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ADEGUAMENTO IMPIANTO ELETTRICO
Impianti *** LEGGE n. 46 del 5 Marzo 1990 ***
elettrici
AUTORIMESSA

Decreto
--- RELAZIONE TECNICA
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--- DATI DI PROGETTO

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PREMESSA

I locali adibiti ad autorimessa con capacità di parcamento superiore a 9 autoveicoli con motori a combustione interna
formano oggetto dell’appendice A delle norme CEI 64-2. Essi sono soggetti al controllo da parte dei Vigili del Fuoco. Il
progetto d'adeguamento dell’impianto elettrico alla Legge n. 46 del 5 Marzo 1990 è stato conseguito in accordo a quanto
stabilito dalla normativa vigente, che la predetta legge richiama. In particolare si sono considerati i seguenti

RIFERIMENTI NORMATIVI:

Legge del 26/7/65 n. 966, DM del 27/9/65 e DM del 16/2/82 (Provvedimenti esecutivi per gli impianti soggetti al
controllo dei VV. F.)

DM del 1/2/86 (Norme per la prevenzione incendi)

D.P.R. del 27/4/1955 n. 547 (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro)

Legge del 1/3/1968 n. 186 (Regola d'arte)

Legge del 7/12/84 n. 818 (Norme per l’ottenimento del nulla osta preventivo in materia di prevenzioni incendi)

D.M. del 8/3/1985 (Direttive urgenti prevenzione incendi)

Legge 5/3/90 n. 46 (Norme per la sicurezza degli impianti)

Norme CEI 64-9 (Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale e similare)

Norme CEI 64-8 (Impianti elettrici utilizzatori a tensione non superiore a 1.000 V in c.a. e 1.500V in c.c.)

Norme CEI 64-2 e 64-2/A (Impianti elettrici nei luoghi con pericolo d'esplosione ed incendio)

Norme CEI 11-8 (Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione d'energia elettrica. Impianti di terra)

Norme CEI 11-17 (Impianti di produzione, trasporto e distribuzione d'energia elettrica; linee in cavo)

Norme CEI 64-50 (Edilizia residenziale. Guida per l'integraz. nell'edificio degli imp. elettrici ausiliari e telefonici)

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CARATTERISTICHE DEL LOCALE

I locali in esame sono destinati ad autorimessa con capacità di parcamento di circa 75 autoveicoli. L’autorimessa è
considerata luogo con pericolo d'incendio per un volume compreso dal piano di parcamento degli autoveicoli fino ad
un'altezza di 3,5 m., ed orizzontalmente fino a 1,5 m dal limite d'accessibilità degli autoveicoli. Detto limite è realizzabile
con barriere permanenti oppure con segnaletica orizzontale.

Questo volume (zona AD) è considerato luogo di classe C3 ZONA 2.

L’autorimessa può anche essere considerata come caso particolare di luogo di classe C1 per la presenza
dell’ossido di carbonio allo stato gassoso. Tale gas in miscela con l’aria può dar luogo ad esplosione o incendio.

Nel locale in esame è possibile distinguere due zone o divisioni:

- zona AD di divisione 2 per lo spazio compreso fra il pavimento del locale e la quota di 1,5 m sul pavimento stesso;

- zona AD di divisione di rispetto per lo spazio compreso tra la quota di 1,5 m sul pavimento e la copertura del locale.

Indipendentemente dalla natura e dalla classificazione adottata per il luogo in esame, l’impianto sarà realizzato
nello spazio compreso tra 1,5 m sul pavimento e la copertura del locale e pertanto sarà a sicurezza funzionale a tenuta
(AD-FT) in accordo alla tab. IV delle norme CEI 64-2 e quindi avrà grado di protezione >= IP44.

I locali sono situati al piano seminterrato ed, in base alla loro configurazione, sono stati suddivisi nelle seguenti
parti:

- zona destra (rispetto alla mezzeria dell’autorimessa);

- zona sinistra (rispetto alla mezzeria dell’autorimessa);

- locale 1;

- locale 2;

- zona esterna (ingresso e cancello).

I locali 1 e 2 sono dei piccoli spazi recintati e posti anche essi nel piano interrato, destinati al deposito di materiale non
pericoloso e di proprietà’ non condominiale.

Ognuna di tali parti verrà alimentata da un montante di linea proveniente dal quadro generale, posto a ridosso
dell’ingresso più lontano dal cancello d'ingresso, in zona non AD. Il quadro generale contiene inoltre, nella parte
inferiore, anche i dispositivi di manovra e di comando.

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FORNITURA DI ENERGIA

L’autorimessa in esame è attualmente alimentata mediante una fornitura in BT da parte dell’ENEL con un
contatore di energia trifase della potenza di 6 KW che risulta posizionato al piano terra (in un vano dedicato) di uno degli
edifici i cui piani interrati costituiscono i locali adibiti allo scopo.

A ridosso dell’ingresso più lontano dal cancello d'accesso al piano seminterrato verrà posto il quadro elettrico generale
(punto A della planimetria allegata) che attualmente risulta inesistente. Tale posizione risulta essere al di fuori della zona
AD di pericolo. Adiacente a tale quadro, in posizione segnalata, verrà posto un interruttore magnetotermico la cui
funzione è quella di togliere tensione al quadro elettrico generale.

Tale interruttore viene alimentato da un montante opportunamente sezionabile proveniente dal contatore.

DESCRIZIONE IMPIANTO ELETTRICO

Verrà realizzato un impianto a sicurezza funzionale a tenuta (AD-FT) in accordo alla tab. IV delle norme CEI 64-2 e
quindi i componenti pericolosi nel funzionamento normale in involucri in esecuzione protetta con grado di protezione
>= IP44.

L’impianto in oggetto risulta essere di prima categoria (norme CEI 64-8 art. 2.1.15), senza propria cabina di
trasformazione. In base alla citata normativa, si è attuata la protezione contro i contatti indiretti prevista per il sistema
TT.

Un tale impianto è definito nel seguente modo (norme CEI 64-8 art. 2.1.11):

Il sistema TT ha un punto collegato direttamente a terra (T) e le masse dell’installazione collegate ad un impianto di terra
(T) elettricamente indipendente da quello del collegamento a terra del sistema elettrico.

Nel rispetto di quanto sopra enunciato, si è praticamente operato prevedendo un conduttore di protezione collegato ad un
impianto di terra indipendente.

Tale impianto deve garantire, per la protezione dai contatti indiretti, la seguente condizione (norme CEI 64-8 art.
5.04.06):

Rt < 50/I5s

ove:

- Rt è la resistenza, in ohm, dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli

- I5s è il valore della corrente, in ampere, di intervento entro 5 secondi del dispositivo di protezione.

In pratica, per soddisfare la condizione sopracitata, è stato utilizzato un interruttore differenziale ad alta sensibilità con
intervento istantaneo su tutti i circuiti derivati in partenza dal quadro elettrico (protezione addizionale per i contatti diretti,

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norme CEI 64-8);

Riguardo, invece, il tratto di linea dal contatore ai morsetti dell’interruttore generale si è realizzata una protezione a
doppio isolamento.

È inoltre previsto un interruttore generale automatico magnetotermico, in posizione segnalata, la cui funzione primaria è
quella di togliere tensione all’intero impianto dell’autorimessa stessa (norme CEI 64-2) in caso di pericolo (dispositivo di
comando).Esso avrà le seguenti caratteristiche:

- serie civile

- esecuzione da incasso su scatola

- schermo trasparente fratturabile (anche come ricambio).

e sarà posto fuori dalla zona pericolosa (zona AD) in punto facilmente accessibile.

Durante l’installazione dovranno inoltre essere adottate le seguenti prescrizioni particolari:

- Gli interruttori devono essere installati ad un’altezza non inferiore a 1,5 m sul pavimento

- Le diverse parti dell’impianto elettrico non devono essere esposte ad urti da parte degli autoveicoli. Per tale motivo gli
apparecchi di illuminazione ed i loro accessori (reattori), sistemati in zone accessibili ai veicoli, devono essere installati in
posizione meccanicamente protetta e ben aerata, possibilmente ad un’altezza non inferiore a 2,5 m dal suolo.

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CALCOLO DELLE Icc

Le correnti di corto circuito (Icc) sono state calcolate tenendo conto di una Icc nel punto di consegna pari a 4,5 KA
tra fase e neutro e di 6 KA tra le fasi.

Tutte le apparecchiature previste, inoltre, sono state abbinate in modo da ottenere una capacità di rottura di 4,5
KA ed è stato verificato che, sia in caso di Icc max (3F) che in caso di Icc min (FN e FP), le energie termiche passanti che
si ottengono sono tali da non compromettere i cavi elettrici che risultano sempre protetti dai rispettivi interruttori.

Avvalendosi dei dati sopra riportati, le correnti di corto circuito, nonché alcune c.d.t. nell’impianto, assumono i seguenti
valori:

-- al quadro B.T. autorimessa

Icc max ai morsetti = 1311 A

Icc max fondo linea = 1271 A

Icc min FN fondo linea = 674 A

Icc min FPE fondo linea = 694 A

c.d.t. effettiva nel tratto = 0.03 %

c.d.t. totale nell'impianto = 0.89 %

Per tutte le altre linee si rimanda alla tabella (dati di progetto) riportata in seguito.

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PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI E CORTOCIRCUITI VERIFICHE ENERGIE


TERMICHE PASSANTI

PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI

La scelta ed il dimensionamento dei dispositivi di protezione dai sovraccarichi è stata fatta in accordo a quanto espressamente
specificato dalle norme CEI al fascicolo 64-8 relative agli impianti elettrici utilizzatori con tensioni non superiori ai 1.000 Volt. Verranno
impiegati esclusivamente interruttori magnetotermici conformi alle norme CEI 17.5 e 23.3.

Le condizioni generali rispettate per tale protezione sono state:

In < Iz ed If < 1,45 Iz

ove con :

-- In si intende la corrente nominale,

-- Iz si intende la portata delle condutture,

e con

-- If la corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo.

PROTEZIONE DAI CORTOCIRCUITI

La scelta ed il dimensionamento dei dispositivi di protezione dai cortocircuiti è stata fatta in accordo a quanto espressamente
specificato dalle norme CEI al fascicolo 64-8 relative agli impianti elettrici utilizzatori con tensioni non superiori ai 1.000 Volt. Anche
per tale protezione verranno impiegati esclusivamente interruttori magnetotermici conformi alle norme CEI 17.5 e 23.3.

Indicato con

-- Icc max, la massima corrente di corto circuito TRIFASE nel punto in cui viene installata la protezione;

-- Icc min FF, la minima corrente di corto circuito fase-conduttore di protezione;

-- Icc min FN, la minima corrente di corto circuito fase-neutro;

-- PI il potere di interruzione dell’interruttore predisposto alla protezione;

-- (I2t) l’energia specifica passante per la durata del corto circuito;

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-- K2S2 la energia termica massima che il cavo può sopportare,

le condizioni generali rispettate per tale protezione sono state:

PI > Icc max

(I2t) <= K2S2

e cioè che oltre ad avere un adeguato potere di interruzione, i dispositivi devono essere tali che sia nel caso di Icc max (3F) che in caso di
Icc min (FN e FP) le energie passanti in gioco sono tali da non compromettere i cavi elettrici risultando sempre protetti dai rispettivi
interruttori.

In allegato si riportano i grafici di verifica delle energie termiche passanti e delle energie termiche massime sopportabili dai cavi per le
linee più significative ai fini delle protezioni.

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DISTRIBUZIONE GENERALE LINEE 380/220 V

I cavi da utilizzare vengono posati in tubo tale da assicurare un grado di protezione meccanica >= IP40. Essi devono avere
tensione nominale di isolamento >= 450/750V e possedere il requisito di non propagazione dell’incendio (CEI 20-22) . Poiché le
condizioni di posa garantiscono il non danneggiamento dei cavi durante l’infilaggio, verranno usati cavi sprovvisti di guaina ad eccezione
del tratto che va dal contatore al quadro generale.

Dal contatore (vedi paragrafo fornitura di energia) al quadro generale del locale autorimessa verranno usati cavi N07V-K posti
in tubo isolante rigido in PVC pesante ed autoestinguente.

Dal quadro generale ai circuiti terminali ed utilizzatori verranno usati cavi N07V-K posti in tubo isolante rigido in PVC
pesante ed autoestinguente.

La sezione minima ammessa per i conduttori è di 1,5 mm2. Per i dettagli sulle sezioni impiegate, si rimanda alla tabella (dati di
progetto) riportata in seguito.

Le giunzioni e le derivazioni devono essere contenute in involucro in esecuzione protetta con grado di protezione meccanica >=
IP44 nella zona classificata C3Z2 ovvero C1ZR.

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ILLUMINAZIONE INTERNA

I fattori determinanti considerati come base dello sviluppo del progetto di illuminazione interna sono stati i seguenti:

-- Em illuminamento medio, fissato pari a 30 lux ad un altezza di 1m sul pavimento (illuminamento considerato
sufficiente per il locale in oggetto);

-- m fattore di mantenimento (pari ad 0,9);

-- prs potere riflettente del soffitto ( 0,70);

-- prp potere riflettente delle pareti (0,30);

-- i indice di abbagliamento (fissato non superiore a 16);

-- u fattore di utilizzazione da calcolare caso per caso in funzione delle armature scelte (PHILIPS tipo TMW 065 /118
con lampade TLD 18 Watt o equivalenti).

In allegato viene riportato uno stralcio di calcolo, relativo al locale autorimessa, considerato a tale scopo come un rettangolo dalle
dimensioni 100 m x 10 m.

LUCI DI EMERGENZA

L’illuminazione di emergenza (prevista a mezzo di gruppi autonomi incorporati) non risulta obbligatoria, essendo la capacita’ di
parcamento < 300 autoveicoli, ma comunque sono stati previsti due corpi illuminanti posti ognuno su un ingresso dell’autorimessa.

L’autonomia di funzionamento è fissata in 120 minuti.

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IMPIANTO DI MESSA A TERRA

L'impianto di terra generale è stato progettato tenendo conto di quanto stabilito dalle seguenti normative:

DPR del 27/4/1955 n. 547

Legge del 1/3/1968 n. 186

Legge del 5/3/1990 n. 46

Norme CEI 11-8 fasc. 1285

Norme CEI 23-18

Norme CEI 64-8 fasc. 1000

Norme CEI 81-1 fasc. 1439

Per la scelta ed il dimensionamento del dispersore si è dovuto preventivamente calcolare la massima corrente che può' interessare
l’impianto di terra quando esso è in funzione ed il valore della resistività del terreno.

La massima corrente che può interessare l’impianto di terra è stata assunta pari a quella di intervento dell’interruttore
magnetotermico differenziale generale; per la determinazione del valore di resistività del terreno, invece, si è proceduto per via
sperimentale e per analogia, eseguendo una serie di misure in determinate condizioni.

La scelta del tipo di dispersore è caduta su quelli a picchetto a tubo in acciaio zincato dal diametro esterno di 40 mm, spessore di
2,5 mm e dalla lunghezza di 1,50 metri, posto in adeguato pozzetto di ispezione delle dimensioni 40x40x80. I pozzetti saranno riempiti
con sabbia per evitare che ivi possano accumularsi sostanze pericolose.

In definitiva, l’impianto di terra sarà composto da n. 3 dispersori, disposti lungo un lato del locale autorimessa e collegati tra loro
mediante una treccia di rame nuda dalla sezione di 25 mm2 posta in tubo di PVC rigido.

Il conduttore di terra (avente la funzione di collegare i dispersori al collettore), protetto contro la corrosione per mezzo di apposita
guaina protettiva, avrà sezione non inferiore a 16 mm2.

Il conduttore di protezione (indicato con PE e collegato a massa per la protezione contro i contatti diretti) avrà sezione Sp uguale a
quella dei conduttori di fase per sezioni di questi <= 16 mm2.

Tutte le masse metalliche estranee interne ed esterne, anche se non accessibili, saranno collegate al predetto impianto di terra con
conduttore equipotenziale di sezione Se = ½ Sp e comunque non inferiore a 6 mm2.

Il collettore sarà costituito da una piastra di acciaio sufficientemente robusta e tale da mantenere la continuità elettrica nel tempo; verrà
posto in luogo facilmente accessibile e sarà individuabile con l’indicazione del contrassegno di terra.

I collegamenti dei conduttori di protezione, del conduttore di terra e di equipotenzialità alla piastra del collettore di terra devono potersi
rimuovere solo con l’impiego di attrezzi.

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