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QUADERNI DELLA RIVISTA DEL CONSORZI O PER LA GESTIONE DELLE BIBLIOTECHE

COMUNALE DEGLI ARDENTI E PROVINCIALE ANSELMO ANSELMI DI VITERBO

ALBERTO PORRETTI

Magia, alchimia ed erboristeria in


protocolli not arili del XVI secolo
Inserto nel n. 4, anno 111, 3 1 dicembre 1981 di «Biblioteca e Società»
Rivista del Consorzio per la gestione delle Biblioteche Comunale deg5 Ardenti e Provinciale Anselmo Anselmi
di Viterbo
Magia, alchimia ed erboristeria
in protocolli notarili del XVI secolo

Fin dai primordi della sua esjsten- primi rimedi, più o meno sintetici, di tesi uscenti dai laboratori, privi di ef-
;la l'uomo, appena superate le imnie- origine vegeto-minerale. Atlraoerso f'etti collaterali dannosi d ' o r g a n i -
diate necessità di sopravvivenza, av- alterne vicende moltissime persone, smo. La riscoperta delle erboristerie,
valendosi deIIa sua arma più potente, in particolare donne, furono inviate talora ubicate nelle stesse farmacie.
I'intelIigenza, sentì in si. assai forte al rogo per l'accusa di magia e strego- indica e garantisce livelli di serietà,
l'attrazione per d mistero e per tutto neria, I'alchimia passa dai segreto dei efficacia r proprietà dei prodotti
ciò che misteriuso apparisse. E così laboratori al fasto delle corti, non di- commercializzati mai raggiunti nel
restò affascinato dai fenomeni natura- sprezzandola re ed itnperatori, come passato, degni di ogni considerazione
li, ai quali, non trovando aitre spiega- tutti gli altri mortali afflitti da pro- e J i ogni fiducia qualora, come la
zioni, dette a priori origini divine e, blemi e da acciacchi, finché cori la normativa esige, escano dai laborato-
mediante la sua sconfinata fantasia, nascita della chimica, scienza esatta ri e dalle esperienze di seri erboristi
iina qualche spiegazione mitologica. ed affatto alentoria, viene del tutto altamente qualficati.
Con il passare del tempo, ed affj- superata ed anzi considerata pratica Per totnare al passato, ed alle ri-
nandosj sempre più le sue caratteri- adatta ai creduloni ed agli sciocchi, ai cette di cui tratteremo, si noterà
stiche introspettive, le sue visioni di- vijionari ed agli occuItisti, cui co- quanto, a fianco di alcune che possie-
vennero sempre più lusinghiere ed i munque si sconsiglisiva di usare di dono sufficienti doti d i attendibiliti,
suoi sogni sempre più paradisiaci, pericolose formulc. In epoca ve ne siano altre (e sono la maggior
quali (famosi per la perseveranza del- moderna, in quella in cui oggi vivia- parte) nelle quali i componenti non
la ricerca) quello della ricerca della mo, tuttavia essa non e del tutto hanno alcuna ragione scientifica, o
pietra filosofale, mediante la quale scomparsa ed anzi, adottata dalla as- perché assolutamente irreperibili con
trasformare j metaUi vili in oro, e sociazione dei Rosa-Croce, che si oc- i mezzi del tempo, o perché a priori
l'altro, a l t r e t t a n t o perseguito, cupa anche di medicina e d i cabala, è dannosi se non esiziali; noterà infine
dall'elisit di lunga vita, con il quale tutt'ora coltivata da occultisti più o il lettore che per taluni malanni, re-
procrastinare a tempo indeterminato meno illuminati c praticamente stando incerta ia efficacia della cura
la vecchiaia e la morte; iiccertata poi sfruttata, a scopo venale, da abidona- a base d i erbe o altro, si ripiega co-
la materiale iinpossibilità a t.rovare ri>i, ciarlatani e profittatori della modainente sulla soluzione magica
tali fantastici ritrovati ripiegò verso ignora~iza altrui. Specie negli am- mediante l'invocazione clj santi, o vi-
soluzioni più pratiche, per la cura bienti d i canipagna, anche da noi, es- ceversa d i entità demoniache, o di
delle comuni ni-dlattie, che, da sem- sa trova turt'oggi dei convinti fautori occulte formule magiche e , talora, su
pre, hanno afflitto il genere umano, e dove le tradizioni sono più lente a rei «cocktails>idelle une e delle altre
o per arricchirsi più o meno legal- scomparire i suoi segreti vengono in composjzioni e misure diverse, per
mente, per trovare l'amore o per ren- traniandati di generazione in genera- tutti i gusti.
dere più bello il corpo umano ed an- zione e divengono parte integrante Sarà qui appena il caso di sconsi-
che, perchC: no? per affatturare un della cultura d i alcuni ambienti socia- gliare, nella maniera pii] assoluta, il
nemico o, viceversa, controbattere le li, specie di quelli meno elevati. Fre- lettore di utilizzare quaicuna d i tali
altrui fatture. quenti fatti di cronaca la riportano formule per talune delle quali già a
Certamente I'alchimia f i i in Italia all'attenzjone della attuale società priori potremmo immaginare risulta-
coltivata fin dal secolu XI ed alla che non può non manifestare la più ti disastrosi.
stessa si dedicarono non solo illusi e profonda meraviglia nel notare qiian- Come abbiamo prima accennato, a
ciarlatani comuni, ma anche seri stu- to essa tutt'ora aiiigni in alcuni strati tali scienze, per cos'i dire, si dedicaro-
diosi ed autentici indagatori dei fe- sociali in un'epoca in cui scienza e no anche persone di cultura e degne,
nomeni naturali, veri e propri uomini tecriologia hanno otmai raggiunto li- sotto altri aspetti, di ogni rispetto.
di scienza. La ricerca e la sperimenta- velli raffinatissimi. Eppure, forse E il caso dell'autore delle formule
zjone conririua di ricette mediche proprio per contrasto, in questi ulti- e delle ricette che andiamo a riporta-
~ r a s f o r m aben presto l'alchimia in ia- mi anni v'è iina nuova riscoperta del- re di seguito, il notaio Guidantonio
trochimica, con la quale si tenta di le proprieti medicamentose delle er- di Alojsio (o di Luigi, se vogliamo)
isolare, mediante primitivi alarnbic- be, giudicate anche da illustri medici che rogava i suoi atti, degni d i ogni
chi, i principi attivi contenuti nelle prodotti naturali facilmente assimila- fede, in O r t e nel secolo XVI: costui,
diverse erbe medicinali per trovare i hili e, al contrario dei prodotti di sin- padre di ben quindici iigli, tia glossa-
qualche modo la noia che consegue ad
ogni lavoro di <(routine>i,approfittava-
no di brevi intervalli per intercalare
notizie su fatti ed avvenimenti straor-
dinari (morti di personaggi famosi, di-
sastri e sconvolgimenti tellnrici, pesti-
lenze etc...) oppure comporizioni p-
tiche, o nosizie di famiglia o, infinc,
corn'è qui il caso, ricette di magin e di
erboristerjn. Talune di queste ricorro-
no in altri notai e anche in aitre epoche
storiche, confermandosene cosl impli-
cjtarnente la presunta efficacia e, pi-
chi il fine precipuo che si r ~ g g i u n g
mediante l'atto ncitarile è quello di ri-
mandare uad perpepet~iamrei mema-
rioirnw la veridicita c la attendibiliti di
quanto il notaio afferma essere awe-
nuto h stia presenza, ne cansegue che,
s e p p w di riflesso, le formule interca-
late ottengono quella «publica fides*
che è la caratteristica essenziale dei ro-
ghi notarili.
I1er porse un qualchc ordine alla
serie di ricetre che, currenti calarno,
il notaio ci ha tramandare, abbiamo
cercato di dividerle secondo una tri-
partjzione a seconda che riguardasse-
ro malattie del corpo, ricette di bel-
lczza, formule rnadehe e, infine, in
iina miscellanea, cutte quelle di ca-
rattere eterogeneo. La trascrizione
delle stesse ha presentato notevolis-
sime difficolth sia per il carattere
scrittori0 sia perche spesso delete; al-
tra diffico1t.At derivara dalla t e m i -
nalogia idiomatica usata specie nel
volgare, per la cui intelligenza ci sia-
mo avvalsi di indagini linguistjche lo-
cali, mentre sarcl~hestata assai pre-
zioso un qualche glossadetto.
Infine: difficoltosa e d o r a irrisolvi-
bile è stata la individuazionc scicnzifi-
ca delle trbc e degli dtri elementi cita-
to alcuni dei suoi protocolli con tsli vergogni, anche se oppone su taluni ti q u d i componenti delle ricette stesse.
formule, a molte deIIe quali apponc- il cipxcibaturn estil! Pcs una facile comprensione abbiamo
va, a garanzia della esperimentats cf- La lingua usata a decorrere dal se- ritenuto opportuno fare brevi e sinteti-
ficacia, la postilla aprobatum estu af- colo XI dai notai per la redazione de- ci richiami a pjè dj paaina; i1 lettore,
finché non vi fossero dubbi di sosta. gU atti era il latino, seppure assai infine, ci perdoni qualche breve com-
Era, d'alrro canto, il notaio, s cau- scorrcrto ed infarcito di termini vol- menta inserito in ralunt ricette, di ca-
sa della professione esercitata, strct- ~ d r i .Comunque esso denota Iconsl- rattere del tutto personale, motivato
rnirnente legato alla evolurione socio- derari i tempi) jl possesso di una ctr- dalla lettura deila ricetta stessa.
economica e culturale della società e ta c d t u r a di base; si noterà che, per UnUtima puntualizzazione: non
del luogo in cui rogava ali atri e, pcr- una maggiore intelligenza delle [or- si creda che risalga ad epoche remo-
tanto, in piena fioritura dell'alchi- mule da parte dei suoi contempora- tjssirne la pratica a simili formulari,
mia, non appare anacronistico che nei, spcsso il notaio usa il volgare e, paichC, per restare ne1 nostro ambito
egli, come malti altri, si sia dilettato non infrequentemente, intercala Iati- territoriale, nel non lontano 1915 in
di tale ascienza~,e provenendo dalle no e volasse assieme. S, Mastino al Cimino avvenne I'omi-
classi più modeste, a queste dedica e Il fatto di essere inserite dette for- cidio di una afntucchierai, rea di es-
indirizza i suoi formulari, seppure mule e ricette in atti notarjli non de- sersi rifiutata di ccto~ljercla fartura*
non in forma ufficiale, ma bcns'l al- ve assolurrimente meravigliare il let- ad una donna del Itioge che la trucidb
quanto nascosti tra le serie r i ~ h cde- tore, poiché assai spesso j notai del barbaramente a colpi di mncolri?!
gli atti, quasi che un pochinci se ne tempo, forse anche per alleviare in Ogni carnrnenro al lettore.
A) MALATTIE DEL CORPO.

I ) Per mal dc kocchi. Prot. 402, l . I


Piglia radica de corniola ( l ) quando ì:
ben facinata (2) la luna et portaIa al
collo et mai haverai male al lochi et è
provato.
Idem
Piglia polmone de pecora o de inon-
tone et cocilo con I'acqua et cosrì cal-
lo ponilo sopra alochi.
Idem
Recipe suco de r u t a O) misticiito con
il rnic!cbene stremato, patii su li
ochi. ne cavarà ogni mricula

2)Ad chi kaornra /occhi. Prot. 4 0 2 , l .


111
Recipe lacte dr asina et lavati la frrin-
te et le trmpir et locchi et hasta.
Idem lacrime de occhi.
Recipe suìo Je ruta (4) et mistica con
mele et ongi locchi et è provato.

3 ) Cokrio mirabile alochi... Prot .


402, 1. I
Colerio mirabile alochi lo quali ha
ciirato ngne antiqua et inveterata ce-
c i t à docchi et ciechi certamente ( 5 )
che dei uno che era stato ciecho dece
anni li t i 1 restituita la luce in 40 iorni
et quanto la male è più fusco più pre-
sto se cura.
Recipe suco de oppio ( 6 ) et de finoc-
chio ('), de la salvia (a) et de la r u t a

Queste e Ir p+ne seguenti sono tratte dall'inventario deiia farmacia settecentesca degli eredi
('ì Nnmt volgare rlel Cornus hlas dal Iranr, durir-
simo usato in ehanisteria e dai [rutti ~cirliili,\lcll,i di Giiiseppe Benedetti vitetbese
famiglia delle Cornacee, assai sparso iiri brschi 1.1
cili corteccia è rcputala astringente, tonica e feI3- IYj, de la verbena (l0), de la bertonica polvere polvrrizate con doi cocchiari
brifriga
I') Dii facies, quando Ia luna è ben pieli3 agrimonia il1)'nenedecta in folii ma- de mele biancho et mettice uno po-
( 9 Nome v o l e ~ r crlclla Ruru Cravevlrns, pianrn chulati pimpinelle edragie ( l 2 ) et mi- che de vercieramo ( l 3 ) et tritia et
d d e Rutacee, indigena che si trova irn ]n' ojmiiii-
quc. ~ 1 1 t hla pi;ints emana un forte odore aromari-
scola insieme con urina del fanciullo comprexa er poi lo metti in uno vaso
cv, poco gradevole. ed iin tempo era riteiiu[ii riinc. vergine lactante et adiungi griini 4 de de ramo e t se la decta confectione se
rliu sovriin~iconlru i vermi dei bambini mentre le secchasse risoIvila con orina de fan-
foglie stcctic irtiii-ano us;ite c-o~nesudurifero e on-
tisparmodico ma. in dosi elevate. <;iti,a a\.iclc~i;i- ciullo vergine, et piglia una penna et
menti. Oggi ~ i c n cusata anche per ~rornatizzare con c,usIIa te1 metti ne li occhi spes-
]'acquavitu (grappa alla rutai. i') Vedi noto 3
Vedi nota ) (j0'1 Gencrt. rappresentativo delle Vcrbcti.icrr che so.
;'I 'i I ~ I C I I L F I ~ C ~ d~ n
C ~ h tr~ll(ir.iv'<r.iii~ii falsi cie- comprtndc un;i ottantina di yiecie C iin grirndirri-
<i>i'! rnu numero di ibride varictà; chiamata anche irol- 4) Ad cogiirini infiati ( l 4 ) . Prot. 402,
E i! rri3trrnenre Earnusri prddutrii ilclia coapuia- garmente erba di S. Ciovaririi, veniva usata In lnt.
zibone del I x t ice del P~[idi,crdjoiiilii tcriiin . dclla rlicina popolare come virlneraria, risolutiis. mnii- 1. 111
f;iiiijsli:i iIt.11~P:ipa\ t.rd<et.. urigin.iri~bilella Cina e spasmodica iinnchb pcr presunte proprieri ~ l r o J i . Recipe lo roscio del lovo t'rescho et
diffiiw. fin dall'anr i t h i t i . uvunquc per i suoi peri- siache.
c o l ~ > l > ~Al< l l ,iIt>itlj.
~i~ I") Leggi Betonics, genere di Lahiate la cui bpccie mistica bene con un pocho de mele et
(7 1 ~ > 1 nvev l g ~ r rtlcl C O I > K ~ , L I ~ C ~ , , ~ r,ipptcscri-
IVIL~ più nota t la Ueronica officinnlih, piante perenne metti su et guarirà subito.
ronte del penere Focniciilii~,b:iilchre, k l c i i I~niiglia ~ assai comune nei prati e luoghi int-ulri umidi ed
dcllc Oriihrcllifrrc ~urnprcndcntc1specie, ditiuso ombrosi. carartcristica per un legperr~o ~ l o r cdi ~ i -
ux-unqur v11 utilizzaiu per arurnatizrare ribi t in mice che emana; Ic furonu attribuite ~nrictimeti~c
farmacia per l'olio esqtnzialt r~iultevirtù teraIie!itichc oggi d,iai dubbie I"] Solfato di rame rCuS04), usato in agricuItiir;i
1 9I c n r t e dclle Labiare comprendente piìi di j00 C i i l Yr~rnt.vulgare del LJateri~imiing~ti>cirba.pian- come anticrittogamico e... siiuramenre a s s a i c a u -
spvcic. i i i i l c p i ~ n r ccminentctiicntc aromatiche ed [:i ir,<ligt.na frequente nei luoghi crbosi apparte- sticu Wr eli occhi
anctie aieiiri proprietà toniche. anti~corbutichee nente aljo famiglia Jellc R~i,acre.un rcrnliti ritenii- ( l 4 > C u n i tempiche corrono questa ricetta s ~ r e b b r
risoltitive = che arrosrano In pelle). tii diuretica e vulnerarid - ihc cura le ferirei. IIIIL~BLB a ruba!
8) Experin~cntum experfrtm in qrron~
dam reliorr, pnfienfi mali ,zreneIlir.
Prot. -102, 1. I
Recipe herba quod noscunt cdpillum
veneris (l8) pistata cum vino cdido
bibitam et dormitum vadat et sratim
post dermiverit videbit effectum
mingendi.

7 ) Ad dicto mol di pietrrr C . S .


Recipe semi dr ginestra ('"I che si co-
glie de augusto e t servalo ali bisogni
3: ben poli,erizato et stempera!^ in
uno bicchieri de malvasia o d'altro
bonissirno vino bjancho et da110 ad
ber al patiente caldo e t presto vada
allecto et facialo ben coprire et stanti
un pocho sia confortato con bon bro-
detto d e cappone o daltro beli pollo
grasso er questo prohavera gran pas-
sione e t stante iin pocho getrarà la
pietra.

10) Coritra magnolti ovvero uemri dr


mammoli POJProt. 402, 1. IV.
Ilabi colloquantide ('1) once 7 , olio
petrolio onsi 11, olio comune anci 11,
lopini ( 2 2 ) arsi manciata una, aloe pa-
sico t23) once l et tutte queste cose
nietti in uno pignatto vitriato i:?
ben spolverizzate ad bollire ma non
abenancho per fin chr non si leva dal
foco che stia per un przo sempre mi-
scolando bene al focn e t ior del foco,
et como è quasi rifredato mettice lo
aloe pacicho hen spolverizato et mi-
scola bene et Lacto questo che serri
onguriito ongi le froscie del najs del
pstiente, a le tempi?. a le palme de le
mano. ructi li reni, a I'irnpiccione

I") Namc volgare drU'Adliianriim r r p i l l u r Vcnc.


?i$, q u em u r i , nellc yriitcc C nei
s p o n t ~ n m~ ~ . i ~ n stni
Iiioghj ombicggiui, cui si artribui\,riiu rnolre pro-
lrri~ra
ilvi Nome volgare di aliiiiir specie del genere Ceri.
lcnirra, delle Lcguminosc, c u i apparticnc, Ira Ir 3 1 ~
5 ) Ad riokridos emumiydas. C.S. fanne unguento ad foco et de ipso tre. aliche il Sarorlismur rraparius dai rami d r l
Recipe cornus cervii husti bene et ungi. Probatum. q u i l c ri iirrs? un u l c ~ l i i i d c .la rpaitcina. urlir iri
medicina qiialr diurctiso,
pulveriza e t mistica cum sterco rus- l'"i B i m h i n i
sae galline et pone super. Probatum 7) Ad chi non potesse orinare pn ranel- ("1 Ci-:oqriinride, frutto del Citriillio calocvnrhii,
est. b 1
Prot. 3 9 9 , l . pianta erhacca delle Lucurbirwec chr r,~nlicrieun
a19icoside, l a coloijntina. ussii corni purgante.
Tolli suco de bertonica [l7) e t dallo 1-1 Nome volgiirc dcl Lopinui albui, pianta erha-
6 ) Ad male de tnoroidi. Prot. 402, 1. fa
ad bere al patiente et sia tepida et ~ r i~i l e l l ei.cgiiminore, iiinoiciiitissima orunquc. I
-7

l1 misticace un pocha de polvere de ni- a r m i , che tra l'drra <untcnpnno anche piciolc
quanljth di slcaiiiidi i ~ c l c n oflupinina.~i lup:nidina
Recipc scorzi de ova dove sono stati li do de rundine pesta bene e t conti- cic i.l u r r i l a r r i e iiantumrri venivano i ; i ~ r ianche
pulcini ct facci polvere sottile quanto nuarsi vinti di e t guarito seria. cumr in>crrifiigo~
t2'i Indica l'aloè epaticn, genrre dcllc Glgliacee
poi et ipsa polvere incorpora con bu- deUu spcsic Aloince, piantr g r r i i c e carnose origi.
tirro (l') vaccino et biacha ( 6 ) et narie dei pacli caldi; il ruicu dellc foglie di ralune
medirarncnro anche i < . cdmc riirri i r o m p u i t i dcl d i esse, di saporr ~ m * i i i s i r n o .era rnqlto usato per
piombo, rriiinrs L a biacca di Milano s i r Ì r i i ~ i ~ i le ~ i i e propririi purgarive e t o n i r h r Arriemc
col piombo rnttallico iidorro in soitilirsitiii lili che all'alaè r a v r l l i n i c r a arisi usato in medicina e i r t e ~
i ") Ancora usato nelle norirc cinlliagne pcr brirru. venivano ,oitripoiri a vapori dt a i r u l - di acido rinaria.
li? S m ~ i t a r o ,
i'll Ca~honarodi piornbri P h C a l , runorciuro f i o aceiiidl e. s r ( i o r t i p o i all'iiria, (>rcriiiirauano la pol-
dali'mrirhità comc cnmponcnrc con l'olio d i lino Ycre di b i a c c a ~ I"; :n dialetto s i chiama irnpirtionc o u r n p i i ~ i n n e
a . usatu anche come
corro, n e l bianco i n ~ ~ i r r i t r n r 8 i ~vedi nota 11. I'o~nbcliro

6
fino a la gola, e t onto che serri metti-
ce un pochii de stoppa calda et poi lo
intaccia, et si non guarisce ad una
volta fallo pii1 volte che è cosa per-
fectissima et provata.

11) Ad mamnaoli Cthj che uscisse Jor el


budello. B. 951, fogli sciolti. --O-@ -. --
Recipe foglie de fico ( 2 ì ) et falle boiii-
re in acqua molto bene et cossi bol- i". A -

liente faccia doi volte al giorno pro-


fumo et che lo mammolo stia coi1 Io
culo nudo sopra dicti profumi ut mo-
ris est.

12) Ad guarire opu picfut~va.Prot.


399, 1. I1
Piglia lo iecato de la luccicha (28! e t
poido s u la piccatura et guarirai.

17) Ad cavare fora ana spina. Prot.


402, 1. IV
Recipe foglie de salvia ( 2 9 ) et pistale
con lo sale et punila dove è intrata la
spina che uscirà fora presto.

14) Ad coptura de foco. C.c.


Recipe feccie de botte ( ' O ) et ardile et
quella cenere stemperala con la chia-
ra del ovri et battila molto bene et
ongi e] cottc et è provato. Et che non
remanga segno recipe ossa de testa
de bove et ardile et fanne polvere et
poni sopra del cotto et è provato.
Nota: Si nascente puera de inciso
umbelico tritiibrris bene et dabis ei
bjbere c u m vino iilbo videbis rnirabi-
lja et si tecum poitaverit sine dolore
seniper eris.

15) Al mal del fiaacho optzmo reme-


dio. C . S .
Recipe coccia de ova de gallina de le
quali ne siano usciti li polcini, fanne
polvere ben trita et pigliane quanto del fiancho et subito serrai sanato; si al morso de ipso serpe et est probato.
tene una coccia de noce et mettile in lo vino fosse pocho fa anche che lii Item, porta adosso il dittamo I") et
uno bicchieri de vino biancho caldo, polvere sia minor quantità. tutti serpi fugiranno da te et si anche
ripiglialo quando haveraj lo dolore Ad idem miglior remedio. port arai adosso lo assenso fuscho [ ' 4 ~
Recipe una scudeiia de olio de ruta niscjuno serpe ti si aproximarà. Pro-
(") caldo et fanne una cura o cristie- batum.
(26) Vedi nota 20
(") E Ia comunt- Ficus carica. pianti indiceni dcl- re et non ci mettere sale et quando
le Ilrticacee, hen nota p e r ie sue i n i r u r r c s ~ c n z r non trovassi tale olio, in ordine piglia
cvniniestil~ili.i famosi fichi.
(;*I Nome V T ~ I ~ RdIdPa Lampyris noctiliica, cono-
una pocha de ruta et falla bollire nel aridi Turta la pianta esala un forte odore pene-
rciurissimo clilcottcru dei Lampiridi, le crii evolu- lolio comune piano e t de quello fa del trante dovuto ad un principio amaro, I'absintina,
tiiiiii 1iirnii:ose sono iacili a seguirsi nelle calde not- cristieri et subito guarirai. usala comt aperitivo, digestivo, diuretico e vermi-
t i ectii-e La ricetta era comunque irrealizzabile fugo. Dalla pianta si estrae anche un olio essenzie-
pciché rolo con il rnicroscopiu si poteva semmai in- Ic. rli sapor< inidro e bruciante che è un potente
dii*iduarc l'organo del fegato ed il microscopio vie- 16) Ad nlono de serpe. Prot . 402,1. V i-elrno, ma un rsnico sc prcso a piccole dosi.
~ i scoperto
c rrilo nel l640 ("l Nomr volgare dcl ilictarnus albus della fami-
1") l'<di nota 8.
Recipe suco de artemisia (j2)et ongi glia ilelit: Rurucee: tlurantc l'estate tutta la pianta
trasiida iin iilio cssrii7i~Icche all'aria vnlatilinza e
~ " ' i h l d m a che si raccoglie sul fondo e sulle parcti che è in tale ahhondnn-3 che. avvicinando iin ceri-
Jri rrni e delle hotti quando il vino fcrmcnta, ricca no acceso alla pianta, l'aria circostante si infiam-
di ~drtritodi calcio, hitartraro di potassio e altre t") Vrdi noia 3 . ma; usato in medicina per le sue pruprietà sudorifece
sostanze, ne ne ricava il cremortartaro e, previa cal- ('*) Nnme volgare della Artemisia Absinthium, ed antielminiiche che potrebtic essere usato di que.
cinazione, d e coloranti
~ in pittura (ncro di vite, di cliiamara anche assenzio o ranapaccia, appartenen- sti tempi come alternativa ai prrijvtti petroliferi?
E'rancofortc, ecc. . ) . te a!Ip C O M ~ U C Spontanea
~~C, nci terreni incolti e P4i Vedi nota 32.
1s)[Stviw tit(jkj,Prot. 399, 1. 111
Quando una se sentisse la peste con
la febre fra termine de 24 hore pigIi
suco d e herba de Sancto Iohanne
Oi),suco de crispigni et suco de
todescho per quanto jmpir un@
fondo de bicchiere et bevalo doj o tre
volte fra spatio de un pochc de :nter- '

vallo et guarirà et è provato.


Alia recepta. Pigli una pcliii de Cari-
na et sale et vinaion (Letturd iticerta)
et faccia impiastro ct ponga ne la pe-
ste, qual impiastro iittrabit (Lettura
incerta1 se manterrà, de poi pigli una
coppa adietro et sanguini et pongace
iina o doi magnatti (40) et est provato.

19) Ad chi havesse cl frusso r41). Prot.


402, 1. IV
Recipe uno pugillo (42) dorzo ( 4 3 ) et
abrusciaIo un pocho in uno testo so-
pra e1 foco, poi lo pista grossamente
et mettilo ad bollire con lacqua pura
,Y .C - /f./ , $,>, / y m
l &f<t -- -- . --
! - ,-{f.-;J = .'/
quanto basti per una cura overo cri-
stiere et poi cola quella acqua ne la
~
/" ~ , ~ q3
- ([{+i?
~ r , , i-;
-4 1 ,a
- (l
+! { L
y
?
- -JL quale ci metterai doi rosci de ova,
una onci dr olio vioiato ( 4 4 ) et fanne
- -. 7 - . . una cura; non passari tre cure et ser-
/." 4,'
. .-: 7 n - r i sanato e1 friisso et è provato.
- - q.5 7
.-
,
- -
20) Ad J»lorc de denti et quelli far
j 3 -/= {L
, -7
- .
bianchi et coprjorfirli. C,. S .
- -- - . -I
I - ,Jn- 7 - " 3 Recipe piperis et salii triti once quat-
-...
!
-

1
.- - 7
-l
-. 5 --:.T - tro cum tribus digitis capi ponti (Let-
tura incerta), poniili in avo cum coc-
-83 cie sua in furno calida et ihi tunc di-
-2---
- . -. -P--. --

- .
- - - p' v 7i+/.?
mittat quando nigriscat et cum illo
fricat Jentes et dolorem auferet con-
-- ,-45;
-,:. z firmat et albificat.
3. 3
- ,-

- - -- ; Item dirrai queste parole tre volte con


.- ------ il deto toccando il dente, vero: Virgo
r
-vgEW rnater egregia pro nobis Appollonia
17) Contra peste, puntare venenose o de intorno al male. Aricara, lissia 1 ' 5 1 funde preces ad dominum ne procrca-
morsodecaneawabbi~toopti~noreme-ct acelo forte rt olio coniurie ? t mi- tur... (testo deleto) et morbo et dolor
dio. Prot. 402, 1. "IV stica insieme et dallo ad ber ii lo in- dentium, capitis ve1 oculorum.
fermo. Si havisse il tossico preso per
bocca et si fosse morso da serpente o ("i Con tale termine venivano indicate di\.er;e c r -
br. tra cui l a Fabaria [nome volgare della ( . r ~ r w l . i
altra fera venenosa et dove fosse pici-ri~l3curia).I'Ipericu C la Sclarca: l ip-r-ric~iL' i l
pontura o morso venenoso ongi con nomc ~ u l ~ m rdrllc c 5pccic irl~<~rrc;ienti al genere
R e c i ~ eun quarto de cipolla biancha ,1 supradecte cose cc serri liberato. 1l';liei-iciim delle lperirinee. ma spcciaImcntc
~ l c l l ' l lprr
j r~,iim~ i c r l ~ iiin
l r ~ i-:nl~armente
t chiama-
overo meza secondo che t la cipolla è ~,,,,,:morso del cane rabiato, rn Periorsta o Cacciadia~uliichr univa allr qualiti
grande et pistala et poi !a metti in habi lo porro ( 3 6 ) p i , t ~ , con il sale iermifugIit.. sr iriirl;ii:t i c b.ilramiche qiirlla di pr-
uno bicchieri de aceto forte et merlo, ,t f a ,ia uno scudellino et pollo nel rcr allnnr3nare cgni frirrna di pussessiune drriionia
ca La srlares e il numr r.iilg;irr dclla Salvia scla-
secondo la qualità de la cipollii corno male et lassolo stare t r e di et serra li- rea
de sopra et de la persona, et mistica berato et è provato+ i'8) Prt~b.ihiliiiciitee i l nome volgair del Snnchiis
insieme et fa110 passare per uno pan- r~lr:,i~tt~a, A ~ ~ [enente
A I alla famiglia delle Cumpo-
si[<. iliiiinilto ~ n c l i cAllat talepre u Crispino, piari
no de lino ben et 'premi bene 0 5 , Lircii-a, miscuglio di cenere di lrgria t. ;icrlu~ 1.1 crl~,iic:i I ~ ~ ~ ~ L I lilrr~lta
AIC dl lattice bianco.
10 suco dela cipolla et poi metti in buileritt. ii5.ii.t ilti iimpo [non iaiirri rrnititni ;i $< i-. t '") N o i iiidivitlti~[~
aceto tanto mele quanto sia un ;m d e t e r ~ e n t e'frazie all'rffritri rlclln ;.ri,i>sa a ca[- id")Vedi ricetta n . li).
do c-ontcniiri iirlle seneri N p n er3 certamente in- {*'I Perdite sangiiigne
q u a r t o de un bicchiere et incorpora qiiinante come ali , l i t u r i l i rIt.it,rli~ir!vfinlii tiiriclc- i."! U n a piccuh maricinta.
bene ogne cosa et dallo ad ber a lo in- grarlakili (*+'i k il nome coIgare di tutte IP specie cultivatr
OLI X o i n ~viJgarc ~lcll'4lliiim Porriim pianta delle dr.1 gcncre Hordeiim delle Lraminicee
t'rr in'7enenato mezzo Ilic- (;ipliacre. ilsai a aiii hL,iriric ronrlimcnro e verdii- 14') E qucllu ottentiro per rnacerazinne nell'olio
chiere o circa. Ma si è pontura ongi r;l. rlella vicila odorata.
Item, per cavare un dente senza fcr~
ro.
Recipe una ca1iel1.1 (4') de quelle che
caiitaiio su larbori, scorticala et f a n ~
ne pol\,cre et de dicra polvere mette-
rai SU lo dentc ct presto cascliera fo-
ra.

21) Ad dolurcnz dentititn. C . S .


Coque rutam in vino er mettila
sopra il loco dove è lo dolore in modv
de impiastrfi C [ dal canto de fora.

22) Ad cavaw uito dente senza ferro.


Prot. 400, L. 1V
Recipe lacte de cagna alacta
li cagnoli et ipso porrai s u lo dente et
uscirà fora.
Itcm si tenesse uno garotono fino
nel huscio del dente subito cessarà lo
dolore

23) .Ad rr!r;/ del matrone fd8) Pror. 3')'I.


y
,L/hrnd
>h
JLnCi,.?.
'
Afix+,*u4
-. --
\ . -
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~- p-
,'C
. L'P
1
1. . T.
.1
Darai ad bere e1 siico de salvia er d2Ab -
guarirà. A r n n ; ~-
'
2 4 ) Pev ingravidare iitir; donna che non ,(<,t~:>d~*;gR0
J
C' '?13
- -. ~

j- n: fi
farrie figli. Pror. -102, 1. I l
Rrcipe lo tele de uno cervo et dal10
.. -
.
L',! .
f
idrdic
P -~ ~
-. 25 :~~

ad mangiarc ala donna corno se porr-


L'12i~t p4(<i<: p -~ -- /-- =~ ? O
ra ('9 i t mangiato habeat r e m cum "'4Gc&vfiritr ~ . ~ ?
. * , / ~ - 7 - -~ .
'
i
v\ro suo et ingravidabit.
q
, - . -
25) Per ingruvidar donnn opera perfc3sln
(5'). Prot. 402, 1. 111 -

~-
P /: ~ - ~

Recipe li cuglioni de uno porcellino i


-- ,/"
de la prima figii:ita che fa la porca et -7 -- '

srrcali et fanne polvere e t alleva


qiiello porcellino per s i n o sia grande
et Sono da mangiar et quando tu lo - ~-

> i ~ v r r aocciso,
i piglia lo suo cor e t -7 3$-$<33 -i
seccalo e t fanne polvere er Uc poi mi- cor che siano de uno medesimo porco 7 7 ) Ad iapere ii iiua donna s i in gravi^
sticavi questi doi polvere insieme, e t de ipsa po?verc danne ad ber ogne illzfii o no. C.c.
cioé quello rie cuglioni et qucIla del sera anderi allecto la mogli? Recipe della orina de la <ioiiiia et
er marito mezza dramma per volte mettila in uno orinale o ii-ipignatto et
continuando per nove d i , di ~ oiisino
i in ipsa mcttcrai malva ("! et lassala
I+,) Ragmella niimr ;.ujgsrc dell'llvls arborra.
piccolo an!ihicc degli h n u r i ihr ,i arrampica s g i l ~ insieme et ingravidarasse rt si questo star dentro trc di e :cc nocte; si de-
rnrnir >agli alberi nei luughi arnlirosi~ iion fa lo effecto, non sprri mai far vcnterà srih.i iion si ingravidarà, se
l'*l Vedi nota 3.
( ' i Prohabilmerirc I'iilirorc inrrndr f ~riicrirncti~
t ~ figLi. remanerà r u d i si ingravidarà.
01 ,.chiorlo di pnrofanon. p r o ~ l ~ r i <l;,;
l r i fiori rrric~
,.!ti dcl <.arvoph~lluiiirom:,iiLi,r. ;iicrolo a l k r o 26) Ad aupnr chi mancu !o ingenerare 28) AJ rgr!orcer.c si una donna è ~ i f ~ i -
srrnl,reicrde della famigli& di.llr M\iirra<ece,
nai io delle luloliirchc, drl qudc o l i r c I4 i i t i t a spezia o dal hon~r,o da ia dorano P2). C.S. ne a no. p'). C.S.
o druW 'i r i c i y u anclir on <>lai
cl>iii/rle (irato i n Recipr doi scudelle de legno nove et 3alle ad bere oca <leformiche, si noil
medicina impa!i dc jeiiibola et de poi fai orina. è vergine subito andrrà ad pisciar, si
, < a i Scr~>iiiIi~ntiii-azioni di tnluni locali. indica
iino sraro di angusii~c d i apirazionr P s i ~ h l?l>i~ t~~ rc quello honio in una et nellalrra la e vergine no.
pra riceilr rliLsrrc alrre voltr in altri ~iratncirllidello donna et lassali star t r e di. poi g u a r ~
stesso a,lloli.
(*"I i'<.I, 1101<1 Y
da nel fondo de lr deitc scudelle, ii3i S o m e i,olgaie de%i 1rli.r , v l t c r i r i s c della
quella ne la quale serianno li vcrmi \1i1-3 r,.r~indiiiilii. dcllc hlalr;icee. iiidigena nelle
ri,ij E evidenti rkc anclie il notaio mani?rbt.i un.i n o i t r e carnpgni. c c<inosciiiriiiima per le siir u r o ~
da quello rnanch2 !u ingenerar. Pro- prin, ctiiul!,rnri c (per il siio contenuto n iiiiiiiII i-
c e r t a pirplc,,iihii~lla hiinrir i i u i i i i 2 <irll'operaiio-
i
ne a c a u ~ a dcl nnrorio i s p r r ,iiiii«i<li~ s l eorgano, baturn est. p i i r pCr (l,ode c tiitt'ois usata per d e i u i ~ chi i iii-
d i qiialiilihi iriirnale s i a . fiiiicni
r i i i Tale roprra pcrfrcr>. C impliciranieiilr rotilr:.- ("I Q ~ > , i ~ri'iirr
i è &ià stata r i r r o v ~ i Id~l r r qitale I; evidente
i?'! ~ h ilr maschio latino ha ci,u!d r i r n ~
Opli!
mata d i l j l ' ~ ~ 8 c ~ r ~ , d1 ~ T I Iillcin<li~i i i i nrirai del 5erolo XIV, prc clucjio chiodo iiiic'
pra la poppa er serri guarita et è pro-
vato.

33) Aù dobrem mammillatrtm. B.


95 1, Carte sciolte
Recipe oleum seminis lini (37) once 4 ,
oglio de camomilla IS8) once 3, mele
rosato colato once 2, cera nova once
1 et fac unguentum.

34) Ad guakre m a donna che messe la


swdmm morta trelcolpo. Prot. 402,l.
v
Recipe Csopo 15') et fanne polvere et
danne ad ber ala donna con acqua ca-
lida et immediati mandarà fora la
creatura morta,

1) Ad chi purasse b /iato. Pror . 402,l.


111
Recipe radice de calamo romatico P)
et tengala in boccha er ucila cpisco et
mai puzarà.

23 Per faw unu donna Selh dc v i ~ v ~


Prot. 399, 1. I
Piglia 3i fiori de la ortica (dL) et falli
distillare t t con quella acqua ce bagni
ructo 10 viso, lo faria biancho et colo-
rito.

Tolle stercho dt colombe et distem-


perdo con aceto et f a r d e1 viso co-
lorito, bjancho er roscio.

1
In qucnis e rwne due seguenti foto tre pagine del protocollo noisriie contenente le fomult e l e
ricette t'>)k il comunc olio di lino ricavato. pcr csrraxio-
dul Liniiin usarisrimitm, della famiglia dtllt 1.i-
tic.
nactc. indigrna dcll'Eump meridionate e di t u ~ u
231 Ad /ar vmir h hcte. Prot. 402, dallc ad bere ad donna che 1'C.brientc.
I. I1 non ha lacte et subite le tornar;. ('e) VFEW esmno dai fiori, qualc o l i cssmaialc,
drHn Mutricati~Charnornilla, piana appartcncnrc
Recipe transmerino 1'3 et: coque be- slFa Ismiglr~delte Composite, il mi Infuw i.
ne et della acqua lava mamrnilias. iuit'orn usniissirno qualc blando calmanu del siste-
3 1) Ad donna che havesse infirfte /e ma n c t v m .
30) Ad ~ Q Y Ctornare lo lacte ad Z ~ H U ritrneperbrcrppo k t e . Prot. 399,l. 111 (1Knme wl~ared c U ' H y s q ~ sOfficinalis, pian-
donna. Prot. 402, 1, IV Recipe farina de fave, chiara davo et t a indi~cnidrUr Labiste. mrnrna~imin tuizc L >W
Recipe Ie rase de la spina biancha (39 olio rosato, mistica ogne case insie- p;is~>crroranrc r t i , c t a usar%in medicinsi quale skoIantr 4
mentre il suo olio essenziale veniva
e t cocile can lacqua piovana et de poi me ad m d a de onguento et pone su tifaro conrm l'asma ed i catarri aouia.
le zinne er guariti et niisticandovi un
Nome vuIprrc deil'hcms Cdamus dtna hmi-
p c h o de polvere de radicha de cavo- ulia dttlt Aroidtt, pianta prohnhilmenre arieinaria
c+fficin&. pisn- li serla meglio.
13" )orne volgere del R o s m ~ i m a dcll'Tndi5 chc si C poi naturalizzata in r u t t i 1'Euro-
t* indigena ikllc Iahiate c1w r i v e nsturalmmtc mi pr nci Iiioghi ucqiiatici, dal rizoma odornsissimo
luoghi vicini a i mme; oltrc alle wic proprieri amrna- u s ~ t r iper
arornaiizzarc liquori.
tiche. 'imeusaro in mditina pcr k pvopriera scirno- (41) l'rai tasi dclla cumunissirna e... piccante Urtlcm
lanti C coadiuvante 13 E~TCO!UZWC 5nnguigng 32) Ad dolore de Ee ziprne o vero poppe. Mcmbrnnxtn chc, con la spacic pii1 grande. lo
cpireliak mediante h p d d Ì di infusi. Frat. 402, 1. IV dinica, era riieniira nella medicina popolare depu-
I'P) Nome volp,arc del Crat-1s oxyacnnrha (volg rliriva del sanaiic c mrirna F r le aKezioni eqwtichc
biancovpinol, arbosccIlo deIk Kosicer diffuso Recipe sterco de palombo, mele et rncnzrc i suoi semi hanno ancora fama di esscrc
ovunqiic , cera incorporati insieme et ongi M- purgacivi C kcrmifuphi.
4) Ad Zevraw stn sigrao de la faccia o da
altro loto. Prot. 402, 1. II
Recite lacte de donna che habia facto
il figlio maschio et sia frescho et ogni
(63spesso con bambace al signo et
guariti,

5) Ad guarire li singni. Prot . 402,1. V


Rccipe galla trita, scorze de mela-
granate (b4) et scaldale h una padella
et cossi calde le metterai in una testa
(63 con aceto, riceperai quel10 fumo
corno rrno se formi de sopra e t guarirai.

6) Ad far tornare eel colore ad che' l'ha-


#esse perso.B. 95 1, Carte sciolte
Recipe radiche de mirasoli I")et ta-
gliale minute et mettile in vino p r
un dl, et de ipco vino ne b e r a i 9
matine et tornar3 e1 colore.

7 ) Ad far belle ti carni cioè mano, oko


et dove variai. Prot. 402, 1. V
Rmipe fior de sambiuscho Eb7) quan-
do v01 fare disto sarnbiuszho e t di-
stilla con cipolle et mettice dentro un
pezo de argento lavorato o moneta et
con quello stillato strifolarai li mano
o Iwiso o altro voriai.
Ad idem
Kecipe fior de transmerino (be), Eior
de malva I") et fior de fave )O'( et stil-
la et stillato mettili in una carafa et
mettice dentro un pezo cle argento o
moneta et con strifda ut supm.

8) Ad dealhtpJecm dmtes. Prot 402, .


1. TV
Recipe farina dc orzo (71) e t sale mi-
scolato con mele e t strifola li denti
spisso e t farrali belli et bianchi.

I") Cngi. così iisito tncura neue nostre curnpipnc.


(QF Produzioni che si formano mI1c pinntt in qc-
guito a punture cd'inserri o d~ im-rni; tunwiiiitissf-
me sono qucllc che si formano suil11 quercia, ric-
chissime d i tanninu e di acida gallica; con l i loro 9) Ongeaefilto per S E ~ O I Ede le x i n ~ ede C) FORMULE MAGICHE.
p 1 w ~ misc.hiatu
c ad acetu si Iscxva, nt-a I'sltro,un donm. 13. 951,Carte sciolte
inchiostro usato fin da tempi anrichissimi.
16'1 Nomc volgare della i l u n k n g a n a t u m , pianta Recipe olio rosato once 3 , lunigirio 1) Orazione contra ki tnagnatti (74).
delle Mirtwee originaria deli'Oriente m ormai ('l) once 6 , zenzero (7'}, once 2, cera Prot. 402, 1. V
ambientara in tutto 11 mediierranco; 1c biiccic dei nova once 112 et fac unguentum ut In prima dirrai: Trinith santa questa
frutti contengono moltissimo iannino.
Testo. tegame di Idmicra da neart n d forrio. rnoris est. benedictione la fo et dico per lo tale
(Q9C;irasuIi, nomc volgare dello IIeliantui en- -et nominerai fra te !o nome per chi
nuiIs, pianta dcllc Compoqire, d g i n e r i n rlel Pcrh
cd oggi diffusli e coltivata nviinque per i remi diii
la fai.
quali si esrrac un ottimo olio commestibile. Di poi dirrai tre pater nostri ct tre
(61 NOTIK volgare dcIle s p i e appartcntnri al ge- ave rnasie ad honore dt la trinith te-
nere Sambilcus d e l l ~famiglia delle Caprifoliaccc; i
fiori, di rtipore prima dolce e poi amc, contenenti I")I-itargirio.osiictu d i pioin'ho IPh131, di colure nendo sempre doi deta in uno vaso
un olio essenziale. m n o usati per infusi didoreti- giallo-rosso,usato nella industria r-ctraria. D;igli sl-
ci. ad uw esterno pcr lozioni e fumigaziuni, comr chimisti fu dcdicam a Siturno: i minerali di pinm-
risolutivi c mllirio. bo. rutti tossici, emnn ilsati come rimdi asrrinvn-
(*' pVedi nota 55. 11 ed anche a f m d i s i i c i .
(491.Vedi nota 5 3 . (") Nome i n l ~ a r ed e l h Z n y i k r officinnli~.piin-
('O) Pianta deTIc Crgumino~emrticata ovunqur C ra e r I m delle Zingiheracee. nativa dell'India C
della quaIe esistono moltissime varivtl di griin.de dell'esircmn Oricntt clie forniarc la ben nota dro-
valore niitririz~v. RB w a t a come condimento aromatico dcllc r-iran-
1") V d i nota 49. CIC. 1") Vedi ricetta 10/A.
12
sopto la testa er stanno COSSIti srer-
ranno in visione et vederai lo furto er
chi l'ha furato: -c .G.C.c.n.Y;RX.

6) Ad a p i ~ n d u mbristiscrn. Prot -402,


I. I11
Dic septies hunc psdmum: Confite-
mini Damine, qui bonus usque ad
hec porta iusti intrabit portam, et
szatim aperietus hilla.
Nota: Si quis habuesit dolorem ven-
tri et biberit pulverem epalis porci
cun vino. ljberabitur.

7) Ad sciogheue una factum. Prot,


402, 1, II
Recipe ancenzo de CCPO pasquale e t
ancora de la cera de ipso cera e t habi
doi denti de morto e t semi del feIce
et vai ad dormire speglia-
ti in cumiscia et fa profumi de queste
cose tt stalli $e sopra et dirrai cossi
tre volte:
Dirupisti domine vjncula mea et tibi
sacri ficabo hostiam, Iaudis et nomine
domini invocata

81 Ad sciogliere stna factum. C.s.


Pigliarete la perforata salvia sal-
varjca (:M), herha de Santo Iohanne
I''), herba cremonia Iso), bertonica
(81) e, fiore de crasrnarino IB2) in
quantità et tucre dicte herbe farrai
stillar, et stillate le darrai dd ber o
admangiare alaffatrurato,
9 ) Ad guustave una facksrrd, Prot. 399,
I. I
ToIlt argento vivo (831 et p0110 sopto
al capezale dcl lecto et dormici sopra
et poi li metti sopto 10 [imitale del Iu.
scio dove ha da intrare lo ammalato
et guarirà.
10) Contra pmtcssione dei 3emomiu.
Prot. 402,1. IV
de acqua, dr. poi dirrai sopra dicta ac- gaIIina negra et porta10 al collo et
qua - Create parer - t r e non serrai veduto.
volte + Tmmensus pater - tre vdtc -t l''h Gtnrrc dctln InrnipIia clellt. Crittogame. con
molrissimc spccic che vivono in 1 i i q I i j onitirosi nrl
Etcrnus patet - tre volte i de poi 3) Ut rnemo intret in domo &a. Prot. folrci dci boschi.
dirrai: Trinirh Sante ti prego, rendi 399,l. iV V') Vrdi nota 37.
Srtribe has caracteras in carte visuine I'*) I'di nota S.
la sanita ad colui ad chi la dici, et su- 4*') \Idi notu 37.
bito in decta acqua buttaci un pacho e t pone sub hastjo tue dornis: ~ P - n r - ("4 Son indiridiiaea
de piombo squagliato qual sia che ("1 Vedi nota 11
I&*) Vcdi Iivra 5 5 ,
preparato al foca per squagliare e t 1") hlcrcririo (Hgl, il cui simbolo dcrivn liruprio
quello piombo subite si Earrà ma- 4) Ad fur~rurinveniendum. C ,S. dal latino Wytlrugymm che srgnificava unrgcnro
vibis», grazie al suo stato di metallo 1iclriic~ci,Si tro-
gniatti havendoli colui, Si furtum fuerir factum in domo tua uii i n nailito auito t'urma di scilfiirn (HgS) dcnomi.
scsibe hunc psalmum: Magnus dami- nato cinabrn di riii cono rirrhr trd utilizzate fin
2) Per non essere uedutn da nisciuno nus, e t pone sub capiti tuo, et in lec- dai romani) Ic miniere de1l'Arniiir;c.
I'an~colarccsratrerisrica clcI rnctcwio C quella di
p?). Prot. 402, 1. 111 ro durn dormis videhis furcm in vi- wioglicrc moIri rnrtdi forrnsndo con ywrtr parti-
Recipe eE core del gatto negro et de sione. colari leghe rhtamare matgsrne sia i1 mercurio che
i stioi cuinpoai 5ono tossrci e, @rezie rii suo statoli-
5 ) Ad trovare uno furto, C.S. quido cd allc partiwlulsri carartcrijriehc Ji cui su-
pr.. dnvcva Icitcralmente afiawinarc gli dchimirri
!"i Questi formuta rimrrc in aftn protmlli dclln Scrivi questi caratteri h carta virei- che ne abuwi-ano nelle loro ricrric, con Ic con*
ilW alture. ne et quando vai ad dormire metteli gurnze chc nim powono immapinan..
Perfoi-atn 1") 2 una herba la quale è 161Ad cacciare li r n a ~ ~ u r o z18'
z i1 rlc la scripto modo scire goteris, primo di
molto buona ad ogni persiissionc d e 399, L. IV
v l g j ~ a Prot.
. cas pater noster et ave maria, deinde
mostra o de dernonia o d'altr'omhre; Un iovedì ad rnattinii andarai a la accjpias spalterium ( ' + O ! , et. ipsum sal-
tenerla overo portarne e1 seme ados- missa a la quale stariai sempre in gi- terium fortiter aperias, et eo aperto
so molto vale contra demonii. nocchioni, qual dicta andarai a la vi- d~pic'ius qualis lictera est in capite
gna dove sono li magnarozze et quan- cartule a latere sinistro: ipsa, vero,
I l ) Ad sapere per sogno h verità de do trovarite una o più ne la vigna, o veritatem dicit .
m a cosa Pt.ot. 399, 1. I dove si sia, dirtcte forte: - Dio vi dis- Iste sunr significationes licterarum:
Diragli la infrascripta oratione ad rr- solvi, mal lavoranti: vengo d e missa A significat vitam ve1 potestatcm;
verentia de Santa Lena et colcati dal et vengo da santi horationi, ne anda. B sjgnificdt pcitestatem in populo et
Iato ritto: Benedicta sii tu Santa Le- te a li cardi che lo comanda messer in populis;
na mentre fosti de Coctantino Impe- D01ninjdio con tutti li soi sancti.- C significat morteni:
ratore che lo santo 1n:ire passasti e t e1 Ttem in alio modo. (88). D conturbationem;
legno dr 1s + de Iesu Xristo retrova- Ancliirete in capo d e la vigna e t faci- I niortem;
sti, passasti et retrovasti lo Icpno de tive 10 segno de la santa i et poi di- E letitiam:
la Croce de Iesu Xristo con molto co- te: - Rucha t a r t a r u c h ~ ,lo Signor ti F acquisitionem;
re assaltato, cossì assalta me et 10 mio saluta et coinanda che da questa vi- G sanguinem nobilium hominiuni ve1
core et la mente ~niache lieta rt con- gna si passi tt: uattine a la sylva et mortem hominic;
tenta sia; voglia Dio e: la sua madre C angia Ie fronde de l'herha, che lo H mortem femine 'none i,ite;
" vergine Maria che mi venga jn sogno pretr che sta sopra l'altare senza lo K Ietitiam vacuain:
la verità de questo che domando. Si vi!io non po' la santa messa dice n6 L errorem;
tal cosa me viene bene, bene possa cansecrare -, e t poi metti questo si- M dolorem,
. stare in terra murata o in vigna fii- grio in uno arboro in una carta: N saliiterr; o vitani
gliatii o i n tavola apparecchiata, ~t se
mi ne viene male, possa star in ripa 18 i A chc nisciedno confi?ssirjxiando sia
pendente o in acqua corrcnte ci in fo- i)] t}~onitorioP'). Prot. 400. I. 111
che ardente et noli me faccia male. Scriverai queste partile ct poi li darai
ad mangiare ad quello fosse in prisionc
12) [Senza titolo]. Prot. 399, 1. I1 vero: - vuinera quinque Dei sint medi-
L'homo che d i r r i le infrascripte Fa- cin a rnei l'i a
role non poteri mai essere: messo in Crux + pia + passio; + diru-
prisione, vero: PANTASIUN, PAN- pijti dornine vincula mea. Tibi s x r i f i -
TASICI N, PANTASION. 17) Si iiis scire id yuod desideras dicas cabo hostia Iaudis quali parole mangia-
hanr orcrtioaem de nocte qzca~lduvaclis te m i poterà confessnre cosa alcuna.
13) [Senza titrilol. Prot. 402, 1. V domi~um:Prot. 402, 1. 11
Si quis portaverit dentes canji-ios et - Madonna Santa e t Lena mentre voi 19) Ad sapere dd utia che d o m e cid
carnis Iupi iiut oculus lupi, adversa- foste del Re Costantino tre di e tre che crili. L.s.
i-iiis contrarius in litigatione non po- nocte voi digiunaste con le vostre Habi lo care de una merla et mettilo
t u i t eum vincere. septe virgine per dover trovare la secretamznte sopto Io capo de
santissima t : pane et acqua et.. . (te- che dorme chi voli et dirratti ci8 che
13) U t vivi videani nrorfui. Prot. 399, sto deleto) et sale voi mangiaste poi voriai ad alta voce et che li domanda-
1. I V soptu el mar voi psssaste et a1 monte rai.
Recipe stoppa de canepa et bagnala Calvario voi andaste r t Ia croce de-
in acquavite et mettila ne la lucerna gna voi trovaste et de alegrezza gran- 20) U t aliqx~isfatcar in somnio. Prot .
ad brusciar et videbis mirabilja. de voi vi impisti et poi in cielo mon- 399.1. 1V
taste, et in terra discendeste, cossì al Scribe ista verba: ALECHA - ALE-
15) Quod in nocte videa~c t hiud ui- sogno mio perfecto signo de verità cHER - ALECHIR - ARCITILEI
dcaujs. Prot. 399. 1. I V mi monstra; si questa cosa è in boiw -ARCHILY - LAMAZABATTANI,
Accipe sanguinem unius nottule stato et questo signo mi fai apparire et da ei ad comedendum. Probatum.
et d e eo far signurn + in fronte. o in prato fiorito o in camera o r n a t a ,
et si non è in bono stato, fatime ap- 21) Si vis scire secreta als'cztizls. Prot.
parire in una acqua currente o in focu 399,l. VI
iC4:Vedi nota 3;. ardente, ad laudem de la Santissima S ~ r i h ehec nomina in foUo nticis
("'I Natdrc r i d a formula la prmciil~azionedi evitarc
chc k foce invocate $i rivolp,ano cuntru colui chc le Trinjti e t de la gloriosa virgine Ma- quando unquarn fecerit frustus, ve-
lia chiamate, liossedendolo. Srvolidu quanto ci riferi- ria et de tucta la corte del Cielo ( 8 9 i . ro: AAXI - ALFAAL - PHAXI, et
scono studiusi drUa nastrd città, qucsra invacazione Somniantes de ipsiis somnijs infra- pone sub capiti ve1 stih pectore quan-
ricorre in iina pasriunr di Falcria ctl in taliioe opere di
Picim I'Arrririri. non alihiamo potuto vcrificwc. t r r d o dormit e t omnia tibi dicit.
mancanza di rcrnw, quanto riierito.
["j Nome v~ijiaredella VesFmgo t~ticicriila,l,ii>ic:rel-
IL> ~ ~ ~ n i t iinf l Italia,
c dd 11ieIarn.ebruno-roscit.cici. &,ai IJacarozzi, l< riighc s!ie attaccano i giovani IP01 (;encric.miente si indica cun talc n ~ i n i cil Li.
iitrle in agricolnira, prr~hi.insettivnrn. 111 i,ircniitn tralci delle viti bro [!ci S.ilnii ma, in questo caso, sia ad indirare i1
( 8 6 ) Si nuti chc lc pzrolc scritre iiel quadrato ma?]-
zrearura del diavulu a caii>.i tjel sii^ petto non prii- hcviario iisaro nel servizio divinc dtlln meiss
privrnente ~irnpatico;in talunt. t mpagne. rpinndo iin co si possono le~gcresia in vrizzonrlilc chc in bcrti-
contadino riusciva a caiiurart- Iin pipistrello. In inchio- cale 1") Processo nei riii~le.w t t c ciuramenru e a pena
da>-a suila purts li cas:i I r r d i r gli Inrtayie fortuna e di atroci torture. si ricliiedeca la confessione di un
trne5w I O I > I . I ~ O i Jernc~iii. l''i \'ed1 anche la formula iii,igic;i n 11. teste
13
22) Ad Jar-e che li cani non ti abaino. t e t veritas + vita + sapientia + do bolle dica uno de sopra decto cio-
Prot. 402, 1. V virus + paraclitus + ego sum + tolo quando bolle li infrascripti tre
Porta in mano locchio dextro del lu- qiiod sum t mediator + agnus + psalmi con le infrascripte parole, ve-
po. Probatum est. ovis + vitulus + avies + leo + ser- ro: iscontinuation Y frustavit (lettu-
Ad idem. pens + vermis + os + prophetas + ra incerta) tucto Io psalmo et simili-
Dicas infrascripta verba infra te, sacerdos + immortaIis + Rex + ter letatus sunt, benedicat dominum,
semper tenendo manus erecta versus Christus + Iesus + pater + filius et quando bolle diriai tre vole: - Io ti
canis: - In nomine patric et filii et + spiritus + sanctus + achamasos sconziuro acqua benedecta, palma
cpiritus sancti amen: Gaspar ti pren- + attos + pater + Deus + miseri- benedecta, candela benedecta da
da, Haldassar ti Iighi, hlenichion ti cors + caritas + eternus + omnipo- parte de colui che fece e1 cielo e t la
strenga et non dimittat te latrare. tens + creator + Kedemptor + te- terra, che como bolle questa acqua,
i-aggraton + primus + noviscimus cossi boIIa et scaldisi el core del tale
23) I1er fare ambtkwt. Prot . 400, 1. 111 + veritas + et summum + bonum N in amore del tale N , tanto che non
Kecipe budelli de porcho maschio + grarias + amor + ianua + petra possa n6 bere né mangiare che d i me
ben lavati e t mettici dentro chiara de + domus t gloria + imago + pa- se habia sempre ad recordare. In no-
ova e t lassali star per venti di al fumo t r i ~+ niunus + et vivicus + deus me del padre + figlio + e t spirito
et che siino ben secchi e t fanne poi + trinitas + in veritate + e t veritas sancto amen. Quo facto veda de dar
come un &di di croce et ogni cosa in veritate + fons + vita + et quies ad ber decta acqua quando pò ad chi
potrai fare. + t + finis + . vole che ne habia bisogno, et veda de
buttarne adosso doi o tre iecti
24) Ad habenduna in memoria quic- 28) Oratzone da dire ah levata del sole
gztirl qekud iegerzs ct nunquam tra& nove matine con 9 pater nostri e&con 9 30) Ad erna donna che1 marito non le
oblzvioni. Prot. 399, 1. IV ave nzarie (92). Prot. 402, L. I1 volesse bene. Prot. 402, 1. IV
Ccribe vel sculpe ista tria nomina et Benedicto sei tu santo sole che per tuc- Porti adosso queste lettere, vero:
caracteras eorum in lamina plumbi et to e1 mondo rendi splendore, tu lo sai C.C .h.fo.p. + . a d 0 n a ~ - ~ d o n a - c h a ~ - 9 -
tenendo i n manu dextra e t Iege sep- dove stà ma io no; si stà in casa sempre D t desulmis + S-2-pens.2.4.4. +.
ties quicquid vis et retinebis memo- habia me nella sua grazia, si stà in pia-
rie; hec sunt nomina, vero: MA- za sempre habia me nanzi a la sua fac- 3 1) Ad proczrrare pace. Prot . 402,l. I1
GOR, LEPOR, ZOZOR; e t hoc est cia, si va per campo, ci va per sylva, ci Piglia una testa d e morto piiì degna
maximum secretum, vero caracteras: va per vigna, si va per via, sempre ha- che poterai, luna crescente, e t ra-
bia me ne la sila fantasia; al bere et al schia quella testa ala tempia mancha
rnagnare sempre in me possa pensare, sopto lorecchia et fanne polvere qual
al dormire et a i vegliare, sempre in me seccarai et dala ad magniare ad chi
possa pcnsare, d sedere et alandare, voli; questo farrai ad luna crescente e
sempre in me possa pensare; concedili falla in loco dove sopra si dicano no-
gratia d u j et ad me che dove che sto ve messe, qual dicte la darrai ad ma-
lui p c s a ritornare, con altra donna gnare a chi voli ut supra.
25) Ad fare che la moglie vaglia bene a l non possa né ciaminare né iocare et né
marito. Prot. 400, 1. I11 cosa alcuna che ci volesse fare. 3 2 ) Ad essere amato da ogne persona.
Recipe la midiolla del piè dricto del AIia oratione dicenda ad voluntatem Prot. 399, 1. IV
lupo et f a che lei la porti adosco et dicentic: Scrive questi caracatoli in carta virgi-
vorratti bene. Provato. Christo fu madonna tu ne scampa d e ne e t portali con te: h - h a - e - e ~ - v - e - ~ .
questo posto, Christo fu preso, e t Probatum.
2 6) Ad concordiam uivi et mulic.ris. non vi aveva offeso, Xristo fu legato
Prot. 339, I. I et non aveva peccato, cossi lega le
Accipe aquam d e qua sacerdos lavat mano, e1 core, lo spirito et ha {iato ad
cibi rnanus post elevationem corporis quel tale che voi che cosa che sia con-
Xristi e t da bibere illis qui discordes traria ad me non possa fare.
sunt et statim faciunt pacem. Proba-
tum. Habi una cornacchia femina et 29) Ad amorem immittenderm inter di-
cavali lo core e t quello core portilo ~cordes.Prot. 402, 1. V 3 3 ) Si tfi voi hauere, o da homo o da
adosso o homo o femina che lo porti I Iabi palma, caldela benedicta, la ve- donna, alcun sewitio. C.S.
si se sono in discordia li fa tornare i nste de una creatura quando nasce, et Scriverai questi carattoli su la mano
amor grande. queste tre cose stiano sopto li panni sinistra e t non lo nome d e quello o
d'aitare ad tre messe como poterai, quella tu voi domandar Io servitio,
27) Breve da pol-tarc ahosso cont~a et poi tipigliale et mettile in uno cio- poi va sicuramente che tu I'haverai et
ogne z~imicitiatraditizzu. Prot. 400, 1. t010 novo pieno d e acqua benedecta, non si poterà negare quello li doman-
TTI qual farrai tre diversi venerdì bollire, di, vero:
+ Hon + T r i n i t a s
agios + socer + nulius + sabaos-
+ hemon + adonay + eloi + usion +
+ luna crescente, et ogni venerdì quan-
-v-.+
n,
salvator + alpha + eta + progeni- <YLI Nnii yiuii sfuggirc ;il l c t t o r r , nell'esyilosioiic di
amore c gelosia della forrniila, iiiin certa delicateira
tor + principium + e t finis + via e poesia che ds essa emana. (9J) Getti, spriizzi. 1 b. K
34) Si /amiliare
halrre spiritum con forte aceto e t metti quello aloe Dominus Iesus Xristus dixit i<Quid
cum i c ~lloquntur.Prot. 400, 1. I11 patico su la boccha delo stomaco et habes Petrus?m - Dominc Iesu Xriste,
Scrivi Gonfitemini duo + et invoca- culle una peza biancha e t bagnala nel habeo febrerr?; domine Iecii Xristi
te nominem eius; Iegi istum psalmum djcto aceto et polla su lo stomacho et delibera famulum tuum Guidum
omni mane semel, et iri nocte veniet serrà guarito. -Cito delibero te Guide de k b r e con-
tibi dicere in somnium, istud proba- tinua, de febre terzana, de febre
vit. 39) Ad febre tendna. C . S . quartana et d e oninibus febribus et
Recipe una hostia e t fanne tre parti, de omni infermitate ct de ornnibiis
35) Ad guarire ogni febre. Prot . i99,l. ne la prima parte fariai doi + + pa- malis + + + Eiat + + + fiat + + +
111 ter et pax, ne la 2a parte 3 + + + fi- fiat amen.
Scriverai queste parole in carta qual lius est veritas, ne la 3a parte tre Antequam scribas hanc brevem por-
vorjai in rnodo de breve: ALDRA- -t + -t spiritus sanctus sit michi re- tandum ad colliirn, designa carta tri-
CALAND t ALDRACALAN + medium ad hanc febrem famuli tui bus viubus signo sancte + et omnis
AL.DRACfIA + ALDRACHAL + N. alpha et principium et finis. vias dicas pater noster er ave maria
ALDRACHA + ALDRACH + ad laudeni et honorem Sancti Trini-
XBRA + ARR t AR + A + et at- 401 Ad febrem ryrdartasdnl. Prot. 399, tatis, deinde dicas hiinc psalmum:
taccale al collo con filo vergine et con i. TV -Domine nostre, in furore tuo onguas
divotione mentre lo attaccarà ei lo Scribe hec natnina et signa super (incerta lerturai me neque i n ira tua
infermo dicano due pater nostri c t unam cr@stam,paniset postea come- corripjas me. Miserere mei Tieus tri-
due ave n-iiirie ad reverentia d e la dat et liberabis: Achatusa + Avarsa. bus viabus. Postea scribat supradicta
Trinità et la 2a mattina lo infermo ne verba nominando nominem infermi
dica nove, Ia terza mattina octo et 4 1) Pro sciaticha remedium. Prot . e t cum filo vergine Iigato ponat ad
cossl ogne marina manchi u n o sino 404, 1. IV collum ipsiiis infermi et hoc scrihc
serianno finire et reducti ad uno et In dei nomine etc., dirrai cossi toc- die Iovis Mercurii e t die Veneris.
guarir h . cando dove s t a la doglia: - Donde
vieni sciatica. - Io vengo della terra 44) Ad dolorrm matris vero ud Joio-
36) Ad gnarirc. o g m Jr~-iiasenza altro de qua dal mare - Che vai faccendo rem de mntre (9b). Prot. 402, 1. I [ I
tnedzcume~to.Prot. 404, 1. T tu sciaticha - Io vo rodenno lossa et Sancta hlaria mater omnibus sanctis
Dirrai cossi sopra la ferita tre volte carni de cristiani - Torna, torna t u dei intercedite per istaiii; Sancta Ma-
con un ferro, ma possendosi haver sciaticha, et va in fondo del mar poi ria peperit r t matris di non doIuit,
quel10 ferro che ha ferito serrìa me- che d e carne cristiana non ti poi adu- Xristum genuit qui nos in suo sangui-
glio, metrendo lo decto ferro sopra la rare. E t cossì le decti parole le dirre- ne liberavit, liberet hanc famulam
ferita: - Ferro che de ferro nascesti al te tre matine nanzi che levi el sole e t suam N. Yhesus Xristus benedictus
foco staresti et allacqua staresti, pre- quando le dirrai strjfolerai la doglia amen. Dicat pater noster et ave maria.
gati Dio et Santa Marta che riserri la in giù verso lc piedi.
ferita che hai facta. E t poi dicte tre 45) Ad curanllum omtlium genus rini-
volte dicte parole, dirrai tre pater no- 42) In canto contro lo mal cadrrco por- mahum ab omni infectzonr ct morbo.
stri et tre ave Marie. tandolo addosso come un Lume al collo I'rot. 402, 1. 1
et scripto in carta v j ~ i t z eS: Z ~ guarito.
Y ~ Mandato Dei djsceridere Angelus
3 7) Ad rtsrtingiere lo sangue dugne lo- Prot. 402, 1. IV Gabriel et vadit in desertum et inve-
co. Prot. 402, 1. V + In nomine patris + et filii et spi- nit Symone et dixit «Ave>>,dixit An-
Scrivi queste tre paroIe n e la pianta ritus sancti amen + Raccha t Rnu- gelus aQuo vadis?},, Symon respon-
d e 13 mano del patiente con una pa- cha + Racha + Sedon + Zedon + dit <<Vadoad immittendum pestem...
glia er con lo suo sangue che esce, Xacridion + Xicridion + Xacridian (resto deleto) super vacchas , pecudes
scripti subito il sangue serrà fri- + Gaspar t Baldassar i Xacrion et porcos et super omnes bestias});
so (lettura incerta) et 6 cosa provata + Xacristi + Siinta + Spontanica tunc respondit e t dixit: «Egu preca-
assai volte; queste sono le parole, ve- + Precor c Deum patrem + quod pio tibi ex parte Dei ut tu retrovadas
ro: ofi, orfi, alafi. tibi Surianna famulam tuam + vertus tibi ... (lettura incerta) nomi-
Nota bene che ad ogni persona che ca- nis Symonis et parti trecentorum bo-
38: Al mal de li i - r m i . Prot. 402, 1. scassi de mal cadiico porti adosso la ra- norum anjielorum et partis Sancti
IV dice de la p n i a ( 9 5 ) et portila al coiio Spontanee et partis Sancti Catarine.
Ad honcir de la Santa Trinità e t ad qual in s i ~ ola pcirtarà mai cascarà. et parti Sancti Margarjte et partis
reverentia de Dio et de la gloriosa Sancti Barbare et parti Sancti Libe-
vergine Maria et de Sancto Iob benr- 43) B,we ad expelterrdum onanir gcmis i tu retrovadas cum tuo pistife-
r ~ t iit
dicto dirrai 3 pater nostri e t 3 ave f~brium.Prot. 402, l.VI r o fetore et parte ipsorum)). Cum ...
marie e t fa 3 su la boccha d e la
A + + + Petrus stabat ante portam Ie- (testo deleto) brevis super quod
stomacho ad reverentia de Dio et de rusalern supcr lapidem marmoream. omnis genus bestjaruni pertransit
la vergine Maria et de Sancta Iob et fuit liberatus. In nome patris et filii
tolle uno dito de aloe patico (94) pisto i") f'rania, nome volgare di tutte le specie coitiva-
et spiritus sanctus amen.
et bagna la boccha de lo stomacho te del gcnere Paeonta, dellc Raniincolacee. ira le
quali importanitr la Peonia officinalis, indigena nn-
cbe da noi. così chiamata perchb ~ n t i c ~ n i c n 5r icr i -
teneva che le cadici di questa pian:a fossero o t t i m e 1961 C C ~ancheI nota 48. rcppirre in questo caso in-
P') Vedi nota n . L> pcr l4 cura dell'epilessin. :Ilchi c h i a r ~ r n e n t el e dq!ic rlcl yiarto.

15
Quale bestiarum infecto deve passa- 46) E . ~ p t ~ ~ i ?provato
~ ~ ~ n ldeo erna donna sr,arino (l0') et lorpimento siil spcl-
re per uno guado de farsi in uno cam- che Atlvcssc e1 pelo ne la sinna. Prot. verizaio et miscola insieme et nietti ;i
po ci casale de ecclesja tre volte uno 402,l. IV lambichare et con quella acqtia che
dì r t tre volte unaltro di per unaltro In prima farrai la + ne lii zinna et nescie scrivi.
gciado per terra d e ecclesia et trc al- toccha con mano dove è duro et subi- Ad idem
tre volte indicto modo per tre rnatine tiimcnte diriai tre pattr nostri e t tre Tolli orpimento e t sulfure r' '~ V Ocum
et tre volte per matina per tre diversi avr marie tutti quelli stanno presenti l a c ~ cde femina et stempzr:i insieme
guadi, et sempre reppila (lettura iii- et dicre fariai m Ia zinna con la pen- et scrivi.
certa) guado sono passati et na quesyo signo con queste parole et Ad iJem
inquello giindo hanno ad passar sot- fallo la sera et la niiitina e t faccia dire Tolli fele de tenchn (lU"ovvero de
terra dicto breve, et sopra ipso pdssi- la messa de la .;:inta Triniti et dc anguilla et rompilo sopra una pietra
no, et serranno liberati. Santa Agata et guarirà. con pocha de biiicha ( l o 3 ) de polizaici
E t comcnsi la domenica e t si questi (let-tura incerta) avcro vetro calcina-
Ere dì, ci comensi lo Iovedi et si yues:i to con un pucho de aceto biancho rt
como de sopra per tre dì et tre volte stempera con chiara ci? ovo et cle
per dì. gornba (1") et serrà ad modv d e color
de oro bello e t fino.

4 6 ) La oratione da benedire lacqua per i ) Ad olbirm perfectirsimum. Prot.


medicarc feriti. Prot . 400, 1. I11 404, 1. 111
Ad nome sia de la Sancta Trinità, 1a 47) Ad far jare figli maschi 118una don- Recipe salnitriim !lo5l libre 1, tarta-
nocte de N~ic~iIe la vergine Maria par- na. Prot. 399, 1. I11 rum (lo6)librc 1 qi~almetterai in uno
turl et Christci nacque, e t poi mori, Pigliarai uno osso che sta nel core del pignatto e t di poi dentro c i metterai
et lo terzo di resuscitò, cossi como cervo (9') et legalo et portiio la dclnna uno carbone de foco e t bene calcina-
Dio comandò ad quelli sante piaghe in una vesta o dove parrà ad ipsa sino bitur. Q u o calcinato metterai i n una
e t ferite fossero ben guarite, ben sa- serrà p a v i d a . pigi] at t ina ad bullendum cun a q u a
nate da suigna, da doplia, da kiuza, da simplici, qiia huIlita lassarai riiiosare
marcia, da vena rotta, da nervo t a - 48) /Id una donna r-be non potesse Era- dicta aqua in ~ r i b u...
s (testo deleto)
gliato, da osso magniato, d a questo vare. Prot. 400, 1. I11 e t postea dicta aqua insimu1 bulliat e t
et da ogni altro male, cossì Dio con I n Scrivi questi cigni i n carta virgine et per tertium consumet. Posted recipe
vergine Maria si voglia degniare per tn che la donna li porti adosso sopra libre media arsenici sristallit~i)'0l( et
quante gratie sono scripte nel santu le spdlle et I'homo che usa con lei ollii infocata mitte dictum arsenicum
messale, cossì questa acqua ad questo non sappia niente e t suhito si ingra- et iti ea mitte suprarlicta aqua paula-
effecto habia a J wnare et ~ u a r i r e vidiri et imprcgniisse e t per farci tjm donec tota erit consumata. l'o-
tucte ferite corno d e sopra et ogni al- prova attacchali iid uno arboro che stea recipe unciani unam argenti et
tro male. In nomine tuo + Sion + non faccia fi-ucto et tarrh quello anno duas uncias biaccr milanensis (10s) et
Grigion + Casaton + Testaggiarna- li fructi; questi sono li signi: insimul fundant, qiiibus fusis dat un-
t o n + et super egros manus impone- d.di.si.d.yt.e. ciam unam.. . (1ettur:i incerta).
rit et bene se habitur ab ista infirmi-
u v
t a t e er sanus erit + Iesus + filius
Marie salus mundi quod ad fidem D) MISCELLANEA DI VARIE II Ad /'?re lo azuro. Prot. 399, 1. I
sanctam e t cahtriiicam rraxit et eum FORMULE. Rrcipe verderamo ( l o 9 ) et soIfo per
confirmet cum ]sta aquii et eum sa- doi parti et argento vivo ('l0) ad dop-
nus faciat ah urnni malo amen, nam 1) Ad scrivere I~ftrra~'e,de.Prot. 399,
pio et tucte queste cose metti in vaso
si per Deum habitavit in ista, verbo, l. I de vetro puro, iusto et forte, ben tri-
caro havitavit in ista aqua aiiirn. Tolle aceto biaiicho forte ct matice tate overo piste et falle cocier como E
Medicando si vole usare castità et dentro verde rame, suco de ruta P8i et X
bona v i t a , et lo ferito volesse perdo- luni de rosso, polvere de gomba uabicli
nare sopratucto e t cjuando fate lac- ("1 ei scrivi et serrà perfecto verde.
qua tenete le mano sopra 1:izqua fer-
me, et quando arrii~ateale t e t voi 2 ) Ari scrive~rlectere doro con .h pen-
f a t e la + con manc soprii I:icqua con na. C.c. ["'l1 Vedi nora i i
li pezzi de teIa strappdte, con li mano Tolli orpimento ('Op: et acqiiii de tran- ('"l T j ~ l i ptscc
~. ci iicqiia rlolcc.
[ l o 3 j i'edi no13 I L .
senza ferro vogliono tenere tre PC'ZE l'O4) IJcCJi iopra.
Chimicamente 5- il niiriitu di por~ssio.
in i sopra la ferita et non a toccar ('U')

Con questo nome si i i i i i j i s wencricarnente il


I' i \ 3 : l \ r ~ quanto sia in\-croiimilc rtpcrue tale ("'"i
mai ferro d e poi et cornenzi ad medi- m .* I , I, , I: 'r*rsc si rifcri.;a ad unn cartilaginv.? hitiirtrato acido di porassio
car e t faci la feritd sia ben lavata coi1 !,CL) Vedi nota 3. ( ' u ' l Minerale (As) contenenli. 5pepso rrisce di an-
I,.~I pct ~rj~licare
di-ierregornrnr s r rimonio, (erro, argcntv, uro e hirmurt,. vclcnosissi-
dicta acqua et 12 peze de lini buttali 1 '. \. 1': m

Ii1'311ii r i v ~ G i i a I icavsrc \lalla linfa di varie acarie. iri~,snihe in piccolissinic dosi poiché le stesse s i r i i -
a10 focho. rt faci lo ferito quando se da intagli ~ii-rtisxiAfpd>iramente sui tronco o siii mulanr: tra loro ncl rcmpo sino a divenirc letali
medica dica 3 pater nostri et i ave ranii. I1abIVedi sopra
il0" Tririaulfiiru di arsenico (AsS03), di colore
marie e t quando voli coiiirnsat ad be- piallo. dorarr. u u i b in pittura ed anchc i r i mcdici- (lo9) Vcrli r l ~ ~ iI dI
nedire Iilcqua dica il confireor pater. li21 popolare per Ir ntfrziotii drlh c l x e i:'') Vedi nota F i
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Archivio Normlle di S. Iotenwi S. Lotenm Nucwo) (e


Notaio Rulli Gimlamo (1495 - 1521)' pmt. 6. F d i o di guardia, secolo Xm.

-
Recto:
Ricette per frenetici (cui si consigliava unzionl di aceto, olio mssto o miele e, per co,rrmtke furoil sonno, oppb, o in maacnm deno steim,
*capiteli8 papiveris agtestisi*, in alternativa a unzioni uuna fronte di mimi, oppio e grssw di castwo); per consentire il m o s febbricitanti il sa-
go ( = Iattice) della lattuga appito sulla h e , a i semi della con quelli del ppnwm bolliti e dati a &re, le -e, i1mal di tema o di p n -
~ i f ii. m dcj smpmii o la puntura -i, k febbri d i r i c h c tcnena e qunrtani, l i podagrri, la diiaenteriad dtre malattie tromno qui
s W i h e c m il cui risultato, e gluanzia del conwumatore, ucertum est*.
Notare molti termini ormai in volgare.
17
dicto de sopra del cinabro ("'I per alcali (l1') et f a n ~ epolvere como de quai-ido vorrai cognoscere si d i n a lis-
insino mandino tucti I j fumi et cossì sopra subtile et mescolati tucti insie- sia che cola è bona, mettice uno avo,
serrà facto. m e molto bene et mettile tucte in s i nota è bona, si va in iondo non è
uilu pignatta invitriata ( l I s ) ben luta- forte né bona; adiunnice più calcina
5 ) Ad fare lo cirrabrci. C .S. t a con creta da la banda dr fora et et cenere et poi la poni sopra e1 foco
Rrcjye doi parti de solfo et una de poi metti detta pignlitta i n u n a forna- che bolla tanto che si stregna per
niirannu (lettura incerta) et porrai in CC de vetro ( l I Y ) et lassala star li insi- componere questa liscia, ma prima la
u n a ampolla decto soIfo trito et nura- no ad cirique o sei giorni, cioe insino metti al foco; parti in questo modo:
no ic.s.1 et sia de vetro Iampdla ben dicte polvere si fonderanno et quan- piglia tre bwcali di lissia et uno d e
lutata luso sapientis in modo shel nct- do serranno fiisc f a sii apparecchiato olio. parti serripre in questo modo, poi
rano (c.5.) non possa uscir; qual am- con li colori t u vorrai, vero: si vorrai fa bollire corno de sopra et bollita un
pulla cossi Iiitata lo ponerai in cin far zaffiro voi gcttarite dentro ... (let- gran pezo mettice tante Iibre de sale
gran foco et in ipso foco lassa star tiira incerta) cioè de Io smeraldo, et quante detti boccali de olio ci ha messi
dicta ampolla per fin che farrà tre si- si vorrai far de lo smjraldo ci buttarai r t acomegia con una bastone et
gnj. lo prirrio serrà rosio, lo secondo dentro verderamo ( 129rt si vorrai far quando vorrai vedere si k fatto, metti
serrà biancho, lo terzo serrà como topazio, ci buttarite dentro zaffarano quel bastone ad fredar: si se congela è
azuro, quando serrà cossi como azuro ( l 2 ' ) hen pesto, et si vorrite far rubi- fatto et d b r a versa su in qualche tavv-
~ l h o r aserrà facio. no, buttarite dentro cenabrio et la et ragli li pani de sapone como vor-
si volete guadagnar metteteci ancho rai, si no ta più bilire.
6 ) Polvere da argcntcire qriel che voi. del ... (lettura incerta), et si vorrite
Prot. 399, 1. I V far djaspro, butta dentro orpimenzo 11) Per fare lo sr4fio;lirt.nmscatu. Prot.
Recipe terra da far sardelli (?) cioè la (lz3) vivo et rsinno abruscjato et 402, 1. V
creta, sangue de li porci, cenere de cossì volendo far altre pietre d'altre Recipe sapnoe comune lo più duro
viti et Argento vivo ( l l z )equalmente. sorte como vorrete ci poterite mette- che possi trovare et grattalo molto
poi mistica insieme et fariai bene src- re quelli colori vorrjte appropriati. bene corno si gratta lo caso (l3') ct
car et fanne polvere, et de ipsa polve- cossì gratcato mettilo in una pjgnatta
re strifolarai quello che voi argentar 3) Per nugunaentlrre 10 oro. Prot . 404, et fallo fondere con lacqua a1 foco et
et questo è provato. I. 1v fuso tacilo rifredar et poi fredo butta
Recipe doro terzi doi de uno diicato l'aqua, qual buttata piglia decto sa-
7) Ad fnrr irnfiroccato in itdrl o in qua- genovese o portugalese et uno de ar- pone et pista10 dentro lo niortaru de
Zaeanq~eultru Ioco vorrai dapengiere B. gento cripellato (1z5),et metti ad fon- pietra et meitice dentro in polvere
35 1 , fogli sciolti der insieme et stando in effusione ci ireos sandali ( l 3 > ) ,farina de
Bagnn prima ii lochi che voi del p-~ n n o metterai dentro 11110 mezo circa de amido (l3"),citiclue grani de garofali
d'oro o imbroccato con acqua de goma arsenico (126j con una bacha de lauro ( 1 3 7 ) et far~rlepalle et est facto.

de vino hid11-
( l 1 ) ) et buttace ~ l v e r e (127') pisti insieme et fattane polvere
12) Ad fare le candele dr smo (l che
cho ben pisto sopra dicti lwhi bangna- fa b d i r et butta in canalis et verrà
prlriranilo de cem. C . S .
ti de dicta acqua, et poi quando serrà perfecto de 20 carati et si tu harai ra-
ben secchi, metterai sopra giavoli ( I l 4 ) mo (128) fino non serrà mancho bono Recipe sevo colato libre 1, pece greca
o neri, zaffarano a altro color gial- che lo argento cripellato. once 3, rosio de tentor libre 1,
fondi e1 sevu et la pece et poi metti
lo, et si sorrai far cosa bela, in lwo del
vino mittici lo litargirio ('lb)de oro et: 10) Per fare lo sapone b o m ~ .Prot. dentro il roscio et onci 1 de cii-iabro
fariai cosa honorevole. 402, 1. I (140)et miscola bene et fa candele.
Figlia cenere tre misure et una e mezza 131 Ad mohjplicar la cera. C.S.
8) Per fare ogni sorte de pielre pretiose. de calcina viva et mistica bene in- Recipe cera libre XII, farina de favii
Prot. 402, 1. I l sieme, poi mettila in qualche vassillo libre 3 , aglio d'olive Ijbre !et poni al
Recipe Iibre 1 de xristallo et faccie (ljO)che voli ad colare pian piano como
foco sino ad tanto che lolio si va via
polvere subtilissima, poi piglia li ossi fanno la lissia ('9') li barbieri et et serrà facto.
de uno cerva et talli brusciar intanto
che diventi biancho et fanne simii- (lr2) TlITlP5ld
mente polvere ben subtile et sia me- I"'] In chimica i saii alcali Tona quei sali che si ot- il3') C a ~ i i i .formaggio.
tengono facendo agirc un acido sopra un alcale ! ' j 4 ) l r ~ sr:orne
, volgare dell'lris tubcrola. rlcllr: I r i -
za libra, poi piglia meza libra de sale (l1') Vtdi nota 14 dee, conrisciuta anche con il nome di ~ i a g ~ i p ltiit o. -
("9) Ove si riciix,ava per fiisinne il vetrn. te con pratu[naiissimi fiori e dai rkomi erriananti
(l2") Vtdi nota 1) i;n huo profuma d i viole (radice di violerts)
("1) Solfuro di mcrciiriri (HgS) il c u i culurc va dal (l*') l'edi nota 115. ("I) Nome volgarr delle piante del penere Ssnra-

rosso c o c c ~ n i ~ l jii1a riisso bruno e abbasta~izadiffii- (l*?) \'&i nata l l l , lurn, delle Santalacec. o. più yrrrj>amente, dcl loro
so in natura ~conorciutissime, fin dai tempi i n t i - ('?'I Vcdi nutd 1UU. legno che, prvfumaiis~iinliquai'è viene usato in
chi, lc miniere del Montc Amiataì; chiamato anche 1"') Vedi nota 35. profumeria insiernt all'oliv essenziale che si ricava
vcrmiglione e rosso cinese. era molto usalo Lmnic (lz') Bucherellato, forato dalla pianta. E originario dell'lndia.
coloran~cd t ~ c l per l ~ USO di pitture artistiche Vedi (l2&) >ledi nota 107. Composto orgar!~~o diflusissirno ne1 regno ve-
ricer:a che scgiic. (127) E la drupa, velt.no,a e lottemente aromatica, getale. del quale sunu mtilro ritchi le patatc, i ce.
il:'i Vcdi nota 83. del Lsurus nobilic, la rnla .ipecie europea apparte. reali, lr Liistagne ed nicune legiirnkse.
r i i i i Vedi noia '19. nente alla famielia d c U ~Li~irinee l l " i Vedi noia 47.
l ' " I Gialli, (""i Rame (C;).
Zafferano, nome i.olgarr dcl Lrociis sativus, Chimicameiite ~hinmasicosì l'ossido d i calcio Sego.
~ i i ~ n delle
ta Iridacee originaria tlcll'oriente. dai ( l a 0 1 d o p aver farto agirc su[ carbonato di calcio 1"') .Lli,c+la di sustanze residuair rlnlln di,tillazio-
fiori delIa quale si ricaid il farnaso gitillo che è iin corro al farno l'acqua (Calce viva). n e del carrsrne o bitume o della tremeorina, usata
potenrP ru1cr;inte. znche in piciolc dosi. ("9 ?ixulri raso. fin dall'antichita per le totce r per urdigni incen.
(!tG) Vedi I I V ~ . I76 tii!i [n questri Caso la lisciva è il sapone da barba. diari.
('40) L7edi nors i l l
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VCW del di cartn membrinrepe di cui sonra. L I .

Su questi ficditri della p t p m c n r le ricette si n'liarninoc ai completsno con fomid~ magiche quali i due cwrh! nttribiiiti dnll'nutore iiI filowfo
(e matematica) Pitngora e Ic Irttert npposte sul metpine inferiore destro sotto l i qunli rrh notnre il lettore come, per Kivnuire rirtificidi me.
iiruiYoN n r l l ~donnc (n uopa nbortiro?) trn pii ~ltriingedienii ii neusiaria l i npeK.11. quod hvrntrie tiilo dc
Le altre ricrite cnnccrnona c.rnorrsffe e i dolmi delle donne partoricnti.
~ b o iirico,,.~.
1Y
14) Ad fare le nispole g n i s s ~ . Prot . 2 0) Ad far crescere Iogne ad un r-dualki. 25) Senza titolo. Prot. 402, 1. III
402. 1. I1 Prot. 402, 1. V Nota che si porhrai adosso la berbe-
Insita ("l) le nispole in lino Fede de Piglia herba pelosella (I4Y et mettila na ('9 ,
camminando non ti straccha-
melo cotogno e t farrà le nispole gros- ne Ia biada o nel o fieno et in Li di lo- rai mai n6 temerai morsura de cane
se corno palla. gne cresceranno. né de serpente.

15) Ad far le visciole grosse C .S. 21) Ad far parere alaa bestia morta. 26) S r n o ~titolo. Prot. 402, l. V
Insita le cerasa ne le visciole et Prot. 399, 1. 111 Herba linaria (LJ')portata adosso o
serranno grosse. Piglia una nocchia et perrusala (l4') ne le scarpe coiui che la portarà mai
et impila de argento vivo et attu- si stracharà di caminare.
16) Contra tignos etc. in pannis laninis. rala bene, poi mettila ne la orecchia
Prot. 402. 1. I V de qual bestia voli et subito cascarà 27) Ad mollzfrcarc suffisfico (u6) che
Folia persici (l4')positas inter pie- et parerà morta. fossefvangiliik. Prot. 379, 1.
chas pannorum liine preservat a tar- Recipe euforhio ('>:l, sainitro ( ' 5 * ) , ce-
mis. 22) Ad stagnare lo algeato vivo ra rossa, sapone assafetida once
Prot. 399, 1. 111 2 et de poi la pista bene insieme et f a
17) Ad cacciare le piilci de la carniscia. Piglia la laza (150) de 10 fico, suco de ad modo de pasta et de ipsa ne fariaj
Prot. 402, 1. I11 aglio et suco de perforata ( l r 1 )et tuc- pallocte, de quali ne giettaraj ad tua
Recipe griisso de riccio et ongi una te queste cose se vogliono misticar discretione ne1 tuo suffistiìo quando
virga et poi IA puni ne la carniscia et insieme et stagnarasse lo argento vi- serà fuso et è provato.
tiicte se ciattaccariinno su. vo che ristarà ad martello.

18) Ad girarire uno cotjalko che fosse 2 3 ) Ad fare lume in acqua. Prot . 399,
bolso .)'4l( Prot. 402, l.I1 I. IV
Recipe polmone de viilpe et fanne Recipe canfora (l5=) et mettila ne lac- ("4) Vedi sopra.
polvere, quale darrai ad ber al cavallo qua pian piano et poi la piccia et ar- (l5') Nome uolgarr i1~11ii Linliria vulgaris, genere
et guarirà. derà. Probatum. dcllc Scrofiilnriacee, assai ricca di specic curopee.
Ritenuta un rernyo astringente e vuineraria, era
usata anchc quale diiiretica c purgativa nci casi di
19j A J in~rassar uno caivzllo. Prot . 24) Senza titoko.B. 951, carte sciolte ~ d r o ~ i s ri adi itterizia. In questo caso le vengono
402, 1. IV Si lo suco de la verbena sparge- uttribuitc sualiiii del tutto immaginarie.
i l 7 6 1 Terrtiine di significato sibillino che non siamo
Recipe fasoli {143 et faIIi bollir in ac- rai per casa, alegramente assai li ha- riiisciti 3 coniprendere; unica interpretazione al ri-
qua et lassali poi fredar, de poi li da- biterai in ipsa, et portando dicta her- rolo: c.4 rendere molle ciò che apparentemente (da
riai ad magnar con la biada. ba adosso obtinerai quello vorrai da wdisricti.. in senso lato) fosse fragile*. Cio prc-
messo. reirs il fatto che la ricetta non appare co-
ogne persona domandandolo. mLinque attarro chiara.
{":I Nonic voigare dciia Euforbia, gcncre principale
Jclie Eutorl\iacee comprendenti oltre 700 spefie mol-
to diverse trn di loro ma tutte, o quasi, caratterizzate
!'".)Yiiiiic v i i l p r e deil'htabi~ caucasica. p i d l i ~ s ddc* abbndante lattice di cui sono imbevute; da una
dclle C:riicifere. nariva del caucaio c ormai diltiisn spxic esotici, la Euforbia cotidolia, i selvaggi
vviinqiie dcii'A[iicriì~nicridionaie ricavavano un porcntissimo
Innesta. \l4;) .4pril1i>hrii1.1. veleno ciin d quale avvelenavano le loro frecce
Vedi sopra. ( ' ' p ) V e d ~I I O I H F5 i"*l Vedi n o t i 105.
( ' 4 1 ) Nome volgare del Prunus persica, pianta delle (,'"i Vedi nota S1 I""\ 1;pxir p h t a n a di fenda appartenente al genere
Rosacee, conosciutissima per i suoi succosi e deli- ("O) 1.itte. l ~ t t i s e dtUe r>rnhreUii~red d a quale si ricava I'assa fetida,
ziosi frutti (pesche) ( ' > ' i Vedi 13. nora 1 yliiniorrsml Lin tcmpo Inryamente usala in mdicina
(1") si estrae dal Laurus iamphora, delle Laurinre. ionrw l'ipxoiidria. l'isterismo, I'amenorrea e Ic coli
Malato di polmoni. oripinari~del GiapFne. 1.a caniora non e solubile ilic. Siirto la tsnili mmune (volgarmente ferula, fi-
(l4')Fagioli, frutti del Phascolus vulgaris dclle Le- in acqua. ma in essa Frtiara assume un rapido m o - r.~chionelche trov~qidiffusa da noi nei prati incolti
gurninose. E evidente l'effetto che se ne ottiene vimenir roiairri~ic h r non avibirnr c impu- di Nantc Romano. Tarquinia e Tuscania, nasce in
grazie iil grnnde sviluppo di gas chc gli stessi procu- ra. i. iiifirinimribilc iimbioii &in Ic r;iilici dciia pianta il fungo de noi ~ h i a .
rano nell'intzstino! ["'I V c l i i ni>t3 11) matu ferlengci (Pelurdtus etyngii).

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