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La Fenice

No 2 ­ Primavera 2022
L'eterno viandante
Attualità dell'iniziazione martinista
La filosofia della libertà in Louis-Claude de Saint-Martin
La barba di Aronne (2a parte)
Louis-Claude de Saint-Martin e la via cardiaca (2a parte)
Essere martinisti (2a parte)
Gli Ordini Illuministici e l'Ordine Martinista

Loggia Martinista "Silentium"


Info e conta : loggiasilen um@gmail.com
La Fenice
No 2 ­ Primavera 2022

La Fenice
Sommario
è il notiziario della Loggia Martinista
"Silentium" dedicato agli studi sul
Martinismo e sulla Tradizione.
Editoriale
‒ La Fenice: una rassegna martinista
È uno spazio di incontro fra quanti, animati
‒ La ice
da interno desiderio, vogliono condividere la
propria esperienza con coloro che sono in
cammino o si apprestano a farlo, nel solco
Rassegna Martinista
della Tradizione.
‒ L'eterno viandante
L'editing e la pubblicazione online sono ‒ Attualità dell'iniziazione martinista
a cura di:
Iperion S:::I:::I::: ­ Bes S:::I::: Sentieri della Tradizione
Le immagini e la revisione dei testi sono ‒ La filosofia della libertà in Louis­Claude de Saint­Martin
curate da: ‒ La barba di Aronne (2a parte)
Eros S:::I::: ­ Hathor I:::I:::
La Parola ritrovata
Hanno scritto su questo numero della
rivista:
Iperion S:::I:::I::: ­ Aerman S:::I:::
‒ Gli Ordini illuministici e l'Ordine Martinista
Aspasia S:::I::: ­ Eros S:::I:::
Ehlyel I:::I::: ­ Crisi I:::I:::
Contributi
‒ Louis­Claude de Saint­Martin e la via cardiaca (2a parte)
­ Essere martinisti (2a parte)

Vita Fraterna
‒ La loggia martinista "Silentium" e i suoi Gruppi
La responsabilità degli articoli è lasciata ­ Calendario operativo
interamente ai singoli autori e non impegna, per il
loro contenuto, la Loggia Martinista "Silentium".
Il presente notiziario:
­ non ha carattere di periodicità
­ non contiene pubblicità
­ non è in vendita
­ ha diffusione esclusivamente online
­ non diffonde o scambia informazioni sulle attuali condizioni politiche/economiche/sociali del Paese
­ non costituisce testata giornalistica o prodotto editoriale ai sensi della legge 62/2001.

Alcune immagini o testi sono tratti da internet e, pertanto, considerati di pubblico dominio. Qualora la loro pubblicazione violasse
eventuali diritti di autore, vogliate comunicarlo via mail (loggiasilentium@gmail.com) e saranno immediatamente rimossi.
La Fenice Editoriale

La Fenice: una rassegna martinista


di Iperion S:::I:::I:::

Cara lettrice, caro lettore,


il primo numero de La Fenice, diffuso il
giorno del plenilunio di dicembre, ha
ricevuto numerosi apprezzamenti da
appartenenti a diverse strutture martiniste
(e non solo). È stato anche ben accolto da
cultori della spiritualità non facenti parte di
strutture specifiche. Ciò lascia intendere che
sia stato colto lo spirito con cui si è dato
vita alla rivista: la fraterna condivisione.
Infatti, la rassegna di studi La Fenice vuole
essere uno strumento di orientamento e di
ausilio per la fondamentale opera che
persegue il martinista: la riconciliazione e la
successiva reintegrazione individuale e
universale, opera a cui il martinista si
dedica con i mezzi a lui più consoni, messi a
disposizione dall'Ordine di appartenenza.
Al martinista non mancano di certo gli
strumenti, delle volte possono sembrare Laddove questo non avviene, laddove si
pure tanti, ma può essere un valido sostegno tende ad imporre una docetica fideistica e
riuscirsi a confrontare con idee e punti di autoreferenziale, limitata e limitante, per
vista, sempre e comunque funzionali a non dire monotematica e stringente, allora
coltivare un pensiero più ampio. non è più Martinismo ma qualcosa che
Infatti, una caratteristica del Martinismo potrebbe rivelarsi pericolosamente sinistro.
(indipendentemente dalle qualificazioni che Ogni numero de La Fenice riporterà degli
spesso affiancano tale denominazione) è articoli che faranno sempre riferimento a
quella di non avere un insegnamento percorsi tradizionali o della Tradizione
dogmatico: basta guardare il piano di studi (come direbbe qualcuno).
elaborato da Papus (fondatore dell’Ordine Gli argomenti saranno coerenti al piano di
Martinista) ancora oggi adottato nella sua studi che ciascun martinista affronta nei
interezza, salvo qualche aggiornamento libri o nei vademecum di istruzione relativi
bibliografico che non ne snatura l’essenza. al grado di appartenenza.

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Non è da sottacere anche l'opportunità, - Rassegna martinista - articoli attinenti al


offerta da La Fenice, di ampliare e simbolismo martinista, notizie sulla storia
consolidare lo spirito di comunanza e del Martinismo e sulla vita dei Maestri
fratellanza che ogni martinista, Passati, saggi riconducibili al percorso
indipendentemente dall'Ordine cui martinista;
appartiene, deve coltivare e fare proprio. - Sentieri della Tradizione - saranno
riportati tutti quegli argomenti non
strettamente martinisti ma riconducibili
nell'alveo della Tradizione che, al sapere
profano e ideologico, oppone la conoscenza
unitaria e unitiva;
- La Parola ritrovata - ogni martinista è a
conoscenza dell'apporto che i Maestri
Passati hanno avuto nei confronti del
Martinismo, ognuno è stato portatore di
una propria Weltanschauung, visione del
mondo, depositando un vero e proprio
valore aggiunto. I Maestri Passati sono
coloro che hanno ispirato la nascita
dell'Ordine e coloro che ne hanno dato
forma e organizzazione strutturale; coloro
che, anche a costo della vita, hanno
mantenuto l'Ordine in occasione dei
repentini e incontrollabili mutamenti
ambientali; coloro che hanno contribuito
allo sviluppo docetico e rituale, non
sempre condiviso o condivisibile; sono
coloro che ci hanno preceduto, non più
fisicamente tra di noi, è sempre realmente
presenti. Questa sezione vuole riproporre
In funzione di questo duplice aspetto la Parola e, con questa la memoria, di chi
(strumento di ausilio e di unione fraterna), ci ha consentito di percorrere questo
La Fenice è suddivisa in "sezioni" così sentiero;
strutturate: - Contributi - è stato detto che la rivista è
- Editoriale - presentazione del numero aperta a quanti, animati da spirito
corrente della rivista e riferimento ad fraterno, desiderano contribuire allo
argomenti specifici inerenti la Loggia sviluppo del Martinismo, magari offrendo
“Silentium”;

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il proprio apporto costruttivo e la propria Così come ricordato nell’apertura


esperienza. In questa sezione saranno dell’articolo, si spera che La Fenice possa
raccolti gli articoli ricevuti da martinisti divenire non solo la rassegna di studi della
che, sebbene non appartenenti alla Loggia Loggia “Silentium”, ma piuttosto una
“Silentium”, abbiano il "desiderio" di offrire rivista del Martinismo, il cui contenuto,
la propria collaborazione; scevro da ogni forma egoica e di vanità,
- Vita Fraterna - è ovvio che la Loggia abbia la capacità di illuminare la
“Silentium” e i suoi Gruppi sono dimensione più intima di ogni lettrice e
caratterizzati da incontri, congressi, lettore, connettendosi più con la parte che
comunicazioni e quant'altro possa essere ama anziché con quella che vuole essere
utile all'organizzazione e alla conoscenza amata, cosa che fa del martinista, un
fraterna. In questa ultima parte della martinista consapevole.
rassegna saranno pubblicate quelle notizie Che la Luce che non si spegne mai, brilli
utili a tutti i fratelli/sorelle per restare sempre nei vostri (e nostri) cuori.
aggiornati sugli eventi riguardanti
l'andamento e alcuni aspetti operativi della
Loggia “Silentium” e dei suoi Gruppi.

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La Fenice Rassegna Martinista

L'eterno viandante
Iperion S:::I:::I::: - Loggia "Silentium" - Collina di Pescara

«Lascia andare il passato.


Hai fatto del tuo meglio in quel momento,
con la comprensione, la consapevolezza
e la conoscenza che avevi.
Ora stai crescendo e cambiando,
e vivrai la vita in maniera diversa»
(Louise L. Hay, Puoi guarire la tua vita,
Armenia, Cornaredo (Mi), 2000)

“Chi anche solo in una certa misura è giunto


alla libertà della ragione, non può non sentirsi
sulla terra nient’altro che un viandante” così
si esprime F. Nietzsche nell’opera Umano
troppo umano. Tra le figure dei viandanti
che ci offre la Tradizione forse quella su cui
più si è soffermata la letteratura esoterica è
il Matto, uno degli Arcani del Tarocco.
Non è questa la sede per lanciarci nella
scrittura di una ennesima “tavola” sullo
studio dei Tarocchi dal loro punta di vista Può dirsi, pertanto, che i Trionfi del
storico, semiologico, mantico, ecc., lo stesso Tarocco, con riferimento al loro aspetto
vale per la lama del Matto, tutti argomenti sintetico, costituiscono il simbolo per
affrontati da noti studiosi, conosciuti ai più. eccellenza.
Piuttosto, si vuole tentare di offrire dei Al ricercatore è demandato il compito di
punti di riflessione, da cui il singolo lettore saper trarre, dalla loro rappresentazione
potrà, attivando una funzione evocativa, grafica, le idee corrispondenti a quanto si
trarre una propria interpretazione. riesce ad intelligere per giungere alla
Gli Arcani del Tarocco, e fra questi il conoscenza sub specie interioritatis del
Viandante (o Matto) non fa eccezione, non simbolo.
rispondono a semplici motivi artistici, ma L’approccio al Tarocco deve essere una
piuttosto costituiscono una sintesi vera opus alchemicum dove il simbolo
iconologica di concetti appartenenti a rappresenta la sintesi, il coagula, mentre le
diverse correnti filosofiche ed esoteriche. idee che scaturiscono dal suo esame

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rappresentano l’analisi, il solve; il tutto è all’ambiente che sta attraversando.


inteso in una dynamis trasmutatoria, Se da una parte si potrebbe mettere in
proiettata verso una auspicata palingenesi relazione all’uomo incosciente che
dello studioso – operatore. cammina senza meta e incurante dei
Fra le lame del Tarocco, una presenta il pericoli che l’attendono, dall’altra ben può
numero ma non il nome: la Morte (XIII); rappresentare il postulante (di qualunque
un’altra, invece ha il nome ma non il Ordine) che si approssima ad
numero: il Viandante (o Matto). intraprendere la Via. Il vagare senza meta
Ma chi è il Viandante del Tarocco? indica che non vi è limite alla conoscenza,
Il Viandante rappresentato ma rappresenta anche il
dall’Arcano, ha lo sguardo vagabondaggio
perso nel nulla e dell’anima alla perenne
l’atteggiamento di colui che ricerca di un punto di
peregrina di luogo in luogo arrivo. Lo sguardo
nella continua ricerca di una rivolto nel nulla
meta. sottolinea che niente è
I suoi abiti, in particolare i fisso, nulla è acquisito.
pantaloni, sono a brandelli, Entrambi i concetti
un cane, o una lince, gli sono racchiusi nel
morde il polpaccio sinistro; simbolo dello 0 (zero)
ha uno strano cappello e un che contraddistingue
collare con sonagli. l’Arcano. Nel Sefer
In una mano regge un Yetzirà è scritto: “E
bastone da viaggiatore, prima dell’Uno, che cosa
nell’altra sostiene una verga, puoi contare?” ad
posata sulla spalla, alla cui indicare che prima
estremità reca un fagotto. dell’Uno vi è solo il
Spesso è rappresentato un coccodrillo che vuoto (0). Eppure questo vuoto è proprio
gli ostacola il percorso. il Non-Essere, il Senza Limite, cioè
Altri simboli compaiono nelle diverse l’essenza segreta di Dio: è l’En Sof dei
raffigurazioni del Tarocco. cabalisti. A tal proposito è bene ricordare
Innanzitutto notiamo che il nostro quanto afferma un Maestro Passato,
viaggiatore non ha compagni di viaggio e Giovanni Aniel, nel libro Introduzione alla
appare estraneo e spaurito rispetto pratica alchemica: “La meta verso cui

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tendiamo è il Non-Essere, l’En-Sof dei solo dall’impudente, dal folle, dal Matto
cabalisti, che lo sappiamo o no. … tutte le del Tarocco per l’appunto.
scuole esoteriche non hanno altro fine che Il primo ostacolo che dovrà affrontare il
quello di farci uscire, stabilmente ed viaggiatore è il “guardiano della soglia”,
irreversibilmente, dalla nostra condizione di quella parte astrale legata alla corporeità
soggetti all’incarnazione per proiettarci negli generale umana, che nella lama del Matto
abissi dell’En-Sof”. è spesso rappresentata dal coccodrillo.
Prima che tale stato si realizzi si è ancora In questo confronto interiore, il
nel Mondo (la lama dei Tarocchi che precede postulante non è solo: nel suo fardello reca
il Viandante o Matto). quei pochi ma efficaci strumenti che gli
sono stati affidati (dall’iniziatore) allorché
ha deciso di mettersi in viaggio.
Per chi non lo avesse ancora capito, è
comunque sempre un cammino solitario,
trattandosi principalmente di un cammino
interiore, dove ognuno dovrà affrontare i
propri mostri.
Certamente vi sono dei compagni di
viaggio (il bastone), alcuni dei quali hanno
già affrontato le asperità del percorso e ne
conoscono le insidie: con le loro indicazioni
è possibile evitarle o possono rimettere il
viandante nuovamente sul sentiero se si è
smarrita la via, ma il loro compito, sia ben
chiaro, termina qui.
Raggiunta la meta, quando il Nulla è il
Tutto, allora la suprema follia diviene
sapienza totale.
Questa situazione è rappresentata dal cane Non è un caso che la lama del Viaggiatore
che morde il polpaccio del Matto ed è stata o del Matto sia chiamata da Enel, nel suo
ben descritta dal Kremmerz allorché libro Trilogia della Rota, la Corona del
paragona il volgo, al latrare dei cani. Mago, proprio ad indicare che essa
Il volgo è rappresentato dal motto latino rappresenta, oltre che l’inizio del viaggio,
cave canem, ossia “guardati dai cani”, cioè anche il termine dell’iter iniziatico, il
dalla moltitudine, da coloro che mai coronamento dell’opus, ossia la riunione
arrischieranno il loro passo, prudente e del soggetto conoscente con l’oggetto
dubbioso, lungo la via che conduce alla conosciuto: la REINTEGRAZIONE.
conoscenza, via che può essere intrapresa

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Attualità dell'iniziazione martinista


Aspasia S:::I::: - Gruppo "Eirene" - Collina di Alessandria

Premessa vengono impartiti alcuni insegnamenti


che dovranno essere sviluppati nel tempo.
Prima di riflettere sulla attualità o meno Con l’iniziazione, l’iniziato è accolto in
dell’Iniziazione Martinista è opportuno una catena tramite cui si entra in
soffermarsi brevemente sulla natura del collegamento con un particolare tipo di
Martinismo, sul suo scopo e sulla sua Eggregore.
funzione. L’Iniziazione ha lo scopo di trasmettere
Il Martinismo è una libera una Tradizione che può aiutarlo
organizzazione iniziatica di ad intraprendere il cammino
persone accomunate dal della reintegrazione e
desiderio di approfondire i rigenerazione per riconquistare
rapporti che intercorrono l’originario stato di purezza.
tra Dio, l’Uomo e la Il percorso viene effettuato
Natura, nonché dal mentre si è ancora in vita con la
desiderio di conoscere ferma volontà di morire e
innanzitutto sé stessi. rinascere a sé stessi.
La sua struttura gerarchica L’Iniziazione Martinista ha
è molto snella e il suo come scopo quello di far vivere
ingresso non richiede alcun l’Iniziato nel “Sacro” poiché
pagamento di quote. essa è una Iniziazione reale e non virtuale;
Si viene espulsi soltanto nel caso in cui è legata alla Tradizione, rende possibile il
vengano compiuti atti di grave negligenza o collegamento con l’Assoluto, l’Infinito,
insubordinazione nell’osservanza dei propri che abita nel “Non Tempo” mentre si è
doveri nei confronti dell’Ordine Iniziatico. ancora incarnati su questa terra e quindi
In particolare, la Loggia Martinista soggetti al Tempo Finito.
"Silentium" opera nel solco della Tradizione L’Iniziazione Martinista è reale in quanto
del Martinismo originario assumendo a agisce sulla parte spirituale dell’iniziando,
proprio fondamento le istruzioni e che attraverso il percorso iniziatico potrà
l’operatività tramandata a partire dai primi in futuro diventare “Sacerdote” di sé
anni del XVIII° secolo dai nostri Maestri stesso.
Passati: Martinez de Pasqually, Louis- Sarà il forte Desiderio e la ferrea Volontà
Claude de Saint-Martin e G.B. Willermoz. che consentirà all’iniziato di realizzare la
L’Iniziazione ai vari gradi viene effettuata Reintegrazione nelle sue originarie “virtù
con uno specifico rituale nel corso del quale e potenze spirituali e divine”.

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L’Iniziazione ha lo scopo di creare una


catena eggregorica nella quale confluisce
quella Forza che tiene accesa la Tradizione
senza soluzione di continuità.
I Fratelli e le Sorelle diventano in questo
modo i singoli anelli della catena che supera
i limiti del tempo umano.
La costituzione della catena soddisfa “la
necessità che vi siano tra gli uomini segni
visibili, agenti sostanziali ed esseri reali…”
La catena eggregorica però non è soltanto la
somma dei singoli partecipanti, bensì
un’entità che tende ad andare oltre la
volontà di coloro che vi partecipano.
Per questa ragione occorre sorvegliare
affinché non si producano inopportune
distorsioni.

Attualità dell'Iniziazione Martinista Anche le Organizzazioni Iniziatiche, sia


Dalla nascita dell’Ordine Martinista ad oggi quelle che operano in buona fede che
molte cose sono cambiate. quelle che si possono definire sedicenti,
Ciò che prima restava segreto e riservato sono presenti nella rete informatica al fine
oggi viene esternalizzato e reso pubblico con di rendersi visibili e stimolare
estrema naturalezza anche quando si tratta maggiormente l’incontro con probabili
di argomenti e considerazioni che postulanti che chiedono di poter entrare
riguardano il privato delle persone. in contatto con l’Organizzazione stessa.
Questo cambiamento è avvenuto sia per i Questa modalità permette sicuramente di
modelli offerti dalle reti televisive nel corso far crescere le richieste per un eventuale
di questi ultimi trent’anni che per la ingresso nell’Ordine ma rende più difficile
diffusione su larga scala degli strumenti la verifica delle qualità essenziali che
tecnologici con particolare riferimento ad dovrebbe avere l’aspirante che bussa alla
Internet, Facebook, Instagram, YouTube e porta.
alle molteplici applicazioni informatiche che Stiamo vivendo il momento “dell’offerta
entrano in modo capillare nella gestione sovrabbondante della quantità” a tutti i
della vita della stragrande maggioranza livelli: materiali, spirituali e pseudo
degli adulti e dei meno adulti. spirituali.

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Tutti offrono prodotti miracolosi, servizi, l’attrazione verso la trascendenza.


applicazioni tecnologiche, per ogni cosa si Vi sono persone che sentono il bisogno del
desideri fare con velocità, anzi, subito ed è raccoglimento interiore e di una
infatti il momento del “tutto e subito” conoscenza più approfondita sulla
poiché in massa si è spinti dal bisogno di condizione dell’essere.
annullare lo spazio e il tempo. Questi atteggiamenti denotano le
È anche però il tempo della caratteristiche che solitamente spingono
deresponsabilizzazione, della relatività, dei alcuni a cercare e a bussare.
rapporti interpersonali virtuali, L’Iniziazione Martinista è ancora attuale?
dell’egoismo e della solitudine. Si può rispondere “SI’” perché ci saranno
Sembra che gran parte delle persone siano sempre persone che hanno queste qualità,
sedotte dal canto di invisibili Sirene. magari non saranno tantissime ma si deve
Viene allora spontaneo guardare alla qualità e
chiedersi se oggi è ancora di non alla quantità.
attualità l’Iniziazione Si può affermare che con
Martinista, se l’offerta di questa Iniziazione si
un percorso come quello riceve gradualmente la
descritto nella prima parte Tradizione e la sua
di questa relazione è ancora Rituaria, e si diventa
attraente, un percorso che parte della catena che
non si basa sulla fretta e unisce tutti i Fratelli e le
neppure sulla Sorelle che appartengono
superficialità. L’esperienza all’Ordine. Colui che
dell’emergenza COVID ha riceve l’Iniziazione
posto in evidenza come la diventa responsabile
massa appaia quasi soprattutto nei propri
narcotizzata da molte confronti perché il lavoro
illusioni e cerchi di dovrà essere svolto da lui
soddisfare il più possibile i e da nessun altro e dovrà
bisogni materiali pur di non rendere conto del suo
modificare il proprio modus operato esclusivamente
vivendi. alla propria coscienza.
Nella massa però vi è L’Iniziazione Martinista
sempre qualcuno che non è completamente continua ad essere attuale perché, a
soddisfatto del proprio modo di vivere e differenza di altre organizzazioni
prova il desiderio di voler cambiare e si iniziatiche comporta una operatività
mette alla ricerca, sentendo una forte individuale giornaliera e una ciclica legata
pulsione interiore che si manifesta con al ritmo delle stagioni e della natura.

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Vi è anche un’operatività collettiva parole e di emettere suoni che debbono


periodica per l’esecuzione dei lavori di essere ripetuti affinché tutto questo superi
loggia. l’uomo e si formi un ponte di
Da quando l’essere umano ha cominciato a collegamento.
prendere coscienza della sua finitezza e della Il Rito è inoltre necessario per creare un
coesistenza di una dimensione più elevata ed ritmo e una scansione del Tempo così come
infinita ha cercato il modo di mettersi in accade nella natura.
contatto con questa In questo particolare
dimensione che si può momento nel quale si
chiamare “Divinità” e tende a vivere soltanto il
lo ha realizzato fin dai presente sarebbe
tempi più remoti veramente utile dare un
attraverso l’esecuzione diverso ritmo al nostro
di “Riti” intesi come tempo.
una successione di Questa possibilità viene
“gesti”, di “parole” e di data dall’operatività
“suoni” creando dei Martinista.
modelli che sono stati La ritualità Martinista
tramandati dapprima può essere praticata da
per via orale e tutti indistintamente,
successivamente con la non viene richiesto un
forma scritta delle titolo di studio
conoscenze acquisite particolare e nemmeno a
nel tempo e che quale fede si aderisce.
nell’insieme costituiscono la Tradizione. Viene richiesta la passione e la purezza di
Le formule del Rito e dei Rituali non hanno Spirito nello svolgimento del Rituale.
nulla a che fare con l’aspetto religioso in L’Iniziazione Martinista resta attuale
quanto quest’ultimo ha assunto la natura di perché le forze divine e le emanazioni alle
atto fideistico. quali ci si rivolge sono le stesse cui si
Per il Martinismo invece la recita di un Rito rivolgevano i nostri più lontani antenati
o di un Rituale è un atto di volontà con il magari con parole diverse ma con la
quale l’uomo cerca di mettersi in contatto consapevolezza che tutte le forze alle quali
diretto con la divinità sia quando opera ci si rivolge emanano da una unica Fonte,
individualmente che quando opera da una Unica Divinità.
collettivamente. La differenza sta nel maggior grado di
Per cercare la Verità (di cui nessuno, coscienza acquisita nel tempo.
compreso il Martinismo, ha il monopolio) si L’Iniziazione Martinista e il suo intero
ha bisogno di compiere gesti, di pronunciare percorso consentono di trasmutare

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gradualmente il proprio “Io” illuminando di possano insorgere dubbi ed esitazioni


consapevolezza tutti i livelli dell’uomo sia poiché alla fine siamo sempre esseri
quelli inferiori che quelli superiori poiché perfettibili.
questi livelli convivono nella sua interiorità Se però non si sente come proprio questo
e possono essere conosciuti, riconciliati e percorso è giusto fermarsi ed essere sinceri
reintegrati. con sé stessi.
Si tratta di effettuare un accurato e La differenza tra un Iniziato Martinista e
profondo lavoro di purificazione attraverso colui che viene chiamato “profano” sta
il quale si può imparare a modificare le nel fatto che l’Iniziato si rende conto di
proprie abitudini, la propria emotività, i operare nel Sacro e di agire su un diverso
propri pensieri e le proprie paure: in poche piano di coscienza per riuscire a
parole si possono far morire i vecchi schemi trasmutare il proprio essere.
per dare vita ad un nuovo uomo. In conclusione per tutto quanto è stato
Il lavoro del Martinista ha come esposto sulla attualità o meno
fondamento la ricerca continua della dell’Iniziazione Martinista si può
Purificazione e della Verità, anche se si affermare che l’Iniziazione dell’Ordine
comprende che non esiste un momento in Martinista sarà sempre attuale perché vi
cui si può dire che la ricerca sia finita. saranno sempre uomini e donne di
La cosa importante è iniziare a cercare desiderio e di volontà disposti a percorrere
senza perdere l’entusiasmo del desiderio e questo cammino, grazie a quella piccola
della volontà di continuare nonostante scintilla di luce nascosta nel nostro essere.

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La Fenice Sentieri della Tradizione

La filosofia della libertà in Louis-Claude de Saint-Martin


Ehlyel I:::I::: - Gruppo "Parthenope" - Collina di Napoli

Vi sono state nel corso dei secoli svariate Ecco dunque un punto essenziale: “Essere
definizioni di libertà: da Platone ad Hegel, a padroni delle proprie azioni”, giacché,
Kant ecc. Anche esponenti religiosi di essere padroni delle proprie azioni
vertice si sono cimentati su tale concetto, presuppone anzitutto una profonda
quale, ad esempio, papa Leone XIII che conoscenza di sé stessi, essere “svegli”
nella sua enciclica “Libertas” ha dato una laddove la maggior parte dell’umanità è
definizione di libertà che, seppur inserita in del tutto addormentata e si culla in uno
un determinato contesto storico e nel stato di spensierata ed allegra fanciullezza,
ristretto ambito cattolico è a dir poco trascorrendo la propria esistenza in modo
illuminante: ”La libertà, nobilissimo dono di banale, soddisfando i propri bisogni
natura, proprio unicamente di creature dotate essenziali e ragionando con un cervello
di intelletto e di ragione, attribuisce all’uomo totalmente asservito a coloro che fanno di
la dignità di essere in mano al proprio tutto per avere una popolazione dormiente
arbitrio, di essere padrone delle proprie e ubbidiente.
azioni”. In un suo libro Ouspensky1, discepolo di
Gurdjief, affronta il tema di “svegliarsi”,
ovvero di conoscersi e, dunque, essere
padroni delle proprie azioni, ma
Ouspensky, Gurdjieff e tanti altri hanno, a
mio avviso, dato una soluzione parziale e,
dunque, non definitiva del significato vero
del “conoscere sé stessi” e dell’essere liberi.
Del resto, mi chiedo se si possa giungere ad
una soluzione definitiva di ciò poiché
l’uomo è, per sua stessa natura, un essere
vincolato nel tempo, nello spazio e in un
corpo sottoposto alle leggi fisiche di
questa realtà.
Eppure, l’uomo è un essere che va oltre la
sua natura fisica e i limiti che la sua
fisicità gli impone e che, grazie al suo
intelletto, è in grado di percepire “infiniti
mondi e universi” ed è capace di morire tra
le torture più atroci, pur di mantener fede

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ai suoi princìpi, alle sue idee ed essere, reintegrazioni degli esseri nella loro
dunque, libero, non asservito a nessun altro, primitiva proprietà, virtù e potenza
seppur l’istinto di sopravvivenza gli spirituale divina” attribuisce una grande
suggerirebbe di abdicare alle proprie idee... importanza al libero arbitrio. Quando il
ma la libertà di pensiero va oltre, sfidando Creatore creò gli esseri spirituali, li rese
persino la morte corporale. liberi e distinti e li dotò di libero arbitrio e
È questo il superamento dei propri limiti, anche per l’Adamo fu lo stesso.
delle proprie paure, anche quelle più De Pasqually afferma: “La Creazione
radicate. appartiene solo al Creatore e non alla
Dunque, la libertà potrebbe essere intesa creatura. I pensieri malvagi sono generati
come la capacità di superare i propri limiti dallo spirito cattivo, come i pensieri buoni
mediante la ragione, l'intelletto e la fede sono generati dallo spirito buono. È dovere
nelle proprie idee. dell’uomo respingere gli uni e accettare gli
La libertà, quindi, potrebbe essere come la altri secondo il suo libero arbitrio”.
facoltà di scegliere una cosa tra molte, Per Saint-Martin mediante il distacco
l’uomo si può rendere libero
dalla soggettività e dalle cose
e può diventare pronto a
raggiungere la propria anima
che è la residenza di Dio.
Solo concentrandosi nella via
interiore con il distacco, con
la preghiera l’uomo potrà
rinascere nello Spirito e la
Saggezza divina fornirà il
materiale per l’edificazione
del tempio interiore.
Solo così l’uomo lascerà agire
in sé il Principio e farà
crescere in cuor suo la Parola.
Ecco l’uomo nuovo che
potrà, tra l’altro, scacciare i
giacché chi ha i mezzi per scegliere una cosa demoni e guarire le malattie.
tra molte è padrone dei propri atti e, Per giungere all’uomo nuovo, però, l’uomo
dunque, di sé stesso. Ma è veramente così? “vecchio” dovrà passare attraverso una
Martinez De Pasqually nel “Trattato sulla triplice resurrezione, strappando tutte le

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sostanze false di cui è circondato: quelle dei potrà unirsi alla Sorgente di Vita che gli
suoi pensieri, delle sue volontà e delle sue farà scoprire le basi sacramentali che tutti
azioni. noi portiamo in noi stessi e sulle quali si
È questa la fase di separazione dalla deve elevare il proprio tempio.
personalità esteriore. Ecco, dunque, che si torna a mio avviso al
La seconda fase, o resurrezione, è quella di concetto di essere padroni di sé stessi,
trattenere sui bordi del precipizio i suoi vincendo sul nemico che vorrebbe
nuovi pensieri, le sue nuove volontà e le sue corrompere, vorrebbe avere potere sulle
azioni che sarebbero pronte a cadervi se egli nostre azioni, sul nostro libero arbitrio.
non fosse costantemente vigile. E in tutto questo, un ruolo fondamentale
La terza resurrezione sarà quella in cui egli è dato dalla preghiera costante, dall’unirsi
opera anticipatamente sui suoi pensieri, alla Deità attraverso la preghiera, unico
volontà e azioni che potrebbero essere vero punto di contatto con essa e di
esposti agli attacchi del nemico e che superamento di sé stessi.
vorrebbe provare a corrompere e perciò In altri termini, se ci si trova ad un certo
lavorerà senza riposo per ottenere che la punto della propria esistenza in una selva
mano suprema lo sostenga e lo protegga in oscura ove è facile trovare impedimenti
modo che non possa avere su di lui alcun tali da ostacolare il raggiungimento della
potere ed egli vi perverrà allorché avrà propria libertà, questi impedimenti non
soggiogato tutto ciò che è in lui e potrà dire: sono tanto da ricercare all’esterno bensì in
”Io ho vinto il mondo”. noi stessi, nei nostri vizi intesi come
Solo dopo le tre resurrezioni il nuovo uomo attaccamento, dipendenza da un qualcosa

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o qualcuno che ci impedisce la piena nostre catene, man mano il velo di Maya si
realizzazione del nostro essere, delle nostre assottiglia, ai nostri occhi inizia a
potenzialità. emergere una realtà che va oltre quella che
In altre parole, se non siamo capaci di “normalmente” si vede e percepisce.
liberarci da questi condizionamenti interni, Solo allora iniziamo a comprendere la
non saremmo mai padroni di noi stessi e, realtà per come è veramente ed iniziamo
dunque, non saremmo mai liberi. ad essere liberi, ad assaporare tale Libertà
Questo è un lavoro duro, fatto di disciplina, e, conseguentemente, a rinunciare sempre
della capacità di saper rimandare la di più alle nostre zone di confort pur di
gratificazione immediata, essendo in grado raggiungere una maggiore libertà. Ecco
di concentrarsi e di saper rinunciare. dunque la Via: una via fatta di azione
È sofferenza, sì... pura, compiuta
ma è anche nello spirito di
preghiera, vittoria, è una volontà
poter dire: ”Io ho pura e di un
vinto il mondo”. pensiero puro,
La libertà così svincolato dalle
conquistata non è cause e dagli
acquisita grazie ad effetti. Un
un’autorità esterna, cammino fatto di
ma è una condizione forza, di una
interiore, del nostro condotta pura,
spirito che ci di perseveranza
permette di toglierci la “maschera”, nella preghiera intesa come intimo
ascoltare e capire il proprio spirito, la nostra colloquio con la Deità, con il nostro sé
parte più profonda, il nostro Maestro divino.
interiore.
Ma il prezzo da pagare per poter Note:
1P.D. Ouspensky, Frammenti di un Insegnamento
raggiungere tale libertà è molto elevato
Sconosciuto. La testimonianza di otto anni di lavoro come
giacché è molto più semplice vivere in una discepolo di G.I. Gurdjieff, Astrolabio, Roma, 1976.
gabbia dorata e indossare una o più
maschere e mettere a tacere non solo i
bisogni più profondi, ma anche quello che il
nostro Maestro interiore ci dice... laddove si
è capaci di ascoltarlo.
Ma è molto difficile rinunciare ai bisogni e
non mi riferisco solo a quelli c.d. primari! …
eppure… man mano che rompiamo le

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La barba di Aronne (2a parte)


Eros S:::I::: - Gruppo "Zeteo" - Collina di Salerno

L'unguento che discende sulla testa e sulla La preghiera all’angelo del giorno e la
sua barba di Aronne è la Divina Sapienza relativa meditazione possono aprire porte
che discende da Binah e Hockmah. che solo ai puri saranno aperte; ai superbi
Come ricordato nel rituale martinista, il Re sarà indurito il cuore.
Salomone chiese a Dio
di ricevere Intelligenza e
Saggezza, per agire con
Giustizia, non chiese
ricchezze.
Questo è l’unguento
riferito a Salomone
poiché la Conoscenza
della Divina Sapienza
risiede nell’oscurità più
splendente che solo chi è
eletto riuscirà a leggere
nel sacro libro della
Natura “aprendo gli
occhi dell’Antico dei
Giorni”.
È per questo che nelle scuole iniziatiche, tra I colori che risplendono occulti si
cui in quella di Pitagora ad esempio, si rivelarono a Mosè nel suo firmamento, e si
imponeva un assoluto silenzio che durava 5 trovarono al di sopra dei colori che
anni, affinché non si pronunciassero parole appaiono all’occhio.
vane e inutili, (semplici “soffi” alla maniera Per questo è scritto: e apparve ad Abramo,
dei Proverbi di Queleth), ma sviluppassero a Isacco e Giacobbe come Dio onnipotente
la chiarudienza, l’orecchio interiore capace con i colori che mi rappresentano. Ma con il
di discernere, cioè l’orecchio del cuore. mio nome di YHWE, non mi feci conoscere
Poiché la reale conoscenza è dell’Essere da loro.
Supremo, quindi occultata, solo chi trova il Si tratta di quei colori eccelsi e occulti che
celeste Suggello, datogli dai supremi spiriti, Mosè meritò di vedere.
può essere condotto a cospetto della divina È questo il segreto dell’occhio chiuso e
luce. aperto.

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Quando è chiuso vede lo specchio La barba e i capelli


lucente, quando è aperto vede sono tra loro collegati
quello opaco, quello ri-velato. attraverso le orecchie,
A questo proposito si usa l’olio scende dalla
un’espressione legata al vedere, testa alla barba.
mentre riguardo allo specchio I peli sono estensioni
lucente che è occulto, è usata del cervello, come
un’espressione legata alla antenne che vanno
conoscenza, poiché è scritto: non dall’interno verso
mi feci vedere. l’esterno. La barba
Su questo cranio dello ZA, collega le orecchie
gocciola la rugiada dalla testa alla Bocca.
canuta: quella rugiada appare di A questo punto posso
due colori. dire che l’albero
Dalla rugiada discendente da sephirotico è come il
quella testa viene prodotta la volto dell’Eterno.
MANNA (MAter Nostra La corona superiore è
NAtura) per i giusti del mondo a il suo capo, i capelli;
venire, e per mezzo di essa, è mentre le sette
detto che i morti resusciteranno. sephirot inferiori
In merito all’orecchio è detto: sono la sua barba.
tendi il tuo orecchio, o Eterno, e Le tre vie orizzontali
ascolta; apri i tuoi occhi Eterno. sono i collegamenti
Da quest’orecchio dipendono i segreti tra orecchi, occhi, naso e bocca.
sublimi, che non fuoriescono all’esterno: per L’occhio della grazia è sostenuto
questo motivo l'orecchio è tortuoso dall’occhio della giustizia, e insieme ne
all’interno, e vi è celato il segreto dei segreti diventano Uno.
occulti. Guai a colui che rivela i segreti. Quest’occhio è composto da tre raggi e tre
Quando l’orecchio accoglie i segreti, li aureole, che sono le tre Corone delle cose
trattiene al proprio interno e non li rivela a Visibili e Manifeste. Internamente gli
coloro che sono tortuosi nelle loro vie, bensì occhi sono collegati agli orecchi.
sono posti a conoscenza di coloro che non Ma c’è chi crea separazione tra i due occhi
sono tortuosi. e tra i due orecchi, poiché l’uomo tende a
A questo si riferisce: Il segreto dell’Eterno è creare l’Eterno a sua immagine. Ma in
per quelli che lo rispettano, a loro fa conoscere questi uomini non vi è equilibrio, poiché
il suo patto (salmo 25:14) giacché accolgono le saranno troppo licenziosi o troppo
sue vie e le sue parole. collerosi.

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L’Eterno dimora
nell’equilibrio, esso siede
sul fuoco che vivifica
(Shin) e non divora nè
distrugge.
Quando l’Eterno lascia il
trono lo fa per non
distruggere i mondi,
poiché la sua potenza
crea un centro e i 4
animali sacri (YHWH)
gli ruotano intorno
sorreggendo l’universo. Con la Shin l’uomo riprende il suo posto
La barba ha un doppio colore: una parte accanto all’emanazione, non è più in
nera e una parte bianca. ginocchio d’innanzi alla furia degli
La parte nera è l’ombra del Santo, la parte elementi, ma ora finalmente può alzarsi ed
bianca è la sua luce. emanare, entrando in contatto con gli Spiriti
L’associato martinista scruta la parte nera: superiori, entrando in contatto con Sion (la
Yesod è nascosta, è nuova o nera. Luna Piena) non è solo al cospetto della
L’Associato è Aaron. Chi è Aaron? Giustizia (Gerusalemme) ma finalmente
È la personificazione umana del dio Nero, è anche della Misericordia (Sion). Dai due
la personificazione del passaggio dal vecchio colori (Misericordia e Giustizia) nasce la
al nuovo testamento. Bellezza. Vi sono sei ornamenti alla Barba
Il problema del sacerdozio martinista, se è (ZA) che insieme ai capelli ne formano 9
simile a quello di Aaron o a quello di (integrando Hochmah e Binah). Il primo
Melkisedek sta nascosto tra le pieghe della ornamento consiste nella scintilla
barba. Aaron è il sacerdote di YHWH, e nascosta, oscura. Al di sotto dei capelli che
quest’ultimo è un dio Nero, il quale non vuol discendono dalle orecchie (Clemenza e
dire cattivo, ma ne è solo l’ombra, non la Severità) fino alla bocca Fondamento,
vera emanazione, non la vera luce, ma solo il dalla quale escono tutte le potenze e dalla
riflesso della luce. Come la Severità è quale si esprime il Verbo. Quando la
l’ombra della Misericordia, come dire la scintilla della nerezza si diffonde, da essa
Legge è l’ombra della Libertà. si trae la scintilla bianca, entrambi, il
Ecco la discesa della Shin, la sua irruenza. bianco e il nero, si combinano, si
YHWH riflette solo la meccanica intercambiano, come una coppia di
dell’universo e della legge. amanti, si uniscono uno con l’altro, la luce
La Shin è lo Spirito regolatore e generatore, e l’ombra; maschile e femminile, spirito e
causa delle forme. materia.

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Quando i peli cominciano a risvegliarsi,


ovvero le sephirot, questa barba appare
come quella di un uomo forte, un uomo
vittorioso nelle guerre. Questa barba è
toccata dall’olio profumato dell’Antico
nascosto, ovvero, il Dio di luce. I peli non
coprono le labbra, le labbra esprimono
potenza, esprimono sapienza; da ciò che
diciamo attraverso il Verbo dipendono il
bene e il male, la vita e la morte. Da quelle
labbra dipendono i signori del risveglio, in
cui vivono i vigilanti. I vigilanti vivono in
Geburah; essi muovono guerra contro i In breve queste quattro lettere hanno il
nemici interiori, come recita il passo compito di: detronizzare il re, discendere
dell’Apocalisse: All’angelo della Chiesa di con lo spirito e scacciare via i demoni
Pérgamo colui che ha la spada affilata a due interiori, “colpire” il “femminile” impuro
tagli, mentre Gedulah è il Santo. Quando in noi rappresentato da Lilith, e
questi due colori si uniscono allora la bocca trasformarlo nella Madre, per purificare la
si apre e lo Spirito si manifesta: l’anima del forma, la cui lettera nasconde lo stampo
Profeta si riveste e si è chiamati la bocca del originale, in cui si riuniscono tutti i lati e
Signore! E qui nello Zohar si parla di si legano fra loro. In questo esempio
Sapore: Il suo palato è dolcezza, facendo troviamo i sei ornamenti legati fra loro
riferimento ad alcune lettere fra le 12 che possono rappresentare il sigillo
semplici, a parte l’Aleph ci si riferisce alle dell’Ordine. Il volto può essere assunto in
gutturali Het, He, Ayin. analogia con tutto il corpo. Il maschio e la
Il senso del lavoro, come già detto, è la femmina, il maschile e il femminile, la luce
riunificazione della Misericordia con la e l’ombra che una volta erano separati si
Giustizia, che si ritrovano nella bocca, anche riuniscono in un corpo solo, in un corpo di
nella nostra bocca. Non è stato detto: non è Gloria, e tutto il desiderio del maschio è
importante ciò che entra, ma ciò che esce? rivolto verso la femmina nel luogo
Oppure: non dirai falsa testimonianza? O: chiamato Sion. È il membro maschile che
non giudicherai? Oppure anche: ama il entra nella femmina, in Sion, e dal
prossimo tuo come te stesso? Quel “come” membro vengono emanati angeli. Per
nasconde tante cose, poiché ci mette in questo il Fondamento è chiamato Signore
contatto con la nostra capacità di Giudizio e delle schiere. Quando il Re sarà riunito
di Clemenza, o meglio, attraverso la alla sua Regina, allora tutti mondi
giustezza con cui amo me stesso. riceveranno benedizione ed essi saranno
una sola cosa.

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La Fenice La Parola ritrovata

Gli Ordini illuministici e l'Ordine Martinista


Flamelicus S:::I:::I:::

Marco Egidio Allegri (Venezia 1897 - Fra gli Ordini Illuministici che fioriscono
in Italia il più notevole certamente é
Crespano del Grappa 1949) è stato Gran
Maestro dell'Ordine Martinista, con lo l’Ordine Martinista fondato nel 1754 da
jeronimo di Flamelicus S:::I:::I:::, dal 1945 al Martinéz de Pasqually e diffuso per opera
1949. sopratutto di G. B. Willermoz e L. C. de
L'articolo che segue appare come nota (51), Saint-Martin che ne fu anche in un certo
alle pp. 79, 80, 81 di un testo a più ampia senso il riformatore.
portata: M.E. Allegri “Introduzione al segreto In Francia ebbe un suo nobilissimo
Massonico, seguito dell’Antico Rituale dei rifiorire dall'alta opera di S. de Guaita, di
Cavalieri del Sole o Saggi della Verità”, G. Encausse, di J. Sar Peladan e infine di
pubblicazione a cura del Venerabile Ordine J. Bricaud e di Ch. Chevillon caduto per
Martinista, Venezia, Anno di Vera Luce 5706 opera della barbarie teutonica a Lione due
(1946). giorni prima dell’evacuazione tedesca.
Attualmente l'Ordine Martinista, che in
Italia non ebbe il disdoro di interrompere i
suoi lavori mai e sopratutto neanche nei
momenti di persecuzione, conta nella
nostra Penisola ben
quattrocentoquarantun gruppi, molti dei
quali svolgono un intenso lavoro per la
ricostruzione spirituale, morale ed
economica del nostro Paese.
Esso accoglie fra i suoi associati tutti
coloro che con buona volontà vogliono
intraprendere studi di occultismo,
metapsichica, radioestesia-grafologia ecc.
Non chiede ai suoi associati né versamenti
finanziari gravosi, né di abbracciare una
determinata fede religiosa o politica, né di
pronunciare giuramenti di qualunque
specie.
Chiede solo la buona condotta, la
fraternità, la tolleranza, la concordia fra le
sue file e perciò non ha avuto mai
scissioni.

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Nei suoi gruppi vengono insegnate le scienze


massoniche e l'occultismo, secondo le
migliori tradizioni.
Gratuitamente vengono impartite lezioni di
ebraico, caldaico, sanscrito, greco.
Ove è possibile funzionano delle Biblioteche
Circolanti fra i soci, e delle sale di ritrovo
come dei gabinetti di esperienze magiche.
In questo caso i soci pagano una quota di
ripartizione delle spese.
Chiunque può chiedere (uomo o donna di
età superiore a 18 anni) di esservi ammesso
indirizzandosi o al locale rappresentante o
scrivendo al Circolo Concordia - Ordine
Martinista, S.Marco 4147 Venezia, che ne è
provvisoriamente il Centro.
L'Ordine Martinista attualmente (cioè dopo
l'ultimo convegno del 27 Dic. 1945) consta di
due gradi sezioni:

Sezione exoterica: comprendente gli Associati


(A:::)
I Martinisti si radunano in Consigli,
Gruppi e Logge, il cui luogo di residenza si
Sezione esoterica: comprendente tre gradi:
chiama Collina.
Iniziato I:::
Il Supremo Gran Consiglio si raduna
Superiore Iniziato S::: I:::
almeno quattro volte all’anno in una
Superiore Incognito S:::I:::I:::
località chiamata la Grande Montagna.
L' Ordine ha poi sei gradi amministrativi:
L'Ordine Martinista è contro tutte le lotte
I - Delegato Speciale, D:::S:::
religiose, razziali, nazionali.
II - Delegato Generale, D:::G:::
Esso predica la tolleranza, l'unità e la
III - Ispettore Segreto, I:::S:::
prosperità derivante dalla concordia nel
IV - Gran Maestro Regionale, G:::M:::
lavoro per il progresso umano.
V - Presidente Nazionale, P:::S:::C:::
L'Ordine Martinista tende sopratutto con
VI - Sovrano Gran Maestro Generale,
la sua opera alla reintegrazione dell'Uomo
S:::G::: M:::G:::
alla sua primitiva purezza, a fare del
Il Sovrano Gr:::M:::Gen::: è assistito in
volonteroso un Uomo-Potenza, a ridare ai
permanenza da un Sacro Collegio di
meritevoli per altruismo e per coraggio
Superiori Incogniti, Cardinali dell'Ordine.

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quelle supreme doti di agilità dello spirito Italiano raccoglie ogni giorno molti
che la vita egoistica e vile toglie a gran parte uomini volenterosi e forma una terribile
dell' umanità! falange di amici sinceri e disinteressati
Altissime personalità della vita pubblica, della Verità, cui spetta il compito della
come umili artigiani ed operai trovano ricostruzione spirituale del nostro Paese.
nell'Associazione Martinista quell'impulso Avvicinatevi o Giovani che amate l'Arte,
ad una vita meravigliosa e nuova che li la Scienza ed il Lavoro, avvicinatevi o
indirizza verso le più nobili mète: la sfiduciati delle mille congreghe che
fratellanza dei Popoli, l'Alleanza di tutte le vendono fumo, all'Ordine Martinista; esso
fedi, l'eliminazioni di ogni clericalismo, di non chiede che di far emergere in Voi ogni
ogni egoismo ovunque si trovi. più elevata possibilità.
In questo difficile momento l'Illuminismo

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La Fenice Contributi

Louis-Claude de Saint-Martin e la via cardiaca (2a parte)


Crisi I:::I::: - L::: G::: M::: Toscana

“Le verità e le preghiere che ci sono insegnate


quaggiù sono troppo misere per i nostri bisogni;
sono le preghiere e le verità del tempo
e noi sentiamo essere stati fatti
per altre preghiere e altre verità.”
Louis-Claude de Saint-Martin

È necessario sgomberare ogni richiamo


psicologico, e focalizzarsi nell’appropriata
zona del corpo, magari supportati da una
musica cadenzata, un ritmo armonico,
simile al nostro respiro o comunque
confacente ad esso. Le parole possono essere
espresse con una mantralizzazione o esplose
nel silenzio interiore. Il mantra in
L’Ave Maria è associata al plesso solare,
particolare, usato in molte preghiere e in
sede dei nostri istinti. È la luna, piena ed
molte religioni, è una vibrazione ritmica e
argentea. Ci si rivolge a Maria (=Amata
sonora che “offre protezione”, una semplice
del Signore) con un saluto di gioia (“ave” =
armonia che conduce sino alla porta del
rallegrati, esulta) e la constatazione di uno
risveglio. Così come ogni nostra zona del
stato di grazia, che è dono divino, poi si
corpo ha un ordine, la serie delle nostre
passa a citare l’evento dell’immacolata
preghiere prevede l’inizio con l’Ave Maria,
concezione, non inteso come miracolo
prosegue con il Cuore del Cristo, per
“carnale”. Maria è l’artefice di un atto
concludersi con il Padre Nostro, in un ciclo
compiuto - quello di procreare - azione
che si ripete sino ad uscire dalla consistenza
appartenente al mondo inferiore ma in
temporale e spaziale. Una nenia circolare e
perfetto accordo con quello superiore.
continua, magica e profonda, inattaccabile
Infatti è colma del divino (la grazia) e
dalla mente, che ci pone al riparo dalle
vergine di fronte al peccato dell’ignoranza
infiltrazioni materiali e dove possiamo
del passato. Maria insomma è la
veramente operare sulla nostra materia.
mediatrice fra l’uomo e il divino. La luce
Una tabula rasa del livello ordinario su cui
della luna ci riempie, si espande in noi, e ci
focalizzare la memoria di ciò che eravamo.
feconda.

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Il Cuore del Cristo è legato al plesso Questa preghiera è un metodo che fornisce
cardiaco, sede dei sentimenti. un insieme di indicazioni pratiche per
È il luogo dello sposalizio fra luna e sole, il ampliare la propria natura spirituale e
tempio sacro ed intimo dove avviene la raggiungere la scintilla divina che dimora
trasmutazione alchemica. in noi. Si tratta di un alto rituale magico e
Lì siamo combattuti fra la terra, dove siamo come tale comprende le tre fasi di
nati nel nostro stato attuale, e il cielo, verso invocazione, preghiera, ringraziamento.
cui tendiamo a tornare, figli contesi fra la Finalmente al termine raggiungiamo la
Madre e il Padre. purezza (“ma liberaci dal male”), meglio
Ambiamo a divenire Cristo, figlio di uomo espressa in ebraico con il termine Kadosh:
che, nella morte iniziatica, è rinato figlio di abbiamo raggiunto il dominio della natura
Dio. inferiore, siamo padroni di pensieri ed
Riconosciamo emozioni, abbiamo
comunque i nostri squarciato il velo, e
limiti e la nostra possiamo cogliere in
ignoranza di fronte noi il principio
al passato e alla divino.
conoscenza Possiamo finalmente
(peccato). riconquistare e
La sfera di energia riattivare ogni
ci avvolge, ci sephirah del nostro
comprende in albero della vita. Il
questa Unità, e sole si irradia su di
ritorna a donarsi noi, ci riempie di
verso l’infinito. calore e di luce.
Il Padre Nostro è Per Saint-Martin si
legato alla zona desidera qualcosa
intracigliare, solo se possediamo
soprattutto alla già in noi stessi una
testa, sede del parte dell’oggetto del
pensiero razionale. desiderio.
È il sole, dorato e luminoso. Così “conoscere”, anche se inizialmente
È la formula più potente con cui finalmente operato tramite un’intuizione cerebrale, si
si cerca la ricostituzione del tempio interiore affinerà e si concretizzerà con una identità
quale immagine - e non più riflesso - di totale tra il pensante e l’oggetto pensato,
quello superiore, la casa del Padre a cui compreso il mezzo stesso.
desideriamo tornare. Si tratta di una facoltà intellettuale che

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riconosce in sé il principio divino attraverso fissare gli occhi sugli esseri sensibili e
un’operazione spirituale. corporei, li riconduce sul suo proprio essere,
e nell’intento di conoscerlo fa uso con cura
della sua facoltà intellettuale, la sua vista
acquista un’estensione immensa, concepisce
e tocca, per così dire, dei raggi di luce che
sente essere fuori di lui, ma di cui sente pure
tutta l’analogia con se stesso; delle idee
nuove discendono in lui, ma è sorpreso,
ammirandole, di non trovarle estranee”,
scrive Saint Martin in “Degli errori e delle
Verità” del 1775.
Il Tempio di Salomone fu da questi
realizzato secondo i disegni a lui
consegnati, tramite il profeta Nathan, da
suo padre David. Nel tempio - costruito a
immagine di Dio, dell’uomo e dell’universo
- furono deposti gli oggetti consacrati,
l’Arca dell’Alleanza, il Candeliere a sette
braccia, il Mare di Rame e infine due
altari, con fuochi diversi. Uno era l’Altare
dei Profumi e su questo veniva bruciato
Nell’albero della vita Chokmah rappresenta dell’incenso dedicato a Dio, sia a
la saggezza o piano dell’intuizione, mentre mezzogiorno che alla sera: rappresentava
Binah rappresenta l’intelligenza o piano il cuore e le buone azioni. L’altro era
della razionalità; provenienti una da destra e l’Altare dei Sacrifici e su questo venivano
l’altra da sinistra, costituiscono la base del offerte le vittime consacrate:
triangolo che ha per vertice Kether, la rappresentava il cervello e il sacrificio delle
corona spirituale, a cui entrambi sottendono passioni. I due altari sono insomma, come
e tendono. È un lavoro impegnativo e duro, gli altri oggetti consacrati, due dei nostri
ma lineare e intuitivo. Eleazar spiega che centri psichici essenziali nel tempio
l’uomo deve necessariamente ricorrere a interiore che portiamo in noi: “Quando il
mezzi sensibili a causa della sua caduta. Tempio sarà consacrato, le sue pietre morte
Non riesce a vedere la semplice verità perché ritorneranno viventi, il metallo impuro sarà
gli è troppo vicina sin dall’inizio. Quando si trasmutato in oro e l’uomo riscoprirà il suo
fissa il sole al centro, in fondo, non si riesce a stato primitivo” (Robert Fludd). Non si
vedere il sole ma solo il suo contorno. accede al Sacro se non si è Sacri…
“Quando l’uomo al contrario, cessando di Si legge di sovente la definizione di via

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secca (o solare, o regale) legata alla via Così non esiste una via definibile migliore
teurgica, ritenuta la più breve, ma al tempo o più giusta, più blanda o più diretta o più
stesso la più pericolosa, la più “guerriera”. veloce. Si tratta invece delle due facce
Si affianca altresì frequentemente il della stessa moneta necessaria al
concetto di via umida (o lunare, o traghettamento spirituale: “Due le parole
sacerdotale) al percorso devozionale e scritte sull’albero della vita: spada e amore”.
mistico, alla via cardiaca, ritenendo questa La via teurgica funge da specchio convesso
la strada più semplice e sicura seppur più mentre la via cardiaca ha funzione di
lunga. Ma il problema delle due vie è solo un specchio concavo, nella ricerca della reale
falso problema, catalogazioni fini a sé stesse, immagine di sé liberata dallo sguardo e
inquadramenti didattici superflui. dagli abiti materiali.
Non siamo forse qui a lavorare per ri-unire, La via cardiaca è perfettamente
per ri-tornare, per re-integrare?! complementare a quella teurgica e ti
“Chi sa bruciare con l'acqua e lavare col fuoco, assurge a novello San Giorgio che cattura e
fa della terra cielo e del cielo terra preziosa” domina senza uccidere il perfido drago.
cita la famosa porta alchemica sul colle Il mostro (orribile, ma pur sempre dotato
Esquilino. di ali) esce da una caverna buia e nera,
all’interno di una natura
rocciosa e ostile, mentre
sullo sfondo del cielo - rosso
come il fuoco - spicca
l’elegante ed etereo cavallo
bianco del santo, vestito di
abiti militari ma adorno di
un fluido e morbido
mantello verde-azzurro.
Come non ricordare le
parole di Tommaso nel suo
Vangelo: “Colui che cerca
non cessi dal cercare finché
non trova, e quando troverà
sarà stupito, e quando sarà
stato stupito contemplerà e
regnerà sul Tutto”.
Lo stupore può nascere solo
nel cuore, lì dove il razionale
non trova alcuna
corrispondenza, dove rimani

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travolto dal fiume carsico di percezioni La preghiera è la lama con cui tagliamo i
spirituali, acqua possente che passa, ti fitti rovi della convinzione della
purifica, ti arricchisce, e scivola via. “Nuota dimensione misera a cui ci vuole
costantemente nella preghiera, come in un convincere e condurre la nostra psiche.
vasto oceano in cui non riesci a individuare né Il nostro essere è composto da una
la riva né il fondo ed in cui l’infinita “legione di io” ci dice Marco.
immensità delle acque ti consenta in ogni La preghiera amplia la nostra percezione,
istante una evoluzione libera e priva di non escludendone alcuno, ci conduce verso
turbamenti” dice il maestro. ciò che stiamo cercando, e ci posiziona al
In realtà la preghiera, oltre a essere un atto di là della vista ordinata ma limitata della
sacro, è uno strumento di rottura, punta del nostro piede. La preghiera ci
potremmo quasi osare definirla un’arma. conduce alla perfetta coincidenza fra noi
La percezione umana passa inesorabilmente stessi ricercatori, il metodo di ricerca e il
attraverso il mezzo di rilevazione a nostra ricercato. È tutto qui ciò di cui si sta
disposizione e a cui siamo soggiogati, la parlando. In questo percorso forse
psiche. incontreremo tanti “io” ma l’ ”Unità”
Questa è condizionata dall’autoillusione di saprà al fine comporli nuovamente e
ritenersi il nostro unico “io”. ricondurli alla reintegrazione.
In realtà noi siamo molto più grandi di ciò Abbiamo tra le dita tutti i cocci del nostro
che percepiamo ordinariamente: spesso vaso rotto durante la caduta; sta a noi
manifestazioni singolari o comunque non adesso ricomporli secondo il disegno
omologate al nostro essere sono catalogate superiore, secondo il vaso divino.
come esterne ed estranee. Mediante la preghiera usciamo fuori dal
solido multifacce del nostro io, così
come in meditazione facciamo
scivolare lontano i numerosi
chiacchiericci della mente.
La preghiera è lo strumento base di
ogni operatività religiosa e magica ma
è appunto nella mistica che raggiunge
importanza apicale. Misticismo trova
il suo significato nel riferimento
all’etimologia greca significante
Mistero. In ambito esoterico, la
mistica viene definita anche via
cardiaca appunto, per evidenziare il
distinguo dal significato dello stesso
termine in ambito religioso.

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L’iniziato esoterico, dunque, attraverso la Il filosofo aveva il compito di purificare la


preghiera, fa risorgere e rievoca gli antichi coscienza/ragione dalle scorie materiali,
misteri in sé medesimo, ricreandoli e convertirla così - pura e concentrata -
nutrendosene al tempo stesso, verso se stessa, fino all’innalzamento,
trasformandosi appunto da iniziato ad all’assimilazione, alla coincidenza con Dio
adepto, perché l’iniziazione non è dono tramite l’estasi.
sterile ma conquista viva e perenne. Questo termine, che significa “uscita” in
Il viaggio intrapreso quando preghiamo è greco, indicava la capacità ed il raggiunto
“oltre”, in un non-luogo di dominio e stato di chi riesce a separarsi appunto dal
superamento della pluralità dell’io (il drago piano sensibile, dai legami con il corpo
di cui sopra), impossibile da delineare, ancor materiale, considerato dagli orfici la
più da definire, impensabile da comunicare. tomba dell’anima (soma=sema).
Siamo liberi da ogni
forma o concetto,
dall’idea di noi stessi,
anche della libertà
stessa.
Siamo noi e Dio,
siamo noi immersi in
Dio, siamo noi e Dio
come Unità. “O Dio
liberami da Dio” dirà
il mistico renano del
XIII secolo, Meister
Eckhart.
Il “divino” Platone
indicava un percorso
iniziatico che non si
basasse su riti bensì su una prassi tutta Adesso possiamo ricordarci di quando
interiore. detto sopra a proposito dell’invocazione e
Questo percorso prevedeva una sorta di dell’evocazione in preghiera.
isolamento dal mondo con un relativo “Quando l’anima, restando in sé sola, volge
orientamento concentrato verso l’interno in la sua ricerca allora si eleva a ciò che è puro,
“presenza a sé stessi”. eterno ed immortale e avendo natura affine
Questa consapevolezza sfociava in a quello, rimane sempre con quello ogni volta
contemplazione che nient’altro era che la che le riesca essere in sé e per sé sola…e
percezione dell’origine divina dell’anima. questo stato dell’anima si chiama

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‘sapienza’ , questo un piccolo passo del Se la teurgia ci prepara a ricevere in ogni


Fedone. nostra molecola il trascendente, è proprio
La sofia è quindi intuizione mistica del il cuore il “luogo” dove si spalanca lo
divino, esito naturale della contemplazione stargate attraverso il quale si realizza la
che ha origine nella riflessione, attività riconquista della natura spirituale. È nel
umana legata ai sensi: ancora il “pensiero, profondo, nel buio, nel nostro antro
volontà, azione” di Saint Martin. interiore che, dopo la riscoperta e un
Il percorso platonico iniziava dalla faticoso lavoro di ripulitura del nostro
dialettica (dalla filosofia del pensiero) e ineffabile Sé, può illuminarsi la “scintilla”.
giungeva alla “theoria” (contemplazione) Siamo archeologi della nostra anima, e lo
cioè all’esperienza mistica. Il pensiero si scavo può e deve iniziare proprio dal cuore.
ferma, la percezione lascia il posto Saint-Martin indica nella sua via cardiaca
all’intuizione interiore, all’intelletto puro una strada ardua di purificazione protesa
del cuore. a far riemergere le note altissime
Chi era in grado di raggiungere la risuonanti nel nostro profondo. Il risultato
condizione estatica veniva da Plotino è quello di riportare alla luce i resti
definito “Illuminato”, in pratica un dell’antico splendore nascosti nelle nostre
risvegliato dal sonno del corpo, un Buddha. catacombe, senza farsi travolgere dalla
L’attività del pensiero viene azzerata, si loro magnificenza ma esaltandone bellezza
crea un vuoto mentale ed intellettuale, Dio e preziosità. Un durissimo ma
allora si manifesta nella sua parousia nel ricompensato lavoro di immersione.
cuore dell’essere umano: “Per separarsi dal Abbandoniamo le dissertazioni, ora.
corpo essa si raccoglie in sé stessa come se Ritiriamoci nelle stanze solitarie del
provenisse da luoghi diversi, del tutto priva di nostro genio.
turbamenti” - Enneadi. Il linguaggio del cuore parla in silenzio.

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Essere martinisti (2a parte)


Aerman S:::I::: - A:::O:::M:::

Il Rapporto con la Religione.

Il Fr::: Duncan ha scritto: « …Onora la tua


religione e rispetta quella altrui. Credo che sia
superfluo dire qual è l'impronta del
martinismo in seno alle religioni. Purtroppo
taluni conoscono bene le scritture indù ma non
hanno mai letto il Vangelo.
Attenzione questo è il più grave e pericoloso
errore che può anche costare caro: mai
sovrapporre gli Eggregori di due religioni; con
queste cose non si scherza.».
Nulla di più vero anche se il messaggio
sembra essere contraddittorio o incompleto
ma, di fatto non lo è [incompleto o
contraddittorio]. Dove dice «taluni
conoscono bene le scritture indù ma non hanno
mai letto il Vangelo» sembra una
contraddizione con quanto dice
successivamente «mai sovrapporre gli
Eggregori di due religioni». Al che viene Nel particolare, si rifà ampiamente alla
spontaneo pensare: “Ma se non ho mai letto i Chiesa Giovannita, ovvero, alle origini
Vangeli e ho seguito l’Induismo che della Chiesa Cristiana e a quello che era
sovrapposizione ho fatto?”. Invece, è proprio prima della scissione avvenuta nell’anno
così: Ho sovrapposto gli eggregori di due Mille.
religioni per il semplice fatto di operare nel Pur riconoscendo l’universalità del
Martinismo e osservare una religione diversa Creatore nelle sue forme di adorazione e
dalla Cristiana. confessione quale esse possono essere sotto
Ciò avviene per il semplice fatto che la base l’aspetto religioso, come ad esempio
del Martinismo è ad impronta Teurgica l’Islamismo, l’Induismo, il Buddismo, ecc.,
basata sul Cristianesimo Cabalistico (in la rituaria è prettamente teurgico-ebraico-
tutte le sue confessioni quale esse siano) che cristiana perciò, qualsiasi altra forma di
adotta il Vecchio e il Nuovo Testamento osservanza religiosa non si concilia con
(anche detto Cristianesimo Ebraico). essa.

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Se il N:::V:::O::: deriva da quello degli possono chiamare e adorare in modo


“Eletti Cohen” – così come lo è – istituito ed diverso da quello nostro ma che, alla fine,
organizzato da Martinez De Pasqually e la è lo stesso Principio Creatore.
cui tradizione segreta deriva attraverso i Ciò, anche per rispetto dell’altrui religione
personaggi biblici quali Enoch, Noè, che è un modo diverso (o rituario) di
Giacobbe e Mosè, come potrebbe essere adorare il Principio delle Cose che è
diversamente, cioè, professando altri culti uguale a quello nostro, essendo
religiosi? fattivamente l’Unico, Uno e il Tutto,
Lo stesso Martinez De Pasqually nella sua anche se da noi chiamato in modo diverso
lettera del 2.9.1768 indirizzata a Willermoz, dagli altri.
con la quale dava a quest’ultimo le Essere integralista, cioè, riconoscendo la
istruzioni rituarie da eseguire, indicava la propria Religione come l’unica rivelatrice e
necessità di « …in quanto ai vostri obblighi osteggiando quelle degli altri, porta
spirituali, ogni giorno reciterete l’Officio dello solamente al settarismo dogmatico
Spirito Santo … il Miserere Mei e il De venendosi a creare così divisioni ed
Profundis…». Preghiere, per inciso, che incomprensioni che, a loro volta, generano
appartengono solo ed esclusivamente al odio e guerre.
Cristianesimo. Ciò è in antitesi alla Creazione e al
È anche vero che il Creatore è nominato Principio Unico ed Assoluto per il
come il G:::A:::D:::U:::, similmente a diverse semplice fatto che se è Principio Unico
altre Tradizioni Occidentali, ma ciò avviene Creatore (così come lo è), non può essere
per rispetto all’Universalità del Creatore, Principio di divisione in quanto “creatore
Fonte Unica di Vita, che altri popoli di cose uniche ma divise”.

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È come voler dire che il Principio Creatore Uso della Rituaria ed Effetti (o
Unico ha creato, nel contesto della sua Manifestazioni)
creazione, le divisioni tra le razze buone e
quelle cattive e la suddivisione tra gli Un’altra considerazione da fare, è l’uso
uomini buoni e quelli cattivi (come se si prettamente personale della rituaria. Tale
potesse essere buoni o cattivi per nascita e intento egoico non solo non và bene e non
non per scelta individuale). Sarebbe un è secondo i principi del Martinismo, ma,
Creatore razzista e non Principio Unico!!! addirittura, genera dei grossi pericoli per
Pur tuttavia, è pur vero che se la forma di chi si azzarda a metterlo in pratica.
adorazione individuale segue una strada, Infatti, scopo ultimo era (ed è) -
quale la vogliamo chiamare come riferendoci sempre alle istruzioni degli
Cristianesimo o Induismo o qualsiasi altra Eletti Cohen - quello di ottenere i “passi”,
denominazione religiosa, dobbiamo seguire cioè contatti con Entità che si
solo ed esclusivamente quella strada che manifestavano sia spiritualmente che
abbiamo scelto; qualunque ne sia la materialmente. [Lettera di Martinez a
tradizione o il nome. Se facciamo Willermoz datata 16.2.1770].
commistione tra un rito e l’altro, succede I “passi” rappresentavano per l’operatore
quello che ha già detto il fratello Duncan, la manifestazione tangibile dell’Entità
ovvero, è come se andassimo allo stadio a invocata. Per ottenere i “passi” la cosa non
fare il tifo con ambedue le bandiere delle era (e non lo è) facile perché «la
squadre che al momento stanno giocando “Cosa” (“Chose” come la chiamava
per contendersi il risultato della partita. Martinez) è spesso restia per chi la desidera
prima del tempo. » [lettera di Martinez
come sopra citata]. Ciò perché il successo
dell’operante dipendeva dalla
sottomissione e dalla rinuncia alle “cose di
questo basso mondo”; a ciò si aggiungeva (e
si aggiunge) la rigorosa osservanza dei
rituali e ben lo seppe Louis Cloud De
Saint-Martin, N:::V:::Ph:::I:::, per avere
fatto abusivamente uso di un “Nome”: «…
So io quel che mi è capitato per aver fatto uso
di un nome che mi era stato descritto
prodigioso…» [Lettera del 3.2.1774 da L.C.
Saint-Martin a Martinez].
Ho scritto al passato, perché volutamente
ho riportato i brani di scambio epistolare
avvenuto con i N::: Ph:::I::: affinché il

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lettore del presente documento non prossimo e verso noi stessi.. Tali scritti si
pensasse che fossero mie fantasticherie ma è possono scaricare dal nostro sito web.
ovvio che il discorso è da intenderlo, a 3) Compiere le prescritte operazioni
maggior ragione, al presente. Ancor di più rituarie con costanza, assiduità e
se consideriamo l’animo e gli intenti che perseveranza. Se ciò non fosse possibile o
dirigevano i nostri Maestri Passati e l’animo per motivi profani o per stanchezza
che dirige e governa i nostri intenti. individuale, chiedere al N:::V:::M::: la
Poi, per chi pensasse che la “Chose” fosse sospensione dalla Catena; come dice
un’utopia del passato non più realizzabile, è giustamente il Fr::: Duncan. Non c’è nulla
in perfetto errore. Tutto dipende dal nostro di male a farlo e i dubbi possono venire a
lavoro fatto in modo puntuale, serio e tutti. L’importante è risolverli, anche col
onesto (verso l’Istituzione e verso noi tempo, ma in modo chiaro e onesto, prima
stessi)!! per se stessi e poi per gli altri.
Nel concludere questo lungo e forse tedioso 4) Nelle operazioni giornaliere, chiedere
documento e nell’unirmi all’esortazione del prima la propria purificazione (altrimenti
Fr::: Duncan aggiungo, forse più nessuna operazione può avere significato
drasticamente, la seguente sintesi: ed effetto), l’aiuto per gli ammalati e i
1) Chi non può operare nel Cristianesimo “poveri di pace” e poi, per ultimo, per gli
perché non esclusivamente di fede Cristiana, eventuali propri bisogni; ma che siano
che osserva il Vecchio e il Nuovo bisogni spirituali e mai materiali.
Testamento, si astenga dall’essere Questo vuol dire, a mio parere, essere
Martinista. Altre strade, di altre tradizioni e Martinisti.
altrettante valide, possono essere praticate
con lo stesso profitto. Naturalmente, il
discorso vale per chi fa “commistione” tra i
due riti o pratica un rito diverso dal
Cristianesimo.
2) Chi vuole essere veramente Martinista,
operi nella vita quotidiana così come parla
nelle tornate rituali o come vuol far capire
agli altri di essere. Ciò al solo scopo di
“Camminare nella Via della Reintegrazione”.
Parlare bene e razzolare male,
furbescamente, non porta al bene a livello
individuale. Per tale argomento rimando
agli scritti del Fr::: Saldar (al secolo Rino)
che sono di esempio per tutti noi sul modo
di essere nei rapporti con l’Altissimo, il

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La Fenice Vita fraterna

La Loggia Martinista "Silentium" e i suoi Gruppi

La Loggia Martinista “Silentium” ha


cominciato ad operare da circa dieci anni,
presso la collina di Pescara, in sedi che di
volta in volta vengono poste a disposizione
da strutture iniziatiche amiche.
Questo perché nel Martinismo,
tradizionalmente, non ci sono quote di
ingresso, capitazioni annuali e somme per
passaggi di grado. Al più c'è un'equa
ripartizione delle spese, qualora sostenute.
Come ogni loggia martinista, anche la
"Silentium", è seguita da un iniziatore,
Iperion S:::I:::I:::, che assume la funzione di Durante questo decennio di operatività la
Filosofo Incognito della Loggia. Loggia Martinista "Silentium" ha cercato
La sua linea iniziatica è la seguente: Nebo e provato approcci collaborativi con altre
(Francesco Brunelli) - Rigel (RMPN) - strutture martiniste, tutti conclusi.
Iperion (FRR). Quindi, allo stato attuale, la Loggia
Iperion è stato associato al Martinismo Martinista "Silentium" è una struttura
dall'amatissimo Nicolaus (Nicola Ingrosso), iniziatica assolutamente indipendente da
nel 1998, entrando così a far parte altri Ordini, Riti, Obbedienze, fratrie
dell'Ordine Martinista Universale, dove ha spirituali e da qualunque chiesa, pur
conseguito i tre gradi martinisti durante la rispettando ciascuna di tali
Gran Maestranza dell'illuminante Giovanni organizzazioni.
Aniel (Fabrizio Mariani). La Loggia “Silentium” opera alla Gloria
Nella Loggia "Silentium", dalla sua del Grande Artefice dei Mondi, del sacro
costituzione, sono stati iniziati al pentagramma e sotto gli auspici del
Martinismo 83 fra fratelli e sorelle. Phil::: Inc::: Louis-Claude de Saint-
Ovviamente non tutti sono rimasti Martin, Nostro Venerato Maestro.
all'interno della Loggia, soprattutto perché Conformemente alla Tradizione
il Martinismo richiede un'operatività Martinista, la Loggia “Silentium” adotta
costante e continua, che può non essere alla il simbolismo del ternario: i tre gradi
portata di tutti. Vi è anche chi ha optato per (Associato Incognito, Iniziato Incognito,
il passaggio in altre diverse strutture. Superiore Incognito), i tre colori (nero,
Per tutti vale il motto "semel abbas semper rosso, bianco), i tre simboli fondamentali
abbas" non avendo il Martinismo previsto (cordone, maschera, mantello), i tre lumi.
forme affini alla "scomunica".

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La Loggia Martinista “Silentium”


proclama la sua osservanza alle
leggi dello Stato, così come
l’inderogabile rispetto dei principi
di libertà, tolleranza e fratellanza.
Allo stesso modo, si oppone a ogni
forma di miope, ottusa e umiliante
discriminazione: di genere, sociale
ed etnica; si astiene dal prendere
parte in controversie di natura
politica e confessionale nel rispetto
del libero pensiero reciproco,
individuale e sociale.
Gli insegnamenti, la rituaria e il
piano di studi sono conformi a
quelli martinisti di estrazione "brunelliana" Fratelli e sorelle isolati (laddove non è
prevedendo un approccio essenzialmente ancora possibile costituire un gruppo)
teurgico occidentale con particolare sono presenti in Toscana, Liguria e
riferimento alle dottrine sviluppatesi, in Sardegna.
diversi periodi storici, nel bacino del Oltre che con la presente rassegna -
mediterraneo e nel continente europeo. riportante le idee e l’operatività che
Dalla Loggia "Silentium", negli anni, sono caratterizzano la Loggia Martinista
"gemmati" diversi gruppi (ogni gruppo deve “Silentium” e i suoi Gruppi - è in corso di
essere composto da almeno 4 fratelli/sorelle), realizzazione il sito web che offrirà notizie
ciascuno seguito da un Fratello/Sorella e materiali utili ad ogni martinista e a ogni
Maggiore. cercatore dello spirito.
Attualmente, oltre la Loggia "Silentium" In vista di questi ambiziosi propositi, non
che ha sede a Pescara, affidata a Iperion resta che augurare che la pace, la serenità, e
S:::I:::I:::, sono presenti i seguenti gruppi: la gioia ardano sempre nei nostri e vostri
- "Anubi" - Palermo (Bes S:::I:::) cuori.
- "Parthenope" - Napoli (Rhiannon S:::I:::) Ora e per sempre.
- "Zeteo" - Salerno (Eros S:::I:::)
- "Stanislas de Guaita" - Bari (Zapquiel S:::I:::) Iperion S:::I:::I:::
- "Nova Lux" - Roma (Samas S:::I:::)
- "Eirene" - Alessandria (Aspasia S:::I:::).

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