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Il presente esempio è finalizzato a guidare il progettista alla compilazione del SI-ERC per un edificio con
struttura a telaio in CA per il quale è stato simulato un intervento di adeguamento (ai sensi dell’Art. 1 del RR09)
con variazione di destinazione d’uso (da residenziale a scuola), nonché di classe d’uso (da II a III).
Il fabbricato presenta, in pianta, una configurazione per lo più compatta. Esso si sviluppa per quattro piani fuori
terra, aventi altezza rispettivamente di 2.9, 2.9, 2.9 e 2.25 m (da estradosso a estradosso).
Si riporta di seguito la planimetria (Figura 4.1), una sezione dell’edificio (Figura 4.2) e una vista prospettica delle
strutture in CA (Figura 4.3). Il lato lungo dell’edificio ha direzione coincidente con l’asse y del sistema di
riferimento globale, mentre il lato corto è diretto lungo l’asse x del medesimo riferimento. L’edificio si presenta
strutturalmente asimmetrico in entrambe le direzioni.
Dal punto di vista della tipologia strutturale, in entrambe le direzioni, l’edificio può essere classificato come una
struttura portante a telaio in CA (Figura 4.4). Le travi sono presenti in entrambe le direzioni garantendo il
collegamento tra gli elementi appartenenti al piano:
Capitolo 4. Struttura esistente a telaio in CA 125
Per quanto concerne i materiali impiegati, si è previsto l’utilizzo di un calcestruzzo del tipo C25/30 e un acciaio
in barre Feb44k; si ricorda che entrambi i materiali devono corrispondere a determinati requisiti di duttilità e
gerarchia delle resistenze.
Con riferimento alle NTC08, le resistenze di calcolo per i materiali si valutano come di seguito:
• Calcestruzzo:
f’cd = fck/γc = Rck * 0.83/ γc = 24.90/1.5 = 16.60 N/mm2
fcd = 0.85 * f’cd = 0.85 * 16.60 = 14.11 N/mm2
• Acciaio:
fsd = fyk/γs = 430/1.15 = 374 N/mm2
Nota: I primi quattro campi all’inizio della pagina, ossia (i) numero della pratica, (ii) ID pratica, (iii) ID progetto
e (iv) numero variante, non possono essere compilati dal progettista. In particolare, l’ID della pratica e quello del
progetto vengono assegnati in maniera automatica dal sistema.
Per prima cosa, quindi, è necessario assegnare un nome al progetto. Tramite menù a tendina,poi, devono essere
indicati: (i) la normativa utilizzata per la progettazione dell’intervento, (ii) la tipologia dell’opera (ai sensi dell’Art.
2 del RR09) e (iii) la tipologia di intervento (ai sensi dell’Art. 1 del RR09). Per l’esempio in esame, ha:
Inoltre viene chiesto di selezionare il tipo di adeguamento previsto barrando la casella appropriata. Nello
specifico dell’esempio in esame si indicherà che si tratta di (i) una variazione di destinazione d’uso e,
conseguentemente, di (ii) una variazione di classe d’uso. Per quest’ultima è richiesto l’inserimento della classe
d’uso prima dell’intervento (ai sensi del §2.4.2 delle NTC08), che per l’esempio in esame è:
A questo punto devono essere specificati (i) la classe d’uso alla quale appartiene l’opera (dopo l’intervento) (ai
sensi del §2.4.2 delle NTC08) e la posizione dell’opera, selezionando (ii) la provincia, (iii) il comune e (iv) le
coordinate geografiche, latitudine e longitudine, dell’area di progetto (in ED50). In particolare, per l’esempio in
esame, ha:
Dopo aver inserito il nome del documento da allegare nella colonna Titolo allegato, il progettista deve scegliere,
tramite un menù a tendina, la categoria dell’allegato e deve caricare il file corrispondente, tramite il pulsante
Sfoglia. Al termine di tale operazione il documento deve essere salvato premendo sul pulsante Inserisci. Lo stesso
procedimento deve essere seguito per tutti gli elaborati, come previsto dal §10.1 delle NTC08 e dal RR09-A1.
Una volta completato l’inserimento degli allegati è necessario premere sul pulsante Controllo Dati (in fondo alla
pagina). Se non ci sono errori apparirà il seguente messaggio: “L’elenco degli elaborati progettuali è completo.
Premere Avanti”.
Il progettista è tenuto a specificare: (i) la vita nominale della struttura (ai sensi del §2.4.1 delle NTC08), (ii) la
fonte per il calcolo della pericolosità di base e (iii) l’input sismico utilizzato per il progetto, a scelta tra a) spettro
elastico e b) accelerogramma, tramite un menù a tendina. Devono, inoltre, essere selezionati gli Stati Limite presi
in considerazione (ai sensi del §3.2.1 delle NTC08).
Importante: Nel caso specifico di questo esempio, oltre alle azioni sismiche obbligatorie, si deve introdurre
anche l’azione sismica per lo Stato Limite di Operatività (SLO), in quanto l’edificio in esame appartiene alla classe
d’uso III (§7.1 delle NTC08).
Una volta effettuata la selezione degli Stati Limite si procede con l’inserimento dei file contenenti l’azione sismica
utilizzata per il progetto. Dopo aver inserito il nome del file da allegare nell’apposita colonna (Titolo), il progettista
deve scegliere, tramite un menù a tendina, lo stato limite desiderato e la direzione (orizzontale o verticale); deve
inserire, inoltre, il valore dello smorzamento elastico utilizzato e caricare il file corrispondente, tramite il pulsante
Sfoglia e premere su Inserisci per caricare i dati. Lo stesso procedimento deve essere seguito per tutti gli stati limite
considerati.
Importante:Gli allegati devono essere caricati in formato .txt o .dat. Ciascun file di testo non deve contenere
righe iniziali e deve essere costituito semplicemente da due colonne, la prima dei periodi (in secondi) e la seconda
delle accelerazioni (in m/s2).
Terminato l’inserimento, è possibile visualizzare ciascuno spettro caricato premendo sul pulsante Visualizza.
Capitolo 4. Struttura esistente a telaio in CA 129
Infine, dal momento che l’intervento selezionato è un adeguamento di un edificio esistente, si chiede il valore
dell’accelerazione di picco ag che la struttura poteva sostenere prima dell’intervento, sulla base dell’analisi mirata
alla valutazione della sicurezza (ai sensi del §8.3 delle NTC08), con riferimento allo Stato Limite di Salvaguardia
della Vita (SLV):
• Accelerazione di picco ag per SLV che la struttura poteva sostenere prima dell’intervento: 3.34 m/s2.
Nota: Per l’esempio in esame non è possibile utilizzare il metodo semplificato per la valutazione
dell’amplificazione in quanto i dati che si stanno inserendo si riferiscono ad una struttura appartenente alla classe
d’uso III (secondo quanto previsto all’ Art.6 del RR09-A3).
Una volta selezionato l’approccio numerico, viene chiesto di allegare in forma tabellare gli accelerogrammi
relativi a ciascuno stato limite. Per cui, dopo aver inserito il nome del file da allegare nella colonna Titolo, il
progettista deve scegliere, tramite un menù a tendina, (i) lo stato limite considerato e (ii) la direzione (orizzontale
o verticale); infine deve caricare il file corrispondente, tramite il pulsante Sfoglia, e premere su Inserisci per caricare
i dati. Lo stesso procedimento deve essere seguito per tutti gli accelerogrammi. Per il presente esempio, dal
momento che gli stati limite considerati sono tre (SLO, SLD e SLV), devono essere caricati in totale 21
accelerogrammi (sette per ogni stato limite).
Importante: Gli allegati devono essere caricati in formato .txt o .dat. Ciascun file di testo non deve contenere
righe iniziali e deve essere costituito semplicemente da due colonne, la prima dei tempi (in secondi) e la seconda
delle accelerazioni (in m/s2).
In secondo luogo è necessario compilare una tabella per l’inserimento delle stratigrafie:
Tabella 4.2. Stratigrafia (dal piano di campagna al fondo del pozzo) (Esempio 4)
Litologia Descrizione Profondità dello strato base dal piano di campagna [m] Vs [m/s]
Sabbia - 35 300
Calcare - 50 1000
Infine, si chiede la categoria topografica (ai sensi del §3.2.2 Tabella 3.2.IV delle NTC08), che per l’esempio in
esame è T1.
Una volta completato l’inserimento della Categoria topografica è necessario premere sul pulsante Controllo Dati
(in fondo alla pagina). Se non ci sono errori apparirà il seguente messaggio: “I dati nella tabella delle stratigrafie
sono coerenti. Premere Avanti”.
4.2.5 Geomorfologia
In questa pagina del wizard sono richieste informazioni sulla geologia e sulla morfologia del sito.
Per quanto riguarda la geologia, si chiede (i) la categoria di sottosuolo (Tabella 3.2.II e Tabella 3.2.III del §3.2.2
delle NTC08), (ii) la profondità del Bedrock e (iii) la stratificazione dei depositi. In particolare:
• Categoria di sottosuolo: C;
• Profondità del Bedrock: > 30 m;
• Stratificazione dei depositi: Suborizzontale piano parallela.
Si chiede, poi, (iv) se sono presenti discontinuità, come bordi di bacino o discordanze stratigrafiche, (vi) se sono
presenti faglie e (vi) se sono presenti frane. Nell’esempio in esame, non sono presenti né discontinuità, né faglie,
né frane, quindi le rispettive caselle non devono essere barrate. Infine deve essere inserito il valore della (vii)
profondità della falda. Nello specifico si ha:
Per quanto riguarda, invece, la morfologia, si chiede, tramite due menù a tendina consecutivi, (viii) l’ubicazione
dell’opera. In particolare, per l’esempio in esame si avrà:
Mediante un menù a tendina, si richiede la selezione del sistema costruttivo dell’edificio nelle due direzioni
principali, (i) in direzione x e (ii) in direzione y, con riferimento alle tipologie identificate all’Art. 2 comma 1 del
RR09-A1. A ciascuna delle sopraccitate tipologie corrisponde, a sua volta, un sotto-menù a tendina che riporta le
tipologie indicate al §7.4.3.2 delle NTC08, relativamente alle strutture in CA. In particolare:
Sempre mediante menù a tendina, è necessario definire la tipologia delle pareti non strutturali, che possono
essere: (i) rigidamente collegate alla struttura portante oppure (ii) progettate per non subire danni a seguito di
spostamenti interpiano (ai sensi del §7.3.7.2 delle NTC08). In particolare, si ha:
• Tipologia delle pareti non strutturali: progettate per non subire danni a seguito di spostamenti
interpiano.
Il progettista deve poi indicare (i) se sono presenti opere di sostegno ad uso dell’edificio, (ii) se sono presenti
sistemi di isolamento. Con riferimento all’edificio in esame, si può dire che:
È inoltre chiesto (i) se l’edificio è regolare in pianta e (ii) in elevazione, secondo quanto previsto al §7.2.2 delle
NTC08. Anche in questo caso le risposte sono negative, ossia:
Infine, mediante menù a tendina, si devono indicare le due destinazioni d’uso dell’edificio, quella prima e quella
dopo l’intervento (ai sensi del §2.4 e Tabella 3.1.II delle NTC08), a scelta tra quelle proposte all’Art. 3 comma 1
del RR09-A1. In particolare, per l’esempio in esame si avrà:
Importante: I piani per i quali è richiesto l’inserimento nel SI-ERC sono solo quelli completamente o
parzialmente fuori terra. I dati di piani interamente interrati e tamponati da pareti rigide (ad esempio muri in CA)
o, in generale, di almeno un ordine di grandezza più rigidi della parte fuori terra dell’edificio non sono richiesti.
Per il presente edificio, vengono inseriti i quattro piani fuori terra; la presenza del piano interrato è indicata nel
campo “Numero di piani interrati”.
In particolare, gli input relativi all’edificio in esame sono elencati nella tabella seguente:
134 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria
• G1 al m2: peso proprio del solaio di piano (da analisi dei carichi);
• G1 area: area del solaio di piano;
• G1 al m: peso proprio di travi e pilastri (da analisi dei carichi);
• G1 lunghezza: lunghezza di travi e pilastri;
• G2 al m2: carichi permanenti dei solai (da analisi dei carichi);
• G2 area: area del solaio di piano (come area precedente);
• G2 al m: carichi permanenti (portati) dei tamponamenti perimetrali (da analisi dei carichi);
• G2 lunghezza: lunghezza dei tamponamenti perimetrali;
• Qk1 carico accidentale: carico accidentale relativo alla cat. C ai sensi della Tabella 3.1.II del §3.1.4 delle
NTC08;
• Qk2 neve: carico da neve, calcolato ai sensi del §3.4.1 delle NTC08;
• Qk area: area di pertinenza del carico accidentale Qk1 e Qk2 neve.
Si prosegue, quindi, con l’immissione dei coefficienti di combinazione per tutte le combinazioni utilizzate e per
tutti i casi considerati, prendendo in considerazione il caso in cui Qk1 è il carico primario e quello in cui lo è
Qk2. In particolare, per l’edificio in esame si considerano le seguenti combinazioni, ai sensi del §2.5.3 delle
NTC08:
Infine, si deve segnalare se esistono combinazioni di carico utilizzate ai fini della progettazione non menzionate
nel SI-ERC. Nel caso in esame non esistono, quindi la casella non deve essere barrata.
4.2.8 Fondazioni
In questa pagina del wizard sono richieste informazioni sulle fondazioni dell’edificio. Si chiede (i) se sia stato
condotto uno studio di interazione terreno-struttura e (ii) quale sia la tipologia di fondazioni attraverso un menù
a tendina che presenta le seguenti opzioni: a) platea, b) travi rovesce, c) plinti, d) pali e micropali oppure e) miste
superficiali/profonde.
Dal momento che, per l’edificio in esame, non è stato condotto uno studio d’interazione terreno-struttura, la
risposta al primo quesito è “No”. Per quanto riguarda, invece, la tipologia di fondazioni, viene scelta l’opzione
“platea”, in quanto tipologia prevalente.
4.2.9 Geometria
In questa pagina del wizard è necessario inserire le informazioni sulla geometria dell’edificio in esame e su quella
dell’edificio pre-esistente.
Nella prima parte della pagina si richiede l’inserimento delle dimensioni principali dell’edificio in esame, quali (i)
l’altezza totale, (ii) la larghezza (Lx) e (iii) la lunghezza (Ly) del più piccolo rettangolo in cui è inscrivibile la pianta
dell’edificio e (iv) le massime dimensioni di sporgenze e rientranze nelle due direzioni principali. In particolare,
con riferimento alla Figura 4.5 e alla Figura 4.6 si ha:
Figura 4.5. Dimensioni in pianta dell’edificio con indicazione delle sporgenze/rientranze max in direzione x e y (Esempio 4)
Capitolo 4. Struttura esistente a telaio in CA 137
Piano 4
Piano 3
Piano 2
Piano 1
Ly
Lx
Figura 4.6. Volumetria dell’edificio con individuazione dei piani e delle dimensioni in pianta (Esempio 4)
Per ogni piano è necessario, inoltre, inserire (i) il valore della massa sismica, (ii) della rigidezza in direzione x e in
direzione y e (iii) della rigidezza torsionale, come riassunto in Tabella 4.4.
Si deve indicare, poi, (iv) l’ascissa e (v) l’ordinata del centro di massa (CM) e del centro di rigidezza (CR) di ogni
piano, trascurando l’eccentricità accidentale e posizionando l’origine degli assi cartesiani nel vertice in basso a
sinistra del più piccolo rettangolo in cui è possibile inscrivere la pianta dell’edificio, così come illustrato in Tabella
4.5.
Tabella 4.5. Individuazione delle coordinate del centro di massa (CM) e di rigidezza (CR) per ciascun piano (Esempio 4)
Sono richieste ancora (i) la massima luce degli elementi orizzontali e di quelli a sbalzo e (ii) la distanza minima in
direzione x e y con edifici adiacenti. Infine è necessario indicare (i) se sono presenti travi precompresse di luce
superiore a 8 metri, (ii) se la struttura è di tipo spingente, (iii) se sono presenti pilastri in falso, (iv) se sono
presenti piani sospesi. In particolare, per l’esempio in esame nessuna delle ultime quattro richieste è verificata.
Per il resto si ha:
Infine, trattandosi di un intervento di adeguamento, al fondo della pagina si richiede l’inserimento delle
dimensioni principali dell’edificio pre-esistente, quali (i) l’altezza totale, (ii) il numero di piani, (iii) la larghezza
(Lx) e (iv) la lunghezza (Ly) del più piccolo rettangolo in cui è inscrivibile la pianta dell’edificio. Dal momento
che le dimensioni dell’edificio attuale sono rimaste invariate, si ha:
4.2.10 Regolarità
In questa pagina del wizard è necessario rispondere ad una serie di domande finalizzate a identificare la
condizione di regolarità dell’edificio (pre-esistente più l’eventuale parte aggiunta) in pianta e in altezza secondo
quanto prescritto al §7.2.2 delle NTC08.
Nel caso dell’esempio in esame, si può dire che per la regolarità in pianta:
140 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria
• La configurazione in pianta è compatta (Figura 4.8), quindi la risposta alla prima domanda è “Sì”;
• La configurazione in pianta è approssimativamente simmetrica rispetto alla direzioni x e y in relazione
alla distribuzione delle masse (Figura 4.8), quindi la risposta alla seconda e quarta domanda è “Si”;
• La configurazione in pianta è approssimativamente simmetrica rispetto alla direzione x, ma non rispetto
alla direzione y in relazione alla distribuzione delle rigidezze (Figura 4.8), quindi la risposta alla terza
domanda è “Sì”, mentre alla quinta è “No”.
Figura 4.8. Configurazione in pianta (compatta) dell’edificio in esame e individuazione dei centri di massa e rigidezza (CM e
CR) (Esempio 4)
• Il rapporto tra i lati del rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è pari a 1.60 e quindi inferiore a 4
(Figura 4.5). La risposta alla sesta domanda è “Sì”;
• Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25% della dimensione totale della
costruzione in direzione y, ma un rientro/sporgenza in direzione x supera il suddetto limite (Tabella 4.6
e Figura 4.9). Quindi la risposta alla settima domanda è “No”, mentre è all’ottava è “Sì”.
Capitolo 4. Struttura esistente a telaio in CA 141
Tabella 4.6. Verifica della regolarità in pianta - Rapporto tra dimensione di rientri (o sporgenze) e dimensione totale (§7.2.2
delle NTC08) (Esempio 4)
• Gli orizzontamenti possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi
verticali e sufficientemente resistenti. Quindi la risposta alla nona domanda è “Sì”.
La schermata per l’inserimento dei dati riguardanti la regolarità in pianta appare come segue:
142 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria
• Tutti i sistemi resistenti verticali (telai) si estendono per tutta l’altezza della costruzione, quindi la risposta
alla prima domanda è “Si”;
• La massa non rimane costante dalla base alla sommità della costruzione. Le variazioni di massa da un
orizzontamento all’altro superano il 25% (Tabella 4.7), quindi la risposta alla seconda domanda è “No”.
Tabella 4.7. Verifica della regolarità in altezza in termini di massa (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 4)
• La rigidezza lungo x e lungo y non rimane costante dalla base alla sommità della costruzione, cioè si
riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più del 30% o aumenta più del 10% (Tabella 4.8),
quindi la risposta alla terza e alla quarta domanda è “No”.
Tabella 4.8. Verifica della regolarità in altezza in termini di rigidezza (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 4)
Kx Ky Riduzione Riduzione
LIVELLO Verifica (x) Verifica (y)
[kN/m] [kN/m] (x) [%] (y) [%]
PIANO 1 2127541 1548966
PIANO 2 2127541 1548966 0.00 % OK 0.00 % OK
PIANO 3 1579258 1271001 -25.77 % OK -17.95 % OK
PIANO 4 4415132 3645488 179.57 % NON VERIFICATO 186.82 % NON VERIFICATO
Dal momento che l’edificio del presente esempio è un edificio a telaio progettato in classe di duttilità bassa
(CD“B”), ai fini della regolarità in altezza vengono poste due ulteriori domande riguardanti il rapporto tra
resistenza effettiva e resistenza richiesta, ossia:
Capitolo 4. Struttura esistente a telaio in CA 143
• Il rapporto tra la resistenza effettiva e quella richiesta dal calcolo subisce una variazione superiore al 25%
tra i piani tre e quattro in entrambe le direzioni. La risposta alla quinta e sesta domanda è “No” (Tabella
4.9)
Tabella 4.9. Verifica della regolarità in altezza in termini di resistenza (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 4)
Resistenza Resistenza
Riduzione Riduzione
LIVELLO effettiva/resist. effettiva/resist. Verifica (x) Verifica (y)
(x) [%] (y) [%]
richiesta, X richiesta, Y
PIANO 1 8.50315954 11.3533103 0.00% 0.00%
PIANO 2 8.78812131 11.2679642 3.24% OK -0.76% OK
PIANO 3 11.6916948 14.1648586 24.83% OK 20.45% OK
NON NON
PIANO 4 20.3860599 27.1507175 42.65% 47.83%
VERIFICATO VERIFICATO
• Ad ogni orizzontamento, il rientro massimo non supera il 30% della dimensione corrispondente al
primo orizzontamento e il 20% della dimensione corrispondente all’orizzontamento immediatamente
sottostante. La risposta alle ultime due domande è “Sì”, in quanto gli orizzontamenti sono tutti uguali.
Infine, per ogni piano, viene chiesto l’inserimento dei dati riguardanti le eventuali pareti non strutturali. In
particolare vengono chiesti la sommatoria delle rigidezze delle pareti in entrambe le direzioni e la posizione del
centro di rigidezza di queste pareti (Tabella 4.10).
Tabella 4.10. Rigidezze delle pareti non strutturali (§7.2.2 delle NTC08) (Esempio 4)
Rigidezza in dir. x delle Rigidezza in dir. y delle Ascissa del centro di Ordinata del centro
LIVELLO pareti non strutturali del pareti non strutturali del rigidezza delle pareti di rigidezza delle
piano [kN/m] piano [kN/m] del piano [m] pareti del piano [m]
PIANO 1 340174.81 255297.09 7.65 11.17
PIANO 2 340174.81 255297.09 7.65 11.17
PIANO 3 340174.81 255297.09 7.65 11.17
PIANO 4 340174.81 255297.09 7.65 11.17
144 Manuale Esempi per la Compilazione Guidata del Sistema Informatico-Edilizia Regione Calabria
Nota: Per la struttura in esame la pagina “Identificazione strutturale” del wizard viene compilata simulando
un’analisi lineare dinamica (modale).
All’inizio della pagina si chiede (i) la classe di duttilità in cui è stata progettata la struttura (ai sensi del §7.2.1 delle
NTC08), (ii) il tipo di analisi svolta e (iii) il coefficiente di struttura in direzione x e y per gli Stati Limite Ultimi (ai
sensi del §3.2.3.5 e Cap. 7 delle NTC08) indicati alla pagina “Definizione dell’input sismico” (in questo esempio
solo SLV). In particolare:
Il progettista è tenuto anche ad indicare, tramite un menù a tendina, (iv) come sono stati ottenuti tali coefficienti,
scegliendo tra: a) da indagini specifiche sulla duttilità degli elementi strutturali oppure b) in base alla tipologia
strutturale. Per l’edificio in esame si ha:
• Come sono stati ottenuti tali coefficienti? In base alla tipologia strutturale.
Si prosegue con l’inserimento del (v) periodo di vibrazione fondamentale in direzione x e y. Coerentemente con
il tipo di analisi svolta si ha:
Si chiede quindi (vi) la massa sismica totale e (vii) il taglio di calcolo nelle due direzioni (x,y) (in questo esempio
solo SLV). In particolare:
Per ciascun piano e per tutti gli Stati Limite selezionati alla pagina “Definizione dell’input sismico” devono essere
inseriti i valori degli spostamenti di piano in x e in y. In Tabella 4.11 sono sintetizzati i risultati relativi all’esempio
in esame.
Il progettista deve anche indicare come ha considerato l’eccentricità accidentale effettuando una scelta tramite un
menù a tendina fra le seguenti opzioni: a) trascurata, b) l’eccentricità del centro di massa è pari al 5% della
dimensione dell’edificio, c) l’eccentricità del centro di massa è pari al 10% della dimensione dell’edificio, d) le
forze sono state incrementate mediante δ=1+0,6x/Le (§7.3.3.2 delle NTC08). Per l’esempio in esame la scelta è
la seguente:
Poiché il presente esempio rientra nel caso di intervento su un edificio esistente e che l’analisi svolta è un’analisi
lineare dinamica (modale), si chiede di inserire (i) il valore massimo e (ii) il valore minimo del rapporto tra
domanda e capacità in termini di momento negli elementi primari della struttura:
• ρmax: 6;
• ρmin: 2.
Inoltre viene chiesto il numero di modi utilizzati. Per l’esempio in esame la scelta è la seguente:
E’ necessario compilare una tabella per l’inserimento dell’allegato riportante il periodo e la massa partecipante in
x, y e rz di tutti i modi considerati. Dopo aver inserito il titolo dell’allegato nell’apposita colonna (Titolo), il
progettista deve caricare il file corrispondente, tramite il pulsante Sfoglia.
Infine si chiede, tramite menù a tendina, (i) come sono state combinate le azioni sismiche nelle 3 direzioni in
riferimento al §7.3.5 delle NTC08, (ii) qual è il livello di conoscenza raggiunto e (iii) qual è il fattore di confidenza
utilizzato in riferimento al §8A.2.3 della Circolare allegata alle NTC08. Queste ultime due domande sono presenti
dal momento che la pratica è relativa ad intervento su edificio esistente. In questo caso si ha:
Una volta completato l’inserimento è necessario premere sul pulsante Controllo Dati. Poiché per l’esempio in
esame non ci sono errori, appare il seguente messaggio: “I dati inseriti sono coerenti. Premere Avanti”'.
Trattandosi di un intervento su un edificio esistente, il progettista è tenuto a compilare un’ulteriore breve pagina
in cui è necessario indicare (i) come sono stati individuati i dettagli costruttivi, (ii) da dove provengono le
informazioni sulle caratteristiche meccaniche dei materiali e (iii) il numero di prove sui materiali che sono state
svolte per ciascun piano (ai sensi del §8 delle NTC08). Per l’esempio in esame:
Importante: Con la precedente schermata termina la prima parte di inserimento dei dati progettuali (comune a
tutte le tipologie di edifici). Per le indicazioni sulla compilazione della fase successiva si rimanda al §2.2.13 del
presente manuale.