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É di pochi mesi fa, e precisamente aprile 2005, l'entrata in vigore della terza edizione della Guida
CEI 100-7 "Guida per l'applicazione delle norme sugli impianti di ricezione televisiva".
In questa Guida vengono esaminati i requisiti di funzionalità e sicurezza degli impianti di
ricezione televisiva, alla luce delle prescrizioni delle Norme tecniche.
1. Generalità
É di pochi mesi fa, e precisamente aprile 2005, l’entrata in vigore della terza edizione della Guida CEI 100-7
“Guida per l’applicazione delle norme sugli impianti di ricezione televisiva”.
In questa Guida vengono esaminati i requisiti di funzionalità e sicurezza degli impianti di ricezione
televisiva, alla luce delle prescrizioni delle Norme tecniche. Sono messe in evidenza le caratteristiche
principali, che richiedono particolare attenzione durante la progettazione, l'installazione ed il collaudo.
Vengono anche esaminati gli sviluppi recenti degli impianti TV, al fine di guidare il progettista e
l'installatore alle esigenze che si presenteranno ed offrire all'utente i nuovi servizi disponibili. Gli impianti
considerati vanno dall'antenna alla presa d'utente o al terminale d'utente in ambiente residenziale e similare;
infatti i criteri di progetto ed installazione di impianti interni ad un appartamento o piccolo ufficio sono oggetto
di un’altra guida, la CEI 306-2 sul cablaggio degli edifici.
Dopo la solita sezione dedicata alle definizioni, la guida tratta delle caratteristiche di trasmissione dei
canali televisivi e degli apparati di utente, compreso il sistema satellitare ed il digitale terrestre.
Poi vengono esaminate le funzionalità dell’impianto: la compatibilità elettromagnetica, i cavi coassiali e le
prese d’utente, i requisiti di qualità dei segnali ricevuti, le caratteristiche dei segnali alle prese d’utente, le
apparecchiature attive e passive, le prescrizioni per il centralino, le tecniche di elaborazione dei segnali. Il
successivo capitolo è dedicato alle antenne, in particolare alle loro caratteristiche, ai loro criteri di
installazione (sia terrestre che satellitare) ed al dimensionamento del sostegno dell’antenna.
Il capitolo 8, tratta invece della sicurezza elettrica dell’impianto, individuando quattro cause di rischio elettrico
connesso agli impianti d’antenna:
• esecuzione del calcolo della probabilità di fulminazione (N’d) della struttura dopo l’installazione
dell’antenna;
Naturalmente il calcolo va eseguito in base alle norme CEI 81-1, 81-3 e 81-4.
Relativamente alla quarta causa di rischio elettrico, la guida afferma che stante le comuni dimensioni delle
antenne, l’accumulo di cariche elettrostatiche non può creare pericoli per le persone, ma potrebbe tuttavia, in
alcuni casi, recare danni agli apparecchi elettronici. In base alla guida, il collegamento a terra dello schermo
del cavo d'antenna, eseguito ai fini della protezione contro i contatti indiretti, è più che sufficiente per
condurre a terra le piccole correnti in gioco, impedendo di fatto l'accumulo delle cariche.
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Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a
socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono
possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
Guida CEI 100-7: Applicazione norme su impianti di ricezione televisiva
La guida CEI 100-7 termina con alcune raccomandazioni agli installatori antennisti, che qui brevemente
richiamiamo:
• Predisporre (o far predisporre dal costruttore dell’edificio) il punto di ancoraggio per il palo,
eventualmente fissando il primo pezzo in fase di realizzazione del tetto, in modo comunque che sia
possibile sostituire il palo in futuro senza intervenire sulle opere murarie. Utilizzare pali di
dimensioni adeguate a sostenere anche la parabola (nei casi più diffusi di condomini da 5-10 a 25-
50 appartamenti, è consigliabile come primo pezzo, il palo da 60 mm di diametro e 3 mm di
spessore);
• Predisporre (o far predisporre dal costruttore dell’edificio) una nicchia o un vano di dimensioni
adatte a contenere sia il terminale di testa (centralino) per i segnali terrestri sia quello per i
segnali provenienti da satellite. La dimensione della nicchia o del vano deve tener conto di
eventuali ampliamenti futuri.
• Collegare il punto dove è fissato il palo di sostegno delle antenne con il terminale di testa (centralino)
mediante tubi di diametro sufficiente a far passare comodamente i cavi, considerando che
l’installazione della ricezione satellitare prevede quattro cavi dal convertitore al terminale di testa
(centralino) per ogni posizione orbitale (ad esempio, otto per due posizioni orbitali); inoltre ci sono i
cavi di discesa dalle antenne terrestri. Pertanto si consiglia l’installazione di almeno tre tubi da 40
mm di diametro esterno. Occorre anche tener conto che la lunghezza del tratto di cavo tra le
antenne ed il terminale di testa (centralino) non può essere eccessiva (in funzione del livello di
segnale disponibile);
• Predisporre (o far predisporre dall’installatore dell’impianto elettrico) una linea dedicata per
l’alimentazione del terminale di testa (centralino) con un interruttore posto nel pannello interruttori
delle parti comuni.
• Prevedere una distribuzione negli appartamenti, che tenga conto delle necessità dei proprietari. Si
consiglia di effettuare una distribuzione con una scatola di derivazione posta nell’ingresso
dell’appartamento o in zona centrale (es. corridoio notte) e con tubi che arrivano in diversi angoli dei
locali, collegando soltanto le prese utilizzate. Usare tubi con diametro esterno minimo di 25 mm. La
distribuzione a stella nell'unità abitativa, consente di installare, anche in un secondo tempo, un
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Guida CEI 100-7: Applicazione norme su impianti di ricezione televisiva
sistema di ridistribuzione dei segnali provenienti da satellite, DVD e VCR, in tutte le prese TV
dell’appartamento. Un tubo che collega la scatola di derivazione TV nell'appartamento con il
videocitofono permetterà l'inserimento delle immagini provenienti dalla videocamera del
videocitofono per la visione sui televisori dell'appartamento.
• Per consentire l’interattività degli apparati d’utente occorre prevedere l’installazione di una presa
telefonica accanto a ciascuna presa televisiva (per ricezione terrestre e/o da satellite).
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