Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 A.A. 2019-2020
Domenico RAFFAELE
1 IL MATERIALE
omogeneo
materiale vicino al
isotropo MATERIALE IDEALE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 2
Domenico RAFFAELE
Principali VANTAGGI Principali SVANTAGGI
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 3
Domenico RAFFAELE
Nel prosieguo analizzeremo in dettaglio i problemi connessi con l’instabilità e la fatica che
definiscono i principali svantaggi strutturali, qui accenneremo brevemente agli altri due.
RESISTENZA AL FUOCO
In caso di incendio l’acciaio, per la sua elevata conducibilità termica, raggiunge rapidamente
temperature elevate che implicano una sensibile riduzione di resistenza e di rigidezza
Tra i 500° e i 700° le strutture metalliche non sono più in grado di sostenere i carichi
di progetto e collassano
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 4
Domenico RAFFAELE
RESISTENZA AL FUOCO
I CRITERI PER LA RESISTENZA AL FUOCO possono essere così classificati:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 5
Domenico RAFFAELE
RESISTENZA ALLA CORROSIONE
Gli elementi destinati ad essere incorporati in getti di calcestruzzo non devono essere pitturati:
possono essere invece zincati a caldo.
Le superfici di calcestruzzo a contatto con gli elementi metallici devono essere impermeabilizzate
Gli interni di grandi strutture a cassone, devono in genere essere accessibili, ventilati e illuminati
Devono essere previste soluzioni atte ad evitare ritenzione di umidità, sporcizia ed altri prodotti
contaminanti
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 6
Domenico RAFFAELE
4.2 Costruzioni in Acciaio
4.3 Costruzioni composte Acciaio-cls
Quadro NORMATIVO
Costruzioni in Acciaio
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 7
Domenico RAFFAELE
D.M. 17 gennaio 2018
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 8
Domenico RAFFAELE
IL MATERIALE ACCIAIO
COMPOSIZIONE DELLA LEGA
CLASSIFICAZIONE IN BASE AL
CONTENUTO IN CARBONIO CLASSIFICAZIONE ACCIAI IN BASE AL CONTENUTO IN LEGANTI
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 9
Domenico RAFFAELE
SIGLE di IDENTIFICAZIONE
Cresce la RESISTENZA
Al crescere del tenore di Carbonio
Si riduce la DUTTILITÀ
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 10
Domenico RAFFAELE
Tensioni di Snervamento in funzione degli spessori
Le precedenti tensioni base di snervamento e di rottura si riferiscono ad elementi di spessore minore di 16 mm.
Negli altri casi le suddette tensioni vengono modificate al variare degli spessori secondo la seguente tabella:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 11
Domenico RAFFAELE
PROVE DI QUALIFICAZIONE La norma prevede controlli sia negli stabilimenti di
produzione che nei centri di trasformazione ed in cantiere
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 12
Domenico RAFFAELE
PROVA DI TRAZIONE
Tensione
nominale
Parametri misurati per ottenere
il diagramma nominale -
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 13
Domenico RAFFAELE
Rottura per trazione di un provino prismatico.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 14
Domenico RAFFAELE
Diagramma σ-ε (REALE E NOMINALE) ottenuto dalla prova di trazione
INIZIO
SNERVAMENTO
fp
Deformazione residua
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 15
Domenico RAFFAELE
fu Max
fy INIZIO ft ROTTURA
INCRUDIMENTO
y h u t
Dalla prova di trazione di un acciaio duttile, si determinano:
la deformazione in cui inizia l’incrudimento εh (che risulta pari a circa 12-15 volte εy)
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 17
Domenico RAFFAELE
Proprietà meccaniche degli acciai da carpenteria
fu
ft
0.12-0.17% (%)
y=fy/E t
Limite di snervamento
Per gli ACCIAI SPECIALI e per le LEGHE DI ALLUMINIO
un limite di snervamento vero e proprio non esiste ed il limite
di elasticità viene convenzionalmente individuato in quel
valore della tensione cui corrisponde una deformazione
residua ε pari a: 0.1% (σ0,1) o allo 0.2 % (σ0,2).
Deformazione residua
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 18
Domenico RAFFAELE
Nel calcolo allo SLU, per ACCIAI DUTTILI,
si possono adottare i seguenti legami costitutivi:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 19
Domenico RAFFAELE
PROVA DI RESILIENZA
Le condizioni che possono favorire una rottura fragile anche in un materiale duttile come
l’acciaio da carpenteria sono essenzialmente tre:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 20
Domenico RAFFAELE
Proprietà di resilienza degli acciai da carpenteria, per provini con intaglio a ‘V’
40 J
La prova di RESILIENZA
27 J
fornisce utili indicazioni
T40J anche in merito alla
SALDABILITÀ
T27J
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 21
Domenico RAFFAELE
CRITERI DI RESISTENZA
SUPERFICIE DI
Snervamento nel caso di stati di tensione pluriassiale SNERVAMENTO
CURVA DI
SNERVAMENTO
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 22
Domenico RAFFAELE
PRODUZIONE DEI SEMILAVORATI
1 L'acciaio viene inizialmente colato "in fossa'' nelle lingottiere, nelle quali solidifica.
Con il processo di LAMINAZIONE A Con il processo di LAMINAZIONE A La TRAFILATURA consiste nel far
CALDO il lingotto viene prima riscaldato FREDDO il materiale è costretto a passare una barra di data sezione in un
a temperature fino a 1200 C° e quindi passare tra due cilindri rotanti in senso foro di sezione più piccola. La barra è
portato alla forma finale da una serie di inverso l'uno rispetto all'altro e si sottoposta allo sforzo di trazione, per
cilindri disposti in diverse posizioni trasforma in lamina. cui si deforma e si allunga,
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 23
Domenico RAFFAELE
Esempi di laminazione a freddo
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 24
Domenico RAFFAELE
Esempio di presso-piegatura a freddo
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 25
Domenico RAFFAELE
Altre lavorazioni dei semilavorati mediante deformazione plastica
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 26
Domenico RAFFAELE
2 TIPOLOGIE STRUTTURALI
La scelta della tipologia strutturale è, pertanto, fortemente influenzata dai seguenti fattori:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 27
Domenico RAFFAELE
STRUTTURA IN ACCIAIO STRUTTURA IN C.A.
( RESISTENZA SPECIFICA )
PESO STRUTTURALE POCO RILEVANTE IL PESO STRUTTURALE GIUOCA UN RUOLO
RISPETTO AGLI ALTRI CARICHI APPLICATI DECISIVO POICHÉ CONFRONTABILLE CON
GLI ALTRI CARICHI APPLICATI
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 28
Domenico RAFFAELE
STRUTTURA IN ACCIAIO STRUTTURA IN C.A.
Incremento di capacità
flessionale prodotto da N
N
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 29
Domenico RAFFAELE
Criteri di scelta della TIPOLOGIA STRUTTURALE
Secondo l’EC3, tutte le strutture devono avere una rigidezza sufficiente a limitare gli
spostamenti laterali. Questa rigidezza deve essere fornita:
• da un SISTEMA DI CONTROVENTO;
• dai COLLEGAMENTI DEGLI ELEMENTI componenti il telaio.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 30
Domenico RAFFAELE
TELAI CONTROVENTATI In un SISTEMA CONTROVENTATO le connessioni nodali ed i
sistemi di controventamento possono essere di varia natura
1 Telaio controventato con travi incernierate 2 Telaio controventato con travi continue
Il telaio viene considerato a nodi fissi e si Il telaio viene considerato a nodi fissi e si
possono trascurare gli effetti del 2° ordine possono trascurare gli effetti del 2° ordine
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 31
Domenico RAFFAELE
TELAI CONTINUI In assenza di controventi il telaio deve avere
capacità di assorbire azioni orizzontali
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 32
Domenico RAFFAELE
I CONTROVENTI
Nelle strutture in acciaio spesso si preferisce non irrigidire i nodi (schemi pendolari)
e si risolve il problema dell’assorbimento delle azioni orizzontali applicando il concetto
di “SEPRAZIONE DEI COMPITI STRUTTURALI”
GIUNZIONI A CERNIERA
SOGGETTE SOLO A SFORZI
DI TAGLIO
VANTAGGI: SVANTAGGI:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 33
Domenico RAFFAELE
Una ulteriore importante funzione dei CONTROVENTI è quella di realizzare una “AZIONE
STABILIZZANTE DEGLI ELEMENTI COMPRESSI” riducendo o annullando gli spostamenti dei nodi
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 34
Domenico RAFFAELE
CONTROVENTO
VERTICALE
CONTROVENTO DI FALDA
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 35
Domenico RAFFAELE
Controventi di falda di testata: disposizioni efficaci o meno.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 36
Domenico RAFFAELE
Controventi di falda laterali
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 37
Domenico RAFFAELE
Falsa Capriata e Trave Longitudinale
Luce dell’arcareccio
dimezzato
Se la distanza tra 2 portali trasversali è eccessiva (>7-8 m) è opportuno porre a metà tra i
2 traversi dei portali un “falso” traverso”, cioè un traverso che non poggia su colonne ma su 2
travi longitudinali che vanno da portale a portale. Così sarà possibile disporre gli arcarecci su
non più di 6 metri di luce.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 38
Domenico RAFFAELE
Il sistema TRAVERSO-COLONNE definisce il CONTROVENTO TRASVERSALE
In presenza di capriate lo schema del telaio di controvento è generalmente quello con traverso incernierato
In presenza di traversi ad anima piena i controventi trasversali possono essere anche continui nei nodi
trave-colonna
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 39
Domenico RAFFAELE
Impalcati Negli edifici multipiano gli impalcati sono costituiti da travi.
Si possono avere travi principali che vanno da colonna a colonna e travi secondarie
che vanno da una trave principale all’altra, oppure addirittura 3 orditi di travi, con
travi di terzo livello che vanno da una secondaria all’altra. L’ultimo ordito di travi
regge il solaio.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 40
Domenico RAFFAELE
Anche negli impalcati degli edifici multipiano occorre prevedere controventi di piano in
caso che il piano sia realizzato con grigliato. Questo infatti non vincola a sufficienza le
travi (è semplicemente poggiato su di esse e vi può scorrere sopra facilmente), mentre se
c’è una soletta con lamiera grecata in c.a. si potrebbe fare a meno dei controventi di piano.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 41
Domenico RAFFAELE
Controventi verticali I controventi verticali sono quegli elementi strutturali cui è
demandato il compito di raccogliere le forze orizzontali che
agiscono in senso longitudinale e portarle in fondazione e servono,
soprattutto, per stabilizzare la struttura in senso longitudinale
(nel piano)
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 42
Domenico RAFFAELE
CONTROVENTI AD INSTABILITÀ IMPEDITA
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 43
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Schemi ricorrenti di controventamento
Colonne INCASTRATE alla base trasversalmente e INCERNIERATE longitudinalmente
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 44
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Azioni del vento sulle facciate frontali
Colonne INCASTRATE alla base trasversalmente e INCERNIERATE longitudinalmente
ASTE TESE
ASTE COMPRESSE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 45
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Azioni di trascinamento del vento in copertura
ASTE TESE
ASTE COMPRESSE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 46
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Azioni del vento sulle facciate laterali
Colonne INCASTRATE alla base trasversalmente e INCERNIERATE longitudinalmente
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 47
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Schemi ricorrenti di controventamento
Controvento longitudinale
delle colonne
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 48
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Schemi ricorrenti di controventamento
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 49
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Schemi ricorrenti di controventamento
Controvento longitudinale
delle colonne
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 50
Domenico RAFFAELE
EDIFICI MONOPIANO Schemi ricorrenti di controventamento
Schema a tetto piano con colonne INCERNIERATE alla base trasv. e longitudinalmente
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2
Domenico RAFFAELE
EDIFICIO MULTIPIANO
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 52
Domenico RAFFAELE
ESEMPIO DI CORRETTO FUNZIONAMENTO DI
EDIFICIO MULTIPIANO UNA STRUTTURA CON CONTRAVENTI RETICOLARI
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 53
Domenico RAFFAELE
EDIFICIO MULTIPIANO CON NUCLEI VERTICALI DI CONTROVENTO IN C.A
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 54
Domenico RAFFAELE
EDIFICIO MULTIPIANO
Con l’aumentare
EDIFICI ALTI dell’altezza diventa
sempre più necessario
Nelle strutture relativamente
separare le funzioni
basse le connessioni rigide
di trasferimento dei
rappresentano un’accettabile
carichi verticali a
soluzione per trasferire al suolo
terra dalle funzioni di
sia le forze verticali che quelle
resistenza alle azioni
orizzontali
trasversali
Negli edifici molto alti può essere utile adottare accoppiamenti fra telai a nodi
rigidi e controventi generalmente in cemento armato (Pareti di Taglio)
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 55
Domenico RAFFAELE
EDIFICI ALTI
Sovente nell’edificio si ha la presenza di
pareti in c.a. formanti le strutture portanti
di corpi scala e ascensore i quali forniscono
un efficace controvento da accoppiare a
telai a nodi rigidi.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 56
Domenico RAFFAELE
Nei Grattacieli la favorevole interazione fra
EDIFICI ALTI
TELAI a nodi rigidi e CONTROVENTI deve
essere ottimizzata per elevare l’efficienza
strutturale e ridurre i costi di realizzazione
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 57
Domenico RAFFAELE
EDIFICI ALTI
TUBO INTERNO a
COMPORTAMENTO
TAGLIANTE
Soluzione vincente TUBE in TUBE: la struttura
perimetrale a Griglia contrasta efficacemente
le torsioni.
TUBO ESTERNO a
COMPORTAMENTO FLESSIONALE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 58
Domenico RAFFAELE
L’efficienza del TUBO ESTERNO aumenta ravvicinando le colonne
Pareti VIERDENDEEL
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 59
Domenico RAFFAELE
Elementi costitutivi di una struttura a griglia portante
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 60
Domenico RAFFAELE
TORRI DEL WORLD TRADE
CENTER A NEW YORK
(1966/73)
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 61
Domenico RAFFAELE
La SEARS TOWER
a CHICAGO
Esempio di
edificio costituito
da più strutture a
doppio tubo
assemblati in un
FASCI DI TUBI
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 62
Domenico RAFFAELE
Un problema comune a tutte le tipologie di tubo è rappresentata dalle
esigenze contrastanti ai piani bassi :
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 63
Domenico RAFFAELE
Elementi di
trasferimento
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 64
Domenico RAFFAELE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 65
Domenico RAFFAELE
Soluzione Strutturale a MARTELLO
La soluzione a TUBO non è l’unica seguita nella costruzione dei grattacieli
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 66
Domenico RAFFAELE
Soluzione Strutturale a MARTELLO
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 67
Domenico RAFFAELE
Effetti della disposizione in testa all’edificio
di una struttura orizzontale molto rigida
monoliticamente connessa al controvento
(MARTELLO)
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 68
Domenico RAFFAELE
Soluzione con Macrostruttura Reticolare Esterna
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 70
Domenico RAFFAELE
Soluzione a TELAIO Soluzione a CORE centrale
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 71
Domenico RAFFAELE
Soluzione con Impalcati Appesi: FASI COSTRUTTIVE
1 2
3 4
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 72
Domenico RAFFAELE
Soluzione con Impalcati Appesi: Sistema di CAPPELLI Successivi
1°
Johannesburg, South Africa
CORE
1° Cappello 2°
3°
2° Cappello
3° Cappello
Questa tipologia consente di fruire di ampi spazi liberi, utilizzando grosse travate
portanti (a schema reticolare o, meglio, Vierendeel), che abbracciano in altezza il
primo o anche i primi due piani. Su tali travi si imposta la struttura in elevazione
che può senz’altro rientrare in uno degli schemi canonici.
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 74
Domenico RAFFAELE
Soluzione strutturale MISTA
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 75
Domenico RAFFAELE
3 LE MEMBRATURE
Le membrature in acciaio vengono generalmente prodotte attraverso processi di:
trafilatura/estrusione
forgiatura
getto
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 76
Domenico RAFFAELE
Profilati laminati a caldo: forme più utilizzate
IPE IPN
HE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 77
Domenico RAFFAELE
Profilati laminati a caldo: forme più utilizzate
30150
15150
15150 20100
15150 30150
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 78
Domenico RAFFAELE
Profilati laminati a caldo: forme più utilizzate
Quadri Rettangoli
40400
50500
Possibilità di alloggiare all’interno di essi
tratti di reti impiantistiche
40400
Difficoltà nella realizzazione dei collegamenti 30300
20500 25700
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 79
Domenico RAFFAELE
Profilati laminati a caldo: forme più utilizzate
In sintesi, per i profilati aperti e cavi unificati, laminati a caldo, il Sagomario
comprende le seguenti serie principali dei prodotti, con relative caratteristiche
dimensionali:
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 80
Domenico RAFFAELE
Profilati COMPOSTI laminati a caldo
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 81
Domenico RAFFAELE
Profilati formati a freddo: forme più utilizzate
Profili con forme più varie ed ottimizzate possono essere ottenuti mediante processi di
piegatura a freddo di nastri e lamiere sottili d’acciaio
pressopiegatura o stampaggio
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 82
Domenico RAFFAELE
TRAVI COMPOSTE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 83
Domenico RAFFAELE
TRAVI IBRIDE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 84
Domenico RAFFAELE
sono prodotti siderurgici ottenuti attraverso processi
LAMINATI PIANI di laminazione eseguiti a caldo o a freddo
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 85
Domenico RAFFAELE
LAMIERE GRECATE
75 mm
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 86
Domenico RAFFAELE
TRAVI ALVEOLARI
Sono prodotti realizzati tramite
taglio termico di un profilo di base
laminato a caldo, generalmente IPE,
HE, HL e successiva saldatura delle
parti opportunamente sfalsate
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 87
Domenico RAFFAELE
Aste Reali ed Aste Ideali: LE IMPERFEZIONI
le tensioni residue, cioè gli stati coattivi alla sezione, (variabilità dello spessore,
auto equilibrati che si generano a seguito inclinazione delle parti quali anima e flangia)
del processo di lavorazione a caldo
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 88
Domenico RAFFAELE
le IMPERFEZIONI MECCANICHE nei PROFILI LAMINATI A CALDO: TENSIONI RESIDUE
T
In una prima fase, le parti esterne
C
delle ali e quella centrale dell’anima
T C si raffreddano più rapidamente e
tendono quindi ad accorciarsi in
misura maggiore rispetto ai punti di
intersezione ala-anima
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 89
Domenico RAFFAELE
le IMPERFEZIONI MECCANICHE nei PROFILI FORMATI A FREDDO:
TENSIONI RESIDUE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 90
Domenico RAFFAELE
le IMPERFEZIONI GEOMETRICHE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 91
Domenico RAFFAELE
le IMPERFEZIONI GEOMETRICHE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 92
Domenico RAFFAELE
4 L’APPROCCIO PROGETTUALE
Politecnico di Bari
Tecnica delle Costruzioni 2 93
Domenico RAFFAELE