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Tefe

Capitolo 8- Le fonti rinnovabili


• Calore solare
• Calore solare ad alta temperatura
• Fotovoltaico
• idroelettrico
• Biomassa , biodiesel, bio combustibili
• Eolica
• Moto ondoso
• Rifiuti
La crescita della produzione da fonti rinnovabili è aumentata del 40% sostituendo altre fonti, come il gas,
petrolio greggio.
Allo sviluppo delle rinnovabili sono posti dei vincoli:
• Vincoli qualitativi: legati a limiti minimi di affidabilità e controllabilità;
• Vincoli economici: costi di produzione e investimento;
• Vincoli ambientali: poichè hanno un certo impatto ambientale.

Energia Solare
Il Sole è l’origine delle fonti rinnovabili energetiche. È una fonte rinnovabile ed inesauribile.
➢ Solare termico: L’ energia solare può essere utilizzata come fonte di calore per riscaldare le case
d’inverno ecc. Se si espone al sole una piastra metallica annerita, essa si riscalda, funge da base per
un pannello solare. Il pannello solare termico o collettore solare è un impianto che permette di
produrre acqua calda dal sole eliminando emissioni di CO2 e riducendo la spesa energetica dei
cittadini del 60-80%.
Per produrre energia termica, la radiazione solare viene convogliata e raccolta in un accumulatore
termico che riscalda l’acqua contenuta nei grandi serbatoi. I pannelli utilizzati non producono
energia, ma accumulano calore. Il pannello termico è isolato termicamente per non disperdere
l’energia appena assorbita e sfrutta l’efficienza per scaldare un fluido termovettore. Attraverso uno
scambiatore di calore tale fluido scalda l’acqua sanitaria e quella dell’impianto di riscaldamento.
➢ Calore solare ad alta temperatura: con una centrale solare è possibile ottenere calore a 500 C° con
un rendimento del 40%. Essa è costituita da un sistema di specchi che concentrano le radiazioni su
una caldaia. Gli specchi devono essere in continuo movimento e riflettere soltanto la radiazione
solare diretta. L’impianto più grande al mondo si trova negli USA.

Energia fotovoltaica
Impianto fotovoltaico—>pannelli fotovoltaici—>moduli fotovoltaici—>cella fotovoltaica
Dalle celle fotovoltaiche si ottengono circa 100-120 KWh/m2 anno ed il prezzo della cella si aggira a poche
centinaia ogni 10m2 di superficie. La produzione di elettricità dalle fotocelle è ad intermittenza, per cui
l’energia deve essere accumulata in batterie che la restituiscono quando è richiesta.
Tecnologie del fotovoltaico sono:
• Silicio amorfo: rendimento 6-10%, molecole orientate a caso nella struttura (radiazione diffusa);
• Silicio monocristallino: rendimento 13-17%, molecole orientate in ampie aree di materia , produce 1
Kw ogni 7-8m2, +puro, +costo (Arsenico 35% +costoso);
• Silicio policristallino: rendimento 12-14%, molecole orientate in direzioni più piccole di materia,
produce 1 Kw ogni 8-10m2, -puro,-costo.

La convenienza del fotovoltaico dipende da 4 fattori:


o Profilo di consumo;
o Tipo di convenzione;
o Quanto costa la bolletta elettrica;
o Capienza di reddito;

Forme di incentivazione:
• CIP (comitato interministeriale prezzi): è il provvedimento emanato dal CIP con cui chi produce
energia elettrica da fonti rinnovabili ha diritto a rivenderla ad un prezzo superiore a quello di
mercato.
• Tetti fotovoltaici: programma che concedeva contributi a fondo perduto a soggetti pubblici e privati
per la realizzazione di impianti fotovoltaici di piccola potenza ( da 1 a 20Kwp)
• Certificati Verdi: attestano la produzione di 1 MWh di energia rinnovabile. Costituiscono una forma
di incentivazione di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si basa sull’obbligo, a carico
di produttori e importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili di immettere
annualmente nel sistema elettrico una quota di elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti
rinnovabili. Tale quota è pari al 2% dell’energia elettrica prodotta o importata da fonte non
rinnovabile nell’anno precedente.
Sono titoli negoziabili, rilasciati dal GSE (validità 3 anni).
Per ottenerli, i gestorI degli impianti di questo tipo devono dimostrare di produrre
realmente energia elettrica con basse emissioni di anidride carbonica.

(Approfondimento: i certificati neri sono dei titoli introdotti dopo il protocollo di chiodo con
l’intento di ridurre il più possibile l’emissioni di anidride carbonica e dei gas serra in
atmosfera.infatti le aziende che svolgono le attività in cui si producono costantemente gas serra,
devono emettere a fine anno un numero di certificati neri pari alle emissioni prodotte.)

Primo conto energia 2005


Direttiva che stabiliva tariffe incentivanti per il proprietario, che dipendeva dalla potenza dell’impianto:
-da 1 a 20 Kwp: 0,445€/ KWh
-da 20 a 50 Kwp: 0,460€/ KWh
-da 50Kwp a 1Mwp: 0,49€/kWh
E un limite annuo incentivabile 85Mw: 60Mw per impianti di potenza inferiore a 50 Kwp e 25Mw superiore
a 50Kwp.

Nuovo conto 2007


Viene abolito il limite annuo di potenza incentivabile e sostituito da un limite massimo cumulabile
(1200Mw). Alle tariffe viene garantito un incentivo maggiorato del 5%.
Potenze installate nel mondo:
• Germania: 5430MW
• Giappone: 2220MW
• Usa: 1250MW
• Italia: 443MW
• Francia: 80MW

Geotermica
Tramite il vapore di origine geotermica è possibile ricavare energia elettrica avviando il vapore stesso alle
turbine, successivamente a processi di decadimento nucleare di elementi radioattivi che avvengono
naturalmente all’interno del nucleo. L’energia geotermica può essere utilizzata direttamente per la
produzione di calore.
Vantaggi:
• Sempre disponibile indipendentemente dall’alternanza del giorno e della notte:
• Centrali geotermiche che non sono dannose per l’ambiente;
• Riciclaggio di scarti per favorire il risparmio.
LARDARELLO: Toscana, fornisce l’1,2% della produzione totale di elettricità con potenza complessiva di
800MW. In Italia, la potenza installata è di 93% dell’UE.

Energia idroelettrica
Fonte energia rinnovabile che si ottiene dal moto dell’acqua e fiumi quando supera un dislivello. L’Italia
occupa il quarto posto in termini di potenza installata, dopo la Norvegia, Svezia e Francia. L’idroelettrico
copre il 18% del fabbisogno nazionale di energia elettrica. L’energia meccanica contenuta nell’acqua in
movimento corrisponde a circa 10KJ per ogni T di acqua che supera un dislivello di 1m.
Idroelettrico—> alpi
Piccolo idroelettrico—> Appennini 13,5 Gw installato nell’UE.

Potenza di un bacino idroelettrico: P=r(Qxh)/102


(P: potenza espressa in Kw, r: rendimento, Q: portata espressa in L/s, h: salto in metri)
Potenza di un bacino elettrico formula alternativa: P=r(Qxh)x9,8 (Q: portata espressa in M3/s)

Le tecnologie di impianti che si possono realizzare sono:


- a bacino (in Italia 2300)
- a serbatoio;
- ad acqua fluente;
- degli acquedotti;

Energia eolica
L’energia prodotta dal vento, che una volta superata una velocità di 10 Km/h si mette in movimento il
motore eolico. Esistono 3 classi in base alla potenza:
1) P<= 1MW. On shore: sulla terraferma in zone montuose;
2) 1MW < P < 10MW. Offshore: direttamente sul mare;
3) P> 10MW. Nearshore: a 10 Km dalla costa;
L’energia recuperabile da un motore a vento aumenta con l’aumentare dalla velocità del vento.
Potenza installata:
• Usa: 1600MW
• Germania: 640MW
• Danimarca: 540MW
• Olanda, Regno Unito: 150MW
• Italia: 8,7GJ/H (90% sud)

Energia solare fissata come biomassa


Il sole fabbrica, attraverso la fotosintesi, sostanze organiche. Tale energia impiegata viene liberata nel
momento in cui tali sostanze bruciano.
• Materiali ricchi di cellulosa, riscaldati ad alta temperatura, in gasogeni, si traformano in 2 gas,
Idrogeno e CO.
• Le sostanze grasse possono essere trasformate in carburanti.
• La biomassa può essere sottoposta a PIROLISI, dove si ottiene:
-frazione gassosa a basso potere calorifico;
-frazione liquida oleosa a basso potere molecolare;
-frazione solida ad alto peso molecolare;
Energia del moto ondoso
Può essere recuperata soltanto nelle zone in cui le onde sono abbastanza alte e regolari e dipende dalla
differenza di altezza da la crosta dell’onda e il livello medio del mare.

Energia dei rifiuti


Caratteristica dei rifiuti solidi urbani rendono impossibile un loro utilizzo nei dispositivi impiegati per
produrre elettricità a calore da combustibili fossili per problemi:
-Ambientali: diossine e sostanze tossiche;
-Tecnologici: elevata umidità, ceneri e disomogenietà.
Si possono intraprendere 2 strade:
1) Combustione in appositi combustori (forni a griglia) con trasferimento di calore ad un fluido;
2) Trasformazione di un combustibile più pregiato attraverso Pirolisi o gassificazione.
Il contenuto energetico dei rifiuti è di 2000Kcal/Kg (8MJ/kg) e l’effetto di conversione in elettricità è al
massimo del 20%.

Bioenergia
È possibile utilizzare impianti che producono energia da:
• Biomasse solide (rifiuti);
• Biogas;
• Bioliquidi (di vegetali);
In Italia il numero di impianti è 2500 con una potenza installata di 4043MW.

Settore elettrico. 9,2Mtep Settore termico. 9.9Mtep Settore dei trasporti. 1,06Mtep
Idraulica. Solare. Biodiesel
Eolica. Biomassa solida. Bioetanolo
Solare. Geotermica a bassa temperatura ETBT
Geotermica. Aereo termico
Biomassa/gas/liquida. Idrotermico

La potenza di energia rinnovabile installata, prodotta e consumata è di 54.301MW con 835 mila impianti.
▪ Produzione effettiva di energia= 114,4 Twh
che si divide in: -Idraulico: 48,8 Twh—> 18.900 Mw
-Solare: 22,7 Twh—> 20.100Mw
-Bioenergia:19,2 Twh—> 4.000Mw
-Eolica: 17,7 Twh—> 10.265 MW
▪ Consumi: 20,2 Mtep di cui: -9,9 Mtep di settore termico;
-9,2 Mtep di settore elettrico:
-1,06 Mtep di settore dei trasporti;
Su 118,6 Mtep dell’energia consumata lorda, rappresenta il 17%. Il valore non appare molto
distante dall’obbiettivo 20-20-20, per cui il 20% dovrebbe provenire da fonti rinnovabili.
Capitolo 9- L’efficienza energetica
È il modo più efficace per ridurre il consumo energetico senza modificare l’attività economica e ridurre i
costi, affrontando I cambiamenti climatici. Essa impone di agire su 2 ambiti:
1. Sulla produzione di elettricità e calore;
2. Sui consumi finali;
Interno dei sistemi di gestione dell’energia, vi è l’ISO 50.001 contenente tutti i requisiti per migliorare la
gestione energetica.
La legislazione europea cerca di limitare gli sprechi tramite gli obbiettivi dell’accordo 20-20-20, la direttiva
UE sul risparmio energetico, fonti rinnovabili e gas serra, dove entro il 2020 ci deve essere:
• -20% dei consumi energetici;
• -20% dell’emissione di gas serra;
• +20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili;
• +10% della produzione di biocarburanti sul totale dei consumi per autotrazione;
Principali strumenti utilizzati:
1) Certificati bianchi (Titoli di efficienza energetica)
Sono titoli che certificano i risparmi energetici conseguiti da un soggetto implicando il
riconoscimento di un contributo economico/incentivo. Il GSE è l’ente che autorizza l’emissione di
certificati bianchi. Un certificato equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio
(TEP).
Vengono classificati in base ai risparmi energetici ottenuti e sono di 4 tipi:
I. Tipo 1: conseguimento di risparmi attraverso la riduzione dei consumi di energia elettrica;
II. Tipo 2: conseguimento di risparmi attraverso la riduzione dei consumi di gas naturale;
III. Tipo 3: conseguimento di risparmi attraverso altre forme di energia non realizzati nel
settore trasporti;
IV. Tipo 4: conseguimento dei risparmi realizzati nel settore trasporti.
Possono ottenere questi certificati, I soggetti obbligati (distributori di energia elettrica e gas
naturale con +50.000 clienti e soggetti volontari (distributori <50.000 clienti).
2) Energia dell’idrogeno
È possibile ricavare energia dall’idrogeno. Esso ha due diversi impieghi:
- Motori ad idrogeno (es. auto)
- Centrali ad idrogeno, dove viene bruciato direttamente o mediante celle a combustione che
spezzano il legame H-O2. (Per uso domestico)
Esso riduce l’impatto ambientale.
Piano d’azione per l’efficienza energetica: è un documento predisposto dall’ENEA. Esso racchiude tutti gli
obbiettivi del Paese in termini di efficientamento energetico:
- Risparmiare 1,08 Mtep negli usi finali di energia elettrica e 1,30Mtep in quelli di gas naturale
(entro il 2024)
- Stimolo della CAR (conogenerazione di alto rendimento) consiste nella produzione combinata di
energia elettrica e calore.

L’efficientamento energetico è il metodo più efficace di riduzione del consumo di energia, mantenendo
inalterata la produzione e i profitti dell’attività.
Fasi di applicazione:
• AUDIT ENERGETICO
• DIAGNOSI ENERGETICA
• PROGRAMMA DI INTERVENTI

1. L’ AUDIT ENERGETICO può essere eseguito dall’ESCO o dall’EGE attraverso due approcci:
1) Energy audit;
2) Energy management system (MSE);
L’audit energetico parte dall’ottenimento ed organizzazione dei dati relativi ai consumi energetici delle
aree prese in esame. Consiste in un’indagine condotta con approccio sistematico che ha lo scopo di:
effettuare un bilancio degli input energetici e delle modalità di consumo, valutando le aree di maggior
spreco ed inefficienza, per ottenere un margine di miglioramento. A seconda del settore in esame della
profondità di analisi, possiamo identificare due tipologie di audit. Uno preliminare e l’altro di dettaglio. La
minimizzazione degli esborsi si ottiene tramite il raggiungimento di:
1. Razionalizzazione dei flussi energetici
2. Adozione di tecnologie energy-saving
3. Recupero delle energie disperse
4. Ottimizzazione dei contratti di fornitura energetica
In primis, per raggiungere qualunque obiettivo di razionalizzazione, bisogna costruire dei modelli energetici
(elettrico e termico) tramite la raccolta di informazioni (numero di utilizzatori, potenza installata,
coefficiente ore/giorno- giorno/mese- /anno di funzionamento). Nel costruire un modello, bisogna tener
conto della Regola di Pareto (regola dell’80/20): il 20% delle attività determina l’80% dei risultati (80% della
spesa energetica è offribuibile al 20% degli utilizzatori).
Facendo un esempio di consulenza volta alla gestione di consumi, si potrebbe articolare in:
1. Studio iniziale—> fase acquisizione dati
2. Assistenza nella scelta del nuovo fornitore—> valutazione/convenienza
3. Gestione del contratto d’acquisto—> fase di controllo bolletta
4. Analisi dei consumi—> valutare le variazioni
5. Ottimizzazione dei consumi—> programmazione
Solitamente il confronto dei dati viene eseguito mediante parametri energetici accreditati dalla FIRE.

2. DIAGNOSI ENERGETICA si cerca di capire quale situazione può essere considerata uno spreco,
mediante un confronto nel tempo, per costruire uno standard di funzionamento.
Si divide in: analisi energetica iniziale e individuazione di possibili interventi. Essa parte dalla raccolta e
ed analisi della bolletta e dei dati produzione per calcolare gli indici sui consumi energetici specifici
effettivi. A tali indici, si affianca l’analisi di processo dei servizi e la realizzazione di bilanci energetici per
costruire degli indici teorici.
Obiettivo della diagnosi energetica è quello di costruire il modello di consumo dell’organizzazione
partendo dai dispositivi che si hanno in azienda e loro funzionamento.tra le fasi della diagnosi
energetica vi è il calcolo del consumo reale attraverso i KPI (key Performers Indications). Sono parametri
energetici che permettono di confrontare l’azienda con dei BENCHMARK di riferimento (metodologia
economica basata sul confronto sistematico che permette alle aziende di comprarsi con le migliori e di
apprendere da queste per migliorare) per valutare la competitività. Tali parametri, sono rilevati da:
• Fatturato
• Numero dipendenti
• Volume di produzione
• Superficie, volume edificio
• Ciclo orario produzione
• Storici fattura energia elettrica e gas naturale

3. PROGRAMMA DI INTERVENTO la redazione di un programma di intervento è la fase conclusiva che


organizza gli interventi futuri per compiere l’efficientamento.
2)AUDIT ELETTRICO le voci di consumo dell’energia sono: apparati di climatizzazione, impianti di
illuminazione, impianti industriali (es. Nastri trasportatori), apparati ICT (es. Computer, stampanti), servizi
generali (es. Ascensori). Il consumo energetico dipende da molti fattori:
• Gestionale: il tipo di attività svolta nell’edificio
• Strutturale: tipologia e stato dell’edificio
• Territoriale: condizioni climatiche in cui è situato l’immobile
• Tecnico: stato di efficienza degli impianti e gestione degli stessi
É possibile trovare informazioni sul prelievo dell’energia elettrica e relative elaborazioni nella bolletta, nelle
curve di carico e negli indici di consumo energetico.
Fasi dell’Audit:
1. Descrizione del sito di produzione: zona climatica, gradi giorno
2. Censimento delle apparecchiature: illuminazione, climatizzazione, servizi
3. Per ciascun apparecchio ammontare potenza nominale, fattore di carico
Per le misurazioni è possibile avvalersi di telecamere tecniche.

Il VAN (valore attuale netto) è un indicatore onnicomprensivo che permette di valutare la convenienza
dell’investimento. Viene dato dalla differenza tra la sommatoria di tutti i flussi di cassa che l’attività è in
grado di generare in un certo intervallo di tempo “t” ad un certo tasso di di sconto “i” meno l’investimento
iniziale.
• Se VAN>0 —> PROFITTO conveniente perchè esprime un extra guadagno perchè oltre a remunerare
i costi otteniamo un profitto.
• Se VAN<0—> PERDITA
• SE VAN=0—> INDIFFERENZA
Il VAN esprime il guadagno di un’iniziativa, in termini di guadagno attuale, viene guadagnato nel momento
in cui si ottiene l’investimento. Rappresenta l’extra-guadagno rispetto all’aver investito al tasso R ed è per
questo che le operazioni si effettuano se il VAN è positivo, poichè andrebbe a capire anche il costo
sostenuto. Inoltre, il VAN gode della proprietà della sommabilità: VAN (A) + VAN (B) = VAN (A+B). In un
progetto risulterà conveniente se oltre a capire l’investimento iniziale, riesce a far ottenere un guadagno.
Caratteristiche del VAN:
• Nei flussi di cassa bisogna considerare solo quelli incrementali (esclusi ammortamenti)
• Nell’investimento, oltre il prezzo netto deve considerare I costi di progettazione, trasporto,
installazione e avviamento, ecc..
• Per gli anni di vita n, si guarderà la vita fisica del bene, tecnologia e commerciale
• Per il tasso di sconto “i” ci sono 2 alternative:
- Se l’investimento viene effettuato a credito, si prende il più alto interesse di mezzi finanziari;
- Per un eventuale disinvestimento, si prende il più basso interesse per le varie attività.
Oltre al VAN, devono essere calcolati altri indicatori:
o Tempo di ritorno: numero di anni affinchè i flussi eguaglino il capitale investito.
o Tempo di ritorno attualizzato: tra quanti anni ci sarà l’ugualianza.
o Indice di profitto: quanto denaro si guadagna da un investimento eseguito.
o TIR (tasso interno di rendimento): tasso che rende il progetto remunerativo con VAN=0 e per
ottenere un TIR alto, bisogna generare flussi di cassa elevati rispetto all’investimento iniziale. Il TIR si
calcola nello scenario del capitale proprio (es. Se 30% è capitale proprio e 70% è quello in prestito, il
TIR viene calcolato sul 30%).

Sistemi efficienti di utenza (SEV)


Si tratta di un sistema a fonti rinnovabili, la cui potenza non deve essere superiore a 20MW. Su uno stesso
sfondo, da un lato ho un produttore e dall’altro un utilizzatore finale, collegati con una linea privata. Con il
SEV l’energia non ha bisogno di essere trasportata; sono sistemi di produzione e consumo diretti. I SEV si
investono sul fotovoltaico.
Il vantaggio è che avendo auto prodotto la propria energia, il soggetto pagherà solo il 5% degli oneri generali
(trasporto e distribuzione) e dev’esserci un solo soggetto che sia distributore e consumatore. Se i soggetti
sono due, il consumatore le pagherà di meno rispetto all’acquisto su rete elettrica.

Capitolo 10- Energy Management


È il giudizioso ed efficiente utilizzo nell’energia per massimizzare i profitti e migliorare la posizione
competitiva ed ottimizzare i consumi energetici tramite riduzione delle perdite e degli sprechi di energia
(saving) .Colui che svolge tale attività (responsabile della conservazione uso nazionale dell’energia) è l’
Energy Manager una figura introdotta in Italia dall’articolo 19 della legge 10/1991. Tale norma era
obbligatoria per le aziende con consumi complessivi annui (sia di fonti primarie che vettori energetici)
superiori a 1000 TEP nel settore civile, terziario e trasporti e 10.000 TEP nel settore industriale. Entro il 30
Aprile di ogni anno, i soggetti che superano tali obblighi, devono presentare una relazione alla FIRE
(Federazione Italiana per il Razionale uso dell’Energia) contenente la valutazione energetica dell’anno
precedente e il nominativo del tecnico.

Recentemente una normativa (2014) ha introdotto una nuova figura: l’EGE (esperto in gestione dell’energia)
un soggetto che ha le conoscenze, l’esperienze capacità necessarie per gestire l’uso dell’energie in modo
efficiente.tale figura deve eseguire una normativa di riferimento del 2009 che stabilisce requisiti generali
per questa figura professionale, che deve essere dotato di:
• Competenze gestionali, economico-finanziarie e di comunicazione;
• Requisito minimo è il possesso del Diploma di scuola superiore;
La certificazione dell’EGE prevede 2 settori di competenza:
1. Civile, comprende anche il settore terziario e la PA.
2. Industriale, comprende anche il settore dei trasporti.
L’ESCO (Energy Service Company) è una persona fisica o giuridica che fornisce servizi di efficientamento
energetico.

Un energy manager deve perseguire 3 obbiettivi:


1) minimizzare i costi per l’energia elettrica;
2) Conoscere ed utilizzare le tecnologie più appropriate;
3) Minimizzare gli sprechi di energia;
Per perseguire tali obbiettivi, deve avere:
• Conoscenza del mercato dell’energia;
• Capacità di gestire i rapporti con i fornitori;
• Conoscere tecniche per la valutazione di consumi energetici;
• Capacità di gestire i progetti (misure di efficienza);

Compito dell’energia manager è individuare degli interventi di efficientamento energetico, che saranno
realizzati dalle ESCO. L’energia manager una figura aziendale che può essere adottata o meno; il compenso
non è fisso e può essere una figura sia interna che esterna all’azienda. Nel calcolo del compenso sono da
considerare: i tempi di durata del lavoro, eventuali costi di trasferta. Se esterno, esso viene così retribuito:
• Una quota fissa per l’attività di diagnosi, analisi consumate;
• Una quota variabile in funzione dell’attività da svolgere;
• Una quota variabile in funzione dei risparmi ottenuti;
Capitolo 11- Energy manager nell’ente locale
Secondo le normative comunitarie e nazionali, anche le amministrazioni locali devono essere
coinvolte per il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico, sia in campo
privatistico che istituzionale, dotandosi di un energy manager.
• Privatistico—> come qualsiasi soggetto privato, anche l’ente locale deve ridurre i consumi
energetici;
• Istituzionale—> elaborando una politica energetica in grado di influenzare il sistema
energetico tradizionale (cittadini/mercato).
Gli Stati Europei si assicurano che il settore pubblico svolga un ruolo esemplare, e che prenda
misure di miglioramento dell’efficienza energetica, privilegiando quelle efficaci sotto il profilo costi-
benefici nel minor lasso di tempo. Oggi la pubblica amministrazione opera con costanza nel campo
del risparmio energetico delle strutture di propria competenza e della progettazione energetico
territoriale. La progressiva liberalizzazione dell’energia, ha fatto sì che l’ente locale, oggi debba
confrontarsi con:
-innovazione.
-necessità di misurarsi con nuovi standard.
-necessità di riqualificare le risorse, operare per obiettivi e individuare delle responsabilità.
Gli enti locali hanno un grande impatto sulla sostenibilità, utilizzando l’energia come fattore di
integrazione delle politiche urbane e promuovere il mercato delle energie rinnovabili. Infatti, per
fare politiche energetica nell’ambiente urbano, bisogna produrre una serie di indicatori energetici
urbani, dopo accurate analisi, Utili per confrontare la città a livelli diversi. (Es. Frazione
riscaldamento urbano coperta da fonti rinnovabili, numero annuale di viaggi su trasporto
pubblico). Principali utilizzatori di tali indici sono la pubblica amministrazione e le aziende titolari di
forniture di rete.

Il PEC (Piano energetico comunale) è lo strumento che raccoglie analizza i dati. Viene redatto
obbligatoriamente dai comuni con più di 50.000 abitanti. Obiettivo è fornire supporto per:
-Razionalizzazione dei consumi
-Diversificazione e sostituzione delle fonti di energia convenzionali
-Limitazione di infrastrutture inquinanti o non combustibili.

Oggi la nuova versione del PEC è il PAES (piano d’azione per l’energia sostenibile) la cui adesione è
volontaria. In Puglia solo 95 su 258 comuni lo hanno redatto e in provincia di Taranto, solo
Castellaneta e Ginosa (riducendo del 20% le emissioni di anidride carbonica). La tipologia degli
interventi può riguardare due aspetti:
1) riduzione dei costi di fornitura di rete: offerte, riduzione aliquote Iva
2) Riduzione dei consumi: scegliere il contratto da stipulare con attenzione
Interventi degli enti locali riguardano anche l’illuminazione comunale e il settore edile, dove
interviene inserendo clausole di costruzione per favorire il risparmio. (Settori principali sono:
scuole, strutture sportive, culturali, sociali).
Tra gli strumenti non tradizionali, per gli enti pubblici vi sono i certificati bianchi.

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