ad aderenza migliorata, se sottoposto a prova quasi statica di trazione, presenta
comportamento iniziale del tipo elastico lineare con rigidezza pari al modulo Es = 206000 MPa, seguito
dallo snervamento in corrispondenza della tensione fy e da una fase plastica (il materiale scorre a
tensione praticamente costante o lievemente crescente) che si manifesta con una diversa
caratterizzazione a seconda del tipo di acciaio.
Per gli acciai laminati a caldo (hot-treated), dopo lo snervamento, si manifesta un ramo sub-orizzontale
(plateau) seguito da una successiva fase di incrudimento fino al raggiungimento della tensione massima
fu in corrispondenza della deformazione uniforme s,u. Successivamente si manifesta la strizione della
barra con apparente riduzione della tensione fino alla rottura. Negli acciai trafilati a freddo (cold-

worked) ed in quelli legati (inox), lo snervamento non pronunziato e, pertanto, si fa riferimento alla
tensione cui allo scarico corrisponde una deformazione residua dello 0.2%.

fu
1

fy
1- Laminato a caldo
2- Trafilato a freddo

s,0.2 s,y

s,h

s,u

s,5

Figura 1 Legami tensione-deformazione per acciaio da cemento armato

Per barre in acciaio legato o lavorate a freddo (cold-worked) un modello in grado di cogliere gli aspetti
salienti del comportamento quello di Ramberg e Osgood avente il seguente legame tensionedeformazione in trazione:

Es B

s ,u

con n

ln

(1)

fy

E s

0.002
f
ln u
f
y

fy
0.002

(2)

1

n

Per barre in acciaio al carbonio o laminate a caldo invece, il legame elasto-plastico incrudente rilevato
sperimentalmente viene bene interpretato dalle seguenti leggi:
Es

per < y

(3)

fy

per y sh

(4)

f y fu f y 1

essendo k 0.028

sh

per sh su

sh su
sh 0.16

(5)
(6)

Indipendentemente dalle diverse trattazioni teoriche e dalla forma che assumono i legami
rappresentativi, sia nel caso di acciaio trattato a freddo che laminato a caldo, i parametri sperimentali atti

a caratterizzare il tipo di legame costitutivo sono in entrambi i casi, il modulo di elasticit iniziale Es, la
tensione di snervamento fy, quella di rottura fu e la deformazione uniforme s,u.
Per la modellazione analitica del legame costitutivo il modello pi adottato (D.M. 01/06/96) quello
elasto-plastico mostrato in Figura 2, per la cui definizione necessaria la conoscenza della tensione di
snervamento fy e della deformazione uniforme s,u.

fu
Es/100

fy

elastico - incrudente
elasto-plastico

Es
s,y

s,u

Figura 2 Legami idealizzati per barre al carbonio

Unalternativa, mostrata sempre in Figura 2, rappresentata dal legame elasto-plastico incrudente, che
contrariamente al precedente caso, tiene conto della ripresa di resistenza al di l dello snervamento
(incrudimento), manifestatesi con un valore del modulo pari a circa Es/100.
Poich la valutazione della deformazione ultima profondamente influenzata dal fenomeno della
strizione, pi appropriato, oltre a valutare la deformazione a rottura con riferimento ad una base di
misura di cinque diametri, come si fa nella maggior parte dei casi, (tale deformazione indicata con il
simbolo s,5), considerare anche le deformazioni s,10 sulla base di dieci diametri a cavallo della
mezzeria della barra.
La valutazione delle deformazioni s,5 e s,10 contemplata sia dal Model Code 90 che
dallEurocodice 2. Poich allaumentare della base di misura leffetto della strizione si distribuisce
sempre di pi, risulta s,5s,10s,u.
Un'altra importante propriet dellacciaio la duttilit intesa come la capacit del materiale di subire
elevate deformazioni con ridotte perdite di resistenza sia sotto lazione di carichi monotonici che ciclici.
A tal proposito risulta interessante la classificazione dellacciaio con riferimento alla deformazione
ultima s,u e al rapporto fu / fy. Il Model Code 90 definisce le tre classi B, A, S dotate di duttilit crescente
e consiglia luso di acciaio tipo S in zona sismica con la limitazione che il rapporto tra la tensione di
rottura e quella di snervamento non superi il valore di 1.3. In Tabella 1 si forniscono i valori minimi
suggeriti per garantire i requisiti di duttilit dellacciaio.
LEurocodice 2 prevede, invece, due diverse categorie di acciaio da cemento armato denominate
rispettivamente ad alta duttilit (HD) ed a normale duttilit (ND) le cui propriet vengono riportate in
Tabella 2. Restrizioni maggiori sono invece previste (come evidenziato sempre in Tabella 2
relativamente alle classi DC-M DC-H rispettivamente di media ed alta duttilit) dallEurocodice 8 per
costruzioni in cemento armato in zona sismica.
Tabella 1 Valori minimi di rapporti di resistenza e di deformazione ultima secondo Model Code 90

Classe B
2.5%
1.05

s,u
fu/fy

CEB Model Code 90


Classe A
5%
1.08

Classe S
6%
1.15

Tabella 2 Valori minimi di rapporti di resistenza e di deformazione ultima secondo EC2, EC8

Eurocodice 2
ND
2.5%
1.05

s,u
fu/fy

Eurocodice 8
HD
5%
1.08

DC-M
6%
1.15

DC-H
9%
1.20

Fermo restando quanto detto fino ad ora, occorre sottolineare che unelevata duttilit del materiale non
corrisponde sicuramente ad unelevata duttilit della struttura, in quanto nel cemento armato
intervengono altri fenomeni legati al comportamento della sezione o dellelemento strutturale e problemi
specifici come linfragilimento per azione tagliante o la perdita di aderenza in presenza di insufficienti
ancoraggi che possono penalizzare la duttilit.
La duttilit pu essere valutata anche mediante un parametro definito parametro di acciaio
equivalente, p,(Cosenza et al., 1993), che rappresenta una misura della duttilit del materiale in relazione
alla struttura:
p s ,u

0.75

u 1
fy

0.9

(7)

Valori del parametro p compresi fra 0.01 e 0.02 indicano secondo Cosenza et al. (1993) buone
caratteristiche di duttilit, assicurando rotazioni plastiche fra 0.02 e 0.035.

3. Acciai al carbonio e inox: propriet, confronti e normativa


Lacciaio da cemento armato ad aderenza migliorata, viene fornito in barre, rotoli od in forma di reti
elettrosaldate. Le barre hanno diametri ammessi compresi tra 5 e 30 mm, mentre limpiego dei rotoli
ammesso per diametri < 12 mm.
Per laccertamento delle propriet meccaniche le norme di riferimento sono le EN 10002/1 del marzo
1990, e le UNI 6407 del marzo 1969.
In particolare si distinguono acciai formati a freddo (in barre o in rotoli), e laminati a caldo. Per gli
acciai formati a freddo le propriet meccaniche vanno determinate su provette tenute per 30 a 250C e
successivamente raffreddate in aria. Per gli acciai laminati a caldo tali prove vanno eseguite a
temperatura ambiente. Per gli acciai per i quali non facilmente identificabile il limite di snervamento
tale valore si assume pari alla tensione f(0.2), corrispondente al valore per cui allo scarico permane una
deformazione residua dello 0.2%.
Le propriet meccaniche costituite dalla tensione di snervamento fy, e di rottura fu e dallallungamento
a rottura A5 (valutato su una base di misura di 5 diametri) sono da intendersi come valori caratteristici
minimi (cio tali che esista una probabilit del 95% che tali valori siano superati durante le prove) e,
secondo le norme, risultano quelli forniti in Tabella 3.

Tabella 3 Propriet meccaniche di barre ad aderenza migliorata del tipo FeB 38K e Fe B 44K.

Tipo di acciaio
Tensione caratteristica di snervamento. fyk N/mm2
Tensione caratteristica di rottura... fuk N/mm2
Allungamento.A5 %

FeB 38K
375
450
14

FeB 44k
430
540
12

Si ricorda, inoltre, che per essere considerati conformi secondo norma, gli acciai devono anche
superare le prove di piegamento e raddrizzamento, non presentando cricche o screpolature.
Le barre inox, le cui propriet meccaniche verranno discusse nel seguito, vengono fornite in barre con
diametri compresi tra 5 e 26 mm ed in rotoli con diametri compresi tra 5 e 12 mm.
Le propriet meccaniche degli acciai inossidabili austenitici sono diverse da quelle degli acciai al
carbonio e dipendono essenzialmente dal tipo di struttura metallografica che ne pu fare variare il
modulo elastico da 160000 MPa a 210000 MPa. Come rilevato da Siviero et al. (2002) anche
lallungamento uniforme influenzato dal particolare tipo di struttura e dal tipo di trattamento subito
dallacciaio inox ed in modo predominante dal diametro della barra. Ad esempio, per barre di
produzione italiana lallungamento uniforme per diametri compresi tra 5 e 12 mm varia tra il 2.5 ed il
5%, mentre per diametri compresi tra 16 e 26 mm raggiunge valori maggiori del 10%.
In genere, il valore della tensione di snervamento risulta superiore rispetto a quello delle barre
tradizionali, come superiore risulta anche la tensione a rottura, poich tali acciai sono particolarmente
sensibili al fenomeno dellincrudimento, con valori medi fino a 600 MPa per barre a caldo e 1000 MPa
per barre a freddo, sempre con valori di allungamento a rottura accettabili.
Recenti studi (Siviero et al, 2002) hanno messo in luce le differenze in termini di duttilit rotazionale
di sezioni inflesse (intesa come rapporto tra curvatura nelle condizioni di collasso ed al primo
snervamento) al variare della percentuale di armatura calcolata sia per acciai al carbonio che del tipo
inox.
Comunque, la caratteristica pi vantaggiosa che gli acciai inox presentano rispetto agli acciai
tradizionali, rimane indubbiamente una migliore resistenza al fuoco ed una minore sensibilit
allossidazione, che non produce fenomeni di rigonfiamento, e in virt del contenuto processo di
corrosione cui soggetto lacciaio inox, esso consente la riduzione degli spessori del calcestruzzo di
ricoprimento.
Tabella 4 Propriet meccaniche di reti e tralicci

Tensione caratteristica di snervamento... fyk (ovvero f(0.2)k N/mm2


Tensione caratteristica di rottura..... fuk N/mm2
Allungamento...A10 %
Rapporto fuk/fyk..
Rapporto dei diametri dei fili dellordito..

390
440
8
1.1
0.60

Con riferimento alle nuove costruzioni, limpiego dellacciaio inox ammesso anche dalla normativa
italiana, purch esso sia equiparabile come propriet meccaniche allacciaio del tipo FeB 44k.
Con riferimento alle reti ed ai tralicci di acciaio elettrosaldato con diametro compreso tra 5 e 12 mm si
devono soddisfare, secondo il D.M. 09/01/96 i requisiti minimi forniti in Tabella 4, oltre che alcune
prescrizioni circa la resistenza dei nodi e il rispetto di limiti geometrici.
5

4. Prove sperimentali su barre di acciaio inox


Vengono presentati i risultati di prove di trazione su acciaio in barre inox austenitico AISI 316 e si
confrontano i risultati sperimentali con le curve tensione-deformazione relative alle barre al carbonio
FeB 44k. Le barre inox provate sono in numero di tre nei diametri 8, 12 e 16 mm e provengono per ogni
diametro da una stessa colata. In Figura 3 si mostra la foto delle barre provate prodotte dalla Cogne e
fornite dalla ditta Sud Ferro di Palermo.

Figura 3 Barre inox fornite dalla Cogne tipo AISI 316

Figura 4 Prova di trazione con estensimetro

Per le prove di trazione si impiegata una macchina universale Galdabini da 60 tonn.


operante in controllo di spostamento, inserendo la barra strumentata con trasduttore induttivo tra i
morsetti della macchina, e collegando la cella di carico da 150 kN, ed il trasduttore ad una centrale di
acquisizione dati computerizzata (Figura 4) stato possibile rilevare in modo continuo ed automatico le
curve carico-allungamento.
6

Due barre per ogni diametro provato sono state ricavate da ununica barra ed hanno lunghezza totale,
secondo normativa, pari a 15 + 2 L essendo il diametro della barra ed L la zona in cui viene misurata
la deformazione dopo la rottura.
In Tabella 5 si riportano i valori, ricavati come media fra quelli ottenuti dai due campioni, della
tensione allo 0.2% assunta come tensione di snervamento convenzionale, della tensione di rottura ed il
valore dellallungamento a rottura, assunto pari ad A 5 per gli acciai laminati e ad A10 per quelli, come
prescritto dalla vigenti norme.
Tabella 5 Valori medi di resistenza e deformazione

Tipo acciaio

Carbonio
Carbonio
Inox
Inox
Inox

(mm)
8
16
8
12
16

fy
(MPa)
622
490
834
785
546

fu
(MPa)
737
614
913
898
742

A5
(%)
/
23
/
/
44

A10
(%)
13.00
/
10.90
10.88
/

In Figura 5 si riportano le curve tensione-deformazione di barre da 16 mm e da 8 mm sottoposte alla


prova di trazione per lacciaio al carbonio ed inox.
1000

800

16

(MPa)

600

400

16

200

carbonio
inox

0
0

0.02

0.04

0.06

0.08

0.1

Figura 5 - Legami costitutivi ricavati sperimentalmente per lacciaio al carbonio FeB 44k ed inox.

5. Metodi di verifica regolamentari delle sezioni


Ladozione di barre in acciaio inox nelle strutture in cemento armato, verificate secondo il metodo
delle tensioni ammissibili, consentito dal D.M. 09/01/96, non dovrebbe comportare particolari problemi.
Assimilando gli acciai AISI 304 e 316 allacciaio al carbonio FeB 44k, dovrebbero utilizzarsi barre ad
aderenza migliorata aventi diametro tra 5 e 26 mm. I suddetti acciai inox soddisfano le limitazioni
regolamentari sui valori delle tensioni caratteristiche di snervamento e di rottura, nonch di
allungamento su 5 diametri.
7

Le differenze tra i due acciai riguardano:


il valore del modulo di elasticit longitudinale che, per lacciaio inox pu assumersi compreso tra
190 e 200 kN/mm2, mentre per lacciaio al carbonio pari a 206 kN/mm 2;
il coefficiente di dilatazione termica che per lacciaio inox pari a 1.610-5 C-1, mentre per
lacciaio al carbonio pari a 110-5 C-1, pari a quello del calcestruzzo.
La prima differenza si ripercuoterebbe sul coefficiente di omogeneizzazione n dipendente dal rapporto
tra i moduli elastici dellacciaio e del calcestruzzo. Essendo questultimo legato alla resistenza
caratteristica del calcestruzzo e dipendente dalla sua viscosit, le norme prescrivono di fare riferimento
ad un valore convenzionale di 15, sul quale non si ritiene che la variazione di E a abbia incidenza
effettiva.
La differenza tra il coefficiente di variazione termica dellacciaio inox ed il calcestruzzo determina, in
caso di variazioni termiche uniformi, un regime di autotensioni assenti in presenza di armatura al
carbonio.
Con riferimento ad una trave di lunghezza L sottoposta ad una variazione termica uniforme T > 0, in
assenza di aderenza tra i due materiali, si determinerebbe una variazione di lunghezza L = L T. In
virt delladerenza, nascono tensioni tangenziali tali da indurre accorciamento nellacciaio e trazione nel
calcestruzzo, analogamente a quanto avviene a causa del ritiro.
Considerando la variazione termica regolamentare di 25, L = 0.610-5 L 25 = 0.15x10-3.
Con riferimento ai valori regolamentari dei coefficienti di contrazione cs per il ritiro, si osserva che gli
effetti indotti dalle autotensioni sono valutabili in unaliquota compresa tra il 70% ed il 35% di quelli
prodotti dal ritiro, rispettivamente in condizioni ottimali ed avverse di stagionatura.
Pertanto, sarebbe prudenziale incrementare i coefficienti di contrazione cs dei suddetti valori
percentuali in relazione allumidit relativa dellambiente di stagionatura ed alla dimensione fittizia della
sezione. Lincremento del coefficiente cs pu determinare, per T > 0, una maggiore ampiezza della
fessurazione del calcestruzzo indotta dal ritiro , la quale non ha ripercussioni sulla resistenza della
struttura , valutata nellipotesi che il calcestruzzo on resista a trazione, n sulla sua durabilit grazie
allinsensibilit delle barre inox alla corrosione.
La verifica allo stato limite ultimo delle sezioni pressoinflesse potrebbe condursi sulla base delle
procedure adottate per la verifica delle sezioni con armature al carbonio, tenendo opportunamente conto
della tensione di snervamento che si ripercuote sulla posizione della retta di separazione dei campi di
rottura 3 e 4. Tuttavia, per cogliere con efficacia linfluenza delladozione di tali nuovi acciai sulla
sicurezza strutturale, si ritenuto opportuno affrontare unanalisi non lineare di strutture in calcestruzzo
armato con barre inox.
Considerando le variazioni = 0.6 10-5 C-1 e rispettivamente fra i coefficienti di dilatazione
termica dellacciaio inox e del calcestruzzo e di temperatura, si ottiene T = 1.510-4 e considerando
per lacciaio un modulo elastico pari a Ea = 200000 MPa, si avr:
c 200000

T
1 n

[MPa]

a 200000

T
1 n

[MPa]

A titolo desempio, per una sezione rettangolare, con armatura doppia e simmetrica, nella seguente
tabella vengono riportati i valori delle tensioni che si ottengono utilizzando le formule summenzionate,
al variare della percentuale di armatura (da 0.5% al 4%).

c [MPa]

a [MPa]

0.5%
2%
4%

0.14
0.46
0.75

28
23
19

Nella condizione pi sfavorevole per un pilastro con barre inox e una percentuale di armatura pari a =
0.3%, sempre per T = 1.510-4, si avrebbe:

c 200000

0.3 10 2 1.5 10 4
8.6 10 2 MPa
2
1 15 0.3 10

c 200000

1.5 10 4
29 MPa
1 15 0.3 10 2

Per = 2%, si ottiene:

c 200000

2 10 2 1.5 10 4
0.46 MPa
1 15 2 10 2

a 200000

1.5 10 4
23 MPa
1 15 2 10 2

Facendo riferimento ad una sezione armata con Af = Af = 1% ( = 2%), si determina una forza di
trazione nel calcestruzzo e di compressione nellacciaio (c = - 0.46 MPa; a = 23 MPa).

6. Necessit del calcolo non lineare per la valutazione della sicurezza strutturale
Negli ultimi anni nellambito della progettazione antisismica si affermata la tendenza, recepita da
numerosi codici normativi, a permettere alle strutture il superamento della fase elastica, consentendo
agli elementi strutturali ampie deformazioni in campo plastico.
Lo studio del comportamento strutturale oltre il limite elastico, finalizzato a valutare gli effettivi
coefficienti di sicurezza nei confronti del crollo, ha orientato la ricerca verso lanalisi limite, in
opposizione al calcolo lineare che rinuncia a tale valutazione, accontentandosi di verificare che non
vengano superate le tensioni ammissibili.
Unanalisi corretta dovrebbe tener conto il pi fedelmente possibile, di quei fenomeni che, comunque
presenti anche per bassi valori di sollecitazione, contribuiscono ad allontanare il comportamento delle
strutture da quello elastico, quali le non linearit geometriche (effetti del secondo ordine caratteristici
delle strutture snelle) e le non linearit meccaniche (legami costitutivi, fessurazione ed effetti viscosi) e,
in fase plastica, di quei fenomeni che avvengono dopo lo snervamento dellacciaio o la plasticizzazione
del calcestruzzo, quali il degrado progressivo della resistenza e della rigidezza.

Da ci, risulta palese che una pi affidabile definizione del livello di sicurezza deve necessariamente
considerare leffettivo comportamento strutturale basato sulla conoscenza dei veri legami costitutivi dei
materiali tramite unanalisi non lineare.
Uno studio non lineare richiede una doppia verifica: sulla resistenza e sulla deformazione, controllando
che le azioni di calcolo Sd siano minori delle resistenze di calcolo Rd:
Sd < Rd
(8)
e, nel contempo, che le deformazioni derivanti dalle azioni esterne r (deformabilit richiesta) siano
minori di quelle ultime della struttura d (deformabilit disponibile):

r < d.

(9)

Dividendo i valori delle deformazioni ultime per quelle al limite elastico, si ottengono le duttilit
ultime disponibili e quelle richieste e la verifica diventa:

r < d.

(10)

Riferendosi alla verifica sulle deformazioni ultime si parla di progettazione basata sulla duttilit. In
particolar modo, la valutazione dei parametri di duttilit richiede unanalisi che, se riferita al materiale
va fatta in termini di deformazione, se riferita alle sezioni pressoinflesse, si basa sul tracciamento dei
diagrammi momento-curvatura ed, infine, per linsieme strutturale richiede unanalisi completa passo
passo in modo da ottenere un diagramma carico-spostamento.

7. Relazioni momento-curvatura
Per una sezione semplicemente inflessa, il diagramma momento curvatura lineare nel tratto iniziale
e la relazione tra il momento M e la curvatura data dalla classica equazione elastica M = EI, dove
EI la rigidezza a flessione della sezione. Con lincremento del momento, la fessurazione del
conglomerato riduce la rigidezza flessionale e conseguentemente la pendenza del diagramma, fino allo
snervamento dellacciaio. Quando lacciaio si snerva, si nota un elevato incremento di curvatura a
momento flettente pressoch costante. In sezioni fortemente armate lo snervamento dellacciaio
preceduto da elevate deformazioni anelastiche del calcestruzzo ed il cedimento fragile, tranne nel caso
in cui il nucleo non sia confinato da adeguata staffatura.
Per assicurare un comportamento duttile, vengono usate per le travi quantit di acciaio minori di
quelle corrispondenti ad una rottura bilanciata, in cui la crisi provocata contemporaneamente dallo
schiacciamento del calcestruzzo e dallo snervamento dellacciaio teso.
La relazione momento-curvatura in cui lacciaio teso giunge a snervamento pu essere idealizzata
con una trilatera (Figura 6a).
sufficientemente accurato idealizzare la curva con una bilatera (Figura 6b). Infatti, lidealizzazione
trilineare meglio rappresenta leffettivo comportamento della sezione nel suo primo caricamento, ma,
una volta che la fessurazione si stabilizzata, la relazione M approssimativamente lineare fino
allinizio dello snervamento. Dunque, le relazioni bilineari sono idonee a rappresentare travi gi
M
M
fessurate.
Mu
My

Mu
My
primo snervamento
prima fessurazione

10

u
(a)

u
(b)

Figura 6 - Idealizzazioni della relazione momento-curvatura trilineare (a) e bilineare (b).

Qualora la sezione sia soggetta a sforzo normale eccentrico, il legame momento-curvatura dipende
soprattutto dal valore dello sforzo normale. Allaumentare di tale valore le sollecitazioni di
compressione si incrementano, comportando un maggiore coinvolgimento del calcestruzzo nel processo
di rottura, fino a quando il cedimento non avviene per schiacciamento del materiale, con lacciaio tanto
pi lontano dalla sua deformazione ultima quanto pi elevata lintensit delle sollecitazioni di
compressione.
Per sezioni che non hanno un comportamento fragile pu definirsi una duttilit disponibile di rotazione

uy, immediatamente ricavabile dal diagramma momento-curvatura che possibile ricavare sulla
base dei soli legami costitutivi dei materiali.
Assegnato lo sforzo normale N, per la determinazione del diagramma M, si fissa la deformazione

cm nella fibra estrema del calcestruzzo compresso e per lipotesi di conservazione delle sezioni piane, si
ricava la posizione dellasse neutro kd (con d altezza utile della sezione) che definisce il diagramma
delle deformazioni, cui corrisponde, attraverso i legami costitutivi, il diagramma delle tensioni in
equilibrio con lo sforzo normale.
Le equazioni di equilibrio risultano:
kd

i 1

N c ( x ) b( x ) dx A fi fi
kd

i 1

(11)

M c ( x ) b( x ) x dx A fi fi xi

(12)

Per ogni valore di viene ricavata la profondit dellasse neutro per tentativi in modo da soddisfare
lequilibrio alla traslazione. Ricavando, poi, il momento dalla (12), si ottiene un punto della curva M.
Procedendo cos per valori crescenti di si ottiene il diagramma completo.
Con riferimento alla Figura 7, la sezione viene divisa in un determinato numero di strisce parallele alla
direzione dellasse neutro con altezza dipendente dalla precisione desiderata. Un sistema di riferimento
viene posto nel baricentro geometrico della sezione, cosicch le strisce avranno quote positive o
negative a seconda che si trovino al di sopra o al di sotto del fissato asse x .
striscia i-esima

cm
i H/n - 0.5 H/n

kd

x
f
11

Figura 7 - Divisione della sezione in strisce

Detta H laltezza della sezione ed n il numero delle strisce in cui si divisa la sezione, laltezza di ogni
striscia sar H/n. Gli elementi alle quote (nd/H) e (-nd/H) rappresentano le armature superiori e
inferiori.
Se la deformazione per la fibra estrema di calcestruzzo cm e se si indica con kd la posizione dellasse
neutro, la generica deformazione dellelemento i sar:

cm kd i H 0.5 H
n
n
i
kd

(13)

Supponendo costante la tensione in ciascuna striscia, gli sforzi nel calcestruzzo e nellacciaio sono
ricavati dalle leggi costitutive considerando la deformazione media della striscia. E ricavando le forze, le
equazioni di equilibrio permettono di trovare iterativamente i diversi valori dei momenti, mentre il
campo di variabilit delle curvature si ricava direttamente dalle deformazioni imposte come:

1/ r

cm f

14)

Tale procedura ha lunico svantaggio di essere lenta nel calcolo delle tensioni corrispondenti a cm,
poich per un solo valore della deformazione il procedimento che fornisce le tensioni dalla legge
costitutiva deve essere ripetuto per tutte le strisce. Tale modello, per, ha il vantaggio di potere tenere
conto dei legami ciclici dei materiali e di definire lampiezza delle cerniere plastiche.

8. Duttilit di sezioni in c.a.


Nella progettazione sismica, la duttilit di una sezione inflessa generalmente espressa come rapporto
tra la curvatura ultima e la curvatura di primo snervamento. Per una trave doppiamente armata nel caso
in cui lacciaio teso sia giunto a snervamento prima del cedimento del calcestruzzo. La curvatura y al
limite dello snervamento pu essere ricavata dalla (6) o dalla relazione:

y = cm / kd = f / (1 k)d.
Trovata la profondit dellasse neutro, si determina lintensit degli sforzi nellacciaio e nel
calcestruzzo.
fc

cm

kd

Af

M
y

Af
b

y
(a)

12

fy
(b)

Figura 8 - Sezione doppiamente armata nella condizione di snervamento: deformazioni (a) e tensioni (b).

Per il calcolo della curvatura ultima si faccia riferimento alla Figura 9, in cui chiarito anche il
significato di alcuni simboli.
+0.85fc+

cm
d

c a

A f

u
Af
b

f > fy/Ef
(a)

fy
(b)

Figura 9 - Sezione nella condizione ultima: deformazioni (a) e schematizzazione delle tensioni effettive (b).

Curvatura e momento ultimo possono essere trovati dalle seguenti equazioni:

A f f y A' f f y

(15)

0.85 b f c

M u 0.85 ab f c d a / 2 A' f f y d d '

(16)

u c / c c / a

(17)

Il rapporto che fornisce la duttilit u/y, che, in forma esplicita, esprimendo u tramite la (10) e
ricavando y tramite la (7), fornisce:

c
d 1 k
d 1 k
c

y a /
f
fy / Ef
a/

(18)

Da questa espressione si rileva che:


un incremento dellacciaio teso provoca un decremento della duttilit, poich k e a aumentano, la y
aumenta e la u diminuisce;
un incremento dellacciaio compresso provoca un incremento della duttilit, perch k e a
diminuiscono, la y diminuisce e la u aumenta;
un incremento di fy provoca un decremento della duttilit, poich fy e a diminuiscono, y diminuisce e

u aumenta;

13

una resistenza maggiore del calcestruzzo fc contribuisce, invece, ad incrementare la duttilit, poich k
e a diminuiscono, y diminuisce e u aumenta;
un incremento, infine, della deformabilit nella fibra estrema di calcestruzzo allo stato ultimo
incrementa la duttilit, poich u aumenta.
Nelle sezioni pressoinflesse, il carico assiale influenza la curvatura; pertanto, la sezione di un pilastro,
a differenza della trave, non pu essere caratterizzata da una sola curva M-
Linfluenza dello sforzo normale sulla duttilit rappresentata dai domini di resistenza Nu-Mu e dalle
curve Nu-o, in alternativa, dai corrispondenti diagrammi adimensionalizzati (Nu/No)-(Mu/bd2f c) e
/Nocui N (=f bd) rappresenta il carico assiale sopportabile dalla sezione in assenza di
(Nu/No)-ud,Nuin
o
c
snervamento
A
flessione.
rottura

curva (1)

curva (1)
B

NuB

curva (2)

curva (2)
D

u,y d

Mu,y /bd2fc
2

(a)

MMu/bd

(b)

fc

Figura 10 - Diagrammi di interazione carico assiale momento (a) e carico assiale curvatura (b).

Con riferimento alla Figura 10, si vede che i diagrammi Nu-Mu sono caratterizzati da un tratto AB che
rappresenta la rottura per schiacciamento del calcestruzzo, prima che lacciaio teso abbia potuto
snervarsi e da un ramo BC nel quale, invece, si ha prima lo snervamento dellarmatura; la curva (2),
rappresenta, invece, lo snervamento e manca pertanto della parte superiore del dominio, poich dal
punto B in poi il calcestruzzo giunge alla sua deformazione limite prima che lacciaio possa giungere
allo snervamento.
evidente, dunque che un comportamento duttile in pressoflessione si pu avere se il livello dello
sforzo normale inferiore a NuB, corrispondente al punto B per il quale si ha la rottura bilanciata della
sezione, vale a dire il collasso per contemporaneo schiacciamento del calcestruzzo e snervamento
dellarmatura a trazione. In Figura 10a i tratti BC e BD sono molto ravvicinati a testimoniare che, dopo
lo snervamento dellacciaio teso, gli incrementi di momento fino alla rottura, a parit di sforzo normale,
sono estremamente modesti per un comportamento elastico-perfettamente plastico dellacciaio.
In Figura 10b si vede linfluenza dello sforzo normale sulle curvature a rottura e allo snervamento. Nel
diagramma (Nu/No)-d, dopo il punto di rottura bilanciata, le due curve rimangono separate e indicano
la quantit di deformazione flettente anelastica allo snervamento e a rottura. Il rapporto u/y, ottenuto da
queste due curve pu mostrare, ancora meglio, come varia la duttilit in funzione di N/No.
Negli elementi pressoinflessi, in cui lo sforzo normale significativo, come nei pilastri di primo piano,
la rottura avviene per schiacciamento del calcestruzzo; pertanto, non si sfruttano le risorse di duttilit
dellacciaio. Al fine di migliorare la risposta strutturale (portare pi in alto il punto B), si pu intervenire
incrementando le prestazioni del calcestruzzo attraverso un adeguato confinamento. Allo scopo si pu
prevedere unarmatura trasversale in forma di staffe circolari o rettangolari o di spirali, in modo da
14

confinare il calcestruzzo compresso, per ottenere il duplice scopo di incrementare sia la duttilit sia lo
sforzo massimo sopportabile in compressione.
Un buon confinamento del nucleo necessario per dare al pilastro unadeguata capacit rotazionale
plastica al fine di mantenere lo sforzo flessionale anche alle pi elevate curvature.
Diversi modelli analitici sono stati formulati per riprodurre il legame costitutivo del calcestruzzo
confinato (Kent e Park, 1971). Uno tra i pi recenti quello di Mander (Mander et al., 1988(a)), il quale
riesce ad interpretare con buona approssimazione gli effetti del confinamento sul comportamento in
compressione di calcestruzzi di normale resistenza. In particolare, il modello consente con ununica
espressione analitica di tenere conto dellincremento della tensione di picco e della corrispondente
deformazione nel caso di elementi con sezione trasversale sia circolare che quadrata o rettangolare,
riferendosi ad una dettagliata definizione del nucleo confinato che consente di valutare la pressione di
confinamento in maniera appropriata. Per questo motivo il modello quasi interamente recepito
dallEC8. Di seguito il legame di Mander stato usato per ricavare la legge del calcestruzzo
confinato a partire da quello non confinato.

9. Modellazione delle leggi costitutive


Oltre alla suddivisione della sezione in strisce, la modellazione ha richiesto la conoscenza delle leggi
costitutive dei materiali usati, includendo lo snervamento dellacciaio, la deformazione incrudente, la
fessurazione e la perdita di capacit portante del calcestruzzo. Per non appesantire lonere
computazionale si ritenuto opportuno trascurare la presenza del copriferro, dopo aver verificato che
non viene commesso un sensibile errore.
Le leggi costitutive dei materiali vengono modellate tramite tratti lineari individuati dai valori delle
deformazioni e delle corrispondenti tensioni in alcuni punti rappresentativi della legge stessa. I punti
rappresentativi sono quelli che meglio consentono di approssimare il reale comportamento dei materiali.
Per lacciaio FeB 44k sono stati sufficienti due soli punti:
1. il punto A (AA) (y , fy) individuato dalla tensione di snervamento e dalla deformazione ad essa
corrispondente;
2. il punto B (BB) (fu , fu) corrispondente alla deformazione ultima dellacciaio e capace di tenere
conto dellincrudimento del materiale.
3.
B
A
A : (A, A) = (y, fy) = (0.0021; 440 MPa)
B : (B, B) = (fu, fu) = (0.09; 540 MPa)

Figura 11 - Legge costitutiva assunta per lacciaio FeB 44k nella modellazione con il DRAIN.

Per lacciaio inox si sono, invece presi in considerazione 4 punti:


15

1. il punto A (AA) che tiene conto del modulo elastico;


2. il punto B (BB)

(fy(0.2) , fy(0.2)) corrispondente alla tensione convenzionale assunta come

snervamento e alla corrispondente deformazione;


3. il punto C (CC) (fu , fu) corrispondente al raggiungimento della tensione massima;
4. il punto D (DD) (ft , ft) corrispondente alla deformazione ultima dellacciaio.
1.5

/ fy(0.2%)

1.2

B
A

0.9
0.6

B
A

0.3

sperimentale
modellazione

0.0
0.00

A : (A, A) = (0.0018; 360 MPa)


B : (B, B) = (fy, fy(0.2)) = (0.005; 450MPa)
C : (C, C) = (fu, fu) = (0.01; 550 MPa)
D : (D, D) = (ft, ft) = (0.09; 551 MPa)

(a)

0.02

0.04

0.06

0.08

0.10

(b)

Figura 12 - Legge costitutiva assunta per lacciaio inox AISI 316 nella modellazione con il DRAIN.

Lutilizzo del modello costitutivo di Figura 12a rappresenta con sufficiente attendibilit la curva
ricavata sperimentalmente che viene riportata in forma adimensionale, insieme alla modellazione del
legame costitutivo assunta per le analisi (Figura 12b).
Per il calcestruzzo, nel tentativo di riprodurre nel modo pi fedele possibile lestrema variabilit del
comportamento del materiale prima e dopo la tensione di picco, sono stati utilizzati 5 punti che si
traducono in una legge costituita da cinque tratti lineari.
Legame calcestruzzo
C
B

A: (A, A)
B: (B, B)
C: (c, c)= (o, fc)
D: (D, D)= (cu, 0.85 fc)
E: (E, E)= ( cu, 0)

A
E

Figura 13 - Legge costitutiva assunta per il calcestruzzo nella modellazione con il DRAIN

1. Il primo punto A (AA) stato scelto in modo da rispettare il modulo di Young del calcestruzzo E c
e, quindi, per evitare di commettere un errore rilevante nelle rigidezze iniziali.
2. Il secondo punto B (BB) ha permesso di non allontanarsi troppo dalla curva nel tratto prima della
tensione di picco, soprattutto quando questultima abbastanza elevata come nel caso di alta
resistenza o di forte armatura di confinamento.
16

3. Il punto C (cc) (o , fc) rappresenta la tensione di picco e la sua deformazione.


4. Il punto D (DD) (cu , 0.85 fc) corrisponde ad un abbattimento della tensione di picco del 15 %,
in cui si fissata la deformazione ultima permessa al calcestruzzo.
5. Lultimo punto E (EE ), non essendo pi in alcun modo rappresentativo, viene fornito con una
tensione bassissima (E 0, per simulare la completa perdita di portanza del materiale) e con una
deformazione corrispondente molto prossima alla cu (per ottenere un tratto pressoch verticale.
Lelemento che viene adottato per modellare sia comportamenti in sola flessione che in pressoflessione
di tipo elasto-plastico a plasticit diffusa, in grado di tenere conto della diffusione della plasticit sia
allinterno della sezione sia lungo la lunghezza dellelemento strutturale, tramite la tecnica delle strisce e
di rappresentare correttamente linterazione M-N.
La discretizzazione in strisce della sezione consente di ricavare i diagrammi M-
Ai fini del presente studio, il confronto fra i due tipi di acciaio (al carbonio FeB 44k e inossidabile
incrudito AISI 316) stato operato ricavando i diagrammi momento curvatura per una sezione
quadrata in calcestruzzo armato (Rck = 30 MPa), al variare del rapporto tra le armature compresse e tese
( = Af /Af = 0.25; 0.50; 0.75; 1.0) e dello sforzo normale ( = 0.0; 0.15; 0.25; 0.50). I legami adottati
sono mostrati nelle precedenti Figure 1113 e i relativi diagrammi momento-curvatura, con i valori
tabellati di curvatura ultima, curvatura a snervamento e duttilit che sono stati ricavati, vengono riportati
in Figura 14, per i quattro diversi rapporti fra armature compresse e tese che sono stati presi in
considerazione.
10
O c r is i a c c ia io

MPa

c r is i c ls

FeB 44K
A IS I 3 1 6
0

(a)

0 .0 0

0 .0 3

Fe B 44 k
-1
u (mm ) y (mm )
-1

0 .0 6

0 .0 9

0 .1 2

AISI 316
u (mm ) y (mm-1)
-1

0 .1 5

= 0.0
= 0.15
= 0.25
= 0.50

3.1610-3
3.5210-3
2.7410-3
1.7310-3

0.9610-4
1.200-4
1.3010-4
1.7010-4

33.00
30.60
20.76
10.36

17

3.1610-3
3.5310-3
2.7210-3
1.8910-3

2.0310-4
2.3110-4
2.5010-4
2.5010-4

15.6
15.3
10.8
7.5

10
O c r is i a c c ia io

MPa

c r is i c ls

0
0 .0 0

(b)

0 .0 3

0 .0 6

Fe B 44 k
-1
u (mm ) y (mm )

0 .0 9

0 .1 5

AISI 316
u (mm ) y (mm-1)

-1

0 .1 2

-1

= 0.0
= 0.15
= 0.25
= 0.50

3.0210-3
3.4010-3
3.0710-3
1.8410-3
10

MPa

0.9210-4
1.1010-4
1.310-4
1.610-4

3.0610-3
3.3810-3
3.1110-3
1.8110-3

32.8
30.4
24.4
11.6

2.0010-4
2.2010-4
2.5010-4
2.3110-4

O c r is i a c c ia io

15.4
15.1
12.4
5.9

c r is i c ls

0
0 .0 0

(c)

0 .0 3

Fe B 44 k
-1
u (mm ) y (mm )
-1

0 .0 6

0 .0 9

0 .1 2

0 .1 5

AISI 316
u (mm ) y (mm-1)
-1

= 0.0
= 0.15
= 0.25
= 0.50

3.0210-3
3.2910-3
3.5210-3
1.9910-3

0.9210-4
1.1010-4
1.2010-4
1.6010-4

32.8
30.2
29.3
12.8

18

3.0310-3
3.2510-3
3.5010-3
1.9710-3

2.0010-4
2.1910-4
2.4010-4
3.0010-4

15.46
14.84
14.58
6.63

10

MPa

O c r is i a c c ia io

c r is i c ls

(d)

= 0.0
= 0.15
= 0.25
= 0.50

0 .0 0

0 .0 3

Fe B 44 k
u (mm-1) y (mm-1)
3.0110-3
3.1810-3
3.4110-3
2.1610-3

0.9110-4
1.2010-4
1.2010-4
1.5010-4

0 .0 6

0 .0 9

0 .1 2

0 .1 5

u (mm-1)

AISI 316
y (mm-1)

33.2
25.9
27.7
14.5

3.0310-3
3.1610-3
3.3310-3
2.2010-3

1.9010-4
2.1010-4
2.3010-4
2.9010-4

15.7
14.8
14.5
7.7

Figura 14 Confronto fra i diagrammi momento curvatura ottenuti per lacciaio FeB 44k ed inox.

Per operare un confronto sulla duttilit strutturale si prende in considerazione una mensola di altezza
3.2 m, avente una delle sezioni trasversali sopra caratterizzate, soggetta in sommit ad una forza
verticale costante e ad una forza orizzontale crescente sino al collasso. La discretizzazione in elementi
elasto-plastici a plasticit diffusa consente di ricavare i diagrammi F-e le lunghezze delle cerniere
plastiche. La forza verticale si assunta in modo da indurre sforzi normali pari a = 0.0; 0.15 e 0.25.
I risultati ottenuti sono diagrammati nelle figure seguenti in cui vengono anche tabellati, per tutti i casi
esaminati, i risultati di interesse ottenuti (carico F a collasso, spostamento in sommit a snervamento e a
collasso, duttilit di spostamento e lunghezza della cerniera plastica). Vengono, inoltre, riportati i
diagrammi di distribuzione della curvatura lungo laltezza della mensola al momento del collasso.

19

120

320

100

H (cm)

_ _ _ FeB 44K
____
A IS I 3 1 6

240

F (k N )

80

60

40

160

20

80

0
0

100

200

300

0.00

400

Fe B 44 k
F(kN) u(mm) y(mm)
= 0.0
= 0.15
= 0.25

18
41
56

0.04

0.08

(m m )

300
160
140

0.12

AISI 316

26.3
22.5
25.8

lp(cm) F(kN) u (mm) y (mm)

11.4
7.1
5.4

68
48
53

18
41
56

107.
80.0
90.0

23.3
20.4
24.0

lp(cm)

4.60
3.92
3.75

63
35
35

(a)

120

320

H (cm)


100

240

F (k N )

80

60

160

40
80

20

0
0

100

200

300

400

(m m )

(b)

20

0.00

0.04

0.08

0.12

Fe B 44 k

= 0.0
= 0.15
= 0.25

F(kN) u(mm) y(mm)


65
307
33.5
87
254
35.5
100
230
37.7

AISI 316

9.2
7.2
6.1

lp(cm) F(kN) u (mm) y (mm)


67
67
84
45.7
64
89
97
47.2
62
102
110
48.6

1.84
2.06
2.26

lp(cm)
63
53
46

Figura 15 - Legami forza orizzontale - spostamento in testa per una mensola armata con acciaio FeB 44k
ed AISI 316 per i rapporti Af /Af = 0.25 (a) e 1.0 (b).

Conclusioni
Lo studio svolto ha confermato la possibilit di utilizzare barre di acciaio inox per le strutture in c.a.. in
particolare, si sono confrontati gli acciai AISI 316, caratterizzati da una tensione f (0,2) > 450 MPa con
lacciaio FeB 44 k, avente tensione fy > 430 MPa.
Operando secondo il metodo delle tensioni ammissibili sarebbe possibile attribuire allacciaio inox la
stessa tensione di 255 MPa adottata per lacciaio FeB 44k.
Nelle verifiche allo stato limite ultimo pu farsi riferimento alla tensione di calcolo f yd = f(0,2) / 1.15.
Le indagini numeriche svolte per valutare la possibilit di applicazione dellacciaio inox nelle strutture
intelaiate in zona sismica, caratterizzate da un elevato fattore di struttura, hanno evidenziato una minore
duttilit di spostamento rispetto al analoghe strutture armate con barre di acciaio al carbonio.
Tale riduzione connessa alla minore pendenza del ramo incrudente del diagramma che si
ripercuote su una lunghezza di cerniera plastica pi ridotta. Detta caratteristica, gi evidenziata in
ricerche precedenti, dovrebbe essere approfondita in modo da definire valori diversi del fattore di
struttura q (EC8) o del coefficiente di struttura (D.M. 16/01/96) rispetto a quelli utilizzati per lacciaio
al carbonio.
Ringraziamenti
Si ringrazia il laboratorio GEOLAB s.r.l. di Palermo ed il Sig. Marcinn Giacomo per lesecuzione delle
prove di laboratorio e la Ditta Sud Ferro nella persona del Dott. Angelo Di Liberto per aver organizzato
la giornata di studio ed aver messo a disposizione il materiale di prova.
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