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ATECAP AITEC ASSIAD SISMIC e CONPAVIPER

con il Patrocinio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

LE LINEE GUIDA PER LA


PRESCRIZIONE DELLE OPERE IN
CALCESTRUZZO ARMATO

a cura dell'Ing. Gianfranco Albani


IL PUNTO DI VISTA DELLE NORME TECNICHE
(Bozza 27 Luglio approvata dal C.S.LL.PP.)

2.1 PRINCIPI FONDAMENTALI

La durabilità, definita come conservazione delle caratteristiche fisiche e meccaniche


dei materiali e delle strutture, proprietà essenziale affinché i livelli di sicurezza
vengano garantiti durante tutta la vita dell’opera, deve essere garantita attraverso
una opportuna scelta dei materiali e un opportuno dimensionamento delle strutture,
comprese le eventuali misure di protezione e manutenzione. I prodotti ed i componenti
utilizzati per le opere strutturali devono essere chiaramente identificati in termini di
caratteristiche meccanico-fisico-chimiche indispensabili alla valutazione della sicurezza
e dotati di idonea qualificazione, così come specificato al Cap. 11 delle presenti norme.
IL PUNTO DI VISTA DELLE NORME TECNICHE
11.2.11 DURABILITÀ

Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte
all’azione dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado
indotti dall’attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e
disgelo.
A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del
sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da
impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione.
Ai fini della valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si
potranno prescrivere anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti
aggressivi, ad esempio si può tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine
può essere determinato il valore della profondità di penetrazione dell’acqua in pressione in mm.
Per la prova di determinazione della profondità della penetrazione dell’acqua in pressione nel
calcestruzzo indurito vale quanto indicato nella norma UNI EN 12390-8:2002.
Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la
definizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee
Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004.
IL PUNTO DI VISTA DELLE NORME TECNICHE

2.4 VITA NOMINALE, CLASSI D'USO E PERIODO DI RIFERIMENTO

La vita nominale di un’opera strutturale VN è intesa come il numero di anni nel


quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere
usata per lo scopo al quale èdestinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella
riportata nella Tab. 2.4.I e deve essere precisata nei documenti di progetto.
IL PUNTO DI VISTA DELLE NORME TECNICHE
4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO

CLS STRUTTURALE

CLS DUREVOLE
11.2.11 DURABILITÀ

Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte
all’azione dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado
indotti dall’attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e
disgelo.
A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del
sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da
impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione.
Ai fini della valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si
potranno prescrivere anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti
aggressivi, ad esempio si può tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine
può essere determinato il valore della profondità di penetrazione dell’acqua in pressione in mm.
Per la prova di determinazione della profondità della penetrazione dell’acqua in pressione nel
calcestruzzo indurito vale quanto indicato nella norma UNI EN 12390-8:2002.
Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la
definizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee
Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004.
CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE (UNI EN 206-1 e UNI
11104)

classe ambiente/agenti di degrado


X0 assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco del cls.
XC corrosione delle armature indotta da carbonatazione
corrosione delle armature indotta da cloruri esclusi quelli provenienti dall’acqua
XD
di mare
XS corrosione da cloruri presenti nell’acqua di mare
XF degrado del cls. provocato da cicli di gelo/disgelo con o senza sali disgelanti
XA attacco chimico del calcestruzzo
PROPRIETA' DEL CALCESTRUZZO

ERRORI COMUNI
Rck ≥ 30 N/mm2 ; a/c = 0,5 ;
FLUIDI AGGRESSIVI E DEGRADO
TIPOLOGIA DI STRUTTURA ESEMPI DEI MATERIALI

STRUTTURE AEREE IN CLIMI EDIFICI, PONTI E CO2, O2, H2O


TEMPERATI VIADOTTI CORROSIONE ARMATURE (CO2)

CO2, O2, H2O


STRUTTURE AEREE IN CLIMI EDIFICI, PONTI E
CORROSIONE ARMATURE
CONTINENTALI RIGIDI VIADOTTI
DEGRADO CLS PER ΔT

H2O, SO42-
STRUTTURE INTERRATE FONDAZIONI
DEGRADO CLS (SO42-)

H20, CO2, SO42-,O2


STRUTTURE PARZIALMENTE GALLERIE, MURI,
CORROSIONE (CO2)
INTERRATE VASCHE,PISCINE
DEGRADO CLS(SO42-)

STRUTTURE SOTTOPOSTE AL TRAFFICO H20, CO2,O2, Cl-


PIAZZALI,STRADE,
VEICOLARE IN CLIMI CONTINENTALI CORROSIONE(CO2+Cl-)
PONTI, PISTE
RIGIDI DEGRADO CLS (SALI E ΔT)

BANCHINE,MOLI, H2O, CO2, O2, Cl-, SO42-


STRUTTURE IN ZONE MARINE EDIFICI E CORROSIONE (CO2 + Cl-)
INFRASTRUTTURE DEGRADO CLS (SO42-)

CANALI, BRIGLIE,
H2O, H2CO3-,
STRUTTURE IDRAULICHE VASCHE
DEGRADO CLS (H2CO3-)
ACQUEDOTTI
ƒ PRESCRIZIONI MINIME PREVISTE DALLE NORME

Classe di esposizione ambientale (rif. UNI EN 206-1 e UNI


11104)
si prescrivono i valori di Rck min, max rapporto a/c, contenuto minimo di cemento

Copriferro minimo
cnom [mm] = cmin + Δc = max (cmin,b; cmin,dur; cmin,fuoco) + 10

SLUMP
Classe di Consistenza
si prescrivono i valori della lavorabilità al getto S2 S3 S4 S5

Dimensione nominale massima degli aggregati


Dmax ≤ if - 5mm
Dmax ≤ 1,3 cf max 32 mm [Dmax = 8 – 12 – 16 – 20 – 32 – 40 – 63 mm] serie 2 previste dalla EN 12620
Dmax ≤ 1/4 sez min

Regole per la messa in opera e la stagionatura dei getti


SPESSORE COPRIFERRO
Il copriferro NOMINALE è la distanza fra la superficie esterna dell’armatura più vicina alla
superficie del calcestruzzo e la superficie stessa del calcestruzzo.
Calcolo secondo [4.4.1. EC2]

cnom = cmin + Δc = max (cmin,b; cmin,dur) + Δc


• cmin,b = garantisce l’aderenza = Ф * n b
• cmin,dur = garantisce la durabilità = è funzione delle classi di
esposizione ambientale (cfr. EUROCODICE 2)
• Δc = tolleranza di posizionamento delle armature = 10mm

DM 14/09/05
Cnom ≥ 20mm
PRESCRIZIONI A CAPITOLATO per la MESSA IN OPERA

MESSA IN OPERA DEL CLS


• tempo max di trasporto
• T° di getto
• casseforme: caratteristiche, pulizia e trattamento, disarmo
• sistema e hmax caduta libera
• sistemi per la compattazione a rifiuto
• tolleranze esecutive
STAGIONATURA
• sistema e tempo minimo di maturazione dei getti
Posa in opera e vibrazione
Maturazione o stagionatura
umida
Particolari Costruttivi
Drenaggio

Elementi sostituibili
o protetti
L’ingranaggio virtuoso Calcolo
strutturale
e
durabilità
Confezionamento
del calcestruzzo
in regime di
sistema qualità
Prescrizioni
Corretta di
posa in capitolato
Prolungata opera
maturazione
umida
Efficace
vibrazione

LINEE GUIDA
CONFEZIONAMENTO DEL CLS IN
REGIME DI SISTEMA QUALITA'
CONFEZIONAMENTO DEL CLS IN
REGIME DI SISTEMA QUALITA'

ENTI TERZI ACCREDITATI


DAL C.S.LL.PP. AD OGGI:
- ICMQ
nell'impianto di via Barberini 68 - 00187 - Roma
- LAB TECNOPROVE
- LAB TECNO PIEMONTE
- RINA
- TUV ITALIA
- BUREAU VERITAS...e molti altri
CONTROLLO DEL CLS IN CANTIERE: CONTROLLI DI ACCETTAZIONE

Controllo di tipo A (Vcls ≤ 300 m3) Controllo di tipo B (Vcls ≥ 1500 m3)
1 prelievo giornaliero 1 prelievo giornaliero
1controllo ogni 300 m3 1 controllo ogni 1500 m3
3 prelievi/300 m3 15 prelievi/1500 m3
6 cubetti/300 m3 30 cubetti/1500 m3

R1 ≥ Rck – 3,5 R1 ≥ Rck – 3,5

Rm ≥ Rck + 3,5 Rm ≥ Rck + 1,4 s

§11.1.5.3
I controlli di accettazione sono obbligatori e si riferiscono a quantitativi di miscela omogenea.
Il D.L. o suo delegato deve essere presente al momento del prelievo.
La maturazione e la conservazione dei provini devono avvenire in accordo alla EN 12390.
Le prove devono essere effettuate presso Laboratori Ufficiali Prove Materiali che deve rilasciare certificazione completa.
LINEE GUIDA

parte 2. VOCI DI CAPITOLATO + SCHEDE TECNICHE


- STRUTTURE DI FONDAZIONE E INTERRATE
- STRUTTURE IN ELEVAZIONE IN CLIMI TEMPERATI
- STRUTTURE IN ELEVAZIONE IN CLIMI RIGIDI
- STRUTTURE A TENUTA IDRAULICA
- STRUTTURE IN AMBIENTE MARINO
- INFRASTRUTTURE STRADALI
- STRUTTURE MASSIVE
- STRUTTURE FACCIAVISTA
- CALCESTRUZZO SPRUZZATO PER GALLERIE
- PAVIMENTAZIONI IN CALCESTRUZZO
- CALCESTRUZZI SPECIALI: SCC e ALTA RESISTENZA
PRESCRIZIONI PER LE FONDAZIONI

SCHEDA 1.1

CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA


REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI
FONDAZIONE ( PLINTI, PALI, TRAVI ROVESCE,
PARATIE, PLATEE) E MURI INTERRATI A
CONTATTO CON TERRENI NON AGGRESSIVI
Voce di capitolato

Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo


alla UNI EN 206-1, per strutture di fondazione in
classe di esposizione XC2 (UNI 11104),
Rck 30 N/mm2, Lavorabilità S4/S5 o slump di rif.
230±30 mm, Dmax 32 mm, Cl 0.4
Campo di validità
(boundary conditions)

- strutture di fondazione in contatto con terreni non


aggressivi

- Classe 1 di Vita Utile (D.M. 14.09.05)


o Vita Nominale ≥ 50 anni (bozza 27/07)

- strutture di piccole dimensioni (altezza non superiore a


1.5 m , a platee di fondazione e muri di spessore non
superiore a 60-80 cm)
Avvertenze

- è opportuno eseguire un’analisi chimica del terreno volta ad


accertare la presenza di solfati

- nel caso venisse accertata dall’analisi la presenza di solfato in


misura superiore a 2000 mg/Kg (come SO42-) utilizzare le prescrizioni
di capitolato riportate nella Scheda 2.2 “Calcestruzzo destinato alla
realizzazione di strutture di fondazione in terreni aggressivi”

- per le opere di fondazione di grandi dimensioni utilizzare le


prescrizioni di capitolato riportate nella Scheda 1.3 “Calcestruzzo
destinato a strutture di fondazione massive”.
PRESCRIZIONI PER GLI INGREDIENTI
UTILIZZATI PER IL CONFEZIONAMENTO
DEL CALCESTRUZZO

z A1) Acqua di impasto conforme alla UNI-


EN 1008

z A2) Additivo (CE) superfluidificante


conforme ai prospetti 3.1 e 3.2 o
superfluidificante ritardante conforme ai
prospetti 11.1 e 11.2 della norma UNI-EN 934-2
z A4) Aggregati provvisti di marcatura CE conformi alle
norme UNI-EN 12620 e 8520-2. In particolare:
A4.1 - Aggregati con massa volumica media del
granulo non inferiore a 2.6 Kg/l
A4.2 - Classe di contenuto di solfati AS0.2 e AS0.8
rispettivamente per gli aggregati grossi e per le sabbie;
A4.3 - Contenuto totale di zolfo inferiore allo 0.1%;
A4.4 - Assenza di minerali nocivi o potenzialmente
reattivi agli alcali (UNI-EN 932-3 e UNI 8520/2) o in
alternativa aggregati con espansioni su prismi di malta,
valutate con la prova accelerata e/o con la prova a lungo
termine in accordo alla metodologia prevista dalla UNI 8520-
22, inferiori ai valori massimi riportati nel prospetto 6 della
UNI 8520 parte 2
z A5) Cemento CE II/A-L 42.5R conforme
alla norma UNI-EN 197-1
z A6) Aggiunte minerali: ceneri volanti e
fumi di silice conformi rispettivamente alla
norma UNI-EN 450 e UNI-EN 13263 parte
1e2
PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO

z B1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1)


z B2) Classi di esposizione ambientale: XC2
z B3) Rapporto a/c max: 0.60
z B4) Classe di resistenza a compressione minima: C(25/30)
z B5) Controllo di accettazione: tipo A (tipo B per volumi
complessivi di calcestruzzo superiori a 1500 m3)
z B6) Dosaggio minimo di cemento: 300 Kg/m3
z B7) Aria intrappolata: 1.5 + 0.5 %

z B9) Diametro massimo dell’aggregato: 32 mm (per interferri


inferiori a 35 mm utilizzare aggregati con pezzatura 20 mm)

z B10) Classe di contenuto di cloruri del calcestruzzo: Cl 0.4

z B11) Lavorabilità al getto: S4 oppure S5

z B12) Volume di acqua di bleeding (UNI 7122): < 0.1%


PRESCRIZIONI PER LA STRUTTURA

z C1) Copriferro minimo: 30 mm (40 mm per opere in c.a.p.)


z C2) Controllo dell’esecuzione dell’opera:
Rmopera ≥ 0,85 Rmprog ≥ 33 N/mm2
C25/30 => fcm=25+8= 33 N/mm2
Rcm= fcm/0,83= 33/0,83= 40 N/mm2
Rm opera = 40*0,85 = 34 N/mm2
Sempre in sede di previsioni progettuali, è possibile passare dal valore caratteristico al valor medio della resistenza cilindrica mediante l’espressione
fcm = fck + 8 [N/mm2]

z C3) Scassero oppure durata minima della maturazione umida


da effettuarsi mediante ricoprimento della superficie non
casserata con geotessile bagnato ogni 24 ore (o con altro
metodo di protezione equivalente): 7 giorni
z C4) Acciaio B450C conforme al D.M. 14/09/2005
SCHEDA 1.2

CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA


REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI
FONDAZIONE (PLINTI, PALI, TRAVI ROVESCE,
PARATIE, PLATEE) E MURI INTERRATI A
CONTATTO CON TERRENI AGGRESSIVI
CONTENENTI SOLFATI
Voce di capitolato

Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo


alla UNI EN 206-1, per strutture di fondazione in
terreni mediamente aggressivi con un tenore di
solfati compreso tra 3000 e 12000 mg/kg, in classe
di esposizione XC2-XA2 (UNI 11104) , Rck 40
N/mm2, cemento ARS ad alta resistenza ai solfati
in accordo alla UNI 9156, Lavorabilità S4/S5,
Dmax 32 mm, Cl 0.4.
PRESCRIZIONI PER GLI INGREDIENTI UTILIZZATI
PER IL CONFEZIONAMENTO DEL CONGLOMERATO

zA5) Cemento conforme alla norma UNI-


EN 197-1 e UNI 9156
Concentrazione di Tipo di
solfato (SO42-) nel terreno cemento
(mg/kg) (UNI 9156)
2000-3000 MRS
3000-12000 ARS
12000-24000 AARS
PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO

Classe di Concentrazione di (a/c )max C(x/y)min Dosaggio di


esposizione solfati (SO42-) nel terreno (UNI cemento
(mg/kg) (UNI EN 206-1) 11104) minimo
(kg/m3)
XC2 + XA1 2000-3000 0.55 C28/35 320
XC2 + XA2 3000-12000 0.50 C32/40 340
XC2 + XA3 12000-24000 0.45 C35/45 360
PRESCRIZIONI PER LA STRUTTURA

z C1) Copriferro minimo: calcolato con EC2 in f [classe


strutturale e di esposizione dell'opera], min. 30 mm
z C4) Acciaio B450C zincato conforme al punto 11.2.2.9.2. del
D.M. 14/09/2005 e alla normativa Europea applicabile
SCHEDA 1.3

CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA


REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI
FONDAZIONE (PLINTI, TRAVI ROVESCE
E PLATEE) E MURI INTERRATI DI
GRANDE SPESSORE
Voce di capitolato

Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo


alla UNI EN 206-1, per strutture di fondazione
massive (di grande spessore) in classe di
esposizione XC2 (UNI 11104), Rck 30 N/mm2,
Lavorabilità S4/S5, Dmax 32 mm, Cl0.4, cemento
“LH” a basso sviluppo di calore in accordo alla
UNI-EN 197/1-2006, dosaggio di cemento massimo
320 kg/m3
Campo di validità
Le prescrizioni di capitolato riportate nella
presente...sono rivolte a plinti di dimensioni minime
superiori a 1.5 m, a platee di fondazione e muri di
spessore superiore a 80 cm.
CALORE DI IDRATAZIONE DEL CEMENTO

Tutte le reazioni tra l’acqua e i costituenti del cemento sono


esotermiche, avvengono cioè con sviluppo di calore
(CALORE DI IDRATAZIONE).

Essendo la conducibilità termica del calcestruzzo


relativamente bassa (5.5 – 8 KJ/(m . h . °C)) il materiale si
comporta da isolante e conseguentemente lo sviluppo di
calore determina un aumento della temperatura del
calcestruzzo
costituenti cemento CALORE (J/g)

C3S 500

C2S 260

C3A 870

C4AF 420

Sebbene il C3A sia in assoluto il costituente con il maggior sviluppo di calore,


tuttavia essendo presente in quantità modeste incide meno sul calore totale e
sulla velocità di sviluppo rispetto al C3S presente in maggiore percentuale nel
clinke
PROVVEDIMENTI ATTI A LIMITARE ΔT

Classe
coibent.
ΔT cem clinker Dmax del getto
TIPO CEM CLASSE CEM
Avvertenze q3 (KJ/Kg)

SI PUÒ
I DEROGARE ALLA PRESCRIZIONE
52.5R 410 DEL
DOSAGGIO DI CEMENTO E DEL CALORE DI
II/A-L 42.5R 350
IDRATAZIONE UNITARIO DEL CEMENTO A 7
GIORNI PURCHE’ IL
II/B-LL PRODOTTO TRA
32.5N 280 IL CALORE
DI IDRATAZIONE
II/B-M UNITARIO
32.5R A 3 GIORNI
285 E IL
DOSAGGIO DI CEMENTO RISULTI INFERIORE A
II/A-S
86400 KJ/m3 42.5R 350
III/A 32.5R 260
III/B 32.5N 1803
Q = q3 * c < 86400 KJ/m
IV/A 32.5R 210
PRESCRIZIONI INGREDIENTI

z A5) Cemento LH a basso sviluppo


di calore in accordo al punto 7 della
norma UNI-EN 197/1-2006 con calore
di idratazione unitario a 7 giorni
inferiore a 270 J/g
z B6) Dosaggio massimo di cemento:
320 Kg/m3
PRESCRIZIONI PER LA STRUTTURA

• C3) PROTEZIONE DELLE SUPERFICI


CASSERATE E NON, CON PANNELLI
TERMOISOLANTI DI POLISTIROLO ESPANSO
ESTRUSO DI SPESSORE PARI A 50 MM (O CON
MATERASSINI DI EQUIVALENTE RESISTENZA
TERMICA) PER ALMENO 7 GIORNI. SULLE
SUPERFICI NON CASSERATE PRIMA DELLA
PREDISPOSIZIONE DEI MATERASSINI
TERMOISOLANTI COPRIRE LA SUPERFICIE DEL
CALCESTRUZZO FRESCO CON UN FOGLIO DI
POLITENE.
2. STRUTTURE DI ELEVAZIONE
IN CLIMA TEMPERATO
Questa sezione è dedicata al calcestruzzo
destinato alle strutture di elevazione di
edifici residenziali, edifici pubblici o adibiti ad
attività commerciali o ricadenti nel settore del
terziario che in servizio operano all’interno di
fabbricati a temperature costantemente al
di sopra 0°C indipendentemente che gli
edifici siano situati o meno in aeree a clima
temperato o rigido.
SCHEDA 2.1

CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA


REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI
ELEVAZIONE (PILASTRI, TRAVI, SOLAI IN
LATERO-CEMENTO E A SOLETTA PIENA,
CORPI SCALA E NUCLEI ASCENSORE) CHE IN
SERVIZIO SONO ESPOSTE AD AMBIENTI
INTERNI DI FABBRICATI RESIDENZIALI, DI
EDIFICI PUBBLICI O ADIBITI AD ATTIVITA’
COMMERCIALI O DEL TERZIARIO
Voce di capitolato

Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla


UNI EN 206-1, per strutture di elevazione all’interno
di edifici in classe di esposizione XC1 (UNI 11104),
Rck 30 N/mm2, Lavorabilità S4/S5, Dmax 32 mm, Cl 0.4
Campo di validità
(boundary conditions)

- strutture di elevazione all'interno di edifici


- Classe 1 di Vita Utile (D.M. 14.09.05)

Avvertenze

- per gli elementi strutturali esposti direttamente all'esterno in aree a


clima temperato o rigido fare rif. rispettivamente alle schede 2.3 e 3.1
PRESCRIZIONI PER GLI INGREDIENTI
...idem scheda 1.1

PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO


z B2) Classi di esposizione ambientale: XC1

PRESCRIZIONI PER LA STRUTTURA


z C1) Copriferro minimo: 20 mm + Δc: f[classe di esp, fuoco..]
SCHEDA 2.3

CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA


REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI
ELEVAZIONE CHE IN SERVIZIO SONO
ESPOSTE ALL'AZIONE DELLA PIOGGIA IN
ZONE A CLIMA TEMPERATO
Voce di capitolato

Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo


alla UNI EN 206-1, per strutture di elevazione di
edifici che operano in servizio all'esterno, esposte
direttamente all'azione della pioggia, in classe di
esposizione XC4 (UNI 11104), Rck 40 N/mm2,
Lavorabilità S4/S5, Dmax 32 mm, Cl 0.4
PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO

z B1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1)


z B2) Classi di esposizione ambientale: XC4
z B3) Rapporto a/c max: 0,50
z B4) Classe di resistenza a compressione minima: C(32/40)
z B6) Dosaggio minimo di cemento: 340 Kg/m3

PRESCRIZIONI PER LA STRUTTURA


z C1) Copriferro minimo: 35mm in accordo all'EC2
3. STRUTTURE DI ELEVAZIONE
IN CLIMA RIGIDO
Questa sezione è dedicata al calcestruzzo
destinato alle strutture di elevazione di
edifici residenziali, edifici pubblici o adibiti ad
attività commerciali o ricadenti nel settore del
terziario che in servizio operano all’esterno a
diretto contatto con la pioggia dove le
oscillazioni della temperatura ambientale
intorno a 0°C sono frequenti
SCHEDA 3.1

CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA


REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI
ELEVAZIONE CHE IN SERVIZIO SONO
ESPOSTE ALL'AZIONE DELLA PIOGGIA IN
ZONE A CLIMA RIGIDO
Voce di capitolato

Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla


UNI EN 206-1, per strutture di elevazione di edifici
che operano in servizio all’esterno esposte
direttamente all’azione della pioggia in aeree a clima
rigido, in classe di esposizione XC4 + XF1 (UNI
11104), Rck 40 N/mm2, Lavorabilità S4/S5, Dmax 32
mm, Cl 0.4, aggregati non gelivi F4 o MS35
PRESCRIZIONI PER GLI INGREDIENTI
z A4.5 – Aggregati non gelivi aventi assorbimento d’acqua
inferiore all’1% o appartenenti alle classi F4 o MS35 in
accordo alla UNI-EN 12620

PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO


zB1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1)
zB2) Classi di esposizione ambientale: XC4 + XF1
zB3) Rapporto a/c max: 0.50
zB4) Classe di resistenza a compressione minima: C(32/40)
zB5) Controllo di accettazione: tipo A (tipo B per volumi complessivi di
calcestruzzo superiori a 1500 m3)
zB6) Dosaggio minimo di cemento: 340 Kg/m3
zB7) Aria intrappolata: 1.5 + 0.5 %
zB9) Diametro massimo dell’aggregato: 32 mm (Per interferri inferiori a 35 mm
utilizzare aggregati con pezzatura 20 mm)
zB10) Classe di contenuto di cloruri del calcestruzzo: Cl 0.4
zB11) Lavorabilità al getto: S4 oppure S5
zB12) Volume di acqua di bleeding (UNI 7122): < 0.1%
STRUTTURE E INFRASTRUTTURE A SVILUPPO ORIZZONTALE
IN CLIMA RIGIDO E IN PRESENZA DI SALI DISGELANTI

PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO

zB1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1)


zB2) Classi di esposizione ambientale: XC + XF + XD

Classe di Struttura o elemento strutturale


esposizione
XC4 + XF3 + pile o delle superfici laterali delle travi di riva o dei pulvini in assenza di un
XD3 corretto smaltimento dell’acqua piovana dalle zone estradossali dell’impalcato
XC4 + XF4 + pavimentazioni stradali, rampe di accesso a garage e parcheggi multipiano,
XD3 pavimenti in calcestruzzo di parcheggi esterni fuori terra privi di tamponamenti
e/o di riscaldamento
XC4 + XF3 + muri di sostegno al lato strada, rivestimenti dei piedritti di gallerie nelle zone di
XD1 imbocco del tunnel e barriere New Jersey> 100
XC4 + XF4 + zone di marciapiede e di sicurvia degli impalcati da ponte o dei camminamenti
XD1 a margine di pavimenti in calcestruzzo
XF1

CLS SENZA ADDITIVO AERANTE


a/c = 0,5
Rck = 40 N/mm2

XF2, XF3, XF4

a/c = 0,5
Rck = 30 N/mm2
CLS aerato
zB3) Rapporto a/c max: 0.45
zB4) Classe di resistenza a compressione minima: C(28/35)
zB5) Controllo di accettazione: tipo A (tipo B per volumi complessivi di
calcestruzzo superiori a 1500 m3)
zB6) Dosaggio minimo di cemento: 360 Kg/m3
zB7) Aria inglobata: 5.0 ± 1 %
zB9) Diametro massimo dell’aggregato: 32 mm (Per interferri inferiori a
35 mm utilizzare aggregati con pezzatura 20 mm)
zB10) Classe di contenuto di cloruri del calcestruzzo: Cl 0.4
zB11) Lavorabilità al getto: S5 o slump di rif. 230 ± 30 mm
zB12) Volume di acqua di bleeding (UNI 7122): < 0.1%
ESEMPIO

XC1

XC4

PT aperto XC3

falda freatica XC2; terreno con solfati


imp. XC2+XA1
(a/c<0,5)
Bibliografia:

- NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI


D.M. 14/09/2005 e succ. mod. e int.
- Norme UNI
- Linee Guida PROGETTO CONCRETE,
Progetto Concrete Team

- CONCRETUM, Luigi Coppola - McGraw-Hill


Ing. Gianfranco Albani
Lombardia area manager

mob. +39 335 1090669


tel. +39 06 87203077
e-mail g.albani@progettoconcrete.it
web www.progettoconcrete.it

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