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La norma ISO 9227 (edizione dicembre 1990) è stata adottata senza varianti nella presente norma Italiana.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di fogli di
aggiornamento, È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell'ultima edizione o
foglio di aggiornamento.
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Norma italiana UNI
Corrosione Prove di corrosione in atmosfere artificiali. Prove in nebbia
salina. Sostituisce UNI 5687, UNI 5890 e UNI 4530. ISO 9227
0. Premessa
Esiste raramente una relazione diretta tra la resistenza all'azione della nebbia salina e la resistenza alla corrosione
in altri ambienti, poiché molti fattori che influenzano il procedere della corrosione, come la formazione di strati
protettivi, variano in misura notevole a seconda delle condizioni incontrate. I risultati delle prove non dovrebbero
perciò essere considerati come una guida diretta alla resistenza alla corrosione dei materiali metallici in prova in
tutte le condizioni ambientali nelle quali questi materiali possono essere utilizzati. Il comportamento dei differenti
materiali durante la prova non dovrebbe, analogamente, essere considerato come un'indicazione diretta per quanto
riguarda la resistenza alla corrosione di questi materiali in servizio. Ciò nonostante il metodo descritto dà la
possibilità di verificare che la qualità relativa di un materiale metallico, con o senza una protezione contro la
corrosione, è conservata.
1. Scopo
La presente norma descrive l'apparecchiatura, i reagenti ed il procedimento che devono essere utilizzati nel
condurre le prove in nebbia salina neutra (NSS), nebbia salina-acetica (AASS) e la prova accelerata in nebbia
cupro-salina-acetica (CASS) per valutare la resistenza alla corrosione di materiali metallici con o senza protezioni
anticorrosive di tipo temporaneo o permanente.
La presente norma descrive anche il metodo per valutare la corrosività dell'ambiente di prova. Essa non definisce le
dimensioni delle provette, la durata dell'esposizione o le modalità di interpretazione dei risultati per ogni singolo tipo
di prodotto. Questi dettagli devono essere riportati nelle specifiche di prodotto.
Le prove in nebbia salina sono particolarmente utili per rilevare discontinuità quali porosità ed altri difetti in alcuni tipi
di rivestimenti metallici, di ossidazione anodica o di conversione.
La prova di corrosione in nebbia salina neutra si utilizza per:
- metalli e leghe;
- alcuni tipi di rivestimenti metallici (anodici e catodici) (1);
- alcuni rivestimenti di conversione (1);
- alcuni rivestimenti di ossidazione anodica (1);
- rivestimenti organici su materiali metallici.
La prova di corrosione in nebbia salina-acetica è particolarmente utile per qualificare rivestimenti a scopo decorativo
di rame-nichel-cromo o di nichel-cromo. È stata anche valutata idonea per rivestimenti di ossidazione anodica su
alluminio.
La prova di corrosione accelerata in nebbia cupro-salina acetica è utile per qualificare rivestimenti a scopo
decorativo di rame-nichel-cromo o nichel-cromo; è stata anche valutata idonea per rivestimenti di ossidazione
anodica su alluminio (2).
2. Riferimenti
Le norme sotto indicate contengono disposizioni valide anche per la presente norma in quanto in esse
espressamente richiamate.
Al momento della pubblicazione della presente norma erano in vigore le edizioni sottoindicate.
Tutte le norme sono soggette a revisione, pertanto gli interessati che stabiliscono accordi sulla base della presente
norma sono invitati a verificare la possibilità di applicare eventuali edizioni più recenti delle norme richiamate.
L'UNI come pure il CEI posseggono gli elenchi delle norme internazionali in vigore ad una determinata data:
ISO 1462:1973 Rivestimenti metallici - Rivestimenti con carattere non anodico rispetto al metallo base - Prove di
corrosione accelerata - Metodo per la valutazione dei risultati
ISO 3574:1986 Fogli di acciaio al carbonio laminati a freddo di tipo commerciale e imbutito
ISO 4540:1980 Rivestimenti metallici - Rivestimenti catodici rispetto al metallo base - Classificazione dei provini
elettrolitici dopo prove di corrosione
ISO 6372-1:1989 Nichel e leghe di nichel - Termini e definizioni - Materiali
3. Soluzioni di prova
Nota: Qualora il pH della soluzione a 25 ± 2 °C non sia compreso tra 6,0 e 7,0 è necessario verificare la
presenza di impurezze nel sale e/o nell'acqua.
3.3. Filtrazione
Se necessario, filtrare la soluzione prima di versarla nel serbatoio dell'apparecchiatura per rimuovere eventuali
sostanze solide che potrebbero ostruire l'ugello del nebulizzatore.
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4. Apparecchiatura
Tutte le parti a contatto con la soluzione salina liquida e nebulizzata devono essere costruite, o rivestite, con
materiale resistente alla corrosione e che non altera la corrosività delle soluzioni di prova.
L'apparecchiatura è costituita dalle parti sotto indicate.
Nota: Gli ugelli del nebulizzatore possono presentare una "pressione critica" in corrispondenza della quale si
verifica un aumento anomalo della corrosività della nebbia salina. Se tale valore non è stato definito con
accuratezza, si può minimizzare il rischio che l'ugello operi alla "pressione critica" controllando le fluttuazioni
della pressione entro ± 0,7 kPa attraverso l'impiego di una valvola.
Per prevenire l'evaporazione di acqua dalle goccioline nebulizzate è necessario umidificare l'aria prima
dell'ingresso nel nebulizzatore facendola passare in una torre di saturazione contenente acqua calda a
temperatura maggiore di alcuni gradi centigradi a quella della cabina. Il valore della temperatura dipende dalla
pressione e dal tipo di ugello nebulizzatore e viene stabilito in modo tale da mantenere entro i limiti prescritti
(8.2) il volume di condensa e la concentrazione della nebbia salina.
Il livello dell'acqua deve essere ripristinato automaticamente per assicurare una adeguata umidificazione.
I nebulizzatori devono essere di materiale inerte, per esempio vetro o materiali plastici. Per evitare che le
provette esposte vengano investite direttamente dal getto della soluzione salina si possono usare alette
deflettrici; queste ultime, quando sono di tipo regolabile, consentono di avere una distribuzione uniforme di
nebbia salina nella cabina. Per assicurare una nebulizzazione uniforme per tutta la durata della prova è
necessario che il livello di soluzione salina nel serbatoio venga ripristinato automaticamente.
4.4. Pluviometri
Devono essere previsti almeno due pluviometri costituiti da imbuti di vetro o altro materiale chimicamente inerte
collegati a cilindri graduati o altri recipienti di raccolta. Imbuti con diametro di 100 mm presentano una superficie
di raccolta di circa 80 cm2. I pluviometri devono essere posizionati in prossimità delle provette, uno in vicinanza,
ed uno distante dall'ingresso della nebbia salina nella cabina. Devono essere sistemati in modo da raccogliere
solo la soluzione nebulizzata e non quella condensata sulle provette o su parti della cabina.
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Corrosione Prove di corrosione in atmosfere artificiali. Prove in nebbia
salina. Sostituisce UNI 5687, UNI 5890 e UNI 4530. ISO 9227
Misurare la massa delle provette di riferimento con precisione ± 1 mg. Proteggere una delle facce con un
rivestimento rimuovibile, per esempio con una pellicola plastica adesiva.
Nota: Si possono prevedere altri angoli entro la specifica di prodotto (per esempio 30 ± 5°).
Il supporto delle provette di riferimento deve essere costituito o rivestito con materiali inerti, come per
esempio plastiche. Il bordo superiore delle provette di riferimento deve essere al livello della cima del
pluviometro. La durata della prova è di 96 h.
(4) "Priva di difetti" significa che non devono essere presenti pori, sbavature, segni, righe e neppure una lieve colorazione.
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Corrosione Prove di corrosione in atmosfere artificiali. Prove in nebbia
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6. Provette
6.1. Il tipo, il numero, la forma e le dimensioni delle provette devono essere scelti in base alle specifiche del
materiale o del prodotto sottoposto a prova. In assenza di indicazioni questi dettagli devono essere concordati
tra le parti interessate.
6.2. Prima di iniziare la prova, le provette devono essere pulite a fondo (5.1.1). Le modalità dipendono dalla natura
del materiale, dalla superficie e dalle sostanze da rimuovere; non devono essere impiegate sostanze abrasive o
solventi che possono attaccare la superficie delle provette.
Occorre inoltre operare con cautela per evitare di contaminare le provette dopo che sono state pulite.
Le provette su cui sono state applicate apposite pellicole organiche protettive non devono essere pulite prima
della prova.
6.3. Se le provette sono ricavate da oggetti rivestiti è necessario evitare il danneggiamento del rivestimento in
prossimità dei bordi del taglio. In assenza di indicazioni i bordi del taglio devono essere rivestiti con materiali
che non subiscono alterazioni nel corso della prova, quali per esempio vernice, cera o nastro adesivo.
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Corrosione Prove di corrosione in atmosfere artificiali. Prove in nebbia
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7.1. Le provette devono essere disposte nella cabina in modo da non essere direttamente investite dal getto della
soluzione salina.
7.2. L'angolazione della superficie della provetta risulta molto importante. In linea di principio la provetta deve essere
piatta e venire sistemata nella cabina rivolta verso l'alto in modo da formare un angolo di circa 20° rispetto alla
verticale e comunque compreso tra i 5° e 30°. Nel caso di superfici irregolari, per esempio oggetti interi, è
necessario avvicinarsi il più possibile ai suddetti limiti.
7.3. Le provette devono essere disposte in modo tale da non venire a contatto fra di loro o con parti della cabina e
da consentire il libero afflusso della nebbia salina sulle parti interessate. È consentito il posizionamento delle
provette su piani diversi purché non si verifichi alcun sgocciolamento dalle provette o dai relativi sostegni sulle
provette sottostanti. Comunque per un nuovo esame o per prove di durata complessiva maggiore di 96 h, le
provette possono essere scambiate di posizione (6).
7.4. I sostegni delle provette devono essere di materiale inerte, non metallico (vetro, plastica o legno
adeguatamente trattato). Se necessario le provette possono essere sospese con filo di fibra sintetica, di cotone
o di altro materiale isolante inerte escludendo assolutamente fili metallici.
8. Condizioni di funzionamento
8.1. Nell'interno della cabina la temperatura deve essere 35 ± 2 °C per la prova con nebbia salina neutra o salina-
acetica e di 50 ± 2 °C perla prova con nebbia cupra salina-acetica; nel corso della prova le fluttuazioni di
temperatura devono essere le più contenute possibile.
8.2. La prova inizia dopo aver verificato che all'interno della cabina, in cui sono state posizionate le provette, il
volume di soluzione raccolta e le condizioni rientrano negli intervalli ammessi.
8.3. La soluzione raccolta in ciascun pluviometro (4.4) deve avere una concentrazione di cloruro di sodio di
50 ± 5 g/l ed un pH nell'intervallo di:
da 6,5 a 7,2 per nebbia salina neutra;
da 3,1 a 3,3 per nebbia salina-acetica;
da 3,1 a 3,3 per nebbia cupro-salina-acetica.
La velocità media di raccolta della soluzione in ognuno dei pluviometri determinata su un periodo di almeno 24h
di nebulizzazione continua, deve essere compresa tra 1 mI/h e 2 mI/h per una superficie di raccolta orizzontale
di 80 cm2.
8.5. Durante la prova è necessario evitare variazioni di pressione all'interno della cabina.
9.1. La durata della prova deve essere quella definita nella specifica di materiale o del prodotto sottoposto a prova.
In assenza di indicazioni, la durata deve essere concordata tra le parti interessate.
I tempi di esposizione raccomandati sono: 2 h - 6 h - 24 h - 48 h - 96 h - 168 h - 240 h - 480 h - 720 h – 1.000 h.
9.2. La nebulizzazione della soluzione non deve essere interrotta per tutta la durata della prova. È ammessa
l'apertura della cabina per brevi periodi onde consentire "esame visivo delle provette ed il rifornimento della
soluzione salina quando questo non può essere eseguito dall'esterno in modo continuo.
9.3. Qualora sia necessario condurre delle prove la cui scadenza corrisponde alla comparsa del primo focolaio di
corrosione, si deve procedere alla frequente osservazione delle provette. In tal caso queste provette non
devono essere esposte contemporaneamente ad altre con scadenza delle prove a termine.
9.4. Per prove con scadenza a termine è possibile effettuare periodicamente l'esame visivo delle provette prestando
attenzione a non alterare il loro stato superficiale e riducendo al minimo il periodo di apertura della cabina.
(6) In questo caso il numero e la frequenza degli scambi di posizione vengono definiti dall'operatore e devono essere riportati nel registro di prova.
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Norma italiana UNI
Corrosione Prove di corrosione in atmosfere artificiali. Prove in nebbia
salina. Sostituisce UNI 5687, UNI 5890 e UNI 4530. ISO 9227
Nota: È buona pratica definire i criteri da adottare nella specifica tecnica relativa al rivestimento o al prodotto in
esame
12.1. Il resoconto di prova deve riportare l'esito della prova espresso secondo i criteri di valutazione previsti. Devono
essere riportati i dati rilevati su ciascuna provetta e quando previsto, la media dei risultati del gruppo di
provette esposte nelle stesse condizioni. Se necessario il resoconto di prova è accompagnato dalla
documentazione fotografica delle provette.
12.2. Il resoconto di prova deve contenere le informazioni sul procedimento di prova. Queste informazioni possono
variare a seconda dello scopo della prova e delle indicazioni prescritte, in genera le informazioni richieste sono
le seguenti:
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salina. Sostituisce UNI 5687, UNI 5890 e UNI 4530. ISO 9227
APPENDICE A
(Informativa)
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3 2 1 13
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5 12
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APPENDICE B
(Informativa)
Bibliografia
1) ISO 1456:1988 Metallic coatings - Electrodeposited coatings or nickel plus chromium and or copper plus nickel
plus chromium.
2) ISO 1458:1988 Metallic coatings - Electrodeposited coatings of nickel.
3) ISO 3613:1980 (= UNI ISO 3613:1987) Rivestimenti metallici ed altri rivestimenti non organici - Rivestimenti su
zinco e cadmio - Metodi di prova.
4) ISO 4520:1981 (= UNI ISO 4520:1987) Rivestimenti di conversione a base di cromati su rivestimenti elettrolitici
di zinco e cadmio.
5) ISO 4527:1987 (= UNI ISO 4527:1989) Rivestimenti di nichel-fosforo autocatalitico - Requisiti e metodi di prova.
6) ISO 7253:1984 Paints and varnishes - Determination of resistance to neutral salt spray.
7) ISO 7599:1983 Anodizing of aluminium and its alloys - General specifications for anodic oxide coatings on
aluminium.
8) ISO 8993:1989 Anodized aluminium and aluminium alloys - Rating system for the evaluation of pitting corrosion
- Chan method.
9) ISO 8994:1989 Anodized aluminium and aluminium alloys - Rating system for the evaluation or pitting corrosion
- Grid method
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