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IL RISVEGLIO INIZIATICO
Anno XXVIII – N.09 Settembre 2016
La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org
È
abitudine corrente, nel cosid-
detto mondo dei "divulgatori a
puntate dell'occulto" – definia-
moli così per comodità e per meglio
intenderci – gettare esche continue
nel mare magnum dei creduli e degli
ingenui, nel tentativo (peraltro vano)
di attirare e catturare prede di di-
mensioni via via sempre maggiori.
Chi ha praticato la pesca, come
hobby o come attività sportiva, sa
cosa intendiamo. Naturalmente i pe-
sci più astuti e saggi, vuoi per "anzia-
nità di servizio", vuoi perché geneti-
camente dotati di una intelligenza Figura 1 – Squadra e Compasso – Anonimo
superiore rispetto a quella dei propri
consimili, se ne staranno, da dette gerarchie iniziatiche. Occorre realiz-
esche, prudentemente alla larga, evi- zare la "trasmutazione interiore" ret-
tando l'estinzione e la sparizione del- tificando, purificando, reintegrando...
la specie! Bisogna "invertire i lumi","uccidere il
Partiremo da queste considerazioni vivo e risvegliare il morto". Queste
per tentare di chiarire un concetto espressioni, all'apparenza incom-
che non sempre, anzi quasi mai, ri- prensibili, illogiche e contraddittorie
sulta chiaro a tutti coloro che hanno ci inducono, ad un certo punto, ad
deciso d'intraprendere un percorso abbandonare la ragione per lasciare
di natura iniziatica. Nella sfera del spazio all'intuizione, all'analogia, ca-
sacro tutto avviene per gradi, ovvero povolgendo di fatto le abituali priori-
gli stati di coscienza superiori si ac- tà profane, attribuendo finalmente al
quisiscono mediante prove e inizia- piano dello spirito la preminenza nei
zioni che presuppongono una cresci- confronti del piano materiale. Dob-
ta e una maturazione individuale nei biamo imparare a "materializzare lo
valori tradizionali. Coraggio, lealtà, spirito e a spiritualizzare la materia",
onore, senso del dovere, umiltà, al- il tutto sub specie interioritatis.
truismo, distacco dai piani egoici e I metodi per realizzare questo ideale
materiali, rispetto della parola data, sono vari e molteplici ma sostan-
purità di mente e di cuore sono alcu- zialmente, nel corso del tempo, due
ni dei punti qualificanti necessari al sono state, e tuttora permangono, le
superamento dei "guardiani" che de- Vie principali, definite dalla tradizio-
tengono le "chiavi" d'accesso delle
Figura 8 – The Spirit of Flight – Josephine Wall
Figura 9 – Osiris – Magdalena Zwierzchowska
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Si tratta di uno dei principali santuari Questa grafia simbolica tipica del Neoliti-
dell'arte rupestre preistorica, in provincia co cominciò ad essere nota e studiata a par-
di Brescia che è stato lungamente studiato tire dagli scavi di Z. Torma nel 1875. Grazie
e valorizzato grazie all'opera del prof. Em- ai più recenti sforzi ed alle analisi di stu-
manuel Anati. Sono finora state censite diosi quali Marija Gimbutas, seppur ancora
quasi 150.000 incisioni, dalle più semplici a ben lungi dal poterne tentare una decifra-
quelle più complesse. Le probabili datazio- zione, si è potuta riconoscere l'inoppugna-
ni coprono un arco che si diparte dalle fasi bile natura scrittoria di questi segni ripor-
finali del Paleolitico fino all'Età del Ferro tati, quasi sistematicamente, su statuette e
per spingersi quindi al Medioevo, secondo vasi propri delle culture neolitiche caratte-
una linea tradizionale ininterrotta. La sim- ristiche di una ampia area che comprende
bologia presente in questi luoghi è assai Serbia, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Romania
ricca e variegata ed è riuscita a coniugare, ed Ucraina. Notevoli, da sempre, risultano
attraverso i millenni ed i diversi linguaggi le difficoltà degli studi relativi a questa cul-
tempo per tempo correnti, una idea del sa- tura che si pone agli albori della Civiltà Oc-
cro che trascende e supera la contingenza cidentale, siccome confliggono pesante-
temporale delle culture umane. mente con quella visione positivistico-
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Valle sita nel Comune di Tenda, attorno al progressitica che vuole far necessariamen-
Monte Bego, ora Tende, Alpi Marittime. O- te coincidere ciò che più è antico con le te-
spita un altro santuario europeo delle inci- nebre dell'ignoranza e con la barbarie. Il
sioni preistoriche su roccia. Se ne conosco- fatto che il nostro “old european script” si
no più di 35.000, relative ad un arco tem- ponga, con sicura certezza, almeno 3.000
porale che, partendo dal Neolitico, si spinge anni prima di quegli ideogrammi sumerici
fino all'Età del Bronzo. considerati tuttora la scrittura più antica
Figura 16 – Masonic Cathedral – Paulo Cunha
C
he con il precipitare del Ciclo
verso la sua drammatica con-
clusione ogni traccia della
mentalità tradizionale dovesse prima
affievolirsi e poi scomparire era ine-
vitabile, altrimenti la Tradizione a-
vrebbe costituito un insormontabile
ostacolo al diffondersi del Caos che
deve dissolvere ogni forma esistente
per poter dare origine al Nuovo Ci-
clo. Correlativamente era anche ine-
vitabile che ogni forma di pensiero Figura 17 – Kali-Yuga – Alice Konokhova
tradizionale venisse dapprima com-
battuta, poi ridicolizzata ed infine,
il nemico da combattere ed elimina-
come avviene ai giorni nostri, sem-
re. Rimane invece incomprensibile
plicemente dimenticata. Forse lo era
sulla base di quale principio si possa
anche, ma personalmente non smet-
conciliare la Tradizione con la men-
terò mai di stupirmi di ciò, che anche
talità della fine dell'Età del Ferro;
tra i fautori della Tradizione si dif-
non a caso gli stessi fautori del "pro-
fondesse l'idea che la Tradizione, pur
gresso della Tradizione", quando
valida nella sua essenza, necessiti di
debbono giustificare teoricamente le
essere a sua volta aggiornata per a-
loro posizioni, non possono far altro
deguarsi ai nuovi tempi o, più sem-
che prendere a prestito gli stessi ar-
plicemente, per essere compresa da-
gomenti usati dai nemici della Tradi-
gli uomini dei nostri giorni, ma, ine-
zione, dimostrando così di essere, in
vitabile o no che ciò fosse, è certa-
fondo, anche loro impregnati dalla
mente una posizione ben più con-
mentalità moderna che a parole di-
traddittoria di quella dei nemici della
cono di combattere.
Tradizione. Costoro infatti sono in
evidente contraddizione con i fatti
Iniziamo subito con lo sgombrare il
quando affermano che la storia uma-
campo da un equivoco: l'argomento
na rappresenti un progresso da
che la Tradizione debba adeguarsi ai
un'epoca di barbarie ad una di civil-
tempi perché altrimenti non potreb-
tà, ma quando, una volta chiusi gli
be più essere compresa dagli uomini
occhi ad ogni constatazione contraria
dei nostri giorni è doppiamente fal-
a questa petizione di principio, la si
lace, in primo luogo perché essa può
assuma, diventa allora consequenzia-
essere compresa solo distaccandosi
le che la Tradizione venga vista come
dalla mentalità moderna che ne è la
I
l Prof. Ronconi, Docente alla Fa-
coltà di Orientalistica all'Univer-
sità di Napoli, in uno scritto ri-
guardante la Filosofia in India ha u-
sato il termine stratificazione. Que-
sto termine sintetizza, meglio di qua-
lunque altro, l'evoluzione della Tra-
dizione (massonicamente intesa) in
quella terra che gli Antichi chiama-
vano Mahabharatavarsa (Maha=
Grande, Bharata=nome proprio, Var-
sa=Nazione/Terra) ovvero la Nazio-
ne del Grande Bharata, l'India, che
tanto ha dato all'umanità di ogni lati-
tudine.
Figura 20 – Rg-Veda
La Filosofia, in India, nel corso di al-
meno sette millenni, ha avuto tre
momenti importanti riconosciuti sot- Il più antico è il Rg-Veda (Rg=Strofe,
to i nomi dei testi (Testi Sacri per gli Veda=Sapienza) una raccolta di Inni
Induisti) che sono così sintetizzabili sacerdotali rivolti a Dio nelle sue
e riconoscibili: molteplici manifestazioni.
Successivo al Rg-Veda è il Sama-Veda
1. Periodo Vedico (Veda) (Sama=Canto) ovvero la messa in
2. Periodo Upanishadico (Upanishad) opera rituale degli Inni contenuti nel
3. Periodo Puranico (Purana) Rg- Veda che senza il Sama-Veda non
avrebbero potere evocativo. Quasi a
voler sottolineare la potenziale fun-
I Veda zionalità (ma anche pericolosità) del-
I Veda sono quattro. Spesse volte gli le operazioni teurgiche, i sapienti
occidentali li appellano con il termi- hanno preferito separare le due si-
ne di Libri ovvero i quattro libri dei tuazioni per evitare gravi ripercus-
Veda. E' vero, sono quattro ma più sioni di ordine sottile. In altre parole,
che Libri sono quattro raccolte la chiave di accesso a determinate
(Samhita) che definiscono quattro realtà è stata separata dal mezzo di
situazioni diverse tra loro, quattro locomozione.
elementi di un unicum, quattro paro- Gli altri due Veda sono lo YajurVeda
le che formano una frase di senso che si rifà alla speculazione filosofica
compiuto. e che anticipa le Upanishad e ne dona
l'impostazione espositiva, e l'Athar-
I Purana
Si tratta del terzo ed ultimo periodo
filosofico che l'India ha prodotto. Il
periodo più socializzante, meno
chiuso nelle foreste degli eremiti, ri-
volto alla gente meno avvezza alla
speculazione, alle persone con forte
sentimento religioso.
I Purana sono storie che raccontano
la vita di Dio nel momento in cui si è
carnificato per aiutare l'umanità in
difficoltà, per togliere dai loro occhi il
velo della nefasta ignoranza.
Esistono miriadi di Purana tra i quali
il più importante è il Bhagavata-
Figura 22 – Shri Krishna – Mahendra Dubey
Purana, un testo vastissimo in dodici
macro-canti ripartiti ognuno in al- Conclusione
trettanti canti e che narra le gesta di
Il nome Maha-Bharata ci riporta
Dio, non ancora manifestato, mentre
all'inizio di questo scritto espositivo
interviene nelle umane cose per ri-
ovvero all'antico nome dell'India ma,
stabilire un corretto ordine messo
soprattutto, alla definizione del Prof.
continuamente a repentaglio dai Ra-
Ronconi. Il termine stratificazione,
ksasa, demoni che si nutrono delle
infatti, si usa, del caso della Filosofia
debolezze umane e che spingono gli
Indiana (o Hindu) perchè i tre mo-
uomini a commettere atrocità verso
menti poc'anzi esposti, pur avendo
il prossimo. Il Bhagavata-Purana
delle connotazioni autonome e ben
conclude la sua moltitudine di rac-
definite, non si sono eliminati a vi-
conti con l'avvento di Krishna sulla
cenda bensì sono riuscite a convivere
Terra e ne narra la vita terrena e le
e ad integrarsi a tal punto che oggi,
gesta. La maggioranza dei Purana
l'Induismo, è, in realtà, una stratifi-
hanno come punto di riferimento la
cazione di uno straordinario percor-
Bhagavad-Gita (Il Canto del Beato)
so intellettuale e spirituale che af-
che, in qualche maniera viene citata
fonda le sue radici nei Veda, che ha
o alla quale si ricollegano, come nel
visto il suo sviluppo nelle Upanishad
caso del Bhagavata-Purana che con-
ed il suo completamento nei Purana.
clude il suo racconto proprio la dove
inizia la Bhagavad-Gita che, a sua
Pino
F
inché si osserva in modo su-
perficiale il processo vitale, si
troverà crudeltà ovunque, per-
ché la vita si nutre di vita, il nostro
corpo diverrà un giorno cibo per al-
tro, ma questo non deve in alcun
modo farci sentire in colpa perché
vivi sapendo, grazie all'introspezio-
ne, che il particolare e l'universale
sono inseparabili, nulla muore vera-
mente. Porre domande sull'esistenza
del dolore porta inesorabilmente a
trovare dolore, la ricerca della gioia
porterà gioia e , la ricerca della verità
(che è la via regale) aprirà a chi sa-
prà essere vero, il vivere nella verità.
Cosa sono il piacere e il dolore? Con-
dizioni momentanee che passano,
per poi tornare in modo continuo, o Figura 23 – Flame of Truth – Victor Bregeda
processi interiori che riflettono il
modo con cui lavoriamo dentro noi in se stesso, essendo morto al mondo
stessi? Secondo me la seconda do- la condizione vitale per ciò che è,
manda è la risposta, piacere e dolore cioè vivere attraverso questa espe-
sono i due pilastri con cui noi ci nu- rienza transitoria, la divina presenza
triamo per vivere, cadiamo per rial- in se stesso e penetrare con traspa-
zarci per poi saper come cadere sen- renza le cause provocanti gli effetti di
za farci male. Facciamo esperienza ciò che sembra essere piacere e dolo-
proprio attraverso questi 2 pilastri, re, trascendendoli in un'unica grande
siamo umani esternamente ma la mi- verità incondizionabile. Per crescere
steriosa luce interiore è il nostro es- si dovrebbe eliminare la paura di
sere divini. La paura di provare dolo- cambiare, livellare i solchi mentali e
re porta l'essere succubi dell'illusio- convincersi che è più facile e utile
ne di un mondo monodirezionale e cambiare che soffrire; predisporre la
illusorio, l'equilibrio sarebbe il terzo mente al cambiamento vuol dire che
fattore tra i due che riconcilia la no- questa potrà accettarlo e iniziare a
stra vita tra piacere e dolore, il reale sperimentarlo facendo saltare gli
va vissuto nella sua totalità, l'iniziato schemi mentali prefissati dall'ego e
sa discernere (o dovrebbe se puro) anche dalla società dedita al consu-
Figura 25 – Thoth – Andy Timm
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