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LE GUIDE ANIT
ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, pubblica periodicamente guide e manuali
sulle tematiche legate all’efficienza energetica e all’isolamento acustico degli edifici.
Gli argomenti trattati riguardano la legislazione, le norme tecniche di riferimento, le tecnologie costruttive, le
indicazioni di posa e molto altro.
I SOCI possono scaricare gratuitamente tutti i documenti, costantemente aggiornati, dal sito www.anit.it
Servizio di chiarimento
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tecnico da parte dello
specializzata Neo-Eubios
Staff ANIT
INDICE
1. PREMESSA – CONTABILIZZARE E ISOLARE .............................................................. 3
Gli interventi di isolamento termico su un edificio esistente portano sempre a due vantaggi: una riduzione dei
consumi energetici e un aumento del comfort interno percepito.
Per gli edifici esistenti con impianto autonomo, questo binomio è facilmente recepito: un intervento di
riqualificazione energetica dà vantaggi diretti sulla riduzione della bolletta e migliora le condizioni ambientali
interne a vantaggio dell’utenza che ha voluto (e pagato) l’intervento stesso.
A titolo di esempio riportiamo i risultati di un sondaggio condotto da ANIT in collaborazione con RSE (Ricerca
Sistema Energetico) su circa 40 edifici esistenti riqualificati energeticamente. Dai questionari compilati dagli
utenti emerge un grande incremento del comfort termico lungo tutte le stagioni dell’anno e un miglioramento
della percezione del benessere acustico rispetto ai rumori esterni.
Estratto di un sondaggio ANIT condotto in collaborazione con RSE sul comfort degli edifici riqualificati.
Per gli edifici con impianto centralizzato, il binomio risparmio energetico + comfort, invece non sempre è
percepito. Questo perché, in assenza di un sistema impiantistico adeguato, i benefici economici sono “dissolti”
dall’impossibilità di discriminare il risparmio sulle singole unità immobiliari.
Grazie alla contabilizzazione questo stallo è superato: anche gli interventi di riqualificazione parziale incidono sui
consumi individuali. Gli obblighi del DLgs 102/14 possono quindi essere letti come occasione di valorizzazione
degli interventi di riqualificazione energetica già effettuati e come occasione per pensare a nuovi interventi di
isolamento termico sulle singole unità in edifici centralizzati.
L’obiettivo della presente Guida è quello di agevolare l’interpretazione e l’applicazione dei suddetti obblighi
attraverso una schematizzazione dei contenuti legislativi (DLgs 102/14 e il DLgs 141/16) e normativi (UNI
10200:2013). Il testo coordinato dei due decreti è riportato nelle pagine finali della Guida.
2. LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO
2.1 Introduzione
Le regole sulla contabilizzazione e termoregolazione degli edifici sono presenti in diversi dispositivi di legge ormai
da molti anni. Negli anni ’70 le regole erano disciplinate dalla Legge 373/76, negli anni ’90 dalla Legge 10/91 e
poi negli anni 2000 dal DLgs 192/05 e s.m.i. di recepimento della Direttiva 2002/91/CE (EPBD) sull’efficienza
energetica degli edifici.
Negli ultimi anni gli obblighi sono stati aggiornati con la pubblicazione del DM 26/6/15 (Decreto requisiti minimi),
ma soprattutto grazie al DLgs 102/14 di recepimento della Direttiva 2012/27/UE.
Quest’ultimo decreto legislativo, aggiornato recentemente dal DLgs 141/16, rappresenta infatti la vera svolta al
tema della contabilizzazione, perché introduce obblighi e tempistiche a prescindere dalla presenza di interventi
sul patrimonio edilizio esistente.
Per sintetizzare il quadro legislativo si possono definire tre livelli di applicazione come mostrato nello schema
seguente:
obblighi per gli edifici di nuova costruzione
obblighi per gli edifici esistenti oggetti di intervento
obblighi per gli edifici esistenti anche non soggetti a interventi
SCHEMA DEGLI OBBLIGHI (DLgs 102/14 con modifiche del DLgs 141/16)
Art. 9, comma 5a Tipologia del sistema edificio-impianto Obblighi
Edifici polifunzionali
alimentati da una fonte di riscaldamento centralizzata o
alimentati da una fonte di raffrescamento centralizzata
Edifici polifunzionali
alimentati da una rete di teleriscaldamento B,C,D
alimentati da una rete di teleraffrescamento
Pluralità di edifici
serviti da sistema di fornitura centralizzata
DESCRIZIONE DEGLI OBBLIGHI (DLgs 102/14 con modifiche del DLgs 141/16)
Note
L’obbligo di installazione di contatori individuali è cogente laddove è:
tecnicamente possibile
efficiente in termini di costo (valutazione che può compiersi in accordo con la norma
UNI EN 15459
proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali
Se vi sono motivi di impossibilità tecnica d’installazione o di inefficienza in termini di costi e di
sproporzione rispetto ai risparmi potenziali, il progettista o tecnico abilitato, deve
documentare tali aspetti in apposita relazione tecnica e decade la sanzione in caso di non
installazione. La suddetta relazione secondo al FAQ n. 5 di giugno 2017 può fare riferimento
alla UNI EN 15459. Inoltre la FAQ n. 12 specifica che l’inefficienza in termini di costi deve
Sanzione
La non ottemperanza all’obbligo di ripartizione delle spese, è soggetta ad una sanzione
amministrativa pecuniaria da 500 € a 2500 € imputabile al condominio (art. 16 punto 8).
Quindi, in sintesi, i riferimenti normativi da conoscere per il calcolo e la suddivisione delle spese sono:
UNI 10200 Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria
– Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e di acqua calda sanitaria
UNI/TS 11300 –1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di
energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva e invernale;
UNI/TS 11300 –2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del fabbisogno di
energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda
sanitaria, la ventilazione e l’illuminazione;
UNI/TS 11300 –4 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri
metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria.
In questo capitolo presentiamo le logiche della norma UNI 10200 e i contenuti per poter capire il livello di
approfondimento richiesto nelle varie casistiche previste. Come di consueto però, si richiamano le principali
definizioni. La FAQ n. 15 di giugno 2017 ricorda che la UNI 10200 non è applicabile nei casi in cui,nell’edificio
oggetto di analisi sia presente un servizio di climatizzazione estiva centralizzato. Questo perché tale servizio non
è compreso nel campo di applicazione della norma.
Figura 1:
Composizione del consumo totale Qt
secondo il punto 6 della UNI 10200.
Figura 2:
Composizione della spesa totale St
secondo il punto 7 della UNI 10200.
Nello schema seguente riportiamo le logiche previste dalla norma e a seguire le istruzioni su come effettuare il
calcolo per i diversi criteri (fabbisogni e millesimi).
Figura 3:
Criteri di ripartizione della spesa totale St
secondo il punto 8 della UNI 10200.
La procedura di ripartizione si basa sul principio generale che si privilegia la misura (diretta o indiretta) rispetto ai
calcoli teorici; laddove non si ha misura, si usano valutazioni predittive di fabbisogno energetico in accordo con le
norme del pacchetto UNI/TS 11300.
In generale quindi, le spese collegate al consumo delle singole unità immobiliari sono relazionate all’effettivo
consumo dell’unità, se misurabile, o al loro fabbisogno energetico predittivo se non misurabile.
Le spese legate al consumo dei locali ad uso collettivo sono invece suddivise sulla base dei millesimi di proprietà.
Infine le spese connesse alla gestione dell’impianto e della contabilizzazione e ai consumi non volontari sono
riferiti ai millesimi di potenza o di fabbisogno delle singole unità immobiliari.
Nelle pagine che seguono, proviamo a richiamare le procedure di calcolo definite dalla norma.
Consumi delle singole unità per il servizio di climatizzazione invernale e acs (Q ui,cli e Qui,acs)
Il calcolo è condotto in accordo col punto 11.6 della UNI 10200.
I consumi delle singole unità per il servizio di climatizzazione invernale (Qui,cli) e produzione di acqua calda
sanitaria (Qui,acs) sono valutati come segue a seconda dai casi.
Nel caso di formulazione di un prospetto previsionale o nel caso di assenza di un contatore di calore, di un
contatore volumetrico e di ripartitori:
Qui,cli Qh,cli [7]
Qui,acs Qh,acs [8]
Dove:
L1,cc è la lettura iniziale del contatore di calore [kWh]
L2,cc è la lettura finale del contatore di calore [kWh]
kcli è il coefficiente di ripartizione per la climatizzazione invernale [-]. È pari a 1 qualora il contatore di
calore sia asservito solo alla climatizzazione invernale.
kacs è il coefficiente di ripartizione per acs [-].È pari a 1 qualora il contatore di calore sia asservito solo al
servizio di acs.
Qh,cli è il fabbisogno di energia termica utile della singola unità immobiliare per la climatizzazione invernale
nel periodo considerato [kWh]. Calcolo effettuato in accordo con l’Appendice E della UNI 10200.
Qh,acs è il fabbisogno di energia termica utile della singola unità immobiliare per acs nel periodo considerato
[kWh]. Calcolo effettuato in accordo con l’Appendice E della UNI 10200.
L1,cv è la lettura iniziale del contatore volumetrico [m3]
L2,cv è la lettura finale del contatore volumetrico [m3]
mv è la massa volumica dell’acqua, pari a 1000 kg/m3
qp è il calore specifico dell’acqua a pressione constante, pari a 1,162 10-3 Wh/kg°C
θacs è la temperatura media dell’acqua calda sanitaria nel punto di misura del volume prelevato
(tipicamente 48°C)
θf è la temperatura media dell’acqua fredda (15°C)
Qcli è il consumo totale per energia termica utile dell’edificio per la climatizzazione invernale [kWh]
Qcc,cli è il consumo di energia termica utile della singola utenza (unità immobiliare o locale a uso collettivo)
dotata di un contatore di calore per la climatizzazione invernale [kWh]
Qsc,cli è il consumo di energia termica utile della singola utenza (unità immobiliare o locale a uso collettivo)
priva di un contatore di calore per la climatizzazione invernale [kWh]
Qinv,cli è il consumo involontario di energia termica utile per la climatizzazione invernale [kWh]. Calcolo
effettuato in accordo col punto 11.8.3.1 della UNI 10200.
ur sono le unità di ripartizione della singola utenza [ur]. Sono calcolate come sommatoria dei valori di
unità di ripartizione dei singoli corpi scaldanti (definiti dalla differenza tra il valore della lettura iniziale e
finale del ripartitore).
Ptub sono le perdite delle tubazioni a vista nei locali nel periodo considerato [kWh]. Questo contributo è da
calcolare solo nel caso di presenza di tubi a vista nei locali ed è considerato come un prelievo
involontario da attribuire in base all’unità immobiliare nella quale è ubicato ciascun tratto di rete.
Il calcolo dei fabbisogni Qh,cli e Qh,acs necessari per risolvere le formule precedenti è eseguito in accordo col punto
E.7 della norma UNI 10200, ovvero come somma dei rispettivi fabbisogni mensili Qh,cli,m e Qh,acs,m.
I fabbisogni mensili a loro volta sono calcolati come:
Qh,cli ,m Qh,id ,net,cli ,m Pem,m Preg ,m [9]
Qh,acs,m Qh,id ,acs,m Per ,m [10]
Dove:
Qh,id,net,cli,m è il fabbisogno mensile ideale netto di energia termica utile della singola utenza per climatizzazione
invernale (in accordo con UNI/TS 11300-1 e 2) [kWh]
Qh,id,acs,m è il fabbisogno mensile ideale di energia termica utile della singola utenza per acs (in accordo con
UNI/TS 11300-1 e 2) [kWh]
Pem,m sono le perdite mensili di emissione della singola utenza (in accordo con UNI/TS 11300-2) [kWh]
Preg,m sono le perdite mensili di regolazione della singola utenza (in accordo con UNI/TS 11300-2) [kWh]
Per,m sono le perdite mensili di erogazione della singola utenza (in accordo con UNI/TS 11300-2) [kWh]
Millesimi di fabbisogno di energia termica utile della singola unità immobiliare per la climatizzazione invernale
e la produzione di acqua calda sanitaria (mQh,cli e mQh,acs)
Il calcolo dei millesimi è condotto in accordo col punto 10 della UNI 10200.
Sia per la climatizzazione invernale che la produzione di acqua calda sanitaria, i millesimi nascono dal rapporto
tra il fabbisogno di energia termica utile (legato al servizio) della singola unità immobiliare e la sommatoria dei
fabbisogni di tutte le unità immobiliari.
Il calcolo dei fabbisogni di energia termica utile segue le indicazioni del punto E.7 dell’Appendice E della UNI
10200 che a sua volta richiama il calcolo dei fabbisogni e delle perdite valutati con UNI/TS 11300 parte 1 e 2
come visto nelle formule [9] e [10].
Q
mQh,cli h,cli 1000 [11]
Q
h ,cli
Q
mQh,acs h,acs 1000 [12]
Q
h ,acs
Dove:
Qh,cli è il fabbisogno annuo di energia termica utile della singola unità immobiliare per la climatizzazione
invernale [kWh]
Σ Qh,cli è la sommatoria dei fabbisogni annui di energia termica utile di tutte le unità immobiliari per la
climatizzazione invernale [kWh]
Qh,acs è il fabbisogno annuo di energia termica utile della singola unità immobiliare per la produzione di acqua
ui
m 1000 con: ui cs [13]
ui
Dove:
φui è la potenza termica installata nella singola unità immobiliari [W]
Σφui è la sommatoria delle potenze termiche installate in tutte le unità immobiliari [W]
φcs è la potenza termica totale emessa dal singolo corpo scaldante (calcolo che si può eseguire in accordo
con l’Appendice D della UNI 10200) [W]
3.5 Modulistica
Segnaliamo che l’Appendice C della norma UNI 10200 propone alcuni esempi di modulistica che comprendono:
un prospetto a consuntivo o previsionale di ripartizione delle spese,
un certificato della potenza termica installata della singola unità immobiliare,
un prospetto millesimale riassuntivo,
un prospetto riassuntivo delle prestazioni energetiche dell’edificio.
Tale modulistica, seppur non obbligatoria, offre un riferimento “ufficiale” per la rendicontazione dei risultati
ottenuti.
Descrizione dell’edificio
Consideriamo un condominio con 4 unità abitative e senza locali ad uso comune e con un impianto centralizzato
con contatori di calore per il servizio di riscaldamento e contatori volumetrici per l’acqua calda sanitaria.
Il calcolo riportato di seguito riguarda il conteggio della ripartizione delle spese per una stagione annuale sulla
base dei millesimi di fabbisogno di energia termica utile. Le spese registrate per la manutenzione ordinaria
dell’impianto per la gestione della contabilizzazione sono ipotizzate rispettivamente pari a 400€ e 150€.
Nello schema sottostante mostriamo i dati relativi alle letture dei contatori.
Dati noti
Dati Spesa totale per la conduzione e manutenzione Scm [€] 400
generali ordinaria
Spesa totale per la gestione del servizio di Scr [€] 150
contabilizzazione
Fabbisogno annuo di energia termica utile Qh,cli [kWh] 41900
dell’edificio per la climatiz. invernale
Fabbisogno annuo di energia termica utile Qh,acs [kWh] 18200
dell’edificio per acs
Generatore Lettura iniziale del contatore di calore L1,cc [kWh] 0
Lettura finale del contatore di calore L2,cc [kWh] 57500
Fabbisogno di energia termica utile applicato al Q'gn,cli [kWh] 41900
generatore per climatizzazione invernale nel
periodo considerato
Fabbisogno di energia termica utile applicato al Q'gn,acs [kWh] 18200
generatore per acs nel periodo considerato
Vettori Contatore gas Contatore elettr.
energetici Lettura iniziale del contatore L1,ct [m ]
3
0 [kWh] 0
3
Lettura finale del contatore L2,ct [m ] 5900 [kWh] 403
3
Fabbisogno di climatizzazione invernale nel Q've,cli [m ] 4221 [kWh] 281
periodo considerato
3
Fabbisogno per acs nel periodo considerato Q've,acs [m ] 1803 [kWh] 125
3
Costo unitario del vettore energetico cve [€/m ] 0,67 [€/kWh] 0,28
Unità unità 1 unità 2 unità 3 unità 4
immobiliari Millesimi di fabbisogno di energia termica utile mQh,cli [-] 230 230 270 270
per la climatizzazione invernale
Millesimi di fabbisogno di energia termica utile mQh,acs [-] 250 250 250 250
per acs
Lettura iniziale del contatore di calore L1,cc [kWh] 0 0 0 0
Lettura finale del contatore di calore L2,cc [kWh] 8500 9500 8300 8000
3
Lettura iniziale del contatore volumetrico L1,cv [m ] 0 0 0 0
3
Lettura finale del contatore volumetrico L2,cv [m ] 90 110 95 115
a) qualora il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda per un edificio siano effettuati
da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di
edifici, é obbligatoria entro il 31 dicembre 2016 l'installazione da parte delle imprese di fornitura del
servizio di un contatore di fornitura di calore in corrispondenza dello scambiatore di calore collegato alla
rete o del punto di fornitura;
a) qualora il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda ad un edificio o a un
condominio siano effettuati tramite allacciamento ad una rete di teleriscaldamento o di
teleraffrescamento, o tramite una fonte di riscaldamento o raffreddamento centralizzata, è obbligatoria,
entro il 31 dicembre 2016 30 giugno 2017, l'installazione, a cura degli esercenti l'attività di misura, di un
contatore di fornitura in corrispondenza dello scambiatore di calore di collegamento alla rete o del punto
di fornitura dell'edificio o del condominio;
b) nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento o raffreddamento
centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una
pluralità di edifici, é obbligatoria l'installazione entro 31 dicembre 2016 30 giugno 2017 da parte delle
imprese di fornitura del servizio di contatori individuali , a cura del proprietario, di sotto-contatori per
misurare l'effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità
immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato
rispetto ai risparmi energetici potenziali. L'efficienza in termini di costi può essere valutata con riferimento
alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. Eventuali casi di impossibilità tecnica alla
installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione o di inefficienza in termini di costi e sproporzione
rispetto ai risparmi energetici potenziali, devono essere riportati in apposita relazione tecnica del
progettista o del tecnico abilitato;
c) nei casi in cui l'uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini
di costi, per la misura del riscaldamento si ricorre all'installazione di sistemi di termoregolazione e
contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun
radiatore posto all'interno delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, secondo
quanto previsto dalla norma UNI EN 834, con esclusione di quelli situati negli spazi comuni degli edifici,
salvo che l'installazione di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi con riferimento alla
metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. In tali casi sono presi in considerazione metodi alternativi
efficienti in termini di costi per la misurazione del consumo di calore. Il cliente finale può affidare la
gestione del servizio di termoregolazione e contabilizzazione del calore ad altro operatore diverso
dall'impresa di fornitura, secondo modalità stabilite dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema
idrico, ferma restando la necessità di garantire la continuità nella misurazione del dato;
c) nei casi in cui l'uso di sotto-contatori non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di
costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali, per la misura del riscaldamento si ricorre, a
cura dei medesimi soggetti di cui alla lettera b), all'installazione di sistemi di termoregolazione e
contabilizzazione del calore individuali per quantificare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun
corpo scaldante posto all'interno delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali,
secondo quanto previsto norme tecniche vigenti, salvo che l'installazione di tali sistemi risulti essere non
efficiente in termini di costi con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459;
6. L'impresa di fornitura del servizio di un contatore individuale che, richiesta dal cliente finale che ha la
disponibilità dell'unità immobiliare, nei casi di cui all'articolo 9, comma 5, lettera b), non installa, entro il termine
ivi previsto, un contatore individuale di cui alla predetta lettera b), é soggetta ad una sanzione amministrativa
pecuniaria da 500 a 2500 euro. La disposizione di cui al presente comma non si applica quando da una
relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l'installazione del contatore individuale non
é tecnicamente possibile o non é efficiente in termini di costi o non é proporzionata rispetto ai risparmi
energetici potenziali.
6. Nei casi di cui all'articolo 9, comma 5, lettera b), il proprietario dell'unità immobiliare che non installa, entro il
termine ivi previsto, un sotto-contatore di cui alla predetta lettera b), è soggetto ad una sanzione amministrativa
pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità immobiliare. La disposizione di cui al presente comma non si
applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l'installazione del
contatore individuale non è tecnicamente possibile o non è efficiente in termini di costi o non è proporzionata
rispetto ai risparmi energetici potenziali.
7. Nei casi di cui all'articolo 9, comma 5, lettera c) il condominio e i clienti finali che acquistano energia per un
edificio polifunzionale che non provvedono ad installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del
calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun radiatore posto all'interno
dell'unità immobiliare sono soggetti, ciascuno, alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro. La
disposizione di cui al primo periodo non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un
tecnico abilitato risulta che l'installazione dei predetti sistemi non é efficiente in termini di costi.
7. Nei casi di cui all'articolo 9, comma 5, lettera c) il proprietario dell'unità immobiliare, che non provvede ad
installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore
in corrispondenza di ciascun corpo scaldante posto all'interno dell'unità immobiliare, è soggetto alla sanzione
amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità immobiliare. La disposizione di cui al primo
periodo non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che
l'installazione dei predetti sistemi non è efficiente in termini di costi.
8. É soggetto ad una sanzione amministrativa da 500 a 2500 euro il condominio alimentato dal teleriscaldamento
o dal tele raffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento che non ripartisce le spese in
conformità alle disposizioni di cui all'articolo 9 comma 5 lettera d).
8. Il condominio alimentato da teleriscaldamento o da teleraffrescamento o da sistemi comuni di riscaldamento
o raffreddamento, che non ripartisce le spese in conformità alle disposizioni di cui all'articolo 9, comma 5, lettera
d), è soggetto ad una sanzione amministrativa da 500 a 2500 euro.
ANIT
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