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Elaborato finale

Laurea in Ingegneria Energetica

SMALL MODULAR REACTORS

Andrea Costanzi
1764395

Relatore: Prof. Luisa Ferroni

Anno Accademico 2020/2021

SOMMARIO: L’oggetto della presente tesi riguarda uno studio sperimentale sugli
Small Modular Reactor e il ruolo che rappresentano nel settore dell’energia
nucleare.
Ad un sintesi iniziale sull’impiantistica delle centrali nucleari, vi è il corpo centrale
della tesi contenente gli studi sulla fattibilità, sicurezza, economia e flessibilità degli
SMR, proseguendo poi con un case study di specifici reattori molto interessanti che
ad oggi rappresentano concrete realtà.
Vengono, infine, presentate le conclusioni ottenute dalle caratteristiche descritte e
dai reattori proposti.

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1. Introduzione

La necessità di una produzione di energia senza CO 2 diventa ogni giorno più


chiara, per questo il ruolo del nucleare, nel futuro dei sistemi energetici, ha
la possibilità di diventare più importante.
Mentre l’Unione Europea vede un ruolo più chiaro per il nucleare e la
tecnologia detiene ancora il record del più veloce mezzo di
decarbonizzazione, le sfide affrontate dalle attuali centrali nucleari di nuova
costruzione nel mondo occidentale hanno reso chiaro che l’industria ha
bisogno di rinnovarsi.
Una risposta potenziale ai costi e ai ritardi subiti dalle grandi centrali nucleari
tradizionali di grandi dimensioni può essere trovata negli SMR.
I piccoli reattori modulari (SMR) rappresentano una varietà di dimensioni,
opzioni tecnologiche, capacità e scenari di implementazione.
Questi reattori avanzati, previsti in dimensioni variabili da decine di megawatt
fino a centinaia di megawatt elettrici, possono impiegare acqua leggera
come refrigerante o anche gas, metallo liquido o sale fuso.
Inoltre, promettono di essere più economici e più facilmente implementabili
utilizzando la modularizzazione, la semplificazione e le economie di scala
basate sull’elevato numero di unità standardizzate invece che sulla
dimensione delle stesse.
Gli SMR dovrebbero, infatti, offrire un minore investimento di capitale iniziale,
una maggiore scalabilità e flessibilità per luoghi non in grado di ospitare
reattori tradizionali su larga scala.
Il design avanzato si riferisce a sistemi di sicurezza avanzati e alla
modularizzazione, al processo di fabbricazione e di funzionamento
dell’impianto.
La promessa di base degli SMR, cioè una produzione di energia affidabile, a
basso costo e a zero emissioni di carbonio, sembra una soluzione ideale a
molti dei problemi che i sistemi energetici si trovano ad affrontare in questo
momento, e sono allo studio progetti a vari livelli di maturità, e questo
rende difficile valutare lo stato reale della tecnologia.
Essendo una tecnologia che sta iniziando solo in questi ultimi anni essere
impiegata, c’è ancora una quantità significativa di incertezza su quanto gli
SMR possano effettivamente mantenere le promesse della tecnologia,
tuttavia, dalla storia dell’industria nucleare e degli insegnamenti tratti da
altre industrie, c’è un potenziale significativo nei progetti.

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2. Impianti Nucleari

Con centrale elettronucleare (comunemente centrale nucleare o centrale atomica),


si intende generalmente una centrale elettrica che sfrutta il calore prodotto dalla
reazione di fissione nucleare a catena auto-alimentata e controllata per generare
vapore a temperatura e pressione elevate, col fine di azionare delle turbine a
vapore accoppiate ad alternatori e produrre così, infine, elettricità.
Nelle centrali nucleari si distingue un ‘’isola nucleare’’ che compre il reattore,
l’edificio del combustibile e quello dei circuiti ausiliari e di sicurezza del reattore e il
‘’resto dell’impianto’’ o BOP (Balnce of Plant), che comprende la sala turbine e tutti
gli ausiliari del ciclo termico fino al completamento della centrale.
Le centrali nucleari, quindi, sono un tipo di centrali che utilizzano il processo di
fissione nucleare per generare elettricità:
lo fanno usando reattori nucleari in combinazione con il ciclo Rankine, dove il
calore generato dal reattore converte l'acqua in vapore, che fa girare una turbina e
un generatore.
Con la dizione di ‘’reattore nucleare’’ si intende, indifferentemente, sia la parte
nucleare propriamente detta dell’impianto, o insieme moltiplicante dei neutroni ove
avviene il processo di fissione che, più propriamente, viene indicato con il termine
‘’nocciolo’’ (o ‘’core’’), sia l’intero impianto nucleare, comprendente i circuiti di
trasferimento dell’energia termica e tutte le apparecchiature collegate.
Il reattore è inserito in un cilindro d'acciaio inossidabile posto all'interno di un
contenitore in cemento armato dello spessore di almeno un metro.
Essenzialmente, un reattore nucleare si compone di:

- Combustibile nucleare;

- Refrigerante;

- Moderatore (assente nei reattori a flusso neutronico veloce, quindi non


‘’moderato’’);

- Materiale strutturale, di schermaggio, di sostegno (con eventuale riflettore);

- Sistema di controllo e di regolazione.

La parte fondamentale del reattore nucleare è il nocciolo, costituito da cilindretti di


uranio in cui viene inserito il combustibile nucleare.

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Il nocciolo ha nel suo insieme, una forma grossolanamente cilindrica (prima retto a
molti lati, ad asse verticale), con il diametro (dell’ordine di qualche metro) all’incirca
uguale all’altezza.
All'interno del nocciolo viene innescato il processo di fissione nucleare controllato
che produce il calore necessario a scaldare l'acqua e trasformarla in vapore ad alta
pressione.
Il controllo del processo di fissione avviene attraverso le barre di controllo, le quali
si inseriscono nel reattore per regolarne la potenza e, all'occorrenza, per
spegnerlo.
Il refrigerante deve essere caratterizzato da una adeguata capacità di asportazione
del calore ed inoltre deve possedere proprietà fisiche, chimiche e nucleari che lo
rendano utilizzabile nel reattore:

- Basso assorbimento neutronico;

- Stabilità termica;

- Stabilità alle radiazioni,

- Limitata reattività chimica con i materiali strutturali e con le guaine del


combustibile, ecc.

Il moderatore, invece, ha la funzione di diminuire l’energia cinetica dei neutroni, al


fine di utilizzare maggiori valori delle sezioni d’urto di fissione.
Per quanto riguarda le cosiddette ‘‘strutture di contenimento’’, è opportuno notare
che in un reattore nucleare esistono diverse barriere in serie che impediscono il
rilascio dei prodotti radioattivi nell’ambiente circostante.

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3. Small Modular Reactors

Si tratta dei reattori di “piccola” potenza (cioè con potenze elettriche non
superiori a 300 MWe), mentre i reattori oggi in funzione hanno una potenza
media di circa 900 MWe, e quelli in costruzione di circa 1000 MWe.
Questi sono adatti ad essere inseriti in reti elettriche di limitate dimensioni, o al
servizio di insediamenti isolati.
La costruzione modulare permette di ottenere anche centrali di alta potenza,
ma in modo graduale, in relazione alla crescita della domanda: l’economia
di scala del grande impianto viene sostituita dalla fabbricazione in serie ed
in officina dei piccoli impianti, in tempi molto più rapidi.
In generale, le dimensioni più piccole e le caratteristiche di sicurezza passive
permettono un’ulteriore semplificazione dei progetti, rendendoli più
affidabili e, ancora più importante, sicuri da più punti di vista.
La sicurezza degli SMR, difatti, è generalmente legata alla loro piccola
dimensione, facilitando la progettazione dei sistemi di sicurezza passivi.
Infatti, in condizioni di emergenza, la maggior parte dei progetti SMR è in grado
di assicurare un raffreddamento completamente passivo per 24-72 ore
senza l’intervento di un operatore1.
Difatti, rispetto al percorso che le centrali convenzionali hanno intrapreso con
un numero crescente di sistemi per garantire la sicurezza, specialmente
dopo Fukushima, i vantaggi presentati dagli SMR sono molto più
promettenti.
Inoltre, alcuni progetti prevedono di eliminare quasi del tutto il pericolo di
incidenti da perdita di refrigerante (LOCA).
La maggiore sicurezza e il minor inventario nucleare potrebbero consentire la
realizzazione degli impianti anche in zone di pianificazione di emergenza
più piccole per aumentare le possibilità di ubicazione per varie
applicazioni.
La scalabilità si riferisce generalmente alla capacità di riservare, nell’ambito
dell’area di centrale, slot per ulteriori moduli di reattori singoli permettendo

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alla capacità dell’impianto di espandersi nel tempo, se necessario,
utilizzando l’infrastruttura esistente.
La flessibilità si riferisce al ruolo degli impianti nel sistema energetico.
Mentre le centrali nucleari tradizionali di elevata potenza sono state
generalmente considerate quasi esclusivamente per la produzione di
elettricità con riferimento al carico di base richiesto, gli SMR sono
progettati con almeno un certo livello di capacità di seguire il carico, (nei
grandi impianti questo era spesso in contrasto con il modo in cui l’impianto
dovrebbe essere gestito per minimizzare il costo del kWh), oltreché di
cogenerare elettricità e calore sia di processo che per il teleriscaldamento,
la desalinizzazione o altro.
Per via di queste caratteristiche innovative, molti paesi stanno considerando lo
sviluppo e il dispiegamento di consistenti flotte di SMR.
In particolare, gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada stanno prendendo
misure politiche intensive per sostenere il settore privato nello sviluppo
degli SMR.
Ciò che è importante è che i governi di questi paesi non solo stanno
assicurando enormi budget ma stanno anche mettendo a disposizione siti,
strutture e dati tecnici dei laboratori nazionali.
Gli organismi di regolamentazione di questi paesi stanno avendo molte
discussioni per preparare schemi normativi flessibili e prevedibili per i
fornitori di SMR (e altri reattori avanzati).
Non solo questi paesi leader, ma anche altri paesi, compresi quelli che non
hanno centrali nucleari oggi, stanno prendendo in considerazione lo
spiegamento degli SMR.
La minore capacità di generazione e i costi di investimento più bassi degli SMR
li rendono più adatti dei reattori convenzionali su larga scala per i paesi in
via di sviluppo, che hanno sistemi di rete su piccola scala e capacità
finanziarie limitate.
Infatti, per le utility di media o piccola scala che non hanno abbastanza budget
per costruire un reattore di potenza (circa 1 GW), alcune caratteristiche dei
SMR sarebbero molto interessanti perché i costi totali di investimento per
una analoga potenza installata possono essere scaglionati nel tempo.
Negli Stati Uniti, l’energia nucleare è stata una fonte di energia affidabile a
basse emissioni di carbonio e ha sostenuto la sicurezza energetica del
paese per più di 60 anni e, nel 2019, ha fornito circa il 20% della
produzione totale di elettricità, rappresentando la quota maggiore tra le
fonti di energia pulita.
Pertanto, il Dipartimento dell’Energia (DOE) del governo federale ha promosso
l’energia nucleare per soddisfare le esigenze di approvvigionamento
energetico, protezione ambientale e sicurezza energetica.
Nella realtà dei fatti, nel libero mercato dell’elettricità negli USA, ad oggi in
molti stati la generazione di energia nucleare sta affrontando difficoltà nella
sua competitività e redditività economica a causa dei costi di produzione
estremamente bassi del gas naturale e delle energie rinnovabili (solare

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fotovoltaico ed eolico); per questo motivo, alcune centrali nucleari sono
state chiuse prima della scadenza della loro licenza d’esercizio.
Tuttavia, il DOE non ha cambiato il suo punto di vista, al contrario, sta
cercando di rafforzare la competitività dell’energia nucleare concentrandosi
sullo sviluppo di tecnologie nucleari avanzate.
In particolare, il DOE, nel 2015, ha stabilito un’opportunità di finanziamento,
Gateway for Accelerated Innovation in Nuclear (GAIN), in particolare per la
promozione degli SMR.
GAIN è una forma di partenariato pubblico-privato e, quindi, l’obiettivo
principale è quello di fornire alle aziende private l’accesso alle strutture di
ricerca nazionali, il sostegno finanziario e al sostegno del processo
normativo.
Pertanto, le aziende selezionate possono utilizzare strutture sperimentali e di
prova, strumenti di modellazione e simulazione, dati importanti, materiale
campione e i siti dei laboratori nazionali all’avanguardia degli Stati Uniti.
Il DOE e il programma GAIN inoltre forniscono alle aziende private istruzioni
sul regolamento di sicurezza della Nuclear Regulatory Commission (NRC),
in modo che i candidati possano comprendere correttamente il processo
normativo.
Oltre a questo, il DOE ha lanciato un ulteriore programma: l’Advanced Reactor
Demonstration (ARDP) nel maggio 2020 in conformità con le
raccomandazioni del Nuclear Fuel Working Group, che è stato istituito dal
governo federale per ripristinare la leadrship degli Stati Uniti nel mercato
globale dell’energia nucleare.
Il DOE inoltre promuove anche la ricerca e lo sviluppo di combustibile nucleare
per gli SMR. Il DOE mira a fornire uranio arricchito a basso dosaggio
(HALEU) a venditori privati.
L’HALEU potrebbe essere usato in alcuni SMR ad acqua non leggera (LWR)
che verrebbero adottati dai fornitori degli stessi SMR.
Il DOE ha annunciato nel 2019 che l’HALEU di sua proprietà, conservato
presso l’Idaho National Laboratory (INL), non avrà un impatto significativo
sull’ambiente.

3.1 Panoramica della Tecnologia SMR

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In questa sezione viene data una più ampia descrizione dei principali ipi di
SMR attualmente considerati, e viene eseguito un case study su alcuni
progetti abbastanza maturi.
La maggior parte dei progetti SMR proposti sono varianti di reattori ad acqua
leggera.
Sono dunque basati su tecnologie di reattori commerciali esistenti, i progetti
ridimensionano le grandi centrali nucleari tradizionali per consentire una
migliore modularizzazione, soluzioni di sicurezza passiva, ecc.
Tutti i progetti che verranno in seguito presi in oggetto dovrebbero avere un
primo impianto funzionante entro il 2030.
Molto probabilmente, la fabbricazione di sistemi pronti e la costruzione dei
moduli non saranno necessariamente un ostacolo diretto, poiché i metodi
sono ben noti anche in altri settori, ma il rispetto dei regolamenti delle
installazioni nucleari degli impianti porrà ulteriori lentezze a causa dell’iter
delle licenze.
Dal punto di vista dell’applicazione delle leggi regolatrici, sembrerebbe quindi
probabile che i primi SMR ampiamente distribuiti, specialmente in paesi
con infrastrutture nucleari esistenti, sarebbe uno dei progetti basati sulle
filiere LWR.
Il numero comunemente citato di progetti SMR al momento è di circa 50, ma se
si includono tutti i concetti SMR attualmente esistenti e i progetti avanzati, il
numero cresce fino a oltre 100.
La maggior parte di questi progetti può essere comunemente classificata in
alcune sottocategorie:

- Reattori ad acqua leggera (LWR) (GEN III+); essenzialmente Reattori ad


acqua pressurizzata (PWR) o PWR integrali (IPWR). I progetti di reattori ad
acqua bollente (BWR) sono rari;

- Reattori raffreddati a gas ad alta temperatura (HTGR) (GEN IV);

- Reattori a sale fuso (MSR) (GEN IV);

- Reattori veloci (GEN IV).

I reattori ad acqua leggera costituiscono la quota maggiore dei progetti, dato


che il circa il 30% dei progetti proposti sono LWR.
La netta maggioranza di questi è o i tradizionali PWR o IPWR.
Questi tipi di reattori hanno anche un vantaggio abbastanza chiaro quando si
tratta di spiegamento, dato che i progetti non sono molto diversi dalle
grandi centrali nucleari ad acqua leggera che sono l’oggetto della maggior
parte degli attuali regolamenti di licenza.
Tra i progetti di IV generazione, gli HTGR sono i più vicini all’applicazione reale
con il primo SMR HTGR cinese, HTR-PM.

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Gli SMR a sale fuso sono in una posizione leggermente più svantaggiosa
rispetto ai precedenti tipi di impianti, in quanto la tecnologia non è ancora
stata impiegata commercialmente.

3.2 Alcuni progetti

Lo scopo di questo capitolo è di dare un brevissimo sguardo in una varietà di


diverse tecnologie SMR per diversi casi d’uso in diverse regioni.
I progetti scelti sono tutti abbastanza maturi all’interno delle loro categorie con
previsioni di spiegamento prima del 2030.

3.2.1 NuScale

NuScale è spesso visto come il progetto


manifesto per gli SMR che soddisfa molti
degli obiettivi posti sui nuovi tipi di impianti.
Una centrale NuScale è progettata per includere
da 1 a 12 moduli di reattore da 60 MW
(dunque la capacità totale sarà di 720 MW)
completamente indipendenti in una singola
piscina di reattori monitorati, controllati da
una singola sala di controllo, e richiedono il
rifornimento di carburante standard al 4,95%
di uranio-235 arricchito ogni due anni.
Si prevede di iniziare il funzionamento del primo
modulo entro il 2029.
La tecnologia dei reattori adotta quella
convenzionale ad acqua leggera per il
raffreddamento e la generazione di energia,
ma fornisce molte caratteristiche avanzate,
come la stabilità, la flessibilità ad essere
collocato in luoghi più vicini a dove l’elettricità
o il calore di processo sono necessari,
l’integrazione con l’energia rinnovabile,
utilizzando la centrale SMR per coprire i
buchi di potenza prodotti dagli impianti da
fonti rinnovabili, e i ridotti costi di capitale e
costi livellati dell’elettricità (LCOE) rispetto
alle grandi centrali nucleari e molteplici
applicazioni commerciali in modo da poter
decarbonizzare più di una semplice
produzione di elettricità.
L'acqua riscaldata scorre verso l'alto all'interno
del riser, poi verso il basso sui generatori di
vapore.

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Quando il calore viene trasferito ai generatori di vapore, l'acqua diventa più
fredda e densa, sprofondando di nuovo verso il fondo del dispositivo, dove
il ciclo si ripete.
Il calore trasferito ai generatori di vapore viene utilizzato per creare vapore che
fa girare una turbina, che aziona un generatore elettrico.
La centrale utilizza la circolazione naturale del refrigerante per eliminare le
pompe principali del refrigerante dal sistema e ogni modulo ha il proprio
ciclo di vapore, compresi turbina e condensatore.
Una gran parte dei componenti, compresi i moduli del reattore, sono fabbricati
in un altro luogo prima di essere installati sul sito, consegnati su vagoni
ferroviari o camion speciali, assemblati in loco e il progetto permetterebbe
di avviare l’impianto con un solo modulo ed espanderlo in seguito.
NuScale ha intrapreso studi dettagliati sui costi di capitale, operativi e di
smantellamento per il progetto di impianto a 12 moduli da 924 MWe.
Il costo di costruzione capitalizzato per kW per l'impianto NuScale è ben al di
sotto di un PWR a 4 circuiti (2.850 dollari/kW contro 5.587 dollari/kW).
I costi operativi e di manutenzione di un impianto NuScale saranno inferiori a
quelli del 25% delle grandi centrali nucleari statunitensi.

3.2.2 ACP 100

L'ACP100 è un reattore integrale pressurizzato ad


acqua leggera progettato dalla China National
Nuclear Corporation (CNNC).
Il progetto si basa sulla tecnologia convalidata delle
centrali nucleari ACP1000 e può essere scalato da 2
a 8 moduli per impianto.
Il reattore usa ancora le pompe di raffreddamento
principali per la circolazione forzata del refrigerante
ed è
progettato con generatori di vapore integrati e
caratteristiche di sicurezza passiva e sarà installato
sotto il livello del suolo.
Sulla base dell'esperienza e della crescita
dell'industria nucleare cinese negli ultimi anni,
l'ACP100 è un progetto interessante soprattutto dal
punto di vista dell’avanguardia tecnologica sviluppata
nel settore nucleare, produzione di energia ed
economia.
CNNC ha esperienza con più progetti in-house, solidi
contatti internazionali e un impressionante
curriculum.

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Anche così, la maggior parte della loro esperienza finora viene dalla Cina, e la
conoscenza delle loro capacità di costruire un impianto, ad esempio, in Europa è
incerta.
Non ci sono cifre pubbliche disponibili sul costo dell'ACP100, ma sulla base di
ipotesi che utilizzano la conoscenza precedente dei progetti nucleari cinesi,
l'impianto dovrebbe essere abbastanza competitivo dal punto di vista dei costi.
C'è sempre incertezza su quanto questo sia basato su diversi costi di produzione e
di manodopera, così come su diverse pratiche di licenza in Cina.
Tuttavia, considerando l'espansione cinese nel nucleare, c'è motivo di credere che
il progetto potrebbe facilmente beneficiare di una rapida curva di apprendimento.
Come per tutti i progetti ancora da costruire, c'è ancora incertezza intorno
all'ACP100; ma considerando come la CNNC sta andando avanti con l'impianto
pilota, il progetto potrebbe mantenere le sue promesse.

3.3.3 UK SMR
L'SMR britannico è un reattore ad acqua pressurizzata con una configurazione a
tre anelli, sviluppato da un consorzio guidato da Rolls-Royce.
Rispetto a molti altri SMR, il UK SMR è un impianto PWR abbastanza tradizionale
di medie dimensioni, ma è ancora considerato un SMR, specialmente a causa
della sua struttura di spiegamento altamente modulare.
L'SMR del Regno Unito è destinato principalmente alla produzione di elettricità, ma
può anche essere configurato per
sostenere il calore o la cogenerazione.

Il layout del sito migliora la ripetibilità della costruzione del reattore e della centrale.
Il reattore è altamente modularizzato per consentire il trasporto dell'impianto su
strada o via mare e per minimizzare il lavoro in loco.

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Il design, tuttavia, non è scalabile ed è sviluppato per un modulo per ogni centrale
nucleare.
Il reattore si basa su entrambe le caratteristiche di sicurezza attiva e passiva con
una sostanziale ridondanza interna, mentre tutta l'area del reattore è protetta da un
robusto rivestimento.
Rolls-Royce è un noto progettista con una lunga storia nel nucleare e il consorzio
costruito intorno al progetto ha una vasta conoscenza dei diversi aspetti di una
nuova costruzione.
I rischi del progetto non sono necessariamente causati dall’azienda che lo ha
progettato, ma hanno più a che fare con l'attuale situazione politica del Regno
Unito.
Il governo britannico ha confermato nel luglio 2019 che il consorzio ha ricevuto
concesso un finanziamento aggiuntivo per lo sviluppo del progetto.

3.3.4 DHR 400

Il DHR-400, chiamato anche Yanlong, è un reattore ad acqua leggera progettato


essenzialmente per il teleriscaldamento ed è progettato per sostituire i tradizionali
piccoli impianti di riscaldamento regionale a carbone per minimizzare i rifiuti e
ridurre l'inquinamento atmosferico nelle zone settentrionali della Cina.
Il reattore, però, può essere utilizzato anche in altri processi industriali, come la
desalinizzazione e la produzione di radioisotopi.
Per quanto riguarda le specifiche del DHR-400:
la piscina del reattore è un cilindro con un diametro interno di 10 metri e un'altezza
totale di 26 metri, contenente la struttura del nocciolo, il mantello del nocciolo, il
sistema di rimozione del calore residuo, il supporto del
nocciolo e le staffe di stabilizzazione sismica all'interno
dei suoi 25 m di profondità dell'acqua.
La piscina è interrata ed è fatta di cemento armato con
uno strato interno di 5 mm di acciaio inossidabile e uno
strato esterno di 10 mm di acciaio al carbonio.
Un metro sotto la testa superiore c'è uno spazio
gassoso, che è collegato a un sistema di ventilazione
ingegnerizzato per scaricare il vapore e altri gas.
La struttura complessiva della piscina del reattore
fornisce una grande resistenza agli eventi esterni.
Difatti, il DHR400 enfatizza la sicurezza intrinseca:
La grande capacità termica delle 1800 tonnellate di
acqua all'interno della piscina del reattore assicura che il
nucleo del reattore sarà mantenuto sommerso in tutte le
circostanze; quindi, non potrebbe verificarsi alcuna
fusione del nocciolo.

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In caso di grave incidente, il reattore può arrestarsi automaticamente e Il nocciolo
del reattore sarà sommerso fino a 26 giorni anche senza ulteriori interventi.
La semplicità del progetto significa che le attività in loco sono ridotte prevedendo
solo l'installazione finale.
Infine, DHR400 sta finalizzando il progetto preliminare e sta cercando di ottenere la
licenza di costruzione dal 2019: ha una data per l’inizio del funzionamento
commerciale per dicembre 2021 per il primo impianto che dovrebbe essere
costruito a Xudapu, Liaoning, Cina.

3.3.5 HTR-PM

L'HTR-PM consiste in due reattori modulari accoppiati con una turbina a vapore da
210 MW(e).
Ogni modulo del reattore include un contenitore a pressione del reattore (RPV) che
contiene grafite, carbonio e interni metallici, un generatore di vapore e un soffiatore
di elio principale.
La potenza termica di ogni modulo reattore è di 250 MW(t), le temperature dell'elio
all'ingresso/uscita del nocciolo del reattore sono di 250/750°C, e il vapore è di
13,25 MPa/567°C all'ingresso della turbina a vapore.
L'HTR-PM è progettato con le seguenti caratteristiche di sicurezza: l'inventario
radioattivo nell'elio primario
refrigerante è molto piccolo durante le normali condizioni di funzionamento, e
anche se rilasciato non c'è bisogno di prendere
alcuna misura di emergenza;
per qualsiasi incidente di reattività o perdita di
refrigerante, l'aumento della temperatura degli
elementi di combustibile non causerà un rilascio
aggiuntivo significativo di sostanze radioattive; le
conseguenze di
incidenti con ingresso di acqua o aria dipendono
dalla quantità di tali ingressi.
I processi di infiltrazione e le reazioni chimiche
associate sono lenti, e possono essere
facilmente terminati entro alcune decine di ore (o
anche alcuni giorni) con azioni molto semplici.
L'HTR-PM incorpora i principi di sicurezza
inerenti all'HTGR modulare.
La densità di potenza inferiore, buone
prestazioni del combustibile a particelle rivestite
(TRISO) e un design di sistema bilanciato
assicurano che le funzioni di sicurezza
fondamentali siano costanti.
Mentre il progetto sembra promettente in termini
di sicurezza e prestazioni, c'è una mancanza

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informazioni pubbliche riguardanti la produzione/dispiegamento e l'economia
dell'impianto.
Tuttavia, le fonti cinesi hanno proposto l’opzione di costruire un gruppo di impianti
HTR-PM e di usare lo stesso progetto per un impianto che includa 6 moduli di
reattori con una sola turbina a vapore.
Il letto di ciottoli e la configurazione del combustibile TRISO permettono di caricare
il combustibile mentre il reattore è in funzione (al contrario di molti altri design che
permettono il rifornimento quando il reattore è spento).
Mentre il combustibile TRISO è vantaggioso per la sicurezza intrinseca del
progetto, risulta ancora un tipo di combustibile costoso da produrre e la produzione
è minima su scala globale nonostante in Cina abbiano incrementato la loro
produzione.
Se saranno disponibili maggiori informazioni sull'economia e se la produzione del
combustibile può essere espansa su più larga scala, l'HTR-PM potrebbe benissimo
diventare uno strumento importante nella decarbonizzazione della produzione
industriale di energia elettrica e termica.

3.3.6 ISMR

Il reattore integrale a sale fuso, IMSR, è un piccolo reattore modulare a sale fuso
da 440 megawatt termici
alimentato a sale fuso.
È dotato di un recipiente del reattore completamente sigillato con pompe integrate,
scambiatori di calore e barre di arresto, tutti montati all'interno di un unico
contenitore: il nucleo IMSR.
Il nucleo sigillato viene sostituito completamente alla fine della sua vita utile
(nominalmente 7 anni).
Questo permette livelli di produzione di fabbrica, di controllo della qualità e
dell’economia molto elevati, evitando qualsiasi necessità di apertura e
manutenzione del contenitore del reattore sul sito della centrale. L'IMSR400
raggiunge i più alti livelli di sicurezza intrinseca in quanto non dipende
dall'intervento dell'operatore, dai componenti meccanici alimentati, dall'iniezione di
refrigerante o dai loro sistemi di supporto come l'alimentazione elettrica o l'aria.
L'impianto IMSR è progettato per adattarsi a diverse utenze di carico.
La tecnologia dei sali fusi alla base del progetto IMSR è la tecnologia dei reattori a
sali fusi che è stata il prodotto di successivi ed estesi programmi di ricerca dell'Oak
Ridge National Laboratory (ORNL) negli anni '90.

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Questo è culminato nella costruzione e nel
funzionamento di successo di un piccolo (meno di 10
MW(t)) reattore sperimentale di prova, il Molten Salt
Reactor Experiment (MSRE).
Come il MSRE, l'IMSR impiega un combustibile a
sale fuso che serve anche come refrigerante primario
che circola tra un nucleo critico moderato in grafite e
gli scambiatori di calore primari.
Tuttavia, l’ IMSR, anche se basato sulla comprovata
tecnologia del sale fuso dell'MSRE, utilizza
un'architettura unica di reattore "integrale" dove tutte
le pompe primarie e gli scambiatori di calore primari
sono integrati in un reattore sigillato e sostituibile.
Questa innovazione chiave offre un reattore di alto
valore commerciale e industriale - alta affidabilità e
utilità operativa - a differenza del piccolo reattore di
prova MSRE.
L'obiettivo di sicurezza del progetto IMSR è quello di
raggiungere un'elevata sicurezza intrinseca.
Nessuna azione dell'operatore, dell’elettricità o dei
componenti meccanici alimentati dall'esterno sono
necessari per
assicurare le funzioni di sicurezza primarie di
controllo, raffreddamento e contenimento.
Il reattore funziona a bassa pressione, un vantaggio
dell'uso di una miscela combustibile-raffreddante
(termicamente e chimicamente stabile e poco
volatile).
Inoltre, non c'è acqua o vapore nel sistema del reattore.
Questo approccio elimina qualsiasi potenziale fonte di energia, sia fisica che
chimica, nel sistema del reattore. L'IMSR aumenta ulteriormente questo alto livello
di sicurezza intrinseca con la sua architettura di sistemi integrati, senza tubi e a
prova di errore.
Il raffreddamento dell'IMSR in condizioni anomale non dipende dalla
depressurizzazione del reattore o dal trasporto di
refrigerante esterno al reattore. Tutte le funzioni di controllo e di dissipazione del
calore richieste sono presenti dove necessarie.
Come tale, l'IMSR elimina completamente qualsiasi dipendenza da sistemi di
supporto, valvole, pompe, controlli o azioni dell'operatore per il raffreddamento.
Questo si ottiene perché il design dell'IMSR combina la tecnologia del reattore a
sale fuso con un reattore integrale circondato da un recipiente di protezione che
viene raffreddato dal sistema di raffreddamento IRVACS.
Il design IMSR fornisce, quindi, i più alti livelli di sicurezza intrinseca e promette
l'eccellenza della sicurezza nucleare

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con un'elevata rilevanza commerciale.

4. Conclusioni

Gli SMR sono una chiara realtà e una parte importante del futuro dell'industria
nucleare.
Dal punto di vista tecnico, della progettazione e della sicurezza, gli SMR sembrano
soddisfare le aspettative.
La maggior parte degli impianti qui recensiti, specialmente i più maturi, tutti
soddisfano almeno in parte le speranze legate agli SMR, in termini di tecnologia.
La stessa tecnologia potrebbe essere facilmente utilizzata in diversi campi, dalla
produzione di energia fuori rete al teleriscaldamento. Molti di questi campi sono
attualmente basati sui combustibili fossili e gli SMR potrebbero essere uno
strumento importante per la decarbonizzazione.
Mentre però, la tecnologia in sé sembra abbastanza solida, i processi di
produzione sono un po’ più aperti alla critica.
La maggior parte dei progetti SMR utilizza un processo simile per la costruzione
del sito e della produzione in fabbrica, ma è anche probabile che questi
contengano le maggiori incertezze riguardo al TRL (Technology Readiness Level).
Molti dei fornitori SMR sono produttori nucleari esperti ma la modularizzazione
degli impianti nucleari non è ancora un processo semplice.
Mentre ci sono più aziende nel settore SMR che potrebbero essere considerate
startup, i venditori con progetti maturi hanno unito le forze con aziende più esperte
e hanno costruito catene di fornitura con sufficiente esperienza per soddisfare gli
obiettivi dei progetti SMR.
Le incertezze riguardanti la produzione e lo spiegamento si traducono anche in
incertezze riguardo all'economia degli SMR.
Poiché l'energia a basso costo prodotta da questi impianti si presume spesso
basata sulla modularizzazione e
sulla rapida diffusione, non c'è necessariamente la certezza di quanto gli SMR
soddisfino queste promesse.
Costruire un nuovo tipo di centrale nucleare su piccola scala è un rischio
economico significativo e richiede un ulteriore incentivo economico.
Le dimensioni del mercato, però, sono significative, e alcune ipotesi vedono la
costruzione di oltre 60 impianti entro il 2035 in tutto il mondo.
Questo, naturalmente, dipende fortemente dallo sviluppo generale dei mercati
energetici, dai prezzi delle materie prime e dal successo degli impianti.

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5. Bibliografia

[1] Cumo, M., Impianti Nucleari, Volume 1, Anno 2012

[2] Oriolo F., Forgione N., Principi di Ingegneria Nucleare, Volume 1, Anno
2014

[3] https://www.world-nuclear.org

[4] https://www.energy.gov/ne/advanced-small-modular-reactors-smrs

[5] https://www.westinghousenuclear.com/new-plants/small-modular-reactor

[6] https://www.energycue.it

[7] http://www.associazioneitaliananucleare.it

[8] https://www.nei.org/home

[9] https://www.energy.gov

[10] https://www.iaea.org

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