Sei sulla pagina 1di 3

6.

1 Produzione e distribuzione della tensione


L’alta tensione si utilizza per trasportare l'energia elettrica sino alle nostre città, il motivo per cui viene
utilizzata è dato dalla formula legata alla potenza, che dice che c'è una relazione tra la potenza, la tensione
e la corrente (P= TxC). Si trasporta una tensione alta per avere una corrente più bassa, in quanto se si
avesse una corrente più alta, si avrebbero anche delle grosse perdite dovute all'effetto Joule e quindi si
sarebbe costretti ad usare, nel trasporto dell'energia, dei costosi cavi, a grande sezione.

Dove viene prodotta l'energia? e come viene distribuita?


La produzione di energia avviene nelle centrali elettriche, di queste ne esistono tre tipi:

1. centrali termoelettriche a combustibile convenzionale, avviene la combustione del carbone(o del


gasolio) che produce vapore acqueo ad alta pressione, questo viene fatto espandere nelle turbine che a
loro volta azionano i generatori elettrici, ovvero si brucia carbone/gasolio per determinare la produzione di
vapore acqueo ad alta pressione che viene poi fatto espandere nelle turbine che sono macchine che
raccolgono l'energia e la trasformano in energia meccanica, le turbine poi azionano dei motori (legge di
Faraday). Il problema di questo tipo di centrali è l’utilizzo di combustibili che contengono impurità e quindi
questi, durante la combustione di questi, si originano fenomeni di INQUINAMENTO: se venissero utilizzati
combustibili ideali, cioè carbone puro e gasolio costituito dai suoi idrocarburi, i problemi dell'inquinamento
prodotto da queste centrali non ci sarebbero o sarebbero abbastanza modesti. Per combattere questo
inquinamento, si potrebbero adottare provvedimenti attivi ovvero utilizzare combustibili con un basso
contenuto di impurità, o provvedimenti passivi come l’utilizzo di filtri sugli scarichi, o camini altissimi per
favore la dispersione dei prodotti della combustione.

2. centrali termoelettriche nucleari, qui il calore non viene prodotto dalla combustione ma dalla fissione
dell'atomo dell'uranio, (fissione= separazione), che spezzandosi libera energia. Questo calore che si ottiene
viene ceduto ad un fluido intermedio che trasmette il calore su uno scambiatore, che lo fa diventare vapore
acqueo e a quel punto le turbine collegate ad un generatore elettrico fanno in modo che il vapore acqueo
diventi tensione elettrica alternata. Rispetto alle altre centrali, queste anziché bruciare combustibile, lo
producono attraverso lo spezzarsi dell'atomo di uranio con un processo molto delicato e pericoloso che
permette quindi di ricevere il calore idoneo a generare il vapore acqueo che poi determinerà la
corrente\tensione elettrica alternata. Sono meno inquinanti da un lato perché non bruciano combustibili
però presentano il rischio di emissioni radioattive in caso di incidente, in termini di inquinamento esiste il
problema delle scorie radioattive che rimangono così per lunghissimi periodi, chiamato tempo di
DECADIMENTO che consente ad un certo materiale di perdere la propria radioattività e in questo caso i
tempi sono molto lunghi e non si sa che fare di queste scorie radioattive.

3. centrali idroelettriche, i motori sono delle turbine idrauliche, queste sfruttano l'energia potenziale
dell'acqua accumulata in un invaso artificiale(lago). Queste centrali normalmente sono di due tipi:

- basato sullo sfruttamento di forti portate d'acqua con dislivelli piccoli, pochi mt, e sono dette di acqua
fluente, realizzate su grandi corsi d'acqua in zone pianeggianti, si sfrutta quindi la grande portata d'acqua
per far girare le turbine che fanno poi girare il generatore elettrico;

- tipiche di zona di montagna dove ci sono corsi d'acqua modesti, ma con possibilità di avere grossi dislivelli.

In entrambi i casi vi è la possibilità di sfruttare grandi invasi d'acqua, come una diga, ed è evidente che
queste non sono inquinanti ma presentano comunque degli inconvenienti perché in primo luogo il prelievo
dell'acqua da una zona a monte e la sua restituzione più a valle, determina una alterazione\cambiamento
della situazione idrologica del tratto interessato e può avere conseguenze negative di vario tipo in ambito
agricolo, geotecnico, paesaggistico; inoltre gli impianti a caduta sono per loro natura molto lontani dai
centri di consumo e quindi richiedono la costruzione di lunghe linee aeree, tralici, per poter portare
l'energia da dove viene prodotta a dove viene utilizzata.

Un tipo importante di centrale idroelettrica è la CENTRALE AD ACCUMULO, che sfrutta la disponibilità


notturna di energia per sollevare l'acqua da un bacino inferiore a uno che si trova a una quota più alta
durante le ore di massimo carico, l'impianto inverte sul funzionamento e genera energia sfruttando il salto
tra i due bacini come una normale centrale di produzione. (esempio: centrale Enel del lago Delio)

Queste centrali di accumulo permettono alle grandi centrali termiche di produrre energia in maniera quasi
costante evitando di doverle fermare o di ridurre la potenza generata durante le ore in cui è minore la
richiesta. Questo è un vantaggio in termini di rendimento complessivo degli impianti.

4. centrali geotermiche, sfruttano il calore o il vapore che sono direttamente disponibili nel sottosuolo.
Purtroppo i campi geotermici utilizzabili non sono proprio frequenti e consentono il prelievo di potenze
limitate: in Italia si sfruttano i soffioni boraciferi di Larderello(toscana).

L'Enel mira a un incremento della potenza installata dell'energia prodotta da questa fonte, ha anche
sviluppato un piano che prevede una campagna di perforazioni ad alta profondità e mira ad individuare
nuove aree adatte allo sfruttamento geotermico.

5.centrali con turbine a gas, basate sull'impiego di turbine azionate direttamente da gas combustibili
senza passare attraverso la produzione di vapore, sono molto utili come centrali di emergenza perché sono
rapide da far entrare in funzione ma la loro potenza massima è limitata e anche questo è un settore in
crescita favorito dai progressi tecnologici relativi alle turbine utilizzate in aereonautica , questi hanno una
ricaduta\conseguenza nel settore energetico perché permettono di avere la disponibilità di turbine più
potenti ed efficienti. La preoccupazione dell'impatto ambientale delle centrali termiche convenzionali, la
disponibilità diffusa di gas naturale e il diffondersi dell'autoproduzione, sono fattori che tendono ad
incrementare la diffusione di questi impianti.

E’ ancora molto scarsa la quantità di energia prodotta da centrali basate su fonti rinnovabili e non
inquinanti come le centrali eoliche e solari: il loro impiego infatti, è limitato a casi particolari poiché i
principali ostacoli dello sviluppo di queste energie sono rappresentati dalla loro aleatorietà, vale a dire che
devono essere sfruttate quando l'energia è disponibile oppure si deve immagazzinare l'energia prodotta.

L’energia solare è l'unica energia che ha un costo di distribuzione pari a 0, non necessita di essere
trasferita, ma per utilizzarla è necessario solo la presenza di un pannello fotovoltaico sopra la casa.

Alla categoria delle energie rinnovabili, appartengono anche le centrali azionate dalle maree che non
trovano applicazioni in Italia, ma ne esiste qualcuna sul canale della Manica; meno sviluppato è lo
sfruttamento del moto ondoso, realizzato in Norvegia.

Indipendentemente dal tipo di centrale, i GENERATORI ELETTRICI, sono alternatori trifase che producono
energia a media tensione (20\10 kw). La potenza installata nelle centrali si esprime di solito in megawatt o
in gigawatt, i trasformatori installati nelle centrali di produzione elevano la tensione sino a livelli altissimi
usati per la trasmissione per evitare effetti di dissipazione e l'utilizzo di cavi molto grandi.

L’energia passa dalle centrali alle sottostazioni che sono nodi di trasformazione e di smistamento
dell'energia e sono più vicini ai centri di utilizzo.

Come avviene la trasmissione? Avviene a tensioni elevatissime proprio perché bisogna trasmettere grandi
potenze a grandi distanze, può trattarsi di migliaia di megawatt da trasportare a centinaia di miglia di km.
La tensione di trasmissione più utilizzata in Italia è quella di 380 kw che sta sostituendo con gradualità il
livello precedente di 220 kw. La trasmissione avviene tramite conduttori, corde miste di alluminio e acciaio,
sostenute da isolatori di porcellana o di vetro e sorrette dai comuni tralici che costituiscono un aspetto del
nostro paesaggio. I conduttori, che si notano sulla cima dei tralici e che non sono collegati alle catene degli
isolatori, sono chiamati fune di guardia, non trasportano energia e il loro scopo è quello di proteggere dal
fulmine. Quando si attraversano tratti di mare si impiegano cavi sottomarini, infatti le reti elettriche dei
principali paesi europei sono collegate tra loro e funzionano parallelamente e questo permette scambi di
energia tra diversi paesi e riduce il numero delle centrali necessarie complessivamente. La distribuzione
verso i centri di utilizzo avviene inizialmente ad alta tensione (150 kw), poi avvicinandosi ai centri il numero
di linea si moltiplica, mentre diminuiscono le potenze da trasmettere e le distanze (si passa a una media
tensione di 10\30 kw). Dove possibile si usano linee aeree, mentre nei centri abitati la distribuzione avviene
attraverso il cavo sotterraneo. Un'alternativa interessante alle classiche linee aeree è data dalle linee aeree
in cavi isolati, che presentano due vantaggi: sono meno pericolose ed evitano il taglio della vegetazione
poiché i rami possono toccare i cavi isolati. Dove i carichi sono più concentrati, ci sono apposite cabine di
distribuzione che provvedono a trasformare dalla media tensione alla bassa tensione (da abitazione), nelle
città queste cabine sono sotterranee e compatte, e l'isolamento delle parti in tensione non è affidato alle
distanze in aria ma sfrutta le proprietà isolanti di alcuni gas (esasolfuro di zolfo), queste cabine sono dette
blindate.

La distribuzione finale è costituita dalle linee a bassa tensione che collegano gli utenti alle cabine di
distribuzione: negli agglomerati urbani, nelle città si usano cavi sotterranei, mentre nelle campagne, o dove
le case sono più distanziate è molto usata la distribuzione aerea con cavo isolato.

Per parlare delle dimensioni dell'industria italiana dell'energia elettrica, in termini di potenza installata e di
energia prodotta, è necessario confrontarsi altri paesi omogenei al nostro in quanto un confronto su scala
mondiale servirebbe poco perché ci son paesi diversi, con economia diversa, paesi del terzo mondo o paesi
essenzialmente agricoli.

Confronto tra industria elettrica italiana vs industria elettrica di paesi europei a noi vicini sia
geograficamente che strutturalmente (Germania, Francia, Spagna) -> anni 2000

1.Consumo di energia: l’Italia consuma 300 terawattora (1 terawattora= un miliardo di kilowattora), la


Francia ne consuma 1\3 in più e quindi 427 terawattora, la Germania 491 terawattora e a Spagna 200
terawattora: confrontando il consumo dei terawattora per abitante, notiamo che Italia, Germania e Spagna
consumano tutti, più o meno, 5mila kilowattora per abitante, mentre la Francia consuma più di 7mila
kilowattora per abitante e ha una produzione elevata di energia.

2.Tipologia di energia prodotta: in Italia è per l’80% termoelettrica e per il 20% idroelettrica, ma non vi è
produzione nucleare e per questo coprire il proprio fabbisogno, acquista energia da altri paesi; in Germania
è per il 63% termoelettrica, per il 4.5% idroelettrica ma ha anche una buona produzione di energia
nucleare; in Francia non si ha produzione termoelettrica, ma è per il 13% idroelettrica e per il 78%
nucleare; in Spagna è per il 50% termoelettrica, per il 16% idroelettrica e per il 30% nucleare.

Potrebbero piacerti anche