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DEPOSIZIONE PECVD
L’impianto, secondo la catalogazione proposta nello schema di Figura 12
del Capitolo 2, è un impianto per la polimerizzazione indotta dal plasma sotto
vuoto; è stato progettato e realizzato ad hoc assemblando componenti, macchinari
ed attrezzature di controllo disponibili in commercio. E’ un sistema
multifunzionale in grado di effettuare processi differenziati:
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• dry etching;
• deposizione chimica assistita da plasmi (PECVD).
• Pressione di processo
• Composizione del gas
• Tipo di precursori
• Flusso del gas
• Posizione del substrato
• Configurazione del reattore
• Potenza del campo
• Frequenza del campo
• Tempo di scarica
• Temperatura e bias del substrato
• Bias degli elettrodi pulsazione
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MATERIALI e TECNOLOGIE INNOVATIVE 4
CAMERA DA VUOTO
Il sito nel quale avvengono le reazioni chimiche assistite dal plasma è una
camera di forma cilindrica, realizzata in acciaio AISI 316L (diametro interno di
340 mm ed altezza di 240 mm), con un sistema di sollevamento pneumatico per
l’apertura, che avviene dall’alto. La camera è dotata di finestre flangiate in vetro
per l’osservazione della scarica e di finestre chiuse, che consentono
l’interfacciamento con i diversi sistemi di controllo del processo in situ
(spettroscopia ottica, spettrometria di massa, microbilancia al quarzo, ecc.).
CAMERA DI CARICAMENTO
La camera di processo è collegata ad una camera da vuoto di caricamento
(Figura 37), sempre in acciaio inossidabile AISI 316L (dimensioni 320x145x120
mm), collegata alla camera principale da una valvola gate. Lo scopo dell’utilizzo
di questa camera è quello di consentire l’introduzione dei campioni mediante un
sistema di caricamento manuale, senza rompere il vuoto della camera di reazione.
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ELETTRODI
Il sistema è ad elettrodi interni, paralleli ed asimmetrici, con
accoppiamento di tipo capacitivo.
L’elettrodo superiore (Figura 38), con backing plate in rame, nello
sputtering ospita il target (Φ = 100 mm) ed alcuni magneti esterni, con
configurazione circolare a magneti planari, per la densificazione del
bombardamento ionico ed il conseguente aumento della velocità di sputtering. Il
piatto del target può essere facilmente cambiato in modo da depositare materiali
diversi. Aumentando la pressione di lavoro ed eliminando i magneti è possibile
fare funzionare il target come elettrodo RF quando il sistema lavora nella
modalità PECVD.
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superficie sia durante i trattamenti via plasma, sia durante lo sputtering, in modo
da valutare l’effetto del bombardamento ionico sui processi in studio.
Entrambi gli elettrodi (Figura 39) sono circondati da schermi collegati a
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GENERATORE A RADIOFREQUENZA
Il plasma è generato da un generatore a radiofrequenza (Advanced Energy, Hi
Light 313) con potenza massima pari a 300W, equipaggiato con un lettore della potenza
diretta e riflessa. Il generatore è collegato all’elettrodo mediante un adattatore di
impedenza automatico (Matching Network, Dressler VM 1000-1500).
SISTEMA DI POMPAGGIO
Il vuoto nella camera di processo è realizzato mediante una pompa turbomolecolare1
(Pfeiffer TPH 521) e da una rotativa a doppio stadio (Pfeiffer DUO 5) montate in serie. Il
sistema è equipaggiato con una valvola motorizzata a chiusura totale, in grado di variare la
velocità di pompaggio e, quindi, la pressione di lavoro.
Il vuoto raggiunto è misurato mediante due lettori, un capacitivo (pirani gauge) ed
un full range, in grado di coprire l’intervallo 10-7 - 760 Torr.
Il vuoto nella camera di caricamento è realizzato mediante una pompa rotativa a
doppio stadio (Pfeiffer DUO 5) ed è misurato da un lettore capacitivo (pirani gauge)
nell’intervallo 10-3 – 760 Torr .
1
Le pompe turbomolecolari sono macchine per pressioni residue estremamente basse (fino
a 10-10 mbar), composte da una serie di statori e rotori disposti uno dietro l’altro. Il numero di giri
delle pompe turbomolecolari si aggira su alcune migliaia di r/min. Poiché la capacità di
aspirazione delle turbopompe diminuisce all’aumentare della pressione, essere possono essere
azionate solo in collegamento con una pompa di rilancio. Negli impianti a plasma vengono
utilizzate le pompe turbomolecolari in caso di pressione molto bassa, che altri tipi di pompe
(rotativa, roots) non riescono a supportare.
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Dettagli sulle tecniche XPS e FT-IR sono stati riportati nel paragrafo 3.1 e relativi
sottoparagrafi.
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CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA
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Gli esperimenti sono stati condotti impiegando il reattore dalle caratteristiche illustrate
al paragrafo 4.2.1, alla temperatura di floating raggiunta dal plasma (T < 50-70°C).
I film su provini di acciaio C40 sono stati ottenuti impiegando come monomero
precursore organosilanico l’esametildisilossano 3 (HMDSO, formula di struttura in
Figura 43) in miscela con ossigeno ed argon. La pressione di lavoro è stata fissata al
valore di 100 mTorr.
2
Il C40 è il più comune tra gli acciai da bonifica, contiene lo 0,4% di carbonio per cui è un
acciaio ipoeutettoidico. Insieme al 39NiCrMo3 esaurisce l'80% degli acciai. Ha una struttura
cristalina Cubica a Corpo Centrato CCC.
3
[(CH3)3Si]2O è un silil-etere che a temperatura ambiente si presenta come un liquido
incolore dall'odore caratteristico. È un composto molto infiammabile (frase R: R11), di densità a
25°C pari a 0,76 g/cm3, insolubile in acqua.
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ACCIAIO C40
PARAMETRI DI PRE
DEPOSIZIONE DI SiOX
PROCESSO TRATTAMENTO
Pressione mTorr 500 100
Potenza W 50 50, 100, 200, 300
HMDSO sccm - 3
O2 sccm 12 6 - 60
H2 sccm 15 -
Ar sccm - 40
Tempo di scarica min 5 1-20
Spessore del film nm - 500 - 1500
MICROGRAFIE SEM
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Figura 45 – Micrografie SEM della superficie dei campioni di C40: prima (a) e
dopo (b) la deposizione del film SiOx (HMDSO 3 sccm, O2 60 sccm, Ar 40 sccm,
200W, 1300 nm) dopo trattamento della superficie in plasma di O2.
Le misure d’impedenza sono state effettuate per mezzo delle attrezzature e sotto le
condizioni descritte al paragrafo 4.2.4; la loro interpretazione risulta fondamentale per
caratterizzare l’efficacia protettiva dei coatings.
La Figura 46 mostra il diagramma di Nyquist relativo al substrato registrato dopo 1 ora
di esposizione alla soluzione di Na2SO4 0,1 M. L’interpolazione dello spettro
d’impedenza, mediante il metodo dei minimi quadrati non lineari (Non Linear Last
Squares), ha permesso di ottenere un valore di resistenza al trasferimento di carica,
(Rct) pari a circa 250 W×cm2.
Le Figura 47, 48, 49 riportano invece i diagrammi di Nyquist, relativi ai substrati di
acciaio rivestiti da film SiOx depositati, in diverse condizioni, da una miscela gassosa
contenente HMDSO e O2. Gli spettri d’impedenza sono stati registrati dopo 24 ore di
esposizione all’ambiente aggressivo.
Si rileva la presenza di due loop capacitivi, il primo relativo alle proprietà elettriche del
film ed il secondo correlabile con il processo corrosivo interessante la superficie del
substrato metallico.
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F. Mansfeld, M.W. Kendig, S. Tsai, Corrosion, 23 (1982) 478
5
J. R. Macdonald, Impedance Spectroscopy, eds. John Wiley & Sons, New York, (1987).
G. L. Kahanda, M. Tomkiewicz, J. Electrochem. Soc., 137 (1990) 3423.
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superficie del substrato interessata dal processo corrosivo. Il valore di Rct può
essere, quindi, correlato con la capacità protettiva del rivestimento.
Rct CPE2
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a
)
INTERFACCIA FILM/SUBSTRATO
6
F. Fracassi, R. d’Agostino, A. Buccolieri, V. Colaprico, E. Angelini, S.Grassini, F. Rosalbino,
“PECVD of Organosilicon Thin Films for Corrosion Protection”, in Proc. of 15th International
Symposium on Plasma Chemistry, Orleans, (2001), OR817
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Figura 52 – Spettri XPS della regione del Fe2p in funzione del tempo di
sputtering: (a) superficie non trattata, (b) superficie trattata in plasma di O2.
7
K. Aumaille, C. Vallée, A. Granier, A. Goullet, F. Gaboriau, G. Turban, Thin Solid Films, 359
(2000), 188.
A. Brunet-Bruneau, D. Souche, S. Fisson, V. Nguyen Van, G. Vuye, F. Abeles, J. Rivory, J. Vac.
Sci. Technol.,16 (1998) 2281.
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Figura 53 – Spettri FT-IR di film SiOx depositati a 200W su silicio: (a) HMDSO 3
sccm, O 6sccm, Ar 40 sccm; (b) HMDSO 3 sccm, O 60 sccm, Ar 40 sccm
2 2
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Figura 54 – Andamento della Rct per un film SiOx (HMDSO 3 sccm, O2 6 sccm, Ar
40 sccm, 600 nm) in funzione della potenza di scarica.
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La Figura 55 mostra gli spettri IR ottenuti su film SiOx depositati da plasmi con
un rapporto ossigeno/monomero pari a 2:1, al variare della potenza di scarica. Lo
spettro del film depositato a 50W mostra sia i segnali relativi ai legami Si-O, come
discusso in precedenza, sia le bande di assorbimento attribuibili ai legami C-H e Si-
CH3, come nel caso dei film organosilanici.
Al crescere della potenza, l’intensità dei picchi attribuibili ai gruppi organici si
riduce; parallelamente i picchi di assorbimento dei gruppi silanolici, visibili nello
spettro del film depositato a 100W (3650 e 900-920 cm-1), scompaiono.
Confrontando i risultati della caratterizzazione condotta all’infrarosso con i dati
elettrochimici, l’incremento della capacità protettiva può essere correlato con la
struttura inorganica del deposito8. Inoltre, la scomparsa dei gruppi silanolici rende il
film maggiormente idrofobico.
8
E. Angelini, S. Grassini, F. Rosalbino, F. Fracassi, R. d’Agostino, “Corrosion Behaviour of a
Mild Steel Coated with PECVD Organosilicon Thin Films”, in Proc. Of EUROCORR2001,
Milano, (2001), Nm36.
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Figura 57 – Immagini AFM dei campioni di lega WE43 rivestita da un film SiOx
(HMDSO 3 sccm, O2 60 sccm, Ar 40 sccm, 200W) dopo trattamento in plasma di
H2.
9
Y. Simaranov, A. Sokolova, I. Marshakov, A. I. Mikhailovskii, N., Protection of Metal, 27
(1992), 329.
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I valori delle Rct e del CPE, riportati nel grafico di Figura 60 confermano
la scarsa resistenza alla corrosione della lega oggetto di studio nell’ambiente
aggressivo considerato.
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Rc CP
t E
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K.G. Cowan, J.A. Harrison, Electrochim. Acta, 24 (1979), 301.
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Figura 66 (a), (b) e (c) - Spettri XPS della regione del Mg2s: (a) lega WE43, (b)
dopo trattamento in plasma di O2, (c) dopo trattamento in plasma di (CF4+O2).
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Figura 68 –Valori degli elementi circuitali (Rct e CPE) in funzione del rapporto
TEOS/O2 della miscela di alimentazione – spessore del film 1300 nm
Tali valori sono stai ottenuti attraverso l’interpolazione degli spettri
d’impedenza, registrati dopo 24 ore di esposizione alla soluzione di Na2SO4 0,1
M, mediante il circuito equivalente di Figura 62.
Inoltre, è importante sottolineare il netto incremento del valore di Rct
ottenuto nel caso di un film depositato a partire da una miscela con TEOS/O2 pari
a 1:20, aumentando il tempo di scarica e, quindi, lo spessore del film depositato
(2300 nm), come si osserva dai valori riportati nella tabella di Figura 69.
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MATERIALI e TECNOLOGIE INNOVATIVE 4
Rapporto monomero/O2 Spessore del film Rct (Ω cm2)
HMDSO/O2 = 1:20 1300 nm 9,0 × 104
TEOS/O2 = 1:20 1300 nm 4,8 × 105
TEOS/O2 = 1:20 2300 nm 1,6 × 106
Figura 69 –Confronto fra i valori di Rct per i film depositati a 200W a partire dai
due monomeri (HMDSO, TEOS) dopo trattamento in plasma di H2.
La Figura 70 e la Figura 71 riportano gli spettri di assorbimento in
infrarosso, al variare del rapporto TEOS/O2 della miscela di alimentazione e della
potenza di scarica.
Figura 70 –Spettri FT-IR di film SiOx depositati a 50W al variare del rapporto
TEOS/O2 della miscela di alimentazione.
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Figura 72 (a) e (b) – Immagini SEM di un film SiOx (2300 nm) depositato a 200W
a partire da una miscela gassosa con rapportoTEOS/O2 pari a 1:20: (a) prima e
(b) dopo 24 ore di esposizione alla soluzione di Na2SO4 0,1M.
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Infatti, i film depositati a partire dal TEOS presentano una morfologia variabile con la
potenza di scarica e la composizione del gas di alimentazione, come è possibile
osservare dalle immagini ottenute al microscopio a forza atomica.
A tale riguardo, in Figura 73 sono riportate le immagini di un film depositato a bassa
potenza (50W) da una miscela a basso tenore di ossigeno (Figura 73 a) e un film
deposto ad alta potenza (200W) da un plasma ricco di ossigeno (Figura 73 b). Come è
possibile osservare confrontando le due immagini, i film ottenuti dal TEOS mostrano
un elevato grado di conformità alla superficie del substrato; nel primo caso il film
segue il profilo della superficie e mostra irregolarità e presenza di polvere, mentre nel
secondo caso, il deposito è caratterizzato da una morfologia a cluster molto compatti e
da una ridotta rugosità.
Figura 73 (a) – Immagine AFM della superficie della lega WE43 non trattata
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Figura 73 (b) – Immagini AFM della superficie della lega WE43 rivestita dal film
SiOx depositato a 200W a partire da una miscela gassosa con rapporto TEOS/O2
pari a 1:20.
E’ stato, infine, condotto uno studio sulla valutazione dell’influenza del grado di
finitura superficiale della lega WE43 sul comportamento elettrochimico dei film
depositati.
La Figura 74 riporta l’andamento di Rct in funzione della rugosità quadratica media
(RMS) determinata al microscopio a forza atomica.
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La morfologia e la rugosità della superficie del substrato influenzano il grado di
adesione e di omogeneità del film (Figura 75) e conseguentemente la sua efficacia
protettiva.
Figura 75 – Immagini AFM di film depositati a 200W da una miscela gassosa con
rapporto TEOS/O2 pari a 1:20 su substrati con diversa rugosità.
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