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Tecnologia Meccanica II

Acciai Inossidabili
 Sono delle leghe a base Produzione degli acciai Inossidabili
di ferro resistenti ad un
gran numero di ambienti
corrosivi, in un campo
esteso di temperatura
 Rappresentano circa il
2% della produzione
complessiva degli acciai
 L’elemento
indispensabile perché un
acciaio sia inossidabile è
il Cr, che deve essere
presente almeno con un
tenore minimo del 12%

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ACCIAI INOSSIDABILI - Effetto della composizione
 Acciai caratterizzati dalla presenza di Cr
 Acciai resistenti alla corrosione in umido e a caldo per Cr ≥ 12% (acciaio inossidabile)
 Cr ≥12% passiva la superficie dell’acciaio con film di ossido/idrossido di cromo (1-10nm)
che protegge il metallo dalla corrosione
 Film di ossido → necessità che l’acciaio sia in contatto con mezzi ossidanti o debolmente
ossidanti (aria)
o Il contatto con mezzi riducenti, distrugge lo strato di ossido e rende simile l’acciaio
inox agli altri acciai
 Cr < 12% → acciai con certa resistenza a corrosione, ma non INOX
 Aggiunta di Ni (aumenta il costo dell’acciaio):
 Favorisce la ri-passivazione dell’acciaio e migliora la resistenza alla corrosione in umido
(in ambienti neutri o riducenti) e quella a caldo
 In opportune concentrazioni:
o struttura austenitica a temperatura ambiente
o aumenta la duttilità e la tenacità anche a temperature criogeniche
 Aggiunta di Mo:
 Migliora la resistenza a corrosione da cloruri
 Aggiunta di Al:
 Migliora la resistenza alla scagliatura ad alta temperatura
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Acciai inossidabili: Elementi di lega utilizzati e loro
scopo

Si possono individuare 4 famiglie di acciai inox, come


evoluzione della acciaio da bonifica (C30): A queste quattro famiglie se ne deve
 acciai inossidabili martensitici (come ad es. aggiungere una quinta, ossia la famiglia degli
l’X30Cr13), acciai inossidabili indurenti per precipitazione:
 acciai inossidabili ferritici (come ad es. l’X6Cr17), essa non è definita dalla struttura metallurgica
 acciai inossidabili austenitici (come ad es. dell’acciaio a temperatura ambiente bensì,
l’X5CrNi18-10 e l’X5CrNiMo17-12-2), come avviene tradizionalmente, è descritta
 acciai inossidabili austeno-ferritici o bifasici o Duplex dal trattamento termico/meccanismo di
(come ad es. l’X2CrNiMoN22-5-3). rafforzamento che la contraddistingue
(indurimento per precipitazione).
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Effetto degli elementi alfageni e gammageni sul
diagramma Fe-Fe3C (Richiami metallurgia)
ALFAGENI (come il Cr) GAMMAGENI (come il Ni)

Mentre nelle leghe Fe-


Ni è necessario circa il
30% di nichel per avere
solo fase γ a
temperatura ambiente,
se si aggiunge
all’incirca il 17% di
cromo sarà sufficiente
l’8% di nichel per avere
struttura austenitica
stabile

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Tipi di corrosione negli acciai inox (richiami di
elettrochimica)
1. Corrosione uniforme
2. Corrosione galvanica
3. Corrosione per vaiolatura (pitting corrosion)
4. Corrosione Interstiziale (crevice corrosion)
5. Corrosione Intergranulare o intercristallina
(Intergranular corrosion) denominata anche
decadimento da saldatura (weld decay)
6. Corrosione sotto tensione (Stress corrosion
cracking):

 Note:
 Gli acciai inox non sono sempre la scelta migliore rispetto all’acciaio al carbonio
in quanto essi possono essere sottoposti ad attacchi localizzati e a corrosione
sotto tensione
 L'attacco localizzato dello strato passivo può essere catastrofico. Colpevole
principale: Il cloro (Cl). Per questo motivo è necessario realizzare una scelta
adeguata del giusto grado, nelle applicazioni vicino a regioni costiere

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Corrosione uniforme
 Consiste in un attacco progressivo e costante nel tempo, di tutta la superficie
esposta di un materiale immerso in un determinato ambiente
 Tra tutti i tipi di corrosione è quello meno pericoloso in quanto si può
calcolare con sufficiente approssimazione la perdita in peso di materiale per
effetto del fenomeno corrosivo
 Gli acciai inox hanno per questo tipo di corrosione una validissima resistenza
in diversi ambienti. Tra questi, il contatto con soluzioni di acidi ossidanti
come per esempio quelle di acido nitrico

Tipo di corrosione uniforme ottenuta


su un acciaio austenitico AISI304 in
soluzione di acido solforico. La
micrografia (x500) mostra come la
superficie del materiale venga
attaccata uniformemente senza punti
di attacco preferenziale

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Corrosione galvanica Serie galvanica indicativa di alcuni
metalli e leghe in acqua di mare
 In uno stesso materiale si vengono a formare delle zone
anodiche e catodiche ben distinte, originate dalla presenza di
fasi strutturali diverse o da altre condizioni dovute a
disomogeneità chimiche (acciai martensitici allo stato ricotto,
presenza di ferrite o di fase sigma nella ferrite)

 In generale, può derivare


dall’accoppiamento di due metalli
o leghe metalliche diverse: il
materiale più anodico è più
facilmente attaccato rispetto a
quello più catodico, specialmente
nel caso in cui il rapporto tra la
superficie della zona catodica e la
superficie della zona anodica è
molto elevato (densità di corrente
nelle zone anodiche elevate)

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Corrosione per vaiolatura (pitting corrosion)
 È una corrosione localizzata ed è
particolarmente subdola e
pericolosa dato che agisce in
profondità su areole molto ristrette
e tali da sfuggire a un controllo visivo
mentre può mettere fuori uso un
pezzo fino a perforare la parte
aggredita. È dunque molto difficile
riscontrare l'insorgere di questo tipo
di corrosione
 L'innesco si verifica nelle zone della superficie dove è più difficile instaurare
una condizione di passività stabile e dove, per eterogeneità del materiale (per
esempio per la precipitazione di inclusioni), si ha localmente nella matrice una
diminuzione delle capacità di passivazione
 In genere l'ambiente in cui si verifica corrosione per vaiolatura è costituito da
soluzioni a debole carattere ossidante e contenenti ioni Cl¯ o Br¯
 Si può presentare di tipo penetrante o di tipo cavernoso
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Corrosione per vaiolatura (pitting corrosion)

di tipo di tipo
penetrante cavernoso

Andamento schematico della


formazione di un vaiolo o pit
su una superficie di acciaio
inossidabile.
a) Il vaiolo è in fase di
incubazione, con la lettera C è
indicata la localizzazione
dell’area catodica
b) In fase di accrescimento
c) Vista in pianta del vaiolo
con la caratteristica
conformazione ad alone
dell’area catodica

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Corrosione per vaiolatura (pitting corrosion)
Effetto della presenza di alcuni elementi in lega sulla resistenza alla corrosione per
vaiolatura degli acciai inossidabili

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Meccanismi di Pitting
 Strato passivo attaccato localmente da ioni Cl-, Br-
 Corrosione profonda localizzata, in particolare nell'acqua di mare
 Numero equivalente di resistenza al pitting
PREN = %Cr + 3.3%Mo + 16%N (per acciai duplex)
La tendenza aumenta con:
La tendenza diminuisce con
a. L’aumento del tenore di ioni Cl-
l’aumento del tenore di:
b. L’aumento della temperatura
a. Cromo
c. La diminuzione del pH (aumento
b. Molibdeno
dell’acidità dell’ambiente)
d. Diminuzione dell’omogeneità
dell’acciaio

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Esempi di corrosione per vaiolatura
 Dal punto di vista delle condizioni ambientali, i pits si formano solitamente in
quei punti dove per la presenza di eterogeneità superficiali del materiale
(inclusioni, precipitati) e per una non perfetta circolazione dell’elettrolita, il
materiale è soggetto a depassivazione localizzata senza possibilità di
ricostituzione della pellicola passivante

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Corrosione Interstiziale (crevice corrosion)
 È una corrosione localizzata e può insorgere quando un manufatto
presenta degli interstizi fra due superfici accoppiate di parti metalliche

Fattori che possono influenzare la corrosione interstiziale degli acciai inossidabili


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Meccanismi di corrosione interstiziale (in fessura)
 La corrosion interstiziale è simile a quella per vaiolatura
 Cella elettrochimica originata da areazione differenziale:
 É attaccata l’area con basso [O]: zona anodica
 É protetta l’area con alto [O]: zona catodica
o Anodo: ossidazione (produzione di e-)
o Catodo: riduzione (consumo di e-)
 Sono suscettibili collegamenti bullonati, superfici coperte da sporcizia e incrostazioni
 Rimedi
 Fessure aperte e poco profonde: permettono l’ingresso continuo di ossigeno, rivestimento
di saldatura con leghe più resistente alla corrosione o protezione catodica

Example of crevice
corrosion

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Corrosione Interstiziale (crevice corrosion)

Possibilità di corrosione interstiziale originata da


giunzioni o montaggi, oppure da depositi di
materiali, anche inerti, su superfici di acciai
inossidabili

Alcuni esempi corretti di


giunzioni e montaggi di
particolari di acciai
inossidabili, per evitare
fenomeni di corrosione
interstiziale
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Corrosione Intergranulare o intercristallina
 È considerata corrosione di tipo selettivo in quanto aggredisce i bordi dei grani di
acciai che risultino sensibilizzati
 In questa condizione ciascun grano si stacca dagli altri e viene asportato da
qualunque azione
 Per effetto di una sensibilizzazione
(riscaldamento e permanenza in
determinati range di temperatura per un
tempo sufficiente), si verifica un
impoverimento del contenuto in Cr ai
bordi del grano a causa della formazione
di carburi di cromo, portando il tenore di
Cr in certe zone < 12% (limite inferiore
per cui l'acciaio perde le caratteristiche di
inossidabilità)
 In queste condizioni si vengono a formare
aree catodiche (interno dei corpi dei
grani) e zone anodiche (zone impoverite
di cromo adiacenti al bordo grano)
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Corrosione Intergranulare o intercristallina
 Diagramma di sensibilizzazione: Descrive il fenomeno della precipitazione dei
carburi di cromo in funzione delle percentuali di carbonio contenute in acciai
austenitici del tipo AISI 304 e AISI 304L

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Meccanismi di Corrosione Intergranulare
 Quando l’acciaio è mantenuto per un tempo sufficiente all’interno
dell’intervallo di temperature di 400-850°C, si ha la precipitazione
dei carburi di cromo (Cr23C6) sui bordi di grano
 Impoverimento di cromo nei grani adiacenti ai bordi
 Corrosione localizzata dei bordi di grano
 Fenomeno noto anche come Decadimento della saldatura o
Sensibilizzazione
 Diminuisce con:
 L’aumento del tenore di cromo dell’acciaio
 La stabilizzazione dell’acciaio con Ti or Nb/Ta (maggiore affinità con il
carbonio per formare carburi)
 Diminuzione del tenore di carbonio dell’acciaio
 Trattamento termico di solubilizzazione (riscaldamento a temperature
superiori a 1050°C per solubilizzare i carburi di cromo e rapido
raffreddamento nell’intervallo delle temperature di sensibilizzazione

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Corrosione intergranulare: decadimento della
saldatura

INOX Austenitici

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Corrosione sotto tensione o Stress Corrosion (SCC)
 Fenomeno di corrosione localizzata che in un acciaio inox con specifica
composizione chimica si ha a causa dell’azione combinata di un ambiente
corrosivo e di una sollecitazione di trazione.
 È da notare che in presenza di sollecitazioni, sia statiche che dinamiche, il
processo di corrosione ha delle caratteristiche proprie, differenti da quelle che si
avrebbero in assenza delle sollecitazioni
 È un fenomeno molto preoccupante poiché si sviluppa in profondità in zone
ristrette del materiale con velocità di penetrazione particolarmente elevata (~1-2
mm/h), che può raggiungere 70mm/h alla fine della propagazione della cricca
 È pericolosa soprattutto perché si manifesta senza segni premonitori. Essa si
arresta nel momento in cui viene a cessare la sollecitazione oppure quando il suo
procedere provoca nel materiale una diminuzione delle tensioni accumulate
 In genere quando la cricca diventa visibile il materiale diventa irrimediabilmente
compromesso per la presenza di profonde cricche
 La frattura è di tipo fragile e si ha sotto l’azione di un carico meccanico di trazione
che è ad un valore della sollecitazione inferiore a quello che il materiale dovrebbe
essere in grado di sopportare in un ambiente non corrosivo.
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Meccanismi di Stress Corrosion Cracking (SCC)

 Sono pericolose le sollecitazioni di trazione (immune a compressione) applicate o residue e


si verifica a temperature superiori a 45°-50°C
 Cricche con andamento in genere ramificate e transgranulare (può essere anche
intergranulare o misto)
 È sensibile a specifici mezzi di attacco
 Cl- e OH- per gli acciai inox austenitici (acqua di mare, soluzioni clorurate, soluzioni
con NaOH)
 Ferritici quasi immuni da SCC. Come i martensitici sono sensibili ad ambienti acidi con
sviluppo di idrogeno (infragilimento da idrogeno). Per esempio nel settore estrattivo
a causa della reazione tra l’acido solfidrico e il ferro (SSCC)
 Stato di tensione   tempo 
 La sollecitazione a cui inizia la SCC ha un valore di soglia, che per un acciaio inossidabile
austenitico è stato segnalato essere compreso tra il 25 e il 50% della resistenza allo
snervamento del materiale
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Corrosione ad alta temperatura
 La corrosione a caldo è un fenomeno di
degrado che si verifica quando gli acciai
inossidabili sono soggetti ad aggressione
chimica da parte di gas caldi (T>300°C)
 La resistenza alla corrosione in questo caso
implica la capacità di resistere ad alte
temperature senza perdere scaglia
 La scaglia superficiale non è altro che una miscela di
ossidi più o meno complessi che i metalli presenti
nella lega formano con l’ossigeno presente nell’aria
 La resistenza a questo tipo di corrosione è
legata al cromo che forma con l’ossigeno un
ossido estremamente refrattario, stabile e
aderente alla superficie
 Il Ni è poco affine all’ossigeno e favorisce l’adesione
degli ossidi di cromo (utilizzato per regimi ciclici). Al
e Si formano ossidi resistenti (sino a 1300 e1200°C).
Il Mo forma ossidi, che però fondono a circa 800°C
 Esistono alcuni tipi di acciai inox indicati per
resistere ad alte temperature
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Leghe Ferro – Cromo: chiusura del campo γ
(Richiami metallurgia)
 Diagramma Fe-Cr caratterizzati da due aspetti importanti per la presenza del Cr

1. Chiusura del campo γ


 Il cromo ha un reticolo CCC
come la ferrite α; esso
perciò stabilizza ed allarga
il campo della fase α,
restringendo la zona γ
(CFC)
 Raffreddando dall’interno
della zona γ si ha
trasformazione di fase (γ
→ α) e quindi possibilità di
trattamento di indurimento
 Raffreddando dall’interno
della zona α (Cr > 13%) si
ha sempre ferrite α con Cr
in soluzione solida

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Leghe Ferro – Cromo: precipitazione di fasi nella
matrice ferritica
2. Formazione della fase intermetallica σ sul bordo di grano: Per lunghi tempi (100-1000 h) a
circa 800°C (550-820°C), per leghe con cromo superiore a circa il 18%. La fase σ è:
 Dura e fragile e quindi come conseguenza si ha un infragilimento dell’acciaio
 Ricca di cromo (circa il 40%) e quindi impoverisce di cromo la matrice
3. Formazione della fase α’: per esposizioni a circa 475°C (350-550°C), per leghe con cromo
superiore al 14%. Ha effetti simili alla fase sigma, ma più marcati dal punto di vista
dell’impoverimento di cromo della matrice (circa il 90%)

200x 1000x
Acciaio con il 27%Cr, riscaldato per 131 giorni a 565 per evidenziare la
precipitazione della fase sigma
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Leghe Ferro – Cromo: Influenza di C e N
 Il carbonio stabilizza il campo della fase γ
 il confine della fase γ aumenta fino al 18% Cr, con C
= 0,6%
 C > 0.6% porta alla formazione di carburi liberi
 Più ricchi di cromo [(Fe,Cr)3C → (Cr,Fe)7C3→
(Cr,Fe)23C6 ] sul bordo dei grani, durante
determinati trattamenti termici
 Meno ricchi di cromo [(Cr,Fe)7C3] all’interno
dei grani
 Azoto ha un effetto simile

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Leghe Ferro – Cromo: Influenza del Nichel e del
Carbonio
18%Cr e 8%Ni
 L’aggiunta di Ni
(che ha reticolo
CFC) stabilizza
l’austenite
(anch’essa con
reticolo CFC) e
contrasta la
formazione di
ferrite; in quantità
opportune, e basso
tenore di C, si ha
che l’austenite è
stabile anche a T
ambiente (Acciai
inox austenitici)

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Leghe Ferro – Cromo: Influenza del Nichel e del
Carbonio
 Negli acciai con 18%Cr e 8%Ni
 La solubilità del C in γ diminuisce rapidamente con la T
 Un rapido raffreddamento dal campo γ dell’acciaio con C ≈ 0,08%, non
permette al C di uscire da γ; C rimane in soluzione (equilibrio instabile)
 Con un raffreddamento lento a T medio alte : C espulso →(Cr,Fe)23C6 al
bordo del grano

Struttura di un acciaio inossidabile austenitico: abbondante


precipitazione di carburi al bordo dei grani austenitici
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Leghe Ferro - Cromo – Influenza degli elementi che
formano carburi

 Effetto dei carburi al confine di grano


 (Fe,Cr)23C6 → cattura Cr al bordo di grano → concentrazione di Cr < 12%
→ abbassa la resistenza a corrosione
 (Fe,Cr)23C6 si forma a T comprese tra 350-950°C
 Rimedi:
 Basso contenuto di C (casi di acciai ferritici ed austenitici)
 Aggiunta di elementi molto affini per il C → Ti, Nb → Acciai stabilizzati

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Leghe Ferro - Cromo – Nichel - Carbonio

Acciai inox
Acciai inox in funzione
in funzione del tenore
del tenore di Cr e C
di Cr e Ni

 Elementi aggiunti:
 Ni, C, N, Mn, Cu → favoriscono la
formazione di γ

Nichel equivalente (%) =


 Cr, Mo, Si, Ti, Nb, Al → favoriscono la

Ni+30*C+0.5*Mn
formazione di 
Diagramma di Schaeffler: strutture al grezzo
di fusione per giunzioni saldate in funzione di:
 elementi ferritizzanti → cromo
equivalente
 elementi austenitizzanti→ nichel
equivalente
Cromo equivalente (%) = Cr+Mo+1.5*Si+0.5*Nb
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Classificazione degli acciai inossidabili
 Esempio EN UNI: X8Cr17. Molto usata la classificazione AISI (AISI430)
 Differenti tipologie di acciai
1. Acciai inossidabili ferritici (circa il 18% della produzione degli acciai
inox):
 Cr 12-30%, C < 0,12%
 Altri elementi aggiunti in piccole dosi per aumentare la resistenza a
corrosione o di altre proprietà
 Bassa lavorabilità per deformazione plastica
 Basso C → non consente la trasformazione austenite - ferrite →
non trattabili termicamente
 Piccole quantità di C in molti acciai ferritici → indurimento se
temprati da alte temperature
2. Acciai inossidabili martensitici (insieme ai PH, circa il 5% degli inox): Cr:
12-17%, C: 0.1-1%
 Rafforzabili per trattamento termico → martensite
 Elevata durezza con C = 1% e appropriato trattamento termico
 Piccole aggiunte di altri elementi → aumentano resistenza a
corrosione, resistenza e tenacità
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Classificazione degli acciai inossidabili
4. Acciai austenitici (74% degli inox): leghe ternarie Ni: 6-22%
 Non sono rafforzabili per trattamento termico
 Struttura austenitica a T ambiente
 Maggiore duttilità e resistenza a corrosione
 Corrosione inter-granulare: modificare composizione
o trattamenti termici particolari
5. Acciai inossidabili induriti per precipitazione
 Cr: 10-30%, + Ni e Mo
 Fasi che precipitano: da Cu, Al, Ti e Nb → elevata
resistenza e resistenza a corrosione
6. Acciai duplex (circa il 3% degli Inox)
 Cr: 12 - 26%, Ni: 3.5 – 8% + Mo, N e eventualmente Cu
eW
A: Austenitici
 La composizione chimica è calibrata in modo da F: Ferritici
M-PH: Martensitici e indurenti
ottenere una struttura austenitica - ferritica bilanciata per precipitazione (PH)
D: Duplex
(50% di austenite e 50% di ferrite)
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Acciai inossidabili ferritici

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Acciai inossidabili ferritici
 Leghe Fe-Cr-C con 12-30% di Cr e con C basso
 Hanno campo γ chiuso
 Non hanno i punti critici A1 e A3
 Per alti tenori di Cr e temperature elevate
(circa 400 – 800°C) si hanno fasi infragilenti
campo γ
 Vantaggi
chiuso
 Economici
 Minore suscettibilità alla corrosione sotto
tensione (SCC)
 Uso limitato per
fase σ  Bassa duttilità → limitata formabilità
 Transizione Duttile-fragile a temperatura
ambiente (dovuta alla struttura CCC)
 Bassa saldabilità: la mancanza di
trasformazioni di fase → grani grossi nella
zona termicamente alterata riducono la
tenacità
 Sensibilità alla corrosione intercristallina →
uso di acciai con C basso o stabilizzati con
Ti/Nb
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Acciai inossidabili ferritici
Per percentuali di C elevate (maggiori di 0,05%) a 900°C presenza di austenite,
 Raffreddando in condizioni di equilibrio a T < 900°C: austenite → ferrite + carburi,
 Con raffreddamenti rapidi (saldatura): austenite → martensite
 Nuovi acciai: riduzione di elementi austenitizzanti come C e N

Schema di una sezione longitudinale del diagramma Fe-Cr-C,


ottenuto in corrispondenza di un tenore di cromo del 18%

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Acciai inossidabili ferritici
 Con bassi tenori di carbonio e 12-30% Cr, microstruttura α a tutte le temperature
 Microstrutture tipiche:

Group 1 (13-18%Cr, 0.08%C) e.g.: Group 2 (25-30%Cr, 0.16%C) e.g.:


AISI 430 AISI 446
 Composizione chimica media di alcuni acciai inossidabili ferritici

X10CrAl13
X2CrTi12
X6Cr17
X14CrS17
X10CrAlSi18
X10CrAlSi25

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Acciai inossidabili ferritici - classificazione

Relazione tra gli acciai


ferritici rapportati
all’acciaio AISI 430
scelto come
riferimento.

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Acciai inossidabili ferritici - applicazioni
 AISI 430 (X6Cr17): Facilmente deformabile plasticamente a freddo e lavorabile
alle macchine utensili. È prodotto per lo più in lamiera o nastri da imbutire o
stampare, in tubi o barre trafilate; ha una buona resistenza alla corrosione,
sicuramente superiore ai tipi martensitici
 È l’acciaio inox ferritico più diffuso. Ha una superficie brillante per l’alto
tenore di Cr. Può essere ricotto facilmente, ma non è rafforzabile per
trattamento termico
 Utilizzato principalmente in applicazioni non strutturali, che richiedono una
buona resistenza alla corrosione (produzione e trasformazione dell’acido
nitrico, impianti nel settore petrolifero) e finiture superficiali brillanti
(industria dei trasporti, elettrodomestici, articoli da viaggio, posateria a
basso costo, elementi decorativi e complementi d’arredo per interni,
ricoperture di banchi e tavoli da bar, cappe da cucina)
 Difficoltà nella saldatura a causa di:
o Eccessiva crescita del grano (bassa tenacità nella zona termicamente
alterata)
o Effetti di sensibilizzazione (precipitazione dei carburi di Cromo)

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Acciai inossidabili ferritici - applicazione
 Modificazioni negli acciai ferritici rispetto a AISI 430 per uso generale:
1. Riduzione percentuale di Cromo (AISI 409)
2. Con tenore simile di Cromo e aggiunta di altri elementi (AISI 430F, AISI 434, 436, AISI
439, AISI 441, AISI 444)
3. Aumento del tenore di Cromo (AISI 446)
1. RIDUZIONE DEL TENORE DI CROMO
 AISI 409 (X2CrTi12): Minore costo e resistenza alla corrosione, ma maggiore
deformabilità plastica a freddo e migliore saldabilità (stabilizzazione con titanio). È
usato nel settore automotive per la realizzazione di marmitte, convertitori catalitici
e tubi di scarico di autovetture e ciclomotori
2. A PARITÀ DI TENORE DI CROMO
 AISI 430F (X6CrMoS17): lavorabilità migliorata a causa della presenza di zolfo.
Utilizzato per produrre semilavorati lunghi indicati per lavorazioni per asportazione
di truciolo (settore delle elettrovalvole, minuteria metallica)
 AISI 439 (X3CrTi17): conserva la resistenza alla corrosione del AISI 430,
migliorandone la saldabilità. Applicazioni analoghe a AISI 430, ma dove sono
previste saldature (cestelli lavatrici prodotti per aggraffatura di nastri in AISI 430 o
per saldatura di nastri in AISI 439, sistemi di scarico SUV).
 AISI 441 (X2CrTiNb18): Resistenza alla corrosione e saldabilità migliorata
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Acciai inossidabili ferritici - applicazione
 AISI 434 (X6CrMo17-1): in cui la presenza di molibdeno migliora la resistenza
alla corrosione in ambienti marini (Pitting)
 AISI 436 (X2CrMoTi17-1): Grazie alla stabilizzazione, oltre ai sistemi di scarico
(automotive), impiegati per pannellature interne degli edifici, per scale mobili,
ascensori e nastri trasportatori, per tubi di convogliamento dell’acqua potabile o
come supporto per la realizzazione di celle fotovoltaiche
 AISI 444 (X2CrMoTi18-2): Ulteriore miglioramento della resistenza alla
corrosione per l’incremento di cromo e molibdeno. Molto usati per scambiatori
di calore, caldaie e serbatoi di stoccaggio dell’acqua calda
3. AUMENTO DEL TENORE DI CROMO (SUPERFERRITICI)
 AISI 446 (X10CrAlSi25): Con aggiunte di silicio e alluminio garantisce resistenza
alla scagliatura (acciaio resistente al calore fino a 1100°C), in ambienti ossidanti,
riducenti, e solforosi (limite degli austenitici con elevato tenore di Ni). Utilizzato
per realizzare forni e caldaie, suole e muffole, cassette di ricottura, crogioli, parti
di impianti di idrogenazione (anche con oli ricchi di zolfo), tubi di surriscaldatori
 29-4C (X2CrMoTi29-4): Resistenza estrema alla corrosione per vaiolatura a
quella interstiziale e a quella sotto tensione

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Acciai inossidabili ferritici a basso contenuto di
elementi interstiziali (ELI – Extra-Low Interstitials)
 Sviluppo di acciai con basso tenore di C (Non Standard) grazie ai convertitori A.O.D. (Argon-
Oxygen-Decarburizing)
 Riduzione spinta di C; aggiunta di N, aggiunta di Cr + Mo
 Resistenza migliorata al Pitting
o Pitting Resistance Equivalent Number (PREN): %Cr + 3.3 %Mo + 18 %N
o In quelli standard: AISI 409: 11.0; AISI 430: 17.0; AISI 434: 20.3
o In quelli Non Standard: 18-2 (AISI 444): 24.6; E-Brite 26-1: 29.3; 29-4: 42.2
 Alta duttilità quando è ridotto il tenore di C (meno contenuto di carburi): duttilità del
30-37% contro il 20-25% degli acciai standard, con ridotto incrudimento
 Bassa temperature di transizione duttile fragile
o -18°C (l’aumento della temperature di transizione duttile fragile con l’aumento del tenore
di carbonio e di cromo è giustificato dal maggiore tenore di carburi)
 Bassi valori della dilatazione termica (minore tendenza all’insorgenza di tensioni
meccaniche di origine termica) e alti valori della conducibilità termica (migliore
attitudine allo smaltimento del calore, gradienti termici meno ripidi)

Improved
pitting Improved
resistance weldability

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Acciai inossidabili ferritici – Trattamenti termici
 Sono previsti solo trattamenti di ricottura a 650-830°C
 Compromesso tra proprietà meccaniche e resistenza a corrosione, elimina tensioni
interne da lavorazioni a freddo o saldature
 Se dopo lavorazione a freddo → ricristallizzazione (Ricottura di ricristallizzazione)
 Se dopo saldatura → restaura la duttilità e la resistenza a corrosione
 Tempo: 1-2h e Temperatura devono evitare il fenomeno dell’ingrossamento del grano
 Precauzioni: evitare permanenza tra 400-570°C per la possibilità di precipitazione di fasi
fragili

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Acciai inossidabili ferritici – meccanismi di
rafforzamento
 Le caratteristiche meccaniche a
temperatura ambiente dipendono dallo
stato di incrudimento
 In genere
 Sollecitazione a rottura R: 420-
700MPa
 Sollecitazione di scostamento dalla
proporzionalità RP(0.2): 230 -
350MPa
 Allungamento %: 13 - 30%
 Durezza:
o HB 131-212
o HRB 90
 Effetti dell'incrudimento (meno
importante rispetto agli inox austenitici):
Differente effetto dell’incrudimento
 Basso sulla resistenza alla corrosione
sul carico unitario di resistenza alla
trazione per gli acciai ferritici e
 Aumenta RP(0.2) molto più di R
austenitici  Diminuisce A% del 20 - 25%

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Acciai inossidabili ferritici – impiego a temperature
diverse da quella ambiente
 Proprietà a basse temperature
 Non adatti (CCC): T transizione duttile -
fragile a T prossime a quella ambiente
 Altri fattori che influenzano negativamente
la transizione duttile-fragile sono:
dimensioni del grano, contenuto di
elementi interstiziali, fasi disperse,
spessore, il tenore di cromo
 Proprietà ad alte temperature
 Resistenza allo scagliamento, che aumenta
con il contenuto di cromo
 AISI 430: resiste all'ossidazione fino a
800-850°C (17%Cr)
 AISI 446 fino a 1100-1150°C (26%Cr)
 Sensibilità all’infragilimento
 per la formazione della fase ’: 400-
550°C
 per la formazione della fase σ: 550-
Resistenza all’ossidazione ad alte
850°C temperature
 Ingrossamento del grano
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Effetti della temperatura e della durata di
esposizione a caldo sugli acciai inox ferritici AISI430
e AISI446

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Impiego degli Acciai inossidabili ferritici nel settore
automobilistico: Sistema di scarico
Corrosione ad alta temperatura
 All'aumentare della temperatura si verificano
cambiamenti nella natura della pellicola
superficiale di ossido di cromo
 Per piccoli aumenti della temperatura in
un gas ossidante, la pellicola può
rimanere protettiva perché la diffusione
di ossigeno attraverso il film è lenta
 Con l’aumento della temperatura si ha
più ossidazione e la pellicola di ossido
può crescere (scaglia)
o Formazione di Scaglia (scaling):
Formazione di uno spesso strato dei
prodotti di ossidazione del metallo ad alta
temperatura
o L’aumento del tenore di Cr e di Al
nell’acciaio, aiuta a migliorare la resistenza
all’ossidazione e allo scaling
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Impiego degli Acciai inossidabili ferritici nel settore
automobilistico: Sistema di scarico
 Il tipo 409 (10.5 %Cr + Ti) è
normalmente utilizzato con
temperature di lavoro sino a 600°C,
per:
 Silenziatori
 Tubi di scarico
 Convertitori catalitici
 Gli autocarri leggeri (SUV) operano a
temperature più elevate rispetto alle
automobili) ed un tenore di Cr del
10.5% non è più adeguato
 Scelta del tipo AISI 439 (17 %Cr
+ Ti e - C)
CATALIZZATORI o Domanda: Perché non utilizzare il
tipi AISI 409, AISI 405 tipo AISI 430?
L'aumento delle temperature in camion sono gestite da o Risposta: Buona resistenza allo
convertitori con gusci con il 12% Cr con Si e Al (X10CrAl12) scaling ad alta temperatura ma
In precedenza, venivano utilizzato per gli autocarri pesanti assenza di elementi stabilizzanti:
tipi con il 18% (AISI 439) non adatto alla saldatura

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Impiego degli Acciai inossidabili ferritici nel settore
automotive: Sistema di scarico
COLLETTORI DI SCARICO
L’utilizzo dell’idroformatura dei tubi
consente un dimezzamento dei pesi;
tipi 409, 439, 304L
La riduzione di peso è circa del 50%,
con poco o nessun aumento dei
costi, migliorando le prestazioni. Il
design tubolare offre attrezzature di
maggiore flessibilità in grado di
accomodare le esigenze della
progettazione a costi minimi

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Acciai inossidabili Martensitici

Vantaggi Svantaggi
 Elevata durezza  Minore resistenza alla corrosion
 Buon mantenimento del rispetto al resto degli acciai
tagliente dell’utensile inossidabili (relativamente basso
 Buona resistenza all’usura tenore di cromo)

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Acciai inossidabili Martensitici: Diagrammi di fase
(richiami di metallurgia)
Campo dell’austenite stabile per tenori
cromo nell’acciaio pari al 12%

Il campo 
scompare per Cr
> 20%

0 %C (diagramma Fe-C)
 Cr riduce il campo γ
(stabilizza α)
 > 12 %Cr – deve avere %C
crescente per avere un
campo γ

%C
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Acciai inossidabili Martensitici:
Range dell’austenite nella lega Fe – C - Cr
0.05%C 0.10%C 0.20%C 0.40%C

%C
All'aumentare della %C, il campo γ si espande e l’acciaio può avere una %Cr più alta

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Acciai inossidabili Martensitici
 Leghe Fe – Cr - C
 Per permettere di restare in campo γ chiuso e di mantenere il layer protettivo, Cr
tra 11 - 18% e C tra 0.12 -1.2%
 Presenza di punti di trasformazione A1 e A3
 Struttura martensitica dopo riscaldamento in campo austenitico e successivo
rapido raffreddamento

Sezione longitudinale del diagramma ternario


Sezione longitudinale del diagramma ternario

Il livello di

Fe-Cr-C con tenore di cromo del 18%


carbonio deve
Fe-Cr-C con tenore di cromo del 12%

essere regolato
in modo che,
quando
combinato con
il Cr,
permetterà la
formazione di γ
o di (γ+ carburi)
a
temperature
elevate

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Acciai inossidabili Martensitici:
confronto con i ferritici
Ferritico 409: 11%Cr, 0.02%C, 0.05%Ti

Ferritico ricotto

Martensitico: 410: 12%Cr, 0.12%C

 A 1000°C, l’acciaio può avere sino a


circa il 0.5 %C e avere ancora 100 % γ
Raffreddato in aria e rinvenuto
 se > 0.5 %C avrà invece γ + carburi
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Acciai inossidabili Martensitici:
composizione chimica

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Acciai inossidabili Martensitici:
classificazione

AISI 440 A 0.7%C


AISI 440 B 0.85%C
AISI 440 C 1.1%C

Relazione tra gli acciai


martensitici
Super-martensitici
X3CrNiMo13-4 rapportati agli acciai
X4CrNiMo16-5-1 AISI 410, AISI 420 e
> resistenza alla corrosione
> tenacità AISI 440

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Acciai inossidabili Martensitici- applicazioni
 Grado Base (AISI 420B):
 AISI 420B (X30Cr13). Largamente impiegati ove sia richiesta elevata resistenza meccanica e
all’usura. La resistenza alla corrosione è buona, specialmente in ambienti rurali, in acque
dolci non contaminate da cloruri, a contatto con sostanze alimentari, con acidi deboli (come
ad esempio gli acidi organici), con prodotti petroliferi (grezzi ed intermedi) e con soluzioni
ossidanti (cromati, permanganati). Tra le applicazioni si evidenziano quelle nell’ambito:
 Degli utensili da taglio: produzione di coltelleria da tavola, lame da taglio industriali,
strumenti chirurgici, rasoi, forbici
 Di elementi costruttive: Alberi di trasmissione di potenza in ambienti blandamente
aggressivi, palette di turbina a vapore o palette di compressore, bielle, bussole di
pompe e compressori, dischi freno per motoveicoli. Utilizzati anche per realizzare
calibri
 Modificazioni negli acciai martensitici rispetto al grado AISI 420B:
1. Riduzione percentuale di carbonio al di sotto dello 0.2% (AISI 410, 416 e 431)
2. Con tenore di carbonio compreso tra lo 0.2% e lo 0.5% (AISI 420A, AISI 420F e AISI 420C)
3. Aumento del tenore di carbonio a valori maggiori dello 0.5% (AISI 440A, AISI 440B e AISI
440C )
1. CON TENORE DI CARBONIO MINORE DELLO 0.2%
 AISI 410 (X12Cr13) : Stesse proprietà del grado AISI 420B, ma con una minore durezza e una
maggiore tenacità
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Acciai inossidabili Martensitici- applicazioni
 AISI 416 (X12CrS13): è la versioni a lavorabilità alle macchine utensili migliorata del
grado AISI 410, per la presenza di zolfo (attorno allo 0,2%). Rispetto al grado AISI
410, la resistenza alla corrosione è leggermente inferiore. Si ha anche una
riduzione della tenacità e sono più difficili le operazioni di saldatura
 AISI 431 (X17CrNi16-2): ha maggiore resistenza alla corrosione dei gradi AISI 410 e
AISI 416, nonché del capostipite AISI 420B (per il maggiore tenore di Cr). Rispetto a
questi gradi la presenza del Ni ne aumenta la tenacità. Tra le applicazioni si
evidenzia:
o alberi di motori marini, alberi portaelica, parti di pompe, alberi di macchine
idrauliche, valvolame, palette di turbina e componenti resistenti all’usura in
impianti petroliferi
 Super-martensitici: con tenore limitato di carbonio (0.03-0.04%) con nichel e
molibdeno (X3CrNiMo13-4 e X4CrNiMo16-5-1). Resistenza ad ambienti ricchi di
H2S e CO2. Al termine del processo di fabbricazione (ad esempio a valle della
laminazione a caldo), hanno buona resistenza meccanica ed elevata tenacità,
anche senza effettuare il trattamento termico. Sono impiegati nel settore chimico e
petrolchimico, in genere come prodotti tubolari
o Per il trasporto di fluidi
o Scambiatori di calore
o Elementi strutturali
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Acciai inossidabili Martensitici- classificazione
2. CON TENORE DI CARBONIO COMPRESO TRA LO 0.2% E LO 0.5%
 AISI420F (X29CrS13): Versione a lavorabilità migliorata del grado AISI 420B. Stesse
considerazioni del grado AISI 416
 AISI 420 A (X20Cr13): minore tenore di carbonio e quindi maggiore resistenza alla
corrosione, ma minore resistenza meccanica rispetto al grado AISI 420B
 AISI 420 C (X39Cr13): maggiore tenore di carbonio e quindi maggiore resistenza
meccanica rispetto al grado AISI 420B
3. CON TENORE DI CARBONIO MAGGIORE DELLO 0.5%
 AISI 440C (X105CrMo17): minore resistenza alla corrosione rispetto al grado
AISI420B (confrontabile con quella del grado AISI 410). Eccellente durezza e
resistenza all’usura dopo bonifica. Bassa tenacità a frattura. Utilizzato per:
o Parti resistenti all’usura ed all’ossidazione (impieghi ad alta temperatura) o
all’usura ed alla corrosione (cuscinetti a sfere)
o Utensileria (strumenti chirurgici per particolari impieghi)
 AISI 440A e AISI 440B: Tenore di carbonio inferiore rispetto al 440C e pari
rispettivamente a 0.7% e 0.85%, che permette una maggiore resilienza
dell’acciaio

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Acciai inossidabili Martensitici:
curve CCT del tipo AISI 410

 Il naso è a 700°C dopo


250s (~4minuti)
 È possibile perciò temprare
grande sezioni, per
esempio alberi di pompe
(~100mm), ed avere
struttura completamente
martensitica al cuore
 È una martensite con bassa
percentuale di carbonio
~0.1%C max
 Punti elevati di Ms (350°C)
e Mf (250°C) non
permettono la formazione
di austenite residua

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Acciai inossidabili Martensitici:
Curve TTT e CCT del tipo AISI 420
Trasformazioni isoterme di
un acciaio tipo AISI 420

 Curve di trasformazione spostate


verso destra → tempra completa
anche su sezioni di grosso
spessore
 Il livello degli altri elementi di
lega deve essere limitato per
evitare di sopprimere la
trasformazione martensitica in
quanto Ms può scendere sotto
la temperatura ambiente per
esempio, Ni ~ 3%; Mo ~ 1%; W ~
1%; V ~ 0.25%
Trasformazioni anisoterme di
un acciaio tipo AISI 420

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Acciai inossidabili Martensitici:
trattamenti termici

 Ricottura
 Spesso effettuata a T < A3 e A1 (di globulizzazione) → aumenta la lavorabilità
alle macchine utensili
 A volte preceduta da normalizzazione → martensite, che si presta meglio al
trattamento di ricottura
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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici
 Tempra
 presenza di Cr → bassa conducibilità termica → necessità di basse velocità di
riscaldamento
o È conveniente per pezzi incruditi con variazioni di sezione, un preriscaldo a T ≈
900°C fino a riscaldo completo alla temperatura di tempra
o Per componenti di grandi dimensioni: preriscaldo a ≈ 550°C
 Alte T di tempra → valori massimi di durezza e tenacità dopo distensione
 Basse T di tempra → migliore tenacità dopo rinvenimento
 Raffreddamento:
o in aria per pezzi di forma irregolare
o in olio a 40-90°C. Si ottengono durezze superiori rispetto alla tempra in aria

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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici
 La durezza della martensite dipende
dalla percentuale di carbonio
 Controllando i diagrammi Fe-
Fe3C con il 12 %Cr e con il 18
%Cr si evidenzia che a 1000°C
la massima % di carbonio per
avere 100% di austenite è
o  0.50 %C per l’acciaio al
12 %Cr
o  0.30 %C per l’acciaio al
18 %Cr
 Si può perciò ottenere una
martensite con più alta percentuale
di carbonio, con la più bassa % di
cromo
 Tenori maggiori di carbonio
daranno invece una maggiore
quantità di carburi

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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici
 Aumento della possibilità
di avere austenite
residua per
1. Acciai con tenori
maggiori di cromo e
carbonio ( > 0.35)
2. Aumento della
temperatura di
tempra (in genere di
1050°C)
 Il trattamento sotto zero
prima del rinvenimento
trasforma la maggior
parte dell’austenite
residua

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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici
 Rinvenimento
 Per acciai a basso e medio C
o migliore combinazione di:
• Proprietà meccaniche: 600 - 670°C
• Resistenza a corrosione: < 430°C
o Durata del trattamento: maggiore per T minori
o Velocità raffreddamento alta (olio) → permette di avere elevata tenacità
o Per rinvenimenti a T nel range di 430 - 570°C, rischio di:
• fragilità da rinvenimento
• bassa resistenza a corrosione
 Per acciai ad alto C (AISI 440)
o È indicato solo il trattamento termico di distensione

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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici

Effetto della temperatura di rinvenimento sulla


resistenza alla corrosione per un acciaio al 13%Cr
temprato dalla temperatura di 1040°C

o Possono essere rinvenuti tra 400-575°C e


ottenere stesse durezze ma drastiche
perdite di resistenza alla corrosione (tra
430°C e 570°C) a causa della
precipitazione dei carburi nella matrice
Temperatura, °C
o Questo a causa della diminuzione del contenuto di Cr nella matrice che fa perdere le caratteristiche di
inossidabilità

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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici
 Distensione
 Elimina le tensioni residue, migliora la stabilità meccanica (dopo tempra o
deformazioni a freddo)
 Per tutti gli acciai → appena dopo tempra (evita cricche)
 Per acciai ad alto C: unico trattamento possibile dopo tempra
 Per gli altri acciai inox martensitici è alternativo al rinvenimento
 Le proprietà finali dipendono dalla T di tempra

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Acciai inossidabili Martensitici: trattamenti termici
 In figura sono evidenziati gli effetti delle
temperature di tempra sulle caratteristiche
meccaniche di un acciaio martensitico tipo
AISI 410 dopo distensione a 260°C per 2
ore e raffreddamento in aria
 I tempi di permanenza alle temperature di
tempra sono stati di 30min ed il
raffreddamento è stato realizzato in olio
 L’aumento di durezza per temperature di
tempra tra 975 - 1040°C è giustificato da
un aumento dei carburi in soluzione
 Oltre una certa temperatura, in genere 1050°C, la maggiore dissoluzione dei
carburi con conseguente aumento del tenore di elementi nell’austenite (Cr, C),
favorisce la formazione di austenite residua dopo tempra. Per questo la durezza
diminuisce
 Come per il rinvenimento, anche per la distensione, per avere un ulteriore aumento
di durezza oltre 1050°C è necessario un trattamento sotto zero

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Acciai inossidabili Martensitici: proprietà a
temperatura diverse da quella ambiente
 Comportamento analogo a quello degli acciai da bonifica
 Per quanto riguarda il comportamento a bassa temperatura, tenacità condizionata dal
trattamento termico e dal tenore di carbono

Acciaio tipo AISI 410

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Acciai inossidabili Martensitici: proprietà a
temperatura diverse da quella ambiente
 Per quanto riguarda il
comportamento ad alta
temperatura, di solito non
usati a temperature
maggiori di quelle di
rinvenimento (perdono i
vantaggi della bonifica)
 AISI 410 permette
temperature di lavoro fino
a 650°C (servizio continuo)
 Tipi con Ni, Mo, W, V (AISI
422) buona resistenza al
creep → tubi per
generatori di vapore.

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Acciai inossidabili Martensitici: proprietà ad alta
temperatura del tipo AISI 410 bonificato (cenni)

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Acciai inossidabili Martensitici: applicazioni
Type 410
Type 440 C
Posate, palette di turbine, pompe, alberi
Cuscinetti a sfera: anelli interni,
bulloni, dadi, viti
anelli esterni, sfere
Type 440 ABC
Cuscinetti a sfera, valvole, strumenti chirurgici,
coltelli, forbici

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Acciai inossidabili Martensitici: applicazioni
 Durezza HRC: 60 - 65
 Difficoltà di affilatura, ma è garantito il filo tagliente per un lungo tempo
 Tra gli esempi in commercio, i coltelli Heinkel ($100/coltello)
 Durezza HRC: 45 - 55
 Facilità di affilatura, ma è non garantito il filo tagliente per un lungo tempo
 Affilatura continua o strategia dell’usa e getta
Dopo tempra con
raffreddamento
sotto zero
1040, 10min
Dopo distensione -80°C, 60 min
200°C for 30min
Coltelli in acciaio inossidabile
Lamette - la maggior parte delle forbici
USA
Europa

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Acciai inossidabili Austenitici
 Leghe Fe-Cr-Ni: Cr 12÷30%, Ni 8÷35%, C 0,03÷0,25%: austenite stabile a Tamb, dopo
raffreddamento da T di tempra (es. 1050°C); Ms < Tamb.
 Leghe con Cr<18%, Ni< 8% (AISI 301): austenite non stabile a Tamb. Se deformata
plasticamente → parte dell’austenite in martensite;
 C 0.03÷0.25%: nel grado AISI
304 (18-8), la solubilità
diminuisce rapidamente con la
temperatura, raffreddamento
lento da 1050°C → sul bordo
dei grani si ha:
a. Carburi di Cr tra 850-
400°C;
b. Cr< 12% → corrosione
intergranulare
 Più resistenti a corrosione
rispetto a ferritici, martensitici
 Produzione pari a circa il 74%
di quella degli acciai inox

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Acciai inossidabili Austenitici:
composizione
 Primi acciai C = 0.25% → sensibili a corrosione intergranulare
 C (fino a 0,15%): aumenta proprietà meccaniche, ma riduce la resistenza alla
corrosione, specialmente su gradi con tenori minori di Ni e Cr (AISI 301, AISI 302,
AISI 303).

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Acciai inossidabili Austenitici: classificazione
 Per migliorare la resistenza alla corrosione intergranulare, aggiunta di Ti/Nb → più affini
del Cr per C → formazione di carburi di Titanio e Niobio (AISI 321, AISI 347)
 Ti (≥5xC%) → acciai stabilizzati (AISI 321)
 Nb (≥10xC%) → acciai stabilizzati (AISI 347)
 Un’altra soluzione per migliorare la resistenza alla corrosione intergranulare, percorribile
con il miglioramento dei processi metallurgici, è stata quella di contenere il tenore di C a
tenori bassissimi (insufflaggio di O2): → C < 0,03% (AISI 304L)
 Tenori maggiori di Ni → austenite stabilizzata: acciai da imbutitura (AISI 305)
 Tenori maggiori di Cr (dal 12% fino al 30%) e di Ni (dal 7% fino al 35%):
 negli AISI 309, AISI 310, AISI 314, AISI 330 è migliorata:
a. La resistenza all’ossidazione alle alte T
b. Le caratteristiche meccaniche
c. La saldabilità (Cr) e per AISI 309S e AISI 310S minore C (da 0.20-0.25 a 0.08-0.1)
 nel AISI 308: l’elevata % di Cr garantisce una struttura austeno-ferritica, in ferrite
precipitazione di carburi (più Cr e meno C) → filo d’apporto per saldature.
 Mo: 2 ÷ 3% (AISI 316) → buona resistenza al pitting contro Cl-
 Massima resistenza al pitting per 3 ÷ 4% Mo (AISI 317)
 S, Se: migliorano la lavorabilità alla macchine utensili (AISI 303, AISI 303Se)
 N stabilizza austenite e migliora le caratteristiche meccaniche (AISI 304N, AISI 316N)
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Acciai inossidabili Austenitici: classificazione

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Acciai inossidabili
Austenitici:
classificazione
 Austenitici al Cr-Ni
 AISI 304 (X5CrNi18-10): Tra tutti gli acciai
inox è quello maggiormente utilizzato in
ambito industriale, civile, militare. Ha
limitate caratteristiche meccaniche, è
facilmente deformabile a freddo ed è
saldabile impiegando appositi elettrodi
o Svariate applicazioni: caldaie, autoclavi,
recipienti, scambiatori di calore, tubi di
trasporto di fluidi, rubinetterie, ascensori,
arredo urbano, utensileria domestica
(pentolame, posateria, elettrodomestici,
lavelli, cappe)
o Industria chimica, petrolchimica, nucleare,
farmaceutica, di produzione del latte, della
birra, delle conserve alimentari, della carta
e della cellulosa, dei coloranti e degli
esplosivi, stoccaggio e trasporto dei gas
liquefatti (per la tenacità a bassa
temperatura)
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Acciai inossidabili Austenitici: applicazioni
 Austenitici al Cr-Ni
 AISI 301 (X10CrNi18-8). Utilizzato allo stato incrudito, che garantisce elevata resistenza
meccanica:
o catene per nastri trasportatori, molle, strutture portanti per il settore automotive e, talvolta, anche
per produrre coltelli
 AISI 303 (X8CrNiS18-9): Versione a lavorabilità migliorata del grado AISI 304. Peggioramento
della resistenza alla corrosione
o minuteria metallica e per la produzione di viti, dadi, perni e boccole
 AISI 321 (X6CrNiTi18-10) e AISI 347 (X6CrNiNb18-10): Saldabili. Hanno resistenza a corrosione
confrontabile con AISI 304 e per questo le applicazioni sono:
o Quelle del grado AISI 304 tranne che per applicazioni decorative (carburi di titanio e niobio non
garantiscono ottime finiture superficiali). Una migliore resistenza meccanico a caldo rispetto al grado
AISI 304 li apre anche ad applicazioni di collettori di scarico, corpi caldaia, reattori chimici, apparecchi a
pressione e tubi per resistenze corazzate
 AISI 304L (X2CrNi18-9): Saldabili. Hanno minore resistenza meccanica a freddo e a caldo dei
tipi stabilizzati, ma non hanno il problema della finitura superficiale
 AISI 310S (X8CrNi25-21): Resistente all’ossidazione a caldo sino a 1100°C (ambienti ossidanti
non solforosi), 1000°C (ambienti ossidanti solforosi o carburanti), 750°C (ambienti riducenti)
o Applicazioni che prevedono l’impiego ad alta temperatura (crogioli per bagni di sali, cassette per
cementazione, tubi di protezione per coppie termoelettriche, muffole per forni di patentamento, storte
di distillazione, tubazioni per impianti di cracking)

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Acciai inossidabili Austenitici: applicazioni
 Austenitici al Cr-Ni-Mo
 AISI 316 (X5CrNiMo17-12-2): Materiale di riferimento per la fabbricazione di componenti o
parti di impianto operanti in atmosfere marine o soggette a significativi problemi di
corrosione. Caratteristiche meccaniche e di deformabilità confrontabili con il grado AISI 304.
Saldabile con particolari elettrodi
o Usato negli impianti chimici e petrolchimici, nelle strutture off-shore, nell’industria alimentare,
farmaceutica e nel settore della tintoria. Applicazioni che prevedono il contatto con acqua di mare,
acque di processo contaminate da alogenuri (Cl-, I-, F-), condense acide e acque di scarico. Eccellente
comportamento in presenza di acidi organici, soluzioni alcaline, soluzioni diluite di acido solforico,
cloridrico o fosforico
o Scafo dei sottomarini per il comportamento amagnetico
 AISI 316Ti (X6CrNiMoTi17-12-2): Saldabile. Stesse considerazioni stabilizzati AISI 321 e AISI
347
 AISI 316 L (X2CrNiMo17-12-2): Saldabile. Stesse considerazioni dell’acciaio AISI 304L
 AISI 904L (X1NiCrMoCu25-20-5): Aumentata resistenza alla corrosione. Esempio di Super-
Austenitico. L’elevato contenuto di nichel lo rendono indicato per soluzione anche
concentrate di acido solforico e fosforico.
o Utilizzato negli impianti di stoccaggio e di trasporto
 254 SMO (X1CrNiMoCuN20-18-7): Aumentata resistenza alla corrosione. Per l’elevato tenore
di cromo e molibdeno ha elevatissima resistenza all’attacco da cloruri
o È usato negli impianti di dissalazione, nel settore chimico e nei sistemi di sbiancatura della cellulosa
ove si fa largo uso di sostanze candeggianti

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Acciai inossidabili Austenitici: trattamenti termici
1. Solubilizzazione
 Scopo:
o Solubilizzare i carburi
o rimuovere le variazioni strutturali (ferrite, martensite), a
seguito di processi di formatura
 Modalità:
o riscaldare a T > 1000°C, tempi brevi (in funzione dello spessore
dei pezzi ) → il tempo non influisce sulle proprietà meccaniche
ma sull’ingrossamento del grano → corrosione intergranulare
o raffreddamento rapido (850-450°C: evita formazione fase σ e
carburi) in acqua (non è possibile per pezzi di grandi
dimensioni). Per pezzi sottili, il raffreddamento può essere
realizzato in aria
 Inconvenienti: Ingrossamento del grano, che peggiora la resistenza
alla corrosione intercristallina
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Acciai inossidabili Austenitici: trattamenti termici

Effetti della temperatura di solubilizzazione e della durata del trattamento sul numero di grani cristallini per unità di
superficie dell’acciaio inox austenitico AISI 316. A valori più bassi del numero dei grani, corrisponde una maggiore
dimensione media degli stessi

2. Sensibilizzazione
 Scopo: testare la suscettibilità alla corrosione intergranulare → individuazione di
intervallo di T e tempo per precipitazione dei carburi

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Acciai inossidabili Austenitici: trattamenti termici
3. Stabilizzazione
 Scopo: evitare la formazione di carburi di cromo al bordo di grano → aumenta la
resistenza a corrosione intergranulare.
 Acciai: AISI 321 (Ti), AISI 347 (Nb + Ti)
 Modalità: mantenimento a 880°C, 2h (in funzione delle dimensioni del pezzo), e
quindi raffreddamento in aria. Si ha:
o formazione di TiC e NbC nel grano
o stabilizzazione dell’austenite per eliminazione di Ti e Nb
 La sensibilizzazione si ha a 650°C: manca C per formare carburi di Cr
 Impieghi:
o ad alte T (creep)
o per T< 425°C →AISI 304L, AISI 316L con C < 0,03% (costo inferiore)
4. Distensione
 Scopo: Eliminare le tensioni residue, pericolose soprattutto nelle applicazioni
sotto-sforzo in ambienti corrosivi
 Modalità: Riscaldamento a T compresa tra 350°C e 430°C per 0.5 – 2h e quindi
raffreddare in aria
 Inconvenienti: il riscaldamento/raffreddamento di giunti saldati può portare a
deformazioni, necessità di decapare e passivare le superfici
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Acciai inossidabili Austenitici: trattamenti termici
La stabilizzazione produce effetti positivi anche per gli acciai inossidabili austenitici a
basso contenuto di carbonio. Nella sensibilizzazione di questi acciai si forma ferrite,
carburi e fase sigma in forma submicroscopica prevalentemente sul bordo di grano. La
stabilizzazione porta alla trasformazione della ferrite in fase sigma e alla coagulazione
della fase sigma. La forma coagulata e non finemente distribuita ha effetti minori sulla
corrosione

Corrosione in HNO3 65% bollente di due acciai inox austenitici contenenti elementi di lega stabilizzanti e
volutamente sensibilizzati (curve 1), a confronto con gli stessi acciai sottoposti al trattamento termico di
stabilizzazione e poi sensibilizzati (curve 2).
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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà Meccaniche
a T ambiente allo stato solubilizzato
 Non hanno punto di snervamento (Rs è calcolato allo 0.2%)
 R compresa tra 550 - 650 MPa con Rs basso, elevata duttilità e tenacità

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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà Meccaniche a
T ambiente allo stato incrudito
 L’incrudimento aumenta R ma produce in acciai tipo AISI 301 anche martensite
metastabile (nelle forme α’ ed ε) a causa della composizione (favorita per esempio da
bassa concentrazione di elementi stabilizzanti l’austenite come Ni e N) ed in funzione
della modalità di deformazione (Tamb)
 La martensite si trasforma successivamente in austenite per riscaldamento:
 Quella nella forma ε (EC)→150-400°C
 Quella nella forma α’ (CCC)→400-800°C

Andamento
delle
caratteristiche
meccaniche in
funzione del
grado di
incrudimento,
per l’acciaio AISI
304

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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà Meccaniche a
T ambiente dello stato incrudito

0.15%C 0.15%C 0.25%C


8%Ni 10%Ni 20%Ni

Variazioni del valore del carico di rottura di alcuni acciai inox Effetto di contenuti diversi di nichel
austenitici della serie 300, causate da deformazioni plastiche a sulla % di martensite formata in un
freddo, ed effetti della temperatura di deformazione sulle acciaio austenitico contenente il 18%Cr
variazioni stesse.
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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà meccaniche
a bassa temperatura

Andamento
delle
caratteristiche
meccaniche
degli acciai AISI
304 e AISI 304L,
allo stato
solubilizzato e a
temperature
inferiori a
quella
ambiente

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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà meccaniche
a bassa temperatura

 Confronto della
temperatura di
transizione
duttile fragile tra
acciai inossidabili
austenitici,
ferritici e
martensitici

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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà meccaniche
ad alta temperatura
 Usati ad alte T per:
a. Resistenza all’ossidazione: Cr
b. elevate proprietà: Ni →
 aumenta R e K (stabilizza l’austenite, più resistente/stabile della ferrite)
 resistenza a fatica termica, a carburazione e nitrurazione
 si degrada con S → solfuro di Ni → abbassamento punto fusione
 Sensibilità all’infragilimento per effetto della:
 Separazione di carburi
 Formazione della fase σ
o Molto dura e fragile → aumenta la durezza e resistenza, ma diminuisce la
tenacità e la duttilità
o Altera le proprietà meccaniche a caldo
o Si forma sia dalla fase α che da quella γ
o La formazione è lenta a T< 600°C ma diventa veloce per T maggiori
• Precipita in poche ore da strutture bifasiche (γ+α); molte ore in acciai
austenitici al Cr-Ni nell’intervallo di T: 750-900°C.
• La favoriscono elementi ferritizzanti come Si, Mo, Ti, Nb e Al
• La rallentano elementi austenitizzanti come Ni, C, N e Mn
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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà meccaniche
ad alta temperatura
60

50

carico rottura/10000h, MPa


AISI 347
40

30

20

10 AISI 430

0
600 700 800 900 1000 1100
Temperatura, °C

(a) Proprietà a caldo di alcuni acciai inox della serie 300, valutate a 10000 h di esposizione
alla temperatura: (a) carico di rottura; e (b) Confronto tra comportamento di inox ferritico
e austenitico

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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà meccaniche
ad alta temperatura
Carico di rottura a 10000h, MPa

240
200
160
AISI 310
120
80
40 AISI 422
AISI 446
0
500 600 700 800 900 1000
Temperatura, ° C

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Acciai inossidabili Austenitici: Proprietà meccaniche
ad alta temperatura
1000
700
MARTENSITICO
500
 Confronto delle
300
proprietà Sollecitazioni, MPa
meccaniche ad 200 AUSTENITICO
alta temperatura
tra acciai 100
inossidabili
70
austenitici e
martensitici
50 0.2
30
20 R/10000

10
100 300 400 500 600 700
Temperatura di prova, °C
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Acciai Indurenti per Precipitazione (cenni)
 P.H. → Precipitation Hardening: → le caratteristiche meccaniche sono
migliorate con un trattamento di invecchiamento
 Meccanismo di rafforzamento:
o elementi aggiunti che formano precipitati che si oppongono al
movimento delle dislocazioni,
o elementi solubili nella matrice solo ad alta T → raffreddando
formano soluzioni solide sovrassature (SSS) → rinvenendo
formano precipitati fini e incoerenti
 Trattamenti tra 455 - 790 °C
 Elevate caratteristiche:
o Meccaniche
o Statiche
o Dinamiche
o Lavorabilità
o Resistenza alla corrosione, più resistenti dei martensitici

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Acciai Indurenti per Precipitazione (P.H.): Classi
(cenni)
 Tre classi (in funzione della microstruttura che presentano al raffreddamento dopo il primo
trattamento termico):
1. Martensitici (modificazione degli austenitici → punti critici → martensite)
 derivato dal 301: AISI 630 o 17-4PH
o C 0.07%, Cr 16.5%, Ni 4%, Cu 4%, Nb+Ta 0.3%
o TT tra 425 e 675°C → (fasi cfc ricche di Cu, NiAl, Ni3Ti)
2. Semi-austenitici (Ms sotto Ta, austenite + ferrite  dopo tempra)
 17-7PH: C 0.09%, Cr 17%, Ni 7.1%, Al 1.1%
 Solubilizzazione ed eventuali deformazioni plastiche
 Condizionamento (tra 730 e 760°C o tra 930 e 955°C): → innalzamento Mf sopra la
temperatura ambiente (Ta) per T minori (struttura completamente martensitica) o
sotto Ta per T maggiori (struttura martensitica per raffreddamenti sotto Ta)
 dopo TT di rinvenimento (480 - 650°C): martensite rinvenuta e fasi indurenti
3. Austenitici (precursori superleghe)
 C 0.015-0.15%, Cr 14.5.17%, Ni 11-30%, Cu 3%, Mo 0-1.25%, P, Ti, Al, V, B. (il P, nel
17-10P altera il reticolo dopo invecchiamento)
 solubilizzazione a 900-1100°C e rapido raffreddamento acqua/olio
 invecchiamento a 700-740°C per 15-25h → Ni3(Al,Ti)
 eccellente resistenza alla corrosione
 buona saldabilità
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Acciai Indurenti per Precipitazione (P.H.):
Composizione (cenni)

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Acciai Inossidabili Bifasici (cenni)
 Struttura: austenite - ferrite (matrice
ferritica con austenite dispersa)
 C < 0,03%; Cr > 16%; contengono anche Ni,
Mo, Mn, Si
 Bilanciando Cr – Ni - Mo (N):
 Struttura austeno-ferritica (50%) →
protezione catodica esercitata dalla
ferrite sulla austenite.

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Acciai Inossidabili Bifasici: Proprietà (cenni)
 Costo limitato
 Elevata resistenza al pitting (PREN = %Cr +3,3%Mo +16%N)
 PREN > 40 → acciai superduplex → pari resistenza a corrosione puntiforme nell’austenite e
nella ferrite
 Elevata resistenza allo snervamento, più del doppio dei gradi austenitici che sono confrontabili in
termini di tenori di elementi di lega. La resistenza dei tipi duplex è guidato dal rafforzamento della
fase continua ferritica. Essa deve il suo rafforzamento principalmente a:
 Indurimento per soluzione solida sostituzionale da parte del nichel, molibdeno, cromo, rame,
manganese
 Indurimento per soluzione solida Interstiziale da parte del carbonio e dell’azoto
 Rafforzamento per affinazione del grano

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Acciai Inossidabili Bifasici (DUPLEX): Classificazione
(cenni)
 Basso legati (senza Mo): 2304
 Medio legati: 2205
 Alto legati: Ferralium 255 (25Cr,
6Ni, 3Mo, 1.8Cu)
 Super duplex: 2507

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Acciai Inossidabili Bifasici (DUPLEX): Impiego (cenni)
 Indicati in condizioni di corrosione sotto tensione (no austenitici),
corrosione intergranulare (quasi esenti), corrosione generalizzata (no
ferritici) e pitting (superiore ai ferritici)
 In esercizio allo stato solubilizzato (a T 1050-1150°C, raffreddato in acqua)
→ elevati valori di R ed Rs rispetto ad inox austenitici (Rs doppio rispetto
agli austenitici della serie 300).
 Migliore saldabilità
 Caratteristiche meccaniche:
 Superiori ai ferritici
 A fatica, meglio del 304
 A caldo, intermedie fra i ferritici e gli austenitici
o Non usabili a T > 300°C per tempi lunghi (creep) → fenomeni di
infragilimento
o Hanno comportamento superplastico
 Pericolo di precipitazione di fase sigma ed altri composti intermetallici
per gli elevati tenori di elementi di lega
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Acciai Inossidabili Bifasici (DUPLEX): Fasi infragilenti
(cenni)

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