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Il periodo nella valutazione sismica di edifici esistenti in c.a.

G.M. Verderame, I. Iervolino, C. Mariniello e G. Manfredi


Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Università degli Studi di Napoli Federico II, Via Claudio 21, 80125 Napoli

Keywords: Cemento armato, Edificio, Struttura, Periodo Elastico, Periodo Effettivo, Analisi Statica.

ABSTRACT:
Il periodo, a seconda della sua definizione, gioca un ruolo primario sia nella progettazione sia nella valutazio-
ne della prestazione sismica di strutture nuove ed esistenti. Alcuni studi sperimentali degli anni passati, cali-
brati su dati provenienti da edifici monitorati sottoposti ad azione sismica, hanno fatto da riferimento per lo
sviluppo di relazioni semplificate atte alla stima del periodo elastico e recepite dai codici internazionali per la
valutazione delle forze sismiche di progetto. Relazioni simili sono state sviluppate, per via numerica, per il
periodo effettivo, il quale essendo il periodo di un oscillatore elasto-plastico con comportamento non-lineare
equivalente a quello della struttura in esame, contribuisce a determinare la domanda spettrale e quindi la pre-
stazione nell’ambito di metodi statici non-lineari. Gli edifici in cemento armato di cui è costituito in larga par-
te il patrimonio edilizio italiano, in particolare quelli progettati per soli carichi gravitazionali, possono presen-
tare una significativa variabilità di configurazione strutturale una volta fissate le dimensioni dell’edificio che,
si intuisce, possa riflettersi sia sul periodo elastico. A ciò si aggiunge la considerazione o meno del contributo
della scala alle proprietà vibrazionali della struttura e, per quanto riguarda il periodo effettivo, la scelta del cri-
terio di equivalenza tra sistema ad molti gradi di libertà e quello a singolo grado di libertà. Nello studio pre-
sentato questi aspetti sono analizzati e discussi in relazione ad una popolazione di edifici riprogettata ad hoc
con criteri compatibili con quelli a cui fanno riferimento gli edifici esistenti in Italia. Per questa popolazione
sono stati valutati periodo elastico ed effettivo in entrambe le direzioni principali, longitudinale e trasversale.
I risultati sono stati trattati con una analisi di regressione in funzione dell’altezza e della superficie, notando
come l’aggiunta di questo parametro in taluni casi consenta di spiegare la grande variabilità osservata altri-
menti non ben catturata dall’altezza.

La grande maggioranza dei codici normativi a li-


vello internazionale propone relazioni semplificate
1 INTRODUZIONE atte a stimare il periodo elastico delle strutture come
funzione all’altezza o del numero di piani. Tali rela-
Nell’ambito delle procedure statiche per la analisi zioni, in particolare quelle che si riferiscono agli edi-
delle strutture, il periodo fondamentale di vibrazione fici in cemento armato con sistema strutturale a te-
è una delle caratteristiche globali necessarie alla va- laio, sono state calibrate su alcuni studi di carattere
lutazione delle sollecitazioni derivanti dall’azione si- sperimentale che sono stati presi a riferimento a li-
smica. Nei metodi di analisi lineare la determinazio- vello mondiale. Tali analisi si basano su monitorag-
ne del periodo elastico guida la stima delle forze gio di edifici sottoposti ad azioni sismiche, anche ri-
orizzontali di progetto. petute, in zone ad alta pericolosità in cui la
Nei metodi di analisi statica non-lineare il periodo progettazione sismica è implementata da tempo.
effettivo, insieme a resistenza e duttilità, è una delle Si è tentato recentemente, per via completamente
grandezze fondamentali che serve a definire il com- meccanico-numerica, di proporre relazioni dello
portamento strutturale globale. stesso tipo per il periodo effettivo, sebbene la valu-
In generale, il periodo gioca un ruolo primario tazione di quest’ultimo sia dipendente non solo da
nella valutazione di edifici nuovi o esistenti in quan- fattori prettamente strutturali ma anche da alcune
to lega la capacità alla domanda sismica permetten- procedure convenzionali con cui si interpreta e ma-
do di determinare la prestazione attesa e quindi la si- nipola la curva di capacità della struttura per valuta-
curezza.
re la prestazione della stessa attraverso metodi spet- 2 VALUTAZIONE DEL PERIODO NELLA
trali. LETTERATURA TECNICA
E’ noto come gli edifici in cemento armato, parte
significativa del patrimonio costruito in Italia, siano La determinazione del periodo è un punto priori-
stati concepiti e costruiti in gran parte tra il primo e tario nel processo di progettazione o valutazione in
secondo dopoguerra quando solo una ridotta porzio- quanto la richiesta sismica del generico edificio di-
ne del territorio nazionale era considerata di tipo si- pende principalmente da tale caratteristica.
smico e quindi non tenendo in conto affatto, o quan- In generale, il periodo elastico dipende da molte-
tomeno non in modo appropriato, di carichi di tipo plici fattori che possono direttamente influenzare la
orizzontale. Ciò fa si che a edifici progettati per soli massa e la rigidezza della struttura. Se la massa è
carichi verticali, a parità di altezza, possano corri- strettamente dipendente dalle dimensioni in pianta e
spondere molteplici sistemi strutturali che prescin- dal numero di piani, la rigidezza è fortemente in-
dono dalla regolarità dei sistemi a telaio progettati fluenzata dalle caratteristiche strutturali dell’edificio
per le azioni sismiche. Si intuisce quindi che, fissata e dall’altezza. Inoltre, la valutazione del periodo ef-
l’altezza, i periodi elastici nelle due direzioni oriz- fettivo, che per definizione sintetizza il comporta-
zontali possano essere influenzati da questa possibile mento post-elastico della struttura, non può prescin-
eterogeneità di sistema strutturale. dere dalle caratteristiche meccaniche degli elementi
Lo studio discusso in questo lavoro ha lo scopo di componenti la struttura quali la fase post-fessurativa
investigare, per via analitica, la variabilità di periodo o la resistenza flessionale.
elastico ed effettivo al variare dei parametri di con- Tuttavia la maggior parte delle relazioni presenti
figurazione strutturale che lo possono influenzare. A in letteratura e finalizzate alla determinazione del
tal proposito si è fatto riferimento a edifici esistenti periodo sono funzione dell’altezza totale H in quan-
tipici, quali quelli a pianta rettangolare progettati per to, più di ogni altro parametro, riassume il rapporto
soli carichi verticali con un numero di piani variabile tra la rigidezza e la massa dell’edificio.
tra 2 e 8. A questi sono state associate una serie di La calibrazione di tali relazioni è generalmente ef-
strutture attraverso una procedura di riprogettazione fettuata per via numerica o sulla base di dati speri-
secondo i criteri dell’epoca alla quale si suppone ri- mentali. Il tradizionale approccio numerico è basato
salga la costruzione. sull’analisi (elastica o non lineare) di un set di edifici
Le analisi sono state condotte, quindi, su edifici accomunati dalla stessa tipologia strutturale e sulla
tridimensionali valutando esplicitamente il contribu- conseguente derivazione di una curva interpolante.
to della scala per stabilirne gli effetti sulle proprietà L’approccio sperimentale, in analogia al caso prece-
vibrazionali e deformative della struttura. dente, definisce tale relazione sulla base di periodi
I periodi elastici nelle due direzioni principali so- ricavati dall’analisi dei dati registrati dal monitorag-
no stati valutati e messi in relazione all’altezza così gio di edifici sottoposti ad azioni sismiche, anche ri-
come suggerito dalle formule normative e derivanti petute.
da una analisi dello stato dell’arte. Ciò ha permesso La formulazione semplificata tradizionalmente
valutare la variabilità del periodo degli edifici esi- adottata relaziona il periodo elastico all’altezza H
stenti sia in relazione all’altezza ma anche delle va- dell’edificio nella seguente forma:
riazioni di massa e di rigidezza al variare del sistema
strutturale. T=αH β (1)
Con riferimento agli edifici analizzati si è riscon- dove α è un coefficiente dipendente dalla tipologia
trata una significativa variabilità del periodo, co- strutturale.
munque definito, la quale non è sempre ben spiegata Essa compare per la prima volta in ATC3-06 (ATC,
dall’altezza come avviene per gli edifici progettati 1978) assumendo β=0.75, mentre il coefficiente α,
sismicamente. Si osserva, inoltre, come questo derivi calibrato sulla base dei periodi misurati durante il si-
dalle variazioni non comparabili di massa e rigidez- sma di San Fernando del 1971, è posto pari a 0.025
za per cui il periodo risulta spiegabile anche con un (se H è in piedi) o, in maniera equivalente, a 0.06 (se
parametro di superficie. H è espressa metri). L’espressione (1) può ricavarsi
Nel seguito, dopo una breve rassegna dello stato per via numerica attraverso il metodo di Rayleigh,
dell’arte sulla valutazione semplificata del periodo come riportato in (Chopra, 1995), con le seguenti as-
degli edifici a struttura in cemento armato, sono de- sunzioni: (i) forze sismiche distribuite linearmente
scritti i metodi di valutazione di periodo elastico ed lungo l’altezza, (ii) distribuzione delle masse di pia-
effettivo utilizzati nello studio presentato e si discute no costante lungo l’altezza, (iii) deformata lineare
la popolazione simulata di edifici considerati. Infine lungo l’altezza ed infine taglio alla base proporzio-
sono presentati i risultati in termini di grandezze che nale a 1/Tγ. In queste ipotesi il periodo può esprimer-
influenzano il periodo elastico ed il periodo effettivo si come:
valutato a seguito di analisi statica non-lineare.
T=C1H1/( 2−γ ) (2)
Se il taglio alla base è proporzionale a 1/T2/3, ossia in cui l’altezza è espressa in metri. Le tre formula-
con γ=2/3 cosi come stabilito dalle indicazioni statu- zioni forniscono il periodo rispettivamente come
nitensi (UBC, 1997) si ottiene: migliore regressione (4), come migliore regressione
più la deviazione standard (5) e come migliore re-
T=C1H 0.75 (3) gressione meno la deviazione standard (6).
Solo successivamente, su indicazione del commenta- Quest’ultima viene raccomandata in sede di proget-
rio SEAOC-88 (SEAOC, 1998) il valore di α viene tazione sismica.
modificato a 0.030 (con H in piedi) ossia a 0.073 Analogamente, Hong e Hwang (2000) sulla base
(con H in metri) e utilizzato dai principali codici dei risultati registrati su 21 edifici in c.a., progettati
normativi. L’espressione (3) è adotta anche dalla sismicamente, presenti sul territorio di Taiwan e sot-
normativa europea EC8 (CEN, 2004) con toposti a 4 eventi di moderata entità tale da non vio-
l’arrotondamento di α a 0.075. In alternativa, le in- lare il comportamento elastico della struttura, pro-
dicazioni NEHRP-94 utilizzano una relazione del pongono quale relazione periodo-altezza la seguente
periodo in funzione del numero dei piani N (T = espressione:
0.1N) limitata ad edifici con massimo 12 piani e al- T = 0.029H 0.804 (7)
tezze di interpiano non inferiori ai 3m. Tale formu-
lazione era frequentemente adoperata da molti codici Inoltre, gli autori evidenziano anche il ruolo non se-
normativi prima dell’adozione della (1). condario delle dimensioni in pianta sulla valutazione
Nell’ultimo decennio, la calibrazione dei coefficienti del periodo. E’ interessante rilevare come le due
α e β della relazione (1) viene effettuata direttamen- formulazioni a base osservazionale forniscano pe-
te su una base dati sperimentali. Tuttavia, risulta e- riodi notevolmente diversi tra loro. In Figura 1 risul-
vidente come tale approccio renda la valutazione del ta palese come la relazione (4) sovrastima, in media,
periodo dipendente dalla entità dell’eccitazione si- nella misura del 130% i periodi valutati con la rela-
smica. In tal senso, Goel e Chopra (1997), collezio- zione (7). Tale aspetto è da ricondursi da un lato ai
nano una base dati sperimentale di ben 37 edifici in differenti criteri di progettazione sismica nonché alla
c.a., progettati sismicamente e di altezza variabile tra diversa pratica costruttiva che caratterizza i due pae-
i 10 e 100m. Per ciascun edificio sono misurati i pe- si. Viceversa, la formulazione normativa (3) e la re-
riodi lungo le due direzioni planimetriche, trasversa- lazione periodo-numero dei piani, specializzata per
le e longitudinale. Gli edifici, sono soggetti a 8 ter- una altezza di interpiano di 3m, conducono a risultati
remoti californiani, da San Fernando del 1971 a non significativamente diversi tra loro nel range di
quello di Northridge del 1994, di diversa entità. In altezze tipiche del costruito italiano.
particolare, 22 edifici sono soggetti ad una accelera- In generale, appare chiaro, come le relazioni deri-
zione base inferiore a 0.15g mentre i restanti ad una vate dal tradizionale approccio numerico, Eq. (1) e
accelerazione superiore a 0.15g. (3), risultino subordinate ad una serie di assunzioni
L’analisi del database consente di effettuare una se- riguardanti da un lato la risposta dinamica della
rie di considerazioni. In primo luogo, gli edifici sog- struttura (i) e (iii) e dall’altro ad aspetti correlati alla
getti ad una accelerazione elevata sono caratterizzati, progettazione sismica della stessa (iv).
a parità di altezza, da un periodo maggiore. Tale cir-
costanza è senza dubbio riconducibile alla minore 1.50
rigidezza che caratterizza gli elementi strutturali periodo, Tel [s]
soggetti ad una maggiore richiesta sismica causata
1.25
dalla fessurazione.
Inoltre, dal confronto tra i risultati osservazionali e
T=0.052H0.90
quelli derivanti dalla relazione (3) si evidenzia co- 1.00
me, in generale, la formulazione normativa tenda a
sottostimare il periodo dell’edificio ed in particolar 0.75
modo per altezze superiori ai 50m. Tale aspetto è ul-
teriormente amplificato per gli edifici soggetti ad ac- T=0.075H0.75
celerazioni maggiori di 0.15g. 0.50
T=0.1N
Alla luce di siffatte considerazioni, gli autori pro-
pongono quale alternativa alla (3) le seguenti rela- 0.25 T=0.0294H0.804
zioni:
altezza, H [m]
T = 0.052H 0.9 (4) 0.00
0 5 10 15 20 25 30 35 40
T=0.065H 0.9 (5)
Figura 1. Comparazione delle principali formulazione periodo-
0.9 altezza di letteratura
T=0.044H (6)
Inoltre, come già evidenziato, anche l’approccio T=0.073H1.1 (8)
osservazionale conduce a risultati influenzati dalla
pratica progettuale nonché costruttiva adottata. Tali
considerazioni, in via teorica, possono condurre a T=0.1H (9)
formulazioni del periodo significativamente diffe-
renti da quelle analizzate soprattutto per edifici pro-
gettati con indicazioni sismiche obsolete o per soli 3 GLI EDIFICI ESISTENTI
carichi gravitazionali, condizioni generalmente pre-
senti per gli edifici esistenti. La maggior parte delle formulazioni riviste nella
Tuttavia, durante un generico evento sismico, la sezione precedente sono state concepite per edifici
richiesta non può prescindere dal reale comporta- oggetto di una moderna progettazione sismica. Ciò
mento post-elastico della struttura. In tal senso risul- nonostante, si è evidenziato come la determinazione
ta necessaria la valutazione di un periodo effettivo del periodo in funzione di pochi parametri dimen-
che tenga in conto del degrado di rigidezza struttura- sionali, quali l’altezza, possa risultare influenzata
le causato dalla fase fessurativa e post-elastica. La dalla risposta dinamica della struttura nonché dai cri-
determinazione del periodo effettivo è realizzata se- teri di progettazione e dalla pratica costruttiva
condo due diverse metodologie. La prima si basa dell’edificio.
sulla definizione di una rigidezza secante di entità Viceversa, gli edifici esistenti in c.a., sono in ge-
minore di quella meramente elastica; la seconda si nere progettati con norme sismiche obsolete ovvero
basa sull’implementazione di analisi statiche o di- in zone che all’epoca di costruzione non risultavano
namiche non lineari. classificate sismicamente. Pertanto, in generale, tali
Numerose risultano le proposte presenti in lettera- edifici non rispecchiano tutte quelle caratteristiche
tura relative alla definizione della rigidezza secante che un edificio di nuova progettazione certamente
di sezione o elemento. Paulay e Priestley (1992) possiede. Essi sono generalmente caratterizzati da
propongono l’utilizzo di una rigidezza fessurata qua- una maglia strutturale non regolare; la distribuzione
le aliquota della corrispondente inerzia non fessurata dei sistemi resistenti risulta spesso non uniforme. La
Ig. L’inerzia fessurata delle travi è subordinata alla progettazione gravitazionale o secondo obsoleti cri-
morfologia della sezione mentre quella delle colonne teri di progettazione sismica determina modeste di-
è funzione dell’entità dello sforzo assiale adimen- mensioni delle sezioni degli elementi e una distribu-
sionalizzato. Tale approccio è stato recepito anche zione delle rigidezze irregolare in elevazione. Tale
dalle FEMA 356 (ASCE, 2000). considerazioni si traducono da un lato in una minore
Tuttavia, Priestley (2003) evidenzia come la rigi- rigidezza laterale e in una consistente differenza di
dezza secante così valutata prescinde dalla dipen- rigidezza lungo le due direzioni principali. Da ciò
denza dalla resistenza flessionale allo snervamento scaturisce che, a parità di massa, due edifici concepi-
My che a sua volta risulta indipendente dalla curva- ti in epoche differenti sono caratterizzati da una forte
tura allo snervamento φy. L’autore propone una e- differenza dei periodi propri di vibrazione.
spressione semplificata della curvatura di snerva- In via teorica tale tendenza risulta inalterata anche
mento φy da utilizzarsi nella determinazione della considerando il comportamento non lineare. Le mo-
rigidezza fessurata. Tale formulazione ben si con- deste dimensioni delle sezioni, le basse percentuali
fronta con la rigidezza fessurata proposta da Sugano di armatura, le diverse caratteristiche meccaniche dei
(1970) da valutarsi quale aliquota della rigidezza e- materiali associate alla scarse prestazioni di aderen-
lastica mediante l’impiego di un fattore k ottenuto za determinano una minore resistenza e una maggio-
via empirico-sperimentale. re deformabilità in fase post-elastica. Tali considera-
Un interessante comparazione dei risultati ottenu- zioni, inducono a credere legittimamente che anche
ti con le precedenti formulazione della rigidezza fes- il periodo effettivo degli edifici esistenti risulta mag-
surata è presentata in (Crowley, 2003). Con riferi- giore del corrispondente periodo di un edificio di
mento ad un set di telai piani estratti da edifici nuova progettazione.
europei, sono ricavate delle relazione semplificate Nel prosieguo l’attenzione è rivolta da una parti-
periodo-altezza ottenute mediante analisi di maniche colare tipologia strutturale denominata a telai piani
lineari eseguite con diverse formulazioni della rigi- paralleli. Tale configurazione strutturale, utilizzata
dezza fessurata. Con riferimento alla stessa popola- sia per carichi gravitazionali che sismici, presenta un
zione di edifici Crowley e Pinho (2004) propongono sistema resistente molto differente lungo le due dire-
una formulazione semplificata del periodo effettivo zioni principali mostrando forti difformità in termini
ottenuta sulla base dei risultati di analisi lineari con di rigidezza. Inoltre, la presenza della del vano scala,
rigidezza fessurata e attraverso l’esecuzione di anali- generalmente posizionata lungo la direzione meno
si non lineari, statiche adattive e dinamiche. rigida, svolge un ruolo predominante nella valuta-
La formulazione relaziona il periodo effettivo zione della risposta elastica e non lineare lungo la
all’altezza H come riportato in Eq. (8), che ulterior- direzione trasversale dell’edificio.
mente semplificata diviene la Eq. (9).
4 LA VALUTAZIONE DEL PERIODO (MDOF), [M] è la matrice delle masse sismiche di
piano, {φ} è il vettore del generico modo di vibra-
La metodologia finalizzata alla valutazione del zione, mentre ω è la pulsazione ad esso associata.
periodo elastico ed inelastico, si fonda su un proces- La definizione geometrica degli elementi struttu-
so che analizza la risposta sismica di una popolazio- rali nonché delle caratteristiche meccaniche del cal-
ne di edifici generati dalla variazione di parametri cestruzzo consente implicitamente per ciascuna
geometrici, strutturali e meccanici (Iervolino et al., struttura di valutare la matrice di rigidezza elastica
2007). Il processo di simulazione si sintetizza nelle [K]. In particolare, la rigidezza di sezione EI è valu-
seguenti fasi: tata con riferimento all’inerzia (I) geometrica della
i) identificazione dell’edificio modello. Tale fase è sezione trasversale del generico elemento strutturale
caratterizzata dalla definizione delle dimensioni e al modulo di elasticità Ec del calcestruzzo definito
in pianta e dall’altezza dell’edificio; come in Eq. (11) in cui Rc è la resistenza cubica a
compressione del calcestruzzo espressa in MPa.
ii) identificazione delle configurazioni strutturali
compatibili con l’edificio-modello. Tale fase è ca- E c =5700 R c (MPa) (11)
ratterizzata dalla definizione di parametri geome-
trici e/o strutturali quali il numero di telai, la di- Le masse di piano contenute nella matrice diago-
mensione delle campate, orientamento dei nale [M] sono valutate nel rispetto delle indicazioni
pilastri, ecc.; riportate nell’Eurocodice 8 o EC8 (CEN, 2004) sulla
base dell’analisi dei carichi permanenti e accidentali
iii) simulazione progettuale finalizzata alla defini- computati per la singola struttura oggetto di analisi.
zione delle sezioni degli elementi strutturali e dei Dal sistema in Eq. (10) sono determinate le singo-
quantitativi di armatura longitudinale e trasversa- le pulsazioni ωi, le forme modali {φ}i nonché la
le; massa efficace m*i associata allo i-esimo modo defi-
iv) valutazione della risposta sismica lineare e non nita come:
lineare della generica struttura compatibile con m*i = ∑m k φk ,i (12)
l’edificio-modello. Tale fase è effettuata attraver-
so l’esecuzione di un codice di analisi che tiene in con mk massa sismica del piano k-esimo, φk,i com-
conto della variabilità delle caratteristiche mecca- ponente del vettore spostamento modale del piano k-
niche dei materiali calcestruzzo e acciaio. esimo associato al modo i-esimo. In particolare, so-
Le modalità di progettazione sono tenute in conto no valutate le grandezze relative ai soli modi fonda-
nella fase (ii) e (iii). Nel caso di sola progettazione mentali, prevalentemente traslazionali, associati alle
gravitazionale la definizione del numero di telai è ef- due direzioni principali dell’edificio contenente la
fettuata nel rispetto della distribuzione dei soli cari- struttura oggetto di analisi. Pertanto, definendo come
chi gravitazionali senza effettuare alcuna considera- longitudinale la direzione di massima dimensione e
zione sulla ripartizione delle forze sismiche. Inoltre, con trasversale la direzione di minima dimensione
la fase di simulazione progettuale è implementata in pianta dell’edifico, sono valutati per entrambe le
con riferimento delle indicazioni normative in vigore direzioni la prima forma modale {φ} e pulsazione ω,
durante la finestra temporale di riferimento. Al gene- la massa efficace m* nonché il periodo elastico Tel
rico edificio possono corrispondere una molteplicità quale rapporto:
di strutture determinate dalla numerosità delle confi- 2π
gurazioni strutturali con esso compatibili e dalle re- Tel = (13)
ω
sistenze dei materiali ad esse associate. La valuta-
zione della risposta sismica viene effettuata secondo
due distinte metodologie di analisi: i parametri di ri- 4.2 Il periodo effettivo
sposta lineare sono valutati attraverso l’esecuzione La valutazione del periodo effettivo viene effettuata
di una analisi modale, mentre la risposta non lineare attraverso l’esecuzione di una analisi di push-over. Il
mediante una analisi di push-over comportamento non lineare degli elementi strutturali
è valutato attraverso un modello a plasticità concen-
4.1 Il periodo elastico trata. La curva caratteristica degli elementi a com-
La valutazione delle caratteristiche elastiche della portamento flessionale (duttili) è definita da una
singola struttura associata al generico edificio viene curva momento-rotazione così come riportata in . I
effettuata attraverso l’analisi agli autovalori con rife- momenti di fessurazione Mcr, di snervamento My, e
rimento al sistema in Eq. (10): massimo Mmax sono valutati mediante una analisi
della sezione di estremità dell’elemento; di contro, il
([K ]−ω2 [M ]){φ}={0} (10) momento ultimo Mu è valutato considerando una
Dove [K] è la matrice di rigidezza elastica della diminuzione di resistenza flessionale pari al 15% ri-
struttura intesa come sistema a più gradi di libertà spetto al massimo momento Mmax.
1.50 3.50
M/My Forza, F (Vb)
3.00
1.25
15% Vb,max
Mmax strength 2.50 MDOF
1.00 loss
My Fy
Mu 2.00
A2 SDOF
0.75
1.50 A1
Mcr A1=A2
0.50
1.00

0.25 K*
θy θmax θu 0.50

θ/θy spostamento, δ (Δ)


0.00 0.00
0 1 2 3 4 5 6 0 3 δ6y 9 12 15 18 21 24 27 30

Figura 2. Legame tipico momento-rotazione. Figura 3. Rappresentazione elasto-plastica della curva di push-
over

Analogamente sono definite le curvature relative alla E’ eseguita dapprima una analisi non lineare per ef-
fase di snervamento φy e di massimo momento φmax. fetto dei soli carichi gravitazionali.
Le rotazioni di corda sono valutate sulla base delle Successivamente, per ciascuna direzione di carico è
indicazioni riportate nell’EC8. In particolare, la ro- applicata una distribuzione di forze crescente pro-
tazione di corda allo snervamento è valutata come: porzionale al prodotto tra le masse di piano e la for-
ma modale associata al modo fondamentale.
LV ⎛ h ⎞ d bf y La curva di push-over espressa in termini di taglio
θ y =φ y +0.0013⎜1+1.5 ⎟+0.13φ y (14)
3 ⎝ LV ⎠ fc alla base-spostamento in sommità (Vb-Δ) è determi-
nata sino alla massima resistenza globale della strut-
dove φy è la curvatura di snervamento, LV la luce di tura, il che è consistente con il modello meccanico
taglio, h l’altezza della sezione, fy la tensione di adottato. La valutazione del periodo effettivo della
snervamento e fc la resistenza cilindrica a compres- struttura è effettuata con riferimento ad un oscillato-
sione del calcestruzzo. La rotazione di corda corri- re ad un grado di libertà SDOF equivalente al reale
spondente alla condizione di crisi dell’elemento è sistema MDOF. Il legame forza - spostamento (F-δ)
definita come: del sistema SDOF è definito sulla base della relazio-
0,35 ne taglio alla base - spostamento in sommità (Vb-Δ)
⎛L ⎞
θ u =0.016⋅(0.3) ν [ω⋅f c ]0.225 ⎜ V ⎟ 25(α ) (15) del sistema MDOF come segue:
⎝ h ⎠
Vb Δ
dove ν è lo sforzo assiale dimensionale, ω (da non F= ; δ= (17)
Γ Γ
confondersi con la pulsazione sopra definita) il rap-
porto meccanico tra l’armatura longitudinale tesa e dove Γ è il coefficiente di partecipazione modale as-
compressa, α tiene conto del grado di confinamento sociato al modo fondamentale della direzione di ca-
prodotto dall’armatura trasversale. La rotazione di rico:
picco θmax, non esplicitamente riporta nell’EC8, è
valutata in maniera approssimata in funzione della Γ=
∑m k φk ,1 (18)
corrispondente curvatura φmax e della lunghezza di ∑m k φ2 k ,1
cerniera plastica Lpl così come riportata dal codice Le caratteristiche dinamiche del sistema SDOF sono
europeo: valutate a partire da una rappresentazione elasto-
⎛ ⎛ 0.5L pl ⎞ ⎞ plastica bilineare della curva di push-over del siste-
θ max =⎜⎜ θ y +(φ max −φ y )L pl ⎜1− ⎟⎟ (16) ma MDOF. La rappresentazione elasto-plastica idea-
⎝ ⎝ L V ⎠ ⎟⎠
le della relazione forza-spostamento (F-δ) del si-
La valutazione dei parametri di definizione della stema SDOF è realizzata nel rispetto del principio di
curva momento-rotazione è effettuata nell’ipotesi di equivalenza energetico. In particolare, la rappresen-
sforzo assiale costante durante l’analisi e corrispon- tazione bilineare è effettuata con riferimento al mas-
dente al valore registrato per effetto dei soli carichi simo taglio alla base Vb,max del sistema MDOF ovve-
gravitazionali. L’analisi non lineare è effettuata in ro della massima resistenza Fy del sistema SDOF,
maniera separata per ambedue le direzioni principali come riportato in . In tal senso, è possibile associare
dell’edificio contente la struttura oggetto di analisi. al sistema SDOF, una massa efficace m* e una rigi-
dezza effettiva K*:
Fy dei solai, sono presenti solo due telai piani di peri-
m* = ∑m k φ k ,1 ; K * = (19) metro e la sottostruttura della scala. In Figura 4 è ri-
δy
portata la tipica carpenteria della tipologia strutturale
considerata.
Infine, il periodo effettivo della struttura MDOF è Le configurazioni strutturali del generico edificio
valutato con riferimento alle caratteristiche del si- si diversificano in relazione alle dimensioni delle
stema equivalente SDOF come: campate, intese variabili nell’intervallo 3.0-5.0m, e
all’orientamento dei pilastri.
m* La progettazione degli elementi componenti la
Teff =2π (20) singola configurazione strutturale è eseguita per ef-
K* fetto dei soli carichi gravitazionali. I carichi perma-
I periodi effettivi, analogamente al caso elastico, so- nenti sono direttamente valutati in funzione dei cari-
no valutati per entrambe le direzioni principali chi unitari strutturali e non strutturali; i carichi
dell’edificio contenente la struttura oggetto di anali- accidentali sono desunti dalle indicazioni normative.
si. Le modalità progettuali utilizzate sono compatibili
con i criteri utilizzati nell’arco temporale considera-
4.3 Gli edifici oggetto di studio to; si adotta una metodologia lineare definita da ten-
sioni ammissibili rispettose delle indicazioni riporta-
La generazione della popolazione di edifici og- te in Regio Decreto del 1939 (R.D. 2229/1939). In
getto di analisi è effettuata attraverso il processo di tal modo, è possibile identificare una popolazione di
simulazione sinteticamente discusso nella sezione 4 edifici caratterizzati da dimensioni globali variabili,
e riportato in (Verderame et al., 2006). sia in pianta che in altezza. In particolare, le dimen-
L’attenzione è rivolta ad una distinta categoria di sioni globali sono intese variabili secondo le seguen-
edifici, spesso di edilizia pubblica, a destinazione a- ti suddivisioni:
bitativa molto diffusa sul territorio nazionale e la cui
epoca di costruzione è temporalmente collocabile − la dimensione longitudinale D = {15.0m,
nel ventennio ‘50-‘70. In generale, gli edifici di que- 20.0m, 25.0m, 30.0m};
sto tipo presentano una pianta assimilabile ad una − la dimensione trasversale B = {8.0m, 10.0m,
morfologia rettangolare con un numero di piani non 12.0m};
particolarmente elevato. La distribuzione abitativa è − l’altezza è invece variabile tra i 2 e gli 8 piani
generalmente caratterizzata da due o più unità per corrispondente ad un intervallo compreso tra i
piano mentre il collegamento verticale è spesso defi- 6.0-24.0m.
nito da una scala a due rampanti collocata in posi-
zione centrale rispetto alla direzione longitudinale. In definitiva, con riferimento alla generica altezza
Il processo di generazione è finalizzato alla simu- sono generati, in funzione alla variabilità delle di-
lazione di edifici che risultino caratterizzati dagli a- mensioni in pianta e delle configurazioni strutturali,
spetti geometrici e architettonici della categoria edi- 25 diversi edifici; la popolazione degli edifici ana-
lizia oggetto di analisi. Sono presentate le fasi lizzati è pertanto definita da un totale n = 175 edifici.
principali del processo di simulazione progettuale Infine, le caratteristiche meccaniche dei materiali
specializzate al caso in esame. costituenti il generico edificio sono intese costanti e
L’edifico-modello è caratterizzato da una pianta definite da una resistenza media a compressione del
rettangolare. Esso è identificato dalle sue dimensioni calcestruzzo di 25MPa e da una tensione media di
globali: dalla dimensione longitudinale D, dalla di- snervamento dell’acciaio di armatura di 360 MPa.
mensione trasversale B e dall’altezza globale H va-
lutata rispetto allo spiccato delle fondazioni. Le al-
tezze di interpiano sono intese costanti lungo
l’elevazione e pari a 3.00m.
La configurazione strutturale, compatibile con le
dimensioni globali dell’edificio, è definita secondo
una concezione progettuale di tipo gravitazionale. In
particolare, è analizzata una tipologia strutturale de-
nominata a telai piani paralleli. Essa è caratterizzata
da solai di piano orditi in unica direzione, general-
mente coincidente con la dimensione minima in
pianta. Tale circostanza comporta la presenza di telai
piani tra loro paralleli da cui la denominazione, lun-
go la direzione longitudinale, destinati a sostenere i
carichi gravitazionali derivanti dai solai. Per contro Figura 4. Carpenteria della tipologia strutturale dell’edificio
lungo la direzione trasversale, parallela all’orditura modello analizzato
5 RISULTATI E DISCUSSIONE Le masse efficaci mostrano andamenti, al variare
dell’altezza. Inoltre, condizionatamente all’altezza,
E’ stato discusso come la definizione di una for- si registra una elevata variabilità della massa effica-
mulazione approssimata che fornisca il periodo ela- ce in entrambi i casi; ciò è certamente riconducibile
stico ed effettivo degli edifici in c.a. esistenti sia ri- alla variazione delle dimensioni in pianta.
levante ai fini della determinazione, almeno in prima In termini di rigidezza laterale, per contro, le due
istanza, delle richieste sismiche in termini di accele- direzioni mostrano risultati significativamente diver-
razione e spostamento. si. La direzione trasversale è caratterizzata da una
Tuttavia, la valutazione di una siffatta formula- diminuzione di rigidezza laterale con un andamento
zione di stima non può prescindere dagli aspetti pseudo-iperbolico mentre la direzione longitudinale
strutturali degli edifici esistenti che si presentano as- è definita da una riduzione meno repentina al cresce-
sai differenti dagli edifici progettati seconda una re dell’altezza. Viceversa, la direzione longitudinale
moderna concezione sismica. La regolarità in pianta mostra una consistente variabilità della rigidezza a
o in elevazione e la gerarchia delle resistenze sono parità di altezza rispetto alla direzione ad essa orto-
aspetti generalmente assenti nel processo progettuale gonale.
degli edifici esistenti. In particolare, le strutture inte- Il primo risultato è riconducibile al ruolo che ri-
laiate sono spesso caratterizzate da una distribuzione veste il vano scala sulla rigidezza traslazionale della
dei sistemi resistenti non uniforme e rivolta innanzi- direzione trasversale. Infatti, sebbene la direzione
tutto a sostenere i carichi gravitazionali. Tale circo- trasversale risulti definita da soli due telai perimetra-
stanza, associata all’assenza di specifiche prescri- li, per altezze inferiori ai 9m, essa presenta una rigi-
zioni normative, conduce in generale ad una dezza mediamente superiore alla corrispondente nel-
distribuzione delle rigidezze di piano sia in pianta la direzione longitudinale. L’effetto del vano scala,
che in elevazione caratterizzata da elevati gradienti. tuttavia, tende a diminuire al crescere dell’altezza.
In questo scenario va collocata la tipologia strut- Il secondo aspetto, invece, è correlato alla diversa
turale caratterizzante gli edifici oggetto di studio e evoluzione del sistema resistente al variare delle di-
denominata a telai piani paralleli. Tale configurazio- mensioni in pianta. La direzione longitudinale defi-
ne strutturale, generalmente utilizzata per edifici a nita da telai piani paralleli è caratterizzata da un in-
pianta rettangolare, presenta un sistema resistente cremento di rigidezza al crescere della superficie in
molto differente lungo le due direzioni principali. In- pianta; infatti, l’aumento della dimensione longitu-
fatti, la direzione longitudinale presenta una serie di dinale comporta un incremento del numero di cam-
telai tra loro paralleli destinati a sostenere i carichi pate mentre l’aumento della dimensione trasversale
gravitazionali; la direzione trasversale è invece ca- conduce ad un incremento del numero di telai longi-
ratterizza da due telai di estremità destinati a soste- tudinali. Al contrario, stante la dipendenza della ri-
nere i soli elementi di tamponatura e dalla presenza gidezza trasversale dal vano scala, la variazione del-
del vano scala. le dimensioni in pianta non conduce ad alcuna
I risultati delle analisi condotte sulla popolazione di variazione del sottosistema scala; pertanto, la mode-
edifici precedentemente definita consentono di fare sta variazione di rigidezza a parità di altezza è da ri-
una serie di considerazioni riconducibili a tale carat- condursi principalmente alla variazione del numero
teristica. di campate o delle dimensioni degli elementi com-
In Figura 5 pannelli (a) e (d) è riportato, in fun- ponenti i due telai perimetrali.
zione dell’altezza dell’edificio, l’andamento dei pe- Una semplice analisi di regressione sulla popola-
riodi elastici, valutati secondo la procedura descritta zione dei periodi consente di legare il periodo elasti-
nella sezione 4.1 per la direzione trasversale e longi- co all’altezza. In particolare, coerentemente a quanto
tudinale, rispettivamente. In generale, la direzione proposto in letteratura è adottata, in prima istanza,
trasversale mostra in media un periodo elastico una formulazione di tipo potenza, che, sui dati otte-
maggiore del corrispondente in direzione longitudi- nuti per la direzione trasversale è riportata in Eq.
nale. Inoltre, a parità di altezza la direzione trasver- (21), mentre per la direzione longitudinale in Eq.
sale fa registrare una maggiore variabilità del perio- (22).
do elastico connessa alla variazione delle dimensioni
in pianta degli edifici e delle configurazioni struttu- Tel =0.071H 0.96 (21)
rali con essi compatibili. Tale risultato è da ricon-
dursi alla diversa evoluzione della rigidezza trasla- Tel =0.151H 0.60 (22)
zionale dei sistemi resistenti caratterizzanti le due
direzioni al variare dell’altezza e delle dimensioni in Con riferimento alla direzione trasversale, con lo
pianta. scopo di comparazione, è ricavata la formulazione
In Figura 5 sono anche riportati gli andamenti periodo-altezza anche nell’ipotesi di assenza di vano
delle masse efficaci, pannelli (c) e (f), e delle rigi- scala, Eq. (23).
dezze laterali, pannelli (b) e (e), al variare
dell’altezza, per entrambe le direzioni considerate. Tel = 0.105H 0.94 (23)
3.50 3.50
periodo elastico, Tel [s] periodo elastico, Tel [s]
3.00 3.00

2.50 2.50

2.00 2.00
0.96
T = 0.071H
1.50 1.50 0.60
T = 0.151H
1.00 1.00

0.50 0.50
altezza, H [m] altezza, H [m]
0.00 0.00
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30

(a) (d)
14000 14000
rigidezza elastica, Kel [kN/m] rigidezza elastica, Kel [kN/m]
12000 12000

10000 10000

8000 8000

6000 6000

4000 4000

2000 2000
altezza, H [m] altezza, H [m]
0 0
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30

(b) (e)
160 160
massa efficace, m* [tons] massa efficace, m* [tons]
140 140

120 120

100 100

80 80

60 60

40 40

20 20
altezza, H [m] altezza, H [m]
0 0
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30

(c) (f)
Figura 5. Periodo elastico. Direzione trasversale: (a) relazione periodo altezza edificio, (b) relazione rigidezza elastica altezza edifi-
cio; (c) relazione massa efficace altezza dell’edificio. Direzione longitudinale: (d) relazione periodo altezza edificio, (e) relazione
rigidezza elastica altezza edificio; (f) relazione massa efficace altezza dell’edificio
3.50 Tel =0.009H 0.96S0.37 (25)
periodo elastico, Tel [s]
3.00 Tel =0.041H 0.61S0.21 (26)
2.50 T=0.105H0.94 Un confronto tra le due formulazioni può effettuar-
(trasversale senza scala)
si attraverso la valutazione dell’errore standard
2.00 correlato alla analisi di regressione condotta. Tale
T=0.071H0.96 parametro rappresenta, nell’ipotesi di una elevata
1.50
(trasversale con scala)
popolazione di dati, la deviazione standard tra i pe-
T=0.151H0.60 riodi valutati e quelle ricavati dalla regressione:
(longitudinale)
1.00
(logT−logTi ) 2
T=0.052H0.90 σT = (27)
0.50 (Goel et al.) n −1
altezza, H [m] dove T rappresenta il periodo ricavato dalla formu-
0.00 lazione approssimata, Ti il periodo valutato
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 dall’analisi del singolo edificio mentre n è il nume-
ro totale della colazione dei periodi valutati.
Figura 6. Periodo elastico. Comparazione tra le relazioni pe-
riodo-altezza ricavate e quella di (Goel et al., 1997)
In Tabella 1 sono riportate, con riferimento alle
due direzione longitudinale e trasversale, l’errore
In Figura 6 è riportato un confronto tra le rela- standard corrispondente alla migliore regressione
zioni periodo altezza per le due direzioni conside- condotta con le due formulazioni adottate. La
rate. Si evidenzia come in generale la direzione comparazione degli errori standard associati alle
trasversale risulti caratterizzata da un periodo due formulazioni conferma le considerazioni pre-
maggiore rispetto alla corrispondente direzione cedentemente effettuate sul ruolo che hanno le di-
longitudinale, con un scarto percentuale crescente mensioni in pianta sulle grandezze di definizione
all’aumentare dell’altezza. Solo per altezze inferio- del periodo.
ri ai 9 m la direzione trasversale mostra un contro- L’impiego di una esplicita formulazione del pe-
tendenza rispetto a tale risultato. riodo in funzione anche della superficie S riduce σT
Inoltre, con riferimento alla direzione trasversa- nella misura del 50% .
le l’ipotesi di assenza di vano scala conduce ad un
Tabella 1. Analisi di regressione: periodo elastico
incremento di periodo mediamente costante lungo
l’altezza e pari in media a circa il 40% rispetto alla Direzione
Errore standard, σT
modellazione strutturale in cui esso è tenuto in T=αHβ T=αHβSγ
conto. Infine è riportata, solo quale riferimento di Trasversale 0.128 0.059
letteratura visto che è plausibile che gli edifici in longitudinale 0.136 0.051
oggetto siano molto diversi ad esempio per filoso-
fia strutturale, la relazione periodo altezza di mi- Le analisi statiche non lineari condotte secondo
glior regressione proposta da (Goel et al., 1997). la procedura descritta nella sezione 4.2 consentono
Quest’ultima tende, come è forse da aspettarsi, a di ricavare i periodi effettivi della popolazione de-
fornire periodi inferiori ad entrambe le direzioni gli edifici oggetto di studio.
analizzate. In particolare, in Figura 7 (a) e (c) è riportato
Tuttavia, cosi come evidenziato in precedenza, l’andamento dei periodi effettivi al variare
l’entità della massa efficace e della rigidezza tra- dell’altezza dell’edificio. Analogamente a quanto
slazionale risulta correlata anche alle dimensioni già evidenziato per il caso elastico la direzione tra-
planimetriche del generico edificio, non contenute sversale risulta definita da un periodo effettivo
nella tradizionale formulazione di potenza espressa maggiore rispetto al corrispondente periodo valuta-
in funzione del solo parametro altezza. In tal senso, to in direzione longitudinale. Infatti, come si evin-
in alternativa all’espressione periodo-altezza pre- ce in Figura 7, pannelli (b) e (d), la direzione tra-
cedentemente ricavate, è adottata una formulazione sversale mostra una maggiore deformabilità
di potenza del tipo: traslazionale nella misura di circa il 70% pressoché
costante lungo l’altezza. Inoltre, anche nel caso
T =αH βS γ (24) non lineare, la direzione longitudinale evidenzia
dove S esprime la superficie in pianta dell’edificio. una maggiore variabilità della rigidezza traslazio-
Una analisi di regressione sull’intera popolazio- nale a parità di altezza. Ciò conduce ad una minore
ne dei periodo elastici consente di specializzare variabilità del periodo effettivo rispetto alla dire-
l’espressione in Eq. (25) per la direzione trasversa- zione trasversale.
le, mentre per la direzione longitudinale in Eq.(26).
3.50 3.50
periodo effettivo, Teff [s] periodo effettivo, Teff [s]
3.00 3.00

2.50 2.50

2.00 2.00

1.50 1.50
0.75 0.73
T = 0.272H T = 0.220H
1.00 1.00

0.50 0.50
altezza, H [m] altezza, H [m]
0.00 0.00
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30

(a) (c)
4000 4000
rigidezza effettiva, Keff [kN/m] rigidezza effettiva, Keff [kN/m]
3500 3500

3000 3000

2500 2500

2000 2000

1500 1500

1000 1000

500 500
altezza, H [m] altezza, H [m]
0 0
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30

(b) (d)
Figura 7. Periodo effettivo. Direzione trasversale: (a) relazione periodo altezza edificio, (b) relazione rigidezza elastica altezza edi-
ficio;. Direzione longitudinale: (c) relazione periodo altezza edificio, (d) relazione rigidezza elastica altezza edificio.

La definizione delle due formulazioni per il caso 3.50


del periodo effettivo è effettuata ancora una volta periodo effettivo, Teff [s]
mediante una analisi di regressione sulla popola- 3.00
zione analizzata. In particolare, la relazione perio- T=0.272H0.75
do-altezza si specializza per la direzione trasversa- (trasversale )
2.50
le in Eq. (28) mentre per la direzione longitudinale
in Eq. (29). T=0.220H0.73
2.00
(longitudinale)
Teff =0.272H 0.75 (28)
1.50
0.73
Teff =0.220H (29)
1.00
T=0.073H1.10
In Figura 8 è riportato un confronto tra le rela- (Crowley et al.)
zioni periodo-altezza per le due direzioni conside- 0.50
rate. In particolare, la direzione trasversale risulta altezza, H [m]
caratterizzata da un periodo maggiore rispetto alla 0.00
corrispondente direzione longitudinale, con uno 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
scarto percentuale pressoché costante lungo
Figura 8 . Periodo effettivo. Comparazione tra le relazioni
l’altezza nella misura di circa il 18%. periodo-altezza ricavate e quella di (Crowley et al., 2004)
Inoltre, le due espressioni sono comparate con la RINGRAZIAMENTI
relazione periodo-altezza proposta da (Crowley et
al., 2004); essa tende, in generale, a sottostimare il Lo studio presentato in questo lavoro è stato svi-
periodo effettivo definito dalle Eq. (28) e (29) per luppato nell’ambito della Linea 2 del progetto
ambedue le direzioni analizzate. triennale, 2005/2008, ReLUIS – Dipartimento della
La relazione periodo-altezza-superficie diventa Protezione Civile.
nel caso del periodo effettivo per la direzione tra-
sversale quella in Eq. (30), mentre per la direzione
longitudinale quella in Eq. (31). BIBLIOGRAFIA
Teff =0.009H 0.75S0.39 (30) Applied Technological Council (1978). Tentative provisions for
the development of seismic regulation for buildings, Rep.
No, ATC3-06, Applied Technological Council, Paolo Alto,
Teff =0.101H 0.74S0.21 (31) California
In Tabella 2 è riportato l’errore standard corri- CEN (2004) European Prestandard ENV 1998-1-4: Eurocode 8 –
Design provisions for earthquake of structures, Part 1-4:
spondente alla migliore regressione condotta con le Strengthening and repair of buildings. Comite European de
due formulazioni adottate e per le due direzioni a- Normalisation, Brussels.
nalizzate. Diversamente da quanto osservato per il Chopra, A.K. (1995). Dynamics of structures: theory and appli-
caso elastico l’adozione della formulazione in fun- cations to earthquake engineering. Pretince-Hall, Inc., Upper
zione della superficie S non mostra una evidente Saddle River, N.J.
riduzione della deviazione standard lungo la dire- Crowley, H. (2003), Periods of Vibration for Displacement-
zione longitudinale. Viceversa, in direzione tra- Based Assessment of RC Buildings, MScDissertation, ROSE
School, University of Pavia, Italy.
sversale, si registra una riduzione della deviazione Crowley, H. and Pinho, R. (2004), Period-Height Relationship
standard nella misura del 40%. for Existing European Reinforced Concrete Buildings, Jour-
nal of Earthquake Engineering, 8, n° Special Issue 1, 93-119.
Tabella 2. Analisi di regressione: periodo effettivo. FEMA, 2000. FEMA 356: Prestandard and Commentary for the
Errore standard, σT Seismic Rehabilitation of Buildings. Report No. FEMA 356,
Direzione ASCE/FEMA Agency.
T=αHβ T=αHβSγ
Goel, R.K. and Chopra, A.K. (1997). Period formulas for mo-
Trasversale 0.152 0.087 ment-resisting frame buildings. Structural Engineering Divi-
longitudinale 0.069 0.055 sion ASCE; 123:1454-1461.
Hong, L. and Hwang, W. (2000). Empirical formula for funda-
mental vibration periods of reinforced concrete buildings in
6 CONCLUSIONI Taiwan, Earthquake Engineering and structural Dynamics,
29: 327-333.
Il periodo svolge un ruolo primario nella valuta- Iervolino, I., Manfredi, G., Polese, M., Verderame, G.M., Fab-
zione della prestazione sismica degli edifici in c.a.. brocino, G. (2007). Rischio sismico di classi di edifici in ce-
mento armato. XII Convegno Nazionale “L’Ingegneria Si-
I principali codici internazionali propongono rela- smica in Italia”, Pisa, Italy.
zioni semplificate del periodo in funzione NEHRP recommended provisions for the development of seis-
dell’altezza dell’edificio. Tuttavia, gran parte di ta- mic regulations for new buildings (1994). Building Seismic
li relazioni sono state concepite secondo moderni Safety Council, Washington, D.C.
criteri di progettazione sismica ben diversi da quel- Paulay, T. and Priestley, M.J.N. (1992). Seismic design of rein-
li che caratterizzano gli edifici esistenti. forced concrete and masonry buildings, J.Wiley & Sons,
Quest’ultimi presentano una notevole variabilità New York.
Priestley, M.J.N. (2003). Myths and Fallacies in Earthquake En-
strutturale che si può riflettersi sulla risposta sismi-
gineering, IUSS Press, Pavia, Italy.
ca degli stessi. Tali aspetti sono stati analizzati e Regio Decreto legge n° 2229 del 16 novembre 1939. Norme per
discussi con riferimento una popolazione di edifici la esecuzione delle opere in conglomerate cementizio sem-
progettati ad hoc e definiti da una configurazione plice od armato.
strutturale denominata a telai piani paralleli. In ge- SEAOC (1996). Recommended lateral force requirements and
nerale, i risultati evidenziano una consistente diffe- commentary. Seismological Engineers Association of Cali-
renza dei periodi elastici ed effettivi lungo le due fornia, San Francisco, California
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teristics of reinforced concrete members, (in japanese), Uni-
l’aggiunta del parametro superficie consente di versity of Tokyo.
spiegare, principalmente lungo la direzione tra- Uniform Building Code (1997). International Conference of
sversale, la grande variabilità osservata non ben Building Officials, Whittier, CA.
catturata dall’altezza dell’edificio. Infine, come ri- Verderame, G.M., Polese, M., Mariniello, C., Manfredi, G.
sulta plausibile, i periodi della popolazione di edi- (2006). Seismic Capacity of RC Buildings: a Mechanical
fici analizzati tendono, in media, a sovrastimare Approach Based on Simulated Design, proceedings of the 2nd
quelli derivanti dalle formulazioni adottate dalle fib Congress, Naples.
principali normative internazionali.

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