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ENDIF,Università di Ferrara
Via Saragat n. 1, 44100 Ferrara
SOMMARIO
È stata condotta un’indagine sperimentale sulle prestazioni fornite da un generatore termoelettrico. L’apparato
realizzato consiste di otto moduli termoelettrici collegati elettricamente in serie posti termicamente tra una lastra
0.2x0.2 m2 e una superficie alettata di pari dimensioni, entrambe di alluminio. La raccolta di dati sperimentali
conferma la dipendenza non trascurabile dell’efficienza del generatore dalla resistenza di carico applicata.
I dati sperimentali sono anche serviti per verificare l’attendibilità del modello nel calcolo della potenza elettrica
fornita dal generatore. L’efficienza risulta essere modesta per le caratteristiche della conversione energetica: figura
di merito dei semiconduttori, differenza massima di temperatura consentita, bassi valori raggiunti dal coefficiente
di Carnot. Si può concludere che il futuro di tali sistemi è legato allo sviluppo di nuovi materiali, possibilmente
con figura di merito termoelettrica massima per bassi valori di temperatura ambientale.
INTRODUZIONE ben noto che l’uso delle celle di Peltier sia come generatori di
energia elettrica, sia come frigoriferi è penalizzato dalla bassa
È ormai certo che l’approvvigionamento delle risorse efficienza, resa tale, in buona parte dalla dipendenza del
energetiche tradizionali sarà sempre più difficile e costoso. coefficiente economico di Carnot.
Oltre a ragioni di carattere economico, l’uso massiccio dei I semiconduttori che costituiscono i termoelementi
combustibili fossili è ritenuto una della principali cause assemblati nel modulo termoelettrico sono scelti in base alla
dell’aumento della temperatura media. Ultimamente sembra si loro destinazione d’uso di refrigeratori o generatori elettrici.
sia presa coscienza della necessità di una maggiore La loro efficienza dipende dal campo di temperatura in cui
diversificazione di approvvigionamento energetico. In questo operano [2]. I refrigeratori termoelettrici usualmente sono
contesto potrebbe svilupparsi la ricerca di fonti energetiche costituiti da leghe di bismuto di tellurio (Bi2Te3) e sono
rinnovabili e tra queste l’energia solare risulta essere tra le più impiegati a valori di temperatura prossimi a quella ambiente,
interessanti. mentre i generatori termoelettrici realizzati con leghe di
Insieme alle diverse e più diffuse tecnologie di sfruttamento piombo e tellurio (PbTe) e silicio e germanio (SiGe) vengono
di questa forma energetica, negli ultimi tempi è emerso un impiegati ad alta temperatura. L’efficienza diminuisce
certo interesse per la produzione di energia elettrica generata drasticamente se il primo tipo è utilizzato come generatore e il
mediante moduli termoelettrici. I moduli termoelettrici secondo come refrigeratore.
utilizzabili a temperatura ambiente sono le cosiddette celle di In ogni caso l’utilizzo di apparati convenzionali a effetto
Peltier, commercialmente disponibili come refrigeratori. Peltier come generatori elettrici a temperatura ambiente trova
Infatti, quando una potenza elettrica continua viene ad essi giustificazione nel momento in cui si hanno a disposizione
applicata, tra le superfici delimitanti e opposte si genera un apporti energetici vasti e gratuiti ed elementi a basso costo.
flusso termico utilizzato per raffrescare. È altresì possibile Rowe e Min [3] hanno prodotto un’indagine sulle
ottenere l’opposto quando è un flusso termico ad attraversare prestazioni dei diversi moduli termoelettrici commerciali
le celle, manifestandosi in questo caso una forza elettromotrice disponibili.
continua. La conversione energetica è provocata dalla Un’analisi numerica mediante codici agli elementi finiti è
coesistenza di fenomeni sia reversibili, come l’effetto stata sviluppata da Lau e Buist [4] mettendo a confronto più
Seebeck, sia irreversibili, come l’effetto Joule e la conduzione modelli per il calcolo dell’efficienza in funzione della
termica. Il rendimento termodinamico dipende dalla cosiddetta resistenza di carico.
figura di merito termoelettrica (Z=S2/ρλ) [1], proporzionale al Stockholm [5] nella sua modellazione del comportamento
quadrato del coefficiente di Seebeck e inversamente di sistemi di raffreddamento a celle di Peltier in lega di
proporzionale al prodotto tra la resistività elettrica e la bismuto di tellurio utilizzò per il coefficiente di Seebeck, la
conduttività termica, il cui valore rappresenta una resistività elettrica e la conduttività termica dei termoelementi
discriminante nella scelta dei materiali più idonei. i dati forniti dal costruttore.
Nonostante si siano registrati notevoli progressi qualitativi Maneewan et al. [6] presentarono un’ipotesi applicativa di
dalla scoperta relativamente recente della termoelettricità, è collettore solare a moduli termoelettrici.
L’obiettivo del programma di ricerca consiste nella radiante della sorgente energetica esterna per il suo naturale
realizzazione di strumenti finalizzati alla valutazione delle funzionamento.
potenzialità di un sistema di microgenerazione termoelettrica. Per questo motivo in una seconda fase dell’indagine
Il presente lavoro costituisce una prima indagine sperimentale per la sorgente energetica si è fatto ricorso a una
sperimentale sulle prestazioni, in termini di potenza elettrica resistenza elettrica che fornisce potenza termica per effetto
fornita, di un generatore costituito da celle di Peltier. Al Joule. La scelta operata ha reso più facile la gestione
riguardo si è formulato un modello a parametri concentrati dell’apparato, rendendo le condizioni sperimentali ripetibili
basato sul calcolo di tensione a circuito chiuso sulla resistenza con buona approssimazione. La resistenza elettrica di forma
di carico, potenza elettrica in uscita e potenza termica che quadrata e pari alla superficie superiore esterna del generatore,
attraversa il sistema, in funzione dei valori di temperatura è stata inserita tra la stessa superficie e uno strato di materiale
acquisiti durante le prove sperimentali. isolante costituito da poliuretano espanso (λis=0.03 W/m K)
Conseguentemente alla scarsa disponibilità di informazioni dello spessore di 0.02 m, affinché il flusso termico generato
specifiche sui materiali, si è ricorso a dati reperiti in letteratura attraversi prevalentemente la superficie del generatore
per moduli termoelettrici dello stesso tipo. termoelettrico. Inoltre per garantire un’efficace trasmissione di
I risultati del modello previsionale di calcolo adottato sono potenza termica tra sorgente e superficie è stato necessario
stati confrontati con i dati sperimentali raccolti. placcare, con l’ausilio di due piastre di acciaio
sufficientemente rigide, il complesso: “strato isolante-
resistenza elettrica-generatore” (Foto 2). Un anello dello stesso
APPARATO SPERIMENTALE materiale termicamente isolante viene posto all’altezza della
resistenza elettrica, a costituire un ulteriore isolamento termico
Il generatore termoelettrico è costituito di otto moduli dall’ambiente.
40x40x4 mm a effetto Peltier, collegati elettricamente in serie Il monitoraggio termico del nuovo sistema di apporto
e posti all’interno di uno strato di gomma espansa (λg=0.036 energetico è stato realizzato con l’inserimento di quattro
W/m K) opportunamente sagomato. Lo strato non omogeneo ulteriori termocoppie rame-costantana sulla superficie
così costituito è posto tra una lastra quadrata, dello spessore di superiore del generatore, a contatto con la resistenza elettrica,
4 mm e del lato di 0.2 m, e una superficie alettata di pari e di due sulla superficie superiore dello strato isolante, tutte
dimensioni, entrambe di alluminio. collegate al sistema di acquisizione dati Agilent 34970A, al
Una pasta dissipante (λP=0.4 W/m K) è stata spalmata sulle quale è affidato anche il monitoraggio, tramite misura volt-
superfici inferiore e superiore dei moduli per garantirne il amperometrica, della potenza elettrica di alimentazione,
contatto diretto con le superfici di alluminio che li confinano. regolata da un variatore di tensione della Italtec.
Sulla superficie esterna superiore, a una distanza di 0.3 m
sull’asse della stessa, è posta una lampada UltraVitaLux della
OSRAM da 300 W, la cui maggiore densità emissiva spettrale
è distribuita nel campo dell’infrarosso. La superficie esposta
alla radiazione luminosa è stata verniciata con vernice ad alta
emissività (Foto 1).
La superficie inferiore alettata scambia potenza termica per
convezione forzata in regime laminare dalle alette immerse in
una vaschetta attraversata da un flusso d’acqua a temperatura
ambiente.
Il flusso d’acqua che attraversa la vaschetta proviene da un
serbatoio che, collocato più in alto, la alimenta per gravità. Per
garantire una portata costante, il pelo libero di tale serbatoio
rimane fisso e coincidente con la quota di un troppo pieno, la
cui sezione garantisce una capacità di deflusso superiore alla
portata della pompa centrifuga che alimenta il serbatoio stesso.
Foto 1 - Generatore termoelettrico.
Nel circuito idraulico è inserito un secondo serbatoio di
raccolta dell’acqua proveniente sia dalla vaschetta sia
dall’eccesso di portata che defluisce dal serbatoio di carico.
La temperatura viene rilevata sulle superfici interne della
lastra e del dissipatore alettato di alluminio, rispettivamente a
contatto superiormente e inferiormente con i moduli
termoelettrici. La misura viene eseguita tramite termocoppie
del tipo rame-costantana, i cui elementi sensibili sono fissati,
in numero di tre per parte, sulle predette superfici mediante
colla epossidica all’alluminio.
Due altre termocoppie corazzate dello stesso tipo sono
poste in aria e nel condotto immediatamente a monte della
vaschetta. Le otto termocoppie sono collegate a una unità di
acquisizione dati Agilent 34970A; lo stesso strumento è
utilizzato per la misura della differenza di potenziale a circuito
aperto e della tensione elettrica a circuito chiuso su un carico
resistivo. Foto 2 - Particolare del placcaggio resistenza elettrica e
Diversamente dalla conversione fotovoltaica, la generatore.
conversione termoelettrica può prescindere dalla natura
MODELLO MATEMATICO Il modello previsionale adottato si basa sulla conoscenza
dei valori dei parametri che contraddistinguono il
Il modello matematico utilizzato si basa sul calcolo dei comportamento di tali sistemi: coefficiente di Seebeck,
seguenti parametri [4]: resistività elettrica e conduttività termica. Questi parametri
-tensione a circuito chiuso VC sulla resistenza di carico RL possono essere espressi in funzione della media dei valori di
temperatura delle superfici che delimitano i moduli con
VO R L polinomi del secondo ordine, i cui coefficienti sono forniti dal
VC = (1),
(R MTEG + R L ) costruttore. Di seguito sono riportate le relazioni reperite in
letteratura relative a moduli termoelettrici [5]:
dove con VO e RMTEG si è indicata rispettivamente la tensione a
circuito aperto e la resistenza elettrica interna del generatore S = a (Tavg − 23) + b(Tavg − 23) + c (V/°C)
2
(6)
termoelettrico;
-potenza elettrica in uscita dal generatore termoelettrico ρ = d (Tavg − 23) + e(Tavg − 23) + f
2
(Ω m) (7)
2
V RL
POUT = (2), λ = g (Tavg − 23) + h (Tavg − 23) + i (W/m°C)
O 2
(8)
(R TEG + R L
)2
-potenza termica che attraversa i moduli termoelettrici TH + TC
dove: Tavg =
2
Q = mN Te Q Te (3),
a=-0.990 4·10-9 b=0.344 26·10-6
dove con QTe si è indicato il flusso termico che attraversa ogni c=210.901 9·10-6 d=-62.8·10-12
termoelemento, con m il numero dei moduli e con NTe il e=0.053 5·10-6 f=10.849 7·10-6
numero di termoelementi per modulo. g=41.3·10-6 h=-3.32·10-3
Le celle di Peltier utilizzate in questo lavoro sperimentale i=1.659 01.
sono del tipo commercialmente disponibile sul mercato
Il flusso termico che in condizioni stazionarie attraversa un
(TEC1-12705), prodotte in Cina [7] e realizzate con
termoelemento, calcolato come somma dei tre contributi:
semiconduttori in lega di bismuto di tellurio (Bi2Te3).
conduzione termica, effetto Peltier ed effetto Joule [4], è dato
Una rappresentazione schematica di un modulo
da:
termoelettrico è riportato in Fig. 1.
Nel modello sono utilizzati due parametri adimensionali: il A TH − TC 1 L
rapporto tra la conduttività termica del termoelemento e la Q Te = λ + STH I − ρ I 2 (9),
L⎛ L ⎞ 2 A
conduttività termica dell’isolatore ceramico (si trascura il ⎜1 + 2r cer ⎟
contributo del contatto elettrico per l’elevata conduttività ⎝ L ⎠
termica e il ridotto spessore) r=λ/λcer; il doppio del rapporto tra dove con I si è indicata la corrente elettrica che circola nel
la resistività elettrica superficiale del contatto elettrico e la generatore termoelettrico, a sua volta data da:
resistività elettrica lineare del termoelemento n=2ρc/ρ.
Per i più comuni moduli commerciali a effetto Peltier si VO
I= (10).
hanno i seguenti valori r≈0.2, n≈0.1 mm, L=2 mm, Lc=0.6 R MTEG + R L
mm, Lcer=0.5 mm, l’area trasversale del termoelemento A=1.8
mm2, il numero di termocoppie, N, pari alla metà meno uno Infine l’efficienza è calcolata come rapporto tra la potenza
dei termoelementi N=(NTe/2-1)=127 [6]. in uscita del generatore, calcolata con la (2), e la potenza che
Il sistema è costituito di otto moduli (m=8) ed è sottoposto entra nel sistema, calcolata con la (3):
alla temperatura TH di contorno superiore e alla temperatura
POUT
TC di contorno inferiore. ε= (11).
La tensione a vuoto VO del generatore è calcolata con la Q
seguente relazione [6]:
mSN(TH − TC )
VO = (4), PROVE SPERIMENTALI
⎛L ⎞
1 + 2r⎜ cer ⎟
⎝ L ⎠ Relativamente alla prima configurazione sperimentale, che
utilizza la lampada come sorgente termica, sono state eseguite
dove con S si è indicato il coefficiente di Seebeck. due prove con differenti carichi resistivi, la cui resistenza
La resistenza elettrica interna del generatore RMTEG è elettrica comprensiva dei cavi di collegamento RL è stata
calcolata nel modo seguente [2]: preliminarmente misurata. L’acquisizione dei dati, della durata
di circa un’ora, segue il raggiungimento di uno stato
⎛ 2ρ(n + L ) ⎞
R MTEG = mN⎜ ⎟ (5). mediamente stazionario.
⎝ A ⎠ In Tab. 1 e 2 si riportano i dati acquisiti relativamente a un
istante di tempo, per entrambe le prove.
La resistenza interna RMTEG del generatore può essere
ricavata dalla misura a circuito aperto VO e a circuito chiuso
Lcer
Lc VC della tensione elettrica, nelle stesse condizioni di
L temperatura al contorno [3]:
Lc
Lcer
⎛V ⎞
R MTEG = R L ⎜⎜ O − 1⎟⎟ (12).
Fig. 1 - Schema di modulo termoelettrico. ⎝ VC ⎠
La difficoltà di ottenere le medesime condizioni di VC2
temperatura, per la doppia misura di tensione elettrica, non ha POUT = (13).
RL
permesso con questa configurazione la misura indiretta della
resistenza interna RMTEG.
Utilizzando le relazioni (3) e (11) è possibile valutare Tab. 1 - Temperatura, differenza di temperatura e incertezze di
l’efficienza dai dati acquisiti in queste due prove, riassunte in misura.
Tab.3.
A seguito della necessità di avere il controllo della potenza prova TH (°C) εΤ TC (°C) εT ΔT (°C) εΔT
entrante nel sistema e di riprodurre le stesse condizioni con
1 32.5 0.6 25.1 0.6 7.4 0.8
una certa affidabilità, si è ricorso, come precedentemente
affermato, a una resistenza elettrica che dissipa, 2 33.6 0.6 26.1 0.6 7.5 0.8
prevalentemente entro il generatore, potenza termica per
effetto Joule.
Le prove sperimentali per la seconda configurazione sono Tab. 2 - Resistenza di carico, tensione a circuito chiuso,
state condotte per tre diversi livelli di potenza in ingresso e potenza elettrica in uscita e incertezze di misura.
quattro diversi carichi resistivi. Per ogni prova l’acquisizione
dei dati, della durata di due ore, segue il raggiungimento di prova
RL
εR
VC
εV
POUT
εP
condizioni mediamente stazionarie. Ulteriori prove sono state (Ω) (V) (W)
eseguite per gli stessi livelli di potenza in ingresso e con le 1 40.09 0.01 1.141 1 10-4 0.0324 1 10-4
stesse modalità ma a circuito aperto, misurando quindi la 2 23.39 0.01 0.934 1 10-4 0.0373 1 10-4
tensione a vuoto fornita dal generatore.
Nelle Fig. 2 e 3 sono rappresentate le distribuzioni dei
valori di temperatura e di potenza termica entrante e di Tab. 3 - Potenza termica Q in ingresso calcolata, potenza in
potenza elettrica fornita dal generatore termoelettrico, uscita Pout misurata e efficienza valutata.
acquisite per una delle prove. Il valore di temperatura misurato
sulla superficie inferiore dei moduli e quello dell’acqua si prova Q (W) POUT (W) ε%
discostano di pochi decimi di grado Celsius, a dimostrazione
dell’elevata efficienza dello scambio termico tra superficie 1 22.2 0.0324 0.15
alettata e fluido refrigerante, per tutte le prove eseguite. Ci si 2 22.5 0.0373 0.17
aspetterebbe lo stesso comportamento sul contorno superiore,
dal momento che la lastra di alluminio, di buona conduttività
termica e ridotto spessore, offre una debole resistenza termica;
invece, sempre dalla Fig. 2, è ben visibile lo scostamento di 34.0
resistenza elettrica ha garantito con buona approssimazione la Tb celle Tt celle Tb isol Tt isol T acqua T aria
ripetizione dei tre livelli di potenza in ingresso. Il valore di
temperatura raggiunto dal fluido refrigerante nelle condizioni
mediamente stazionarie delle diverse prove ha risentito della Fig 2 - Andamento della temperatura per il Caso 1.
temperatura ambiente, inevitabilmente variabile. Per questa
ragione le condizioni al contorno per i quattro gruppi di prove
a diversa resistenza di carico risultano diverse, seppure 30 0.6
ravvicinate. P(W)
P(W)
La temperatura TH sul contorno superiore dei moduli varia ΔT(°C)
tra i valori 29.2÷46.3 °C con una incertezza di misura εT=0.6 20 0.4
°C; la temperatura TC sul contorno inferiore dei moduli varia
tra i valori 23.4÷29.1 °C con la medesima incertezza di
misura. La differenza di temperatura risulta compreso tra i 10 0.2
valori 5.0÷18.2 °C con una incertezza di εT=0.8 °C. La
temperatura TS misurata sulla superficie esterna del generatore
varia tra 31.1÷51.6 °C, con una incertezza di εT=0.5 °C. 0 0.0
Infine, la temperatura sulla superficie superiore dello strato 0 1800 3600 5400 7200
tempo (s)
termicamente isolante varia tra i valori 23.1÷29.7 °C, con una
Δ T celle ΔT isolante
incertezza εT=0.7 °C.
P fornita P dissipata P OUT
(RMTEG)calcolata = 26.24 Ω.
Dal momento che i dati raccolti sono relativi a prove 0.00
condotte in condizioni diverse, per il loro confronto è stato 0.01 0.02 0.03 0.04
Z ΔT
0.05
OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI