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SCUOLA MEDIA ETTORE ROMAGNOLI GELA

A.A. 2017/18
DOCENTI: Prof.Gaetano Vladimiro Vedda
Prof.ssa Maria Concetta Bartoli

LABORATORIO DIDATTICO DI TECNOLOGIA

ENERGIA EOLICA
L'energia eolica il
prodotto della conversione
dellenergia cinetica del
vento in altre forme di
energia. Attualmente
viene per lo pi convertita
in elettrica tramite una
centrale eolica, mentre in
passato l'energia del
vento veniva utilizzata
immediatamente sul posto
come energia motrice per
applicazioni industriali e
pre-industriali. Prima tra
Aerogeneratore tutte le energie
Al soffiare del vento il
rotore gira ed aziona il rinnovabili per il rapporto
generatore elettrico, costo/produzione, stata
tramite un
moltiplicatore di giri anche la prima fonte
energetica rinnovabile
usata dall'uomo.
Il suo sfruttamento, relativamente
semplice e poco costoso, attuato
tramite macchine eoliche divisibili in due
gruppi ben distinti in funzione del tipo di
modulo base adoperato definito
generatore eolico:
Generatori eolici ad asse verticale
Generatori eolici ad asse orizzontale
Essa pensata tenendo presente sia una
produzione centralizzata in impianti da
porre in luoghi alti e ventilati, sia un
eventuale decentramento energetico, per
il quale ogni Comune ha impianti di
piccola taglia, composti da un numero
esiguo di pale (1-3 pale da 3-4
megawatt) con le quali genera in loco
l'energia consumata dai suoi abitanti. Il
tempo di installazione di un impianto
molto breve; fatti i rilievi sul campo per
misurare la velocit del vento e la
potenza elettrica producibile, si tratta di
trasportare le pale eoliche e fermarle nel
terreno. Il tempo di progettazione e
costruzione di altre centrali
(idroelettriche, termoelettriche)
superiore a 4 anni.
I primi mulini a vento europei pompavano acqua
o muovevano le macine per triturare i cereali. In
Olanda erano utilizzati per pompare l'acqua dei
polder, migliorando notevolmente il drenaggio
dopo la costruzione delle dighe. I mulini olandesi
erano i pi grandi del tempo, divennero e
rimasero il simbolo della nazione. Questi mulini
erano formati da telai in legno sui quali era
fissata la tela che formava, cos, delle vele spinte
in rotazione dal vento. Nel corso del XIX secolo
entrarono in funzione migliaia di mulini a vento
sia in Europa, sia in America, soprattutto per
scopi di irrigazione. In seguito, con l'invenzione
delle macchine a vapore, vennero abbandonati
per il costo del carbone, allora a buon mercato.
Negli anni 70 l'aumento dei costi energetici ha
ridestato l'interesse per le macchine che
utilizzano la forza del vento. Cos molte nazioni
hanno aumentato i fondi per la ricerca e lo
sviluppo dell'energia eolica. Luomo ha impiegato
la sua forza sin dallantichit, per navigare e per
muovere le pale dei mulini utilizzati per macinare
i cereali, per spremere olive o per pompare
lacqua. Solo da pochi decenni lenergia eolica
viene impiegata per produrre elettricit. I
moderni mulini a vento sono chiamati
aerogeneratori. Il principio di funzionamento degli
aerogeneratori lo stesso dei mulini a vento: il
vento che spinge le pale.
Luomo ha impiegato la sua forza sin dallantichit, per navigare e per
muovere le pale dei mulini utilizzati per macinare i cereali, per spremere olive
o per pompare lacqua. Solo da pochi decenni lenergia eolica viene impiegata
per produrre elettricit. I moderni mulini a vento sono chiamati
aerogeneratori.
Il principio di funzionamento degli aerogeneratori lo stesso dei mulini a
vento: il vento che spinge le pale. Ma nel caso degli aerogeneratori il
movimento di rotazione delle pale viene trasmesso ad un generatore che
produce elettricit.
GLI AEROGENERATORI
Esistono aerogeneratori diversi per forma e
dimensione. Possono, infatti, avere una, due o
tre pale di varie lunghezze: quelli con pale
lunghe 50 centimetri vengono utilizzati come
carica-batterie, quelli con pale lunghe circa 30
metri, sono in grado di erogare una potenza di
1.500 kW, riuscendo a soddisfare il fabbisogno
elettrico giornaliero di circa 1.000 famiglie.
Il tipo pi diffuso laerogeneratore di taglia
media, alto oltre 50 metri, con due o tre pale
lunghe circa 20 metri. Questo tipo di
aerogeneratore in grado di erogare una
potenza di 500-600 kW e soddisfa il fabbisogno
elettrico giornaliero di circa 500 famiglie.
Il rotore Il moltiplicatore di giri

Il generatore

Il sistema di controllo

Il sistema La navicella e il
frenante sistema di imbardata

La torre e le
fondamenta
LE WIND-FARM
Pi aerogeneratori collegati
insieme formano le wind-farm,
fattorie del vento, che sono delle
vere e proprie centrali elettriche.
Nelle wind-farm la distanza tra gli
aerogeneratori non casuale, ma
viene calcolata per evitare
interferenze reciproche che
potrebbero causare cadute di
produzione. Di regola gli
aerogeneratori vengono situati ad
una distanza di almeno cinque-
dieci volte il diametro delle pale.
Nel caso di un aerogeneratore
medio, con pale lunghe circa 20
metri, questo significa istallarne
uno ogni 200 metri circa.

Una fattoria del vento, ad esempio, costituita da 30 aerogeneratori da 300 kW luno in una zona con venti dalla
velocit media di 25 chilometri orari, pu produrre 20 milioni di kWh allanno. Vale a dire quanto basterebbe a
soddisfare le esigenze di circa 7.000 famiglie.
Per raggiungere lo stesso risultato con una centrale a carbone si libererebbero nellaria ben 22 mila tonnellate di
anidride carbonica, 125 tonnellate di anidride solforosa e 43 tonnellate di ossido di azoto.
Innovazioni - Il Kitegen
Esiste in Italia un progetto radicalmente
innovativo che consiste proprio in una
centrale eolica ad asse di rotazione
verticale. Si tratta del Kite Wind
Generator o Kitegen. Questo elimina
tutti i problemi statici e dinamici che
impediscono laumento della potenza
(cio delle dimensioni) ottenibile dagli
aerogeneratori tradizionali. Il problema
di "catturare" il vento risolto dall'idea
di impiegare profili alari di potenza
(Power Kites) solidali al perimetro della
turbina. I profili alari di potenza volano
secondo traiettorie prestabilite, che
permettono di trasformare la forza
esercitata sui cavi in una coppia
complessiva concorde che mette in
rotazione le braccia di una giostra ad
asse verticale. In pratica, i profili alari di
potenza sono le pale della turbina, che
le consentono di ruotare intorno ad un
asse verticale, semplificando
enormemente i problemi di fondazione e
di rigidezza.
Nell agosto 2006 stato costruito un
primo prototipo dal nome Mobilegen.
Impianti eolici in Italia
Gli impianti eolici in Italia hanno raggiunto quota 1.400 Mw installati. Un
risultato importante, alla luce soprattutto dei 357 nuovi MW installati nel
2004, ma che se viene letto nel quadro dei processi in atto in Paesi
europei come Spagna, Germania, Danimarca evidenzia l'aumento di un
gap che non tanto numerico quanto di politica energetica complessiva.
Perch la differenza sostanziale tra il nostro Paese e il resto d'Europa che
in Italia lo sviluppo dell'eolico in questi anni avvenuto al di fuori di una
cornice di indirizzi di politica industriale e territoriale, di obiettivi espliciti
che riguardassero una direzione energetica e ambientale. L'eolico ha
costruito un proprio spazio grazie alla competitivit tecnologica e
economica sviluppata fuori dai confini nazionali, si diffuso nel territorio
attraverso accordi tra Comuni e aziende nate dentro il processo di
liberalizzazione energetica italiana, in assenza ancora oggi di una cornice
di regole statali per l'approvazione dei progetti, in una fase di complesso
trasferimento di poteri alle regioni.
L'energia dal vento soddisfa il fabbisogno elettrico per il 20% gi oggi della
Danimarca e per il 50% in una Regione come la Navarra. Intorno a questa
rivoluzione pulita si stanno costruendo progetti sempre pi ambiziosi di
sviluppo delle fonti rinnovabili capaci di offrire una risposta sia all'aumento
del costo del petrolio, che all'esigenza di ridisegnare i bilanci energetici
nella direzione di una forte riduzione delle emissioni di CO2 come previsto
dal Protocollo di Kyoto.
Intorno all'eolico nato un settore industriale, di ricerca e sviluppo, che ha
creato 70mila occupati in Germania, oltre 20mila in Spagna e Danimarca
con nuove aziende che semplicemente 10 anni fa neanche esistevano.
Intorno all'eolico e alle fonti rinnovabili si stanno creando dei veri e propri
distretti dell'innovazione in Europa, con Regioni e Comuni che
sottoscrivono accordi, promuovono investimenti capaci di creare un forte
legame nelle economie locali e nei territori dove si vanno a realizzare. La
frontiera della ricerca oggi negli investimenti necessari per passare ad un
modello di gestione della rete elettrica sempre pi moderno ed efficiente,
capace di dare prospettiva ad una forte crescita dell'eolico e di tutte le
fonti rinnovabili nella prospettiva di una generazione distribuita.
Il futuro dell'eolico in Italia deve passare dunque per un forte legame
con il territorio, per costruire nelle Regioni un quadro di regole
condivise che consenta lo sviluppo in tutte i paesaggi compatibili, che
ne rafforzi il ruolo nel disegnare una politica energetica e industriale
capace di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2
previsti dal Protocollo di Kyoto ma anche di creare migliaia di nuovi
posti di lavoro. Le potenzialit dell'eolico in Italia sono molto rilevanti,
ma il punto della discussione non deve essere oggi nel quantificare il
numero di MW obiettivo o se il contributo rispetto al fabbisogno a cui
puntare sia il 10 o il 15%, ma invece di capire come sviluppare in
tutte le aree possibili e nelle condizioni pi adatte ai territori, alle
identit locali, alle opportunit industriali ed economiche.
GLI IMPIANTI OFFSHORE
Sono le wind-farm costruite in mare. Rappresentano unutile soluzione
per quei paesi densamente popolati e con forte impegno del territorio
che si trovano vicino al mare. La tecnologia degli aerogeneratori da
utilizzare in siti offshore in pieno sviluppo: a livello commerciale
esistono macchine da 1 MW ed esistono prototipi da circa 3 MW.
Secondo alcune stime, gli impianti eolici nei mari europei protrebbero
fornire oltre il 20% del fabbisogno elettrico dei paesi costieri.
Attualmente in Europa sono operative 5 centrali costruite in Olanda,
Svezia e Danimarca con una potenza totale di 30 MW. In Italia non
esiste ancora alcun impianto offshore, ma stato calcolato un
potenziale sfruttabile di 3.000 MW, pari a quello sulla terraferma, in
grado di soddisfare il 4% degli attuali consumi di elettricit.
DOVE INSTALLARE UN IMPIANTO EOLICO?
Per produrre energia elettrica in quantit
sufficiente necessario che il luogo dove si installa
l aerogeneratore sia molto ventoso. Per
determinare lenergia eolica potenzialmente
sfruttabile in una data zona bisogna conoscere la
conformazione del terreno e landamento nel
tempo della direzione e della velocit del vento. La
terra cede allatmosfera il calore ricevuto dal sole,
ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone in cui
viene ceduto meno calore la pressione dei gas
atmosferici aumenta, mentre dove viene ceduto
pi calore, laria diventa calda e la pressione dei
gas diminuisce. Si formano cos aree di alta
pressione e aree di bassa pressione, influenzate
anche dalla rotazione della terra. Quando diverse
masse daria vengono a contatto, la zona dove la
pressione maggiore tende a trasferire aria dove
la pressione minore. Succede la stessa cosa
quando lascia-mo sgonfiare un palloncino. Lalta
pressione allinterno del palloncino tende a
trasferire laria verso lesterno, dove la pressione
pi bassa, dando luogo a un piccolo flusso. Il vento
dunque lo spostamento daria, pi o meno
veloce, tra zone di diversa pressione. E tanto pi
alta la differenza di pressione, tanto pi veloce
sar lo spostamento daria, tanto pi forte sar il
vento.
LE WIND-FARM E LAMBIENTE
Lenergia eolica una fonte rinnovabile e pulita. I possibili effetti indesiderati
degli impian-ti hanno luogo solo su scala locale e sono: loccupazione del
territorio, limpatto visivo, il rumore, gli effetti sulla flora e la fauna e le
interferenze sulle telecomunicazioni

OCCUPAZIONE DEL TERRITORIO


Gli aerogeneratori e le opere a
supporto (cabine elettriche, strade)
occupano solamente il 2-3% del
territorio necessario per la costruzione
di un impianto. importante notare
che nelle wind-farm, a differenza delle
centrali elettriche convenzionali, la
parte del territorio non occupata dal-le
macchine pu essere impiegata per
lagricoltura e la pastorizia.

EFFETTI SU FLORA E FAUNA


I soli effetti riscontrati riguardano il possibile impatto degli uccelli con il rotore
delle macchine.
Il numero di uccelli che muoiono comunque inferiore a quello dovuto al
traffico automobilistico, ai pali della luce o del telefono.
LE WIND-FARM E LAMBIENTE
IMPATTO VISIVO
Gli aerogeneratori per la loro
configurazione sono visibili in ogni
contesto ove vengono inseriti. Ma
una scelta accurata della forma e
del colore dei componenti, per
evitare che le parti metalliche
riflettano i raggi solari, consente
di armonizzare la presenza degli
impianti eolici nel paesaggio.

RUMORE
Il rumore che emette un aerogeneratore viene causato dallattrito delle pale con
laria e dal mol-tiplicatore di giri. Questo rumore pu essere smorzato
migliorando linclinazione delle pale e la loro conformazione, e la struttura e
lisolamento acustico della navicella. Il rumore prove-niente da un
aerogeneratore deve essere inferiore ai 45 decibel in prossimit delle vicine
abitazioni. Tale valore corrisponde ad una conversazione a bassa voce. I moderni
aerogeneratori soddisfano questa richiesta a partire da distanze di 150/180
metri.

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