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Nor111a Italia11a Data P11bblicazio11e

CEI 64-19;V1 2016-02

Titolo

Guida agli impianti di illuminazione esterna

Title

External ligthing installation. lnstallation criteria

So1111nario
La presente Variante ha lo scopo di definire una serie di indicazioni sull'utilizzo delle infrastrutture di
illuminazione esterna (condotti e pozzetti) per l'installazione di cavi ottici dielettrici e relativi accessori di
giunzione.
Si propone una metodologia operativa di riferimento con cui il proprietario/esercente dell'infrastruttura di
illuminazione esterna può gestire la coesistenza di cavi in fibra ottica nelle stesse infrastrutture, sia per
scopi propri sia concedendo a terzi (es. agli Operatori di TLC) l'utilizzo degli spazi disponibili per
infrastrutture dedicate agli impianti di comunicazione elettronica.

© CEI COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - Milano 2016. Riproduzione vietata


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DATI IDENTIFICATIVI CEI

Norma italiana GEI 64-19;V1


C!assifìcazione GEI 64-19;V1
Edizione

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI

Nazionali

Europei

/11ter11azio11ali

Legislativi

Legenda

INFORMAZIONI EDITORIALI

P11hblicazio11e Variante

Stato Edizione In vigore

Data validità 01-03-2016


Ambito validità Nazionale

Fascicolo 14650
Ed. Free. Fase. Nessuna

Comitato Tecnico CT 64-lmpiantl elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1 000 V in e.a. e a 1 500 V in e.e.)
(eT 64 +ex se 64A, se 648, se 640, se 64M)

Approvata da Presidente del eEI In data 27-01-2016

!11 data

Soltoposta a Inchiesta pubblica come Progetto e. 1164 Chiusura in data 04-12-2015

ICS

2
NO~MA. JECNl91\


PREMESSA
CEl64.-rn;V1 :2016-.02

La presente Variante contiene il nuovo Allegato E "Guida all'uso delle infrastrutture di


illuminazione esterna per installazioni di cavi ottici dielettrici"

Articolo 5.4 a)

Nella NOTA, sostituire la frase "Le modalità tecniche per la condivisione tra infrastruttura di
illuminazione pubblica e cavi in fibra ottica sono allo studio", con la seguente nuova frase:
"Vedere Allegato E"

3
. NORMA TECNICA


INDICE
GEI 64-19;V1 :2016-02

E.1 Scopo ............................................................................................................................5


E.2 Campo di applicazione ................................................................................................... 5
E.3 Definizioni, acronimi e terminologia ................................................................................ 6
E.4 Criteri di realizzazione, gestione e manutenzione per impianti in cavidotto ...................... 7
E.5 Esempi di infrastrutture sotterranee esistenti ................................................................ 1O
E.6 Materiali e tecniche disponibili sul mercato per le infrastrutture sotterranee .................. 11
E.6.1 Minitubi ............................................................................................................ 11
E.6.2 Pozzetti ........................................................................................................... 13
E.6.3 Mini cavi per posa in cavidotto interrato ............................................................ 15

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Allegato E
C.~1 64,19;V1 :2016-02

Guida all'uso delle infrastrutture di illuminazione


esterna per installazioni di cavi ottici dielettrici

E.1 Scopo
Il presente Allegato ha lo scopo di definire una serie di indicazioni sull'utilizzo delle
infrastrutture di illuminazione esterna (condotti e pozzetti) per l'installazione di cavi ottici
dielettrici e relativi accessori di giunzione.

La coesistenza di cavi ottici ed elettrici è già oggi pratica comune, ad esempio da parte delle
autorità locali (sicurezza, connettività ... ) e per lo sviluppo delle reti in larga banda. Questo
Allegato si prefigge di fornire una linea guida per un'integrazione ottimale di impianti in fibra
ottica nelle infrastrutture di illuminazione esterna, con l'obiettivo di salvaguardare tutte le
funzionalità del servizio ospitante, ottimizzando nel contempo l'impianto in fibra ospitato e di
trarre reciproci vantaggi tecnici operativi dalla condivisione della stessa infrastruttura, nonché
limitando i disagi alla comunità.

Si vuole fornire gli opportuni elementi di supporto tecnico alla progettazione, realizzazione,
verifica ed esercizio di tale tipologia di impianti, in modo da assicurarne, oltre a una corretta
funzionalità e gestione, anche il rispetto degli aspetti di sicurezza. Infine si propone
l'introduzione di un approccio diverso nella progettazione e nella realizzazione dei nuovi
impianti di illuminazione esterna, prevedendo la posa di un tubo aggiuntivo in affiancamento
che potrà essere usato anche per impianti di comunicazione elettronica.

E.2 Campo di applicazione

La condivisione di infrastrutture esistenti da parte di diversi Enti, rappresenta un passo


importante per avviare modelli di sviluppo sostenibili e per realizzare architetture di
telecomunicazioni sempre più innovative in grado di offrire servizi evoluti, contribuendo alla
digitalizzazione del paese. Tale approccio potrà fornire anche un contributo in termini
tecnologici allo sviluppo di reti e servizi per la comunità, quali quelli di sicurezza e delle reti
elettriche intelligenti, capaci di integrare tecnologie tradizionali con soluzioni innovative
digitali, promuovendo l'utilizzo del vettore energetico e l'integrazione con la generazione da
fonti rinnovabili, fornendo un contributo notevole al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità,
di benessere sociale, economico e di competitività.

Questo Allegato propone una metodologia operativa di riferimento con cui il


proprietario/esercente dell'infrastruttura di illuminazione esterna può gestire la coesistenza di
cavi in fibra ottica nelle stesse infrastrutture, sia per scopi propri sia concedendo a terzi
(ad es. agli Operatori di TLC) l'utilizzo degli spazi disponibili per infrastrutture dedicate agli
impianti di comunicazione elettronica.

A livello di condivisione delle infrastrutture, nei casi in cui l'impianto di illuminazione esterna è
di tipo aereo, possono essere presi in considerazione, previa verifica statica dei sostegni
(vedi Allegato C di questa Guida e Norma CEI 11-4). anche questi supporti scegliendo ad
esempio l'utilizzo di minicavi dielettrici autoportanti (ADSS) e relativi accessori di
installazione, in considerazione delle ravvicinate distanze tra i punti (pali o agganci a muro) e
dei pesi contenuti dei minicavi utilizzati. Nelle possibili soluzioni impiantistiche presenti sul
mercato, si potranno individuare quelle più opportune nel rispetto dell'operatività degli
impianti esistenti e garantendo la sicurezza di installatori e manutentori.

Questo Allegato, una volta dimostrata la sua validità verso i soggetti interessati, potrebbe
evolvere in una Norma a valenza nazionale ed essere estesa anche ad altri tipi di
infrastruttura (acqua potabile, fognature, impianti di vari sotto-servizi, ecc.). Tutto questo è
sinergico agli indirizzi Europei esplicitati nella Direttiva CE 2014/61/EU per favorire lo
sviluppo della larga banda.
NO.RMA TECNICA

• GEI 64-19;V1 :2016-02

Per quanto riguarda le definizioni non espressamente descritte nel presente Allegato si
rimanda al par. 1.4 della presente Guida. Tutte le attività installative devono rispettare le
disposizioni legislative in materia e le Norme tecniche vigenti (vedere Allegato C della
presente Guida).

E.3 Definizioni, acronimi e terminologia

ADSS
Cavo ottico dielettrico autoportante

Gestore rete
Titolare o concessionario dell'impianto di illuminazione esterna

HDPE/PEAD
Polietilene alta densità

IE
Illuminazione Esterna

Impianti TLC o di Telecomunicazione


Impianti per le comunicazioni elettroniche nella accezione definita nel D.Lgs. 259/03, art.1,
comma 1, lettera "dd"

Minicavi ottici
Cavi ottici di ridotte dimensioni (di norma dai - 2 mm ai - 8/8,5 mm) rispetto ai cavi
tradizionali, idonei alla posa nei minitubi

Minitubi singoli o multipli raggruppati


Tubi in polietilene ad alta densità (HDPE/PEAD) di ridotte dimensioni (con diametri da 3 mm
ai 18 mm) atti al contenimento dei minicavi

Minitubo di manovra
Minitubo vuoto a disposizione per l'esercizio e manutenzione della rete di comunicazione
elettronica

Muffola di giunzione
Accessorio generalmente ermetico utilizzato per la protezione dei giunti tra fibre ottiche
provenienti da code di cavi in fibra, atto al contenimento dei vassoi di giunzione a protezione
dagli effetti meccanici ed ambientali

Operatore TLC
Titolare della Rete di Telecomunicazioni

Posa a soffiaggio
Tecnica di posa dei minicavi ad aria compressa nei minitubi nota anche come "blowing". Il
metodo sfrutta un flusso d'aria compressa ad alta pressione generato da un compressore. Il
flusso d'aria così generato spinge il minicavo lungo il minitubo

Potenzialità dei minicavi ottici


È il numero di singole fibre ottiche presenti nel minicavo

Pozzetti
Manufatti in monoblocco o componibili in conglomerato cementizio o materiale plastico o
composito, usati per ispezione e/o posizionamento della muffola di giunzione dei minicavi

Sotto-tubazione
Insieme di tubi o minitubi che sono installati in un tubo (ad es. 0 40 mm, 0 50 mm, 0 63 mm)
di diametro maggiore rispetto ai minitubi

Tratta
Tracciato di uno o più tubi o minitubi tra un pozzetto iniziale ed uno finale

6
.. NQRM/\ TECt'JIC/\

E.4
• C.EI !34:J9;V1:2Q16-02

Criteri di realizzazione, gestione e manutenzione per impianti sotterranei

Come premessa generale, tutte le attività di installazione delle sotto-tubazioni e di raccordo


tra infrastrutture esistenti e/o di nuova realizzazione, necessarie per dare continuità ed
esercibilità all'impianto in fibra ottica, si raccomanda siano realizzate al fine di non
compromettere lo stato di esercizio e manutenzione degli impianti già esistenti. Nel caso di
utilizzo di infrastrutture di illuminazione esterna per la posa di cavi in fibra ottica per impianti
di comunicazione elettronica, si riportano di seguito i principali criteri di progettazione,
realizzazione, gestione, esercizio e manutenzione dei suddetti impianti.

A livello di progettazione e realizzazione di nuovi impianti di illuminazione esterna ed in


considerazione di quanto descritto negli scopi in E.1, è buona prassi prevedere la posa
contestuale di un ulteriore tubo, delle stesse caratteristiche e dimensioni di quello/i previsto/i
per l'impianto IE (comunque non inferiore a 80 mm), da dedicare agli impianti TLC. Sulle
caratteristiche generali dei tubi per impianti TLC è consigliabile l'utilizzo di un tubo in
HDPE/PEAD (polietilene ad alta densità) almeno da 50 mm o in alternativa di un tubo
corrugato multiparete (liscio all'interno e corrugato all'esterno) tipicamente da 63 mm. Nei
pozzetti di illuminazione esterna, il cui interasse è in generale tra i 30 m e i 60 m, il tubo potrà
essere tenuto continuo o se interrotto dovrà essere opportunamente protetto (tappi) per
evitare l'ingresso di terra o altro. Nel contempo si raccomanda che la protezione sia
asportabile nel momento dell'utilizzo del tubo stesso.

Quando il titolare/concessionario dell'infrastruttura di illuminazione esterna esistente riceve


richiesta di utilizzo della stessa da parte di un operatore TLC, previa verifica di idoneità
dell'infrastruttura stessa, il titolare/concessionario autorizzerà la posa delle infrastrutture TLC
nelle canalizzazioni della rete di illuminazione sotterranea in tubo (in seguito "infrastrutture
IE" o anche singolarmente "tubo"). In questi casi occorrerà rispettare le seguenti indicazioni:

il gestore della rete di illuminazione esterna rimane proprietario o concessionario


del l'infrastruttura;
prima di eseguire i lavori è buona norma che il titolare/concessionario dell'infrastruttura di
IE consegni, se disponibili, i dati caratteristici dell'impianto;
l'Operatore TLC, tenendo conto delle dimensioni dell'infrastruttura IE (vedasi Tab. E.1) e
del loro grado di occupazione e di specifiche esigenze dell'Eente titolare, posa almeno
3 minitubi (ove possibile): uno per l'operatore richiedente, uno predisposto per un
eventuale altro operatore (che vi potrà accedere a condizioni eque e non discriminatorie)
ed uno di manovra per tutti gli operatori;
la posa dell'infrastruttura TLC sarà eseguita a cura e spese del primo Operatore
richiedente, in cambio della quale disporrà dell'uso gratuito di uno dei minitubi per la
posa del proprio minicavo;
nel caso di posa di almeno 4 minitubi, un minitubo potrà rimanere a disposizione del
titolare dell'infrastruttura di illuminazione esterna;
in tutto il percorso di installazione dei minitubi, è apportano che gli stessi siano tenuti
continui e, dove interrotti, dovranno essere chiusi con gli appositi accessori (giunti e tappi)
al fine di evitare l'ingresso di terra o altro (vedasi E.6 per materiali e tecniche disponibili
sul mercato per le infrastrutture sotterranee);
i tratti di infrastrutture di TLC installate in tubazioni IE terminano su pozzetti dedicati in
affiancamento (posizionati di norma nelle vicinanze ad una distanza minima di 0,5 m dalla
parete esterna della fondazione del palo) a quelli esistenti la cui posa è a cura
dell'Operatore (tale condizione consente di agevolare le operazioni di posa e di
manutenzione senza interferire con il servizio IE). Se l'impianto di illuminazione è in
Categoria Il, le distanze di sicurezza dei pozzetti TLC, rispetto a quelli dedicati alla rete
IE, devono essere non inferiori ad 1,5 m;
le attività di posa delle sotto-tubazioni si raccomanda siano preventivamente autorizzate
dal Titolare o Concessionario dell'impianto di illuminazione esterna sulla base di schemi
progettuali di dettaglio definiti dagli Operatori e rilevati attraverso sopralluoghi preliminari
congiunti;
NORMA TECNICA

• GEI 64-19;V1 :2016-02

gli Operatori TLC provvedono, a propria cura e spese, all'ottenimento di tutti i permessi, le
licenze, le autorizzazioni amministrative, i nulla osta ed ogni altro atto o provvedimento
necessario ai fini dell'installazione e il mantenimento delle infrastrutture TLC oggetto
dell'Accordo;
la posa e l'ingombro di infrastrutture TLC all'interno del tubo della illuminazione esterna
non siano da impedimento alle esigenze di esercizio del servizio di illuminazione esterna,
né alle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
A livello di interventi di manutenzione il rispetto dei punti di terminazione dei minitubi, l'utilizzo
di minicavi dielettrici e la presenza degli accessori dell'impianto di telecomunicazione
(muffole di giunzione) nei pozzetti atti allo scopo e distinti da quelli dell'impianto di
illuminazione esterna garantisce la non promiscuità di intervento da parte del personale
operativo che gestisce l'impianto di telecomunicazione.

I minicavi ottici avranno pertanto le seguenti caratteristiche:

ridotte dimensioni (da - 2 mm a - 8/8,5 mm a seconda della potenzialità di fibre ottiche


necessarie) così da poter essere posati all'interno di minitubi;
il minicavo ottico da utilizzare all'interno della sotto-tubazione ospitata dall'infrastruttura
IE sia di tipo totalmente dielettrico;
i minicavi ottici siano installati in linea preferenziale in tubazioni libere, se disponibili;
diversamente, bisogna prevedere all'interno della tubazione condivisa un'occupazione di
spazio, comprensiva dei cavi elettrici esistenti, non superiore al 60% dello spazio totale. Il
tutto al fine di garantire l'esercizio e la manutenzione distinta tra le due tipologie di reti
(illuminazione esterna e TLC);
i minicavi ottici saranno di proprietà esclusiva dei singoli Operatori TLC.
Per quanto riguarda i criteri di esercizio e manutenzione dell'impianto di illuminazione
esterna, restano valide tutte le indicazioni di cui all'art. 9 della presente Guida. In generale la
presenza di 2 tipologie di impianti (illuminazione e di comunicazione elettronica) rende
indispensabile un'attività di reciproca informazione tra le parti. In particolare occorre
rispettare le seguenti condizioni:

gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di TLC, eseguiti


all'interno dei pozzetti dedicati, saranno effettuati a cura e spese degli stessi Operatori,
salvaguardando le infrastrutture per l'illuminazione esterna;
nel caso in cui l'intervento di manutenzione da parte dell'Operatore di TLC preveda
l'accesso all'infrastruttura per l'illuminazione esterna e la stessa sia in Categoria Il è
necessaria la preventiva disalimentazione dell'impianto di illuminazione esterna per tutta
la durata dei lavori (Norma GEI 64-7);
gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti IE saranno effettuati
a cura e spese del Titolare o Concessionario salvaguardando le infrastrutture di TLC;
nei casi di guasti o interventi manutentivi sull'infrastruttura IE (tubazione contenente le
sotto-tubazioni dell'impianto TLC), il Titolare o Concessionario della rete di illuminazione
esterna dovrà segnalare tempestivamente agli operatori TLC presenti il guasto o la
manutenzione programmata coordinando le reciproche attività al fine di evitare interruzioni
di servizio, interventi a rischio garantendo l'incolumità del personale preposto alle
riparazioni;
nei pozzetti condivisi tra il proprietario/concessionario delle rete di illuminazione esterna e
gli Operatori TLC, se richiesto dal proprietario/concessionario dell'impianto per
l'illuminazione esterna, dovranno essere applicate targhette che identifichino L'Operatore
TLC proprietario di ogni cavo ottico presente, Fig. E.1;
se richiesto dal proprietario/gestore rete dell'infrastruttura di illuminazione esterna, al fine
di consentire la rintracciabilità del percorso condiviso, potrebbero essere apposte
targhette identificative su ogni palo presente lungo il tracciato, a cura del Gestore Rete o
dell'Operatore TLC.

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NORMA TECNICA GEI 64-19;V1:2016-02

Figura E.1 - Esempio di pozzetto installato in prossimità dell'infrastruttura per


l'illuminazione esterna

Nella Fig . E.2 sono rapp resentate delle possibili soluzioni che si potre bbero in co ntrare in
campo. La prima è una sotto-tub azione in tubo parzialmente occupato, mentre la seconda è
una sotto-tubazione in tubo libero.

Figura E.2 - Esempi di installazione minitubi in tubi (diam . 40/50 mm) parzialmente
occupati o liberi

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NORMA TECNICA

• CE.I 64-19;V1 :2016-02

Nella Tab. E.1 sono riportate in modo sintetico le possibili soluzioni, adottabili nei vari casi. È
necessario tuttavia specificare che se le condizioni delle infrastrutture esistenti non fossero in
buono stato di conservazione, il numero dei minitubi installabili, per la sotto-tubazione, si
ridurrebbe progressivamente in base allo stato del tubo.

Tabella E.1 - Esempi dì soluzioni dì sotto-tubazioni con mìnìtubì in tubi parzialmente


occupati o liberi

Soluzione Infrastruttura Stato occupazione Criteri di sotto-tubazione( 1)

a Tubo liscio/corrugato Tubo occupato


fino a n° 3 minitubi
b 0 40 mm Tubo libero
e Tubo liscio/corrugato Tubo occupato
fino a n" 3 minitubi
d 0 50 mm Tubo libero

e Tubo liscio/corrugato
Tubo occupato fino a n° 3 minitubi
f 0 80 mm Tubo libero n° 3 minitubi o più <
2
)

2
g Tubo occupato n° 3 minitubi o più ( )
Tubo liscio/corrugato
h 0100 mm o più Tubo libero n" 3 minitubi o più <2l
(1) La scelta del numero dei minitubi è legata al rispetto delle indicazioni riportate nel successivo art. E.5.
(2) I minitubi aggiuntivi devono essere installati e gestiti come descritto ne! presente articolo.

E.5 Esempi di infrastrutture sotterranee esistenti

L'utilizzo delle infrastrutture sotterranee esistenti per l'illuminazione esterna mediante la


sotto-tubazione delle stesse, oltre a limitare le tempistiche di ottenimento dei permessi, riduce
l'impatto ed il disagio alla comunità arrecato dalla presenza di eventuali cantieri estesi sia a
livello dimensionale sia a livello temporale.

Per quanto riguarda le strutture sotterranee, le più diffuse possono essere raggruppate in
genere nelle seguenti tipologie dimensionali:

Tubi 0 40>50 mm
Tubi 0 80 mm
Tubi 0 100 mm o più
Le soluzioni di sotto-tubazione adottabili si raccomanda siano valutate sulla base dei
4 elementi principali indicati di seguito:

le dimensioni dei tubi;


il loro andamento plano-altimetrico nella tratta e la lunghezza della stessa;
la sezione del/i cavo/i elettrici degli impianti di illuminazione esterna presenti;
il grado di saturazione dell'infrastruttura esistente (non superiore al 60%).
Sulla base dei 4 elementi suddetti sarà possibile individuare la migliore soluzione adottabile
per l'attività di sotto-tubazione e conseguentemente la disponibilità di minitubi per i minicavi
ottici.

10
NQRl\1.1\TECNICA .CE::!. 6+19;\j1:~Q1. 6,02

E.6 Materiali e tecniche disponibili sul mercato per le infrastrutture


sotterranee

Come viene già attuato nelle reti per TLC, i materiali disponibili oggi commercialmente
possono consentire di creare una sotto-tubazione delle infrastrutture sotterranee già esistenti,
costituite da tubi, evitando così le opere di scavo per la realizzazione di una nuova
infrastruttura e, nel contempo, fornendo separazione fisica tra i cavi ottici di
telecomunicazione e quelli dell'illuminazione esterna. Queste sotto-tubazioni minimizzano gli
impatti e la possibilità che le fasi di installazione e manutenzione su impianti TLC o IE
possano reciprocamente disturbare l'altro servizio.

La tecnologia costruttiva degli attuali minitubi di sotto-tubazione, disponibili sul mercato, può
portare a prodotti con dimensioni diverse a seconda dei fornitori e delle esigenze. Ad oggi il
mercato offre minitubi di vario diametro (da 3 mm a 18 mm).

In generale possono essere utilizzate sotto-tubazioni rigide che consentono di utilizzare le


tecniche di posa a soffiaggio o di tiro. Queste sotto-tubazioni dovranno terminare in pozzetti
specifici per TLC. In questi pozzetti si ospiteranno eventuali ulteriori elementi di rete o
accessori quali le muffole, le ricchezze di cavo, le protezioni antiroditore, ecc.

Di seguito viene fornita una panoramica generale di tali prodotti focalizzando l'attenzione
sulle soluzioni per installazione dei minicavi ottici.

E.6.1 Minitubì
I minitubi sono costituiti da polietilene ad alta densità (HDPE/PEAD) e possono avere
dimensioni diverse a seconda delle varie applicazioni.

La soluzione ad oggi più utilizzata dagli Operatori TLC prevede generalmente l'utilizzo di
minitubi con diametro interno 10 mm (dimensioni indicative):

minitubi singoli 0 10 - 12 mm (diametro 10 mm interno, 12 mm esterno) generalmente


utilizzata per la posa all'interno di altri tubi;
minitubi singoli 0 10 - 14 mm (diametro 10 mm interno, 14 mm esterno); generalmente
utilizzata per la posa direttamente in trincea o per la posa all'interno di tubazioni di reti
promiscue, per esempio laddove si rende necessario garantire una maggior protezione
meccanica al minicavo ottico;
minitubi 0 10 - 16/17 mm (10 mm diametro interno, 16/17 mm esterno). È la soluzione ad
oggi specifica (anti roditore) per essere utilizzata nella aree dove i roditori creano diversi
problemi di guasti agli impianti. Di norma la soluzione anti roditore viene realizzata
rinforzando il minitubo con fibre di vetro ed ulteriore estrusione di una guaina nera in
HDPE/PEAD o utilizzando degli additivi chimici nella realizzazione del minitubo;
minitubi di diametro inferiore potrebbero rendersi necessari in caso di particolari criticità
negli spazi disponibili entro tubi di illuminazione esterna di diametro limitato o con ridotta
disponibilità di spazio residuo (generalmente utilizzati nelle reti TLC per il raccordo
terminale verso l'edificio);
ragioni di manutenibilità ed espandibilità portano a soluzioni in cui questi minitubi sono
tipicamente raggruppati in soluzioni multiple (es. Bundle o Fender) a seconda delle
necessità realizzative e degli spazi disponibili:
Bundle - struttura multipla di minitubi raccolti in una guaina esterna lasca ottenuta per
estrusione di polietilene ad alta densità (HDPE/PEAD). Questa struttura assume
conformazione piatta per avvolgimento su bobina e, se necessario, può essere
ricondotta a circolare o semicircolare nella posa.
Fender - struttura multipla di minitubi opportunamente affasciati e connessi mediante
una pellicola di materiale plastico che li rende solidali non rigidamente in maniera tale
che gli stessi possano essere configurati sia con geometria piatta sia ripiegata su se
stessa (circolare/semicircolare).
NORMA TECNICA CEI 64-19;V1:20 16-02

Nella Fig. E.3 si forniscono alcuni esempi di possibi li composizioni tra il numero di tu bi e
soluzione di impacchettamento.

Ese mpi Bund le Esemp i Fender

Figura E.3 - Esempi di minitubi e so luzioni di impacchettam ento

Per dare co ntinuità ai minitubi nei pozzetti lun go il percorso del tubo di il lumi nazione estern a
correttamente sotto-tu bato, è necessario in sta llare dei giun ti a tenuta. È opportuno che questi
ultimi siano in stall ati per dare co ntinuità al minitu bo nei punti di interru zione (tipicamente i
pozzetti degli Operatori TLC) . All'in izio e all a fine del la tratta è mandatario in sta llare dei tappi
di chiu sura al fin e da non consen tire a materiali estranei (acqua, fango , terriccio ... ) di
introdursi nel minitubo, comprome ttendone il success ivo util izzo. Nella Fig . E.4 sono ripo rtati
esempi ins tal lati vi di questi access ori.

Descrizione Diametro Esterno [mm)

Tappi Minitubl 10/12 12

Tappi Mlnltubl 10/14 14


Tappi Mlnltubl 10/16-17 16/17

Descrizione Diametro Esterno [mm)

li Giunto 10/12

Giunto 10/14
Giunto 10/16-17

Giunto transizione 10/12-10/14


12
14
16/17

12/14

(continua)

12

f"",... ..... : ,.. ,.. ,....,.... ,..,...,..,...,.. ,.. T,.. l ,.. h:t. ,... .. I ,.. ,, ;..., r!,..i ,., ")f\'l/'\ 1\0 l'lA ..., ,.. f"'CI ,... ... ......,.; , ,,... , ,.. r 1... u ..-" ... --: ...... h -1=---
NORMA TECNI CA GEI 64-19;V1:2016-02

(contin uazione)

Figura E.4 - Accessori per l 'installazione di minitubi

E.6.2 Pozzetti
I pozzetti utilizza ti per la realizzazione degli impianti in fibra ottica sotterra nei, normalmente in
uso dag li Operatori di telecomunicazioni, sono tipicamente in conglomerato ceme ntizio in
poliuretano o in materiale composito (vetroresina) ed hanno dim ensioni diverse, ad esempio
125x80 cm, 90x70 cm, 50x50 cm, 70x30 cm, 85x30 cm, 40x76 cm, ecc. Le so luz ioni in
cemento sono composte da diversi elementi detti anelli al fin e di creare la profondità più
idonea allo scopo. Le altre sono in monob locco anch'esse di varie dimensioni e profond ità
con la ca ratteristica di esse re molto più legge ri e quin di facilitano l'attività di in stallazio ne.

Per tutte le soluzioni di pozzetto sono previsti chiusini co n classe (0400 o G250) adeguata
alla posizione di install azione (carreggiata/marciap iede, riferimento codice della strada) e
risponde nti alle varie Normative tecniche (UN I EN124 - UNI EN ISO 945 -
UNI EN ISO 1563 - UNI EN 2360 - UNI ISO 2859-1 - UNI 6047 - UNI EN ISO 6506-1 -
UNI 69 00-71 - UNI EN ISO 8062- 3 - UNI EN ISO 9001 - UNI EN 10204 -
UNI GE I EN ISO/IEG 17025 - UNI GE I EN ISO/IEG 17050-1 - UNI GEI EN 45014 ) e
legislati ve . Anche per questi materiali le soluzioni tecnologiche so no soggette ad evoluzione
che potrebbero portare a modifiche/aggiornamenti sulle sce lte del prodotto.

13
NORM A TE CNI CA CEI 64-19:V1 :2016-02

Nelle immagini di seguito (Fig ure E. 5 ed E.6) si riportano a lcun i esem pi esplicativi.

! J [J I'
Anello
portachiuslno
~o I· ]

~~I ~ !·~
Anello di
~ rt JO~
!j sopralz.o

~B g
f!i

o o
Anello di
sopralzo

,~ I
o

·-""'
on Anello d
fondo
I
I

I
I

-- --qJ- ---
I

II

Figura E.5 - Esempio di pozzetto 90x70 cm in cemento con relativi anelli (fondo ,
sopralzo, porta chiusino)

Figura E.6 - Esempio di pozzetto 70x30 cm e 85x30 cm in poliuretano con chiusino


C250

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N ORMA TE C NICA CEI 64-19;V1 :20 16-02
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E.6.3 Minicavi per posa in cavidotto interrato


Tra le varie categorie, sono disponibili cavi in fibra ottica totalmente dielettrici, con
caratteristiche dimensionali molto contenute (di norma dai - 26 mm agli - 8/8,5 mm), atti
all'installazione, tramite tecn iche di posa a soffiaggio, in minitubi.

Tal i minicavi possono essere cos tituiti da un diverso numero di fibre ottiche (poten zia lità
minicavo), così come da diverse tipologie di fibra con ca ratteri stiche definite dal le re la tive
Normative internazionali.

Per garantire compa tibilità futura e prestazion i trasmissive ottimali, si dovranno utilizzare fibre
otti che monomodali, in accordo alle Norme CEl-EN (60793-2-50) ed ITU-T (G.652 e G.657 ).

Trad izionalmente le fibre ottiche sono di diametro esterno pari a 250 micron, ma evo luzion i a
di ametro rid otto (200 micron) si stanno diffondendo a fronte della necessità di alloggiare un
numero sempre maggiore di fibre o di ridurre ulteriormente le dimensioni dei minicavi
(Fig . E.7 , E.8).

Figura E.7 - Esempio si sezione di minicavo dielettrico 6 tubetti

Figura E.8 - Esempi di sezione di minicavo dielettrico 8 tubetti

Va com unqu e tenuto presente che le soluzioni tecnologiche descritte (minitubi e minicavi)
so no in continua evoluzione e quindi le soluzioni ad oggi possibili potrebbero nel tempo
esse re modifica te/agg iornate sulla base dei nuovi prodotti che sarann o presenti sul mercato.

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NORMA TECN ICA CEI 64-19 ;V1:2016-02

Nella Tab . E.2 si riportan o alcuni ese mpi di potenzia lità dei mm1cavi con re lati ve dimensioni
guaina estern a/d iametro singola fibra ottica e di ametro minitub o adatto al suo conten imento.

Tabella E.2 - Esempi dimensionali dei minicavi e minitubi rispetto alla potenzialità/
diametro esterno delle singole fibre

Potenzialità Diametro
Diam etro Diametro Inter no
cavo este rno singola
esterno cavo minitubo
fibra
(N° fibre) (mm) (mm)
(micron)

250 6,3 <!:8


Fino a 72
200 5,0 <!:6
250 7,7 10
96
200 6,5 <!:8

250 7,5 10
144
200 6,5 <!:8

250 9,5 12
192
200 7,5 10
250 10,8 12
288
200 8,0 10

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N. ORMA TECNICA

• GEI. 64-19;V1:2.016.-.02.

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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano e beneficia del
riconoscimento di cui alla legge 1° Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano
Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 Luglio 1956
Direttore Responsabile: Ing. R. Bacci

Comitato Tecnico Elaboratore


CT 64-lmpianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in e.a. e a 1500 V in e.e.)
(eT 64 + ex se 64A, se 64B, se 64D, se 64M)

Altre Norme di possibile interesse sull'argomento

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