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61 Congresso Nazionale ATI Perugia 12-15 Settembre 2006

ANALISI SPERIMENTALE DI UN GENERATORE ELETTRICO A CELLE DI PELTIER PER APPLICAZIONI SOLARI


G.Casano, S.Piva ENDIF,Universit di Ferrara Via Saragat n. 1, 44100 Ferrara

SOMMARIO stata condotta unindagine sperimentale sulle prestazioni fornite da un generatore termoelettrico. Lapparato realizzato consiste di otto moduli termoelettrici collegati elettricamente in serie posti termicamente tra una lastra 0.2x0.2 m2 e una superficie alettata di pari dimensioni, entrambe di alluminio. La raccolta di dati sperimentali conferma la dipendenza non trascurabile dellefficienza del generatore dalla resistenza di carico applicata. I dati sperimentali sono anche serviti per verificare lattendibilit del modello nel calcolo della potenza elettrica fornita dal generatore. Lefficienza risulta essere modesta per le caratteristiche della conversione energetica: figura di merito dei semiconduttori, differenza massima di temperatura consentita, bassi valori raggiunti dal coefficiente di Carnot. Si pu concludere che il futuro di tali sistemi legato allo sviluppo di nuovi materiali, possibilmente con figura di merito termoelettrica massima per bassi valori di temperatura ambientale.

INTRODUZIONE ormai certo che lapprovvigionamento delle risorse energetiche tradizionali sar sempre pi difficile e costoso. Oltre a ragioni di carattere economico, luso massiccio dei combustibili fossili ritenuto una della principali cause dellaumento della temperatura media. Ultimamente sembra si sia presa coscienza della necessit di una maggiore diversificazione di approvvigionamento energetico. In questo contesto potrebbe svilupparsi la ricerca di fonti energetiche rinnovabili e tra queste lenergia solare risulta essere tra le pi interessanti. Insieme alle diverse e pi diffuse tecnologie di sfruttamento di questa forma energetica, negli ultimi tempi emerso un certo interesse per la produzione di energia elettrica generata mediante moduli termoelettrici. I moduli termoelettrici utilizzabili a temperatura ambiente sono le cosiddette celle di Peltier, commercialmente disponibili come refrigeratori. Infatti, quando una potenza elettrica continua viene ad essi applicata, tra le superfici delimitanti e opposte si genera un flusso termico utilizzato per raffrescare. altres possibile ottenere lopposto quando un flusso termico ad attraversare le celle, manifestandosi in questo caso una forza elettromotrice continua. La conversione energetica provocata dalla coesistenza di fenomeni sia reversibili, come leffetto Seebeck, sia irreversibili, come leffetto Joule e la conduzione termica. Il rendimento termodinamico dipende dalla cosiddetta figura di merito termoelettrica (Z=S2/) [1], proporzionale al quadrato del coefficiente di Seebeck e inversamente proporzionale al prodotto tra la resistivit elettrica e la conduttivit termica, il cui valore rappresenta una discriminante nella scelta dei materiali pi idonei. Nonostante si siano registrati notevoli progressi qualitativi dalla scoperta relativamente recente della termoelettricit,

ben noto che luso delle celle di Peltier sia come generatori di energia elettrica, sia come frigoriferi penalizzato dalla bassa efficienza, resa tale, in buona parte dalla dipendenza del coefficiente economico di Carnot. I semiconduttori che costituiscono i termoelementi assemblati nel modulo termoelettrico sono scelti in base alla loro destinazione duso di refrigeratori o generatori elettrici. La loro efficienza dipende dal campo di temperatura in cui operano [2]. I refrigeratori termoelettrici usualmente sono costituiti da leghe di bismuto di tellurio (Bi2Te3) e sono impiegati a valori di temperatura prossimi a quella ambiente, mentre i generatori termoelettrici realizzati con leghe di piombo e tellurio (PbTe) e silicio e germanio (SiGe) vengono impiegati ad alta temperatura. Lefficienza diminuisce drasticamente se il primo tipo utilizzato come generatore e il secondo come refrigeratore. In ogni caso lutilizzo di apparati convenzionali a effetto Peltier come generatori elettrici a temperatura ambiente trova giustificazione nel momento in cui si hanno a disposizione apporti energetici vasti e gratuiti ed elementi a basso costo. Rowe e Min [3] hanno prodotto unindagine sulle prestazioni dei diversi moduli termoelettrici commerciali disponibili. Unanalisi numerica mediante codici agli elementi finiti stata sviluppata da Lau e Buist [4] mettendo a confronto pi modelli per il calcolo dellefficienza in funzione della resistenza di carico. Stockholm [5] nella sua modellazione del comportamento di sistemi di raffreddamento a celle di Peltier in lega di bismuto di tellurio utilizz per il coefficiente di Seebeck, la resistivit elettrica e la conduttivit termica dei termoelementi i dati forniti dal costruttore. Maneewan et al. [6] presentarono unipotesi applicativa di collettore solare a moduli termoelettrici.

Lobiettivo del programma di ricerca consiste nella realizzazione di strumenti finalizzati alla valutazione delle potenzialit di un sistema di microgenerazione termoelettrica. Il presente lavoro costituisce una prima indagine sperimentale sulle prestazioni, in termini di potenza elettrica fornita, di un generatore costituito da celle di Peltier. Al riguardo si formulato un modello a parametri concentrati basato sul calcolo di tensione a circuito chiuso sulla resistenza di carico, potenza elettrica in uscita e potenza termica che attraversa il sistema, in funzione dei valori di temperatura acquisiti durante le prove sperimentali. Conseguentemente alla scarsa disponibilit di informazioni specifiche sui materiali, si ricorso a dati reperiti in letteratura per moduli termoelettrici dello stesso tipo. I risultati del modello previsionale di calcolo adottato sono stati confrontati con i dati sperimentali raccolti.

APPARATO SPERIMENTALE Il generatore termoelettrico costituito di otto moduli 40x40x4 mm a effetto Peltier, collegati elettricamente in serie e posti allinterno di uno strato di gomma espansa (g=0.036 W/m K) opportunamente sagomato. Lo strato non omogeneo cos costituito posto tra una lastra quadrata, dello spessore di 4 mm e del lato di 0.2 m, e una superficie alettata di pari dimensioni, entrambe di alluminio. Una pasta dissipante (P=0.4 W/m K) stata spalmata sulle superfici inferiore e superiore dei moduli per garantirne il contatto diretto con le superfici di alluminio che li confinano. Sulla superficie esterna superiore, a una distanza di 0.3 m sullasse della stessa, posta una lampada UltraVitaLux della OSRAM da 300 W, la cui maggiore densit emissiva spettrale distribuita nel campo dellinfrarosso. La superficie esposta alla radiazione luminosa stata verniciata con vernice ad alta emissivit (Foto 1). La superficie inferiore alettata scambia potenza termica per convezione forzata in regime laminare dalle alette immerse in una vaschetta attraversata da un flusso dacqua a temperatura ambiente. Il flusso dacqua che attraversa la vaschetta proviene da un serbatoio che, collocato pi in alto, la alimenta per gravit. Per garantire una portata costante, il pelo libero di tale serbatoio rimane fisso e coincidente con la quota di un troppo pieno, la cui sezione garantisce una capacit di deflusso superiore alla portata della pompa centrifuga che alimenta il serbatoio stesso. Nel circuito idraulico inserito un secondo serbatoio di raccolta dellacqua proveniente sia dalla vaschetta sia dalleccesso di portata che defluisce dal serbatoio di carico. La temperatura viene rilevata sulle superfici interne della lastra e del dissipatore alettato di alluminio, rispettivamente a contatto superiormente e inferiormente con i moduli termoelettrici. La misura viene eseguita tramite termocoppie del tipo rame-costantana, i cui elementi sensibili sono fissati, in numero di tre per parte, sulle predette superfici mediante colla epossidica allalluminio. Due altre termocoppie corazzate dello stesso tipo sono poste in aria e nel condotto immediatamente a monte della vaschetta. Le otto termocoppie sono collegate a una unit di acquisizione dati Agilent 34970A; lo stesso strumento utilizzato per la misura della differenza di potenziale a circuito aperto e della tensione elettrica a circuito chiuso su un carico resistivo. Diversamente dalla conversione fotovoltaica, la conversione termoelettrica pu prescindere dalla natura

radiante della sorgente energetica esterna per il suo naturale funzionamento. Per questo motivo in una seconda fase dellindagine sperimentale per la sorgente energetica si fatto ricorso a una resistenza elettrica che fornisce potenza termica per effetto Joule. La scelta operata ha reso pi facile la gestione dellapparato, rendendo le condizioni sperimentali ripetibili con buona approssimazione. La resistenza elettrica di forma quadrata e pari alla superficie superiore esterna del generatore, stata inserita tra la stessa superficie e uno strato di materiale isolante costituito da poliuretano espanso (is=0.03 W/m K) dello spessore di 0.02 m, affinch il flusso termico generato attraversi prevalentemente la superficie del generatore termoelettrico. Inoltre per garantire unefficace trasmissione di potenza termica tra sorgente e superficie stato necessario placcare, con lausilio di due piastre di acciaio sufficientemente rigide, il complesso: strato isolanteresistenza elettrica-generatore (Foto 2). Un anello dello stesso materiale termicamente isolante viene posto allaltezza della resistenza elettrica, a costituire un ulteriore isolamento termico dallambiente. Il monitoraggio termico del nuovo sistema di apporto energetico stato realizzato con linserimento di quattro ulteriori termocoppie rame-costantana sulla superficie superiore del generatore, a contatto con la resistenza elettrica, e di due sulla superficie superiore dello strato isolante, tutte collegate al sistema di acquisizione dati Agilent 34970A, al quale affidato anche il monitoraggio, tramite misura voltamperometrica, della potenza elettrica di alimentazione, regolata da un variatore di tensione della Italtec.

Foto 1 - Generatore termoelettrico.

Foto 2 - Particolare del placcaggio resistenza elettrica e generatore.

MODELLO MATEMATICO Il modello matematico utilizzato si basa sul calcolo dei seguenti parametri [4]: -tensione a circuito chiuso VC sulla resistenza di carico RL
VC = VO R L (R MTEG + R L )

(1),

dove con VO e RMTEG si indicata rispettivamente la tensione a circuito aperto e la resistenza elettrica interna del generatore termoelettrico; -potenza elettrica in uscita dal generatore termoelettrico
POUT =

Il modello previsionale adottato si basa sulla conoscenza dei valori dei parametri che contraddistinguono il comportamento di tali sistemi: coefficiente di Seebeck, resistivit elettrica e conduttivit termica. Questi parametri possono essere espressi in funzione della media dei valori di temperatura delle superfici che delimitano i moduli con polinomi del secondo ordine, i cui coefficienti sono forniti dal costruttore. Di seguito sono riportate le relazioni reperite in letteratura relative a moduli termoelettrici [5]:
S = a (Tavg 23) + b(Tavg 23) + c (V/C)
2

(6) (7) (8)

= d (Tavg 23) + e(Tavg 23) + f


2 2

( m)

(R

V RL )2 TEG + R L

2 O

(2),

= g (Tavg 23) + h (Tavg 23) + i (W/mC)

-potenza termica che attraversa i moduli termoelettrici


Q = mN Te Q Te

dove: (3),

Tavg =

TH + TC 2

dove con QTe si indicato il flusso termico che attraversa ogni termoelemento, con m il numero dei moduli e con NTe il numero di termoelementi per modulo. Le celle di Peltier utilizzate in questo lavoro sperimentale sono del tipo commercialmente disponibile sul mercato (TEC1-12705), prodotte in Cina [7] e realizzate con semiconduttori in lega di bismuto di tellurio (Bi2Te3). Una rappresentazione schematica di un modulo termoelettrico riportato in Fig. 1. Nel modello sono utilizzati due parametri adimensionali: il rapporto tra la conduttivit termica del termoelemento e la conduttivit termica dellisolatore ceramico (si trascura il contributo del contatto elettrico per lelevata conduttivit termica e il ridotto spessore) r=/cer; il doppio del rapporto tra la resistivit elettrica superficiale del contatto elettrico e la resistivit elettrica lineare del termoelemento n=2c/. Per i pi comuni moduli commerciali a effetto Peltier si hanno i seguenti valori r0.2, n0.1 mm, L=2 mm, Lc=0.6 mm, Lcer=0.5 mm, larea trasversale del termoelemento A=1.8 mm2, il numero di termocoppie, N, pari alla met meno uno dei termoelementi N=(NTe/2-1)=127 [6]. Il sistema costituito di otto moduli (m=8) ed sottoposto alla temperatura TH di contorno superiore e alla temperatura TC di contorno inferiore. La tensione a vuoto VO del generatore calcolata con la seguente relazione [6]:
VO = mSN(TH TC ) L 1 + 2r cer L

a=-0.990 410-9 c=210.901 910-6 e=0.053 510-6 g=41.310-6 i=1.659 01.

b=0.344 2610-6 d=-62.810-12 f=10.849 710-6 h=-3.3210-3

Il flusso termico che in condizioni stazionarie attraversa un termoelemento, calcolato come somma dei tre contributi: conduzione termica, effetto Peltier ed effetto Joule [4], dato da:
Q Te = A TH TC 1 L + STH I I 2 L L 2 A 1 + 2r cer L

(9),

dove con I si indicata la corrente elettrica che circola nel generatore termoelettrico, a sua volta data da:
I= VO R MTEG + R L

(10).

Infine lefficienza calcolata come rapporto tra la potenza in uscita del generatore, calcolata con la (2), e la potenza che entra nel sistema, calcolata con la (3):
= POUT Q

(11).

(4),

PROVE SPERIMENTALI Relativamente alla prima configurazione sperimentale, che utilizza la lampada come sorgente termica, sono state eseguite due prove con differenti carichi resistivi, la cui resistenza elettrica comprensiva dei cavi di collegamento RL stata preliminarmente misurata. Lacquisizione dei dati, della durata di circa unora, segue il raggiungimento di uno stato mediamente stazionario. In Tab. 1 e 2 si riportano i dati acquisiti relativamente a un istante di tempo, per entrambe le prove. La resistenza interna RMTEG del generatore pu essere ricavata dalla misura a circuito aperto VO e a circuito chiuso VC della tensione elettrica, nelle stesse condizioni di temperatura al contorno [3]:
VO R MTEG = R L V 1 C

dove con S si indicato il coefficiente di Seebeck. La resistenza elettrica interna del generatore RMTEG calcolata nel modo seguente [2]:
2(n + L ) R MTEG = mN A

(5).

Lcer L Lcer

Lc Lc

(12).

Fig. 1 - Schema di modulo termoelettrico.

La difficolt di ottenere le medesime condizioni di temperatura, per la doppia misura di tensione elettrica, non ha permesso con questa configurazione la misura indiretta della resistenza interna RMTEG. Utilizzando le relazioni (3) e (11) possibile valutare lefficienza dai dati acquisiti in queste due prove, riassunte in Tab.3. A seguito della necessit di avere il controllo della potenza entrante nel sistema e di riprodurre le stesse condizioni con una certa affidabilit, si ricorso, come precedentemente affermato, a una resistenza elettrica che dissipa, prevalentemente entro il generatore, potenza termica per effetto Joule. Le prove sperimentali per la seconda configurazione sono state condotte per tre diversi livelli di potenza in ingresso e quattro diversi carichi resistivi. Per ogni prova lacquisizione dei dati, della durata di due ore, segue il raggiungimento di condizioni mediamente stazionarie. Ulteriori prove sono state eseguite per gli stessi livelli di potenza in ingresso e con le stesse modalit ma a circuito aperto, misurando quindi la tensione a vuoto fornita dal generatore. Nelle Fig. 2 e 3 sono rappresentate le distribuzioni dei valori di temperatura e di potenza termica entrante e di potenza elettrica fornita dal generatore termoelettrico, acquisite per una delle prove. Il valore di temperatura misurato sulla superficie inferiore dei moduli e quello dellacqua si discostano di pochi decimi di grado Celsius, a dimostrazione dellelevata efficienza dello scambio termico tra superficie alettata e fluido refrigerante, per tutte le prove eseguite. Ci si aspetterebbe lo stesso comportamento sul contorno superiore, dal momento che la lastra di alluminio, di buona conduttivit termica e ridotto spessore, offre una debole resistenza termica; invece, sempre dalla Fig. 2, ben visibile lo scostamento di temperatura tra la superficie interna della lastra a contatto con le celle di Peltier e la temperatura della superficie esterna della stessa e della superficie inferiore dello strato isolante, entrambe a contatto con la resistenza elettrica. In Fig. 3 i valori della potenza dissipata sono determinati come prodotto dellarea della superficie orizzontale dello strato isolante per la densit di flusso termico, calcolato applicando la legge di Fourier per lo strato in esame nellipotesi di conduzione monodimensionale stazionaria. Il sistema di regolazione manuale dellalimentazione della resistenza elettrica ha garantito con buona approssimazione la ripetizione dei tre livelli di potenza in ingresso. Il valore di temperatura raggiunto dal fluido refrigerante nelle condizioni mediamente stazionarie delle diverse prove ha risentito della temperatura ambiente, inevitabilmente variabile. Per questa ragione le condizioni al contorno per i quattro gruppi di prove a diversa resistenza di carico risultano diverse, seppure ravvicinate. La temperatura TH sul contorno superiore dei moduli varia tra i valori 29.246.3 C con una incertezza di misura T=0.6 C; la temperatura TC sul contorno inferiore dei moduli varia tra i valori 23.429.1 C con la medesima incertezza di misura. La differenza di temperatura risulta compreso tra i valori 5.018.2 C con una incertezza di T=0.8 C. La temperatura TS misurata sulla superficie esterna del generatore varia tra 31.151.6 C, con una incertezza di T=0.5 C. Infine, la temperatura sulla superficie superiore dello strato termicamente isolante varia tra i valori 23.129.7 C, con una incertezza T=0.7 C. La potenza fornita dal generatore termoelettrico e dissipata nella resistenza di carico RL, stata calcolata con la seguente relazione:

POUT =

2 VC RL

(13).

Tab. 1 - Temperatura, differenza di temperatura e incertezze di misura.


prova 1 2 TH (C) 32.5 33.6 0.6 0.6 TC (C) 25.1 26.1 T 0.6 0.6 T (C) 7.4 7.5 T 0.8 0.8

Tab. 2 - Resistenza di carico, tensione a circuito chiuso, potenza elettrica in uscita e incertezze di misura.
prova 1 2 RL () 40.09 23.39 R 0.01 0.01 VC (V) 1.141 0.934 V 1 10-4 1 10-4 POUT (W) 0.0324 0.0373 P 1 10-4 1 10-4

Tab. 3 - Potenza termica Q in ingresso calcolata, potenza in uscita Pout misurata e efficienza valutata.
prova 1 2 Q (W) 22.2 22.5 POUT (W) 0.0324 0.0373 % 0.15 0.17

34.0

T(C)
30.5

27.0

23.5

20.0 0 Tb celle 1800 Tt celle 3600 Tb isol Tt isol 5400

tempo(s)

7200

T acqua

T aria

Fig 2 - Andamento della temperatura per il Caso 1.

30

0.6

P(W) T(C)
20

P(W)
0.4

10

0.2

0 0 1800 3600 P fornita 5400

tempo (s)

0.0 7200

T celle

T isolante

P dissipata

P OUT

Fig 3 - Distribuzione di potenza e differenza di temperatura per il Caso 1.

La misura indiretta dellefficienza del generatore termoelettrico fornita dal rapporto tra la potenza elettrica calcolata con la (13) e la potenza PIN fornita per effetto Joule dalla resistenza elettrica:
= POUT PIN

(14).

CONFRONTO TRA VALORI CALCOLATI E DATI SPERIMENTALI Sono dati messi a confronto il valore calcolato e quello misurato per diversi parametri: resistenza interna del generatore termoelettrico, tensione e potenza elettrica a circuito chiuso sulla resistenza di carico, efficienza di conversione. Nella misura di tensione a circuito aperto e a circuito chiuso, i valori di temperatura misurati sulle superfici di confine inferiore e superiore si sono ripetuti solo per un caso con uno scostamento di pochi decimi di grado Celsius, quindi entro lincertezza sperimentale; stata cos possibile la misura indiretta della resistenza elettrica interna del generatore: (RMTEG)misurata = 26.45 (RMTEG)calcolata = 26.24 . Dal momento che i dati raccolti sono relativi a prove condotte in condizioni diverse, per il loro confronto stato necessario rappresentare graficamente i vari parametri in funzione del prodotto adimensionale ZT, anzich ZTavg come effettuato da altri Autori [8] che hanno mantenuto uno dei due riferimenti di temperatura costante. Nella Fig.4 sono rappresentati i valori calcolati e i valori misurati della tensione a circuito chiuso sulle quattro resistenze di carico, rispettivamente R1=88.82 , R2=40.61 , R3=24.48 , R4=12.61 . I valori calcolati risultano inferiori per tutte le prove, ai valori misurati; coerentemente con le misure eseguite la tensione calcolata diminuisce al diminuire della resistenza di carico applicata. Nella Fig.5 sono messi a confronto i valori di potenza in uscita dal generatore, dove i valori misurati si confermano superiori ai valori calcolati. La maggiore potenza, come attendibile, si verifica sia per il valore misurato, sia per il valore calcolato nel caso in cui il carico resistivo sia poco discosto dal valore della resistenza interna del generatore. Nella Fig.6 messa a confronto lefficienza calcolata con la (11) e lefficienza determinata con la (14) sulla base dei valori misurati. Questultima risulta essere superiore nonostante sia riferita a tutta la potenza termica prodotta dalla resistenza elettrica. La potenza in ingresso, che attraversa i moduli, calcolata con il modello varia tra il 60% e il 75% della potenza termica fornita. Le prove eseguite con le resistenze di carico R3 e R2 presentano lefficienza calcolata e misurata maggiore, essendo i valori di queste ultime pi vicine al valore ottimale per tale resistenza [4]. OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI Le perplessit emerse sui valori di temperatura misurati nella descrizione delle prove sperimentali, sono ribadite dal confronto tra lefficienza calcolata sulla base della potenza termica che attraversa i moduli termoelettrici e quella misurata con riferimento a tutta la potenza termica fornita.

Gli unici dati di ingresso del modello sono i valori di temperatura misurati sulle superfici che delimitano i moduli termoelettrici. Ci fa si che la differenza di potenziale a circuito aperto, da cui dipendono la tensione a circuito chiuso sulla resistenza di carico, la potenza in uscita e lefficienza di conversione del generatore, sia significativamente sensibile ai valori di temperatura misurati. Infatti, dalla (4) possibile osservare come la differenza di potenziale a circuito aperto dipenda oltre che dalla temperatura media tramite il coefficiente di Seebeck e la conduttivit termica dei termoelementi, anche dalla differenza di temperatura. Non escluso dunque che levidente scostamento tra valori calcolati e misurati (Fig. 4-6), debba essere attribuito alla temperatura.
4.00

VC(V)
3.00

valori misurati con R1 valori misurati con R2 valori misurati con R3 valori misurati con R4 R2 R1

2.00

R3

1.00

R4

0.00 0.01

0.02

0.03

0.04

Z T

0.05

Fig. 4 - Confronto tra valori di tensione a vuoto misurati e calcolati.


0.22

POUT (W)
0.17

valori misurati con R1 valori misurati con R2 valori misurati con R3 valori misurati con R4 R3 R2 R1 R4

0.11

0.06

0.00 0.01

0.02

0.03

0.04

Z T

0.05

Fig 5 - Confronto tra valori di potenza misurati e calcolati.


0.30 valori misurati con R1

valori misurati con R2 valori misurati con R3 valori misurati con R4 R4

R3 R2

0.15

R1

0.00 0.01

0.02

0.03

0.04

Z T

0.05

Fig. 6 - Confronto tra valori misurati e calcolati di efficienza.

Daltra parte il buon accordo riscontrato tra valore calcolato e valore misurato della resistenza interna del generatore termoelettrico conseguente alla sua minore dipendenza, rispetto al precedente parametro, dai valori di temperatura misurati. Laffermazione scaturisce dalla relazione (5) utilizzata nel modello, in cui solo la resistivit elettrica varia, per di pi debolmente, nelle condizioni sperimentali imposte, con la temperatura media Tavg. La resistenza elettrica interna del generatore fornisce unimportante informazione riguardo la lunghezza dei termoelementi; infatti una minima variazione di questultima produce un sensibile scostamento dal valore di resistenza elettrica misurato. Si tenga conto che la difficolt di reperire dati caratteristici sul prodotto utilizzato, ha reso necessaria la formulazione di ipotesi per lo spessore e la conduttivit termica dellisolatore ceramico. Lo spessore e la conduttivit termica dellisolatore ceramico presenti nella (4), ovviamente influiscono sul valore calcolato, ma non in misura cos rilevante da attribuire a essi la causa dello scostamento dei valori calcolati. La condizione per la quale in regime mediamente stazionario, i termoelementi e lisolatore ceramico sono attraversati dal medesimo flusso termico, insieme alle prestazioni di tensione e potenza elettrica, permette di verificare lattendibilit dei valori adottati. Purtroppo le eccessive incertezze nella misura di temperatura non ha reso possibile di verificare a posteriori, sulla base dei dati raccolti, le citate ipotesi preliminari. Nel caso in cui la differenza tra valori calcolati e valori misurati possa essere imputato a un problema di misura, il modello, anche se fornisce dati cautelativi per le semplificazioni introdotte e i pochi dati disponibili sulle caratteristiche dei moduli termoelettrici, pu in ogni caso essere un utile strumento di valutazione delle prestazioni di un sistema energetico passivo come quello analizzato. Lutilizzo di tali sistemi come generatori elettrici penalizzato dal coefficiente di Carnot e dai fenomeni irreversibili inevitabilmente presenti: leffetto Joule e la trasmissione di calore per conduzione termica. Limpiego di celle di Peltier come generatori termoelettrici trova una giustificazione solo per un costo molto basso degli stessi e in presenza di apporti di sorgenti energetiche vaste e gratuite; lanalisi suggerisce di rendere massimo il numero dei moduli in ridotte superfici, da esporre a un elevato flusso termico incidente mediante ricorso a concentratori di radiazione solare. Lauspicabile evoluzione tecnologica nella produzione di nuovi semiconduttori dalla maggiore figura di merito termoelettrica, con una concomitante riduzione del costo, potrebbe rendere competitivo luso di questi dispositivi come generatori di energia.

NTe numero di termoelementi per modulo P (W) potenza elettrica Q (W) potenza termica R () resistenza elettrica S (V/C) coefficiente di Seebeck del termoelemento T (C) temperatura Tavg (C) temperatura media al contorno V (V) tensione elettrica Z (C-1) figura di merito termoelettrica T (C) differenza dei valori di temperatura al contorno (adim.) efficienza dei moduli termoelettrici (W/mC) conduttivit termica (m) resistivit elettrica del termoelemento

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI [1]. [2]. [3]. [4]. Rowe, D.,M., Miniature Semiconductor Thermoelectric Devices, Rowe, D.M. (Ed.) CRC Handbook of thermoelectric, CRC Press, Boca Raton, 1995. Rowe, D.M., Gao Min, Peltier devices as generators, Rowe, D.M. (Ed.) CRC Handbook of thermoelectric, CRC Press, Boca Raton, 1995. Rowe, D.M., Gao Min, Evaluation of thermoelectric modules for power generation, Journal of Power Sources pp. 193-198, 1997. Lau, P.G., Buist, R.J., Calculation of Thermoelectric Power Generation Performance Using Finite Element International Conference on Analysis, 16th Thermoelectric pp. 563-566, 1997. Stockholm, J.G., Modelling of Thermoelectric Cooling Systems, Rowe, D.M. (Ed.) CRC Handbook of thermoelectric, CRC Press, Boca Raton, 1995. Maneewan, S., Hirunlabh, J., Khedari, J., Zeghmati, B., Teekasap, S., Heat gain reduction by means of thermoelectric roof solar collector, Solar Energy pp. 495-503, 2005 www.taileng.com Cobble, M.H., Calculation of Generator Performance, Rowe, D.M. (Ed.) CRC Handbook of thermoelectric, CRC Press, Boca Raton, 1995.

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SUMMARY An experimental investigation on the performance of a thermoelectric generator is carried out. The experimental apparatus is made of eight thermoelectric modules connected electrically in series, placed between an aluminium plate 0.2x0.2 m2 and an aluminium finned surface of equal dimensions. The experimental data recorded attest that the efficiency depends on the load resistance. The experimental data are also served to test the calculation model and to predict the performance for different experimental conditions. It is confirmed the low efficiency due to the intrinsic characteristic of the modules: thermoelectric figure-of-merit of the actual semiconductors, dependence on the Carnot effect. The use of these systems as thermo-electric generator depends on future developments of new materials, possibly with largest values of the thermoelectric figure-ofmerit at low ambient temperature.

NOMENCLATURA A (mm2) I (A) L (mm) Lc (mm) Lcer (mm) m N area della sezione trasversale del termoelemento intensit di corrente elettrica nel generatore lunghezza del termoelemento spessore del contatto elettrico spessore isolatore ceramico numero di moduli presenti nel generatore numero di termocoppie per modulo

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