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La Fenice

No 1 ­ Inverno 2021
Il volo della Fenice
L'iniziazione martinista nell'era contemporanea
L'iniziazione martinista: iniziazione reale o virtuale?
L'Ain e i suoi riflessi
La barba di Aronne (1a parte)
Louis-Claude de Saint-Martin e la via cardiaca (1a parte)
Essere martinisti (1a parte)

Loggia Martinista "Silentium"


Info e conta : loggiasilen um@gmail.com
La Fenice
No 1 ­ Inverno 2021

La Fenice
Sommario
è il notiziario della Loggia Martinista
"Silentium" dedicato agli studi sul
Martinismo e sulla Tradizione.
Editoriale
‒ Il volo della Fenice
È uno spazio di incontro fra quanti, animati
‒ La Fenice
da interno desiderio, vogliono condividere la
propria esperienza con coloro che sono in
cammino o si apprestano a farlo, nel solco
Rassegna Martinista
della Tradizione.
‒ L'iniziazione martinista nell'era contemporanea
L'editing e la pubblicazione online sono ‒ L'iniziazione martinista: iniziazione reale o virtuale?
a cura di:
Iperion S:::I:::I::: ­ Bes S:::I::: Sentieri della Tradizione
Le immagini e la revisione dei testi sono ‒ L'Ain e i suoi riflessi
curate da: ‒ La barba di Aronne (1a parte)
Eros S:::I::: ­ Hathor I:::I:::
La Parola ritrovata
Hanno scritto su questo numero della
rivista:
Iperion S:::I:::I::: ­ Aerman S:::I:::
‒ Meditazioni sul Martinismo e sui doveri dei martinisti
Rhiannon S:::I::: ­ Bes S:::I:::
Eros S:::I::: ­ Crisi I:::I:::
Contributi
‒ Louis­Claude de Saint­Martin e la via cardiaca (1a parte)
­ Essere martinisti (1a parte)

Vita Fraterna
‒ La loggia martinista "Silentium" e i suoi gruppi
La responsabilità degli articoli è lasciata ­ Calendario operativo
interamente ai singoli autori e non impegna, per il
loro contenuto, la Loggia Martinista "Silentium".
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­ non ha carattere di periodicità
­ non contiene pubblicità
­ non è in vendita
­ ha diffusione esclusivamente online
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La Fenice Editoriale

Il volo della Fenice


di Iperion S:::I:::I:::

Carissimi lettori, Luce. Separabis Terram ab Igne, subtile a


la rivista “La Fenice” fa il suo debutto in un spisso, suaviter, cum magno ingenio… et
periodo dell’anno in cui forte è il desiderio di recepit vim superiorum et inferiorum… sic
dare avvio alla semina di quanto in habebis gloriam totius mundi.
precedenza raccolto e con attenzione Per il nome della rivista, ci si è ispirati alla
vagliato affinché un nuovo ciclo possa avere narrazione mitologica che descrive la
inizio. Ed è quanto ci rammenta - nella Fenice come l’uccello abitante la regione
Tavola di Smeraldo - Ermete Trismegisto: mediterranea della Fenicia, nell’Asia
«Separerai il sottile dallo spesso con grande
occidentale. Il mito rimanda ai concetti di
ingegno… affinché ogni oscurità si
rinascita, di rinnovamento e di
allontani».
rigenerazione.
La Fenice è messaggera e
annunciatrice di una
nuova Vita, della novella
Luce.
Questi concetti
sottendono a fasi
operative che si ritrovano
in ogni Tradizione
iniziatica.
Nel Martinismo trovano
la loro ragion d’essere
nella reintegrazione che
prelude al “Ritorno alle
Origini”, fine a cui tende
Ciò che avviene in Natura, trova le sue leggi ogni martinista e che il mito della Fenice,
nell’agricoltura celeste che, analogicamente, così come illustrata in copertina, ben
riguarda anche l’essere umano. In piena rappresenta.
adesione con lo spirito di cui la Natura è La rivista “La Fenice” esprime le idee e
partecipe in questo periodo, ci si è separati l’operatività che caratterizzano la Loggia
da quanto ritenuto superfluo e contingente Martinista “Silentium” e i suoi Gruppi nei
raccogliendo la forza delle cose superiori e quali forte è il senso di rinnovamento e
inferiori, per mirare esclusivamente alla “habitare fratres in Unum”.

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La Fenice ­ Rivista martinista ­ Inverno 2021
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Come la Fenice rinasce dalle ceneri per


iniziare una Vita Nova così la Loggia
“Silentium” e i suoi Gruppi sono sorti
dalle ceneri di una precedente esperienza
per librarsi nuovamente verso vette più
elevate e dar vita a un nuovo percorso di
ricerca operando fraternamente, nel senso
più autentico del termine, superando ogni
forma di umiliante discriminazione,
soprattutto di genere, nella piena
osservanza della tradizione martinista.
Si è pensato di mutare, oltre al nome della
rivista, anche la sua veste grafica, a
cominciare dal cambio di colore della
copertina che dal rosso amaranto passa al
blu.
Innanzitutto, il colore blu suggerisce l’idea
della riflessione e della meditazione (idee
necessarie se si vuole rispondere alle tre
domande della Sfinge: Chi sono? Da dove
vengo? Dove vado?).
Al contempo, il colore blu rimanda ai denominazione e la struttura) vedono -
concetti di rinascita e di scoperta della come fondamentale Verità e come scopo
Verità, così come ritenuto dagli egizi. irrinunciabile - la riconciliazione dell’uomo
Su questi elementi valoriali è stata con sé stesso e la successiva reintegrazione
realizzata l’immagine della Fenice che che ciascuno deve evocare, creare e
simbolicamente allude a un percorso sviluppare in sé.
verticale mirante all’astro luminoso per
eccellenza: il Sole. La Fenice ha ripreso a volare.
I primi numeri della Rivista riproporranno
alcuni articoli già pubblicati in altra sede
poiché affrontano concetti e idee
irrinunciabili per la comprensione degli
articoli che verranno pubblicati nei numeri
successivi.
La collaborazione alla rivista “La Fenice” è
aperta a tutti gli “uomini di desiderio” che
nel Martinismo (qualunque ne sia la

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L a Fe n i c e
di Belfegor (settembre 1949)

tempi lontanissimi, ricostruita da una serie


L'articolo che segue fu pubblicato, nel di documenti scritti su tavolette d'argilla,
1949, sul primo numero dell'omonima
appartenenti ai secoli XIV e XIII a. C.
rivista La Fenice - Rivista mensile di studi
esoterici - per conto della Delegazione
Generale della Fr+Tm+ di Miriam, ai quei
tempi presieduta da Domenico Lombardi
(Benno).
Nella nota di presentazione della rivista La
Fenice, Lombardi racconta di aver trovato
l'articolo in un mucchio di vecchie carte e di
averlo scelto perchè intitolato come la
rivista, La Fenice appunto, «e poi perchè
firmato da un certo Belfegor».
Quindi prosegue: "Baal o Beelphegor, come Voi
sapete, era il dio dell'«aprimento», cioè
dell'«apertura» che si fa «per entrare». Dunque
è d'occasione e pure di buon augurio. Speriamo,
pertanto, che "La Fenice" riesca ad aprire più
larghi orizzonti ai cerebri chiusi ed a far entrare i
migliori, con passo misurato ed accorto, nel
Sacrario della Mistica Rosa".
Non possiamo che fare nostro il medesimo
augurio.
=^=^=^=^=^=^=
Esse contengono testi di cultura di
La Fenicia si stendeva lungo le coste della
carattere amministrativo è religioso, di cui
Siria, a settentrione del promontorio del
alcuni ancora inediti, incisi con scrittura
Carmelo, sulla fascia costiera, fra
alfabetica, simile al sillabario cuneiforme
l’Antilibano e il mare, e fu abitata da
sumero-accadico.
remotissimi tempi, come è provato da
La loro religione, che conosciamo da un
avanzi arcaici ivi rinvenuti.
rifacimento greco di Filone di Biblo,
I Fenici ebbero e conservarono, nonostante
conservato in numerosi frammenti,
l'influenza egizia e greca, una propria
consisteva in una cosmogonia che
fisionomia culturale ed etnica, che risale a
attribuiva, all'unione del CAOS con lo

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SPIRITO, la nascita di un uovo (Môt), dalla Foinissa, sangue.


cui scissione ebbero origine il CIELO e la Foinisso, tingere, colorare in rosso.
TERRA. Fenicide era la tunica rossa che gli opliti
Due principi, dunque, che si fondono e si spartani portavano sotto la corazza.
scindono, per diretto ed inverso processo di Fuoco fenicio o feniano era una soluzione
creazione, da cui una coppia originaria, di fosforo nel solfuro di carbonio, che,
matrice degli dei, dei giganti e dell'umanità. versata su corpi combustibili, li
I loro onori sacri erano resi incendiava, perché il solfuro di carbonio si
fondamentalmente ad una coppia divina, volatilizza subito e il fosforo che resta si
Baal - Astarte, cui univano un dio fanciullo, infiamma facilmente.
per la formazione della Triade Suprema. La Fenice è pure una costellazione del cielo
Essi nutrivano un culto sensuale della australe.
Natura, nella quale distinguevano un Fenici erano le Caste Avi-Gerie, che
principio maschile e un principio femminile. serbavano i Lari degli Avi, cioè le ceneri,
Fenice era il loro rappresentante mitico, in quelle stesse da cui la fenice risorgeva e
greco fòinix, che vuol dire rosso fuoco. che sono il risultato della combustione in
Abbondano in greco i derivati e sinonimi Apotheosis.
come: La Fenice, a quanto sostiene Ovidio, si
Foinico, che significa rosso, purpureo, trovava negli Elisi, cioè Eli-Isis, (Sole e
fiammeggiante, vermiglio. Luna) e adombrava un mistero, l'ultimo a
Foinios, rosso (di sangue) sanguinoso. conoscersi, unico per tutto il mondo.

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Su questo famoso E viene tirata in ballo


uccello molto perfino l'accertata sede
favoleggiarono gli topografica, variabile su
antichi e, secondo tutti i quarti e mezzi
Erodoto, esso volava quarti della rosa dei
dall'Arabia in Eliopoli, venti, a seconda che alla
ogni cinquecento anni, nuova coprocrazia
recando chiuso in un dell’occulto piaccia
uovo di mirra il spostare la sua instabile
cadavere del padre, per seppellirlo nel residenza. La Fenice, invece, ne indica
Tempio del Sole. Secondo Tacito, invece, si l'ubicazione UNICA e SICURA, ed i suoi
fabbricava un nido in Arabia e, cresciuto, decifrabili connotati stanno a dimostrare
bruciava il padre sull'altare del Sole; mentre che non bisogna rivolgersi al pizzardone
per altri, giunto alla età avanzata, si stradale per rintracciarla, perché i Numi
uccideva sopra un rogo di legni aromatici, non si farebbero tanto facilmente
donde il nome di Ardea purpurea, dalla pira sorprendere a simposio da estranei non
che lo incenerisce e dal colore rosso di cui si muniti del biglietto d'invito. Nel simbolo
ammanta. L'uccello fu adorato in varie città della Fenice stanno la chiave e la parola di
e venne messo in relazione col dio Sole passo per comunicare con l'OCCULTO
(Rig), anzi lo si vede appollaiato presso la SINEDRIO, la cui Gerarchia non si
tomba di Osiride e, secondo i testi delle estrania dai suoi dipendenti ed è la sola
Piramidi, nel Tempio della Fenice era la DOMINANTE. Pertanto, chi non sia un
pietra sacra puntuta, dalla quale era sorto venditore di fumo, o uno dei tanti
nei primordi il dio. Il rosso, il fuoco, le ciarlatani che infestano noiosamente
ceneri, che volano facilmente al vento, l'approccio ai confini del sacro recinto, ha
l'uccello purpureo, il rogo, la resurrezione e il dovere di invitare i preparati a non
gli Elisi, sono tutti ingredienti, rivolgersi vanamente all'oriente o
procedimenti e risultati di operazioni all'occaso, ma a stabilire il proprio,
alchemiche, che si praticano in un recondito indistruttibile contatto. Allora soltanto,
CENTRO, ove lo 0 è la Fiamma, lo 0 è sapranno se trattisi di un cavo
l'Orifiamma e lo 0 è la Sfinge; del quale transatlantico o di un filo della tessitrice
CENTRO potrebbe dirsi, come per l'Araba Aracne, avranno risposta ai loro molti
Fenice, «che vi sia ognun lo dice, ove sia pensieri che, sotto l'aspetto di iridate
nessun lo sa». Cotesto CENTRO ricorre, farfalle o di notturne falene, vanno
tuttavia, frequentemente nelle incaute, sciamando intorno ai consapevoli, e
malconsistenti e fin troppo riconoscibili capiranno pure perché fanno una
ostentazioni di versatissimi millantatori. grandissima pena.

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La Fenice Rassegna Martinista

L'iniziazione martinista nell'era contemporanea


Iperion S:::I:::I::: - Loggia "Silentium" - Collina di Pescara

In princípio erat Verbum, È anche vero che i termini iniziazione e


et Verbum erat apud Deum, Parola vanno contestualizzati, non in un
et Deus erat Verbum. ambiente spazio-temporale finito, o
Hoc erat in princípio apud Deum. quaternario, ma vanno invece riferiti in
Ómnia per ipsum facta sunt: un ambito tradizionale dove non c’è spazio
et sine ipso factum est nihil, quod factum est: e non c’è tempo, dove invece vi è
in ipso vita erat, et vita erat lux hóminum: l’esistenza, non necessariamente legata
et lux in ténebris lucet, alla presenza dell’uomo, ma dove vi è
et ténebræ eam non comprehendérunt. qualcosa che va al di là quello che i suoi
(Giovanni, Vangelo 1:1-5) sensi sono in grado di cogliere. Come si
dice, se il cieco non è nelle condizioni di
vedere la luce emanata dal Sole, non
significa che la luce e il Sole non esistano.
Perché iniziare questo articolo, dedicato A tal riguardo, eviterei di entrare nelle
all’attualità dell’iniziazione martinista, con disquisizioni fra immanenza e
il Prologo o, altrimenti detto, Inno al Logos trascendenza, disquisizioni che lascio agli
di Giovanni? amanti dei verba, ma non del Verbum.
Per affrontare l’argomento, ho voluto prima
chiarire a me stesso cosa intendere per
iniziazione. Innanzitutto, ho pensato che il
termine iniziazione faccia pensare a un
inizio, a un cominciare, a un principio.
Mi è allora, subito balzato alla mente, come
ricordo recente, il Prologo di Giovanni, in cui
si fa riferimento, per l’appunto, al Principio.
E cosa ci dice Giovanni? Che al principio
c’era il Verbo, o meglio, il Verbum.
Soffermiamoci: il termine Verbum è
tradotto, il più delle volte, come Parola.
Quindi, se dobbiamo pensare all’iniziazione
come un principio e, al principio era il
Verbum, cioè la Parola, allora per sillogismo
categorico, in qualche modo, l’iniziazione
deve avere a che fare con la Parola.

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l’iniziazione martinista, si
tratta di cominciare da subito
ad operare affinché, come
indicato dai Maestri Passati, si
possa giungere alla
reintegrazione dell’uomo nelle
sue primitive proprietà, virtù
e potenze spirituali e divine,
andate “dimenticate” e quindi
perse, in seguito alla “caduta”.
Con l’iniziazione, infatti, si
apre per l’uomo la possibilità
di fare ingresso in un “mondo
altro”, ma allo stesso tempo in
sé stesso, per risvegliare il
“principio divino” presente in
ciascuno di noi.
Si tratta di ciò che veniva
Non a caso anche altre strutture iniziatiche, definito il Fuoco al centro della
riconoscendo questa vicinanza semantica Terra, rappresentato anatomicamente
fra Verbum e iniziazione, spingono la loro nell’uomo dal cuore, considerato come
opera alla ricerca della Parola perduta. centro dell’intelligenza spirituale, da cui
In realtà, sia il Verbum che l’iniziazione deriva il termine ricordare, da "re-cordari",
riportano ad un concetto comune che è cor, cordis, cioè cuore che col prefisso re,
quello di atto creativo, di atto trasmutatorio, significa portare al cuore.
o, ancora meglio, di palingenesi, vale a dire Non è un caso che molti segni nei diversi
di ri-nascita, di una nuova vita dunque o gradi martinisti, e in altre strutture
Vita Nova. iniziatiche, fanno riferimento al cuore -
Ciò è possibile se si lascia agire, su di sé e in quale simbolo del centro della memoria
sé, l’influenza spirituale che viene trasmessa spirituale umana da risvegliare -
durante il rito di iniziazione per aprirsi altrimenti detto flos ignis, il fiore di fuoco,
completamente ad un altro modo, o mondo, rappresentato in alcune immagini
di esistenza. mistiche come una fiamma che si
In particolare, per quanto concerne sprigiona dal cuore.

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Quindi, se con l’iniziazione dobbiamo riportare in luce quanto è stato


ricordare, se dobbiamo pervenire allo stato ottenebrato, obnubilato dallo stato
iniziale dell’uomo prima della caduta, allora esistenziale nel piano della manifestazione
dobbiamo ritrovare per analogia, il Verbum, sensibile o “al di qua”.
la Parola che solo apparentemente è andata Pertanto, l’iniziazione deve
perduta o confusa nel frastuono della necessariamente condurre, in quanto
verbosità. memoria, ad una presa di conoscenza di
una condizione “altra”, o
ancora meglio, “ultra”, una
condizione che ci è nota, ma
è stata dimenticata
conseguentemente al
distacco dalla divinità, alla
caduta nel piano fenomenico
della materialità o
quaternario.
Lo stesso può dirsi della
perdita della Parola, nel
rumore prodotto dalla
materialità del discorso
puramente dialettico.
Invece, la Parola deve essere
Sempre analogicamente, si può fare intesa essenzialmente nel
riferimento alla Fenice, l’Uccello di Fuoco suo significato profondo, come veicolo
della teologia di Heliopolis, o al Quetzalcóat, simbolico di una esperienza interiore.
il Serpente piumato della teologia tolteca. In quanto appena detto, ci soccorre il
Entrambi indicano un inizio, il principio divin poeta, allorché, nel primo canto del
primordiale di vita che riscoperto in sé, Paradiso, al settantesimo verso, ci
conduce all’immortalità. ammonisce: Trasumanar significar per
Su questo tema, e in particolare su come gli verba non si poria, vale a dire che non si
antichi egizi hanno rappresentato il può andare al di là dell’umano se si
percorso a ritroso dell’uomo verso la sua utilizzano le parole.
origine divina, è opportuno fare riferimento Ci si riferisce qui ad una conoscenza non
al Libro dei morti egizio chiamato anche accademica, non parolaia, non libresca,
Libro per uscire al giorno. non limitata alla razionalità, per quanto
Occorre rammentare che l’iniziazione è dotta essa possa essere.
strettamente collegata ad un ricordo, e il La conoscenza a cui tende l’iniziazione è
ricordo è una riconquista della memoria, un completamente opposta alla conoscenza

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razionale, alla gnosis greca, che vede il non le si pongono a dimora al calore della
conoscente, colui che conosce, e il conosciuto, terra nel giusto periodo, non si diventa
l’oggetto della conoscenza, su versanti giardiniere.
contrapposti, rimarcando, di fatto, una Una cosa non la si conosce realmente
dualità fra soggetto conoscente e oggetto finché non la si realizza.
conosciuto. Vale a dire finché la coscienza non possa
Consegue un processo gnostico, o di trasformarvisi.
conoscenza, essenzialmente duale, un Questo ci pone dinanzi una evidente
continuo procedere fra due opposti. verità: la conoscenza fine a sé stessa è
Al contrario, e non può essere altrimenti, la essenzialmente concettuale e accademica,
conoscenza iniziatica è un andare oltre ogni è kultur, mentre la conoscenza iniziatica è
dimensione dialettica. sostanzialmente un vissuto, un fare,
Nella conoscenza iniziatica vi è ancora meglio è Opera.
identificazione fra conoscente e conosciuto ed È questo il motivo per cui, in ambito
è quindi un’esperienza essenzialmente iniziatico e tradizionale non vi è, e non vi
unitaria ed unitiva. può essere, un insegnamento di tipo
Un basilare assioma ermetico così recita: per cattedratico con sedicenti messia e
conoscere cosa sia la tal cosa, bisogna abboccanti discenti.
diventare la cosa stessa, come dire che Non possono esserci conferenzieri che
possiamo leggere tutti i libri di giardinaggio propongono falso misticismo e confusioni
e guardare tutti i video possibili, ma finché spiritualistiche, tipiche della new age,
non si prendono le sementi e le pianticelle e abbonamenti a prolifiche monografie
periodiche sul
sovrannaturale, corsi
a dispense di dottrine
esotiche di ogni tipo a
costi proibitivi.
Ma questo dispersivo
e fuorviante
panorama che si offre
a chi si avvicina alla
ricerca esoterica non
ha nulla di
tradizionale e
tantomeno di
iniziatico.

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Ho detto pocanzi che la conoscenza sdoppiamento fra conoscente e conosciuto,


iniziatica è Opera; allora, se il fine del allo stesso modo, il culto del divino
Martinismo è la reintegrazione dell’uomo presuppone uno sdoppiamento, una netta
nelle sue condizioni originarie, prima della separazione fra l’orante e la divinità.
caduta, cioè un processo di reintegrazione Il processo iniziatico, di contro, auspica
con il divino, ne consegue (sempre seguendo una transumanazione, un andare oltre la
il sillogismo categorico) che l’opera a cui si natura umana, per pervenire,
fa riferimento è un Opera Divina, in greco successivamente, ad una identificazione
antico teos Dio e ergon opera, ciò che negli con il divino, una fusione, un bruciare
Oracoli Caldaici1 è stata definita teurgia (dal insieme o indiamento.
greco antico theurghía). Una sintesi di quanto appena detto si
Di Opera si sta trattando. trova nella parola “Dio” che indica sia il
concetto di divinità,
Dio per l’appunto, sia
l’identità dell’iniziato,
se si pensa a Dio scritto
come D’Io. Ed è questo
ricordo della primitiva
unità da ricostituire
che richiama il
concetto di
reintegrazione tanto
caro al Martinismo e ai
martinisti e, come
ricordato dal Maestro
Passato Nebo, ne è “…
la sua essenza, la sua
prima e ultima
parola2”. Parola o
Verbum, vorrei
Occorre escludere, pertanto, tutto quanto aggiungere, capace di richiamare, da noi e
possa avere carattere devozionale e, in noi, la voce occulta e divina del nostro
conseguentemente, deve essere escluso tutto Maestro Interiore che ci ri-corda chi Io
ciò che diviene mero culto del divino. Sono.
Infatti, come il processo di conoscenza Louis-Claude de Saint-Martin, in Ecce
adottato dalla gnosi presuppone uno Homo, rammenta: “Malgrado la vastità del

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tempo, malgrado lo spessore delle tenebre, tutte istanza di percorrere un cammino di


le volte che l'uomo contemplerà i suoi rapporti riconciliazione e reintegrazione, facendo di
con Dio, ritroverà in sé gli elementi sé stesso il Filosofo dell’Unità.
indissolubili della sua essenza originale ed i Sta proprio in questo l’attualità
naturali indizi della sua gloriosa dell’iniziazione martinista che conserva la
destinazione3”. sua essenza più profonda nel suo essere
Ecco, allora, che il Martinismo fornisce gli intimamente radicata nella Tradizione.
strumenti per pervenire a questo risveglio
progressivo in funzione della qualificazione Note:
dell’iniziato che rappresenta la materia
prima dell’Opera. Si è detto delle finalità
1 Gli oracoli caldaici sono stati scritti fra il
I e II sec. d.C. e sono attribuiti a Giuliano
dell’iniziazione, e dell’iniziazione martinista il Caldeo e suo figlio Giuliano il Teurgo.
in particolare, si è detto che il Martinismo L’opera completa, scritta in greco, è
andata parzialmente distrutta e sono
fornisce degli strumenti progressivi per la giunti a noi solo dei frammenti.
pratica, si è detto che il compimento
dell’Opera dipende dalla messa “in atto” di
2 Francesco Brunelli, Il Martinismo e
l’Ordine Martinista, Editrice Volumnia,
quanto nell’iniziato è “in potenza”. Il Perugia, 1980, p.175.
martinista dovrà, perciò, mostrarsi scevro
dai lacciuoli del tempo e dello spazio che
3Louis-Claude de Saint-Martin, Ecce
Homo. La reintegrazione dell’uomo
non possono avviluppare colui che, ricevuta attraverso la catarsi, Edizioni Bastogi,
una iniziazione reale, avverta l’intima Foggia, 1998, p.27.

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L'iniziazione martinista: iniziazione reale o virtuale?


Rhiannon S:::I::: - Gruppo "Phartenope" - Collina di Napoli

Nel momento in cui si vuole cominciare a dall’altro abbiamo la possibilità offerta


parlare di “iniziazione” la mente ci rimanda all’uomo di rialzarsi lungo una verticalità
subito al concetto che si sta per “dare inizio nel momento in cui si “rende conto” di
a qualcosa”, che si sta “intraprendendo un avere in sé “il germe della Luce” che lo
percorso” che ci condurrà verso la “meta” di porterà allo stato iniziale prima della
cui abbiamo - in un preciso momento della “caduta”.
nostra vita - avvertito la “presenza” e il E ancora una volta è richiamato il
conseguente “richiamo”. E questo “sentire concetto di inizio e di principio.
interiore” ha caratterizzato sempre colui Ma inizio di cosa?
che si avvicina ad una struttura iniziatica, La parola “inizio”, da cui “iniziazione”, è
sia se ci riferiamo al passato sia in età la soluzione: inizio da in-ire, quindi un
contemporanea. “andare dentro” e non verso improbabili
Come martinista, come donna che ha divinità assise su nubi accomodanti e
avvertito questo richiamo e che ha deciso, paffute.
non certo per caso, di intraprendere
il percorso martinista, non posso che
fare riferimento ai nostri Maestri
Passati – che sono sempre presenti
fra noi – a cominciare da Martinez
de Pasqually che usava affermare:
“Mio Dio, proteggimi da me stesso”.
Il suo allievo prediletto, Louis-
Claude de Saint-Martin gli faceva
eco sostenendo che: “L’uomo è la
somma di tutti i problemi” ma allo
stesso tempo asseriva che: “L’uomo
porta in sé il germe della Luce e delle
verità”.
Ecco, quindi, che se da una parte
abbiamo la rappresentazione
dell’uomo immerso nella
problematicità del piano orizzontale
(ricordato da Martinez e da LCSM)

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Una volta compreso che la “risposta” a e/o virtuale” con particolare riferimento
questa “chiamata interiore” si trova all’iniziazione nell’Ordine Martinista.
nell’intraprendere un percorso di Ecco la trascrizione, semplificata, del
comprensione e successivo sviluppo del contenuto della trasmissione.
nostro essere, dobbiamo riflettere se quanto L'iniziazione - e in particolare l'iniziazione
ci prospetta il percorso martinista sia reale martinezista-martinista - è per definizione
nel senso di res, di riscontrabile, oppure la trasmissione reale di un potere spirituale.
frutto di seducenti fumose filosofie, cioè se il Ne conseguono alcune ovvietà sulle quali
Martinismo offre una iniziazione reale o sarà bene soffermarci per chiarire una
virtuale. buona volta le idee a tutti.
E per rispondere a questo mio interrogativo È ovvio, per esempio, che ognuno utilizzerà
mi è giunto, quasi inaspettatamente, un il deposito iniziatico ricevuto in ragione
piccolo intervento svolto dal Gran Maestro delle sue possibilità intrinseche, le quali
Passato Giovanni Aniel (Fabrizio Mariani). variano da individuo a individuo.
Fabrizio Mariani ha lavorato come
giornalista e come conduttore
radiofonico per la Rai. È stato anche
uno scrittore e ha dato alle stampe
numerosi testi con la casa editrice
Bastogi di Foggia. In particolare, nel
1982, ha pubblicato “Introduzione alla
pratica ermetica” la cui presentazione è
stata scritta da Nebo, Francesco
Brunelli, Gran Maestro dell’allora
Ordine Martinista Antico e
Tradizionale (OMAT).
La presentazione al testo è datata
Perugia, luglio 1982. Brunelli morirà
qualche settimana dopo, il 19 agosto.
Quindi, è stato forse uno dei suoi
ultimi contributi scritti.
Giovanni Aniel (Fabrizio Mariani)
come giornalista ha condotto la
rubrica radiofonica “Atanor - Gli
orizzonti dell'esoterismo” che andava in
onda la domenica sera, alle ore 22:15,
su Rai Radio 3. Una delle trasmissioni
ha avuto come tema “Iniziazione reale

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Attraverso questa trasmissione si instaura


un vincolo karmico, indissolubile, tra chi
trasmette il fluido e chi lo riceve, vincolo che,
come tutto ciò che attiene al karma, si
perpetua oltre la morte (il fatto che alla
morte dell'Iniziatore il discepolo debba
cercarsi un altro maestro riguarda,
specificatamente, l'attività operativa sul
piano del Quaternario).
In altre strutture è diverso: in Massoneria,
tanto per fare un esempio, è la loggia, unità
di base dell'organizzazione, che accoglie
l'aspirante apprendista attraverso il suo
capo, il maestro venerabile, che tale non è a
vita, né a priori, ma è eletto dall'assemblea,
con periodica cadenza.
L'Iniziatore Martinista, invece, è tale a
priori, cioè prima ed indipendentemente
dalla loggia, che, una volta costituita, è per
sempre di sua esclusiva responsabilità.
L'iniziazione martinista riguarda le
possibilità intrinseche (cioè quelle che già
Dei talenti ricevuti, ogni operaio fa quel che sono, anche se latenti, nel recipiendario);
vuole e che può. queste possibilità possono non affiorare mai,
È errato affermare che chi non spende i talenti ma non per questo l'iniziazione è meno reale;
è perché non li ha ricevuti, o li possiede altre forme di iniziazione, invece,
soltanto virtualmente. riguardano le possibilità non intrinseche
La peculiarità dell'Ordine consiste nella (cioè quelle che, grazie allo studio e alla
trasmissione diretta di un fluido, di un meditazione sui simboli potranno un giorno
legame, fra l'iniziatore (che tale è a vita, nascere, ex novo, nel recipiendario); in
semel abbas, semper abbas) e il questo caso si può (anzi: si deve) parlare di
recipiendario con l'imposizione della mano e iniziazione virtuale, ma il discorso non ci
con le parole (risvegliati, o tu che dormi, riguarda.
ricevi questa fiamma ardente che ti Il grave compito che si assume l'Iniziatore
permetterà di vincere la potenza delle consiste nel capire se un profano di desiderio
tenebre) parole che ogni Martinista, degno di abbia in sé, oppure no, le possibilità
questo nome, dovrebbe custodire scolpite nel intrinseche: solo in caso affermativo, infatti,
cuore. egli potrà procedere a trasmettere

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un'iniziazione che abbia tutti i requisiti Qui termina la trascrizione della


richiesti dalla nostra Tradizione. trasmissione.
Capire ciò è molto difficile: sono in gioco, da Da quanto appena detto,
parte dell'Iniziatore, cospicue facoltà intuitive è fuori di dubbio che la iniziazione
e una buona conoscenza della psicologia martinista
applicata. sia una iniziazione reale che produce un
Può accadere - e accade - che l'Iniziatore sbagli legame indissolubile fra il recipiendario
e scambi per desiderio quella che è soltanto una e il maestro rafforzato dalla catena
malcelata e inconsapevole velleità. Allo sbaglio eggregorica ininterrotta fra recipiendario
dell'Iniziatore, però, pone rimedio l'Eggregoro e l’iniziatore e fra questi e il suo
dell'Ordine che senza frapporre indugi espelle maestro, e così fino a giungere ai
dall'Ordine e restituisce al mondo profano la Maestri Passati, ricordati durante la
persona che in campo iniziatico dispone, in trasmissione iniziatica:” Io… nel nome del
quel momento, soltanto di possibilità non mio iniziatore… e sotto gli auspici dei
intrinseche. È probabilmente su queste Nostri Venerati Maestri Passati, ti ricevo…
argomentazioni che si è usata, nel nostro ecc. ecc.”
ambito, la dizione relativa alla virtualità E da questo momento, il nuovo iniziato,
dell'iniziazione, generando qualche piccola il neofita, è posto in contatto con la sua
confusione che speriamo di aver fugato, in realtà, res appunto, interiore,
quanto l’iniziazione martinista è sempre attraverso la pratica dei riti relativi al
un’iniziazione reale. grado di appartenenza.

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A questo punto mi è obbligo ricordare gli strumenti che l’Ordine mi ha messo a


Stanislas de Guaita che al nuovo iniziato, disposizione e la pratica costante dei riti
così si rivolge: “Invano i più saggi Maestri ti hanno fatto di me una donna nuova, che
rivelerebbero le supreme formule della scienza e ha cioè raggiunto la consapevolezza che
del potere magico, poiché la Verità Occulta non una strada per la propria reintegrazione
può essere trasmessa in un discorso, ma esiste e il desiderio di percorrerla si è
ciascuno deve evocarla, crearla e svilupparla in tramutato in realtà.
sé”. Ciò significa che il grado ricevuto deve In questo vedo e intendo l’iniziazione reale
essere attivato e sviluppato in sé, magari con e non virtuale che caratterizza il
la guida dell’iniziatore per evitare errori e martinismo.
sviamenti visto che questi, come dice il E in questo vedo e intendo la sua
Maestro Passato Aldebaran, con l’iniziazione ineluttabile attualità.
ne assume una responsabilità personale.
Se è vero che l’iniziazione martinista è reale
e non virtuale, in quanto crea un legame che
prescinde dal piano della manifestazione e
va oltre il quaternario per approdare a piani
più elevati, è ancor più vero, allora, che
l’iniziazione martinista, e quindi l’iniziatore,
deve andare oltre le forme fenomeniche
contraddistinte dalla dualità. Deve dunque
prescindere da un mondo dove tutto è
sdoppiato e polarizzato, comunemente
rappresentato dal Sole e dalla Luna, dal
bianco e dal nero, dal maschile e dal
femminile, ma guardare la Luce Una
imprigionata nella materia, nella corporeità.
Deve dare la giusta risposta alla chiamata di
quella scintilla divina che, in quanto tale
non può essere né uomo e né donna e
prescinde da ogni forma di caratterizzazione
e, soprattutto, di limiti al suo naturale e
incondizionato sviluppo.
Questo è ancor più vero se osservo la mia
esperienza personale dal giorno in cui ho
deciso di rispondere alla mia chiamata
interiore e intraprendere un percorso
iniziatico. Il rapporto con il mio iniziatore,

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La Fenice Sentieri della Tradizione

L'Ain e i suoi riflessi


Bes S:::I::: - Gruppo "Anubi" - Collina di Palermo

All’origine di tutto, nella tradizione Il senso di Ain che diventa Ani va in questa
cabalistica, vi è il nulla, l’Ain. stessa direzione.
Permutando queste tre lettere in Ani il Esiste così il Sole che non vediamo, il Sole
significato cambia nel pronome personale riflesso sugli oggetti e il raggio di Sole.
“io”, come se il vuoto originario e l’io siano i Ognuna di queste esistenze, chiamate
due punti del diametro di un cerchio che Zahzaot, possiede un nome:
parte dall’emanazione, arriva alla mia • L’inconoscibile è Ain
coscienza, e ritorna al suo principio. • La proiezione come spazio (i nostri
Inteso come qualcosa di perfetto al di là del oggetti) è Ain Soph
tempo e dello spazio che l’uomo non può • La proiezione come tempo (il raggio) è
conoscere in nessun modo, David ben Ain Soph Aur
Abraham ha-Lavan descrive così l’Ain :
“Ha più essere di ogni essere del mondo,
ma è semplice;
e siccome ogni essere
si riconosce nella complessità
viene assunto come il Nulla.”

Nonostante l’assoluta impossibilità


dell’uomo di conoscere Ain, i cabalisti, in
particolar modo a partire da Isaac il Cieco,
lo hanno cercato attraverso un gioco di
riflessi, come quando contempliamo la
presenza dell’astro solare vedendone la luce
sugli oggetti posati sul tavolo o sulle pareti
delle nostre abitazioni. Questi raggi
condividono con il Sole la loro natura
luminosa in una maniera che farà dire a Ain Soph, nome che pur indicando una
René Guenon in altro contesto tradizionale: delle Luci di Ain è diventato per
"La luce è essenzialmente una e la sua natura antonomasia il nome di Dio, si è iniziato ad
non è diversa nel Sole e nei suoi raggi, i quali usare dal 1200 inizialmente come aggettivo
ultimi non si distinguono se non in modo per definire qualcosa di infinito.
illusorio nei confronti del Sole stesso." Dal 1300 lo troviamo quasi in tutte le
(Rivista di Studi Tradizionali, 1947). pubblicazioni cabalistiche a volte confuso
con la Shekinah che, più specificatamente,

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è la presenza di Dio nel mondo, nell’uomo e La Creazione sott’intende l’avvenuta


nell’Universo ma che nei percorsi più legati presenza delle tre Zahzazot e infatti nel
all’immanentismo tende a coincidere con pensiero mistico ebraico è triplicemente
l’Assoluto. Se vogliamo insistere sulla cosa è divisa. Esiste una dimensione assoluta
come se Ain Soph si riferisse all’infinito e inconoscibile se non mediante la perdita
quindi ad una condizione spiccatamente dell’Io da cui scaturisce la creazione degli
spaziale e Ain Soph Aur all’eterno ossia al oggetti della Casa, la parola Bereshit che ha
tempo. per lettera iniziale la Beth, il cui
significato è appunto
casa. Esiste, infine, una
creazione che è simile alla
luce che cade sopra gli
oggetti. Queste ultime
due creazioni posseggono
un particolare contesto
simbolico. Nel Sefer
Yetzirah infatti vengono
incisi – Chalak - nel
fango, quindi togliendo
qualcosa da una materia
già esistente formata da
terra e acqua, i 32
sentieri mistici di
Sapienza che generano la
Teniamo sempre in mente la coincidenza Casa. Successivamente l’Eterno dà forma
qualitativa confermata dalla permutazione all’Universo mediante tre lettere Samekh,
delle tre lettere Ain in Ani, e riflettiamo Peh e Resh che formano le parole Sepher –
sulla aderenza semantica tra origine il testo, Sephar – il numero, e Sippur – la
dell’universo e origine dell’io. Quest’ultimo, comunicazione.
quindi, ha una consistenza vuota, meglio Sepher è l'elemento visivo, la forma.
dire “silenziosa” per il suo essere del mondo Sephar è l'elemento numerico/ritmico e
ma semplice e, così come percepiamo Sippur è la vibrazione, il suono.
l’esistenza di una persona attraverso la sua Queste tre lettere sono infine le radici
voce, è in questa dimensione ermetica di della parola Sephirah attraverso la quale
assoluto silenzio che percepiamo l’esistenza la luce acquisisce un suo colore che attesta
originaria. Io sono quello. una specifica qualità.

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Se quello che è stato scritto finora riguarda Nel XV/XVI secolo si diffusero le prime
una creazione che odora di fede in quanto rappresentazioni grafiche cabalistiche a
inconoscibile, ricordo l’importanza che per forma di Albero anche grazie a opere come
l’ebraismo hanno le lettere e la loro l’Ilan ha-Gaddol di Meir Poppers e la
combinazione. Pertanto, ancora una volta, Kabbalah Denudata di Knorr Von
assoluto inconoscibile e Io hanno la stessa Rosenroth.
qualità e la creazione potrebbe quindi essere La rappresentazione ad albero, l’Otz
vista come un ritorno, due Chiim, ha avuto l’indubbio vantaggio di
semicirconferenze che si completano nel identificare in un colpo d’occhio il
cerchio. percorso della luce, il raggio che si colora
Per questo, però, occorre un Sentiero. attraverso le Sefiroth mediante dei percorsi
di trasmutazione interni chiamati canali, o
Zinnot.
Osservando l’Albero Cabalistico, notiamo
alcune particolarità di cui spesso si legge e
su cui non è mai scontato riflettere.
È possibile innanzitutto dividere l’Albero
in tre colonne:
La colonna di destra è la colonna della
Grazia, formata dalla Saggezza (Hokmah),
dalla Grandezza o dall’Amore (Gedullah) e
dalla Vittoria (Netzach). È la colonna delle
forze ampliatrici, positive di segno e
maschili. L’Espansione.
La colonna di sinistra è la colonna della
Severità, formata dall’Intelligenza (Binah),
dal Potere o dalla Severità (Gevurah) e
dalla Maestà (Hod). È la colonna delle
forze limitanti, negative di segno e
femminili. Il Contenimento.
Considerando il contenimento come
l’utero che accoglie il seme, in questo senso
femminile e l’espandere come il seminare e
avendo contezza dei tre triangoli che si
vengono a formare a partire dal basso del
nostro albero, il triangolo naturale legato

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al fisico, quello psichico legato all’anima e Così Yesod equilibra Netzach e Hod;
quello dell’intelletto legato allo Spirito Tiphereth, Gedullah e Gevurah;
vediamo inoltre come, a sinistra, Hod Kether, Hokmah e Binah.
contiene il naturale, Geburah lo psichico e L’Ani, l’Io, è attraverso i tre libri, ossia
Binah l’intelletto così come, a destra, Sepher, Sephar e Sippur, che contempla
Netzach amplia il naturale, Gedullah lo l’Eterno e l’Infinito percependo
psichico e Hokmah l’intelletto. l’inconoscibile.
La colonna centrale, che sorregge l’intero Questi tre libri sono raccolti nella parola
Albero è la colonna dell’Equilibrio e della Sefirah.
Bellezza, formata dalla Corona (Kether), Le Sefiroth sono vetri colorati, oggetti
dalla Bellezza o dalla Misericordia della casa, che raccolgono la luce e le
(Tiphereth), dal Fondamento o dal Giusto danno una specifica qualità attraverso la
(Yesod) e infine dal Regno (Malkuth). quale il nostro corpo, la nostra anima e il
Assume questo nome in quanto nel suo nostro intelletto si proiettano in una
proiettarsi equilibra le forze contenitrici e direzione compiendo un viaggio.
quelle espansive. I tre triangoli, il naturale, lo psichico e
l’intellettuale, sono l’Ain,
l'Ani, il Nulla che si muta
in Io.
Questo avviene quando
dal parlare di Dio
parliamo con Dio sino a
essere Dio.
Questo è il serpente che si
morde la coda, la
circonferenza chiusa, il
ritorno che mette fine al
Tikkun.

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La barba di Aronne (1a parte)


Eros S:::I::: - Gruppo "Zeteo" - Collina di Salerno

Ho avuto modo, in questi anni dedicati al


martinismo, di meditare spesso sul nostro
rituale giornaliero, rendendomi cosciente
dell’investitura spirituale che esso
rappresenta, la sua tradizione e il suo potere
magico di risvegliare l’uomo interiore.
Ma è altrettanto vero che il rischio di fare il
rituale in modo meccanico è molto alto.
Questo rischio si presenta, credo, quando
l’uomo iniziato viene sovrastato dall'uomo
profano e il rito è relegato in quei pochi
minuti ad esso dedicati. Il rito giornaliero
diventa, così, un mero dovere derivante
dall'iniziazione. In questo caso l'associato è
ancora prigioniero dell’uomo profano in cui
prevale l'obbligo di fare qualcosa.
La “forzatura” (o meglio l'impegno) nasce
da una organizzazione dell’iter giornaliero.
Con il tempo, se il seme sboccia, l’uomo
iniziato prevale sull'uomo profano.
Questo è frutto di un processo che implica L’Ecce quam bonum ricorda la solenne
un perfezionamento continuo dell’Uomo, investitura di Aaron, il fratello di Mosè:
durante il quale egli comincia ad incarnare il “Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse la
Verbo: la personalità iniziatica e il nuovo io Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e
iniziatico si fanno sempre più spazio: dove così le consacrò.
prima c’era un ammasso informe di desideri, Fece sette volte l'aspersione sull'altare, unse
voglie ed egoici personalismi ora c’è un l'altare con tutti i suoi accessori, la conca e
Individuo. Come una piantina si erge dalla la sua base, per consacrarli.
terra per dirigersi verso il cielo dove l’uomo Versò l'olio della unzione sul capo d'Aronne
iniziato è al di sopra dell'uomo profano e di e unse Aronne, per consacrarlo.
ogni cosa appartenente al piano materiale. Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aronne, li
Questo sentire l’iniziazione mi nasce vestì di tuniche, li cinse con le cinture e legò
meditando sull'Ecce quam bonum e sulla sul loro capo i turbanti, come il Signore
consacrazione di Aaroon. aveva ordinato a Mosè.”

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Questo tipo di cerimonia avveniva in tre significato legato sia alle ossa sia ai giorni
occasioni: per l'ordinamento sacerdotale, per dell’anno, nonché ha un collegamento con
l'investitura a sovrano, per il matrimonio. la Torah, che invito il lettore a fare una
Troviamo una prima apparizione di questo ricerca personale) e 1600 torri da ogni lato.
passo nello Zohar, nel libro chiamato: “La Ogni torre di file incastonate, che volano
madre orna gli sposi”. in alto e attingono alla mensa della madre
Questo passo zoharico mi richiama subito sublime, dal suo olio dell’unzione.
alla mente l’immagine di Myriam o se Dall’antico dei giorni è discesa l’energia del
vogliamo Sophia, incarnata dalla sephirah Padre e della Madre, rispettivamente dalla
Binah, come si osserva in questo passaggio: sephirah della sapienza (Hockmah) e
“Allora in segreto, la dell’intelligenza (Binah),
madre effonde doni dalle cui unione è poi
sublimi e li invia e li nato Ze’er Anpin.”
incastona nella corona. Nella descrizione di Ben
Poi profondi fiumi di Yochai, il corpo di ZA è a
Santo Olio dell’unzione un tempo: figura divina e
sul capo del Re. Dal capo agglomerato di Sephirot,
di questi scende così quel quindi esso richiama sia
buono olio sublime sulla gli attributi dell’uomo,
barba preziosa, e di là ma anche metafore
sulla veste regale". dell’emanazione.
A ciò si riferiscono le Come i suoi 3 cervelli
parole: sono collegati a Hockmah,
“È come olio profumato Binah e Da’ath.
sul capo, che scende lungo In questo caso anche la
la barba, la barba di barba e i capelli non
Aronne, che scende sino hanno un ruolo
all’orlo della sua veste”. marginale, ma anzi, hanno
Attorno alla corona ci sono 50 grappoli (le intrinsecamente immagine, simbolo e
50 porte d’intelligenza) incisi sulla madre metafora dell’emanazione. “Abbiamo
sublime tempestata di pietre preziose: stabilito che Madre e Padre si tengono
bianca, rossa, verde, nera, azzurra e all’antico dei giorni, ai suoi riccioli
porpora. In questi colori c’è un forte (barba).”
richiamo agli arcangeli e alle sephiroth, È certamente così, giacché essi dipendono
manca solo il giallo di Tipheret. dal cervello, occulto tra tutti gli occulti, e
Quindi prosegue: 613 luci da ogni parte (613 a questi si tengono. Quando i discepoli
sono le mitzvot che sono i precetti che l’ebreo considereranno le mie parole,
osserva. Oltretutto questo numero ha un comprenderanno che tutto è solo antico:

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egli era ed egli sarà, e tutti quelli sono suoi La mem rappresenta la morte,
ornamenti. essenza femminile, materia del mondo
Padre e Madre escono da quel cervello […] divino, la rinascita, il principio
da esso dipendono e ad esso sono attaccati.” rinnovatore, la trasformazione; la Croce,
Quando le ciglia inferiori si dividono da Iehovah.
quelle superiori e offrono spazio necessario La nun trasmutazione, il
per scorgere, gli occhi si aprono e hanno passaggio, il frutto, il premio nato da un
l’aspetto di chi si è appena svegliato dal lavoro materiale e spirituale dell’uomo che
sonno. può rivendicare la sua identità nei
Quattro colori appaiono in quegli occhi, da confronti del Padre. L’iniziativa umana.
essi risplendono i 4 astucci dei filatteri, che L’Aqua; Emmanuel.
illuminano i condotti del cervello. La resh, medicina, resurrezione, la
Questi quattro colori rappresentano sia i testa, il vero pensiero che penetra l’uomo
quattro colori dell’Eden identificabili con attraverso la morte. È il rinnovamento.
quattro lettere: mem, nun, resh, ghimel. Rodeh.
Queste lettere sono le porte d’accesso alla La ghimel è la mano che afferra, il
Natura superiore, al firmamento superiore, primo avvenimento dell’uomo, la terra,
questo accade in due occasioni, secondo lo l’azione. Gadol.
Zohar. Secondo lo Zohar, solo le anime dei giusti
La prima è quando si lascia definitivamente attraversano la porta dell’arconte.
questo corpo, l’altra è attraverso il sogno o Quest’arconte aspetta al “varco dei
attraverso pratiche iniziatiche. dormienti” e il suo nome è Suria.

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Il suo compito è con cui discernerà il bene e il


“inghiottire” chi si male.
avvicina, e se l’anima La via di queste sephirot è
è giusta, la partorirà Aleph che è chiamata il
come era nel principio. primo maschile. La lettera
Oltre il varco ci sono Aleph è composta da due iod
quattro arcangeli: e una vav. La iod inferiore è
Mikael, Rafael, Gerusalemme e la superiore è
Gabriel e infine Sion - 3 è come la rugiada
Nuriel. dell'Ermon, che scende sui
Questi quattro monti di Sion; là infatti il
arcangeli si posano SIGNORE ha ordinato che
sull’anima dell’iniziato e dopo averlo sia la benedizione, la vita in eterno.
profumato con 12 tipi di aromi lo vestono di Gerusalemme rappresenta la parte
una veste bianca, e così, l’anima non è più esteriore di Malkut, l’altra (Sion) quella
di un mondo inferiore, ma di un mondo interiore:
superiore: In questo mondo i vestiti sono Sempre gli occhi del Signore, tuo Dio, sono
superiore agli uomini, ma nell’altro, i vestiti su di essa (Gerusalemme) dall’inizio
sono superiori all’uomo che l’indossa. dell’anno alla fine dell’anno. In entrambi i
7 sono quelli chiamati Occhi del Signore (gli casi (inizio e fine) sono stati scritti con
arcangeli) e la vista esce dal colore nero grafia difettata senza l’Aleph poiché si
(Binah/Saturno); dal rosso escono i signori tratta della He inferiore del Nome Divino
del giudizio (Geburah/Marte) e sono (Malkut) ( Me-resit anziché Me-re’sit con
chiamati Occhi del signore che perlustrano la l’Aleph).
terra. Dal verde (Netzach/Venere) si rivelano (continua)
le azioni buone e cattive; poiché è detto:
invero i suoi occhi sono le vie dell’uomo e
sono chiamati: gli occhi del Signore che
perlustrano, poiché essi sono i due lati, nel
bene e nel male.
Dal bianco escono tutte le misericordie,
tutte le bontà che si trovano nel mondo, per
fare del bene: allora si purificano tutti e tre i
colori per ricevere la misericordia, quei
colori si mescolano gli uni con gli altri e si
attaccano gli uni con gli altri.
Le orecchie dell’Antico diventano una sola

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La Fenice La Parola ritrovata

Meditazione sul martinismo e sui doveri dei martinisti


Sette S:::I:::I:::

È questa una meditazione sui valori


intrinseci del Martinismo e sulle possibilità
che ogni appartenente all'Ordine ha
davanti a sé nella traduzione pratica di una
dinamica che, originata, come tutto,
dall’UNO, ci giunge attraverso e per mezzo
di... «ogni Tradizione» come dice l'art. 2
degli Statuti, o meglio della
TRADIZIONE, perché essa, quando è
vera, non può che essere UNA,
riallacciandosi necessariamente alla Fonte
Primordiale matrice del divenire.
Sempre l'art. 2 precisa che «l'Ordine non
pone limiti alla ricerca, né fa distinzione di
razza, di fede religiosa o di ideali sociali».
Sono questi i punti che distinguono in
modo inconfondibile il Martinismo da molti generati da una reazione al passato e
altri Ordini Iniziatici! incuranti dei nuovi vettori spazio-
Il Martinismo è un sistema aperto, e come temporali che cominciano a pesare sui
tale possiede, a differenza di altri Ordini, piatti della bilancia terrestre - il
una dinamica cronotipica che pur Martinismo ha in sé tutte le possibilità per
mantenendo il costante e necessario agire quale forza catalizzatrice che
collegamento con la Fonte Primordiale, permette alle nuove potenzialità di
vive e reagisce in funzione delle variabili inserirsi nella dinamica umana e terrestre.
spazio-temporali; emanazioni dualistiche Da tempo, e da più parti ormai, si sente
dell'Unità Primordiale. ripetere come il suono di una campana che
Questa precipua caratteristica che trova accelera sempre più il ritmo dei suoi
conferma nel poliedrico valore radicale dei rintocchi, che i nuovi tempi stanno
Maestri Passati la pone in una posizione sopraggiungendo e con essi la necessità per
unica almeno rispetto al mondo l'uomo di acquisire nuovi stati di
occidentale. coscienza. L'umanità è giunta ad un giro
In un mondo rimasto ancorato per la di boa, si dice da alcuni: l'era dell'Acquario
maggior parte al passato, o proiettato in un sta iniziando, ripetono altri; un nuovo
futuro completamente squilibrato e ciclo cosmico avanza a passi serrati,
disarmonico - perché partorito da principi insistono altri ancora; ma ognuna di
queste fonti, incatenata ai suoi schemi

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dottrinari, lo dice, lo ripete, magari lo urla, assimilare questi nuovi vettori di forze che
per affermare che solo poco tempo è stanno cominciando ad avvolgere questa
rimasto, a chi vuol veramente salvarsi, per nostra Terra.
abbracciare incondizionatamente quella Trovandosi in tali condizioni, può attuare
dottrina. un'azione sia sui piani sottili che su quelli
Così la percezione di una verità, che come concreti per portare il suo valido
tale dovrebbe amalgamare, non fa che contributo alla creazione di una
frazionare sempre più, incrementando lo equilibrata comprensione di una nuova
sviluppo di una nuova Torre di Babele già in realtà fra tutti coloro che divisi da
atto. apparenti superficialità dottrinarie, sono
Il Martinismo in forza della sua essenza, di retti verso un medesimo
collegato per mezzo della sua energia sempre raggiungimento.
vitale e presente in esso trasfusa dai Maestri Ed in ciò vedo un rinnovato dovere di ogni
Passati che si rinnova, si potenzia e si Martinista, il dovere di aiutare ogni
trasfonde in noi tutti grazie alla dinamica creatura umana verso la comprensione di
vorticosa della ritualità, può essere quel principio che dovrà un giorno essere
veramente depositario della Tradizione una l'unica vera forza che tutti accomuna e
e vera congiungentesi alla Fonte tutti comprende: l’AMORE
UNIVERSALE.
Ogni qual volta una creatura
riuscirà veramente ad
identificarsi nel suo
prossimo, una parte della
immensa differenziazione
che fa esistere il dualismo
sarà stata assorbita; due
scintille un tempo esplose da
un unico globo di Luce si
saranno riunite, sospinte
dalla loro stessa forza
originaria a rientrare nella
Grande Fiamma d’Amore che
dovrà un giorno ardere in un
Primordiale. unico fuoco il dualismo tutto.
Ecco, il Martinismo grazie a questa sua Questo impulso formidabile fu un giorno
superiore qualità, libero come è da catene già donato all'umanità e con esso fu data
dottrinarie unidirezionali, ha in sé le la Pace, ma essa non è stata compresa.
caratteristiche per ben comprendere ed Il Nuovo Stato di Coscienza nel quale

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l'umanità tutta è sospinta dalle nuove forze contrastanti; ed i primi sintomi già si
spazio-temporali che hanno, per ora palesano nell'uomo e nella natura.
blandamente, cominciato ad investire il È quindi di somma importanza che si
nostro pianeta, porta con sé qualcosa che creino dei canali psico-spirituali che,
integra e completa all'umanità era stato già consci di tale realtà, si adoperino a far
dato. defluire, se così si può dire, queste nuove
energie verso la
moltitudine
impreparata
attraverso un
mezzo trasduttore
con essa
risuonante.
Il Martinismo, e
per esso ogni
Martinista, può e
deve adoperarsi
con tutte le forze
per creare quei
canali di cui
Tale realtà ancora intangibile per i più, è parlavo prima, giungendo così in breve
senza dubbio il grande evento cosmico che tempo al coordinamento psico-spirituale
innalzerà l'umanità lungo la spirale del suo di tutti gli altri «centri di buona volontà
cammino evolutivo. Si tratta di forze di per la nuova era» che in tutto il mondo
ordine spirituale che, come tali, incideranno cercano di sbocciare; perché, anche se
sullo stesso piano per gli uomini, ma sono sparuti, esistono esseri che hanno già
forze nuove e poderose alle cui armonie i più avuto la percezione netta di tale necessità.
sono ancora sordi, perché rimasti ancorati a Gli Alti Centri Occulti già lavorano in tale
principi che sono serviti ad una esperienza senso, ma la collaborazione deve essere
ormai conclusa, nell'economia spazio- data da ogni uomo di desiderio e di buona
temporale cosmica. Perché tutto ciò possa volontà, affinché, nettati gli spiriti dai
compiersi secondo quell’Armonia che regge preconcetti e dai tarpami che li
e governa il tutto, il nostro sistema invischiano e li legano, un bocciolo di rosa
planetario sta entrando in zone cosmiche di possa germogliare al centro della croce
adatte vibrazioni generanti. dell’umanità.
Questo incontro, si convertirà in un primo Allora, all'Amore ed alla Pace verrà
momento, per i più, in un vero e proprio aggiunta la Gioia!
scontro di potenzialità energetiche

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La Fenice Contributi

Louis-Claude de Saint-Martin e la via cardiaca (1a parte)


Crisi I:::I::: - L::: G::: M::: Toscana

“C’è senza dubbio un diapason giusto nella


natura, c’è n’è uno particolare per ogni essere.
Se tu ne usi un altro, che puoi produrre?
Malgrado la precisione di tutti i tuoi suoni,
secondo i rapporti della scala musicale,
questi non saranno meno falsi,
poiché il diapason lo sarà lui stesso”
Louis-Claude de Saint-Martin

La preghiera è uno strumento espressivo di


tutte le religioni ed è nata con il mondo.
L’essere umano infatti spesso è ricorso
all’atto del pregare per incamminarsi di
nuovo verso la divinità, per invocare o
evocare il proprio dio. Si potrebbe
erroneamente definire la preghiera come il
momento in cui l’uomo parla alla parte È in tale ambiente che, nel
divina che è in sé, ma è molto molto di più 1769, viene presentato a Martinez de
di un semplice momento, anche e Pasqually, fondatore dell’Ordine dei
soprattutto in quanto priva di tempo, così Cavalieri Massoni Eletti Cohen
come di spazio. dell’Universo, di cui seguirà gli
Pregare è l’azione più semplicemente insegnamenti e da cui sarà iniziato,
efficace a disposizione dell’uomo, e la diventandone segretario nel 1768.
complessità non è del sacro. Dopo la morte del maestro (1774),
La preghiera è un segmento, la via sostenitore della Via Teurgica o Magica,
immaginabile più breve per unire due punti Saint Martin – che non volle mai fondare
la cui costituzione minima sono appunto i un proprio Ordine - delinea i perimetri
due punti stessi e che si dissolve nel suo della propria dottrina che presenta
scopo ultimo di farli combaciare e divenire caratteristiche mistiche, riconoscendo
un punto unico: l’Unità. comunque un considerevole debito verso la
Louis Claude de Saint Martin nasce nel 1743 cosmologia martinezista rivisitata alla
ad Amboise, in Francia. Frequenta la luce della filosofia di Jacob Bohme.
facoltà di giurisprudenza ma alla fine si Questa sarà da Saint Martin stesso
dedica alla carriera militare. definita “Via Cardiaca”.

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La mistica, o via cardiaca, è caratterizzata L’accezione religiosa si distingue


da una forte ricerca interiore e da un ovviamente da quella esoterica, ambito in
relativo distacco dalle cose mondane, cui non dobbiamo dimenticare che la
nonché da una spiritualità semplice e preghiera è intesa come contatto diretto
lineare, istintiva e spontanea. con il divino multisfaccettato, conosciuto
È centralizzata sul superamento di ogni o sconosciuto, che arde in noi.
dialettica dualistica conflittuale, lavorando Ben si comprende quindi che utilizzeremo
oltre i sistemi plurimi ed egoici della mente. l’evocazione per risolvere un nostro
Vive e si nutre nel silenzio della comunione difetto, per allontanarlo, dissolverlo,
con il divino che è in noi. mentre invece ricorreremo all’invocazione
Non c’è ricerca di perdono, di comprensione, per creare un ponte solido attraverso cui
di riparo, di salvezza. ottenere una qualità, farla giungere sino a
C’è un viaggio irrazionale ma controllato, noi e farla nostra.
folle ma lucido, con una ricerca invocativa Ma per procedere tra questo “fuori” e
ed una manifestazione evocativa di intensità questo “dentro” è necessario aver
inimmaginabile mediante mente umana: raggiunto la rara e perfetta posizione
mania (stato non ordinario della coscienza a dell’enucleazione, dello sdoppiamento
contatto con il sacro) ed entusiasmo (“con coscienziale, per prendere a piene mani da
Dio dentro di sé”). un lato, e dall’altro rimanere immuni e
I termini invocazione ed evocazione invulnerabili psicologicamente. Noi siamo
derivano entrambi dal latino e significano lì, consapevoli di esserlo, non per perdere
rispettivamente “chiamare intensamente” e “qualcosa” bensì per canalizzarlo senza
“chiamare fuori”. traumi in noi stessi.
La via cardiaca non è
ideata in supplenza di
quella teurgica, bensì a
quest’ultima affiancata,
ed esaltata dalla
consapevolezza del
desiderio che parte dalla
mente, si consolida
attraverso la volontà,
per poi sbocciare dal
cuore, luogo d’incontro
con il divino. La teurgia
è valida e prende senso,
ma soprattutto efficacia,
solo se non slegata dalla

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preghiera nonché dal lavoro contatto con il Principio


di retrospezione e Supremo, a ristabilire
meditazione. l’Unità primordiale.
La retrospezione è un Questo processo si
allarme che segnala gli manifesta, si costruisce e
attacchi della nostra natura si fortifica mediante il
materiale a quella spirituale desiderio e la volontà.
e divina, un segnalatore dei L’essere umano infatti è
limiti alla nostra libertà. un soggetto attivo con
La meditazione è una sonda caratteristiche di
che rileva le catene della “pensiero, volontà e
nostra prigione terrestre, e azione” ed è proprio
indica la fitta rete costruita facendo leva su queste –
da noi stessi (ma non solo) al riportate allo stato
di sotto di queste maglie che originario – che esso può
inconsciamente ci elevarsi al NOSCE TE
attanagliano ogni giorno. IPSUM.
La preghiera esoterica è l’esercito con cui Nel poema “Il Coccodrillo” - scritto da
scendiamo in guerra contro i nostri demoni e Saint Martin nel 1799 - il protagonista
le nostre paure, per vincere i nostri confini, Eleazar viene depredato della sua polvere
per ridare la dignità e il trono al re che è in magica ottenuta con la pansé o viola del
noi. pensiero con la quale aveva sempre vinto
Durante la retrospezione stiliamo la nostra il male. Viene insomma a perdere la sua
anamnesi, durante la meditazione “forza elementale” pur restando in
diventiamo il nostro medico migliore, possesso del “desiderio”, che grazie anche
durante la preghiera ci curiamo sino ad alla “concentrazione”, riesce a dominare i
intervenire chirurgicamente. nemici attraverso le tre facoltà dell’anima
Per rendere efficace l’azione della preghiera riconquistate: il pensare, il sentire, il
è necessaria la costruzione da due lati dello volere.
stesso canale, occorre cioè sia l’aiuto divino Questo è l’uomo nuovo, questo è l’uomo di
che la predisposizione umana. desiderio.
Si lavora in due, si opera in Uno, tramite lo Saint-Martin in una lettera ad un amico:
strumento fondamentale che è la preghiera "La sola iniziazione che predico e cerco,
interiore unita a quella esteriore, serie di con tutto l'ardore della mia anima, è
gesta quotidiane indirizzate verso l’universo quella tramite cui possiamo entrare nel
metafisico. L’uomo dedito alla cuore di Dio e far entrare il cuore di Dio in
reintegrazione nella sua essenza divina noi, per realizzare un matrimonio
universale è tutto proteso a riprendere il indissolubile che fa di noi l'amico, il

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fratello e lo sposo del nostro Divino Quando ricerchiamo la nostra energia, la


Riparatore. L'unico mezzo per arrivare a nostra coscienza, la nostra intelligenza,
questa Santa Iniziazione è spingersi sempre scopriamo che siamo ingannati in tale
più negli abissi del nostro essere e non ricerca dalla continua e prevaricante
mollare la presa finché non siamo giunti a ombra dell’ego. Quando preghiamo
trarne la vivente e vivificante radice". diventiamo invulnerabili e osserviamo la
La preghiera è un’Azione Sacra e nasce veste psicologica dei nostri io perché siamo
dalla sinergia delle tre macro-zone fisiche e oltre, così come in meditazione riusciamo
animiche dell’uomo. Queste individuano tre a guardare dall’esterno la nostra mente
punti precisi del corpo umano pur che agisce per noi, ci prende in giro, e ci
appartenendo ad un livello più elevato, conduce dove vuole lei. Tutto è duale,
sottile: il plesso solare, il plesso cardiaco e la tutto è bianco e nero, persino le due
zona intracigliare. Ciascuna di esse colonne poste come confine fra natura
rappresenta la fonte di una “qualità” ben umana e divina. La preghiera è la barca
delineata. per passare indenni le colonne d’Ercole ed
Il plesso solare individua il luogo dove il intraprendere il viaggio spirituale.
nutrimento si trasforma in energia che viene Quando preghiamo, innanzitutto,
destinata, oltre al corpo fisico, a funzioni dobbiamo trovare il tipo di respirazione
intellettive, mentali, spirituali; è qui che più adatto, sia a noi stessi che al momento
umanamente viene nutrita la legione di ego. specifico.
Il plesso cardiaco individua l’ingresso della (continua)
caverna da cui salire o scendere lungo il
nostro inconscio. È l’ingresso del labirinto
dell’anima, ove introdursi fino al centro,
sconfiggere lo sconosciuto mostro, e
riemergere attraverso il filo “sottile”.
La zona intracigliare è il centro del pensiero
e dell’intelletto, più materiale e corporeo il
primo, più elevato e nobile il secondo.
Il plesso solare è energia, il plesso cardiaco è
volontà, la zona intracigliare è pensiero: di
nuovo incontriamo il “pensiero, volontà e
azione” del maestro… È comunque il cuore
la via di fuga dalla ristrettezza e dalla morte
terrena, il centro della croce, bilancio e
soluzione del dualismo che perviene dagli
ego vigorosi materiali nonché dai pensieri
duali e dubbiosi della mente.

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Essere martinisti (1a parte)


Aerman S:::I::: - A:::O:::M:::

Chi è il Martinista? Cosa deve praticare? Il Martinista, pur essendo essotericamente


un “laico” nella sua essenza e piena
Semplicemente si operatività, invece,
potrebbe rispondere è un “sacerdote”
con: “Il Martinista è nell’accezione del
quella persona, di sesso termine e non nel
maschile o femminile senso clericale vero e
che aderisce ad un proprio.
Ordine Martinista”. Infatti, il Martinista
Ma non è così opera una sua iniziale
semplice perché tale purificazione come
attestazione è solo “essere decaduto” in
un’affermazione modo da potersi
esteriore e come tale mondare dai miasmi
effimera. Come ben della vita profana e
sanno i Fratelli e le da altre forme di
Sorelle, la regola decadenza larvale che
dell’Ordine è: “Fai ciò spesso nascono con la
che ritieni opportuno pratica di attività più
purché non sia in contrasto con i principi del o meno magiche di basso livello dotte o
Martinismo”. Questi principi sono quelli di indotte.
aiuto al prossimo, in modo anonimo e Superata l’iniziale fase come “associato”
disinteressato. Sul significato di “aiuto” ci si che è molto importante per la
può scrivere un trattato in quanto, purificazione, si passa alla seconda fase
comunemente, nella vita di tutti i giorni, è come “iniziato” ove s’incomincia a
interpretato in moltissimi modi che “praticare” ma nello stesso tempo si
spaziano dall’aiuto materiale a quello effettua un periodo di purificazione molto
psicologico. Nel Martinismo, invece, ben più importante del primo.
s’intende l’aiuto che si da nei “piani sottili”, Quindi, ha ben esternato il Fr::: Duncan
che non è appannaggio dei molti ma quando ha scritto «… Sottolineo quindi che
solamente di chi pratica a livello teurgico sia il Rito Quotidiano è un Rito di Purificazione
che essi siano degli ecclesiastici o che siano Individuale e pertanto va fatto proprio
degli iniziati Martinisti o di altri ordini quando ne abbiamo più bisogno …».
ermetici collaterali. Da ciò nasce l’importanza di eseguire il rito

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quotidiano (o di Catena o
Giornaliero – come lo vogliamo
intendere) con costanza, forza e
impegno. Ove ciò non è
possibile, così come scrive il Fr:::
Duncan, è necessario farsi
“sospendere” dalla Catena
perché, altrimenti, si diventa un
freno e una “zavorra” per tutta
la stessa Catena Iniziatica.
Si è mai visto o sentito che un
prete non svolge il sacro rito
della messa giornalmente o che
lo esegue quando gli va?
Per darvi una testimonianza che quanto
Il Martinista può praticare altri percorsi dico non sono immaginazioni, vi riporto
iniziatici? un caso che mi capitò tanto tempo fa.
Per quanto riguarda la pratica di altri Mi offrirono di aderire anche ad un altro
percorsi iniziatici, come già detto, la regola ordine che non era in contrasto con i nostri
dell’Ordine è: "fai ciò che ritieni opportuno principi.
purché non sia in contrasto con i principi del Per andare all’iniziazione, dovevo fare un
Martinismo”. viaggio di circa 7-8 ore e come mezzi
Ma su questa regola bisogna fare delle dovevo utilizzare l’auto, il traghetto e il
considerazioni speculative individuali. treno.
Ognuno di noi, penso, abbia fatto delle Partii la mattina prima dell’alba e
scelte nell'essere Martinista. raggiunto l’imbarco per il traghetto,
Se poi, durante il cammino, può succedergli ancora buio, non lo trovai al solito molo.
di essere attratto da altre strade, è giusto Chiesi notizie al personale addetto e mi
che ognuno le provi. dissero che ancora doveva arrivare e mi
Sicuramente due percorsi non si potranno indicarono un altro traghetto.
fare anche se potrebbero essere analoghi. Salito su quel traghetto, vidi quello che
A maggior ragione se sono diversi. dovevo prendere, partire da un altro
Sarà poi l'essenza dell'individuo e il invaso ancora. “Poco male arriverò sempre
verificarsi degli eventi (che sicuramente ci in tempo per prendere il treno su cui avevo
saranno, leggi Eggregoro) a fargli prenotato il posto”, pensai; ma non fu così
comprendere quale delle due possibili strade perché la nave su cui ero si fermò in mare
sia perseguibile. per dare la precedenza ad un’altra nave

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che veniva in senso trasversale, poi dopo un Troppe coincidenze in una volta e tutte
quarto d’ora, partì e quando raggiunse la strane.
meta, la passerella per la discesa si bloccò in A distanza di poco tempo, ebbi la certezza
semi- verticale e non ci fu verso per farla che quella “via” era sbagliata e non era
mettere in posizione. per me.
Dopo mezz’ora di armeggi, non si sa come (a
detta del personale manovratore), si mosse e Sicuramente ognuno di noi ha bisogno,
si mise in posizione di discesa. nella vita, di fare delle esperienze per
Raggiunsi la stazione ma il treno che dovevo potere decidere delle scelte giuste o
prendere, in perfetto orario, era già passato sbagliate che possano essere.
da circa mezz’ora e quindi lo avevo perso. Ma una volta fatta la scelta, è sicuramente
Contrariato, ma deciso a proseguire, quella perché fatta con fede e costanza.
aspettai il treno successivo che sarebbe Altrimenti, sarà sempre una continua
partito da li a circa due ore. tentazione e un continuo di dubbi;
Presi quel treno ma, mi viene da ridere al venendo a mancare la fede che si può
ricordo, dopo avere viaggiato per circa solamente originare dalla scelta vera,
quattro ore (era oltre metà percorso) il treno consapevole e sentita dal proprio essere.
si fermò ad una stazione e ... non volle più Il volere imporre o condizionare non porta
partire. a nulla se non a generare una coesione
Si proprio così! forzata che al primo urto si romperà in
Si erano bloccati i freni di quattro ruote mille pezzi.
della vettura ove mi trovavo.
Cosa molto strana perché (per chi non lo sa)
i freni dei treni sono ad aria compressa e
tutte le vetture, compresa la motrice, sono
collegate tra loro tramite una condotta di
modo che la frenata agisca in modo uguale e
graduale in tutto il treno e, nel caso si
sganciasse una carrozza, automaticamente
frenerebbe tutto il treno perché l’aria non
sarebbe più tenuta allo stato compresso.
Inutile dire che tutti i tentativi per
sbloccarli sono andati a vuoto.
Dopo circa un’ora e quando si aspettava un
intervento sostitutivo, all’improvviso i freni
si sbloccarono da soli e il treno fu in grado di
ripartire.
A quel punto avevo intuito.

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La comunione di scelte, invece, potrà Altrimenti, che senso avrebbe “parlare


navigare su tutti i mari in tempesta e se bene e razzolare male” così come avviene
anche nella “nave” dovesse entrare nel mondo profano e anche con alcuni
dell'acqua in determinati momenti, è sicuro ministri di qualsiasi religione o confessione
che la robustezza la manterrà sempre a galla essi siano?
permettendole di raggiungere la sua meta. Forse il Maestro Gesù ha mai detto “Fai
Personalmente, ho anch’io fatta questa quel che ti dico e non fare quel che faccio”?
esperienza per poi arrivare alla conclusione Se invece si cammina sulla “strada”, ti
che l’essere «Martinista senza “poi”, ma, in accorgerai che sei un “estraneo” nel mondo
animo e spirito» conduce alla realizzazione in cui fino al momento hai vissuto e
dell’«essere» in modo tangibile, reale e continui a vivere.
inopinabile. Ti rendi conto (o per lo meno ne hai la
sensazione): delle bellezze del creato fino a
sentirle tue.
Di essere una parte di loro.
Di sentire il canto della natura (gli uccelli,
i corsi d’acqua, il vento, la pioggia, il
fuoco, etc.) e sembra che essi ti parlino
della creazione o comunque ti dicano
qualcosa, nella semplicità del loro
linguaggio, che la tua mente razionale (ma
chiusa ed imprigionata da schemi,
convenzioni, da desideri materiali,
speranze, da odio, da astio, etc.) non
percepisce.
Così come non percepisce “la vita”, “la
vera vita” che trovi ovunque; anche nella
nuda pietra che tiri con un calcio al tuo
prossimo per volerlo ferire.
Come dev’essere il rapporto con il mondo Ti rendi conto che, seduto sulla nuda terra,
circostante? questa ti parla e ti racconta della sua
“Vivere così come si parla (ora et labora – creazione, degli eventi che ha visto e che
prega e lavora) per camminare nella Via della gli uomini hanno generato nella loro
Reintegrazione”. Così è riportato nelle grande stupidità ed egoismo.
“lezioni di preparazione” che ognuno di noi Ed allora ti rendi conto di vivere in un
ha letto e studiato prima di essere ammesso mondo di dolore e di pazzia.
nell’Ordine e che consiglio ogni tanto di Per la prima volta ti assale un dubbio:
rileggere. “Che invece io sia un disadattato?”.

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Allora e solo allora, ti rendi conto, perché Allora ti rendi conto che quello che “hai
senti “qualcosa” che ti avvolge e ti sentito di leggere” non erano parole avulse
“inchioda” entrandoti dalla sommità della o sentimenti e pensieri scombinati e
testa (il 7° chakra) giungendo ai piedi ed capirai di avere imboccato l’inizio di una
oltre questi fino al centro della terra, che ti strada giusta: “Il sentiero di mezzo” che gli
dice “IO SONO” ed allora senti la ermetisti descrivono: “Diritto, ma pieno
“potenza”, “il peso” e “l’armonia” d’insidie ed ostacoli”.
dell’Universo e ti senti piccolo ed Sta a te superarli ma anche di non cadere
insignificante ma anche, nello stesso tempo, nelle trappole che ti saranno tese durante
una parte di Esso. il cammino.
La mente razionale allora ti dice: “Non sei
disadattato, senti qualcosa che gli altri non (continua)
hanno la fortuna di sentire.
Perché non ti adoperi invece ad alleviare le
loro sofferenze umane e spirituali, an- che le
più piccole?
Anche la più banale, ed avrai compiuto il tuo
dovere di Uomo? ”

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La Fenice Vita fraterna

La Loggia Martinista "Silentium" e i suoi gruppi

La Loggia Martinista “Silentium” ha Durante questo decennio di operatività la


cominciato ad operare da circa dieci anni, Loggia Martinista "Silentium" ha cercato
presso la collina di Pescara, in sedi che di approcci collaborativi con altre strutture
volta in volta vengono poste a disposizione martiniste, tutti conclusi.
da strutture iniziatiche amiche.
Questo perché nel Martinismo,
tradizionalmente, non ci sono quote di
ingresso, capitazioni annuali e somme per
passaggi di grado. Al più c'è un'equa
ripartizione delle spese, qualora sostenute.
Come ogni loggia martinista, anche la
"Silentium", è seguita da un iniziatore,
Iperion S:::I:::I:::, che assume la funzione di
Filosofo Incognito della loggia.
La sua linea iniziatica è la seguente: Nebo
(Francesco Brunelli) - Rigel (RMPN) -
Iperion (FRR).
Iperion è stato associato al Martinismo
dall'amatissimo Nicolaus (Nicola Ingrosso), Quindi, allo stato attuale, la Loggia
nel 1998, entrando così a far parte Martinista "Silentium" è una struttura
dell'Ordine Martinista Universale, dove ha iniziatica assolutamente indipendente da
conseguito i tre gradi martinisti durante la altri Ordini, Riti, Obbedienze, fratrie
Gran Maestranza dell'illuminante Giovanni spirituali e da qualunque chiesa, pur
Aniel (Fabrizio Mariani). rispettando ciascuna di tali
Nella Loggia "Silentium", dalla sua organizzazioni.
costituzione, sono stati iniziati al La Loggia “Silentium” opera alla Gloria
Martinismo 81 fra fratelli e sorelle. del Grande Artefice dei Mondi, del sacro
Ovviamente non tutti sono rimasti pentagramma e sotto gli auspici del
all'interno della Loggia, soprattutto perché Phil::: Inc::: Louis-Claude de Saint-
il Martinismo richiede un'operatività Martin, Nostro Venerato Maestro.
costante e continua, che può non essere alla Conformemente alla Tradizione
portata di tutti. Vi è anche chi ha optato per Martinista, la Loggia “Silentium” adotta
il passaggio in altre diverse strutture. il simbolismo del ternario: i tre gradi
Per tutti vale il motto "semel abbas semper (Associato Incognito, Iniziato Incognito,
abbas" non avendo il Martinismo previsto Superiore Incognito), i tre colori (nero,
forme affini alla "scomunica". rosso, bianco), i tre simboli fondamentali

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(cordone, maschera, mantello), i tre lumi.


La Loggia Martinista “Silentium” proclama
la sua osservanza alle leggi dello Stato, così
come l’inderogabile rispetto dei principi di
libertà, tolleranza e fratellanza.
Allo stesso modo, si oppone a ogni forma di
miope, ottusa e umiliante discriminazione:
di genere, sociale ed etnica; si astiene dal
prendere parte in controversie di natura
politica e confessionale nel rispetto del
libero pensiero, individuale e sociale.
Gli insegnamenti, la rituaria e il piano di
studi sono conformi a quelli martinisti di
estrazione "brunelliana" prevedendo un
approccio essenzialmente teurgico
occidentale con particolare riferimento alle
dottrine sviluppatesi, in diversi periodi Fratelli e sorelle isolati (laddove non è
storici, nel bacino del mediterraneo e nel ancora possibile costituire un gruppo) sono
continente europeo. presenti in Toscana, Liguria e Sardegna.
Dalla Loggia "Silentium", negli anni, sono Oltre che con la presente rivista - riportante
"gemmati" diversi gruppi (ogni gruppo deve le idee e l’operatività che caratterizzano la
essere composto da almeno 4 fratelli/ Loggia Martinista “Silentium” e i suoi
sorelle), ciascuno seguito da un Fratello/ Gruppi - è in corso di realizzazione il sito
Sorella Maggiore. web che riporterà notizie e materiali utili ad
Attualmente, oltre la Loggia "Silentium" ogni martinista e a ogni cercatore dello
che ha sede a Pescara, affidata a Iperion spirito.
S:::I:::I:::, sono presenti i seguenti gruppi: In vista di questi ambiziosi propositi, non
- "Anubi" - Palermo (Bes S:::I:::) resta che augurarci che la pace, la serenità,
- "Parthenope" - Napoli (Rhiannon S:::I:::) e la gioia ardano sempre nei nostri e vostri
- "Zeteo" - Salerno (Eros S:::I:::) cuori.
- "Stanislas de Guaita" - Bari (Zapquiel S:::I:::) Ora e per sempre.
- "Nova Lux" - Roma (Samas S:::I:::)
È in corso di costituzione il Gruppo Iperion S:::I:::I:::
"Eirene", in Piemonte, guidato dalla sorella
Aspasia S:::I:::, non appena saranno
regolate le iniziazioni al cessare
dell'emergenza sanitaria.

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