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SOMMARIO
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Redazione
Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna
ORDINE MARTINISTA
luminosità originale. Comunque, tornando al avrà necessità ogni singolo soggetto), e poi
nostro ambito, è bene comprendere che è per contemplarne consapevolmente le conse-
nella piena responsabilità dell’Iniziatore esse- guenze.
re al servizio dello Spirito per ritrovarsi umilmente Così, magari non comprenderemo di che si tratti vera-
ove vi sia qualcuno che, animato da un “luminoso” mente, oppure ci stupiremo se subito, anche a livello
desiderio interiore, stia “cercando conoscenza e veri- di semplice Associato, ci verrà precisato come attiva-
tà”. re un’applicazione teurgica, funzionale a stabilire un
Quindi, sarà solo in funzione della personale sensibi- primo contatto egregorico con i Maestri spirituali che
lità, dell’intima percezione dell’Iniziatore, che verrà si trovano in quell’ambito e che da quel livello, che lo
individuato nel postulante un guizzo luminoso ane- si voglia o no, già dal momento dell’iniziazione
lante il ricongiungimento con lo Spirito del Creatore affiancheranno il Maestro terreno.
(o comunque vogliamo chiamarlo); scintilla indispen- Con buona pace per gli scettici, ciò accadrà davvero.
sabile per intraprendere con qualche possibilità di Accade sempre e poi anche con grande efficacia se il
successo un percorso come il nostro. desiderio e la volontà personali verranno conservati
Una volta accolto un postulante, la responsabilità di ben vivi; con molta più lentezza e difficoltà se il desi-
impegnarsi per eseguire a suo favore ciò che sarà derio e la volontà saranno deboli, oppure per nulla se
necessario (magari per tutta la vita) secondo i canoni a spingere per bussare sarà stata per lo più la curiosi-
del nostro metodo, sarà esclusivamente sua (ovvero, tà corroborata esclusivamente da un desiderio di sod-
solo di quel Maestro). disfacimento delle cupide passioni umane.
Per l’allievo è necessaria una dotazione non così Continuando poi nel percorso, per altro a camere sta-
comune che è costituita prevalentemente da una gne, tra un grado e l’altro, le opzioni di contatto
potente, istintiva, esigenza di ricongiungersi alla (auto-indotte od etero-indotte) potrebbero svelarsi
Sorgente Divina, della quale, oltre a provare uno anche meno blande, e le necessarie verifiche con
spontaneo gioioso amore, sarà bene conservare sem- piena lucidità intellettiva sulle conseguenze nel livel-
pre anche un poco di timore; quest’avvertimento lo lo materiale, dovrebbero divenire assolutamente indi-
accenno sempre, ripetendo ora con cosciente consa- spensabili ed ineludibili. Al fine di non generare equi-
pevolezza quello che avevo ricevuto a mia volta agli voci, va precisato che all’interno dell’Ordine non ci si
inizi del mio viaggio. occuperà di questioni sociali o di beneficenza.
Non si tratta di suggerire atti di fede verso una qual- Infatti, ognuno dovrà imparare ad essere uno scono-
che cosmogonia religiosa (tra l’altro, ogni culto ten- sciuto per coloro che vorrà e potrà aiutare per qual-
dente alla Luce, è da noi onorato e rispettato), ma di siati motivo ed in ogni ambito, sacrificando, per lo
tenere sempre presente il riferimento ad un’imma- più, la propria personalità, tutte le volte che riterrà
nenza creatrice (comunque la si voglia chiamare). necessario che tale scelta vada a favore altrui e
E’ indispensabile essere in questa condizione di soprattutto se da ciò ne potrà venire un bene per
“desidero” e di “timore”, dal momento che la nostra l’Umanità.
Via è indubbiamente proiettata a voler accedere In alcun modo si suggerirà o si insegnerà alcunchè
“senza indugi” ad altri piani di cui la maggior parte di riguardo le cosiddette “magie di comando” di vari
noi non conosce ovviamente alcunché. colori, oppure eoniche, naturali, ecc. Comunque a
Quindi, occorre volerlo veramente per questo proposito, ed a livello culturale, sarà
riuscirci, e per tentare di evitare possibili bene sapere di che si tratta; così quando ci
danni collaterali, dal momento che occorrerà si dovesse ritrovare collocati in un quadri-
tempo, prima di tutto per comprendere e per vio o si avrà la responsabilità di un Gruppo,
mettere efficacemente in pratica il nostro si potrà avere la possibilità di meditarvi.
metodo (con tutte le varianti aggiuntive di cui Una volta associati, si procederà: da un lato
ad allenare mente e psiche per provare a genza si manifesterà ad un certo punto del
dotarsi delle facoltà idonee a tentare di mette- proprio incedere (e forse si ripeterà più
re in pratica il metodo base suggerito dal volte). Magari, proprio quando si supporrà di
vademecum del proprio grado, da un altro a verifica- aver illuminati, compresi e risolti antichi e nuovi pro-
re concretamente nella vita di tutti i giorni le conse- blemi collegati alle personali esperienze nella mate-
guenze di quanto si riterrà di aver attuato dentro e ria, le forze che traggono energia e vitalità proprio da
fuori sé stessi. Sarà opportuno non dimenticare mai quei pensieri, da quelle parole pronunciate e da quel-
che prima o poi si prenderà coscienza come solo dalla le azioni intraprese, si manifesteranno di nuovo, sia a
mente, una volta modificata la personalità a seguito livello psichico, che fisico, per tentare di rallentare o
della rimozione dei veli, possa partire il pensiero più addirittura di annullare il cammino percorso.
puro, il quale coadiuvato dalla volontà, consentirà di In quei momenti, sarà auspicabile aver intuito davve-
aprire il canale di quella parte del cuore preposto a ro, almeno un poco, alcune possibili interazioni tra i
permettere la progressiva emersione di ciò che è diversi piani e come sia indispensabile essere partico-
luminoso e che sente il richiamo della Sorgente. larmente “padroni” della propria volontà (quindi libe-
Per prepararsi a comprendere cosa si potrebbe intui- ra da emozioni derivate dalle esigenze passionali) per
re, percepire, oltre al limite della materia, i Maestri riuscire ad attirare l’attenzione e per dialogare con chi
tenderanno a suggerire prima di tutto di impegnarsi sarà opportuno/necessario.
nel tentare di conoscere meglio sé stessi; lo faranno Sin dagli inizi della formazione dell’Ordine, fratelli
tramite la focalizzazione di pochissimi simboli illu- straordinari misero a disposizione le loro potenzialità
strati nei vademecum, in modo d’individuare, d’im- spirituali, tramite lo scambio delle iniziazioni di molti
maginare anche le caratteristiche di ciò che si potreb- e diversi percorsi Tradizionali. Così, sarà bene essere
be descrivere come anima-divina, inducendo ad inda- consapevoli che quando notiamo particolari cenni,
gare con perseveranza sull’esistenza di un’alternativa sigilli, immagini nei nostri documenti, non dobbiamo
contemporanea, carnale, mantenendo l’intuizione del meravigliarci se li sentiamo riverberare in noi, anche
“tutto” all’interno di una probabile emanazione spiri- se non li riconosciamo completamente.
tuale unica ma composita. E’ necessario riuscire a comprendere, prima o poi,
Si suggerirà un percorso interiore particolare, finaliz- che la Tradizione ispirata dalla Luce, fluisce ovunque
zato a modificare quanto sarà necessario di sé stessi con le forme idonee ai tempi ed ai luoghi, tramite tutti
per dotarsi delle facoltà necessarie al viaggio, coloro che si rendono disponibili a diventarne umili
mutuando stimoli anche dalle allegorie simboliche, “servitori”. Le forme esteriori, le etichette identifica-
policrome, della Tradizione alchemica, raffigurate nei tive, le regole statutarie sono funzionali solo alle esi-
pochi simboli previsti. genze organizzative umane ed in quell’ambito vanno
Ovviamente, si terrà conto delle necessità d’imparare però rispettate diligentemente.
a proteggersi, sia dall’esterno, che dall’interno, dive- Per aiutarci ad indagare su noi stessi, non possiamo
nendo progressivamente sempre più “sconosciuti” certo scordare quanto si prodigò anche Sedir con le
all’esterno, in modo da poter ricercare la conoscenza proposte di meditazioni giornaliere (rigorosamente
di Sé e di altro (e quindi a proteggersi anche all’inter- intime, personali ed autogestite). Queste compaiono
no), senza interazioni disturbatrici. da sempre nelle nostre istruzioni formative. Va però
Infine, magari sempre più consapevoli di dover avere precisato che per quanto si è potuto ricavare dai nostri
prudenza e timore per ciò che si ignora ma che si vuol dati d’archivio, non sappiamo se quella sequenza e
“conoscere”, si verrà edotti della necessità di sapersi quella sintesi (mutuata da un numero molto più gran-
isolare e di nascondersi nella calma della pro- de di argomenti su cui meditare) che anco-
pria coscienza, in caso di necessità. ra oggi utilizziamo efficacemente, sia stata
E’ infatti certo che per quasi tutti, questa esi- selezionata così sin dalle origini del nostro
Ordine nel 1923 (in Italia). Infatti, non a caso pensa di aver sperimentato intimamente.
si precisa che ogni Iniziatore potrà integrarle Infatti, non si può correre il rischio d’ingan-
(ma non eliminarle o modificarne mai struttu- narsi da soli, fantasticando in modo irragio-
ra e sequenza) con quant’altro riterrà opportuno per nevole ed inutile.
favorire le specifiche necessità di ogni allievo. E’ effettivamente un modo di procedere affatto “mor-
In merito alle integrazioni ed agli studi, ovviamente il bido” e non adatto a tutti, ma per chi ci riesce, anche
nostro percorso è ricco di proposte collaterali che solo parzialmente, i risultati interiori non sono certo
traggono origine dagli importanti lasciti del Padri di poco conto.
Fondatori. Così non apparirà affatto strano, che in Credo che se si riesce tenere presente tutto quanto
funzione della preparazione dei singoli Iniziatori, con esposto (ovviamente ben noto e normale per qualsia-
il fine di facilitare almeno la conoscenza di sé stessi si Iniziatore, per i Fratelli o Sorelle Superiori
ma anche di altro, si possa proporre a soggetti che Incogniti) e lo si riesce a far comprendere in qualche
abbiano dotazione intellettiva e predisposizione cul- modo a chi stia “cercandoci” e che magari incontria-
turale (oltre a studiare ciò che ci ha lasciato Saint mo, forse potrà poi essere più semplice riuscire ad
Martin, a testimonianza straordiria di quanto da lui insegnare ciò che si sarà sperimentato (ovviamente
intuito, sperimentato e che ha dato un’impronta cri- solo quello, evitando rigorosamente il sapere preso a
stiana alla filosofia dell’Ordine) di approfondire prestito).
materie come l’alchimia, l’astrologia, la numerolo- Per chi ne avrà la responsabilità, sarà più agevole tra-
gia, la kabbalah, ecc. Tutto ciò, senza mai perdere di smettere umilmente, amorevolmente, altruisticamen-
vista i personali talenti naturali, i carismi, che parti- te, anche ciò che abbiamo ricevuto spiritualmente.
colari e diversi per ognuno, si manifesteranno inevi-
tabilmente, mano a mano che ogni singolo riuscirà a ARTURUS S:::I:::I:::
rigenerare la propria interiorità, lasciando emergere S:::G:::M:::
dai veli, dai gusci che l’avvolgevano, una personalità
sempre più luminosa, dominata non più da un IO ego-
centrico, ma da quello che potremmo definire il SE’.
Come si può dedurre da queste poche righe, un per-
corso come il nostro non è adatto per chi abbia solo
un tiepido desiderio di conoscenza, anche se conse-
guente all’intuizione ed alla percezione che vi sia
molto altro rispetto a ciò che appare ai nostri sensi
materiali.
Non è consigliabile neppure a chi si ritrovi con scar-
sa capacità di gestire la volontà. Infatti, è una via pre-
valentemente solitaria, seppur supportata da continui
suggerimenti da parte di maestri visibili ed invisibili
che però è necessario prima di tutto saper ascoltare
“in silenzio” (interiore ed esteriore) e poi tentare di
comprendere.
E’ un percorso dove occorre interrogarsi continua-
mente in merito a ciò che si sta facendo e che
si crede di percepire, d’intuire, non avendo
timore di mettersi alla prova per verificare
anche nella materia i riscontri di ciò che si
non si riallacciano alla più antica tradizione di deve liberarsi, liberando il Sè.
portare l’uomo alla rigenerazione? Così potremo avere un IO osservatore ed un
Non rischiano invece come si raccomandava IO osservato.
sempre il maestro Vergilus-Caracciolo, di dar luogo Ma seppur le teorie di Krisnamurti possono avere dei
ad una controiniziazione? punti di contatto con noi, soprattutto per quanto
Ma altri aspetti ci caratterizzano e non solo la strenua riguarda la “finalità”, in esso non vi è un percorso
fedeltà alla tradizione. Le religioni sono abbastanza strutturato con l’insegnamento e l’aiuto di un mae-
intolleranti verso chi non riconosce il loro stesso Dio; stro.
infatti, di solito, solo la propria divinità è vera, men- Tutto ciò e importante ribadirlo, perché questo per-
tre tutte le altre sono false. corso “libero” caratterizzato da meditazioni libere,
Inoltre, alcune religioni sono moraleggianti, presup- può fare smarrire la strada, come credo possa succe-
ponendo il raggiungimento del paradiso o dell’equi- dere a chi non sapendo ancora bene che strada pren-
valente (ad esempio, il Walalla dei popoli nordici) dere anche nelle semplici meditazioni, rischi di indi-
solo superando prove materiali e seguendo regole ben rizzare il proprio cammino prendendo la direzione
codificate che purtroppo spesso assomigliano più a discendente indicata dal braccio inferiore della croce;
norme di comportamento egocentriche, e che nulla o per questo ritengo che sia indispensabile la presenza
poco dicono alla nostra interiorità. costante di un maestro di riferimento, come nel
Il percorso del nostro Ordine suggerisce di liberarci Martinismo.
dalle scorie della personalità materiale per poter ini- Certamente è difficile partecipare al nostro percorso,
ziare la trasmutazione e la reintegrazione, attraverso i per chi abbia frequentato altri gruppi, più o meno eso-
veri valori del Sé. terici, dove si “svelano le cose”, poiché qui il mae-
Quindi, ci dobbiamo liberare di tutti i condiziona- stro ti insegna la strada da percorrere ed un metodo
menti di quella personalità, insorta e costituitasi in per riuscirci, ma non ti dà risposte, che al contrario è
seguito alla “caduta” dall’Eden; infatti come sappia- tuo compito trovare da solo, con studio e applicazio-
mo, questo rivestimento denso ha nascosto il più puro ne diligentemente sorretta delle personali facoltà
Sé che è veramente la parte “Ad immagine di Dio”, mentali.
come dice la Genesi. Inoltre, nei seminari che frequentai io, a suo tempo,
E’ un percorso non facile, neanche agevole, né con- non veniva fatto cenno ad un pericolo sempre presen-
solatorio; si compone di molto studio, di meditazione te; ovvero che gli “antagonisti della Luce” sono sem-
e di lavoro su se stessi che si svela sempre il più dif- pre all’opera e traggono in inganno facilmente il neo-
ficile. fita, lasciato solo a se stesso, dopo averlo “deviato”.
Noi riconosciamo, tramite l’intuizione, che Dio è Ritengo che su quest’ultimo argomento, vadano fatte
unico ma lo dobbiamo ricercare all’interno di noi, in in seguito una serie di riflessioni particolari.
quella scintilla divina che alberga nel nostro Sé libe-
ro da condizionamenti e da mondanità. MIRIAM
Tutto ciò mi riporta alla mente un filosofo da me I:::I:::
“incontrato” molto tempo addietro: Krisnamurti.
Nel suo libro “libertà dal conosciuto” ci dice che tutto
quello che una persona sa o crede di sapere lo
impara attraverso la personalità; l’uomo che
vuole essere libero deve quindi dimenticare
tutte le sovrastrutture che la società, mette
addosso al vero Sé come vesti pesanti; quin-
Suo, viene da Lui ed è per Lui» … questo bambino: "Abba", che vuol dire "papà".
atteggiamento interiore guida alla completa “Che lo Spirito Santo ponga in te i sentimen-
spoliazione di se stessi e di ciò che si ha di più ti e la conoscenza di Gesù Cristo, in modo
caro … “Meditare come Abramo è aderire per fede a tale che questo "Abba" non ti esca dalle labbra, ma
ciò che trascende l'universo, è praticare l'ospitalità, venga dal profondo del cuore. Quel giorno comince-
intercedere per la salvezza di tutti gli uomini, è rai a comprendere che cos'è la preghiera e la medita-
dimenticare se stessi e spezzare i legami più intimi zione degli esicasti». E lo congedò così: ed ora puoi
per scoprire se stessi, amare il nostro prossimo e tutto andartene!
l'universo abitato dalla Presenza infinita di "Colui Il giovane rimase ancora un pò sul Monte Athos. La
che Solo è". preghiera di Gesù lo trasformava in Amore e fuoco …
Il giovane compiva ormai progressi inimmaginabili Il roveto ardente non era più, per lui, una metafora,
inizialmente … sia nella preghiera che nella medita- ma realtà: "Ardeva, eppure non si consumava".
zione e, spesso, notava le lacrime sul suo viso, nell’ Si racconta che “strani fenomeni di luce accadevano
intercedere per l’umanità: «Mio Dio, misericordia. nel suo corpo … qualcuno lo aveva notato stare
Che sarà dei peccatori?». immobile a trenta centimetri da terra … qualcun altro
sosteneva di averlo visto camminare sull'acqua” …
Meditare come Gesù
Una mattina il giovane andò a cercare il monaco e gli MOSE’
domandò: «Padre, perchè non mi parlate mai di S:::I:::I:::
Gesù? Come era la sua preghiera, la sua forma di
meditazione? Nella liturgia e nei sermoni non si
parla che di Lui. Perchè non me ne dite nulla di
ciò?». Il padre si è turbato un pò: «Questo, soltanto lo
Spirito Santo può insegnartelo, "Nessuno sa chi è il
Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il
Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare" [Lc
10:22]. Devi diventare figlio per pregare come il
Figlio ed avere con Colui che Egli chiama suo Padre
le stesse relazioni d'intimità: e questa è l'opera dello
Spirito Santo. Egli ti ricorderà tutto ciò che Gesù ha
detto. Il Vangelo diventerà vivo in te e ti insegnerà a
pregare nel modo giusto».
“Meditare come Gesù ricapitola tutte le forme di
meditazione che ti ho trasmesso finora.
Gesù è l'Uomo Cosmico. Sapeva meditare come la
montagna, come il papavero, come l'oceano, come la
colomba. Sapeva meditare come Abramo. Il suo
cuore non aveva limiti, amando sia i suoi nemici che
i suoi carnefici: "Padre, perdonali perchè
non sanno quello che fanno". Praticava l'o-
spitalità verso gli infermi ed i peccatori, i
paralitici, la prostituta. Di notte si ritirava a
pregare in segreto e mormorava come un
Pertanto una catena d'unione serve, in genera- nendo un metodo di lavoro anche "rituale",
le, a moltiplicare la somma delle energie pos- tale, cioè, che imprima al proprio ideale spi-
sedute dai singoli elementi che la compongo- rituale un determinato "ordine armonico”.
no. Tra parentesi, queste riflessioni debbono farci com-
Il termine specifico, usato in magia, per significare prendere quanta prudenza occorra nel deliberare
una catena di individualità spirituali ed intelligenti, è modifiche od innovazioni che possono scalfire la
la parola "eggrègoro". "corrente spirituale" o scombussolare "l’ordine armo-
Circa la sua etimologia, non ho reperito fonti certe. nico" tradizionalmente fissati.
Da una parte io penso si possa far derivare dal greco Torniamo al nostro argomento.
egrègora , perfetto del verbo egéiro Se, dunque, l'Ordine Martinista costituisce un eggre-
,e dal suo derivato egregorào goro, le entità che lo compongono sono le Colline ed
egregoréo , che significa principalmente in queste sono allocati i Gruppi; tutti debbono essere
"sto desto, veglio" (indicando che in una "veglia" ci si in sintonia con “la stessa corrente spirituale", e lavo-
riunisce in più persone assieme, come in una veglia rare con identico "metodo di base".
funebre, nella veglia d'armi medioevale o in un Ma ciascun Gruppo, a sua volta, costituisce un eggre-
"veglione" festivo), ma significa anche "eccitare, goro, sia pure di minori dimensioni, che deve pure
suscitare, stimolare": in questo secondo significato si avere le stesse caratteristiche fondamentali, iniziati-
indicherebbe lo scopo da raggiungere (stimolare le che.
energie singole) per indicare il mezzo messo in atto Tutto ciò caratterizza l’Ordine che, tramite le modali-
(riunirsi, creare una catena). tà previste sin dalla costituzione a cura di Papus e
Da un'altra parte, si potrebbe ricollegare la parola degli altri fratelli fondatori, intende favorire i suoi
"eggregoro" al latino "aggrego, aggregare" che signi- componenti ad operare secondo il ritmo e l'energia
fica associare, accomunare. dell'eggregoro, cioè del gruppo sinergico, il quale è in
Secondo alcuni, si dà il nome di "eggregoro" ad "una grado di sviluppare, come insieme unico, una quanti-
forza generata da una potente Corrente Spirituale ed tà di energia psichica di gran lunga superiore alla
alimentata poi, ad intervalli regolari, secondo un somma delle singole energie che i suoi componenti,
ritmo, in armonia con la “Vita Universale del anche nelle condizioni migliori, sono in grado di svi-
Cosmo", oppure ad una "Riunione di Entità" unite da luppare ciascuno isolatamente.
un carattere comune. Pertanto, il risultato che uno degli elementi, anche il
Ponendo come assioma quanto sopra definito, risulta migliore, il più dotato, potrebbe raggiungere da solo
evidente che, per generare un Eggregoro, occorre risulta ben poca cosa rispetto al risultato che lo stesso
1'esistenza di una "corrente spirituale" che abbia potrà raggiungere in seno all'eggregoro, ed alle cate-
impresso un certo "ritmo"; oppure, se si ha una ne operative.
"riunione" di "entità" aventi carattere comune. La struttura dell’Ordine essedo Iniziatica, si presenta
L'Ordine Martinista, ponendosi come "corrente spiri- con almeno due delle caratteristiche più tipiche:
tuale" intesa a conservare ed a perpetuare, quale erede 1. porta a ricominciare dall'inizio il tentativo di rige-
delle Tradizioni iniziatiche la Legge universale, costi- nerazione interiore del nuovo adepto, suggerendogli
tuisce un eggregoro; non solo: esso realizza 1'eggre- di sacrificare temporaneamente tutto il bagaglio di
goro anche con la riunione di entità umane verità fino a quel momento forse acquisite,
intelligenti, aventi, quale carattere comune, perchè tende a fargli iniziare una nuova via
di essere "uomini di desiderio di conoscenza” con un incedere particolare;
che cercano, attraverso la volontà, di diriger- 2. perchè il suo metodo, essendo rivolto alla
si verso la “Luce creata ed increata" propo- ricerca della Conoscenza, non ha come
campo di osservazione solo il mondo esterno, così tanto tempo che, spesso, non basta l'in-
fenomenico e, perciò, mutevole, fallace, ma tero arco della vita.
soprattutto il proprio IO, mediante un proces- Pertanto, esso non può che essere progressi-
so di introspezione che richiede di andar dentro (in- vo.
ire) di sé stesso, là dove soltanto, piccolo microco- E se la progressione avviene, come nel lavoro dell'al-
smo, potrà trovare l'immagine del macrocosmo, chimista, provando e riprovando, ne deriva che colui
Entità senza aggettivi. che più di un altro ha provato e riprovato, pur se non
ha alcuna verità da comunicare al meno esperto com-
Il lavoro, dunque, è individuale, ma al tempo stesso pagno di lavoro, tuttavia può farlo partecipe di certe
anche collettivo: sue esperienze, delle vie inutilmente da lui battute, di
• individuale, perchè ciascuno deve svolgerlo all'in- qualche errore di metodo da lui messo in atto, di
terno di sé stesso con una modalità assolutamente modo che (se ha la responsabilità di provvedere) il
personale; fratello meno esperto possa farne tesoro ed evitare a
• collettivo, perchè facendo tutti insieme collegati sé stesso esperienze e tentativi inutili, quando non
qualche cosa di simile per lo stesso fine di reintegra- addirittura nocivi.
zione nella Luce dello Spirito, le capacità e le possi- Da ciò, una palese differenziazione, per gradi di espe-
bilità di riuscita si moltiplicano per ognuno. rienza, tra i diversi componenti dello stesso eggrego-
A questo punto, occorre puntualizzare un concetto. ro; una differenziazione magari per dimensioni di
Quando, liberamente e spontaneamente, si decide di capienza, per predisposizione naturale, per attitudine
inserirsi in una catena operativa di un Gruppo o del- allo specifico compito, da tutti egualmente e sponta-
l’intero Ordine, è conseguenziale che se ne accettino neamente scelto.
tutte le regole e, quindi, tutti i doveri che tale decisio- Non già differenze proposte dal mondo esterno, rela-
ne comporta. tive a cultura accademica, ad ambiente di estrazione,
Sottrarsi al lavoro interiore previsto, senza un a tipi di educazioni sociali o religiose che, all'esterno,
improvviso e grave motivo, non è l'esercizio di una possano oggettivamente differenziare fra loro i com-
libertà di scelta, ma la colpevole inadempienza di un ponenti del gruppo.
dovere liberamente assunto per sé stessi, l'attuazione Quanto avanti detto spiega perchè, nella sua organiz-
di una frode (perdonatemi l'espressione pesante) nei zazione esteriore, l’Ordine, pur tendendo al perfezio-
confronti dei Fratelli anche di altri “livelli” che vedo- namento ed alla rigenerazione spirituale del singolo
no delusa la loro aspettativa e le azioni tese ad aiutar- uomo pone come elemento di base anche il gruppo (la
ci per rigenerarci in seno ad un eggregoro più espan- reintegrazione probabilmente potrà essere solo cora-
so e, quindi, capace di una più intensa stimolazione, le), in seno al quale distingue i propri componenti nei
di un più incisivo potenziamento delle personali ener- tre gradi di: Associato, Iniziato, Superiore Incognito
gie psichiche individuali. che sono coordinati da un Iniziatore (funzione con-
Anche se è vero, purtroppo, che l'ampliamento nume- creta, ma non grado specifico).
rico rischia di facilitare distonie ed aritmie nell’armo- Nell’Ordine Martinista la trasmissione iniziatica è
nia comune; ovvero sbalzi di tensione nella corrente diretta, esclusiva, da Maestro ad allievo; trasmissione
energetica dell’eggregoro. adatta a risvegliare le possibilità latenti in ciascun
Il raggiungimento dello scopo finale che, come abbia- Uomo di desiderio. Si tratta di colui che ha intuito la
mo detto, è l’acquisizione della “Verità Una”, la natura divina, insita nella forma umana e che vuole
Conoscenza integrale, la gnosis, finalizzata studiare i modi per rendere consapevolmen-
alla reintegrazione, non è compito facile e, te cosciente tale intuizione, intraprendendo
pur con il supporto dell’eggregoro, richiede il sentiero della reintegrazione al fine di
liberarsi dal condizionamento della caducità incomprensibili; così si saprà come utilizzar-
umana. li efficacemente.
Quindi, un maestro si assumerà la responsa- La prima e più importante qualità dell'aspi-
bilità di essere accogliente e di assistere un adepto rante Martinista è la volontà, e la capacità di concen-
sino all’auspicabile completamento del suo percorso. trarsi naturalmente e stabilmente, al fine di aderire
Un postulante dovrà assumersi la responsabilità di alla Verità percepita, cioè quella di uniformare tutti i
divenire un adepto. propri comportamenti, sentimenti, pensieri, in manie-
Ma, nel concreto, non tutti riescono a percorrere la ra coerente ai principi che dalla Verità intuita scaturi-
nostra via, poiché non tutti sono disposti o capaci di scono, anche se talvolta scomodi, che costringono a
vivere secondo gli insegnamenti che la caratterizza- rinunce e sacrifici rispetto le esigenze materiali.
no; alcuni vi entrano formalmente e, se vogliamo, Per esempio: avere percepito il "dovere" di eseguire
anche giuridicamente: saranno quindi legittimamente un programma di meditazioni o di partecipare all’at-
“soci" della struttura, ma non ne faranno mai parte tivazione di una catena “operativa” mentale, dovreb-
nella sostanza, non saranno mai "Martinisti", per be facilmente far rinunciare al "piacere" di una festa,
quanti gradi possano accidentalmente essere loro di uno spettacolo teatrale o calcistico, di una comoda
riconosciuti dal proprio Iniziatore. poltrona davanti al caminetto.
Le qualità fondamentali di un aspirante che incontri Occorre, infine, che l'aspirante Martinista sappia che,
un nostro Maestro devono essere le seguenti: una volta iniziato il cammino della ricerca, non deve
• intensa aspirazione a conoscere ed a conoscersi, non aver fretta.
solo e non tanto nel senso apparente (cioè mirato Non deve pensare che l'acquisizione della Verità e la
all'altrui opinione) quanto nel senso reale, in cui il propria rigenerazione spirituale, conseguente al lavo-
giudice più critico ed imparziale dev'essere la propria ro previsto dopo l’iniziazione debba avvenire secon-
coscienza; do le proprie preconcette opinioni emotive, nè deve
• forza e costanza nella ricerca della Verità, senza tenere in gran conto la propria educazione culturale-
indulgere a quelle di comodo, a compromessi, a sot- sociale.
tomissioni; Alcuni profani entrano in un Gruppo con dei precon-
• saper rivisitare sé stesso, creando un adeguato rac- cetti, con delle fantasie, che, prima o poi, vengono
coglimento meditativo, interiore, suscettibile di suc- frustrati.
cessive possibilità contemplative; Per esempio, si creano la aspettativa di trovarvi non
• saper trovare il consapevole coraggio di scegliere di dei Fratelli in cammino, ma dei superuomini, dei
essere un poco alla volta, sordo a tutto ciò che il "santi", dei maghi, ecc. insomma, delle persone che
mondo profano (cioè "fuori della porta") e la società sappiano rispondere a tutte le loro personali aspettati-
possono offrire sul piano delle consuetudini, della ve.
morale sociale, della letteratura, della politica e di In tali casi, questo dimostra anche che essi, in parten-
ogni altra espressione che si riferisca alla condizione za, si considerano superiori agli altri uomini, potendo,
associativa dell'uomo, in modo da non subirne i con- a buon diritto, partecipare al consesso dei superuomi-
dizionamenti. ni, e sedere al desco dei "santi".
In un secondo momento, una volta che si sia impo- Oppure, essendo polarizzati in una loro nota indivi-
stata almeno un poco la propria, nuova personalità, duale (sentimento, pensiero, volontà, ecc.), sperano di
divenendo progressivamente sempre più “incogniti”, trovare la stessa polarizzazione negli altri, ma anche
si potrà rientrare in tale orbita, perchè la questo è impossibile a verificarsi.
coscienza sarà cambiata e la maschera, uni- Oppure, ancora, rimangono frustrati perchè
tamente al mantello non saranno più simboli non vengono assecondate le loro debolezze
di cui per lo più non sono consapevoli: desi- za della singola persona.
derio di potenza, vanità, accidia, spirito criti- Una società rispecchia sempre: il grado
co, insubordinazione, ecc. coscienziale dei singoli componenti.
Altri aspiranti, poi, entrano in un Gruppo per qualche La più idonea, efficace e grande rivoluzione che l'uo-
compensazione psicologica o, peggio, con program- mo possa compiere è quella che fa in sé stesso. Non
mi di scalate economico-sociali, supponendo di poter vi è etica più alta che la trasformazione armonica
acquisire poteri e relazioni. della propria coscienza, la realizzazione della propria
Rimane ovvio che tali aspiranti, se non riescono ad Essenza, la liberazione da ogni, incompiutezza con-
inquadrare il problema, finiscono con l'allontanarsi flittuale.
spontaneamente, ma è augurabile che un siffatto aspi- E' questo il vero ed unico dovere dell'uomo sulla
rante non trovi nel Gruppo, alcuna gratificazione alle terra.
sue varie compensazioni od alle sue aspettative egoi- Il Gruppo e l’Ordine, in quanto eggregoro, aiuta a non
che. disperdere energie, ma a concentrarle verso il proprio
Se ciò dovesse avvenire, da una parte sarebbero per- dovere, così costituisce il vero atanòr per la trasfor-
petuate quelle incompiutezze, quei difetti, quelle tare mazione del piombo in oro, la vera casa per il cam-
che lo avevano spinto a cercare un luogo di realizza- mino di Ritorno dello Spirito alla sua Divina Origine.
zione, dall'altra, inserendo nella catena uno o più Se la casa profana rappresenta, in genere, il sostegno
anelli difformi, rompendone l'armonia, si correrebbe dal quale l'IO parte per espandersi all’esterno, il
il rischio di intralciare, ritardare, deformare il lavoro Tempio Interiore, casa spirituale e sacra di ognuno,
di un Maestro a favore degli altri componenti del costituisce il supporto in funzione tramite il quale,
Gruppo e per estensione dell’Ordine stesso con l'in- gradualmente, prendendone coscienza, ci si concen-
terpolazione, nel ritmo dell'eggregoro, di una o più tra sempre più fino a far scomparire l’"IO" per armo-
note stonate. nizzarsi empaticamente in quel "NOI" oceanico costi-
Un ricercatore della Verità, se veramente è tale, deve tuito dall'eggregoro.
sapere, che entrando nell’Ordine Martinista ha un Un Gruppo dovrebbe, fondamentalmente, essere
primo compito prioritario: quello di conoscersi in composto da coloro che, mediante l'unità di intento
modo fisico e psichico al fine di poter superare le bar- spirituale o la comune vocazione, l'accettazione del
riere del proprio "io" egocentrico, deputato a soddi- “principio" (ricerca della Verità) e l'ardente aspirazio-
sfare tutte le personali aspettative, i desideri passio- ne di essere, si sono faticosamente aperti la strada,
nali, i propri preconcetti materiali. partendo dalle singole individualità profane, per giun-
E’ di fatto una morte della vecchia personalità per gere ad un "centro attivo" in cui l’energia circola in
farne emergere una nuova, più luminosa e non più proporzione all'unità eggregorica realizzata ed alla
totalmente egoistica. Ma molti non comprendono: al qualità dei moventi dei singoli.
solo udire la parola "morire" fuggono, e ciò, in defi- Un Gruppo, in quanto eggregoro, non nasce per il
nitiva, è un bene, oppure sfuggono, e ciò è male. "desiderio" o la "volontà" di qualcuno; non è col desi-
Un Gruppo è una forza benefica anche nel contesto derio o con l'ambizione che si opera sul piano spiri-
sociale, perchè opera, soprattutto, sul singolo indivi- tuale.
duo. L'ambizione non può che denunciare intenti di stru-
Se prendiamo atto che la società è formata da mentalizzazione materiale e profana. Un
più singoli, dovremo riconoscere che la tra- eggregoro, nella sua vera accezione, nasce
sformazione in meglio della Società, del- perchè si è determinata una certa armoniz-
l'Umana Famiglia, non può attuarsi se non si zazione energetica spirituale, tanto da pre-
attua una radicale trasformazione di coscien- cipitarsi sul piano fisico.
LICURGO
S:::I:::I:::
Renato Salvadeo
e-mail : renato.salvadeo@tin.it
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