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alle
intense ©trulle
C o m u n o di Rom o - i.S.B .C .C .
BIBLIOTECA CORNELIA
Papus
O C ^tt^V vO J
A S l/W
Papus
3)
$
-<*9
o\ P iter ciitf Mater eius
Sol. Luna.
Ifbl'ioteea Cornelia
Of:
Edizioni Rebis
Edizioni Rebis
Viale Carducci, 25 - 55049 Viareggio (LU) - Italia
Tel. 0584.943038 - 0584.943072 - Fax 0584.943107
tampare nel mese di giugno 2002 presso Ih Tipografia Massamsa Offset - Massarosa (Lu)
Introduzione
16 -
¥
chi, Lenoir, ("1) , Christian (2), Delage (3) fra i
moderni descrivono esaurientemente queste prove
su cui credo inutile insistere.
Risulta da tutto questo che la Scienza era
sopratutto una Scienza segreta.
Per sapere ciò che s’insegnava nei Templi,
bisogna cercare i resti dì quegli insegnamenti
nei documenti che possediamo e che ci sono
stati in gran parte conservati dagli alchimisti. Se
riuscissimo a scoprire un metodo per poter spie
gare il linguaggio simbolico degli alchimisti e
contemporaneamente le storie simboliche antiche
della conquista del Vello d’Oro, della guerra di
Troia, della Sfinge potremmo affermare che posse
diamo veramente un frammento dell’antica scienza.
Vediamo innanzi tutto il modo come i mo
derni trattano un fenomeno naturale per meglio
conoscere, per opposizione, il metodo antico.
Che ne direste se un libro vi fosse così spiegato:
«Il libro che mi avete dato è posto sul camino
a due metri e quarantacinque centimetri dal ta
volo dove mi trovo ; pesa quarantacinque grammi
e otto decigrammi; é formato da centoquaranta-
- 20-
“ Bisogna ricordarsi che la storia allegorica
di quei tempi trascorsi, scritta con spirito diverso
da quello della storia positiva che ne è seguita,
non le rassomiglia affatto. Quella storia affidata
alla memoria degli uomini o conservata negli
archivi sacerdotali dei templi, in frammenti poè
tici staccati, non considerava le cose che dal lato
morale, mai occupandosi degli individui e vedendo
agire soltanto le masse, vale a dire i popoli, le
corporazioni, le sette, le dottrine, come altrettanti
esseri particolari che designava con un nome
generico.
“ Non che indubbiamente queste masse non
avessero potuto avere un capo che ne dirigesse
i movimenti, ma questo capo, considerato come
lo strumento d’uno spirito qualunque, era tra
scurato dalla Storia che non si interessava che
allo spirito.... Era l’idea morale di cui si esa
minava il cammino, si descriveva la nascita, il pro
gresso o la caduta ; la successione di essa so
stituiva quella degl’individui.
La nostra Storia positiva segue interamente
un altro metodo. Per essa gl’individui sono tutto,
e nota, con una esattezza scrupolosa le date ed
i fatti, che erano invece completamente trascurati
dall’altra „.
Riprendiamo ora il libro stampato che ci è
servito per stabilire il nostro primo paragone,
notando che vi sono due modi di considerarlo t
da ciò che vediamo: dai caratteri, dalia
carta, daU’inchiostro, vale a dire dai segni ma
teriali, che non sono se non la rappresentazione
di qualche cosa di più elevato : da questo ' qual
che cosa „ che noi non possiamo vedere tisica
mente: le idee dell’autore.
Ciò che vediamo manifesta ciò che non ve
diamo. 11 visibile è la manifestazione dell’invisi
bile. Questo principio, vero per il caso che ab
biamo esposto, lo è anche per tutti gli altri feno
meni della natura.
Ci accorgiamo cosi ancora più chiaramente,
della differenza fondamentale tra la Scienza degli
antichi e quella dei moderni ; la prima s’occupa
del visibile unicamente per scoprire l’invisibile
che rappresenta, la seconda s’occupa del feno
meno per sè stesso, senza interessarsi dei suoi
rapporti metafisici.
La scienza degli antichi è la scienza del na
scosto,9 dell’esoterico. m
SCIENZA OCCULTA
Ca pit ol o II
¥
25
- 35 -
LEGGE
FATTI
L'Attivo e il passivo
(Luce) (Ombra)
0) (2) (3)
e facciamo qualche considerazione in merito usan
do i calcoli teosofici.
Notiamo prima che riappare l’Unità, vale a
dire che il ciclo riprende dopo tre progressioni
10 11
— — - ; IO, 11, 12 ecc. ridotti teosoficamente
ridanno 1 2. 3 ecc. (1).
Queste tre progressioni rappresentano i TRE
MONDI nei quali tutto è racchiuso.
Notiamo altresì che la prima linea verticale
1, 4, 7, 10, che ho considerato come rappresen
La Vita Universale
- té -
astrologicamente : -j-) — o
o geometricamente I + | = +
Noi vedremo fra poco che questi segni, che
sono capaci d'esasperare il curioso, non sono scelti
a caso, ma al contrario hanno una ragione pro
fonda che ha presieduto alla loro scelta.
3. — L’uso della geometria qualitativa per
mette ancora un altro metodo : é l’uso di un solo
e stesso segno, che può essere preso in significati
differenti secondo la comprensione del lettore.
Così il segno seguente non rappre
senterà per l’illetterato che un punto in un cerchio.
Il sapiente moderno capirà che questo segno
rappresenta una circonferenza e il suo centro o,
astronomicamente, il Sole e per estensione, la
Verità (è raro che un sapiente moderno possa
andare oltre questo grado).
L’iniziato vi vedrà il Principio, il suo sviluppo,
l’Idea nella sua causa, Dio nell’Eternità,
Fra poco vedremo l’origine di queste inter
pretazioni.
I metodi di cui sto parlando hanno servilo
soprattutto a trattare i più segreti soggetti d'ini
ziazione ; se ne trova l’uso nei libri ermetici e
nei riti di Magia. Esiste un altro mezzo usato
da tutta Tanticiiita per trasmettere le verità sco-
J
k i
perle nel santuario, intendo i racconti simbolici.
Quale mezzo migliore per trasmettere una
verità di quello per cui è l’immaginazione ad essere
interessata e non la memoria ! Raccontate una
storia al contadino, egli la ricorderà e così le
avventure di Vulcano e Venere passeranno alla
posterità. Sarà lo stesso per le Leggi di Kepler ?
Ho dubbi ; poiché non mì immagino un bravo con
tadino, seduto in un angolo presso il fuoco, ad
enumerare le leggi astronomiche. I racconti sim
bolici contengono tuttavia verità molto più im
portanti.
Il contadino non vi scorge che un piacevole
esercizio d’immaginazione, il sapiente moderno vi
scopre con meraviglia le leggi del cammino dei
Sole, e l'iniziàto, scomponendo i nomi propri, vi
scorge la chiave della grande opera e così capi
sce i tre significati racchiusi nel racconto.
Bisogna ora ritornare su ognuno di questi
metodi fornendo certi elementi di sviluppo che
permettano di vederne chiaramente il modus
agendi.
I.
- 12 -
E ’ vero
Senza Menzogna
Verissimo.
alto basso
Positivo analogo al negativo analogo
basso all’alto
*
- 75 -
DELL’ALCHIMIA
II.
2 forze attive |
4
2 forze p a s s iv e ____
III.
Le tavole analogiche
La Magia. - L’Astrologia.
0
96 -
Mercurio androgino
è il Neutro
Il Sole
(Padre) è l’Attivo
la Luna compagna
(Madre) è il Passivo
&
si vedrà subito l’importanza delle « tavole » che
indicano immediatamente i rapporti fra i diversi
oggetti.
Questi rapporti erano d’una utilità estrema
nella pratica di certe scienze antiche, fra le quali
la Magia e l’Astrologia.
Esistono pregiudizi cosi inveterati sulla
prima di queste scienze da rendere indispensabile
qualche parola di spiegazione.
LA MAGIA
*»•
« Più la volontà è grande, scrive Boheme,
più l’essere è grande, più è potentemente ispirato».
«La volontà e la libertà sono una stessa
cosa (1) ».
« La Volontà che va risolutamente avanti,
è la fede ; essa modella la sua forma in spirito,
e sottomette a sè tutto ; per suo mezzo un’anima
riceve il potere d’influire su un’altra, e di pene
trarla nelle sue più intime essenze. Quand’essa
agisce con Dio, può rovesciare le montagne, spez
zare le roccie, confondere i complotti degli empi,
soffiare su di essi il disordine e lo spavento ;
può operare tutti i prodigi, comandare i cieli, il
mare, incatenare la morte stessa ; tutto le é sot
tomesso. Niente esiste a cui essa non possa co
mandare in nome dell’ Eterno. L’ anima che
esegue queste grandi cose non fa che imitare i
profeti e i santi, Mosè ,Gesù e gli apostoli. Tutti
gli eletti hanno tale potenza. Niente può nuocere
a colui in cui v’è Dio (2)».
I rapporti del mondo visibile col modo in
visibile erano stati applicati a tutti quegli esseri
spirituali ed i magi avevano dato ad essi nomi
attraverso cui pretendevano evocarli.
II loro aiuto non serviva che ad una cosa:
— 106 —
— 1Ó8 —
J.
v
gora nonché di tutti i santuari dell’antichità :
ecco ia generazione di questo Karma.
« Nirvana, è detto ne\V Iside, significa la cer
tezza dell’immortalità individuale in SPIRITO,
non in ANIMA ; questa, essendo una emanazione
finita, le sue parti, composte di sensazioni umane,
di passioni e d’aspirazioni verso qualche forma
oggettiva d’esistenza, debbono necessariamente
disintegrarsi prima che lo spirito immortale,
racchiuso nell’Io, sia liberato del tutto e, per
conseguenza, assicurato contro ogni trasmigra
zione nuova. E come potrebbe l’uomo raggiun
gere questo stato, se 1’ Upadarta, quel desi
derio di vivere e di vivere ancora, non sarà
scomparso dall’Essere ?
« E’ l’ Upadana, o desiderio intenso, che
produce la Volontà, che sviluppa la Forza ed
è quest’ultima che produce la Materia, vale a
dire un oggetto avente una forma. Cosi l’Io
disincarnato, non fosse che per quel desiderio
che non muore, fornisce inconsciamente delle
condizioni alle sue proprie generazioni succes
sive, sotto forme diverse ; queste ultime dipen
dono dal suo stato mentale e dal suo Karma,
vale a dire dalle buone o cattive azioni della
sua precedente esistenza (Blawatsky).
E’ quindi l’insieme dei meriti e demeriti che
costituisce per l’uomo la sua Necessità. Sono
pochi coloro i quali sanno portare la loro vo
lontà ad un sviluppo tale che influisca su
questo destino ; così le inclinazioni degli astri
« necessitano » per la maggior parte degli uomini.
« L’avvenire si compone del passato ; vale
a dire la via che percorre l’uomo nel tempo e
che modifica per mezzo della libera potenza della
sua volontà, egli l’ha già percorsa e modificata ;
come la Terra, per servirmi d’un’immagine sen
sibile, descrivendo la sua orbita annuale intorno
al sole, secondo il sistema moderno, percorre
gli stessi spazi, e vede spiegarsi intorno ad essa
quasi gii stessi aspetti, cosicché, seguendo di
nuova una strada che si è tracciata, l’uomo
potrebbe, non solamente riconoscervi l’orma dei
suoi passi, ma prevedere anticipatamente ciò che
vi incontrerà, se la sua memoria ne conservasse
l’immagine e se quest’immagine non fosse can
cellata per cause intime inerenti alla sua natura
e per le leggi provvidenziali che la reggono.
«Il principio per il quale si diceva che
l’avvenire non è che un ritorno del passato non
era sufficiente per riconoscerne la trama ; era
necessario un secondo principio, che era quello
per il quale si stabiliva che la Natura è dovun
que simile e, per conseguenza, che la sua azione
essendo uniforme nella più piccola sfera come
nella più grande, nella più alta come nella più
■**
- 112 -
1. 2. 3. 4.
2. 4. 6. 8.
3. 6. 9. 12.
4. 8. 12. 16.
1 2 3 4
— 118 -
Iside
Penombra
Homs è la Penombra d ’Osiride, frase oscu
rissima per chi ne ignora la chiave.
Abbiamo dato all’inizio del capitolo le di
verse applicazioni di questo metodo, sicché é
inutile insistervi.
Abbiamo così alcuni dati concernenti due
delle più grandi scienze del santuario, la Magia
e l’Astrologia. Continuiamo la nostra strada per
vedere se non saremo parimenti fortunati nello
studio dei più segreti metodi che la Scienza
occulta usava per spiegare i Pentacoli o figure
simboliche.
Ca p it o l o VI.
¥
•4
— 122 —
I.
- 128 -
¥
- 130 -
II.
s it u a z io n e degl i el emen t i
P...
L.\ Dv
hè-------------
vau
In questo caso, la direzione indica il signifi-
cato degli elementi, poiché gli elementi attivi
( iode vau) sono sulla stessa linea verticale e
su quella orizzontale i passivi.
Si può ugualmente designare questo quater
nario con differenti forme.
Il Bastone, immagine dell’attivo rappresen
terà la lettera iod.
La Coppa, che è profonda, che può conte
nere, immagine del passivo, rap
presenterà la prima lettera hè.
La Spada, immagine dell’alleanza fra attivo
e passivo.
o
La Croce, rappresenterà la lettera vau.
Il isco,rappresenterà due coppe sovrap
D
poste e poi 2 volte 2, indicante la
ripetizione della lettera hé.
Bastone
+
Ne J r o
Coppa -f----------------------------- Disco
* CO
CO
O
Spada
— 138 -
o
SANSCRITO I EBRAICO
III.
LA S F IN G E
**■
- 142 -
u n 'a z io n e , io la p r o s e g u o la b o r io sa m e n te con la
p a zien za d el b u e ch e traccia il s o lc o .
N ei m om en ti di d e b o le z z a , q u a n d o Io s c o r a
m en to sta per in v a d erm i, a llo rch é la m ia testa
non si s e n te fo rte a b b a sta n za per so r r e g g e r e e
d irig ere il m io e s s e r e , a g ito le m ie ali d ’A q u ila .
M i in n a lz o a llo ra nel d o m in io d e ll’in tu izio n e,
le g g o n el c u o r e d el M o n d o i se g r e ti d ella V ita
U n iv e r s a le , p oi ritorno per rip ren d ere la m ia
o p era s ile n z io s a m e n te .
La m ia te s ta ti racco m an d a di S a p ere.
I m iei a r tig li ti ra cco m a n d a n o $ O s a te .
I m iei fia n c h i — di V olere.
Le m ie a li — di T acere.
S e g u i i m iei c o n s ig li e la v ita ti sem b rerà
g iu sta e b e lla .
TESTA
ALI
FIA N C H I
Z A M PE ZA M PE
ALTO — T e s ta A li
CENTRO — F ia n ch i d el T o ro
BA SSO — Z am p e di d a v a n ti — Z am p e di d ietro
+
In alto ha s e d e la S c ie n z a e l’Im m a g in a zio n e,
in b a s s o la p ratica, pratica n ella S cien za (za m p e
di d a v a n ti), pratica n e ll’Im m a g in a zio n e (z a m p e
di d ietro ).
La T e o r ia d e v e se m p r e d o m in a re e d irig ere
la p ratica, co lu i ch e v u o le sco p r ir e le V erità
n ella N atu ra so lta n to co n l’e sp e r ie n z a m a teria le
è s im ile ad un u o m o ch e v o le s s e fare a m en o
d e lla testa per m ettere in a z io n e le su e m em b ra.
N o n v ’è T eoria s e n z a P r a tic a .
N o n v ’é P r a tic a s e n z a T eo ria .
— 144 -
N o n v ’é T e o ria (
sen za L a v o ro
N o n v ’è P r a tic a (
E d e c c o an co ra ciò ch e ci rilev a la sfin g e .
R ia ssu m ia m o tu tto in una figura s e c o n d o le
in d ic a z io n i c h e a b b ia m o sc o p e r te :
D a v a n ti ( T e s ta u m ana A ttiv o +
+ ( Z a m p e di d a v a n ti = P a s s iv o —
D ie tr o ( A li d ’A q u ila = A ttiv o -f-
— ( Z a m p e di d ietro — P a s s iv o —
C en tro ( Fra le d u e , u n e n d o le
— N eu tro oo
oo ( si v e d o n o i fian ch i di T o r o
D e s ig n e r e m o il d a v a n ti d e lla S fin g e a ttiv o
co n u n a lin e a v e r tic a le .
Il d ie tr o p a s s iv o co n u n a lin e a o rizzo n ta le
ed otterrem o la s e g u e n te figura :
T e s ta u m ana
+ 00
- 145 —
LE PIR A M ID I
La S fin g e n on é il s o lo m o n u m en to s im b o
lic o ch e ci ha tr a s m e s s o L E gitto.
Le traccie d e g li a n tich i centri in izia t e! s u s
s is to n o an co ra n e lle P ira m id i.
« D i fro n te al C airo, l’a ltip ia n o di G iz e h ,
ch e si s ta c c a a sp e r o n e d a lla ca ten a lib ic a , p orta
a n co ra s u lla riv a sin is tr a d el N ilo tre m o n u m en ti,
ch e h a n n o sfid a to l’a zio n e del tem p o e d e g li
u o m in i : le P ira m id i.
« Q u e ste tre m a s s e , a b a se q u a d ra ta , un
p o c o in e g u a li in g ra n d ezza , fo rm a n o co n la loro
s itu a z io n e r isp e ttiv a un tr ia n g o lo di cu i una
fa ccia gu ard a il N o rd , u n ’altra l’O c c id e n te , la
tèrza l’O rien te. La p iu g ra n d e, situ a ta a ll’a n g o lo
- (46 -
Il T e r n a r io d o m in a il Q u a te r n a r io , v a le a d ir e ;
L 'Idea d o m in a il S e g n o
L o S p ir ito — la M ateria
La T e o r ia — la P ra tica
IL P E N T A G R A M M A
Il p en ta g ra m m a o S te lla a c in q u e p u n te ,
la S te lla fia m m e g g ia n te d ei M a s s o n i, è a n c h e un
p e n ta c o lo ed u n o d ei p iù c o m p le ti c h e si pos
s a n o im m a g in a re.
I s u o i s ig n ific a ti s o n o m o lte p lic i, m a e s s i s i
¥
r ife r isc o n o tu tti a ll’id ea p rim o rd ia le d e ll’u n io n e
d e l q u a te rn a rio e d e ll’U n ità ,
A_
V
IX
Il P en ta g ra m m a co n la te sta in g iù ra p
p resen ta l’u o m o su cu i le P a s s io n i d o m in a n o
su lla vo lo n tà ; è l’u o m o p a s s iv o , l’u om o ch e
la sc ia s o g g io g a r e la s u a v o lo n tà dai ca ttiv i s p i
riti, è il M ed iu m .
In q u e sta s itu a z io n e il P e n ta g ra m m a in d ica
la m a teria lizza zio n e d e llo s p ir ito , l’u o m o c h e
c o n s e n te a m ettere la te sta in g iù e le gam be
- 150
II P e n ta g ra m m a p u ò d u n q u e ra p p resen ta re
il B e n e o il M a le s e c o n d o la d ir e z io n e c h e
a s s u m e ed è p erciò c h e è l’im m a g in e d e ll’U o m o ,
d e l M ic r o c o s m o , c a p a c e di fare il B ene o il
M a le s e c o n d o la su a V o lo n tà .
IL T R IA N G O L O R E T T A N G O L O
E s is te un p a n ta c o lo r ic o n o sc iu to d a lla p iù
alta a n tich ità in C in a : é il tr ia n g o lo r e tta n g o lo ,
i cu i la ti h a n n o una lu n g h e z z a s p e c ia le : r isp e t
tiv a m e n te 3 , 4 e 5.
I num eri h a n n o un sig n ific a to m is te r io so c h e
si p u ò c o s i in terp reta re.
3, l’Id ea , u n ita a 4 , la fo rm a , fa e q u ilib r io
a 5 , il P en ta g ra m m a o l’u o m o ; o in u n ’altra
in te r p r e ta z io n e :
L’E s s e n z a a s s o lu ta , 2, p iù l’U o m o 4, fa
e q u ilib r io al M a le 5. S i v e d e ch e q u e s t’u ltim a
in ter p r eta zio n e non d ifferisce d alla prim a ch e
p er l ’a p p lic a z io n e d e g li s te s s i p rin cip ii ad un
m o n d o in fer io r e, c o m e lo m ostra la d is p o s iz io n e
s e g u e n te :
Idea - E sse n z a
F orm a * U o m o
U o m o ' M a le
151
Lo stu d io d el P e n ta g ra m m a è su fficie n te d el
resto a s p ie g a r e q u e s te a p p a ren ti c o n tr a d d iz io n i.
D ia m o a tito lo di cu r io sità il te sto d el lib ro
c in e s e T ch en -p ey, b a sa to su i dati e s p o s ti.
C om e si p u ò v e d e r e q u e sto libro è b a sa to
s u lle 2 2 ch ia v i d el lib r o d ’E rm ete.
I 2 2 P U N T I D E L LIBRO C IN E S E T C H E N -P E Y
1. — A n tica m en te T c h e o n - K o n g in terro g ò
C h a n g -K a o e g li d is s e : H o se n tito dire ch e
s ie te a b ile ,n e i n u m e r i; si d ice ch e P a o -h i d e tte
le r e g o le per m isu rare il C ie lo .
2 — N on si p u ò sa lir e al C ielo , non si p u ò
co l p ie d e ed il p o llic e m isu rare la terra ; vi
p reg o di dirm i i fo n d a m en ti di q u e sti num eri.
3. — C h a n g o K ao d is s e :
4. — Lo Y u -en (ro to n d o ) v ie n e da Fang
(q u a d ra to ) 4 = 10.
5. — F a n g v ie n e da Ku.
6. — Ku v ie n e d a lla m o ltip lic a z io n e di 6
per 9. ch e fa 8 1 .
Kou
4
¥
largo di tre e un K ou lu n g o di q u a ttro . U n a
lin e a K in g u n is c e i d u e lati K e o u , K ou fa d e g li
a n g o li, K in g è il cin q u e .
8 . — E c c o la m età d el F a n g .
9 . — F a n g o il P ia tto fa i num eri 3, 4 , 5.
10. — D u e Ku fa n n o un lu n g o F a n g di 2 5 ,
é il T siK u to ta le d ei Ku (5 X 5 = 25).
11. — E ’ p er la con oscen za d e lle fo n d a -
m en ta di q u e sti c a lc o li ch e Y u m ise l’Im pero in
b u on o r d in e .
12. — T c h e o u -K o n g d ic e : E c c o c iò c h e è
g ra n d e d a v v e r o , m i a u g u ro di p o ter s a p e r e co m e
è p o s s ib ile se r v ir si d el K u. C h a n g -K a o r is p o s e :
Il Ku a p p ia n a to e u n ito è per liv e lla r e il liv e llo .
13. — Y en -K u è per v e d e r e l’alto o l’a lte z z a .'
14. — F o u -K u è p er m isu ra re il p ro fo n d o .
15. — Il G o-K u c per c o n o s c e r e il lo n ta n o .
16. — Lo K u an -K u è p er il ro to n d o .
17. — H o-K u è per il F a n g .
18. — A l F a n g è di co m p eten za la T erra .
A l Y u -en è d i c o m p e te n z a il C ie lo , il C ie lo è
Y u n -en , la T er ra é F an g.
19* — Il c a lc o lo di F a n g è T ie n . D a l F a n g
v ie n e Y u -en .
20. — La figura Ly è p er r a p p r e se n ta r e ,
d e s c r iv e r e , o s s e r v a r e .il c ie lo . S i d e s ig n a la terra
c o n un c o lo r e b ru n o e n ero . S i d e s ig n a il c ie lo
c o n un c o lo r e m is c h ia to d i g ia llo e d ’in ca rn a to ,
- 153 —
C O N C L U S IO N E
I RAPPORTI,
3
MONDI riduzione all’unità
Sillogismo
Causalità
Persone del verbo
Mondo Moltiplicazione
Divisione
Divino
Spazio
Tempo
Musica
Divisione degli Astri
Uòmo
Famiglia
Regni della Natura
Mondo Regno vegetale
Colori semplici
Fisico Chimica
0 Forze in generale
Magnetismo
Minore Elettricità
Calore
Luce
Materia
A LLE C O N O S C E N Z E C O N T E M P O R A N E E