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IUAV – Facoltà di Architettura – claME Corso di Laurea in Management per l' Edilizia

Laboratorio di costruzione delle opere di Architettura - Scienza e Tecnologia dei materiali - AA 2009-10
Prof. Catalano Francesco - Coll.: Ing. Schibuola Francesco

CEMENTO ARMATO
CONGLOMERATO
● Composto ottenuto da miscelazione di ACQUA + LEGANTI + AGGREGATI (+ additivi)

● ACQUA: pura, limpida, dolce cioè senza sostanze organiche, grassi, limi, argille, humus, acidi
organici, alcali e sali. Le impurità producono una scadente qualità del congllomerato che si
manifesta con una presa difficile, e con la comparsa, a indurimento avvenuto, di di macchie ed
efflorescenze
● LEGANTI: sono materiali che, miscelati con acqua, hanno la capacità di legarsi agli aggregati
(sabbia, ghiaia, pietrisco) facendo presa e indurendo progressivamente grazie a reazioni
chimiche.
– LEGANTI AEREI capacità di far presa solo all' aria (es. calce aerea, le argille, i
gessi)
– LEGANTI IDRAULICI capacità di far presa anche in ambiente umido (es. Calce
idraulica, cemento)

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CEMENTO
● LEGANTE IDRAULICO , si presenta sotto forma di polvere finissima.
● Il componente principale del cemento è un prodotto della cottura di materiali naturali (calcari,
marne, argille,..) chiamato CLINKER che combinato con altri componenti dà origine a vari tipi di
cemento.

La normativa italiana classifica i cementi come segue (UNI ENV 197/1-92):

Rispetto alla composizione Rispetto alla resistenza a compressione


(N/mm2 a 28 giorni)
● Portland
● 32,5 normale
● Pozzolanico
● 42,5 ad alta resistenza
● D'altoforno
● 52,5 ad alta resistenza e rapido indurimento
● alluminoso

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CEMENTO
● PORTLAND , prodotto per la macinazione di clinker (silicati idraulici di calcio) con l'aggiunta di
gesso e anidrite. È il più usato nei tradizionali lavori edili.

Caratteristica principale: sviluppa resistenza meccanica in tempi brevi, elevato calore di


idratazione utile per getti in periodi invernali ma non per grandi getti (forti ritiri), incapace di
resistere al dilavamento delle acque
● POZZOLANICO miscela omogenea ottenuta con la macinazione di clinker Portland e di
pozzolana (diffusa in Italia) o di altro materiale a comportamento pozzolanico con gesso e
anidrite.

Caratteristica principale: stabilità chimica, impermeabilità, indurimento lento ma costante e


illimitato nel tempo
● D'ALTOFORNO miscela omogenea ottenuta con la macinazione di clinker Portland e di loppa
basica granulata d'altoforno

Caratteristica principale: resistenza alle aggressioni chimiche, basso ritiro, buon comportamento
alle alte temperature, lento nella presa e nell'indurimento, possibilità di efflorescenze da solfuri
● ALLUMINOSO prodotto dalla macinazione di clinker essenzialmente costituito da alluminati
idraulici di calcio (calcare e bauxite)

Caratteristica principale: rapida presa, elevata resistenza iniziale, elevato calore di idratazione
utile per getti in periodi invernali ma non per grandi getti (forti ritiri)

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CALCESTRUZZO
● CONGLOMERATO miscela di ACQUA + CEMENTO + AGGREGATI (+ additivi)
● Le caratteristiche dei componenti, i rapporti quantitativi e qualitativi che li legano, determinano i
requisiti del conglomerato che ne deriva e quindi le possibili applicazioni.
● La preparazione e la miscelazione dell'impasto è un'operazione che richiede competenze specifiche
e rispetto delle norme. Per questo esistono le centrali di betonaggio e le centrali di dosaggio.

● RESISTENZA CARATTERISTICA Rck

● CATEGORIA DI CONSISTENZA U (umida), P (plastica), F(Fluida)


● DIMENSIONE MASSIMA AGGREGATI identificata con D15, D20, D30, D50, D70 dove il
numero è il diametro massimo
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CALCESTRUZZO
RESISTENZA CARATTERISTICA

Il calcestruzzo è classificato in classi di resistenza in base alla resistenza a compressione, espressa


come resistenza caratteristica Rck oppure fck.

La resistenza caratteristica Rck viene determinata sulla base dei valori ottenuti da prove di
compressione monoassiale su provini cubi di 150 mm di lato (H/D=1), maturati 28 giorni; la resistenza
caratteristica fck viene determinata invece utilizzando provini cilindrici di 150 mm di diametro e 300
mm di altezza (H/D=2).

Tra i due valori esiste la seguente relazione: fck = 0,83 Rck (per H/D ≥2)

la differenza tra i due valori dipende fondamentalmente dal diverso stato tensionale che si genera nel
provino a seguito delle prove di compressione, che dipende dal fatto che i provini cubici sono tozzi
mentre quelli cilindrici sono snelli. Le norme UNI EN 206 – 2006 e UNI 11104:2004, che sono state
recepite dal D.M. 14 gennaio 2008, attualmente in vigore e pertanto sono divenute cogenti anche dal
punto di vista legale per tutte le opere in c.a.,e c.a.p. regolamentate dalla Legge n. 1086/1971,
individuano per i calcestruzzo normale e pesante le seguenti classi:

C8/10 C45/55 Per ogni classe di In base ai valori della resistenza caratteristica a compressione, i calcestruzzi sono
C12/15 C50/60 resistenza, il suddivisi nei seguenti campi:
primo dei valori
C16/20 C55/67 rappresenta fck e ● calcestruzzo non strutturale: C8/10 - C12/15
C20/25 C60/75 il secondo Rck,
C25/30 C70/85 ambedue espressi ● calcestruzzo ordinario (NSC - Normal Strenght Concrete):
C28/35 C80/95 N/mm2. C16/20 C45/55
C30/37 C90/105 ● calcestruzzo ad alte prestazioni(HPC): C50/60 - C60/75
C32/40 ● calcestruzzo ad alta resistenza(HSC): C70/85 - C100/115
C35/45
C40/50
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CALCESTRUZZO
CATEGORIA DI CONSISTENZA U (umida), P (plastica), F(Fluida)
la lavorabilità del calcestruzzo fresco, designata con il termine CONSISTENZA dalla normativa vigente,
è un indice delle proprietà e del comportamento del calcestruzzo nell'intervallo di tempo tra la produzione
e la compattazione dell'impasto in situ nella cassaforma.

Secondo le norme UNI EN 206 – 2006 e UNI 11104:2004 ,la consistenza deve essere determinata
mediante diverse prove dai cui risultati vengono definite le classe di consistenza del calcestruzzo.

Classi di consistenza mediante abbassamento al cono di Abrams:


S1 - consistenza umida: abbassamento (slump) da 10 a 40 mm
S2 - consistenza plastica: abbassamento (slump) da 50 a 90 mm
S3 - consistenza semifluida: abbassamento (slump) da 100 a 150 mm
S4 - consistenza fluida: abbassamento (slump) da 160 a 210 mm
S5 - consistenza superfluida: abbassamento (slump) ≥ 220 mm.

In Italia la consistenza del calcestruzzo è espressa in termini di classi di abbassamento al cono o di


classi di spandimento.
La classe di consistenza deve essere valutata in funzione della struttura da realizzare al fine di
rendere più facile l'operazione di posa in opera. Con riferimento alle classi di abbassamento al cono:
● se si deve realizzare una diga o una pavimentazione con vibrofinitrice è d'obbligo un calcestruzzo a

consistenza S1;
● se si devono realizzare strutture, quali ciminiere, serbatoi pensili, ecc., con la tecnica dei casseri
rampanti si deve prescrivere un calcestruzzo a consistenza S2 o al massimo S3;
● in tutti gli altri casi si dovrà utilizzare un calcestruzzo S4 o S5.

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CALCESTRUZZO
DIMENSIONE MASSIMA AGGREGATI identificata con D15, D20, D30, D50, D70 dove il numero è il
diametro massimo

Le dimensioni massime dell'aggregato sono in relazione con lo spessore del copriferro e con l'interferro
minimo delle armature metalliche.

Se il calcestruzzo è classificato in funzione della dimensione massima dell'inerte, la classificazione farà


riferimento alla dimensione nominale più elevata della frazione di aggregato più grossa che si indica con
Dmax.

Dmax rappresenta la dimensione massima dello staccio con il quale è determinata la dimensione
dell'aggregato secondo la UNI EN 12620.

La dimensione massima dell'aggregato deve essere scelta in modo che il calcestruzzo possa essere
gettato e compattato attorno alle barre d'armatura senza pericolo di segregazione.

Secondo quanto stabilito dalle NTC e dalla relativa Circolare esplicativa delle NTC, il diametro massimo dell'inerte deve
essere tale che:

* Dmax < 1/4 della dimensione minima dell'elemento strutturale per evitare di aumentare la eterogeneità del materiale;
* Dmax < dell'interferro(in mm) - 5 mm per evitare che l'aggregato più grosso ostruisca il flusso del calcestruzzo
attraverso i ferri di armatura;
* Dmax < 1/3 dello spessore del copriferro per evitare che tra i casseri e l'armatura sia ostruito il passaggio del
calcestruzzo.

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Controlli
CONTROLLO SUL CALCESTRUZZO FRESCO

Per accertare l’idoneità del calcestruzzo fornito in cantiere, le norme indicano due criteri
di valutazione delle resistenze:

1_ il controllo di tipo “A”, che si riferisce a getti di miscela omogenea non siano superiori a 1500 m³ (p.to
11.2.5.1 NRC 2008);
2_ il controllo di tipo “B” o controllo statistico, da applicarsi obbligatoriamente [5] nel caso i getti di miscela
omogenea siano superiori a 1500 m³ (p.to 11.2.5.2 NTC 2008).

Il direttore dei lavori è responsabile delle operazioni relative ai controlli, ossia del prelievo, della richiesta di prove
e dell’invio dei campioni ad un laboratorio ufficiale o autorizzato, e della successiva elaborazione degli esiti per la
verifica dell'effettiva resistenza caratteristica.

Il prelievo consiste nella confezione, durante un determinato getto, di due provini, che saranno poi maturati in
ambiente idoneo ed inviati ad un laboratorio autorizzato per il rilascio della certificazione ufficiale del risultato di
resistenza per rottura a compressione. La media delle due resistenze costituisce la resistenza di prelievo.

In entrambi i criteri di valutazione è stabilito almeno un prelievo ogni giorno di getto di miscela omogenea inoltre
nel controllo di tipo A deve essere effettuato un controllo anche ogni 100 metri cubi di calcestruzzo omogeneo
messo in opera.

Questa ultima prescrizione, anche se non espressamente richiesta dalla norma, andrebbe seguita anche per il
controlli di tipo B.

Se i controlli di legge non vengono verificati, si deve procedere al declassamento della Rck di progetto (si assume
quel valore che permette che la verifica prescelta sia positiva) sempre che gli interventi strutturali necessari a
compensare la riduzione del valore di Rck siano ancora economicamente convenienti, altrimenti si deve
procedere all'abbattimento della struttura o di parte di essa.

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Controlli
CONTROLLO SUL CALCESTRUZZO INDURITO

"carote" di campionamento del corpo di una diga con indicazione della profondità raggiunta

Una volta indurito, si può risalire al valore della resistenza meccanica del calcestruzzo con l'ausilio di
tecniche non distruttive (sclerometro, sonreb,ecc.) o mediante prove distruttive che consistono nel
prelievo di carote di calcestruzzo.

Questi controlli di norma si effettuano su strutture esistenti o su strutture in fase di realizzazione qualora le
prove effettuate su cubetti prelevati durante il getto abbiamo dato esito negativo.

Con le NTC 2008 tali controlli sul calcestruzzo indurito sono richieste per verificare che, anche se le prove
sui cubetti hanno dato esito positivo, che il conglomerato in opera abbia una resistenza non inferiore all
85% di quella di progetto.

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IL CEMENTO ARMATO
Storia

3000 AC - in Egitto era utilizzata la malta di gesso per la realizzazione di paramenti murari in conci di
pietra.

200 AC – Il Pantheon espressione della capacità costruttiva dei romani basata sulla pozzolana. La
pozzolana è stata usata per la prima volta dai Romani, in associazione con la calce, dando così origine al
primo legante idraulico in grado pertanto di fare presa anche sott'acqua e di durata straordinariamente
lunga; l'uso di questo impasto facilitò anche la costruzione di cupole di grande ampiezza come quella del
Pantheon, in quanto la presa più rapida facilitava il lavoro delle centine.

400 AD - L'arte del cemento fu persa dopo la caduta dell'impero romano

Opus Caementitium

Pantheon, Roma

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IL CEMENTO ARMATO
STORIA
1755 - J. Smeaton scopri, fortuitamente, che la cottura del calcare
contenente impurezze di argilla produceva un tipo di calce (calce idraulica)
con caratteristiche analoghe a quelle della miscela calce-pozzolana che
induriva sott'acqua. Smeaton usò il limo idraulico per costruire la Eddystone
Lighthouse in Cornwall.
1796 - Parker fabbrica il primo cemento a presa rapida (cemento Parker o
cemento romano), cuocendo nei suoi forni da calce le concrezioni marnose
contenute nelle argille del Tamigi,
1800 - Lesage ottiene un materiale idraulico di alta resistenza calcinando i
ciottoli calcarei di Boulogne sur Mer.
1818 - l'ingegnere Vicat definisce la formula della calce idraulica artificiale.
1824 - Joseph Aspidin di York fu Il primo industriale ad aver fabbricato
cemento idraulico a lenta presa. Egli brevettò il cemento Portland, a causa
della somiglianza tra la malta e il conglomerato formati con quel cemento
con un calcare compatto dell'isola di Portland in Inghilterra.
1828 I. K. Brunel è il primo architetto che usa il Portland Cement per la
costruzione del Thames Tunnel, Jean-Louis Lambot 1855 barca in
cemento con armatura in ferro
1836 - in Germania iniziano test sistematici sulle forze di tensione e
compressione del cemento .
1860 - M. Chatelier stabilì la composizione chimica del cemento
consentendo così la produzione industrializzata del calcestruzzo

Joseph Monier 1867, tubi e vasi


da giardino in cemento
rinforzato
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IL CEMENTO ARMATO
STORIA
1854 - W. Wilkinson di Newcastle introduce il cemento armato
nella costruzione delle case. Egli costruì un cottage con solai e
copertura in cemento rinforzato con barre e cavi di acciaio.
1852 – Il costruttore francese F. Coignet costruisce diversi edifici
in cemento in UK e Francia. Egli usa barre di acciaio nei
pavimenti per evitare l'allungamento , ma più tardi li usò come
elementi di flessione.

1870 - Il sistema Hennebique permetteva


la costruzione completa di una ossatura
portante monolitica in c.c.a. che
prevedeva plinti di fondazione (o travi
rovesce o platee), pilastri, travi principali,
travi secondarie e solette. Wilkinson 1854

Dal 1892 al 1908 egli crea 42 agenti


all'estero operanti in Europa, Africa,
America ed Asia.
Diffuse il sistema con lo slogan "Plus
d'incendies desastreux - Betons Armes
Systeme Hennebique a l'epreuve du feu, F. Coignet elementi in cemento armato
brevetè"
Pubblicò la rivista "Le Beton Armè", il cui
primo numero è datato giugno 1898.

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IL CEMENTO ARMATO - Principi
Compresenza di materiali diversi
“Le Triomphe de l'absurde” (E. Freyssinet) “Una extrana coyunda” (E. Torroja)
Ferro: difficilmente deformabile ma duttile, corrodibile, vulnerabile al fuoco,
Cemento: poco resistente (a trazione) e fragile, penetrabile all'acqua se fessurato o non
sufficientemente compatto, soggetto a ritiri e deformazioni

Acciaio e Cemento hanno (entro certi limiti) una deformazione elastica lineare
proporzionale al carico applicato. Esiste un rapporto di deformabilità tra le
deformazioni dei 2 materiali che rimane costante in esercizio
ADERENZA - L'acciaio resiste a trazione: riduce il rischio di fratturazione del
calcestruzzo sotto carico grazie all' aderenza tra i 2 materiali cosicchè l'acciaio
trascina il cemento nella propria deformazione. Quindi il cemento può
manifestare solo lesioni di ampiezza limitata. È necessario però che le
armature siano ben ancorate e distribuite nel calcestruzzo, con diametri piccoli
e distanze reciproche limitate. L'aderenza può essere migliorata dall'uso di
armature con particolari conformazioni superficiali (barre ad aderenza
migliorata)
DILATAZIONE TERMICA – valori simili. In presenza di salti termici i 2 materiali
si dilatano di pari valore e così non si manifestano tensioni indotte
dall'impedimento della dilatazione di uno dei due.

PROTEZIONE ALLA CORROSIONE – La completa copertura dell'acciaio permette che l'armatura non si
corroda non perchè non ci sia contatto con acqua e ossigeno, ma per l'ambiente chimico che il
calcestruzzo realizza intorno alle armature - L'acciaio infatti si riveste nel cls indurito di un ossido di ferro
stabile e senza aumento di volume (passivazione). In situazioni di cls degradato in ambiente aggressivo
l'acciaio si depassiva e inizia la corrosione con aumento di volume fino alla fessurazione del cls.
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IL CEMENTO ARMATO – Le Armature
POSIZIONE DELLE ARMATURE
La morfologia e la disposizione delle armature sono funzione della distribuzione delle
sollecitazioni in relazione alle condizioni di carico e al tipo di vincolo

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IL CEMENTO ARMATO – Le Armature
FORMA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI
La resistenza e la rigidità possono essere migliorate agendo sulla
forma degli elementi stessi ottimizzazione delle sezioni resistenti

SOLIDARIETA' DEGLI ELEMENTI


STRUTTURALI
possibilità di distribuire in modo più
uniforme le sollecitazioni
Inoltre poiché il c.a. Può subire dei
cedimenti ossia delle deformazioni
plastiche, se alcune parti cedono
vuol dire che altre verranno
chiamate a sopportare un carico
maggiore rispetto a quello
sopportato in condizioni normali.
Vengono così sfruttate parti più
interne del materiale con un
aumento della capacità portante
della struttura nel suo complesso

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IL C.A. : Nuove espressioni
LA PREFABBRICAZIONE
Già a inizio secolo la prefabbricazione in officina,
distribuita su catalogo, era stata interpretata dai
costruttori come soluzione ai problemi posti dalla
costruzione delle casseforme in cantiere.
Travi a T, travi a traliccio, pilastre, capriate, shed

MAISON DOMINO, Le Corbusier 1915


Reinterpreta il sistema Hennebique:
una struttura a piastra sorretta per punti
da pilastri

MAISON CITROHAN, Le Corbusier


1920
Reinterpreta il sistema Hennebique:
due pareti contrapposte chiudono
lateralmente uno spazio che è
liberamente articolato in altezza su
doppi volumi e ballatoi

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IL C.A. – Le nuove frontiere
“Con tale materiale i campi della fantasia costruttiva vengono allargati quasi senza limiti, e non è
molto soddisfacente costatare come, per ora, queste possibilità siano state poco esplorate e
sfruttate. Nell'edilizia, e in tutti i rami della tecnica, si nota sempre la strana incongruenza di voler
lare aderire a vecchi schemi nuovi procedimenti o nuovi materiali che, se sfruttati con animo
libero, potrebbero dare ben più notevoli risultati, Cosi è avvenuto per il cemento armato che, nel­
la maggioranza dei casi, è stato costretto a forme e modi resistenti propri del ferro e delle
murature, trascurando molte delle possibilità offerte dalle sue qualità e dalle sue specifiche
caratteristiche”
Da P.L. Nervi, Scienza o arte del costruire? 1945
.
E ancora inP.L. Nervi, Costruire correttamente nel 1955:

“A parte l'invincibile inerzia della nostra niente [...] la causa principale di questo ritardo è dovuta in
notevole misura ad un banale fatto tecnico: quello della preparazione delle casseforme in
legname.”

Pier Luigi Nervi, Hangar di Orvieto 1936

La buona riuscita di un'opera in c.a. È fatta anche nella fase esecutiva, nella capacità di
comprendere il funzionamento nelle fasi intermedie quando il cls non è completamente indurito

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IL C.A. – Applicazioni architettoniche
STRUTTURE RESISTENTI PER FORMA
Walter Bauersfeld (1879-1959), costruisce con l'impresa Dyckerhoff and Widmanns la prima
cupola geodetica per il Planetario della Zeiss (diametro 16m). È una struttura sottile ossia ha un
rapporto spessore / luce dell'ordine di 1/500. Si intuì che una leggerissimo telaio metallico
(9kg/m2) con quella forma sviluppava una notevole stabilità e che poteva essere poi conglobato
ed ulteriormente irrigidito in un getto di calcestruzzo di soli 6 cm di spessore.

Zeiss Dome, Jena 1922

Fronton Recoletos, Madrid 1935 di Eduardo Torroja

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IL C.A. – Applicazioni architettoniche
STRUTTURE
L’Unité d'Habitation di Marseille 1946-1952 di Le Corbusier

alta 17 piani, è composta da


una successione di 337
appartamenti, quasi come se
fossero stati costruiti in serie e
poi assemblati, a testimoniare
la sua idea, secondo la quale la
casa si sarebbe dovuta
trasformare in una “macchina
per abitare”, adeguandosi al
periodo storico rivoluzionato
dall’invenzione delle macchine,
nel quale possono abitarvi fino
a 1500 persone
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IL C.A. – Applicazioni architettoniche
HABITAT 67, Montreal di Moshe Safdie
354 cubi in cemento armato per 148 appartamenti

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IL C.A. – Applicazioni architettoniche
contemporanee
Mercedes-Benz museum, Stoccarda (2001- 2006) UN Studio
3 anni per progettazione esecutiva e costruzione(2003-2006)
35000 tavole esecutive
300 tecnici e ingegneri, project managers
Requisiti del cemento
Qualità della superficie finita
Uniformità del colore
Porosità
Texture

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IL C.A. – Applicazioni architettoniche contemporanee
Mercedes-Benz museum a Stoccarda (2001- 2006) UN Studio

CEM III a/b d'altoforno classe C45/55


il cemento d'Altoforno è particolarmente indicato per la realizzazione di opere speciali che richiedono una
elevata resistenza all'azione disgregante degli agenti atmosferici nonché in getti massivi, per la sua
caratteristica di avere un basso calore di idratazione.
i cementi d'Altoforno particolarmente indicati per quelle opere che possono venire a contatto con acque pure o
aggressive.
maggiore durabilità dei conglomenrati realizzati con tale cemento: c'è una minore percentuale di alluminato di
calcio e di idrossido di calcio (provenienti dal clinker) che sono soggetti a reagire con i solfati disponibili
nell'ambiente, dando origine a rigonfiamenti e fessurazioni con conseguente disgregazione dei conglomerati.
bassa permeabilità; tale caratteristica dipende dalla minore richiesta
d'acqua e quindi da minori apporti A/C. Tali proprietà sono date anche da
una più favorevole distribuzione dimensionale dei pori capillari che sono
presenti in percentuale notevolmente inferiori per le dimensioni maggiori.
basso calore d'idratazione riduce notevolmente la tendenza al ritiro ed alla
fessurazione delle paste di cemento e dei conglomerati con queste
confezionati
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IL C.A. – Applicazioni architettoniche contemporanee
Mercedes-Benz museum a Stoccarda (2001- 2006) UN Studio

Progettazione del processo costruttivo

La progettazione e
costruzione di un
mock-up a scala
reale di una parte di
edificio di
dimensioni
8x8x15m fu
necessaria per
definire il planning
di costruzione dei 4
“twist” : 35m
costruiti con 19
segmenti per un
totale di 2500 t.
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IL C.A.P
Nel cemento armato precompresso (c.a.p.) sono provocate delle tensioni, indipendentemente dagli
sforzi esterni, applicati, e tali che, in esercizio, combinandosi con le sollecitazioni di verso opposto
prodotte dal peso proprio e dai carichi esterni, riducano lo stato tensionale del calcestruzzo.
L'impiego del cemento armato precompresso è pertanto interessante in. presenza di strutture
fortemente sollecitate o quando, per motivi economici, strutturali o costruttivi, si vogliano avere
elementi di ridotte dimensioni. L'idea della pre­compressione è nata alla fine degli anni Venti del
Novecento, quando ormai il comportamento del cemento armato era noto e', in particolare,
l'esperienza aveva messo in evidenza il fenomeno delle fessurazioni del calcestruzzo in zona tesa.
Fu Eugène Freyssinet a depositare nel 1928 il brevetto per il cemento armato precompresso
impiegando fili di acciaio di 5 mm di diametro ad alta resistenza (resistenza a snervamento
dell'ordine di 1500 N/mm ) 2

1912, Ponte sul Veurdre ad archi a


3 cerniere ribassati di 1/15 con luce
dell'arco più grande di 105m

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IL C.A.P
Il principio del cemento armato precompresso consiste nel trasferire al calcestruzzo una
sollecitazione di compressione attraverso la messa in trazione di cavi di acciaio inizialmente in
situazione non vincolata al conglomerato. I cavi vengono rilasciati dopo averli messi in
condizione, per aderenza o ancoraggio all'elemento costruttivo, di generare una compressione
nel calcestruzzo, al loro ritirarsi con la riduzione della sollecitazione di trazione. Se questa
sollecitazione (la precompressione appunto) si distribuisce nelle zone dell'elemento costruttivo
che, per i carichi propri e di esercìzio, risultano soggette a trazione, le due sollecitazioni di verso
opposto combinandosi si annullano, producendo una sorta di decompressione. In lìnea di
principio la precompressione è un modo di immettere tensioni all'interno di un elemento
strutturale per cui, citando lo stesso Freyssinet, «invece di attribuire, sempre in tutti i tipi di
costruzione, il valore zero alle sollecitazioni prima della messa in carico, si darà a ciascuna il
valore che sarà giudicato più favorevole alla resistenza della costruzione stessa».

Trave con acciaio


post-teso

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