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Protezione contro le sovratensioni Merlin Gerin

Guida Tecnica

2003 2004

Protezione contro le sovratensioni

Introduzione Le sovratensioni e le loro protezioni I limitatori di sovratensione Scelta e installazione degli SPD SPD per reti di comunicazione Scelta dei codici

2 3 7 9 15 16

Protezione contro le sovratensioni

Introduzione

Lutilizzo sempre pi frequente di apparecchiature sensibili alle sovratensioni in reti BT, principalmente lutilizzo di dispositivi elettronici, ha fatto si che negli ultimi anni si siano sviluppati dei sistemi di protezione sempre pi efficaci e mirati alla tipologia dimpianto ove se ne renda necessaria linstallazione. I limitatori di sovratensione (SPD Surge Protective Device) hanno una lunga tradizione di utilizzo largamente consolidata sulle reti AT ed MT (qui conosciuti come scaricatori di sovratensione), ma soltanto in questi ultimi anni questi dispositivi stanno avendo largo utilizzo sulle reti BT proprio per quanto precedentemente detto. LSPD svolge allora allinterno dellimpianto elettrico il compito di sentinella, consentendo in piena sicurezza la corretta utilizzazione della moderna tecnologia oggi disponibile, senza restrizioni particolari e senza accorgimenti aggiuntivi eccessivamente costosi. Gli SPD rappresentano un buon compromesso tra costi e benefici derivati da un loro corretto utilizzo, soprattutto quando alla limitazione della sovratensione viene associata anche una elevata riduzione del rischio dincendio. Infatti le sovratensioni possono essere causa dinnesco dincendio quasi quanto quelle riconducibili al corto circuito. Attualmente la norma CEI 64-8, pur non trattando direttamente largomento ma rimandandolo al Comitato Tecnico CT81, ha gettato le basi affinch anche sugli impianti elettrici di Bassa Tensione venisse giustamente preso in considerazione largomento. Chiaramente anche la legge n 46 del 5 marzo del 1990 Norme per la sicurezza degli impianti, avendo per obiettivo appunto la sicurezza delle persone, richiama esplicitamente lattenzione sui pericoli derivanti dalle sovratensioni anomale di origine atmosferica, lasciando ai soggetti istituzionali il compito di mettere a disposizione degli interessati le norme tecniche necessarie al raggiungimento dellobiettivo. Il CEI attraverso la Pubblicazione 81-8 Guida dapplicazione allutilizzo di limitatori di sovratensioni sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione del febbraio 2002, ha messo a disposizione degli utenti uno strumento sicuramente valido, che affronta il tema basando la scelta sullanalisi del rischio trattata nella Norma CEI 81-4 Protezione delle strutture contro i fulmini Valutazione del rischio dovuto al fulmine. La presente guida intende fornire dei criteri di scelta pi semplici e rapidi rispetto alla Guida CEI 81-8, che non vanno a discapito del livello di protezione e sicurezza di esercizio che si vuole conferire allimpianto. Si pone quindi come strumento che permette di affrontare e risolvere la non facile problematica legata alla corretta scelta e installazione degli SPD per progettisti di impianti elettrici, installatori, quadristi, ecc.

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Le sovratensioni e le loro protezioni


Le sovratensioni

tensione impulso tipo fulmine (durata = 100 s) onda smorzata di tipo "choc da manovra" (f= 100 kHz 1 Mhz)

La sovratensione un aumento anomalo della tensione di rete che pu avere carattere impulsivo, transitorio o oscillatorio smorzato che si sovrappone alla stessa tensione di rete (Fig. 1). Una tipica rappresentazione di una forma d'onda impulsiva (Fig. 2) caratterizzata da: c tempo di salita T1, espresso in s: intervallo di tempo compreso tra gli istanti in cui l'impulso al 10% e al 90% del valore di picco; c tempo allemivalore T2, espresso in s: intervallo di tempo compreso tra gli istanti in cui l'impulso al 10% e al 50% del valore di picco; c il valore di picco (Vmax).

tempo

Fig. 1 - Esempi di sovratensioni

Tipi di propagazione
Le sovratensioni nelle reti BT possono essere distinte sulla base del modo di propagazione: c sovratensioni di modo comune (MC): si hanno tra i conduttori attivi e la terra (EBB: collettore o barra equipotenziale), fase/EBB o neutro isolato/EBB; sono soprattutto pericolose per tutte quelle apparecchiature che hanno le masse collegate a terra (Fig. 3); c sovratensioni di modo differenziale (MD): si hanno tra i conduttori attivi, fase/fase o fase/neutro isolato; sono particolarmente pericolose per tutte le apparecchiature di tipo elettronico e per i materiali sensibili di tipo informatico (Fig. 4).

V max 90 % 50 % 10 % tempo ( s) T1 tempo salita T2 tempo allemivalore

Fig. 2 - Principali caratteristiche di una sovratensione

Ph

Imc

apparecchiatura N

sovratensione

Imc

Fig. 3 - Modo comune

Ph

Imd

U N

sovratensione

apparecchiatura

Imd

Fig. 4 - Modo differenziale

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Le sovratensioni e le loro protezioni


Origine delle sovratensioni

Sovratensioni di origine atmosferica


i/2 i i/2

Le sovratensioni di origine atmosferica possono essere condotte, caduta di un fulmine direttamente o nelle immediate vicinanze di una linea aerea (elettrica o di telecomunicazione) con conseguenti correnti di fulmine che si propagano fino alle abitazioni (Fig. 5), o del tipo indotte per caduta di un fulmine al suolo. Il campo elettromagnetico conseguente al fulmine investe tutti i conduttori generando delle sovratensioni di modo comune e/o di modo differenziale; tali sovratensioni si propagano poi per conduzione (Fig. 6). Le sovratensioni createsi sui conduttori generano a loro volta un campo elettromagnetico, la cui componente magnetica H induce sul cavo stesso una sovratensione. Nel contempo la componente elettrica E del campo elettromagnetico favorisce la formazione di sovratensioni dovute alle capacit parassite tra i diversi conduttori. Ulteriori effetti determinati dalla caduta di un fulmine sul terreno in prossimit dellabitazione sono il fenomeno dellaccoppiamento induttivo nellanello di terra e laumento del potenziale di terra. Per comprendere il fenomeno dellaccoppiamento induttivo nellanello di terra, si faccia riferimento alla Fig. 7. Un cavo di segnale collega un PC e la sua stampante, le due apparecchiature sono alimentate ognuna dal proprio cavo di alimentazione e sono entrambe connesse alla terra. La sovratensione che si viene a creare sul circuito proporzionale allarea delimitata dai cavi. Ad esempio, per unarea di 300 m2 e con un fulmine avente corrente di scarica di 100 kA/s che cade a 400 m di distanza, la sovratensione indotta che interesser le nostre apparecchiature sar di 15 kV circa! Con riferimento alla Fig. 8 si consideri invece leffetto dellaumento di potenziale della rete di terra. Un fulmine che cade nelle vicinanze delledificio pu determinare, con una corrente media di 30 kA e un impianto di terra di 2 , un aumento del potenziale delle masse di ben 60 kV. Si noti che laumento del potenziale delle apparecchiature elettriche indipendente dal fatto che la linea elettrica entrante nellabitazione sia aerea o in cavo.

i t

Fig. 5 - Sovratensione condotta

fulmine apparecchiatura campo champ elettromagnetico lectromagntique

BT

Rn neutro sovratensione

Fig. 6 - Accoppiamento elettromagnetico


cavo dalimentazione fulminazione = 100 kA/ s computer cavo del segnale anello di terra superficie = 300 m2 stampante

400 m

isolamento galvanico sottoposta a.. 15 kV! terra

Fig. 7 - Anello di terra

apparecchiatura

BT

U tensione

RT

RN

Fig. 8 - Crescita del potenziale di terra

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Sovratensioni di manovra
La modifica brusca della condizione di regime allinterno di una rete elettrica provoca la comparsa di fenomeni transitori. Si tratta solitamente di onde di sovratensione ad alta frequenza o oscillatorie smorzate. Le sovratensioni di manovra possono essere generate da: c apertura o chiusura di apparecchiature di protezione (interruttori o fusibili) o di comando (rel, contattori, ecc.); c marcia e arresto di motori; c inserzione di batterie di condensatori.

Sovratensioni temporanee a frequenza industriale


Hanno la stessa frequenza del sistema di alimentazione (50, 60 o 400 Hz) (Fig. 9). Sono dovute a: c guasti di isolamento fase/massa o fase/terra su un circuito a neutro isolato;
tensione normale 230/400 V tensione normale 230/400 V

sovratensione temporanea

c rottura del conduttore di neutro con conseguente squilibrio delle tensioni di fase; gli apparecchi utilizzatori monofase vengono alimentati alla tensione di 400 V invece di 230 V; c intervento di scaricatori su linee MT con conseguente innalzamento del potenziale di terra dellimpianto (e quindi delle masse collegate); c guasto MT/ BT in cabina.

Fig. 9 - Sovratensione temporanea a frequenza industriale

Sovratensioni dovute a scariche elettrostatiche


In ambienti secchi le cariche elettriche si accumulano generando campi elettrostatici molto elevati. Per esempio, una persona che cammina su una moquette indossando scarpe con suola di gomma si pu caricare elettricamente ad una tensione di diversi kV; se la stessa dovesse avvicinarsi ad un elemento conduttore, come linvolucro di un elettrodomestico, andrebbe a scaricare lenergia accumulata, provocando una scintilla di qualche ampere con fronte di salita dellonda della durata di pochi nanosecondi. Ci potrebbe provocare il danneggiamento delle parti sensibili (principalmente schede elettroniche) dellelettrodomestico.

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Le sovratensioni e le loro protezioni


Le protezioni contro le sovratensioni

Le protezioni contro le sovratensioni possono essere divise in due categorie: le protezioni primarie e le protezioni secondarie.

Protezioni primarie
Compito della protezione primaria quello di proteggere gli impianti dalla caduta diretta di un fulmine. Questo tipo di protezione consente di scaricare a terra leventuale corrente di fulmine e basa il suo funzionamento sulla presenza di una struttura metallica pi alta delle strutture da proteggere (Fig. 10). Tra le varie, la protezione primaria pi utilizzata limpianto parafulmine (LPS Lightning Protection System esterno), composto da:

captatore

c captatore: generalmente costituito da unasta metallica posta al di sopra della struttura da proteggere; c dispersore: parte predisposta alla dispersione e alla conduzione a terra della corrente di fulmine; c calate: costituite da uno o pi conduttori, collegano il captatore al dispersore. Le regole di installazione dellLPS esterno si rifanno alla Norma CEI 81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini.

calate

Protezioni secondarie
Le protezioni secondarie, installate allinterno degli edifici, riducono gli effetti delle sovratensioni di origine atmosferica, di manovra e a frequenza industriale. Possono essere classificate in funzione del modo di collegamento, si hanno infatti le protezioni in serie (Fig. 11) e quelle in parallelo (Fig. 12).
dispersore

Fig. 10 - Principio del parafulmine

Le protezioni in serie, progettate per uno specifico bisogno o per una specifica apparecchiatura da proteggere, sono i trasformatori, i filtri, gli stabilizzatori di rete e gli UPS. Le protezioni in parallelo sono le pi correntemente utilizzate qualunque sia limpianto da proteggere: reti di alimentazione o reti di comunicazione. Alla protezione parallelo ideale (Fig. 13) sono richieste principalmente le seguenti caratteristiche: c in assenza di sovratensioni nessuna corrente di fuga deve circolare attraverso la protezione; c allapparizione di una sovratensione che superi la soglia di tensione ammissibile per limpianto da proteggere, la protezione diventa rapidamente conduttrice drenando verso terra la corrente dovuta alla sovratensione, e limitando la tensione a valori accettabili (livello di protezione Up); c il tempo di risposta (tr) della protezione deve essere il pi breve possibile per proteggere rapidamente limpianto; c a transitorio estinto la protezione cessa di condurre e si riporta in condizioni di sorveglianza (circuito aperto); c la protezione deve essere capace di sopportare un certo numero di impulsi (chocs) sotto unonda normalizzata di corrente. I limitatori di sovratensione (SPD Surge Protective Device) sono le protezioni secondarie in parallelo utilizzate negli impianti di Bassa Tensione per la protezione contro gli effetti delle sovratensioni.

alimentazione protezione in serie

installazione da proteggere Up

Fig. 11 - Principio della protezione in serie

alimentazione Up protezione in parallelo

installazione da proteggere

Fig. 12 - Principio della protezione in parallelo

Up (V) Up

0 tr I (A)

Fig. 13 - Caratteristica U/I della protezione ideale

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I limitatori di sovratensione
Tecnologia

In generale un limitatore di sovatensione (SPD) pu essere costituito da pi componenti interni (Fig. 14). A seconda del tipo di componenti utilizzati si distinguono gli SPD a limitazione e quelli ad innesco.

SPD a limitazione
Allinterno degli SPD a limitazione sono generalmente utilizzati il varistore e il diodo zener; questi componenti sono caratterizzati da unalta impedenza in assenza di sovratensioni, che si riduce con continuit con laumentare della tensione e della corrente impulsiva. La caratteristica di intervento del varistore si avvicina alla curva ideale. Il tempo di risposta basso (ordine dei nanosecondi), la capacit di scarica elevata e la corrente residua nulla; per la corrente di fuga tende ad aumentare ad ogni choc subito (intervento per sovratensione) causando nel tempo il riscaldamento e quindi la fine vita del componente. fondamentale che i limitatori con tecnologia a varistore siano dotati di segnalazione di fine vita. La curva caratteristica del diodo zener molto vicina alla curva ideale. I tempi di risposta sono estremamente rapidi e la corrente di fuga ha un valore pressoch nullo; per contro lo zener in grado di dissipare bassi valori di energia e quindi utilizzato per la protezione ultraterminale in coordinamento ad altre protezioni.

SPD a innesco
I componenti utilizzati allinterno degli SPD ad innesco sono ad esempio i tiristori (raddrizzatori a diodi controllati), i triac e gli spinterometri a gas. Sono componenti non lineari caratterizzati da unalta impedenza in assenza di sovratensioni, ma che pu cambiare rapidamente verso una bassa impedenza in presenza di una sovratensione impulsiva. In particolare, lo spinterometro a gas costituito da unampolla contenente gas. Il vantaggio di utilizzare questo tipo di tecnologia rappresentato dal fatto che la capacit di scarica molto elevata mantenendo allo stesso tempo a zero il valore della corrente di fuga. Tuttavia si hanno dei tempi di risposta relativamente lunghi; inoltre, una volta che la sovratensione non pi presente nel circuito, questo componente rimane comunque ionizzato e una corrente residua (corrente susseguente) continua a circolare allinterno dello stesso.

Caratteristica U/l

Componente componente ideale

Simboli

Corrente di fuga 0

Energia dissipata elevata

Tensione residua bassa

Corrente residua nulla

Tempo di risposta basso

Up (V) Up

tr

I (A)
diodo zener bassa bassa bassa nulla basso

U Us

I
U Us U max

spinterometro

elevata

elevata

continua

elevato

varistore
U Us

bassa

elevata

bassa

nulla

basso

Fig. 14 - Tabella comparativa

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I limitatori di sovratensione
Caratteristiche principali

I 100 % 90 %

Classi di prova
La norma di riferimento degli SPD, la EN 61643-11, li distingue sulla base di tre differenti classi in funzione decrescente delle sollecitazioni (essenzialmente termiche) delle prove a cui sono sottoposti per simulare le reali condizioni di impiego: c classe di prova I: SPD provato con la corrente nominale di scarica In e con la corrente ad impulso Iimp; c classe di prova II: SPD provato con la corrente nominale di scarica In e con la massima corrente di scarica Imax; c classe di prova III: SPD provato con il generatore combinato.

50 %

10 % Tempo (s) T2= 350

Definizioni utili
Per definire, ed eventualmente scegliere, un SPD utile ricordare le seguenti caratteristiche: c corrente ad impulso Iimp: valore di picco della corrente che circola nellSPD e che ha una forma donda 10/350 s (Fig. 15); viene utilizzata per classificare lSPD nella classe di prova I; c corrente nominale di scarica In: valore di picco della corrente che circola nellSPD e che ha una forma donda 8/20 s (Fig. 16); viene utilizzata per classificare lSPD nella classe di prova II; c corrente massima di scarica Imax: valore di picco della massima corrente che pu circolare nellSPD senza danneggiarlo e che ha una forma donda 8/20 s; questo valore non viene utilizzato per la classificazione dellSPD, ma indicativo della sua affidabilit (vita utile); c tensione a vuoto Uoc: valore di picco della tensione a vuoto con forma donda 1,2/50 s (Fig. 17) erogata dal generatore di prova combinato, contemporaneamente ad una corrente di corto circuito con forma donda 8/20 s e applicata ai morsetti dellSPD per la verifica in classe di prova III;

T1= 10

Fig. 15 - Onda 10/350 s


I 100 % 90 %

50 %

10 % Tempo (s) T2= 20

T1= 8

c tensione massima continuativa Uc: massimo valore della tensione efficace o continua che pu essere applicata permanentemente allSPD, equivale alla sua tensione nominale; c livello di protezione Up: valore di tensione che caratterizza il comportamento dellSPD nel limitare la tensione tra i suoi terminali e che scelto tra una serie di valori preferenziali; c distanza di protezione d: distanza massima consentita tra lSPD e lapparecchiatura da proteggere.

Fig. 16 - Onda 8/20 s


U 100 % 90 %

50 % 30 %

T1= 1,2

T2= 50

Tempo (s)

Fig. 17 - Onda 1,2/50 s

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Scelta e installazione degli SPD


Considerazioni iniziali

Categoria di tenuta ad impulso degli apparecchi


Precedentemente si definito il livello di protezione Up di un SPD. Lobiettivo principale nella scelta della protezione realizzata con SPD che Up, la tensione limitata, sia inferiore al livello di tenuta ad impulso Utenuta degli apparecchi dellimpianto BT; tale livello di norma conforme alla Pubblicazione CEI 28-6 (IEC 60664), nella quale sono definite quattro categorie di tenuta ad impulso. A tal proposito si faccia riferimento alla Tab. 1 in cui sono riportati i differenti livelli di tenuta per le diverse categorie e per le principali tensioni nominali degli impianti BT.
Tensione nominale dell'impianto Tenuta ad impulso degli apparecchi elettrici (Utenuta) categoria I ridotta apparecchi contenenti circuiti elettronici televisore, stereo registratore, informatica, telecomunicazioni (foto 1) 400/690/1000 V 230/440 V 2,5 kV 1,5 kV categoria II normale categoria III elevata categoria IV molto elevata

Foto 1: computer

Foto 2: frigorifero

elettrodomestici apparecchiature apparecchiature industriali industriali lavastoviglie, forno, frigorifero, aspirapolvere (foto 2) motore, quadro di distribuzione, presa di corrente industriale, trasformatore (foto 3) 6 kV 4 kV contatore elettronico, strumento per telemisure (foto 4) 8 kV 6 kV

Foto 3: quadro di distribuzione Kaedra

Foto 4: centrale di misura PM500

4 kV 2,5 kV

Tab. 1 - Tenuta ad impulso degli apparecchi elettrici

Scelta della tensione massima continuativa


La tensione massima continuativa Uc del sistema deve essere inferiore alla Up dellSPD. In Tab. 2 sono riportati i valori di Uc, in modo comune e in modo differenziale, per i differenti regimi di neutro.
Schema di messa a terra del neutro valore Uc in modo comune (protezione tra fase-terra, neutro-terra) valore Uc in modo differenziale (protezione tra fase-neutro) Uo: tensione nominale sistema TT u 1,5 Uo u 1,1 Uo TN-S u 1,5 Uo u 1,1 Uo TN-C u 1,5 Uo IT u 1,732 Uo u 1,1 Uo

Tab. 2 - Uc in funzione del regime di neutro dell'impianto e del modo di protezione

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Scelta e installazione degli SPD


Impianto senza LPS esterno

Scelta preliminare
Se limpianto BT non dotato di un parafulmine possibile proteggerlo dalle sovratensioni indotte sugli impianti interni utilizzando uno o pi SPD in classe di prova II. Le tabelle sottostanti permettono di stabilire quale limitatore Merlin Gerin installare per i settori residenziale e terziario/industriale: c settore residenziale: la scelta fatta in funzione dellambiente di installazione e dellesposizione della zona al rischio caduta fulmini; c settore terziario/industriale: la scelta fatta sulla base della continuit di servizio richiesta, delle eventuali perdite economiche conseguenti allevento di fulminazione e dellesposizione della zona al rischio caduta fulmini. I valori medi della frequenza di fulminazione per unit di superficie nelle varie zone dItalia sono desumibili dalla Fig. 18.
Residenziale ambiente di installazione Ng i 0,5 0,5 < Ng < 1,6 Ng u1,6 urbano 0,5 < Ng < 1,6 5 PF15 PRD15 u 1,6 5 PF15 PRD15 rurale i 0,5 5 PF15 PRD15 0,5 < Ng < 1,6 10-15 PF30 PF30r PRD40 PRD40r 2 PF8 PRD8 u 1,6 20 PF65r PRD65r 2 PF8 PRD8 frequenza di fulminazione (Ng) i 0,5 In (kA) protezione di testa 5* tipo SPD PF15 PRD15 In (kA) protezione fine se: Up troppo alta e/o l2 u 30 m tipo SPD Up = 1,5 kV Up = 1,2 kV (*) Consigliato Tab. 3 - Scelta SPD in settore residenziale

Fig. 18 - Frequenza di fulminazione (Ng)

Villa
Terziario/industriale continuit di servizio richiesta perdite economiche frequenza di fulminazione (Ng)

Ambiente domestico

non necessaria ridotte 0,5 < i 0,5 Ng < 1,6 u 1,6

parziale elevate 0,5 < i 0,5 Ng < 1,6 10-15 PF30 PF30r PRD40 PRD40r 2 5 PF15 PRD15 10-15 PF30 PF30r PRD40 PRD40r 2 PF8 PRD8 20 PF65r PRD65r 2 PF8 PRD8 u 1,6

obbligatoria molto elevate 0,5 < i 0,5 Ng < 1,6 10-15 PF30 PF30r PRD40 PRD40r 2 PF8 PRD8 20 PF65r PRD65r 2 PF8 PRD8 20 PF65r PRD65r 2 PF8 PRD8 u 1,6

In (kA) protezione di testa tipo SPD

5 PF15 PRD15

5 PF15 PRD15

In (kA) protezione fine se: Up troppo alta e/o l2 u 30 m tipo SPD Up = 1,5 kV Up = 1,2 kV

PF8 PRD8

Tab. 4 - Scelta SPD in settore terziario/industriale

Centro direzionale

Interno di fabbrica, linea di montaggio

Interno uffici

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Protezione contro le sovratensioni

Il dispositivo di protezione di testa (SPD1) dimensionato per scaricare le correnti di fulmine allorigine dellimpianto; tuttavia opportuno verificare due condizioni che potrebbero richiedere linstallazione di un secondo limitatore (SPD2) in cascata al primo come protezione fine:

Up > Utenuta
SPD Up: 2 kV UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV

Se il livello di protezione Up troppo elevato rispetto alla tensione di tenuta ad impulso Utenuta delle apparecchiature da proteggere (Fig. 19) necessario installare un SPD2 di protezione fine nelle vicinanze degli utilizzatori; questo per abbassare la tensione e renderla compatibile con le caratteristiche degli utilizzatori. In tal caso importante rispettare le regole di coordinamento tra gli SPD in cascata onde evitare che attraverso lSPD2 passino valori di corrente maggiori di quelli che lo stesso pu sopportare, a causa della sua maggiore capacit di scaricare la corrente verso terra. Per poter ottenere un adeguato coordinamento si deve quindi considerare un elemento di disaccoppiamento, uninduttanza installata specificamente a questo scopo oppure linduttanza stessa dei conduttori dellimpianto, che far abbassare i parametri elettrici (di corrente e tensione) a valori inferiori o uguali rispetto a quelli dichiarati per lSPD2. Una distanza circuitale l1 di almeno 10 m sufficiente a garantire il coordinamento fra tutti i limitatori di classe di prova II Merlin Gerin (Fig. 20).

Fig. 19 - Up > Utenuta


I1 10 m

UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV

Se la distanza l1 tra i due SPD inferiore a 10 m (ad esempio SPD1 e SPD2 installati allinterno dello stesso quadro) necessario inserire in serie su ogni fase linduttanza di disaccoppiamento L40A (Fig. 21).

SPD1 Up: 2 kV

SPD2 Up: 1,2 kV

l2 30 m
Se gli utilizzatori sensibili sono distanti pi di 30 m dal dispositivo di protezione di testa (Fig. 22), necessario installare un SPD2 di protezione fine in prossimit degli utilizzatori (Fig. 23). In questo caso il coordinamento assicurato dalla distanza circuitale tra i due SPD e quindi non bisogna installare linduttanza di disaccoppiamento L40A.

Fig. 20 - Up > Utenuta e I1

10 m

I1 < 10 m

L40 A

UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV

SPD1 Up: 2 kV

SPD2 Up: 1,2 kV

Fig. 21 - Up > Utenuta e I1 < 10 m


I2 30 m

UTILIZZATORE

SPD UTILIZZATORE
SPD1 SPD2

Fig. 22 - I2 30 m
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Fig. 23 - I2 30 m (2 SPD in cascata)


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Scelta e installazione degli SPD


Impianto senza LPS esterno

Regime di neutro
La scelta e linstallazione degli SPD differente a seconda del tipo di collegamento a terra (regime di neutro). In particolare la necessit di provvedere alla protezione dalle sovratensioni di modo comune (MC) o modo differenziale (MD) differente. A tal proposito si consideri la Tab. 5, tratta dalla Guida CEI 81-8, nella quale evidenziato tra quali conduttori dellimpianto elettrico necessario provvedere alla protezione dalle sovratensioni per i differenti sistemi di messa a terra del neutro.
Sistema di messa a terra del neutro Modo di protezione MD MD MC MC fase/ neutro isolato fase/ fase fase/ EBB neutro isolato/ EBB TT TN-S TN-C IT neutro IT neutro non distribuito distribuito Si Si Si Si Si Si

Fig. 24 - Collegamento in sistema TT monofase

Si Si Si Si

Si Si Si Si

Tab. 5 - Protezione dalle sovratensioni richiesta per i differenti sistemi di messa a terra del neutro

La Tab. 6 indica nella pratica quale modo di protezione necessario garantire e quale tipo di limitatore in classe di prova II Merlin Gerin bisogna installare a seconda del regime di neutro.
Sistema di messa a terra del neutro TT TN-S TN-C IT neutro IT neutro non distribuito distribuito

SPD con cartuccia estraibile PRD

Fig. 25 - Collegamento in sistema TN-S trifase 1. 2. 3. 4. 5. 6. presa di terra del neutro BT quadro elettrico interruttore di distacco apparecchio utilizzatore o dispositivo da proteggere EBB interruttore differenziale

PRD

MC Uc = 275 V MC Uc = 440 V MC / MD Uc = 440 / 275 V 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N

1P+N* 3P+N* 1P+N 3P+N 3P+N*

SPD monoblocco PF PF 30-65 MC Uc = 440 V PF 8-15 MC / MD Uc = 440 / 275 V 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N

(*) Non cablare il polo di neutro

Tab. 6 - Protezioni da garantire per i differenti sistemi di messa a terra del neutro

A titolo esemplificativo si considerino gli esempi di installazione relativi ai sistemi maggiormente realizzati in Italia: il sistema TT monofase (Fig. 24) e il sistema TN-S trifase (Fig. 25).

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Protezione contro le sovratensioni

Scelta e installazione degli SPD


Impianto con LPS esterno

Scelta preliminare
La presenza di un parafulmine sulledificio o nel raggio di 50 m pu provocare sia scariche pericolose per fulminazione diretta della struttura o delle linee elettriche esterne, sia sovratensioni pericolose sugli impianti interni per fulminazione diretta della struttura. In questi casi necessario installare allorigine dellimpianto un SPD in classe di prova I tipo PRF1, dotato di una capacit di scarica molto elevata (Iimp = 60 kA). Questo SPD protegger il sistema anche rispetto ad eventuali sovratensioni sugli impianti interni per fulminazione indiretta delle linee elettriche BT esterne.

UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV SPD1 Up: 4 kV

Up > Utenuta
La tensione limitata Up del PRF1 di 4 kV (Fig. 26); dato il suo valore elevato, risulta indispensabile aggiungere in cascata al PRF1 un limitatore in classe di prova II (PF30 o PRD40) in modo da portare il valore della tensione limitata Up a livelli compatibili con la tensione di tenuta ad impulso Utenuta delle apparecchiature dellimpianto BT. Per avere il coordinamento tra i due SPD in cascata, indispensabile ad evitare che attraverso lSPD2 passino valori di corrente eccessivi, sufficiente una distanza circuitale l1 di almeno 15 m (Fig. 27). Se la distanza l1 tra i due SPD inferiore a 15 m (ad esempio SPD1 e SPD2 installati allinterno dello stesso quadro) necessario inserire in serie su ogni fase linduttanza di disaccoppiamento L40A (Fig. 28).

Fig. 26 - Up > Utenuta


I1 15 m

l2 30 m
UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV

Se gli utilizzatori sensibili sono distanti pi di 30 m dal dispositivo di protezione in classe di prova II (Fig. 29), necessario installare un SPD3 di protezione fine (PF8 o PRD8) in prossimit degli utilizzatori. Il coordinamento tra lSPD2 e lSPD3 assicurato dalla distanza circuitale tra gli stessi.

SPD1 Up: 4 kV

SPD2 Up: 1,2 kV

Regime di neutro
Nella Tab. 7 riportato il numero di SPD tipo PRF1 che necessario installare a seconda del regime di neutro dellimpianto nel caso di rete monofase o trifase. Per quanto riguarda il tipo di protezione (MC o MD) importante considerare che il PRF1 unipolare e ha una Uc di 255 V.
Sistema di messa a terra del neutro SPD monoblocco PRF1 PRF1 monofase trifase 2x1P 4x1P 2x1P 4x1P 3x1P TT TN-S TN-C

Fig. 27 - Up > Utenuta e I1 15 m


I1 < 15 m

L40 A

Tab. 7 - Numero di PRF1 neccessari per sistemi TT, TN-S e TN-C


I2 30 m

UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV


L40 A

SPD1 Up: 4 kV

SPD2 Up: 1,2 kV

Fig. 28 - Up > Utenuta e I1 < 15 m

UTILIZZATORE Utenuta: 1,5 kV

SPD1 Up: 4 kV

SPD2 Up: 1,2 kV

SPD3

Fig. 29 - I2 30 m (3 SPD in cascata)

Schneider Electric

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Protezione contro le sovratensioni

Scelta e installazione degli SPD


Accorgimenti per impianti con e senza LPS esterno

Sia nel caso di impianto senza LPS esterno che di impianto con LPS esterno, indispensabile considerare due ulteriori aspetti per la scelta definitiva e linstallazione dellSPD: la protezione degli SPD e la regola dei 50 cm.
elemento di protezione

Protezione degli SPD


I tipi di protezione che devono essere assicurati impiegando uno scaricatore sono tre: c la protezione interna contro linvecchiamento dei componenti I limitatori di sovratensione in classe di prova II Merlin Gerin sono provvisti di un dispositivo di disconnessione interno (protezione termica) che li esclude dal sistema al naturale fine vita dellSPD (Fig. 30). possibile associare agli SPD una segnalazione di riserva di funzionamento (limitatore prossimo al fine vita) e una segnalazione di fine vita; entrambe le segnalazioni possono essere fatte o con spia sul fronte dellapparecchio o con contatto riportato a distanza. Nella parte di Scelta Codici del presente documento sono evidenziate le diverse possibilit offerte dalle gamme PRD e PF. La stessa propone inoltre le caratteristiche degli ausiliari di segnalazione a distanza EM/RM. c la protezione esterna contro le correnti di cto. cto. necessaria in caso di guasto dellSPD, ad esempio per scariche di valori superiori a quelli sopportabili dallo stesso, o in caso di cto. cto nel ramo del limitatore. Nelle Tabb. 8 e 9 sono riportate le protezioni da utilizzare rispettivamente per i limitatori in classe di prova I e II Merlin Gerin. Si consideri che il potere di interruzione della protezione deve essere almeno superiore alla corrente di cto. cto. presunta nel punto di installazione dellSPD e che ogni conduttore attivo deve essere protetto (ad esempio un limitatore 1P+N deve essere associato ad un interruttore automatico con due poli protetti). c la protezione contro i contatti indiretti Negli impianti con protezione differenziale generale consigliabile installare il limitatore di sovratensione a monte del differenziale. Tuttavia non sempre possibile intervenire sullimpianto a questo livello per limiti imposti dallente distributore. allora necessario prevedere limpiego di differenziali di tipo selettivo in modo che durante la scarica a terra delle sovracorrenti da parte dellSPD non si verifichino sganci intempestivi del dispositivo di protezione (Fig. 31); in alternativa possibile utilizzare un interruttore automatico non differenziale come dispositivo di protezione generale e, immediatamente a valle, installare un interruttore differenziale (Fig. 32). Per garantire la continuit di servizio dei circuiti prioritari e nel contempo assicurare la sicurezza in caso di perturbazioni atmosferiche consigliabile adottare la configurazione di Fig. 33: limitatore di sovratensione per proteggere gli utilizzatori sensibili contro le sovratensioni, dispositivo differenziale tipo si selettivo a monte per assicurare una selettivit differenziale totale e dispositivo differenziale 30 mA tipo si installato a protezione degli utilizzatori prioritari.

spia di fine vita

segnalazione a distanza

sganciatore termico

Fig. 30 - Schema di principio di un limitatore con uno sganciatore termico


Dispositivo di distacco PRF1 fusibile interruttore Iimp: 60 kA 125 A max gL (22 x 58) Compact NS160H con TM125D max

Tab. 8 - Protezione contro correnti di cto. cto. per SPD classe I


Dispositivo di distacco Tipo di SPD tipo PF65r, PRD65r C60 PF30, PF30r, C60 PRD40, PRD40r PF15, PRD15 C60 PF8, PRD8 C60 calibro 50 20 20 20 curva C C C C

Tab. 9 - Protezione contro correnti di cto. cto. per SPD classe II

Interruttore magnetotermico differenziale di tipo selettivo S

Interruttore magnetotermico

SPD

Interruttore magnetotermico differenziale ad alta sensibilit UTILIZZATORI

Fig. 31 - Protezione contro i contatti indiretti (es. 1)

Interruttore magnetotermico differenziale di tipo "si" selettivo S

Interruttore magnetotermico

Interruttore magnetotermico

Interruttore magnetotermico differenziale

Interruttore differenziale ID

Interruttore differenziale ID tipo "si" 30 mA

Interruttore differenziale ID 30 mA

SPD

SPD

UTILIZZATORI

UTILIZZATORI

Fig. 32 - Protezione contro i contatti indiretti (es. 2)


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Fig. 33 - Protezione contro i contatti indiretti (es. 3)


Schneider Electric

Protezione contro le sovratensioni

SPD per reti di comunicazione

Regola dei 50 cm
Durante il passaggio della corrente nominale di scarica o della corrente ad impulso nellSPD, tra i conduttori dellimpiato BT e la barra di equipotenzializzazione (EBB) si localizza una differenza di potenziale. Questa dipende dal livello di protezione dellSPD (Up) e dalle cadute di tensione induttive nei collegamenti dellSPD e negli eventuali dispositivi di protezione. Ne consegue che il livello di protezione effettivo (Uprot secondo la definizione della Guida CEI 81-8) offerto agli apparecchi utilizzatori sensibili superiore ad Up di un valore legato fondamentalmente alla lunghezza dei conduttori di collegamento. Per evitare che si abbia una Uprot maggiore della tensione di tenuta agli impulsi Utenuta importante che le connessioni siano le pi corte possibili. In generale consigliabile non superare i 50 cm (Fig. 34).
morsettiera di ripartizione fase/neutro

protezione delle apparecchiature L< 50 cm

morsettiera di terra intermedia massa dell'apparecchiatura morsettiera di terra principale conduttore di terra

Fig. 34 - Regola dei 50 cm

SPD per reti di comunicazione


linea telefonica

Lofferta Merlin Gerin per le reti di comunicazione rappresentata dai limitatori PRC e PRI. I limitatori PRC realizzano la protezione delle apparecchiature connesse ad una rete telefonica di tipo analogico: telefoni, segreterie, modem, fax, ecc.

1 35 PRC
TRC1

2 46

IN LIN GER MER multi 9

E GB I NL/B

16420

I limitatori PRI realizzano la protezione delle apparecchiature sensibili collegate alle reti informatiche. Sia PRC che PRI si installano direttamente in serie alla linea telefonica (Figg. 35 e 36) e per isolarli allesaurimento della capacit di scarica (fine vita) bisogna utilizzare un interruttore non automatico I.
Tipo di rete PRC PRI 1248 V PRI 6 V

Fig. 35 - Collegamento PRC

rete

L1 L2 13 5 PRI

telefonica analogica 300 Hz RTC linee speciali 24 V

246 I1 alimentazione I2 utenze

linee speciali modem con banda base 63 kbit/s informatica prese di corrente 200 V prese di corrente 1248 V RS 232 (12 V) RS 485 (12 V) prese di corrente 6 V RS 422 (6 V) RS 423 (6 V) alimentazione utilizzatori 1248 V utilizzatori TBT, centraline allarmi, ecc.

Fig. 36 - Collegamento PRI

Tab. 10 - Scelta in funzione della rete

Schneider Electric

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Protezione contro le sovratensioni

Scelta dei codici

Limitatori in classe di prova II


Protezione di testa fine PRD65r PRD40r Numero Larg. in di poli passi di 9 mm 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N PRD40 PRD15 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N PRD8 1P+N 3P+N Cartucce di ricambio tipo per N F PRD65r, PRD40r PRD40, PRD15, PRD8 PRD65r PRD40r PRD40 PRD15 PRD8 Protezione di testa fine PF65r PF30r PF30 PF15 Numero Larg. in di poli passi di 9 mm 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N PF8 1P+N 3P+N 14 14 6 8 6 8 4 8 4 8 4 8 4 8 4 8 4 8 4 8 Up [kV] 1,5 1,5 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 Up [kV] 1,2 1,2 1,5 1,2 1,2 1,2 1,2 Up [kV] 2 2 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 1,0 1,8 1,0 1,5 1,5 1,0 Tipo EM/RM Larg. in passi di 9 mm 2+2 In [kA] 20 20 15 15 15 15 5 5 2 2 In [kA] 20 20 20 15 15 5 2 In [kA] 20 20 10 10 10 10 5 2 5 2 2 2 2 Imax [kA] 65 65 30 30 30 30 15 8 15 8 8 8 8 Imax [kA] 65 65 40 40 40 40 15 15 8 8 Uc [V] MC 440 440 440 440 440 440 440 440 440 440 Uc [V] MC 440 440 440 440 440 440 440 Modo MD 275 275 275 275 275 275 275 275 275 275 Riserva di funzion. c c c c Riporto di segnalaz. fine vita c c c c Codice

16557 16559 16562 16564 16567 16569 16572 16574 16577 16579 Codice

Limitatori a cartucce estraibili

MD 275 275 275 275 275 275 275 Uc [V] 440 440 440 440 440 440 440 250 440 250 440 440 250 Potenza 6 V CC/10 mA 250 V CA/5 A Codice 16592 c c 15695 15696 c 15693 Segnalaz. luminosa fine vita c c c c c c c Riporto di segnalaz. fine vita c c c c 16590 16591 16581 16583 16585 16587 16589 Codice

Cartucce di ricambio per limitatori PRD

MC MC MC MC MC MC MC MD MC MD MC MC MD

15684 15685 15689 15690 15687 15688 15692

Limitatori monoblocco

Tensione di alimentazione 230 [V CA] 5060 Hz

Contatto tipo NO/NC

Ausiliari di segnalazione per limitatori PRD, PRC e PRI

Limitatori in classe di prova I


Tipo PRF1 Numero Larg. in passi di poli di 9 mm 1P 2 Up [kV] 4 Iimp [kA] 60 Uc [V] 255 Codice 16620

Induttanza di disaccoppiamento
Tipo L40A Numero Larg. in passi di poli di 9 mm 1P 4 In [A] 40 Un [V] 500 Codice 16640

Limitatori per linee di comunicazione


Tipo PRC PRI 1248 V PRI 6 V 16 Larg. in passi di 9 mm 2 2 2 Un [V] 200 1248 6 Up [V] 300 70 15 In [kA] 5 5 5 Imax [kA] 10 10 10 Codice 16593 16595 16594 Schneider Electric

Lorganizzazione commerciale Schneider 2003


Area Nord Ovest Direzione di Area Via Orbetello, 140 10148 TORINO Tel. 0112281211 (s.p.) Tfax 0112281311 0112281385 NetSpace di Canelli C.so della Libert, 71/A - 14053 CANELLI (AT) Tel. 0141821311 Tfax 0141834596 NetSpace di Novara Piazzale Lombardia, 9 - 28100 NOVARA Tel. 0112281211 (s.p.) Tfax 0112281311 - 0112281385 NetSpace di Genova Viale Brigata Bisagno, 2/29 - 16129 GENOVA Tel. 0105375711 Tfax 0105375725

Area Lombardia

Direzione di Area Centro Direzionale Colleoni Palazzo Sirio1, Viale Colleoni, 7 20041 AGRATE B. (MI) Tel. 0396572.111 (s.p.) Tfax 039.6558.005

NetSpace di Brescia Crystal Palace, 7 Piano, Via Cefalonia, 70 - 25124 BRESCIA Tel. 039.6572.111 Tfax 039.6558.005 NetSpace di Lainate Via Umberto I, 103/5 - 20020 LAINATE ( MI ) Tel. 039.6572.111 Tfax 039.6558.005 NetSpace Space di Noverasco di Opera Via Enrico Fermi, 4, Sporting Mirasole, Torre E/2 int. 7 20090 NOVERASCO DI OPERA ( MI ) Tel. 039.6572.111 Tfax 039.6558.005

Area Nord Est

Direzione di Area Centro Direzionale Padova 1 Via Savelli, 120 35100 PADOVA Tel. 0498062811 Tfax 0498062850

Area Emilia Romagna Marche

Direzione di Area Viale Palmiro Togliatti, 25 40135 BOLOGNA Tel. 0516163511 Tfax 0516163530

NetSpace di Reggio Emilia Kennedy Center - Viale Brigata Reggio, 22/H 42100 REGGIO EMILIA Tel. 0522933211 Tfax 0522933225 NetSpace di Pesaro Via Gagarin, 208 - 61100 PESARO Tel. 0721425411 Tfax 0721425425

Area Toscana Umbria

Direzione di Area Via Pratese, 167 50145 FIRENZE Tel. 0553026711 r.a. Tfax 0553026725

Area Centro Sud

Direzione di Area Via Silvio DAmico, 40 00145 ROMA Tel. 06549251 Tfax 065411863 065401479

NetSpace di Napoli S.P. Circumvallazione Esterna di Napoli - 80020 CASAVATORE (NA) Tel. 0817360611 - 0817360601 Tfax 0817360625 - 0817360630 NetSpace di Catania Via Martiri di Cefalonia, 6 - 95123 CATANIA Tel. 0957581411 Tfax 0957581425 NetSpace di Bari S.S. 98 Km. 79,400 - 70026 Modugno ( BA ) Tel. 080 5326154 Tfax 080 5324701

Schneider Electric S.p.A.

20041 AGRATE (MI) Italia Tel. (039) 6558111 Tfax (039) 6056900 www.schneiderelectric.it

In ragione dellevoluzione delle Norme e dei materiali, le caratteristiche riportate nei testi e nelle illustrazioni del presente documento si potranno ritenere impegnative solo dopo conferma da parte di Schneider Electric.

LEES GTB 121 AI

1-1202-3C

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