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EDISON

(addetto alla preparazione, installazione, controllo e


manutenzione degli impianti elettrici)

LABORATORIO DI IMPIANTI ELETTRICI


Unità Formativa n° 13: Lezione n° 5
_IMPIANTI ELETTRICI CIVILI _
Segni grafici, modalità di interpretazione schema e installazione
di un punto luce A LAMPADA FLUORESCENTE (4 ORE)
Lezione n° 5 –
5° lezione:
a) La DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’, cosa è e come compilarla.
b) le sanzioni previste dal dm n. 37/2008
c) montaggio e verifica dei circuiti elettrici in una “cucina” di una civile abitazione
(installazione di un NEON e delle prese di potenza per elettrodomestici).
Dichiarazione di conformità impianti (DM 37 08):
quando e richiesta e chi deve rilasciarla?

• a Dichiarazione di Conformità Con la Dichiarazione di conformità,


che in gergo tecnico è conosciuta
alla regola d’arte è un anche come DICO,
documento che l’installatore l’installatore certifica che l’impianto
è stato realizzato seguendo la
ELETTRICISTA è obbligato a regola dell’arte , quindi in poche
rilasciare qualora realizzi un parole che rispetta gli standard di
impianto tra quelli elencati qualità e sicurezza.

all’art. 1 comma 2 del d.m.


37/08.
bisogna rilasciare la dichiarazione di
conformità qualora si realizzi all’interno di
edifici, indipendente dalla destinazione d’uso
dell’edificio stesso, uno dei seguenti impianti:

a) Tutti gli impianti di produzione, trasporto,


distribuzione e utilizzazione dell’energia
elettrica. Rientrano in questa categoria anche gli
impianti per l’automazione di porte e dei cancelli,
nonché gli impianti di protezione dalle scariche
atmosferiche.

b) Gli impianti radiotelevisivi, l’installazione delle


antenne e gli impianti elettronici in genere.

c) Gli impianti di riscaldamento, climatizzazione e condizionamento, oltre agli impianti per la


ventilazione dei locali e l’evacuazione di eventuali fumi e condense.
d) Gli impianti idrici e sanitari.
e) Gli impianti per la distribuzione e l’utilizzo del gas.
f) Gli impianti per il sollevamento delle persone, quindi
ascensori, montacarichi e scale mobili;
g) Gli impianti di protezione antincendio.
Il rilascio della DICO è sempre necessaria nel caso in cui si installi un
nuovo impianto, ma anche in caso di manutenzione
straordinaria o ampliamento di un impianto esistente, in questi
ultimi due casi la Dichiarazione di conformità farà riferimento solamente
alla parte di impianto modificata. In presenza di manutenzione
ordinaria non è necessario il rilascio della certificazione alla regola d’arte.

La Dichiarazione di Conformità non è costituita solamente da un documento, ma


da un insieme di documenti e più precisamente:
•Il progetto dell’impianto, redatto da un professionista iscritto all’albo nei i casi
stabiliti dall’Art. 5 del DM 27/08 o dallo stesso installatore negli altri casi (in
questa seconda ipotesi basterà ad esempio lo schema planimetrico ed una
relazione descrittiva degli impianti)
•La relazione con le tipologie dei materiali, anche detta elenco dei materiali
utilizzati nella costruzione dell’impianto stesso;
•Riferimenti a dichiarazioni di conformità precedenti, se presenti per l’edificio;
•Il certificato di iscrizione alla camera di commercio dell’impresa che effettua
l’installazione dell’impianto stesso, oppure copia del certificato di
riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali se rilasciato da un
professionista.
fac-simile della dichiarazione
Cosa fare se manca la dichiarazione di
conformità?
Dipende dall’anno di realizzazione dell’impianto.

Gli impianti elettrici costruiti prima del 13 marzo 1990, cioè prima
dell’entrata in vigore della legge 46/90, si considerano adeguati se dotati
di interruttore magnetotermico differenziale da 30 mA o in generale sono
dotate di protezione dai sovraccarichi e dai contatti diretti a monte
dell’impianto.

Se l’impianto non ha questi requisiti, basta installare un interruttore


magnetotermico differenziale e ottenere la dichiarazione di conformità
dell’impianto elettrico alla regola dell’arte.

Se invece ha già i requisiti minimi si può incaricare un installatore o un


professionista o un installatore per la verifica dell’impianto con il
conseguente rilascio della “Dichiarazione di rispondenza”
Le sanzioni legate alla dichiarazione di conformità prevista
dal DM 37/2008

E’ noto che, in base a quanto previsto dall’art. 7 del DM


37/2008, l’installatore deve rilasciare al committente,
al termine dei lavori e previa effettuazione delle verifiche
previste dalla normativa vigente, la dichiarazione di
conformità degli impianti

La mancata o incompleta emissione della dichiarazione di


conformità comporta, oltre a responsabilità
contrattuali dell’installatore nei confronti del committente,
anche le sanzioni amministrative - previste dall’art. 15,
comma 1, del DM 37/2008 - del pagamento di
una somma da euro 100,00 ad
euro 1.000,00, con riferimento all'entità e
complessità dell'impianto, al grado di pericolosità ed alle
altre circostanze obiettive e soggettive della violazione.
Esercitazione di LABORATORIO: impianto elettrico di una CUCINA per una civile abitazione. Punto
luce (lampada FLUORESCENTE, neon) comandato da un interruttore. Tre prese di corrente bipolari
per gli elettrodomestici
Esempio di utilizzo dell’INVERITORE:
impianto di una CUCINA in
civile abitazione
PRESA ELETTRICA 16 A

INTERRUTTORE

Scatola di derivazione

REATTORE

Lampada FLUORESCENTE

START

Linea con fase e neutro e terra

Linea con tre cavi unipolari


Schema funzionale dell’impianto
SCHEMA di montaggio della LAMPADA FLUORESCENTE
Come funzionano le lampade al neon? Un vantaggio nell'utilizzo di questo tipo
di lampade è dovuto al fatto che
l'efficienza di utilizzazione dell'energia
Le lampade al neon , ad alogenuri metallici oppure a vapori elettrica fornita è molto superiore a
di sodio o mercurio, rientrano tutte nella categoria delle quella delle lampade ad
cosiddette lampade a scarica e prendono i loro nomi dal tipo di incandescenza, anche se, in assoluto,
gas che si trova nella loro ampolla. Il principio di non è elevatissima. Come esempio, per
funzionamento per questa classe di lampade si basa sul fatto le lampade fluorescenti intorno al 22%
che la luminosità viene prodotta per il movimento di atomi che dell'energia elettrica fornita viene
genera un "plasma" che agisce sulla superficie del tubo trasformata in energia raggiante (il resto
spalmata di vernice fluorescente. Il movimento delle particelle si trasforma in calore).
del gas è dovuto al passaggio della corrente elettrica.
Le lampade fluorescenti tubolari sono costituite da un tubo di vetro, lineare o circolare, sigillato e
rivestito internamente da materiale fluorescente.
All’interno del tubo è racchiuso un gas nobile (normalmente argon o neon) e un piccolo quantitativo di
mercurio liquido. Alle due estremità del tubo sono presenti due elettrodi che, col passaggio di energia
elettrica, generano un flusso di elettroni. Gli elettroni si scontrano con gli atomi di mercurio contenuti
all'interno del tubo, eccitandoli e facendogli emettere ultravioletti. Il materiale fluorescente del
rivestimento interno, a contatto con le radiazioni ultraviolette, produce l’emissione di fotoni visibili, in
altre parole di luce visibile.
vantaggi
• Risparmio energetico (mediamente del 75% rispetto alle Ambiti di utilizzo
lampade a incandescenza) Le fluorescenti tubolari sono utilizzate per
• Elevata efficienza luminosa l’illuminazione di ambienti sia interni che esterni
• Ampia gamma di tonalità di luce e sono particolarmente indicate per tutti gli usi
• Lunghissima durata prolungati. Occorre infatti sottolineare che
Svantaggi frequenti accensioni e spegnimenti
• Necessità di un alimentatore (reattore) riducono notevolmente il tempo di vita di
queste lampade. Grazie all’ampia gamma di
tonalità di colore, possono essere installate in
ambiti diversi, dagli uffici alle scuole, alle
applicazioni commerciali e anche residenziali.
Gli alimentatori o REATTORI e START
Le lampade fluorescenti tubolari non sono direttamente collegabili alla rete
elettrica, ma per funzionare necessitano di un apparecchio comunemente
chiamato “alimentatore”. Gli alimentatori, che possono essere di tipo
elettromagnetico o elettronico, hanno la fondamentale funzione di innescare
la scarica iniziale e di limitare la corrente nel tubo.

I più comuni sono gli alimentatori elettromagnetici, formati


da un reattore e da uno starter .
Assorbono però molta energia, fino al 50% di quanto
consumato complessivamente dall’apparecchio di
illuminazione.

reattore starter
Per realizzare questo circuito avremo bisogno:
_ di cavi,
_ di UN INTERRUTTORE e TRE PRESE DI CORRENTE
_ di tubo di plastica flessibile,
_ di una scatola di derivazione,
_ di QUATTRO scatole portafrutti con la placca
_ di morsetti per congiunzioni cavi
_ di un TUBO FLURESCENTE al NEON con gli attacchi e il reattore e lo start.

I CAVI: colori e loro utilizzo


Attraverso una serie di condutture (tubi) annegate nel
massetto sotto il pavimento o incassate nelle pareti,
TUBI CORRUGATI l’elettricità raggiunge ogni punto della casa in modo discreto
e invisibile realizzando quello che viene chiamato impianto
elettrico.
Scatola portafrutti con placca
SCATOLA DI DERIVAZIONE
QUESTIONARIO RIEPILOGATIVO
Domanda 1: Cosa è una lampada fluorescente?
Le lampade fluorescenti, ad alogenuri metallici oppure a vapori di sodio o mercurio, rientrano tutte nella categoria delle cosiddette
lampade a scarica e prendono i loro nomi dal tipo di gas che si trova nella loro ampolla

Domanda 2: come sono fatte le lampade al NEON?

Le lampade fluorescenti tubolari sono costituite da un tubo di vetro, lineare o circolare, sigillato e rivestito internamente da materiale
fluorescente. All’interno del tubo è racchiuso il gas nobile neon.

Domanda 3: Che cosa è l’alimentazione della lampada al NEON?

Il neon per funzionare ha bisogno di un innesco «irraggiante» dato da un REATTORE e da uno START.

Domanda 4: Dove vengono utilizzate le lampade al NEON ?

•Grazie all’ampia gamma di tonalità di colore, possono essere installate in ambiti diversi, dagli uffici
alle scuole, alle applicazioni commerciali (insegne luminose) e anche residenziali (nell’impiantistica
civile vengono installati nelle Cucine)
Fine lezione n°1

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